Un miracolo forse, di certo una tragedia sfiorata quella che avrebbe potuto vedere coinvolti centinaia di bambini.Stiamo parlando dell’Istituto Comprensivo “Fratelli Ferri” a Fiastra, una scuola degli anni '80 che si è praticamente sbriciolato dopo gli eventi sismici delle ultime ore. Uno stabile che, dopo il terremoto del 24 agosto, era stato fatto controllare e che non presentava segni di allarme, tanto da indurre i tecnici a dire che era tutto a posto."Una tragedia sfiorata - si legge sul sito blastingnews.it -, raccontano gli abitanti di Fiastra, comune in provincia di Macerata. In quella scuola, l’Istituto Comprensivo “Fratelli Ferri”, descritto da tutti come un perfetto edificio scolastico degli anni Ottanta, sembrava essere tutto ben conservato, anche per via di una recentissima ristrutturazione (circa dieci anni fa) che aveva interessato gran parte della struttura originaria dell'edificio. Eppure, l’effetto del sisma lo ha letteralmente sbriciolato, facendo implodere i muri portanti e perimetrali, distaccando gli apparecchi di riscaldamento e danneggiando per sempre tutti gli elementi d’arredo e le suppellettili presenti negli ambienti destinati alla didattica. Un effetto del sisma devastante, il quale, fortunatamente, ha avuto il suo momento massimo (il crollo) nella tarda sera, quando per fortuna non erano presenti all'interno gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale amministrativo.Un vero e proprio miracolo che ha permesso a diverse centinaia di persone, di salvarsi da una tragedia annunciata ma non certificata. Anzi, a tal proposito, la cosa che ha fatto tanto discutere, è stato il fatto che proprio nei giorni scorsi, i tecnici comunali, impegnati nelle verifiche di rito dopo gli eventi sismici del 24 ottobre scorso, erano giunti in quella scuola per svolgere le operazioni di sopralluogo per la verifica di sismicità dell’edificio. Sorprendentemente, lo stesso era stato dichiarato perfettamente agibile e pronto per ospitare le normali e regolari attività didattiche. Lo dichiara proprio il primo cittadino della località maceratese, Claudio Castelletti, il quale precisa: "Avevamo fatto dei sopralluoghi dopo il terremoto del 24 agosto e non avevamo trovato neanche una filatura. I tecnici avevano detto che era tutto a posto, tanto che i bambini erano venuti a scuola normalmente. Poi le scosse della scorsa settimana hanno ridotto l’edificio così." La scuola, oggi, è crollata su se stessa ‘come un castello di carte’ ed è, di fatto, un cumulo di macerie"Un episodio che fa riflettere in queste drammatiche ore sull'importanza di ricostruire tutti gli edifici pubblici, secondo i regolamenti e i dettami della nuova normativa antisismica.
Si svolgeranno sabato 5 novembre i funerali di Lucia Ciccioli, la ragazza di Loro Piceno di 32 anni scomparsa tragicamente il 24 ottobre a Londra, investita da un tir mentre stava andando a lavorare (leggi qui e qui). L'orario dell'arrivo della salma in Italia è stato confermato: il corpo di Lucia sarà riportato in Italia venerdì con un volo British Air che atterrerà alle 13.10 a Roma. L’arrivo del feretro a Loro Piceno è previsto intorno alle 18, ma per precauzione invece della chiesa di Santa Maria, la camera ardente sarà allestita in un tendone presso il campetto polifunzionale dell'oratorio della parrocchia. Poi, sabato pomeriggio alle 14.30, si svolgeranno le esequie.
L’immane tragedia della violenta sequenza di terremoti ha sconvolto anche Montelupone.I danni sono statiragguardevoli: al 2 novembre si sono registrati 26 sgomberi, 51 cittadini evacuati dalle proprie abitazioni (37 ospitati presso l’hotel Moretti); inagibili, oltre le 26 abitazioni, l’ingresso storico e annessi del cimitero, l’area circostante la ciminiera dell’ex fornace di via D’Acquisto, via Perchiodo, piazzale Paci, parti di via Bevilacqua, piazzale Cairoli, parte di via Roma, via Borgianelli, vicolo Degli Orti; transenne, per pericolo caduta coppi e cornicioni, nelle vie Castelfidardo, Pellini, XX Settembre, Porta Ulpiana. Inagibile anche la scuola materna privata delle suore e le tre chiese del centro storico. Il palazzo comunale, il teatro, i musei, il palazzetto dei priori, il palazzo Tomassini ed altri manufatti sono sotto osservazione.Le criticità sopra indicate rappresentano “i postumi” della pesante situazione della scorsa domenica 30 ottobre, ma il paese è tornato alla normalità: riaperte al traffico le quattro porte murarie, effettuati gli sgomberi, collocati i cittadini sgomberati, organizzato il centro di accoglienza notturna, Montelupone ha ripreso vita.L’Utc, la segreteria e gli amministratori del Comune si sono trasferiti con i vigili urbani nel plesso della scuola primaria, dove si è insediato anche il COC centro operativo comunale e la Protezione civile. Da sottolineare che Montelupone ha fatto tutto da sé, ha affrontato e gestito la situazione con i propri e pochi mezzi a disposizione.
Il centro storico di Pieve Torina ormai è chiuso da mercoledì 26 ottobre, dopo la forte scossa della sera. Il piccolo paesino, situato tra Muccia e, Camerino, si è così disperso tra la costa e i paesi limitrofi visto che il 90 % delle abitazioni sono inagibili.Chi è rimasto ha trovato riparo al Sos Sporting Village, complesso turistico e sportivo che da circa sette anni è tornato in funzione, grazie all’impegno e la perseveranza dei titolari che lo hanno reso un luogo di attrazione e di ritrovo. Subito dopo il sisma i titolari delle strutture hanno aperto le porte ai cittadini, dando la possibilità di un riparo a tutti coloro che non potevano più rientrare in casa. La tensostruttura, interna del centro sportivo ha dato ospitalità dapprima agli anziani della casa di riposo, adesso sistemati in altre strutture, e continua ad oggi ad essere luogo di riparo per il resto della popolazione. Un gesto dettato solo da un obbligo morale e civico, sapendo che il paese aveva bisogno di aiuto, dando solo ciò che gli altri non potevano più avere: un posto sicuro.Contemporaneamente hanno attivato l’ospitalità del piccolo villaggio turistico composto da otto cottage prefabbricati, riconvertiti dal terremoto del '97, rispondendo alle richieste delle famiglie che ormai senza una casa avevano comunque necessità di rimanere a Pieve Torina. A supporto di tale operazione si spera che presto venga attivata la convenzione attraverso la Regione (come per le strutture della costa).Da ieri mattina il villaggio è senza acqua a causa di una rottura dell’acquedotto. Si spera che gli interventi di oggi siano risolutivi per far tornare l’approvvigionamento idrico. Grazie alla disponibilità e spontaneità dei titolari le persone hanno trovato riparo e un posto caldo dove passare le notti precedenti e future. A gestire l'emergenza, sul posto, oltre Vigili del Fuoco e forze dell’ordine, la Protezione Civile locale, quella di Reggio Emilia, Montefiascone e nazionale. La Protezione civile si è stanziata stabilmente all’interno del centro sportivo allestendo una tenda per questa emergenza che sembra non aver fine. Chi deve recuperare beni dalle abitazione viene scortato e può entrare solo con il permesso dei vigili, si parla solo di emergenza, non si sa quando tornerà un barlume di normalità, nessuno sa nulla, per ora si cerca solo di andare avanti.
Su JustGiving.com, piattaforma web dedicata alla raccolta fondi online, è stato lanciato un crowfunding per la città di Tolentino, duramente colpita dal sisma."Aiutateci a sostenere la nostra comunità, Tolentino, - si legge sul sito - che è una città di 21.000 persone, di cui quasi tutti sono stati costretti a lasciare le loro case. Abbiamo bisogno di dare loro un riparo, cibo, acqua, assistenza sanitaria e di speranza".La soglia stabilita per ottenere i soldi è di 5000 sterline, delle quali, finora, ne sono state raccolte 1.498.
Nel corso dell'incontro con i sindaci svolto ieri pomeriggio, alla presenza del Commissario straordinario per l'emergenza sisma Vasco Errani, del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, è stata caldeggiata l'assunzione di scelte omogenee nel territorio e l'organizzazione in gruppi da parte dei comuni per raggiungere decisioni congiunte.Sulla scorta di tali suggerimenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali facenti capo all'Ambito territoriale XIV si sono riuniti questa mattina a Civitanova Marche. Uniformemente i sindaci di Civitanova, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena e Recanati hanno ritenuto opportuno emettere un'ordinanza di chiusura dei plessi scolastici di ogni ordine e grado per i giorni di giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre.Una decisione volta a consentire il superamento della complessiva fase emergenziale a causa dei ripetuti fenomeni sismici che hanno interessato il territorio maceratese. Si precisa che la scelta non è dettata dalle condizioni degli edifici, poiché le ripetute verifiche effettuate nelle strutture scolastiche di tutti i comuni hanno confermato l'agibilità delle strutture.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte del comune di Pievebovigliana circa la raccolta fondi per la popolazione colpita dal sisma. "A seguito dell’eccezionale evento sismico iniziato lo scorso 26 ottobre, che ha reso inagibile l’intero patrimonio immobiliare, il Comune di Pievebovigliana comunica l’apertura di una sottoscrizione a favore della popolazione locale terremotata. Chiunque volesse contribuire può effettuare un versamento sul conto di tesoreria comunale aperto presso la Nuova Banca delle Marche S.p.a. filiale di Pievebovigliana IBAN: IT 81 D 06055 69070 000000001498. In seguito verrà resa pubblica la destinazione di tutti i fondi raccolti. Si ringrazia anticipatamente, a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza, tutti coloro che vorranno partecipare all’iniziativa. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Pievebovigliana"
Il terremoto rischia di cancellare le circa 220mila presenze turistiche che si registrano ogni anno nella zona dei Monti Sibillini, tra le province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Perugia, devastate dal sisma.A lanciare l'allarme è la Coldiretti, sulla base di un rapporto Unioncamere-Minambiente, con le scosse che hanno determinato una vera e propria fuga di turisti, disdette delle prenotazioni, presenze praticamente azzerate e previsioni ovviamente disastrose in vista delle festività natalizie. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, nel versante marchigiano delle aree colpite dal sisma sono attivi circa 180 agriturismi. La maggior parte, 120, si trova in provincia di Macerata, mentre una trentina di strutture sono in ciascuna delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Proprio gli agriturismi rappresentano il fulcro dell'attività ricettiva in queste zone, assieme a B&B e alberghi, prevalentemente a 3 stelle.
Sembra che tutto si sia fermato. Neanche il sole non riesce a scaldare il centro di Camerino senza la sua gente.Il centro storico è tutto zona rossa, con macerie lungo le vie e transenne ovunque. Solo i vigili del fuoco posso entrare e cercare di mettere in sicurezza una zona che continua a tremare. I pompieri hanno fatto volare un drone sopra la cittadina per capire le reali condizioni in cui si trovano i palazzi. Purtroppo il tempo sembra destinato a peggiorare con l'arrivo di piogge: l'obiettivo è provare a dare la possibilità alle persone di poter recuperare alcune cose dalle proprie abitazioni, come abbigliamento per superare le freddi notti e qualche oggetto per avere la sensazione che non tutto è perduto.Il Comune di Camerino ha attivato un Conto Corrente per l’emergenza terremoto a cui si possono effettuare donazioni. (UBI><BANCA POPOLARE DI ANCONA – AGENZIA DI CAMERINO. IBAN: IBAN: IT 86 C 05308 68830 000000004280 ). Bisogna far di tutto per non abbandonare la perla dell'entroterra maceratese.La gente inizia a crollare psicologicamente, ci sono scosse di continuo e la speranza è che siano solo di assestamento. Gli studenti se ne sono andati e anche se le lezioni ripartiranno, in molti hanno paura di tornare. Bisogna risorgere dalle macerie e l'Amministrazione, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e i volontari ce la stanno mettendo tutta per ripartire e non perdere lo slancio socio culturale che Camerino aveva acquisito negli ultimi anni.Il presidente della Repubblica Mattarella sarà nelle zone terremotate, passerà a Camerino, ma non vedrà probabilmente la zona rossa. Però incontrerà i terremotati, gli sfollati, gli uomini e le donne che hanno sul volto i segni della paura di non avere un futuro.
Aveva sempre un sorriso da regalare ai suoi studenti, la professoressa Barbara Pojaghi docente di psicologia sociale dell'Università di Macerata che si è spenta ieri sera dopo una lunga malattia che però non le aveva impedito di insegnare.Vicedirettrice del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle relazioni internazionali e delegata alla didattica del Dipartimento, la Pojaghi è stata presidente del consiglio comunale di Macerata e per tutta la vita si è sempre impegnata a livello politico e civile. Vice presidente dell'associazione Insieme in Sicurezza la professoressa ha sempre voluto contribuire alla ricerca e allo studio in funzione del miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.A 67 anni Barbara Pojaghi ha lasciato questo mondo ma il suo ricordo vivrà nei racconti dei suoi familiari, studenti, amici e nel lavoro dell'associazione che ha contribuito a fondare che porterà avanti il suo progetto "arricchito della sua impronta onorando la sua unicità", come si legge nel sito di Insieme in Sicurezza.“Una grande perdita per la nostra comunità, afferma il sindaco Romano Carancini, che la ricorda come “una persona che ha lasciato un’impronta importante nella sua città e nelle persone che l’hanno conosciuta sia come formatrice di tanti giovani che come amministratrice del Comune di Macerata” “Ricordo la sua concretezza, la sua lungimiranza, la sua capacità di ascolto e d’analisi, qualità per cui è stata sempre un punto di riferimento importante nella vita politica e sociale della città.”Dal 1993 al 1997 Barbara Pojaghi è stata assessore alla Cultura della giunta Maulo, avviando i primi progetti mirati alla valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico della città anche attraverso la sensibilizzazione soprattutto delle nuove generazioni con iniziative quali “Libriamoci” e “La mia scuola adotta un monumento” e portando innovazione anche nella comunicazione istituzionale che valse al Comune il premio nazionale Montecelio per la comunicazione pubblica conferito nel 1998. E’ stata stimata presidente del Consiglio comunale dal 2000 al 2005, facendosi apprezzare da ogni compagine politica per la sua correttezza ed equilibrio istituzionale.Una donna di grande energia, ma nello stesso tempo carica di dolcezza ed umanità che neppure la malattia ha tenuto lontana dal suo lavoro, dai suoi studenti, dalla partecipazione alla vita sociale della sua città. Proprio la settimana scorsa avrebbe dovuto dare il suo contributo al convegno Unimc sulle adozioni e relazioni familiari nei contesti educativi, ma un aggravamento improvviso non glielo ha consentito.Il sindaco Romano Carancini e la giunta comunale, il presidente del consiglio comunale Luciano Pantanetti, il segretario generale Giovanni Montaccini e personale del Comune si stringono intorno ai familiari, esprimendo sentimenti di partecipazione e vivo cordoglio. Nel telegramma inviato alla famiglia, il sindaco afferma che “la città di Macerata ne ricorda, con stima e riconoscenza, l’elevato contributo offerto attraverso gli insegnamenti, la passione civile, le esperienze di vita, il forte impegno politico e l’attitudine al confronto. Resta indelebile nel patrimonio di tutti il pensiero e l’opera di un’importante protagonista dello sviluppo sociale e politico della nostra comunità che ha condotto fino all’ultimo la propria esistenza con lealtà, coraggio e determinazione e che lascia, pertanto, un grande patrimonio di conoscenza e umanità.”
“Non c’è più tempo da perdere - dice Giordano Carassai – il Comune si sbrighi a chiamare i Vigili del Fuoco per farci scortare nelle nostre abitazioni distrutte a riprendere il necessario. A breve pioverà e allora perderemo pure il poco che ci è rimasto”.Anche Belforte deve fare i conti con l’emergenza terremoto, qui alcune case dopo l’ultima violentissima scossa sono state sventrate. In quella di Giordano un’intera parete è venuta giù e adesso dall’esterno si vede la camera da letto. Scena simile tre abitazioni più in là, un intero spigolo non ha retto e al posto dei mattoni c’è il retro dell’armadio. Le due abitazioni al centro gravemente lesionate.Situazione analoga per Roberta Rimatori. Abitava in campagna, il terremoto ha aperto una voragine su un muro portante. E’ crollato il sottotetto, vorrebbe entrare a riprendere almeno i referti medici degli anziani genitori ma da sola sa che non può far niente e il papà, Peppe, è ancora sotto shock.Il Sindaco Roberto Paoloni, dopo le lamentale dei cittadini ha sollecitato di nuovo l’intervento dei Vigili del Fuoco. Già da domani mattina dovrebbero arrivare per permettere a tutti coloro rimasti senza un tetto di riprendere almeno i propri effetti personali in sicurezza.“In tutto, al momento, sono una decina le case completamente inagibili – ci dice il Sindaco - ma tra abitazioni lesionate e quelle in corso di verifica un censimento di tutti gli sfollati è in corso d’opera”. Anche qui il grosso della popolazione, oltre 200 persone, passa la notte all’interno dei quattro dormitori ricavati nel palazzetto dello sport e all’interno delle scuole.Tutto qui è gestito dai volontari della Protezione Civile locale. Per adesso non è stato necessario chiamare soccorsi esterni, i gazebo e la cucina utilizzati normalmente durante le feste rionali sono stati montati e adibiti a mensa. Anche i lavori di messa in sicurezza del centro storico sono stati fatti da imprese del posto. Le scosse telluriche hanno lesionato molte abitazioni e lo stesso palazzo comunale. Il campanile sopra al municipio presenta una fenditura, è stato necessario smontare la campana e allestire una fasciatura in legno capace di dare solidità alla struttura. Anche il prezioso polittico del Boccati custodito nella chiesa di S. Eustachio è stato protetto con un’armatura. “Invito comunque i cittadini a non entrare autonomamente all’interno delle loro abitazioni – conclude il Sindaco Paoloni – accelereremo le operazioni coi Vigili del Fuoco pur sapendo delle grandi difficoltà che sono chiamati a fronteggiare nei comuni più vicini all’epicentro.”
Nuova emergenza a Tolentino. Infatti a seguito delle segnalazioni, dei sopralluoghi e delle immagini dei droni si stanno riscontrando un alto numero di tetti caduti, danneggiati o con ampi squarci. Pertanto, in previsione della pioggia, annunciata per metà settimana, ci si sta adoperando per reperire un adeguato numero di coperture per evitare che l’acqua piovana aggravi la situazione già precaria di molti edifici già fortemente danneggiati dal terremoto. Si ricorda che circa il 50% degli stabili presenti sul territorio comunale tolentinate sono danneggiati e per lo più, da una prima analisi, inagibili.Sul fronte delle persone sfollate si confermano i numeri già diffusi ieri pomeriggio. Tra i circa 10.000 cittadini che si trovano ad essere senza casa, la maggior parte ha trovato una sistemazione autonoma. Novità di oggi è che circa 150 persone sono state ospitate in una struttura di Loreto. Molti di essi sono stati accompagnati in autobus.Rafforzata la capienza dei punti di prima accoglienza che ospitano già più di 1.200 persone nei sei luoghi appositamente allestiti. Da domani verranno aggiunti anche altri bagni chimici. Sono stati reperiti altri 200 letti e altrettante coperte.Sempre molto affollate le aree di sosta per camper e roulottes che accolgono oltre 2000 persone.Questi i sei punti di prima accoglienza:presso gli impianti sportivi di zona Sticchi, di fianco la piscina comunale, accesso da via Weber; palestra della scuola King, piazza Ugo La Malfa; oratorio e locali della chiesa dello Spirito Santo in via Brodolini; Palasport “G. Chierici” viale della Repubblica; ex locali Tigotà nella zona commerciale Oasi, di fronte alla multisala Giometti; locali ex concessionaria Toyota zona commerciale La Rancia nei pressi dello svincolo della superstrada “Tolentino – Zona Industriale”. A queste si aggiunge anche la parrocchia Santa Famiglia in viale Trento e Trieste. Si consiglia di portare con se coperte e indumenti caldi ed eventualmente brandine e lettini oppure materassini per trascorrere la notte.Attivate anche le mense scolastiche della scuola Grandi, della scuola King e della scuola Lucatelli per distribuire i pasti. Per informazioni si può chiamare il numero 0733.901263.Per garantire la pubblica incolumità sono state individuate quattro zone rosse che sono interdette all’accesso delle persone.Zona 1 – via Fidi numeri civici 1, 2, 4, via delle caserme 8, vicolo Carità, via Ozeri numeri civici 46, 48, 50, 52, 54 (pericolo di crollo del campanile della chiesa ex Carità).Zona 2 – primo tratto di via Filelfo da piazza della Libertà a piazza Mauruzi (pericolo di crollo della collegiata di San Francesco).Zona 3 – via Valporro intera via (pericolo di vari crolli).Zona 4 – traversa Santa Maria, vicolo del Triangolo, via Panunzi, VIA Sparaciari, via I Maggio, via del Popolo (pericoli di vari crolli).Si ricorda che quanti avessero bisogno di segnalare danni o richieste di sopralluoghi possono rivolgersi o al COC il cui ufficio è stato spostato da piazza della Libertà nella nuova sede di piazza Peramezza (ex locali Linea Casa, nelle vicinanze dell’Hotel 77 – attivo a partire dalle ore 10) oppure compilare l’apposita domanda modello IPP scaricabile sul sito del Comune di Tolentino all’indirizzo www.comune.tolentino.mc.it che può essere inviata via mail all’indirizzo info@comune.tolentino.mc.itPer ogni informazione o chiarimento si può contattare il numero 0733.1960101 oppure il numero della Polizia Locale 901263.Per segnalazioni inerente i servizi sociali è a disposizione l’apposito Ufficio ubicato al piano terra della Palazzina ex caserma dei Carabinieri in via Roma.Si comunica che è ancora chiuso al traffico, sempre per pericoli di crollo, viale Vittorio Veneto nel tratto compreso tra il civico 7 e il numero 15. In via Montegrappa invertito il senso di marcia da viale Trento e Trieste a viale Vittorio Veneto. In viale Trento e Trieste compreso tra i numeri civici 1 e 5, senso unico di marcia con direzione viale Trento e Trieste. Nell’ultimo tratto di viale Cappellacci invertito il senso di marcia con direzione viale Vittorio Veneto – Trento e Trieste. In via Adamello obbligo di svolta a sinistra, nel tratto che esce su via Montegrappa, invertito in direzione viale Vittorio Veneto con direzione viale Vittorio Veneto.Ancora chiusa via dei Vasari a causa di un cedimento di un edificio che risulta danneggiato e transennate una porzione di Via Lauro Cappellacci per il possibile crollo di una abitazione e parte di viale Matteotti in prossimità della Bnl per il pericolo di crollo del marciapiede.Riaperte sia via Laura Zampeschi e via San Nicola. Si sta lavorando per riaprire entro domani 2 novembre tutte le vie di accesso al centro storico anche con l’intento di rendere fruibili e facilmente raggiungibili le attività commerciali. Il mercato settimanale del martedì, si è tenuto regolarmente e come già previsto in viale Giovanni XXIII come concordato, dopo una apposita riunione, dal Sindaco Pezzanesi con i rappresentanti della Confcommercio e degli ambulanti.Nel tardo pomeriggio l’ex Priore della Comunità Agostiniana del Convento di San Nicola Padre Massimo Giustozzo ha celebrato una messa nella tensostruttura di zona Sticchi.Continua la ricerca di disponibilità di ingegneri ma anche di architetti e geometri per effettuare i controlli negli edifici danneggiati dal sisma. Manifestando la propria disponibilità si aiuta concretamente a superare questa prima fase di emergenza.I tecnici che vogliono mettersi a disposizione possono recarsi all’Ufficio Tecnico in via Roma, al primo piano della palazzina ex-caserma dei Carabinieri.
Il piccolo borgo dell'entroterra noto a tutti per il suo caratteristico vino, la Vernaccia, è in stato di emergenza.Soltanto il centro storico, forse perché protetto dalla montagna nella quale è arroccato, risulta essersi, in linea di massima, salvato dalla furia delle scosse di terremoto che si sono susseguite in questi giorni, per il resto, fuori dalle mura cittadine, nella periferia e nella campagna si registrano crolli e cedimenti. Molte persone hanno dovuto lasciare la propria abitazione, una trentina dormono alla bocciofila, altri nella tensostruttura a Caccamo costruita dalla Protezione civile, una decina nella frazione di Villa d'Aria si sono rifugiati nella casetta di leggo solitamente utilizzato come ritrovo sociale, alcuni dormono in camper o macchina e circa settanta persone se ne sono andati verso la costa. Borgiano è stato evacuato, la vice sindaco Maria Beatrice Amici Abbati, racconta che è rimasto un solo anziano che non vuole andarsene, perché non vuol lasciare la sua casa " Non è facile convincere le persone a lasciare la propria casa, i propri averi, molti hanno i fucili nelle abitazioni e hanno paura che nella notte qualche malvivente entri e si porti via tutto e possa prendere anche le armi" racconta "Per fortuna non ci sono state vittime e la temperatura non è scesa troppo, ma la situazione è critica. I bambini sono terrorizzati, non possono andare a scuola e cerchiamo di tenerli occupati grazie ai volontari, ma non è semplice. Stiamo utilizzando la cucina della bocciofila per offrire il cibo ma non abbiamo ancora un cuoco che si occupi di tutti gli abitanti. Ci arrangiamo come possiamo, stiamo cercando di fare il massimo e speriamo solo che non ci siano altre scosse".Serrapetrona è ferita, anche la aziende vinicole stanno cercando di fare la conta dei danni, in un momento così particolare per la produzione della Vernaccia. Ma non è solo una questione di danni strutturali, ciò che più spaventa è il futuro.Cancellato l'evento Appassimenti Aperti, in programma dal 13 al 20 novembre, per motivi di sicurezza e per il rispetto della situazione che si sta vivendo in questo territorio. La paura non è solo riguardo alla ricostruzione fisica del paese, ma anche del futuro economico. Serrapetrona era riuscita a costruire la sua economia intorno ai suoi prodotti e quindi al turismo, alla valorizzazione di ciò che la terra gli aveva donato e della bellezza architettonica sviluppata dall'uomo nel tempo. "Ci vorranno anni per tornare all'indotto economico che eravamo riusciti a garantirci e su cui tutta Serrapetrona viveva" ci spiega Mauro Quacquarini proprietario dell'azienda vinicola che porta il suo nome "L'entroterra non esiste più, Serrapetrona e tutti gli altri paesi colpiti dal sisma vivevano dello sviluppo del turismo e dei suoi prodotti. Ora queste terre sono state abbandonate e, nella peggiore delle ipotesi, rase al suolo. Sarà difficile riprendersi, potremmo farlo solo progettando un turismo collettivo, dobbiamo unirci e dare la spinta giusta per il rilancio di questa zona".Chi volesse aiutare la popolazione di Serrapetrona può portare beni al bocciodromo sito in località Collina, hanno bisogno soprattutto di coperte perché sono rimasti molti anziani negli accampamenti e il freddo della notte per loro è difficile da sopportare.
“La città sta cadendo e nessuno interviene, le istituzioni ci chiamano in continuazione per sapere qual è la situazione. Continuiamo a fornire numeri su numeri, schede su schede. Ma che se ne fanno di tutta questa carta? Ma che stanno aspettando? E, soprattutto, quanto ancora dobbiamo aspettare? Vogliono vedere la nostra città rasa al suolo e con le macerie ovunque?”.Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il giorno dopo la visita del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, e del capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, è ancora un fiume in piena. “Ho già detto queste cose a Errani e Curcio, alla presenza anche del governatore Ceriscioli, ma stamattina c’è stata un’altra forte scossa che ha peggiorato tutto il quadro. Ogni ora contiamo e ricontiamo i danni. E a ogni verifica aumenta il numero delle case che siamo costretti a dichiarare inagibili. Ci sono cinque zone rosse in città, sono centinaia gli immobili distrutti dalle scosse. Abbiamo bisogno di tutto. Servono uomini della Protezione Civile, dei vigili del fuoco e, soprattutto, serve un coordinatore che abbia l’esperienza per affrontare l’emergenza e, successivamente, la ricostruzione. Questo è un lavoro che non può fare un sindaco anche se, da primo cittadino, sono il responsabile della Protezione Civile. Solo questa mattina, in un paio d’ore, ho firmato più di cento ordinanze di sgombero. Alcune le ho scritte anche a mano, direttamente in strada. Stiamo facendo tutto da soli, prendendo decisioni in autonomia. E’ come vivere isolati da tutto e da tutti. Nel bilancio del Comune sono disponibili solo i soldi del mio stipendio, a cui ho rinunciato praticamente all’indomani della mia elezione. I Comuni, come il nostro, hanno bisogno di fondi per questa emergenza ma di fondi subito perché non possono permettersi di anticipare nulla. Abbiamo cinquantaquattro fra frazioni e locali, un territorio di oltre 195 chilometri quadrati di territorio e anche quando non siamo in emergenza facciamo fatica ad arrivare ovunque. Il terremoto – conclude il suo sfogo il sindaco Piermattei – peggiora le cose, non le migliora”.
Il commissario straordinario Vasco Errani ed il Presidente della Regione Luca Ceriscioli, accompagnati dall'assessore Angelo Sciapichetti hanno fatto visita questa mattina a Castelraimondo e sono stati accolti dal sindaco Renzo Marinelli e dall'amministrazione comunale. Errani e Ceriscioli si sono soffermati sotto al Palazzo Municipale e la Torre del Cassero in Piazza della Repubblica e hanno voluto accertarsi della situazione cittadina a seguito delle scosse.“Il commissario questa mattina ha visitato la nostra Castelraimondo – ha affermato il sindaco Renzo Marinelli – ed ha voluto chiederci i numeri di questa emergenza e come era stata gestita. L'ho informato che abbiamo centinaia di persone fuori casa, un dato ancora incerto e probabilmente in crescita, e molti edifici sia pubblici che privati dichiarati inagibili. Ma anche che sin da subito la macchina dei soccorsi si è attivata con oltre 600 persone alloggiate nel centro d'accoglienza con altrettanti pasti serviti sia nella mensa che al palazzetto per chi è fuori casa. Conosciuta la realtà di Castelraimondo e ciò che in questi giorni è stato fatto per l'incolumità dei nostri cittadini e la messa in sicurezza del paese il commissario ha manifestato la sua soddisfazione per come è stata gestita l'emergenza e soprattutto ci ha invitato a tranquillizzare la popolazione, che ad oggi ha più di una soluzione adottabile per sopperire all'emergenza cui ci ha costretto questo terremoto. Chi infatti ha già avuto l'ordinanza di inagibilità può procedere con la richiesta sia per il Contributo di Autonoma Sistemazione che per il trasferimento provvisorio verso una delle strutture in convenzione con la Regione Marche lungo la costa. Inoltre resta attivo il Centro di Accoglienza presso il Palazzetto dello Sport in località Feggiani, e sono state messe a disposizione le docce sia nello stesso palazzetto che presso i campi sportivi comunali. Il commissario Errani inoltre sottolineando la sua vicinanza a tutti coloro che hanno subìto le conseguenze di questo sisma ci ha rassicurato sul futuro che seguirà questa prima fase critica e la gestione dell'emergenza, confermando che tutto ciò che è stato danneggiato sarà ricostruito e che le attività commerciali e produttive saranno rimborsate”. Si ricorda che la sede Comunale provvisoria dove è stato aperto il Centro Operativo Comunale è stata allestita presso la scuole elementare Edmondo De Amicis. L'amministrazione comunale invita inoltre chiunque disponga di appartamenti agibili da concedere il locazione a contattare il Comune.
Dopo la prima scossa del 26 ottobre, seguita da altre di fortissima entità, l’analisi della situazione nel territorio di Treia fa emergere un quadro abbastanza sconfortante. Il Santuario del SS. Crocifisso, già gravemente danneggiato a seguito del sisma del 24 agosto scorso, ha subìto nuovi danni, con ulteriori crolli di materiale della cupola e verifiche in corso sulla staticità del campanile. La facciata della Chiesa di Sant’Ubaldo, a Passo di Treia, presenta pericolo di crollo, per cui, a titolo precauzionale, è stata disposta la chiusura, in entrambi i sensi di marcia, di un tratto di Corso Garibaldi - su cui si affaccia tale Chiesa - con deviazione del traffico veicolare lungo Via del Vallato. Ad oggi sono pervenute circa 120 nuove segnalazioni e sono iniziati immediatamente i sopralluoghi speditivi, grazie al prezioso aiuto del collegio dei Geometri di Macerata, che ha messo a disposizione alcuni tecnici che, volontariamente, affiancano i tecnici comunali nel gravoso compito di effettuare le prime verifiche speditive.Continuano a restare aperti i centri di accoglienza presso: · Spazio antistante il Campo Sportivo di Treia· Palestra Polivalente di Passo di Treia, via Nicolò V· Palestra della scuola di Chiesanuova, via Don Luigi Sturzo con diverse centinaia di persone che vi trascorrono la notte.Prosegue incessantemente l’attività del C.O.C., che è attivo con presenza fisica di personale comunale dalle ore 8:00 alle ore 20:00 dal lunedì al sabato.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha emesso un avviso pubblico con il quale, a seguito delle continue scosse di terremoto che hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, invita i cittadini proprietari di immobili destinatari di ordinanze di inagibilità totale dei propri edifici ad utilizzare, quale accoglienza provvisoria, gli alberghi e le strutture ricettive messe a disposizione dall’Amministrazione comunale.“Ci stiamo adoperando – spiega il sindaco Piermattei - perché tali sistemazioni siano il più vicino possibile alle strutture danneggiate comprendendo gli inevitabili disagi che la cittadinanza, comunque, dovrà sopportare in questo periodo di emergenza.Abbiamo già fatto appello a tutte le istituzioni perché, nel più breve possibile, sia trovata una sistemazione alternativa che non sia provvisoria”.Per ulteriori informazioni, e per la compilazione delle schede di richiesta, ci si può rivolgere direttamente all’Ufficio Servizi alla Persona presso il C.O.C. Centro Operativo Comunale allestito al palasport “Albino Ciarapica” in viale Mazzini (tel. 3204082044).
Continua senza sosta il lavoro per gestire l'emergenza post-terremoto guidato dal Centro Operativo Comunale con i funzionari della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana, le Forze dell'Ordine ed i numerosi volontari che stanno operando sul nostro territorio.Il Comune di Camerino ha attivato un Conto Corrente per l'emergenza terremoto a cui si possono effettuare donazioni. (UBI><BANCA POPOLARE DI ANCONA – AGENZIA DI CAMERINO. IBAN: IBAN: IT 86 C 05308 68830 000000004280 )I Vigili del Fuoco hanno consegnato questa mattina la mappatura completa della città, il triage del capoluogo e di tutte le frazioni con l'obiettivo di consentire gli interventi di messa in sicurezza e di rimozione dei pericoli incombenti sulle strade e sulle aree aperte al pubblico. Il lavoro è in continua evoluzione perché la terra continua a tremare e non è possibile eliminare definitivamente i pericoli di crollo o di distacco delle parti sospese nei tetti e nei balconi delle case per via del continuo riproporsi dello sciame sismico. In queste ore non è possibile accedere alle abitazioni lesionate per recuperare beni di prima necessità o oggetti personali di valore perché il valore delle persone non si può anteporre a nessun'altra priorità. La prudenza esige di non andare a creare situazioni che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza e l'incolumità dei cittadini e degli addetti ai lavori.In ogni caso, presso i locali della Contram in Via Le Mosse 19, dove è attivo il Centro Operativo Comunale, si possono continuare a presentare le richieste di recupero beni e di sopralluogo. I sopralluoghi e le verifiche per l'agibilità delle abitazioni inizieranno non appena la fase acuta dello sciame sismico si sarà quietata. È possibile invece, per chiunque sia titolare di un'attività commerciale, iniziare a presentare le richieste per i moduli prefabbricati che saranno consegnati successivamente.Risultano effettuati tutti gli sgombri di merci reperibili o elementi che compromettono la salubrità o l'igienicità dagli esercizi pubblici e nelle attività commerciali.Nei prossimi giorni sarà rimodulata la zona rossa rendendola se possibile più ristretta e meglio rispondente alle effettive esigenze della salvaguardia della pubblica e privata incolumità.Saranno altresì programmate nei prossimi giorni le verifiche interne agli alloggi lesionati e per questo è necessario che i richiedenti indichino anche un riferimento per essere successivamente contattati al momento dell'accesso nei locali. Le verifiche speditive saranno eseguite da tecnici comunali e da professionisti che volontariamente rendono le loro prestazioni con il coordinamento dei rispettivi ordini professionali e collegi di appartenenza. Diffidate da tutti coloro che si presentano da soli o che non hanno un tesserino di riconoscimento riconducibile agli addetti sopra citati.
Appello urgente da parte del Comune di Tolentino. Si richiede la disponibilità possibilmente di ingegneri ma anche di architetti e geometri per effettuare i controlli negli edifici danneggiati dal sisma. Manifestando la propria disponibilità si aiuta concretamente a superare questa prima fase di emergenza.I tecnici che vogliono mettersi a disposizione possono recarsi all’Ufficio Tecnico in via Roma, al primo piano della palazzina ex-caserma dei Carabinieri oppure chiamare il numero 338.1573423.Si ringrazia per la collaborazione.
''Qui sta crollando tutto, e quello che non crolla è pericolante: il paese sembra raso al suolo. Per fortuna l'ultima famiglia, che aveva la casa agibile, e l'ultimo albergatore si sono convinti ieri ad andare via: restano 5 allevatori, che non possono allontanarsi dal bestiame''. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo la scossa 4.7 di oggi. ''Servono con urgenza tensostrutture per le stalle, e un container per il Municipio: ora siamo in tenda a 2 gradi sotto zero''.''La scossa di stamani è stata fortissima, il maresciallo dei carabinieri mi dice che ci sono stati altri crolli in paese, e si vede del fumo''. Così all'ANSA il sindaco di Ussita (Macerata) Marco Rinaldi, dopo il sisma registrato poco prima delle 9. ''E' un calvario, non finisce mai'', aggiunge. ''Ieri sera sono sceso a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati negli alberghi: la scossa me l'ha raccontata in diretta al telefono un allevatore. Ora cerco di andare su, ma le strade sono un disastro". Crolli anche a Visso.