Loro Piceno, "Più è vecchio e più è buono": la Cantina Caonà svela i segreti del vino cotto (FOTO)
La passione per il vino cotto, i fratelli Luigi e Fernando Quarchioni , l’hanno ereditata dal bisnonno, dal nonno Pietro e dal padre Nazareno.
Quattro lunghe generazioni di amore per la terra, per la raccolta dell’uva, tipica di questo periodo dell’anno, e per la produzione del vino cotto che hanno trovato la loro massima espressione nella Cantina Caonà di Loro Piceno.
“Il segreto? Più è vecchio e più diventa aromatico, naturale e buono –ci spiega Fernando -. Ovviamente è possibile bere il vino cotto anche dopo un anno ma non ha quell’aroma tipico e caratteristico. Noi infatti selezioniamo tre tipi di vino: uno da 5/6 anni di fermentazione, uno da 10/12 anni e l’ultimo da 18/20 anni.”
“La differenza tra il normale vino e il vino cotto sta nel fatto che nel primo caso l’uva bianca e rossa vengono selezionate singolarmente mentre per il secondo le due uve vengono utilizzare insieme – sottolinea Fernando -. Dopo aver macinato l’uva, il mosto viene messo a bollire su dei recipienti in rame per circa dodici ore continuative. Dopo la bollitura, il mosto passa poi nelle barrique, esclusivamente di rovere o quercia, e lì si lascia fermentare per circa tre mesi, contrariamente al vino normale che fermenta subito. Una volta fermentato controlliamo che il procedimento abbia seguito tutte le giuste fasi e il mosto viene poi lasciato stagionare per un lungo periodo".
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