Nato nel 1995 come spazio dedicato a start-up nell’ambito hi-tech e a spin-off dell’università per creare un incontro sinergico tra questi mondi, l’Australian Technology Park è oggi di proprietà del gruppo australiano Mirvac nonché sede di diverse aziende tra cui la Commonwealth Bank of Australia.
Nel 2015 inizia un importante lavoro di riqualificazione architettonica che ha visto coinvolti gli studi CO AP Architects, Francis-Jones Morehen Thorp, Sissons, Woods Bagot e Davenport Campbell. Un intervento che ha previsto la costruzione di tre nuovi edifici commerciali e una ridefinizione dei percorsi, oltre che una rivitalizzazione degli spazi pubblici che circondano gli edifici fra cui un parco pubblico, un campo da tennis, negozi e un centro benessere. Una vera e propria trasformazione volta a consolidare l’area come distretto tecnologico smart e realmente connesso che possa superare il divario tra le diverse comunità, start-up, scale-up e aziende e che possa sostenere la creazione di nuovi modelli di business e tecnologie rivoluzionarie. Il gruppo Mirvac ritiene, infatti, che l'Australian Technology Park possa consentire all'industria tecnologica di prosperare e crescere, contribuendo così a creare nuovi posti di lavoro.
Il progetto illuminotecnico è stato firmato dallo studio Westudioau, che si è occupato dell’Interchange Pavillion situato di fronte alla sede della Commonwealth Bank, e dallo studio IGS che ha curato invece la zona dei camminamenti. Per queste due aree si è scelto di installare soluzioni iGuzzini. In generale, per il progetto di riqualificazione, l’illuminazione artificiale ha avuto un’importanza notevole poiché uno degli obiettivi era quello di rendere lo spazio un luogo attrattivo anche in orario notturno.
In particolare, l’illuminazione dell’Interchange Pavillion è stata progettata creando quattro effetti luminosi - The Switches (gli scambi), The Drama Spots (gli spot drammatici), The Inner Shell (la conchiglia interna) e The Outer Shell (La conchiglia esterna) - ciascuno dei quali si inserisce all’interno della regia luminosa complessiva.
Come elemento caratterizzante del padiglione si è ricorsi a linee scure che ricordano i binari di un treno: a terra, nei punti in cui esse si intersecano come scambi ferroviari, sono installati apparecchi a incasso Light Up Orbit per creare l'effetto The Switches. Mentre, per The Drama Spots sono stati installati sulla sommità interna del padiglione un gruppo di proiettori iPro al fine di creare cerchi di luce sul pavimento sottostante. Le linee scure della pavimentazione continuano lungo le costolature interne del padiglione dove sono installati i proiettori iPro che forniscono un delicato effetto wall washer a evidenziare la curvatura e la texture del caldo rivestimento in legno, dando vita all’effetto luminoso The Inner Shell. Giocando sui contrasti, l'illuminazione della parte esterna del padiglione è stata realizzata con temperatura colore più fredda; l’intensità della luce diminuisce, inoltre, man mano che si raggiunge la sommità. Una serie di proiettori Palco InOut, posizionati nelle aiuole attorno alla struttura, incrociano i loro flussi luminosi per ottenere un effetto uniforme, evitando punti di eccessiva luminosità sulla superficie. Si crea così il quarto effetto: The Outer Shell.
Inoltre, per l’illuminazione dei percorsi maggiori, sono stati installati proiettori MaxiWoody con speciale finitura nera per essere applicati su pali dello stesso colore.
"La Pasqua di questo anno assume come non mai il suo vero e concreto significato di 'passaggio'. Il passaggio da un periodo caratterizzato da paure, incertezze, disorientamento e sfiducia ad un periodo nuovo di rinascita che ci stiamo preparando ad intraprendere con l'inizio della campagna di vaccinazione".
È quanto evidenzia il sindaco di Petriolo Matteo Santinelli, commentando l'avvicinamento alle festività pasquali.
"L'albero, addobbato dalle uova dipinte dai bambini e dai ragazzi di Petriolo che domina la piazza è proprio il simbolo di speranza e fiducia che ci deve pervadere. La riconoscenza più profonda va quindi ai bambini dell'infanzia e della primaria e ai ragazzi delle medie, verso i quali abbiamo il dovere morale di lasciare un mondo più dignitoso guardando il futuro con i loro stessi occhi e il sentimento di stupore e passione disincantata che li anima. Proprio loro che forse hanno pagato il prezzo più alto di questa crisi pandemica" ha aggiunto il primo cittadino.
"Un grazie particolare all’associazione Genitori Petriolo, promotrice di questa splendida iniziativa che ha creato un clima di collaborazione e di unione; grazie, inoltre, alla Proloco Petriolo, all’associazione culturale L’Orastrana, al Coro Giovani Note”A.B”, alla Parrocchia Ss. Martino e Marco, alle insegnanti e ai genitori dei ragazzi che materialmente hanno contribuito alla realizzazione degli addobbi" ci ha tenuto a ribadire Santinelli.
(Foto di Serena Natali)
Arrivato alla fase finale il percorso di riconoscimento Unesco di Aga e Tocati di Verona per la comunità ludica "gioco del pallone col bracciale" di Treia e le altre comunità italiane con i propri giochi antichi; un lungo iter iniziato con le giornate del patrimonio immateriale di Verona del novembre 2017, proseguito con quelle di Roma del maggio 2018, poi Mede a dicembre 2018, Santa Fiora a giugno 2019, Verona al Tocati del settembre 2019 e nel 2020 Venezia a gennaio e ancora Verona a settembre.
Un grande impegno portato avanti in modo sinergico dalla precedente amministrazione e proseguito dall'attuale e l'Ente Disfida (Giorgio Bartolacci e Alessandro Verdicchio), coadiuvati, nella partecipazione agli incontri, dagli atleti e dirigenti dell'Asd Carlo Didimi, presenti fisicamente alle giornate del Tocati di Verona nel 2014, 2016 e 2018.
“Una vetrina splendida per la promozione del territorio attraverso il nostro eccellente biglietto da visita” così l’amministrazione comunale di Treia.
Inoltre la comunità ludica di Treia parteciperà al progetto “Erasmus+ SPORT” di cui AGA é partner.
Il progetto si chiama “Opportunity: Promuovere l'inclusione sociale e la parità di genere in contesti di educazione formale e non formale attraverso i Giochi e Sport Tradizionali” e i partners, oltre ad AGA, sono quattro organizzazioni che si occupano di Giochi e Sport Tradizionali in Croazia, Polonia, Tunisia e Francia e due università in Spagna e Portogallo. Il coordinatore del progetto è Pere Lavega, presidente di AEJeST, l’Associazione Europea dei Giochi e Sport Tradizionali.
Alcuni questionari creati dall’Università di Lleida, aiuteranno a capire la relazione tra gioco e inclusione, tra gioco e parità di genere. Il contributo di Treia sarà prezioso per contribuire ad individuare le Buone Pratiche che permetteranno di sviluppare una metodologia sull’applicazione dei Giochi e Sport Tradizionali, per promuovere l'inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva e per favorire la parità di genere, coinvolgendo studenti/esse, insegnanti, educatori/trici, allenatori/trici in tutti i paesi partner.
Sant’Angelo in Pontano oltre ad essere la terra nativa di San Nicola (detto da Tolentino) è un gioiellino di paese situato nella valle del Fiastra.
E’ un borgo, dove nonostante le le gravi ferite del sisma del 2016, è possibile instaurare una vita ecosostenibile e con i ritmi lenti tipici di una comunità raccolta, cosa impossibile oggi in qualsiasi altro agglomerato non di piccole dimensioni.
In questo angolo di paradiso perduto, si apprezzano il borgo storico, il buon cibo e percorsi naturalistici che presentano scorci da film.
Si apprezza anche una buona produzione di vini, famoso quello “cotto”.
E’ un paese che fondamentalmente va vissuto per la sua particolarità, come detto, con ritmi lenti e con la possibilità di riscoprire la storia che c’è dietro il suo centro storico e le zone limitrofe, capaci di offrire scorci di abbagliante bellezza.
Nel mio tour fotografico, ho girato per le vie del borgo storico, inerpicandomi per le viuzze di Sant’Angelo, ho avuto modo di riscoprire una calma ed una tranquillità d’altri tempi e che mi mancava; mentre praticavo la mia ascesa ho fotografato edifici e vie ricche di storia, per poi giungere ad un paio di scorci tronca-fiato.
Ridisceso ho avuto modo di notare le molte ferite del sisma che questo paesello porta ancora su di sè. Fare questo tour fotografico è stata un'esperienza più distensiva del solito, data la particolare tranquillità che vi regnava.
E’ stata inaugurata oggi a Valfornace, in Piazza Vittorio Veneto, La Casa dell'Acqua, che consentirà la fornitura di acqua liscia e gasata all’intera popolazione, alla presenza del Sindaco Massimo Citracca, del Vicepresidente e Amministratore Delegato dell’ASSM Graziano Natali, del Responsabile Commerciale di Blu Pura Srl Stefano Gambella la “Casa dell’Acqua” e del Vice Sindaco Simone Marchetti.
L’acqua, che proviene dall’acquedotto del Nera, risulta essere di qualità superiore rispetto alle migliori acque minerali: l’impianto è infatti dotato di un sistema a carbone tale da eliminare l’eventuale retrogusto di cloro, mentre una lampada UV avrà il compito di eliminare l’eventuale presenza di batteri.
Il tutto ad un costo in assoluto minore rispetto alle più economiche acque in vendita: quando il servizio sarà fruibile con l’apposita tessera infatti, il costo per litro sarà di soli 5 centesimi.
L’erogazione, così come avvenuto negli altri paesi, sarà per il primo periodo gratuita, mentre da giugno prossimo sarà possibile fruirne attraverso l’uso di una tessera ricaricabile, fornita dai negozi locali che verranno individuati.
“Con l’inaugurazione di oggi” - afferma il Sindaco- “Valfornace prosegue sulla strada della salvaguardia della natura. La Casa dell’Acqua infatti consentirà alla popolazione di poter fruire di un’acqua di indiscussa bontà, eliminando così il consumo di plastica. L’obiettivo infatti è quello di un cambio di abitudini da parte di istituzioni e cittadini e l’acquisizione di una nuova sensibilità, attenta all’ambiente ed al futuro dei nostri figli. La data odierna è doppiamente importante: in adesione alla campagna “M’illumino di meno” infatti, il Comune ha disposto il temporaneo spegnimento delle luci pubbliche di Piazza Vittorio Veneto, a simboleggiare l’attenzione per un tema altrettanto importante quale quello del risparmio energetico.”
Il Cosmopolitan Business Hotel di Civitanova Marche spegne 10 candeline.
Da mesi si pensava all’organizzazione di un evento speciale, con cena di gala e spettacoli, per il piacere di festeggiare questo traguardo così importante e per ricordare i successi raggiunti dalla Famiglia Giustozzi insieme con i collaboratori, gli amici, i fornitori e i clienti.
Come fu speciale l’inaugurazione nel 2011, quando Giuseppe Giustozzi, fondatore e capo famiglia alla presenza di più di 250 invitati, oltre alle autorità civili e militari, tagliò il nastro e avviò quest’attività.
"La nostra idea era di rivivere quel momento, ma l’anno non è dei migliori per potersi riunire e quindi abbiamo deciso di rimandare i festeggiamenti ma siamo felici di poter dire che i 10 anni del Cosmopolitan Business Hotel di Civitanova Marche sono un’occasione per risvegliare l’orgoglio di questa sfida vinta da una famiglia che ha creato un hotel di prestigio e ha ottenuto importanti riscontri sia di fama sia economici", afferma l'amministratore Giuseppe Giustozzi.
Già anni fa, il sogno di Giuseppe Giustozzi, amministratore unico del Gruppo Giustozzi Hotels, era di aprire una struttura alberghiera a Civitanova Marche, città viva e dinamica e riferimento dell’Italia centrale. Oggi possiamo dire che la sua lungimiranza ha fatto si che questo sogno diventasse realtà e con l’aiuto di tutta la sua famiglia e dei collaboratori, il Cosmopolitan Business Hotel si classifica tra i primi hotel di prestigio di tutta la regione Marche e anche del centro Italia.
Struttura di riferimento per la clientela business e luogo strategico anche per l’organizzazione di meeting ed eventi aziendali.
108 camere dotate di ogni comodità, un ristorante con un’ampia sala fino a 250 coperti, una sala meeting interna fino a 100 posti, un centro congressi modulabile che può ospitare 400 persone, un parcheggio privato gratuito per 250 posti auto e una pista di atterraggio per elicotteri, ma non ci si ferma qui e in cantiere ci sono altri progetti che prevedono una piscina e una spa.
"Questa ricorrenza capita in un periodo, dove siamo tutti bloccati, ci sembra di vivere sospesi in un enorme bolla in attesa che tutto torni alla normalità ma, come è nostro solito fare, non ci faremo abbattere e ci impegneremo al massimo affinché i nostri Clienti diventino sempre più fidelizzati alzando continuamente il livello di servizio offerto sfruttando le caratteristiche che da sempre ci distinguono, professionalità, accoglienza, efficienza, comfort e alta qualità dei prodotti", conclude Giuseppe Giustozzi.
Questa mattina Lina Cecchettini, 86enne maceratese residente nella frazione di Piediripa, ha ricevuto la prima dose del vaccino Moderna direttamente a casa sua, grazie al dottor Mariano Avio.
Si tratta di una delle prime over 80 di Macerata ad aver ricevuto il vaccino domiciliare, vista l'impossibilità a recarsi presso il centro vaccinale di via Capuzi, dove peraltro nella mattinata odierna sono state segnalate diverse problematiche relative alla folla di anziani in fila per la somministrazione della prima o della seconda dose (leggi qui).
"Lo aveva prenotato da diverso tempo, senza aver avuto ancora risposta. Oggi finalmente è arrivata la prima dose" ci dicono i familiari di Lina.
Nella Regione Marche l'accordo tra le sigle sindacali dei Medici di Medicina Generale e l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini è di recente raggiungimento (leggi qui).
Castelluccio di Norcia nella tormenta. Nel primo giorno di primavera quello che rimane del paese di Castelluccio e del monte Vettore è visibile nella bufera, visto che correnti fredde dai Balcani imperversano nell'Appennino, di nuovo innevato.
Il timelapse "Castelluccio di Norcia - primo giorno di Primavera", è stato realizzato tramite la tecnica del timelapse daily, dal punto di ripresa webcam riattivata a Castelluccio con una campagna di crowdfunding, che ha coinvolto donatori da tutta Italia.
Il progetto è stato realizzato da "Scenari Digitali srl", una startup innovativa con sede a Foligno (Pg), che opera nel settore dell'information technology con una consolidata esperienza nei sistemi webcam stand alone in ambienti montani.
Ecco il video integrale del timelapse:
70 anni di cui 40 spesi in una brillante carriera con il camice bianco da Medico di Medicina Generale addosso nel comune di Penna San Giovanni.
E’ uno scintillante doppio traguardo quello tagliato oggi dal dottor Sante Di Luca che, oltre a soffiare le candeline delle sette decadi, ha festeggiato anche la tanto meritata quanto attesa pensione. Ad unirsi al coro delle congratulazioni non sono mancati tutti coloro che hanno condiviso una parte significativa del percorso professionale e umano scritto dal dott. Di Luca.
“Lo ringraziamo per la sua instancabile presenza, umanità, professionalità, onestà, e completa dedizione nonché per l'estrema disponibilità avuta nei confronti di tutti. E’ per tutto questo che desideriamo inviargli un sincero augurio per una buona nuova vita”.
Con queste parole l’infermiera Moira Zampetti, il personale in toto e gli ospiti della Casa di riposo ‘Burocchi‘ di Penna San Giovanni hanno desiderato esprimere la loro gratitudine al dottor Sante Di Luca per tutto il lavoro svolto spalla a spalla negli anni.
Una pagina di storia che si completa ma che allo stesso tempo non si interrompe grazie a tutto il ‘tesoro’ umano e professionale che il dottor Di Luca ha saputo trasmettere a tutti coloro che hanno avuto il piacere di collaborare con lui a fianco.
Le ceneri dell'Etna anche sulle Marche. A rilevarle le centraline di Arpa Marche, come riporta il sito dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Il fenomeno è stato registrato in particolare tra il 24 e il 27 febbraio scorsi, in concomitanza della ripresa eruttiva del vulcano, e si è andato ad aggiungere alle polveri sahariane che proprio in quei giorni si sono spinte su tutto il centro-sud Italia. Sarebbero state proprio le polveri provenienti dal deserto africano, complice la condizione meteo favorevole, a far schizzare all'insù i rilievi delle Pm10 che ad Ancona - zona stazione ferroviaria - hanno raggiunto il picco di 223 µg/mü , alle ore 20 del 27 febbraio. La centralina ha fatto registrare il valore giornaliero più alto nel periodo con 115 µg/mü.
Tornando alle ceneri dell'Etna, l'Arpa ha spiegato che "i vetrini di aerobiologia hanno evidenziato il fenomeno non solo nelle Marche, ma in diverse regioni italiane". "L'eruzione dell'Etna, la più grande emissione di anidride solforosa (SO2) dell'Etna per quel che riguarda il recente passato, - fa sapere l'Arpam - ha emesso in atmosfera decine di Kilotoni di tale sostanza". "I venti spiranti nel Catanese, prevalentemente di scirocco, - spiega - hanno determinato lo spostamento di particelle carboniose e la caduta di cenere anche in altre città siciliane e hanno via via interessato il centro-sud dell'Italia, principalmente la Sardegna, il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna, l'Umbria e anche le Marche".
L'agenzia sottolinea che "si tratta ovviamente di un fenomeno ad alte quote che non ha, o ha scarsamente, ripercussioni al suolo; un fenomeno certo curioso, ma non così strano, se basta ricordare che, in caso di eruzioni potenti, le nubi vulcaniche riescono a raggiungere anche i 12-13 km di altezza, penetrando parte della stratosfera, mentre i forti venti che spirano in queste zone - oltre 250 km/h - riescono a trasportare minuscole particelle di fumo per centinaia e migliaia di chilometri".
(Fonte Ansa)
Come ogni anno domenica 14 marzo si è svolta nella Basilica di San Nicola la Festa del Pane. A celebrare il rito religioso è stato Sua Eccellenza Cardinal Edoardo Menichelli che, nella sua omelia, con parole semplici e chiare ha richiamato il miracolo del Santo che - grazie all’apparizione della Madonna che gli suggerì di farsi portare un tozzo di pane e mangiarlo dopo averlo intinto nell’acqua per guarire - ha incitato i presenti a ringraziare quotidianamente il dono del pane che, spesso, viene disprezzato mentre una volta si raccoglieva da terra, si soffiava e bisognava baciarlo.
Come tradizione hanno portato il pane dei loro paesi anche i sindaci dell’Unione Montana dei Monti Azzurri guidati dal suo presidente Giampiero Feliciotti che è stato il promotore della nomina di San Nicola come protettore dei 15 comuni.
Il santo è nato a Sant'Angelo in Pontano e ieri, come ogni anno, la sua Confraternita e molti cittadini hanno partecipato alla cerimonia guidati dal sindaco Wanda Broglia.
Sarà il regista Premio Oscar Gabriele Salvatores a raccontare ai visitatori del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai la Regione Marche che da oggi, insieme alle altre Regioni aderenti al progetto, comincia così il suo cammino verso il grande evento globale di quest’anno.
Con una conferenza stampa sulla piattaforma digitale della Stampa Estera il Commissariato per la partecipazione dell’Italia ha svelato il progetto che vedrà i territori protagonisti assoluti del percorso espositivo del Padiglione alla prossima Esposizione Universale al via il primo di ottobre.
“Se le parole chiave di Expo Dubai 2020 sono Opportunità, Mobilità e Sostenibilità legate dal filo rosso della bellezza che unisce, dell’Arte e della Cultura che fanno dell’Italia un unicum nel mondo - ha evidenziato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli - le Marche potranno sicuramente rappresentare una sintesi emblematica di questi paradigmi su cui declinare il futuro. Perché da sempre la nostra comunità ha saputo coniugare tradizione culturale e innovazione, genio creativo e sapienza artigiana, qualità di vita e tutela dell’ambiente. In sostanza “armonia del vivere” che si rispecchia nei variegati paesaggi, nell’architettura, nell’arte dei geni come Raffaello e Leopardi, non meno che nelle numerose e più prestigiose imprese del Made in Italy".
"In questo momento storico abbiamo tutti il dovere di guardare in prospettiva, così come vuole guardare Expo2020 in un viaggio ideale attraverso i territori - aggiunge Acquaroli -. Da parte nostra c’è il massimo impegno, anzi direi l’obiettivo principale, a riportare i territori, intesi come laboratori-fucine di idee e depositi naturali di preziosi tesori, protagonisti del rilancio e della rinascita. Sono sicuro che Gabriele Salvatores, a cui va il più sentito apprezzamento e ringraziamento, saprà rendere l’essenza delle tante peculiarità che caratterizzano le “Marche plurali” e coglierne i valori. Lo aspettiamo con grande piacere per accoglierlo e accompagnarlo tra le infinite bellezze delle Marche".
A Salvatores - scelto da una commissione presieduta dallo scrittore Sandro Veronesi - è affidato il compito di narrare la Bellezza del Paese evocata sin dal titolo della partecipazione italiana - “La Bellezza unisce le Persone” - che a sua volta declina il claim di Expo Dubai “Connettere le menti, creare il futuro”.
Nelle prossime settimane lo sguardo del regista premio Oscar, con la produzione di Indiana Production, attraverserà le Regioni che hanno aderito al progetto, realizzando riprese che verranno poi editate e infine proposte per l’intera durata del semestre espositivo ai visitatori del Padiglione Italia.
Tutto il racconto del Padiglione è stato immaginato come il viaggio di uno sguardo. All’inizio i visitatori si troveranno ad ammirare il paesaggio del percorso espositivo per poi addentrarsi lungo un itinerario di architetture narrative fatte di contenuti che esprimono il meglio della competenza e della bellezza italiana: dal cinema al teatro, dai paesaggi, alle imprese più innovative, dalle tecnologie d'avanguardia alla sostenibilità.
Il racconto costruito dal Regista con le Regioni partecipanti prevede una serie di contenuti altamente scenografici e d'impatto a cominciare da quelli del Belvedere, il luogo da cui si vede il bello: una finestra circolare sui territori del Paese con proiezioni a 360 gradi dei paesaggi italiani più suggestivi che sta a significare anche l’importanza di protezione e cura di questo inestimabile valore che il nostro Paese rappresenta per il mondo intero.
Il percorso continua con il film sul ‘Saper Fare’ italiano, raccontato su uno schermo di 100 metri quadrati e capace di mostrare al visitatore il meglio delle ‘artigiane’, dell’agroalimentare, della meccanica, del design e dell’esercizio delle tecnologie più sofisticate; la narrazione prosegue con le ‘Short Stories’, mostre temporanee con un approfondimento tematico sulla nostra cultura e arte oltre che sulle innovazioni contemporanee nei campi della salute, della medicina, dello spazio e del design.
Il Padiglione Italia a Expo Dubai sarà quindi un vero e proprio ‘Giardino delle Storie’: un giardino perché sintesi metaforica di tanti elementi diversi che insieme creano un linguaggio di equilibrio e armonia, proiezione dell'ordine dell'universo.
E le storie che nascono nei nostri territori rappresentano spesso competenze uniche al mondo: quelle di un’innovazione capace, come è successo tante volte nei secoli e accade ancora nel presente, di cambiare il corso della storia e dell’umanità grazie alla visione e alla consapevolezza di vivere in un territorio di inestimabile valore naturalistico, paesaggistico e culturale.
“Credo che la bellezza, l’arte e anche se vogliamo il piacere della vita che l’Italia sa ben fornire ed esportare possano veramente aiutare a cambiare il mondo”, ha affermato Gabriele Salvatores.
"La bellezza italiana che Gabriele Salvatores racconterà magistralmente è la bellezza che si fonda sulle diversità dei suoi territori e dei suoi saperi: così le nostre Regioni saranno, per la prima volta in un’Esposizione Universale, partner artistici del Padiglione italiano, realizzandone i contenuti per l’intero periodo dell’Expo”, ha affermato Paolo Glisenti, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai.
“Per rilanciare il turismo, a cominciare da quello esperienziale, ma anche per far crescere l’attrazione dei capitali internazionali verso le filiere d’impresa dall’artigianato alla grande industria, e far crescere l’attrazione di capitale umano verso i centri di competenza scientifica e tecnologica destinati a generare innovazione e sostenibilità nel futuro”, ha aggiunto Glisenti. “Tutti i paesaggi del nostro Paese, ad esclusione di quelli naturali, sono di fatto espressione diretta del saper fare italiano. Sono molto contento che sia un autore come Gabriele Salvatores, con la sua sensibilità, a raccontare e declinare tutto questo”, ha dichiarato Davide Rampello, Direttore Artistico del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.
(Foto di Simone Comi)
Recentemente premiato come Presepe Pasquale più bello d’Italia, la rappresentazione in diorami della Vita e della Passione di Cristo rivive anche quest’anno, nonostante le difficoltà derivanti dall’emergenza epidemiologica. Una tradizione che prende vita dalle mani del Maestro Umberto Marotti il quale, ormai da un decennio, ha portato, primo nelle Marche, a dar vita al Presepe Pasquale.
Così, da qualche settimana, sono iniziati i lavori di allestimento nello Spazio Mostre in Piazza della Stazione, in pieno centro di Porto Potenza Picena. Un lavoro certosino che prevede una serie di collegamenti in meccatronica per i movimenti e per i cambi notte-giorno, ed una parte più puramente manuale per la creazione dei personaggi e dei paesaggi dell’antica Palestina.
Nei giorni scorsi l’Assessore alla Cultura e Turismo, Tommaso Ruffini ha fatto visita al “cantiere” del Maestro Marotti confermando il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale: “Si tratta di un connubio tra tradizione e tecnologia, sapientemente gestito da Umberto Marotti e dal suo staff, che sta riscuotendo un crescente successo che va ampiamente oltre i confini comunali e regionali – ha sottolineato l’Assessore Ruffini – un’eccellenza del nostro territorio che intendiamo sostenere e valorizzare”. Le restrizioni per le visite in presenza ha indotto ad organizzare un’inaugurazione in streaming sulla pagina facebook istituzionale del Comune di Potenza Picena e la registrazione di un video promozionale da veicolare sul canale you tube. “Il titolo di Presepe Pasquale più Bello d’Italia – ha detto il Maestro Umberto Marotti, oltre 50 anni di esperienza di attività presepiale – ci rende orgogliosi ma allo stesso tempo di carica di ulteriore responsabilità ed aspettative. Quest’anno abbiamo ampliato il percorso con altre scene meccanizzate e perfezionato la narrazione diorama per diorama”. L'inaugurazione è prevista per domenica 28 marzo con apertura fino al 18 aprile.
Il sindaco Sandro Sborgia, a nome dell’Amministrazione comunale, in occasione della Giornata internazionale della donna ha voluto rendere omaggio a tutte le donne attraverso la consegna di una mimosa alla coordinatrice della Protezione civile di Camerino, Antonella Menghi, testimonianza del sacrificio, dell’impegno, della passione e della determinazione al servizio dei più bisognosi e dell’intera comunità.
“Oggi si celebra la giornata internazionale della donna - ha detto il primo cittadino - non un giorno qualunque o una mera ricorrenza. Oggi rinnoviamo una testimonianza di amore, di sacrificio, di conquiste ottenute a caro prezzo. Il nostro è un gesto simbolico, ma col quale vogliamo trasmettere un messaggio per rinnovare il nostro grido con tutta la forza e la determinazione possibile al “no” a ogni forma di violenza nei confronti delle donne, “no” alle discriminazioni, alle sopraffazioni, ai tanti atti di arroganza nei confronti delle donne”. Al contempo un sincero ringraziamento a tutte le donne che quotidianamente si spendono per la comunità. A nome di tutti noi un sincero Grazie”.
“Io, a 31 anni, posso dire che mai avrei immaginato di dover ringraziare un tumore per avermi dato questa nuova visione della vita”.
Queste le parole di Nicoletta Saracco, classe 1990, milanese di adozione ma nata e cresciuta a Civitanova Marche. Racconta a Picchio News la sua nuova vita dopo la diagnosi nel 2019: tumore al seno metastatico.
"Il 10 giugno del 2019, all'età di 29 anni, è iniziato questo mio nuovo percorso di vita. Ho sempre avuto le idee ben chiare fin da piccola - ci dice -, sapevo cosa volevo e cosa mi piaceva ma mai avrei immaginato di ritrovarmi alla mia giovane età con una diagnosi di tumore al seno metastatico! Quello che mi ripeto sempre è "nulla accade per caso". Sono certa che tutto quello ci capita sia motivato da un perchè, tutte le persone che entrano nella nostra vita hanno un perchè, arrivano per caso ma non a caso – citando Alda Merini - ed io voglio credere che l'arrivo di questo tumore sia stato un modo per farmi soffermare sulla mia vita, sui veri valori, sugli affetti più cari e per farmi portavoce di un messaggio di positività".
"Non posso nascondere di aver pianto, chi potrebbe gioire per una notizia del genere?" ammette Nicoletta.
Da qui inizia il suo lungo percorso allo IEO – Istituto Europeo di Oncologia e l’incontro con la Dottoressa Oncologa Manuelita Mazza che nella prima fase di consapevolezza ma anche di disperazione le è stata di supporto, spronandola ad affrontare il percorso con tenacia e positività.
"Ho impiegato circa un anno per trovare l'equilibrio giusto tra tumore, ospedale e vita personale. Nel mese di marzo 2020 durante il primo lockdown, ho iniziato a dipingere - spiega Nicoletta -. Era un modo per rilassarmi e non pensare. Quella era una fase particolare, perchè la cura che stavo facendo non aveva più efficacia sul mio corpo e sarei quindi dovuta ricorrere alla chemioterapia. La pittura è stata la mia salvezza, è diventata la mia terapia. Ho deciso che quello che stavo dipingendo, doveva simboleggiare e raccontare la mia storia: una madonna senza volto, in modo che ognuno possa associarla al significato che preferisce".
Nasce da qui il progetto NI.ART.GALLERY. Da un quadro fonte di speranza e gioia per la vita, Nicoletta è arrivata a produrre T-shirt e felpe ricamate in materiali bio e riciclati che si possono acquistare sul sito www.niartgallery.com o tramite il profilo instagram che vi invitiamo a seguire: niartgallery.
Parte del ricavato delle tele e dei capi viene devoluto alla fondazione IEO – CCM ( Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino) per la ricerca sul tumore al seno.
Un grande esempio, il suo, di forza, tenacia e amore per la vita in tutte le sue forme, anche quando vorremmo che fosse solo un brutto sogno, Nicoletta ci incoraggia a trovare un perché, ad affrontare quelle vicissitudini che mai vorremmo affrontare ma ci ritroviamo costretti a farlo. Non sono ostacoli ma esperienze che danno valore aggiunto alla vita. Questa storia attribuisce un significato ancora più elevato ad un giorno importante come quello della festa della Donna.
A partire da venerdì 12 marzo una vera prima cinematografica nelle principali piattaforme TVOD del film "Come niente", commedia familiare diretta dall'esordiente Davide Como, scritta da Giulia Betti, con Franco Oppini e due giovanissime protagoniste Valentina Bivona e Greta Mecarelli.
Il film, distribuito da Minerva Picture è stato prodotto da Guasco, in associazione con Poliarte, Accademia di belle arti e design, e il Circolo della Confusione di Cagliari con il patrocinio di Fondazione Marche Cultura e dei comuni di Camerino, Valfornace, Muccia, dove sono state realizzate le riprese.
Il primo ciack è stato dato a giugno 2020, appena terminato il lockdown, per dare un segnale forte di ripartenza proprio nell’area del sisma e proprio dalle Marche.
"L'idea di unire la formazione con la produzione - sostiene Fabrizio Saracinelli produttore di Guasco e direttore del corso cinema di Poliarte - può dare al settore uno slancio forte, per consentire ad artisti e professionisti di lavorare qui, dando valore al nostro territorio e consolidando realtà che stanno crescendo".
"Si tratta del primo film in cui tutta la parte della postproduzione è completamente marchigiana - aggiunge Saracinelli -, il livello delle professionalità di tutto il segmento è molto cresciuto, la squadra di Guasco si è allargata e siamo pronti a spingere l'acceleratore. L'accordo distributivo stretto con Minerva pictures segna un passaggio importante in questa direzione e consentirà al film di essere visto non solo in Italia ma in tutto il mondo. Prevediamo poi, se ci saranno le condizioni, un'uscita nei cinema estivi per poi aprirci alla seconda finestra della distribuzione televisiva".
La produzione Guasco, al suo quarto lungometraggio prodotto e distribuito in sala, conferma la sua vocazione di talent scout di registi e artisti emergenti investendo risorse ed energie per consolidare la vocazione al cinema delle Marche.
La distribuzione è curata da Minerva Pictures, una società di produzione e distribuzione indipendente, con sede a Roma, che opera nel mercato cinematografico e audiovisivo da oltre sessant'anni. Oltre 100 i film prodotti, di cui molti hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
Il Presidente di Minerva Pictures è Gianluca Curti, presidente di CNA Cinema e audiovisivo, e su questa sinergia distributiva esprime grande soddisfazione Claudio Salvi, responsabile di Cna Cinema e Audiovisivo Marche: "La rete CNA sta offrendo grandi opportunità di incontri, formazione, crescita come dimostrano i progetti che si stanno consolidando tra i nostri associati sia a livello regionale che nazionale; la nascita, avvenuta circa un anno fa, di una struttura dedicata a cinema e audiovisivo segnerà una svolta importante anche per il dialogo con le istituzioni, da Regione Marche a Fondazione Marche cultura".
È tutta marchigiana anche la colonna sonora del film, a cura di Raffaele Petrucci, che ha visto la partecipazione di molti giovani artisti tra cui Bianca Ottaviani, Folkantina, Marco Baldoni, Daz-Jay.
Il film sarà lanciato venerdì 12 marzo su Chili, Rakuten, Google Play, Apple TV, The Film Club, e a seguire su Amazon.
Con i cinema ancora chiusi e il perdurare dell'emergenza sanitaria l'uscita su piattaforma digitale sta diventando, per i produttori e per il pubblico, una valida alternativa alla sala, e il film "Come niente" sarà una piacevole visione per tutti.
In occasione dello scorso Natale l’Amministrazione comunale di Appiganano, portando avanti l’iniziativa ideata nell'ambito dell’assessorato al turismo e attività produttive, aveva deciso di abbellire tutte le attività commerciali del paese donando loro un piccolo abete.
I negozianti locali li avevano decorati in base alla loro creatività, colorando così le vie del paese. In un momento complesso quegli alberelli sono diventati simbolo di Comunità, segno tangibile di vicinanza tra Istituzione e Cittadini.
Naturalmente, terminate le feste, gli alberi sono stati ritirati e poi ripiantati.
Infatti, ora i piccoli abeti hanno trovato casa: sono stati infatti piantumati per rendere gli spazi naturali del comune, già Bandiera verde da oltre un decennio, ancora più ricchi.
Un gesto dalla forte valenza simbolica: un giorno le persone passeggeranno sotto l’ombra di quegli alberi che sono stati in grado di strappare un sorriso anche nel Natale più difficile che abbiamo mai avuto.
Speciale festa di compleanno alla Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severio Marche dove Albina Sgreccia ha salutato l’importante traguardo del secolo di vita.
Nata a Cupramontana, in provincia di Ancona, la signora Albina ha ricevuto in dono un bel mazzo di fiori dal sindaco, Rosa Piermattei, insieme a un biglietto di auguri. Per lei la presidenza, la dirigenza e lo staff dell’azienda per i servizi alla persona hanno anche preparato una grande torta da dividere con tutti gli ospiti della “Lazzarelli” per salutare in compagnia la speciale festa per i 100 anni.
Sposata con un settempedano, ma poi rimasta vedova, la signora Albina si dovuta prendere cura anche dei fratelli avendo perso i genitori molto presto. A festeggiarla anche i nipoti Carlo e Maria Carla.
Che cosa significa correre? É rispondendo a questa domanda che Simone Luciani, maratoneta di 37 anni originario di Potenza Picena trapiantato a Londra da diversi anni, ha scelto di partecipare alla Goggingchallenge per donare un sorriso a 10 bambini sostenendo 10 operazioni chirurgiche di Emergenza Sorrisi.
“Se penso alla corsa la prima associazione che faccio è legata alle felicità e al sorriso. Per me è un modo di stare bene con se stessi. Quindi è stato facilissimo e immediato scegliere di sostenere un’organizzazione come Emergenza Sorrisi che si impegna ogni giorno per restituire la gioia di un sorriso ai tanti bambini del mondo che nascono con una malformazione del volto. Mi impegnerò al massimo per portare a temine la mia sfida per 10 sorrisi” – racconta Simone.
Simone inizia a correre 15 anni fa per sfida e non si è mai fermato perché nulla al mondo gli riempie più l’anima e la mente. E’ il terzo italiano nella storia ad aver corso tutte le 6 World Marathon Majors sotto le tre ore e da qualche hanno ha lanciato Escoacorrere una community di oltre 20.000 runners e un progetto che si declina in un portale, un digital magazine, un canale Youtube e un podcast nato per incentivare più persone possibile a cercare e trovare la propria migliore versione di se stessi attraverso la corsa.
Simone parteciperà il prossimo 5 marzo alla gogginschallenge un’ultra marathon nata lo scorso anno durante il lockdown ideata dal celebre David Goggins ex SEAL della Marina degli Stati Uniti. Si tratta di una sfida in solitaria di resistenza fisica e mentale dove ogni partecipante dovrà correre 4 miglia (circa 6,44km) ogni 4 ore per 48 ore.
Una doppia sfida quindi, quella di Simone con la corsa e quella di raccogliere 2.500 Euro per permettere a 10 bambini di essere operati dell’equipe medica di Emergenza Sorrisi e di ritrovare il sorriso.
“Forse sembra assurdo, ma ci sono molte affinità tra un runner e un medico. Ogni volta che partiamo per una missione chirurgica inizia proprio una sfida con noi stessi nel cercare di operare più bambini possibile. Una sfida che va oltre la fatica e la stanchezza e che ci porta sempre a fare un passo in più. É proprio vedere i sorrisi e la gratitudine dei bambini e delle loro famiglie che ci ripaga di tutte le energie spese per l’altro. Siamo felicissimi che un atleta come Simone si sia sentito vicino alla nostra causa e alla nostra mission. Facciamo il tifo per te” – ricorda Fabio Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi.
Fai una donazione anche tu e aiutaci a vincere la sfida!
https://dona.emergenzasorrisi.eu/
Serromarche Infissi compie 40 anni. Enrico Romoli l’ha fondata come azienda artigiana per la produzione degli infissi in alluminio e ha saputo guidarla e farla crescere fino a diventare oggi un riferimento in Italia per la posa degli infissi, nel nuovo e nella sostituzione. Una evoluzione all’insegna della volontà di proporsi al mercato in modo originale, con soluzioni efficaci e capaci di portare valore per i Clienti e per tutti gli interlocutori.
Festeggiano con Enrico Romoli i figli Caterina e Federico che con lui gestiscono l’azienda e un gruppo affiatato e dinamico di ormai 18c ollaboratori (l’età media è di 36 anni).
Serromarche Infissi è specializzata nella sostituzione degli infissi dove da sempre ha investito in conoscenze e tecniche con l’obiettivo di offrire ai Clienti soluzioni durevoli ed efficaci nel tempo, che migliorassero il confort abitativo in opera, ossia a casa del Cliente.
L’azienda può contare su partnership storiche con i più importanti marchi italiani dei serramenti, rapporti che da quasi 40 anni dimostrano la capacità dell’imprenditore e del suo team di costruire e cercare relazioni positive a valore aggiunto per chi collabora con Serromarche. Una gamma completa di infissi in alluminio, pvc, e legno permette a ciascun Cliente di costruire un progetto su misura per le proprie esigenze, con la sicurezza di potersi affidare all’esperienza di uno specialista Serromarche.
Da uno spazio di appena 32 mq, l’azienda oggi ospita i Clienti in 2 stabilimenti e in uno showroom a Colbuccaro di Corridonia da oltre 300 mq dove è possibile toccare con mano e personalizzare ogni aspetto della propria finestra, portone, persiana o facciata. Grazie alla capacità di visione, metodo, determinazione, attenzione all’efficienza gestionale, Serromarche è oggi un’azienda serramentistica 4.0 che investe sul proprio futuro e su quello dei propri collaboratori, con formazione continua delle persone, tecnologie, conoscenze e spunti sempre originali che hanno condotto a 2 brevetti industriali e 5 modelli di utilità negli ultimi 8 anni.
Infatti, l’azienda oggi si è aperta al mercato nazionale dove tanti serramentisti utilizzano le innovazioni ideate da Enrico Romoli per assicurare le migliori prestazioni degli infissi in fase di posa in opera: il Sistema Controtelaio Magò (www.controtelaiomago.it). Non tanto un controtelaio per il fissaggio della finestra al muro, ma un metodo di posa fatto di profili, strumentazione per il serramentista e un software unico che permette al professionista del serramento di studiare con cura ogni aspetto dell’installazione dei nuovi infissi, fino a curare anche quello che poi resterà nascosto, ma che davvero può fare la differenza per le prestazioni in opera: il controtelaio in pvc del Sistema Magò.
La famiglia Romoli pensa quindi ai prossimi 40 anni verso i quali guarda con fiducia e motivazione, come conferma l’amministratore delegato Enrico Romoli: “I nostri Clienti che continuano a sceglierci sono sempre uno stimolo a proseguire e in questa occasione non possiamo che ringraziare tutti coloro che ci hanno dato fiducia e hanno speso un passaparola per noi.Ogni giorno riscontriamo che la nostra identità (anche poiché marchigiana) porta valore ai nostri interlocutori, siano essi clienti, fornitori o collaboratori. Col nostro metodo di posa e quindi le nostre soluzioni originali, verificate ma sempre rinnovate vogliamo continuare a proporre sistemi e prodottinel mercato degli infissi che migliorino in opera la qualità della vita delle persone”.