L’Occhio nascosto dei Sibillini è una associazione che raccoglie alcuni appassionati di montagna e natura che hanno dato vita ad un progetto di studio e promozione del patrimonio naturalistico dei Monti Sibillini. Tra le diverse attività portate avanti in questi anni, migliaia di fotografie e video che documentano la vita degli animali nei contesti più nascosti e difficilmente raggiungibili. L’ultimo lavoro, realizzato da Lorenzo Lambertucci, Stefano Ciocchetti e Giuseppe Del Balzo Ruiti, è un video documentario dedicato all’aquila con immagini inedite che raccontano la nascita e lo sviluppo di un aquilotto che spicca il volo e può librarsi alto nel suo regno, tra le nuvole che sovrastano i Monti Sibillini.
L’Occhio nascosto dei Sibillini ha deciso di riservare al Parco il privilegio di essere il primo a presentare il video sui propri canali di comunicazione cedendo all’ente i diritti di utilizzo per le specifiche finalità. Il titolo del video è “Futura, regina dei Sibillini”, nome attribuito al rapace nascituro, ed è visionabile sulla pagina Facebook del Parco Nazionale e su quella de “L’Occhio nascosto dei Sibillini” .
Secondo le indagini più recenti il numero di aquile presenti nel Parco si aggira intorno alle 6, 7 coppie nidificanti. “È un numero significativo per l'Appennino – sottolinea il biologo del Parco, Alessandro Rossetti - ed è indice del ruolo positivo dell’area protetta sulla tutela della natura: infatti dall'istituzione dell’ente Parco le coppie di aquila sono raddoppiate. Una situazione quindi favorevole alla sopravvivenza di questa specie che, pur non essendo a rischio di estinzione, oggi in Italia è comunque un animale che trova difficoltà a mantenersi nei contesti ambientali a causa della presenza umana che talvolta sfocia in comportamenti fuori legge con uccisioni con armi da fuoco e veleno. Queste immagini documentano una coppia ed il loro piccolo che viene nutrito e cresciuto fino all’approccio al volo. Un lavoro prezioso che conferma l’elevato valore della biodiversità del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, da custodire e preservare con cura”.
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