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Macerata
Macerata, la 'spin doctor' Sara Pagnanelli ai saluti: "Con Parcaroli sindaco esperienza unica"
È terminata da poche settimane la lunga campagna elettorale maceratese, che ha decretato il trionfo al primo turno di Sandro Parcaroli.
Molti sono stati i protagonisti, che nelle varie liste, hanno contribuito in maniera significativa al ritorno dopo 20 anni di una coalizione di centrodestra nei banchi della maggioranza comunale. Altrettanti, da dietro le quinte, hanno giocato un ruolo centrale. È il caso di Sara Pagnanelli, la "spin doctor" del neo sindaco, del quale ne ha seguito ogni singolo passo della campagna elettorale, dal principio alla festa in piazza Cesare Battisti per celebrare la vittoria.
Sara Pagnanelli ha affidato ai social il suo congedo, ripercorrendo tutte le tappe del suo percorso.
"Ho atteso qualche giorno dalla fine, per dare alle emozioni il tempo di ritrovare il loro naturale equilibrio, ma credo sia arrivato il momento di scrivere l’ultima pagina di un’esperienza professionale intensa, iniziata il 10 luglio scorso e terminata con l’affermazione elettorale di Sandro Parcaroli sindaco a Macerata" - scrive Pagnanelli su facebook- .
"Si tratta dell’ultima pagina, perché tante in questa campagna ne ho scritte e tante ne ho vissute, contribuendo, insieme a Stefano Parcaroli al buon esito di un’avventura il cui finale era tutt’altro che scontato e che, sebbene oggi trovi tutti d’accordo, nelle settimane passate ci ha svelato il volto di molte solitudini.
Trovo che, in ogni caso, siano state giornate piene di insegnamenti, perché al di là di tutto, la politica è fatta dagli uomini ed esprime a pieno tutte le loro debolezze e fragilità. Per questo motivo sono andata oltre gli attacchi personali e le cattiverie, rinunciando a quella ribalta che tutti hanno ricercato e ricercano, al solo scopo di aiutare Sandro a vincere la sua partita elettorale.
Qualcuno mi ha fatto notare che sono stata lo “spin doctor” della campagna, introducendo una nuova forma di storytelling nella comunicazione del candidato, anche sui social. Ma poiché la stima per Sandro è precedente alla sua scelta di candidarsi, amo più definirmi una persona che ha scelto di premiare la sua generosità, scommettendo sul fatto che sarebbe stato un buon sindaco, prosegue.
Ed è con questo pensiero che mi congedo da lui e da questa esperienza, certa che saprà interpretare quell’idea di cambiamento che tante volte abbiamo definito fondamentale per il futuro della città che amiamo.
Lo prego solo di coltivare sempre nel cuore il valore della gratitudine, che mai deve mancare quando si ricopre un ruolo di guida così importante. Gratitudine verso la vita e verso le persone che, a vario titolo, lo hanno aiutato davvero, avendo cura di distinguerle sempre nel palcoscenico della vita pubblica.
Torno dunque al mio lavoro e alla mia impresa, per affrontare tutte le sfide che questo particolare momento storico le imporrà.
Del resto, direbbe lo scrittore statunitense Andy Andrews, “le sfide sono doni, opportunità di apprendimento”. Ed è con questo spirito che intendo affrontarle, avendo cuore e mente concentrate sul fatto che, in fondo, “se puoi sognarlo, puoi farlo , sempre", conclude.
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