Mentre a Pievebovigliana, così come nelle altre realtà terremotate, si sta faticosamente tentando di capire se la ricostruzione si concretizzerà davvero e, grazie all’insipienza e alla litigiosità di “grandi ed anziani” che fanno finta di non capire che il domani non sarà il loro, ma delle nuove generazioni, queste ultime sempre più frequentemente danno segnali di positività e di speranza.
In quel di Bologna, nell'illustre facoltà di Ingegneria, un giovane di Pievebovigliana, Alex Grasselli, ha raggiunto, il 9 ottobre scorso, il prestigioso traguardo del conseguimento della Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio discutendo brillantemente una tesi, “Gestione Macerie da crollo e demolizione Post Sisma”, che fa riflettere.
E così, mentre si discute e si continua a polemizzare su problemi antichi e mai risolti, le giovani speranze di Pieve in laborioso silenzio si preparano al domani, affrontando con responsabilità e impegno i propri corsi di studi.
Tutta la comunità ci tiene ad augurare un radioso futuro ad Alex con l'augurio di "una fulgida carriera in un settore che da troppo tempo è stato trascurato e sempre mal gestito, l'ambiente!".
È di ieri l’installazione sperimentale della prima turbina aeraulica interamente di concezione e produzione italiana, presso il porto di Civitavecchia. La sperimentazione durerà 2 mesi e punta a verificare l’effettiva efficenza della turbina Artemio nella creazione di energia elettrica partendo dal moto ondoso del mare, potenzialità in studio da circa 30 anni ma che ha sempre (e purtroppo) dato risultati inferiori alle aspettative. Fino al 2019, quando un brillante ed eclettico inventore pluripremiato Civitanovese, Artemio Luciani, ha ideato la turbina che porta il suo nome, capace di superare le difficoltà dei dispositivi esistenti.
La semplice ma geniale idea avuta dal civitanovese, ovviamente coperta da brevetto industriale, è stata portata avanti insieme ad un gruppo di imprenditori della città rivierasca che, credendo nella svolta green dell’energia e nelle potenzialità di Luciani, hanno fondato la Artemio Energia srl (www.artemioenergia.it). Al termine di questi due mesi di sperimentazione, con il rilevamento dei dati analitici sperimentali della produzione elettrica della Artemio, potrebbe partire proprio da Civitanova Marche la svolta green, anzi blue, dell’energia.
In foto Ing. Calogero G. Burgio (direttore porto Civitavecchia) Team Artemio Energia Srl : Ing Marco Ferretti ,Sig Vincenzo Cucco, inventore Artemio Luciani, Ing.Riccardo Cecarini
Josè Berdini, Responsabile delle Comunità di recupero PARS, sarà ospite alla trasmissione televisiva, "Sulla Via di Damasco", in onda domenica 11 ottobre alle ore 8:55 su Rai Due.
Una puntata interamente dedicata al tema “Sacrificio e libertà”.
Prosegue lo stato di emergenza legato al Covid-19 fino a gennaio 2021: servono ancora tante rinunce. Ma a cosa servono i sacrifici? Sono il contrario della libertà? Qual è il loro significato? Saranno le domande di questo tempo le protagoniste della prossima puntata della trasmissione, che vedrà la conduttrice Eva Crosetta confrontarsi con Josè Berdini, Responsabile delle Comunità di recupero PARS, a fianco di chi si è trovato a riconquistare la libertà al prezzo di molti sacrifici.
Berdini racconterà la nascita della PARS onlus e del Villaggio San Michele Arcangelo di Corridonia, un impegno trentennale alla prevenzione, all’assistenza, alla cura e riabilitazione psicofisica, al reinserimento sociale e lavorativo degli ospiti delle strutture Pars.
All’interno della puntata, una raccolta di storie che parlano di privazioni, di fatiche, ma anche di speranza, come quella di Davide Cerullo, con il suo coraggioso riscatto da un’infanzia difficile da camorrista; di Samuele Lucchi, che ha “scalato” la salita più difficile della malattia, ancorandosi alla fede e alla famiglia
. Il programma di Vito Sidoti termina con la voce di Gianna Emanuela Molla, figlia e dono della scelta estrema di sua madre, Santa Gianna Beretta Molla, che sacrificò la sua vita per salvare quella che portava in grembo.
La passione per il vino cotto, i fratelli Luigi e Fernando Quarchioni , l’hanno ereditata dal bisnonno, dal nonno Pietro e dal padre Nazareno.
Quattro lunghe generazioni di amore per la terra, per la raccolta dell’uva, tipica di questo periodo dell’anno, e per la produzione del vino cotto che hanno trovato la loro massima espressione nella Cantina Caonà di Loro Piceno.
“Il segreto? Più è vecchio e più diventa aromatico, naturale e buono –ci spiega Fernando -. Ovviamente è possibile bere il vino cotto anche dopo un anno ma non ha quell’aroma tipico e caratteristico. Noi infatti selezioniamo tre tipi di vino: uno da 5/6 anni di fermentazione, uno da 10/12 anni e l’ultimo da 18/20 anni.”
“La differenza tra il normale vino e il vino cotto sta nel fatto che nel primo caso l’uva bianca e rossa vengono selezionate singolarmente mentre per il secondo le due uve vengono utilizzare insieme – sottolinea Fernando -. Dopo aver macinato l’uva, il mosto viene messo a bollire su dei recipienti in rame per circa dodici ore continuative. Dopo la bollitura, il mosto passa poi nelle barrique, esclusivamente di rovere o quercia, e lì si lascia fermentare per circa tre mesi, contrariamente al vino normale che fermenta subito. Una volta fermentato controlliamo che il procedimento abbia seguito tutte le giuste fasi e il mosto viene poi lasciato stagionare per un lungo periodo".
È terminata da poche settimane la lunga campagna elettorale maceratese, che ha decretato il trionfo al primo turno di Sandro Parcaroli.
Molti sono stati i protagonisti, che nelle varie liste, hanno contribuito in maniera significativa al ritorno dopo 20 anni di una coalizione di centrodestra nei banchi della maggioranza comunale. Altrettanti, da dietro le quinte, hanno giocato un ruolo centrale. È il caso di Sara Pagnanelli, la "spin doctor" del neo sindaco, del quale ne ha seguito ogni singolo passo della campagna elettorale, dal principio alla festa in piazza Cesare Battisti per celebrare la vittoria.
Sara Pagnanelli ha affidato ai social il suo congedo, ripercorrendo tutte le tappe del suo percorso.
"Ho atteso qualche giorno dalla fine, per dare alle emozioni il tempo di ritrovare il loro naturale equilibrio, ma credo sia arrivato il momento di scrivere l’ultima pagina di un’esperienza professionale intensa, iniziata il 10 luglio scorso e terminata con l’affermazione elettorale di Sandro Parcaroli sindaco a Macerata" - scrive Pagnanelli su facebook- .
"Si tratta dell’ultima pagina, perché tante in questa campagna ne ho scritte e tante ne ho vissute, contribuendo, insieme a Stefano Parcaroli al buon esito di un’avventura il cui finale era tutt’altro che scontato e che, sebbene oggi trovi tutti d’accordo, nelle settimane passate ci ha svelato il volto di molte solitudini.
Trovo che, in ogni caso, siano state giornate piene di insegnamenti, perché al di là di tutto, la politica è fatta dagli uomini ed esprime a pieno tutte le loro debolezze e fragilità. Per questo motivo sono andata oltre gli attacchi personali e le cattiverie, rinunciando a quella ribalta che tutti hanno ricercato e ricercano, al solo scopo di aiutare Sandro a vincere la sua partita elettorale.
Qualcuno mi ha fatto notare che sono stata lo “spin doctor” della campagna, introducendo una nuova forma di storytelling nella comunicazione del candidato, anche sui social. Ma poiché la stima per Sandro è precedente alla sua scelta di candidarsi, amo più definirmi una persona che ha scelto di premiare la sua generosità, scommettendo sul fatto che sarebbe stato un buon sindaco, prosegue.
Ed è con questo pensiero che mi congedo da lui e da questa esperienza, certa che saprà interpretare quell’idea di cambiamento che tante volte abbiamo definito fondamentale per il futuro della città che amiamo.
Lo prego solo di coltivare sempre nel cuore il valore della gratitudine, che mai deve mancare quando si ricopre un ruolo di guida così importante. Gratitudine verso la vita e verso le persone che, a vario titolo, lo hanno aiutato davvero, avendo cura di distinguerle sempre nel palcoscenico della vita pubblica.
Torno dunque al mio lavoro e alla mia impresa, per affrontare tutte le sfide che questo particolare momento storico le imporrà.
Del resto, direbbe lo scrittore statunitense Andy Andrews, “le sfide sono doni, opportunità di apprendimento”. Ed è con questo spirito che intendo affrontarle, avendo cuore e mente concentrate sul fatto che, in fondo, “se puoi sognarlo, puoi farlo , sempre", conclude.
La famiglia Crucianelli in festa per nonno/zio Silvio, classe 1920, oggi all’importante traguardo delle 100 candeline. Testimone prezioso di due secoli, i nipoti hanno voluto ricostruire le tappe del suo viaggio lungo, ma non privo di difficoltà.
Nato ad Appignano il 4 ottobre del 1920, è testimone della vita faticosa, ma anche ricca di opportunità, che ha caratterizzato il secondo dopoguerra.
Terzo di cinque figli, orfano della madre a 5 anni, a 19 riceve la chiamata alle armi dall’Italia appena entrata in guerra, viene condotto in Albania per poi partecipare alla campagna militare in Grecia, dove resterà prigioniero.
Gli anni durissimi della guerra e della prigionia saranno per quel giovane Silvio, contadino dell’entroterra maceratese, non solo motivo di dolore, ma anche occasione per apprendere una nuova lingua e per conoscere realtà lontanissime dalla sua immaginazione.
Dopo la liberazione torna alla sua attività di mezzadro presso i conti Milesi Ferretti, si sposa, ma a soli 31 anni perde la prima moglie, a pochi mesi dalla nascita del figlio Ermanno. Poi le seconde nozze e la coraggiosa decisione di abbandonare il lavoro della terra per trasferirsi a Macerata, in cerca di migliori possibilità economiche. Nel capoluogo inizia il suo lavoro come dipendente presso la ditta edile Brizi, ma anche questa volta la sorte sembra accanirsi contro di lui: a causa di un infortunio, si ustiona gravemente col catrame e non può più continuare a fare il muratore.
Anche in questa occasione non si perde d’animo e riesce a trovare lavoro come usciere presso la Banca Popolare di Ancona, prima nella filiale maceratese, poi nella filiale di Camerino, dove si trasferisce nel 1964 e ancora oggi risiede. Nonostante abbia solo la 5^ elementare, riesce a farsi stimare per la sua intelligenza e volontà al punto che termina la sua carriera con la qualifica di impiegato cassiere.
Una vita piena di duri colpi dai quali, per amore della famiglia, ha sempre saputo rialzarsi e per la quale, ora, tutti i suoi cari sono commossi e grati.
La facciata di Palazzo Forti ieri sera ha cambiato luce: si è tinta di rosa per testimoniare l’adesione alla campagna “Nastro Rosa” di prevenzione del tumore al seno promossa da Airc e Lilt e sostenuta dall’Anci.
L’Amministrazione Comunale di Mogliano ha accolto la richiesta dalle due associazioni e dell’Anci per manifestare la vicinanza alle donne colpite dal tumore al seno e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione e del sostegno alla ricerca oncologica.
“Tutti noi, come cittadini, e ancor di più come amministratori – afferma il sindaco Cecilia Cesetti - abbiamo il dovere morale e istituzionale di aderire e sostenere iniziative come questa. Un gesto che richiama indubbiamente attenzione e contribuisce alla promozione della cultura della prevenzione, strumento da cui partire per assicurare il benessere proprio e dell’intera comunità”.
“Il Palazzo Forti illuminato di rosa vuole essere un invito a sottoporsi ai controlli, ma anche un segnale di sostegno e vicinanza a tutte quelle donne che hanno già affrontato e/o stanno affrontando la malattia”. Conclude il primo cittadino Cesetti.
L’Amministrazione Comunale, inoltre, ha aderito alla campagna promozionale della Lilt che vedrà le 106 associazioni provinciali offrire per tutto il mese di ottobre visite senologiche gratuite al fine di contribuire a sensibilizzare i cittadini sul messaggio dell’importanza della prevenzione oncologica.
Anche la città di San Severino Marche ha aderito alla Campagna Nastro Rosa 2020 dell’Airc. La facciata del Palazzo Comunale si è tinta di rosa come il colore della campagna della Fondazione per la ricerca sul cancro.
Nel 2019 i nuovi casi di carcinomi della mammella stimati in Italia sono stati 53.200. La sopravvivenza a 5 anni delle donne con tumore alla mammella è pari all’87%. Quest’anno le campagne di prevenzione contro i tumori, e quindi anche questa, sono più importanti degli altri anni. A causa della pandemia sono stati rinviati molti controlli, con il mese di ottobre è scattata l’ora dello screening al seno.
Il popolare critico d'arte Philippe Daverio, deceduto il 2 settembre scorso a Milano, era molto amico della terra maceratese. Abbiamo chiesto a Maurizio Verdenelli un ricordo, ad un mese dalla sua scomparsa.
"Quel giorno dovetti tirarla un po' alle lunghe perchè l'ospite atteso da tutti all'auditorium di Sant'Agostino a San Ginesio dove si celebrava la memoria, ad un anno dalla scomparsa, del prof. Giovanni Cardarelli, arrivo' con sensibile ritardo. A giustificarlo ci penso il 'gancio' che aveva consentito una tale presenza, Giampiero Feliciotti.
La motivazione era tuttavia largamente sufficiente a far comprendere la non piccola attesa. Philippe Daverio - deceduto a Milano il 2 settembre scorso - sulla strada per San Ginesio aveva voluto fare una deviazione per 'visitare' a Caldarola la lapide anticlericale di Giordano Bruno (sconosciuta ai piu' fino a quel momento) a Palazzo Pallotta.
Poi uscito su quella splendida piazza Sistina, al centro della cittadina, aveva ammirato un antico edificio intavolando con l'Ing. Riccardo Donati una serrata trattativa per acquistarlo.
Chissà quale esito ebbe all'inizio di compravendita nella culla del potente segretario di Stato di papa Sisto, il cardinal Evangelista Pallotta, alla vigilia del terribile sisma del 24 agosto di quell'anno che hanno visto Caldarola e San Ginesio, centri martiri all'interno del cratere sismico.
Nella città natale di Alberico Gentili, il critico d'arte ebbe poi modo di ammirare, tra gli ultimi nella splendida pinacoteca comunale, accompagnato dell'indimenticabile sindaco Mario Scagnetti, i capolavori 'Sibillini' con al centro la Pala di Sant'Andrea.
"San Ginesio? Piu bella della Villa Lumière, di Parigi insomma" disse Philippe Daverio, sinceramente ammirato.
Fu un pomeriggio meraviglioso nel ricordo del grande, pedagogista sanginesino, allievo spirituale di don Milani, il prof. Cardarelli che nel suo amatissimo paese aveva voluto scienziati famosi come Rita Levi Montalcini e divulgatori popolarissimi come Piero Angela e musicisti di successo come Antonello Venditti.
A ricordarlo, con il sottoscritto, l'indimenticabile Barbara Pojaghi, Giorgio Sancricca, Luciana Salvucci (sua erede alla guida dell'istituto Gentili), Massimo Sargolini e Tullia Leoni Cardarelli, vedova di Giovanni.
Quando sopraggiunse, ricordo, lasciai il mio posto al centro del tavolo dei relatori, a Philippe Daverio.
Dribblo' anche l'insidia polemica della domanda sulla teoria di Giovanni Carnevale per cui l'abbazia di San Claudio (Corridonia) sia da considerarsi in realta' come la vera Acquisgrana, la capitale di Carlo Magno.
Il critico d'arte si limitò a sottolineare come Acquisgrana e la tomba dell'imperatore sono in luoghi accertati e storicizzati, e dunque quale mistero? Limitandosi a ricordare come fosse un appassionato cultore della storia dell'imperatore, di aver avuto il doppio onore d'avere nelle sue mani la Corona ferrea e d'aver chiuso la porta della Sala della Meditazione che ospito' Carlo Magno prima dell'incoronazione.
Poi, ad una domanda 'intimistica', rivelò come sul piano del cibo, in quanto nato a Mulhouse (Francia) da madre alsaziana, fosse un sincero appassionato del paté d'oca. Concedendosi senza remore, lui sempre attento al timing, a quel caldo pomeriggio pre-estivo a San Ginesio, da lui raggiunto con ritardo 'sulla tabella di marcia'.
Daverio l'avevo conosciuto 7/8 anni prima a Camerino, al Tempio Ducale dell'Annunziata, ad un incontro culturale promosso da Comune (sindaco Enzo Fanelli) e da Unicam. Erano passati circa 10 anni dal terremoto umbro-marchigiano e il progetto della 'citta in rinascita' promosso generosamente dal sindaco Giannella pareva dirsi compiuto. E la tempesta sembrava quel giorno definitivamente dietro le spalle nello splendido colonnato del tempio varanesco illuminato dalla facondia del massimo divulgatore d'arte d'Italia".
Le Sorelle Povere di Santa Chiara, a San Severino Marche, si apprestano a vivere un fine settimana di intensa fede e religiosità per la professione temporanea dei consigli evangelici nella fraternità di due nuove sorelle: M. Chiara Belardinelli e Ch. Jenny De Sisto.
Il loro “Eccomi” sabato prossimo (3 ottobre) sarà anticipato, alle ore 21, da una veglia di preghiera nella chiesa di San Domenico. Poi domenica (4 ottobre), a partire dalle ore 16, la cerimonia della professione temporanea nel santuario della Madonna dei Lumi.
“Una gioia profonda che fiorisce indistruttibile, resa ancora più intensa e robusta dagli anni difficili che la nostra comunità ha vissuto e da tante difficoltà che tutti noi stiamo vivendo - annunciano così l’evento le Sorelle Povere di Santa Chiara, che sottolineano - Il terremoto ci ha prostrato, la malattia e la morte della nostra vicaria Luigia ci hanno addolorato e destabilizzato, la pandemia ci ha provate duramente. In tutte queste vicende, nel profondo del nostro soffrire, come un fiume silenzioso la presenza del Signore ha irrigato i nostri deserti e ha coltivato la Vita, una vita più forte della morte, una vita che non è solo frutto della nostra resilienza o delle nostre capacità, ma è soprattutto dono di grazia".
"Le due sorelle che scelgono di accogliere una chiamata e di consegnare se stesse in un impegno di consacrazione, seppur ancora non definitiva, sono il segno della vita nuova che il Signore sa far sorgere dalle nostre macerie. Una gioia che ha il sapore della risurrezione, una gioia vera che vogliamo condividere con i tanti fratelli e amici che in ogni frangente ci accompagnano” aggiungono le suore.
La celebrazione eucaristica di domenica pomeriggio sarà presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli.
Il magazine “Dove”, periodico della Rcs che fa viaggiare nei piaceri della vita coniugando turismo e lifestyle in un’unica testata, va alla scoperta di San Severino Marche e del suo territorio in un ampio itinerario, curato dalla giornalista Eleonora Lanzetti, dedicato alle “Vacanze nelle Marche in autunno, l’entroterra da scoprire tra foliage, vendemmia e piccoli borghi”.
“Qui – racconta 'Dove' – l’orologio sembra essersi fermato, lasciando spazio ad un ritmo a misura d’uomo. Paesi che conservano ancora i tratti originali, i mestieri sono quelli di un tempo, e dove si può ancora vivere un’atmosfera di genuina autenticità. In macchina, in moto o con qualsiasi mezzo, fuori dalle rotte più turistiche e visitando le città meno affollate, lasciandosi guidare dalla curiosità, si può scoprire una regione autentica. A San Severino si arriva nella bella piazza Duecentesca, cuore del borgo. Qui a pochi passi si visitano la Pinacoteca, il settecentesco teatro Feronia, piccolo gioiello di rara bellezza, e la torre del Castello Medievale, alta 40 metri e lievemente inclinata, che spicca nel centro storico come simbolo della città”.
Il tour di “Dove” prosegue poi alla scoperta della natura per presentare “lo spettacolo d’autunno di scena nella faggeta secolare di Canfaito, un ampio altopiano situato alle pendici del monte San Vicino”. Un vero Paradiso meta di tantissimi turisti a caccia dei più belli scatti di un foliage unico ambientato all’interno dell’omonima Riserva Naturale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, gestita dall’Unione Montana Potenza Esino Musone.
Infine la ricettività del territorio: “Il punto di partenza – per “Dove” – per visitare l’entroterra tra Ancona e Macerata, rilassarsi e godere della pace e della riservatezza delle colline marchigiane è Villa Teloni, grande dimora storica al centro di un triangolo che mette in connessione mare, montagna e collina”.
La dimora appartenne prima a Giuseppe Coletti e poi a suo figlio Francesco. Il primo, commendatore della Corona d’Italia e cavaliere ufficiale dei Santissimi Maurizio e Lazzaro, fu per oltre trent’anni sindaco di San Severino Marche e poi, per altri vent’anni, ricoprì l’incarico di consigliere comunale. Fu anche consigliere provinciale, presidente e fondatore di molti istituti di beneficenza.
Suo figlio, Francesco, illustre studioso in materie economiche, statistiche, agrarie e sociali fu docente di diverse università e autore di oltre cento saggi. Alla Città di San Severino Marche ha lasciato un importante fondo librario oggi conservato presso la biblioteca comunale “Francesco Antolisei”.
L’itinerario completo del periodico Rcs dedicato alle “Vacanze nelle Marche in autunno” è disponibile all’indirizzo https://viaggi.corriere.it/itinerari-e-luoghi/cards/vacanze-nelle-marche-in-autunno/?img=16
Vincitore della Finale Nazionale “Mister Bello d’Italia 2020” svoltasi ad Alba Adriatica all’inizio di settembre, dove ha portato con orgoglio il nome di Potenza Picena alla ribalta del mondo della moda e dello spettacolo, Giuseppe Duro, potentino doc, è stato ricevuto in Municipio dal Sindaco della sua Città, Noemi Tartabini. Ad accompagnarlo all’incontro svoltosi nella Sala Giunta del Palazzo del Comune, la mamma Gianna Tramannoni prima sostenitrice di Giuseppe e all’occorrenza segretaria – manager. Giuseppe Duro, 19 anni, studia al Liceo Artistico di Macerata oltre ad essere un valente calciatore nato nelle giovanili del Potenza Picena ed ora in forza al Loreto.
Da tre anni è entrato, quasi per gioco, nel mondo delle sfilate e dei concorsi di bellezza fino ad ottenere l’ambito titolo di “Mister Bello d’Italia”. Un ragazzo con i piedi per terra che guarda al futuro con concretezza: “Per ora mi godo questo momento che mi ha dato l’opportunità di avere alcuni contratti con brand nazionali della moda – ha detto Giuseppe – ma nel mio futuro c’è altro. Conseguito il diploma delle superiori vorrei iscrivermi al corso di Laurea per Fisioterapista e, magari, avviare uno studio per conto mio”. Il Sindaco Noemi Tartabini ha voluto segnare questo momento importante per la vita di Giuseppe Duro, e di orgoglio per la comunità potentina, consegnandogli una pergamena, ideata e realizzata appositamente per l’occasione dall’artista Giusi Riccobelli, di “Ambasciatore della Bellezza di Potenza Picena”.
Festa grande oggi ad Appignano per le nozze di pietra di Armando (detto Silvio) Carciofo e Luisa Rango.
I sessantacinque anni di matrimonio della coppia saranno celebrati insieme ai figli Orlando e Luigi con le rispettive mogli Costantina ed Elisabetta, agli adorati nipoti e pronipoti ed i parenti tutti.
Ad Armando e Luisa i migliori auguri anche dalla redazione di Picchio News.
Sta per partorire in auto: provvidenziale l'intervento della Polizia Locale.
Una donna di Ancona ha rischiato di partorire in auto la sua secondogenita, sull'Asse Nord-Sud ad Ancona, dopo che le si erano rotte le acque mentre si trovava nella vettura con il marito e l'altra figlioletta di 8 anni.
Provvidenziale l'intervento, verso le 12.15, di una pattuglia della Polizia Locale a cui il marito ha chiesto aiuto.Gli agenti della comandante Liliana Rovaldi hanno subito scortato la vettura guidata dal marito della partoriente, fino al Pronto soccorso dell'ospedale materno-infantile Salesi dove erano presenti medici infermieri pronti ad accogliere la signora subito affidata alle cure dei sanitari. Il nascituro aveva fretta di venire alla luce: dopo nemmeno un'ora è nata una splendida bambina. Mamma e neonata stanno bene. Felice anche il papà che ha calorosamente ringraziato gli agenti della Polizia Locale.
A Mogliano si festeggiano oggi i cento anni del Sig. Renato Germani, che ha raggiunto l’importante “traguardo anagrafico” circondato dall’affetto dei familiari. La cerimonia in forma breve oggi si svolge presso la sede comunale di Mogliano con la foto di rito insieme al Sindaco Cecilia Cesetti e alla famiglia con la tradizionale torta, mentre il festeggiamento esteso alla cittadinanza è previsto a metà ottobre presso il Teatro Apollo “E’ un avvenimento particolarmente importante per la comunità che idealmente è raccolta intorno al nostro concittadino Renato per porgere a lui e alla sua famiglia gli auguri odierni. Il nostro Renato è ancora molto attento alle vicende del Comune, ove è nato, abita insieme ai suoi affetti, figli e nipoti, e partecipa con vivo interesse anche alla vita della comunità”.
Persona colta e signorile, Renato Germani consegue il diploma di licenza industriale a Corridonia, risulta quindi vincitore del concorso presso le Ferrovie dello Stato a 18 anni svolgendo 6 mesi di servizio a Cortona e 5 mesi a Spoleto. Segue per lui la chiamata alle armi, per cui trascorre tre anni e mezzo presso il Ministero della guerra a Roma alla centrale telegrafica. Dopo l’8 settembre del ’43 torna a Mogliano e, successivamente, con l’arrivo delle truppe alleate alcuni ufficiali inglesi gli affidano la gestione del teatro Apollo, dove si occupa della gestione del cinema e organizza feste danzanti per sette mesi.
Dopo essere stato quindi impiegato presso le ferrovie dello Stato a Cortona-Spoleto, ha svolto l’incarico di sub agente dell’Assicurazione Tirrena, è stato gestore del Teatro Apollo, contabile della ditta “Mobili Craia” di Corridonia, si è occupato anche di allevamento di polli, è stato socio di ditte di borse e cestelli in vimini, così come socio della ditta “Deposito di combustibili di riscaldamento”. Infine ha gestito per alcuni anni anche un negozio di mobili. Tra gli incarichi, nomine e onorificenze il Sig. Renato Germani è stato Presidente dell’Associazione “La Rondinella” a Corridonia, segretario del PRI per venti anni, assessore ai Servizi sociali del Comune di Mogliano, fondatore del Centro Sociale Anziani, segretario di Lega CISL per cinque mandati, componente del Consiglio regionale CISL per quattro mandati, è stato insignito della medaglia d’oro alla mostra dell’Artigianato a Roma, ha ricevuto premi e attestati di partecipazione a mostre estere come quella a Klagenturt – Dusseldorf.
Di grande rilievo è la sua nomina a cavaliere della Repubblica a firma Segni - Moro, così come l’onorificenza ricevuta presso il Teatro Apollo a cura dell’allora sindaco Flavio Zura. Il Sig. Germani ha anche trascorso la propria vita dedicandosi a vari hobby, tra i quali l’orchestrina POKO-MOK di Mogliano (sax e tenore), la recitazione a Mogliano nello spettacolo “La volata” e a Corridonia per la rappresentazione “Frate Lupo”. “Siamo molto felici per lo straordinario traguardo raggiunto dal Sig. Renato, che onora il nostro paese - dichiara il primo cittadino - consentendoci di dire che anche Mogliano ora può appartenere alla schiera di quei luoghi nei quali si vive bene e a lungo, con una alta qualità della vita e ottimo clima. E’ emozionante potergli fare gli auguri di persona. L’Amministrazione comunale augura a Renato di continuare a vivere appieno la sua vita e di festeggiare molti altri compleanni circondato dall’affetto dei suoi cari”.
La commedia Rengrazziènno Ddio!, opera in due tempi di Fabio Macedoni per la regia di Francesco Facciolli, che nel febbraio scorso aveva partecipato alla 40° edizione del Concorso Nazionale del Teatro Dialettale “Stefano Fait” di Laives (BZ ) è stata molto apprezzata dal pubblico presente e dalla giuria, tanto che ha vinto due premi molto importanti: la migliore scenografia e la migliore regia.
La premiazione si è svolta venerdì 18 settembre, nel Teatro Tenda Pfarrheim, adiacente al comune, prima dell’ultimo spettacolo del concorso che, come è facile indovinare, ha accusato soste e intoppi a causa del Covid, ma che la Compagnia di Laives, organizzatrice della rassegna, ha avuto il pregio e la costanza di portare a compimento.
“Si tratta di due premi molto importanti che sostanzialmente vanno a Scilla Sticchi e a Francesco Facciolli – dichiara Fabio Macedoni, presidente della compagnia – i quali hanno avuto l’idea brillante di inventare scene e costumi ispirati al mondo artistico di Van Gogh. Resta anche evidente che gli attori hanno fatto la loro parte, ma è proprio dalla sapiente e non scontata simbiosi di tante componenti, tecnici e assistenti compresi, che l’opera finale esce fuori bene o meno bene; in questo caso ne è uscita una buona rappresentazione e non possiamo che esserne felici. Questi premi saranno di buon auspicio anche per il prossimo lavoro che dovrebbe debuttare poco prima di Natale, sempre con la regia di Francesco Facciolli”.
Queste le motivazioni:
Migliore scenografia
"Una realizzazione scenografica di sicuro effetto con cui si è saputo coniugare i diversi momenti, luoghi e situazioni con una variegata coerenza e teatrale attrattiva. Suggerisce, con simpatia, l’ambiente e gli stimoli della società rappresentata, colpendo l’occhio ed anche la percezione emotiva dello spettatore".
Migliore regia
"Con abile presenza registica, costante in tutto il procedere della narrazione ed in ogni aspetto dell’allestimento, ha saputo offrire al pubblico un racconto singolare e spassoso, armonizzandone ritmo e personaggi, equilibrandone la forza espressiva e curandone scrupolosamente il complesso strutturale a beneficio di un collettivo diletto".
A ritirare i premi erano presenti Fabio e Lorenzo Macedoni: quest’ultimo aiuto regista della commedia. La compagnia sta già lavorando ad una nuova rappresentazione e le prove inizieranno fra poco meno di una settimana.
Stavolta il lavoro in cantiere presenta delle assolute novità, addirittura un genere inedito, frutto di ricerche nell’abbondante tradizione della nostra storia e della nostra civiltà; storie semplici, che fondano la loro importanza nella tradizione e nella visione essenziale della vita e che racconteranno come eravamo.
La campagna settempedana, nella sua straordinaria bellezza, finisce nel dolce ritratto del Bel Paese che Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo, ha deciso di affidare alla Ferrero attraverso una trentina di confezioni special edition di Nutella.
Una sorta di campagna celebrativa, ribattezzata “Ti Amo Italia”, che racconterà i tesori dello stivale e che sarà sugli scaffali a partire dal 12 ottobre prossimo.
Nelle etichette del dolce da spalmare più famoso al mondo l’immagine dei Colli di San Severino fa bella mostra insieme agli scatti che riprendono il Gran Sasso d’Italia, le Cinque Terre, il Gran Paradiso, il Monte Rosa, il lago di Como, i trulli di Alberobello e altre suggestive realtà dai borghi alle montagne, dalle isole alle città.
I vasetti saranno soltanto l’inizio di un viaggio per portare le persona a visitare virtualmente 30 località d’Italia. Inquadrando il Qr code su ogni vasetto sarà possibile vivere un’esperienza immersiva di virtual reality tramite una piattaforma digitale.
“Un viaggio multisensoriale per coinvolgere ogni persona in uno storytelling suggestivo e inesauribile di esperienze visive e gastronomiche. Questo progetto contribuirà ad affermare l'Italianità e le eccellenze del Made in Italy con un brand immediatamente riconoscibile”, sottolinea il presidente di Enit, Giorgio Palmucci.
“In questo difficile momento - aggiunge Alessandro d’Este, amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia - per un settore strategico della nostra economia come il turismo, Nutella si stringe, di proposito, accanto all’Enit per valorizzare presso gli italiani la loro ricchezza nazionale più grande: la bellezza dell’Italia stessa, quella vera e reale, fatta di natura ed arte, città e borghi, mari e montagne, quella che il mondo intero ci invidia”.
In collaborazione con l’Ufficio Elettorale, diamo diffusione dei dati statistici inerenti le prossime consultazioni elettorali del 20 e 21 settembre.
L'elettore più giovane tolentinate è Paolo Vagni nato il 12 settembre 2002 mentre l'elettrice più giovane è Giada Colizzi nata il 20 settembre 2002 e che proprio domenica prossima compirà 18 anni (tanti auguri !).
L'elettore più anziano invece è Ezio Paolucci, nato l’8 febbraio 1919, con 101 anni mentre l'elettrice più anziana Pierina Salvucci nata il 21 febbraio del 1914 e che con i suoi 106 anni è la “Nonnina” della Città di Tolentino.
Gli aventi diritto al voto per il Referendum sono in totale 14.525 di cui 6.944 maschi e 7.581 femmine, gli aventi diritto al voto per le elezioni regionali sono in totale 17.738 di cui 8.540 maschi e 9.198 femmine.
Donnavventura, la celebre trasmissione televisiva di Mediaset dedicata ai viaggi che da 30 anni fa sognare e viaggiare gli italiani consigliando le mete paesaggistiche culturali ed enogastronomiche più belle e importanti del mondo, domenica 20 settembre alle ore 13:50 su Rete 4 farà conoscere al grande pubblico le straordinarie bellezze dei borghi e delle montagne dell’Unione Montana Monti Azzurri, i tanto amati da Leopardi Monti Sibillini.
A scoprire le bellezze del territorio saranno le splendide inviate di Donnavventura: Alessia Vanoli e Veronica Villa, due veterane dei grandi viaggi nel mondo della fortunata trasmissione televisiva di Rete 4, accompagnate da Cristina Tilio della Format Communication, responsabile della produzione.
Nella puntata di domenica le ragazze di Donnavventura condurranno i telespettatori alla scoperta di Sarnano, uno tra i borghi più belli d’Italia, visiteranno Penna San Giovanni e il suo Teatro completamente in legno dotato di proprietà acustiche uniche, oltre che il "Balcone dei Sibillini", San Ginesio.
Alessia e Veronica accompagneranno il grande pubblico anche sul Lago di Caccamo dove si specchia il borgo di Pievefavera con uno spettacolare giro in kayak e poi nella bellezza storica e architettonica dei borghi di Loro Piceno e di Ripe San Genesio. Per la parte enogastronomica sarà lo zafferano di Camporotondo il grande protagonista.
La puntata di domenica 20 settembre è la seconda realizzata da Donnavventura nei suggestivi borghi dei Monti Azzurri tra i tesori dei Sibillini, la prima andò in onda a fine luglio.
A Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri che raduna i 15 Comuni protagonisti delle due puntate di Donnavventura, va il merito del successo dell’importante operazione di promozione turistica: “Per promuovere il nostro territorio - dice - è necessario offrire una vera esperienza immersiva nei nostri meravigliosi borghi ricchi di arte e cultura, paesaggi di montagna e nelle nostre tipicità enogastronomiche e le ragazze di Donnavventura, seguitissime da milioni di telespettatori di ampio target, sono state le migliori testimonial che potevamo avere”
L’appuntamento da non perdere è per domenica 20 settembre alle ore 13:50 su Rete 4 e in replica venerdì 25 settembre, sempre su Rete 4, in seconda serata per un viaggio nel mito sui panorami dei Monti Azzurri, di una bellezza mozzafiato, avvolti nel cielo terso, circondati dalle leggende della Sibilla e dalla forza della natura.
Scivolone social per Maika Gabellieri, candidata al Consiglio Regionale della Lega alle prossime elezioni in programma il 20 e 21 settembre. L'ex assessore comunale di Civitanova Marche ha postato sulla propria pagina Facebook ufficiale le foto di un incontro tenutosi ieri a Chiarino di Recanati, dove è stata ospite della Cooperativa Sociale Terra e Vita, per affrontare i temi della disabilità e dell’integrazione.
Sulla didascalia che accompagnava il post, però, in molti non hanno potuto fare a meno di notare una macroscopica gaffe. L'errore da matita rossa riguarda la collocazione geografica della frazione recanatese.
Nella prima versione del testo pubblicato, infatti, si legge: "Ieri ho avuto il piacere di partecipare ad un incontro a Chiarino, in provincia di Recanati".
In seguito, anche grazie alle segnalazioni e ai commenti degli utenti presenti sotto il post, la politica civitanovese ha corretto il tiro rimettendo Chiarino nella giusta collocazione geografica, ovvero "nel comune di Recanati".
Quattro scalatori treiesi sulla cima del Gran Sasso. Sono ("lupo") Alberto Cristofanelli, Giuseppe Rastelletti, Enrico Fermani e Lauro Spurio.
Il gruppo ha raggiunto la vetta del Corno Grande dopo essersi cimentato, durante tutta l’estate e la fine del lockdown da Coronavirus, sulle cime dei Monti Sibillini. «Abbiamo osato arrampicarci con successo sulle cime del Gran Sasso - hanno scritto i quattro -, una scalata molto impegnativa sia per la pendenza, che per la lunghezza e la rocciosità del percorso. Ci guardavamo spesso perché insieme a noi c’erano tantissimi giovani che ci chiedevano: “Cosa ci fanno quattro vecchietti quassù”. Abbiamo risposto loro che la nostra passione non ha età e che ci prepareremo presto ad altre avventure».