Dal gruppo consiliare "Il futuro nel cuore" di Treia riceviamo
Ancora aumenti in vista per i treiesi sulla tassa rifiuti. Secondo il gruppo d’opposizione “Il futuro nel cuore” i costi del servizio di spazzatura affidato al Cosmari si rifletteranno, inevitabilmente, sulla Tari che i cittadini dovranno sostenere nel nuovo anno. Ciò dopo il +3% già registrato dal 2015 al 2016.Dal 1° novembre scorso, infatti, il Comune di Treia non ha più la gestione diretta del servizio spazzatura delle strade: l’intera operazione comporta un aggravio di 96mila euro rispetto al 2016 (pari a un +8%). I dati estratti dall’ultimo assestamento di Bilancio (1.350.073,26 euro anziché 1.250.004,93 euro) ribadiscono l’interrogativo posto dalle opposizioni. Non chiara, inoltre, la sorte delle isole ecologiche, ad oggi non toccate dall’accordo. Un contesto in cui si è abbandonata completamente ogni sorta di campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata (secondo Legambiente, Treia è tra gli ultimi posti in provincia), strumento che, anche a detta dello stesso sindaco Capponi, contribuirebbe ad abbassare le tariffe, a più riprese invocato dai gruppi di minoranza. Come al solito, infine, è rimasta inascoltata la richiesta di convocazione della Commissione Ambiente, senza nessuna possibilità delle opposizioni di prendere atto del nuovo accordo con il Cosmari se non a cose fatte. Piano, che, stando alle cifre, risulta di natura antieconomica per le famiglie di Treia.
Domenica 8 gennaio 2017, con inizio alle ore 16.00, nella splendida cornice del Teatro Comunale di Treia, avrà luogo il terzo dei 4 eventi organizzati dal Comune di Treia nell’ambito delle Giornate Gran Tour Cultura, promosse dal MAB Marche (Musei Archivi e Biblioteche) e dalla Regione Marche.
Emblematico il titolo scelto per l’edizione 2016/2017: “I paesaggi culturali fra quotidianità, socialità e calamità. Recuperare la memoria per costruire il futuro”.
Un appuntamento ad ingresso libero da non mancare, quello di domenica prossima, ideato e voluto per promuovere la conoscenza di un fenomeno naturale che, purtroppo, per la sua intensità e durata, ha assunto le sembianze di un mostro, entrato di prepotenza nella vita quotidiana delle nostre famiglie.
Come tutti i fenomeni naturali, anche il sisma ha le sue cause ed è necessario conoscerle per prevenire ogni possibile rischio per le persone, per l’ambiente circostante e per i beni che più di ogni altro incarnano il vivere quotidiano: la nostra abitazione, il luogo di lavoro, le nostre città.
Nutrito e qualificato l’elenco degli interventi, curati da relatori autorevoli:
Evoluzione geologica e pericolosità sismica dell’Appennino centrale - prof. Emanuele Tondi - Università di Camerino;
Effetti di superficie e microzonazione sismica - prof. Piero Farabollini - Università di Camerino;
Attività post-emergenza a seguito del terremoto dell’Italia centrale iniziato il 24 agosto 2016 - dr. Gianni Scalella - Regione Marche:
Sociologia del terremoto legata al terremoto dell’Italia centrale - prof. Marco Giovagnoli – Sociologo Università di Camerino;
La ricostruzione nella sicurezza – Franco Capponi – Sindaco di Treia.
Per i genitori che partecipano alla conferenza è previsto, dietro prenotazione, un Laboratorio creativo per bambini presso i locali “Le Delizie del Forno” di Corso Italia Libera n. 14, al costo di € 3,50 per ogni partecipante (inclusa la merenda).
Per informazioni e prenotazioni per i laboratori, rivolgersi all’Associazione Pro Treia – Tel. 0733/215919 – 0733/217357.
Dopo la sosta natalizia, sabato 7 gennaio riparte il campionato regionale juniores, dove il Chiesanuova partecipa per il 3° anno consecutivo.
Nelle ultime 2 edizioni 2014/15 – 2015/16 i biancorossi hanno vinto il campionato del girone B contro formazioni blasonate, e quello incorso i ragazzi allenati da Mr. Lupetti Giancarlo, coadiuvato dal vice Ciriaco Claudio stanno rispettando una andatura da vertice. Un’analisi più accurata mostra una partenza nell’attuale stagione, dominata principalmente dalla ricerca di un gioco ed affiatamento, dovuto alla rinnovatissima rosa quest’anno in campo. I ragazzi del Presidente Bonvecchi Luciano, hanno ultimamente trovato quel giusto passo, che pare rispecchiare gli anni precedenti, fino ad arrivare ad un secondo posto in coabitazione con la Vigor Castelfidardo, esattamente a 24 punti in classifica (7 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte – realizzato 27 gol, subiti 20 e recuperando in classifica a -8 dalla vetta, dove ancora comanda la Filottranese).
Ritornando al Torneo in corso, i biancorossi hanno la possibilità di provare ad accorciare la classifica, se chiaramente sapranno superare, giocando due partite casalinghe, rispettivamente Fabriano Cerreto e poi la capolista Filottranese.
Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di MeritiAmo Treia e Il futuro nel cuore:"A caccia di consenso senza remore, l'Amministrazione Capponi persevera nella disgregazione del territorio comunale. L'Adozione definitiva della variante parziale al Piano regolatore continua a far prevaricare l'interesse privato a quello pubblico, causando un pericoloso precedente. È noto, infatti, che sia poco conveniente dire di "no" per chi fa propaganda: contrariamente, votando contro, i gruppi consiliari "MeritiAmo Treia" e "Il futuro nel cuore" hanno dimostrato senso di responsabilità in tutela all'intera cittadinanza.Le opposizioni hanno più volte espresso il loro dissenso a un atto dalle evidenti criticità, sottolineate anche dalla Provincia di Macerata, con la Valutazione Ambientale Strategica (Vas), e dalla Soprintendenza delle Marche, in tema di rispetto ambientale, paesistico e di sviluppo sostenibile.L'iter della proposta ha provveduto a suddividere i treiesi in Serie A e di Serie B, con i primi dispensati dal pagare il costo di 516 € per i diritti di segreteria, vista l'iniziativa diretta della Giunta in oltre 20 varianti, rispetto ai 70 cittadini chiamati invece a saldare il conto a Capponi.Accogliendo indiscriminatamente le richieste pervenute, la variante parziale disattende l'obiettivo di dare organicità al programma urbanistico. Confrontando i singoli casi la proposta dimostra pesi e misure diverse a seconda del momento: un conto è rispondere alle legittime esigenze dei privati, altro è, come in questo caso, accettare che questi, pur in buona fede, si sostituiscano a chi di dovere nella strutturazione del Prg. Così facendo si favorisce persino l'insediamento a "macchia di leopardo" di nuove zone produttive, nonostante il mancato utilizzo di quelle già abbondantemente previste.Le opposizioni avevano già bocciato l'atto a maggio, abbandonando la Sala consiliare dopo la discussione. Gesto ripetuto lo scorso 30 dicembre sul voto alle osservazioni dei privati per ribadire imparzialità sui singoli casi vista la contrarietà alla proposta complessiva con la quale è venuta meno l'imprescindibilità del bene comune".I consiglieri comunali: Andrea Mozzoni, Gianluca Gagliardini, Daniela Cammertoni e Francesco Sassaroli.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico
Continuano le polemiche intorno al contributo di autonoma sistemazione, destinato a tutte quelle persone che, rimaste senza casa a causa dei tragici eventi sismici, si sono trovati costretti a trovare una nuova sistemazione. Per fare chiarezza abbiamo chiesto delucidazioni sull'argomento all'assessore regionale Angelo Sciapichetti, anche a seguito delle recenti esternazioni di alcuni primi cittadini che lamentavano l'assenza della Regione e la mancanza di liquidità."Ci tengo a chiarire - dice Sciapichetti - che da agosto al 20 dicembre la Regione Marche ha liquidato 15.770.332,77 di euro ripartiti tra contributo di autonoma sistemazione (circa 4 milioni) strutture alberghiere e ricettive (oltre 3 milioni), interventi in emergenza, pagamenti agli enti locali per lavori di somma urgenza, pagamenti a ditte private e anticipazioni agli enti locali (circa 7 milioni). Questi soldi sono stati già liquidati a chi ne ha fatto richiesta nella maniera opportuna. Va chiarito infatti che la pubblica amministrazione non può pagare a prescindere e i Comuni che fanno richiesta per quel che riguarda il CAS devono prima rendicontare: se si sono verificati dei ritardi è solo perché la Regione per liquidare deve verificare che tutto sia in regola da parte dell'ente richiedente"."In Regione - continua Sciapichetti - c'è un ufficio preposto che si è occupato finora di ricevere le richieste e, laddove fosse tutto in regola, liquidare i pagamenti. Ci sono delle regole che impediscono alla pubblica amministrazione di pagare quando le pratiche non sono complete o inesatte. Voglio però rassicurare sul fatto che i soldi ci sono e che è nostro preciso impegno continuare a liquidare secondo le necessità". A seguire una tabella con i pagamenti effettuati dalla Regione Marche alla data del 20 dicembre 2016.Euro 15.770.332,77 così ripartiti: - Pagamento Contributo Autonoma Sistemazione (rendicontato dai Comuni da agosto fino al 19 dicembre 2016): EURO 3.900.967,35 -pagamento alberghi,agriturismi,campeggi ecc: EURO 3.125.984,16 - Pagamento agli Enti Locali per lavori di somma urgenza: Euro 978.852,22 - pagamento interventi in emergenza Euro 503.072,03 - pagamento lavori somma urgenza ditte private: Euro 287.388 - Anticipazioni 30% agli Enti Locali per lavori di somma urgenzaEURO 6.907.069.00 TOTALE PAGAMENTI EFFETTUATI FINO AL 20 DICEMRE 2016 EURO 15.770.332,77POPOLAZIONE ASSISTITA - palestre,scuole,palazzetti dello sport, centri sociali,tensostrutture MC 1.160 - FM 168 - AP 212 - AN 0 = Totale 1.540 . autonoma sistemazione CAS MC 11.663 - FM 1.324 -AP 2.676 - AN 533 = Totale 16.196 - alberghi,campeggi,agriturismi ecc MC 5.037 - FM 124 - AP 752 - AN 205 = Totale 4.388 TOTALE POPOLAZIONE ASSISTITA NELLA REGIONE n. 29.304
Arresti convalidati e subito rimessi in libertà i due giovani che alla vigilia di Natale erano stati arrestati dai carabinieri dopo essere stati trovati in possesso di oltre due etti di cocaina (qui). I due, un 21enne di origini marocchine, operaio, e una ragazza 20enne, colombiana, incensurati e da tempo residenti a Treia, erano stati fermati nel centro abitato di Morrovalle, mentre erano a bordo di una Fiat Ulisse all'interno della quale sono stati rinvenuti i due panetti di droga. Dopo l'arresto, erano stati posti ai domiciliari. Oggi, il Gip Giovanni Maria Manzoni ha convalidato l'arresto ma ha messo entrambi in libertà, nonostante la richiesta di custodia cautelare in carcere formulata dalla PM Margherita Brunelli. La ragazza era difesa dall'avvocato Valeria Attili, il giovane dall'avvocato Roberto Meriggi.
"Nei territori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpiti dal terremoto batte forte il cuore dell'Italia e il futuro di queste zone è il futuro dell'Italia. Occorre superare prima possibile la fase dell'emergenza e ricostruire presto e bene, nella legalità e nella trasparenza. Prioritario anche l'obiettivo di sostenere le attività economiche per ripartire con maggiore forza".Lo scrive Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul suo profilo facebook. "Siamo pronti come Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici a continuare fare la nostra parte anche nel 2017, valutando le esigenze che si presenteranno. Ritengo molto importate concentrarsi sin d'ora non solo sulla ricostruzione ma anche sulla ripresa del tessuto produttivo. Credo che una delle priorità debba essere un massiccio investimento sulla banda larga. La ripartenza dell'economia nelle zone colpite dal sisma è un elemento fondamentale per il futuro delle comunità" (ANSA).
Riceviamo e pubblichiamo un appello contro i botti di Capodanno"Ogni anno sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di contrastare i botti di capodanno, con apposite ordinanze che bandiscono questa pericolosa usanza per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali. Nelle ordinanze si vieta “l’accensione ed i lanci di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici in tutte le vie, piazze o aree pubbliche dove transitano o siano presenti delle persone” in considerazione degli “oggettivi pericoli per le persone, dei rumori molesti causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini e del fatto che botti, petardi e fuochi sono causa di stress, morte, ferimenti e traumi per animali domestici e selvatici ed uccelli” Ora tocca ai sindaci della provincia di Macerata (Treia in primis) dare un segno di civiltà! Un numero sempre crescente di persone ci segnala ogni anno i gravi disagi e le sofferenze patite dai loro animali, che al rumore dei fuochi di capodanno impazziscono e corrono il rischio di subire gravi conseguenze. Ma indipendentemente da quel che stabiliscono le amministrazioni locali cominciamo da noi stessi a prendere coscienza del "male" dei botti di capodanno. Rinunciamo a questo inutile e rumoroso e dannoso spettacolo.E c’è dell’altro che in tanti ancora ignorano: la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva, contenendo valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo. Alcuni studi provano come la notte di capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori! Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è “bersagliato” da esplosioni pirotecniche. Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle quali è preferibile far cadere l’oblio. Sappiamo che serve coraggio, ma bisogna iniziare a dare l’esempio. Proviamo a sostituire i botti con delle più poetiche e pacifiche lanterne a cui affidare i propri desideri e gli auspici per l’anno che sta per cominciare e, magari, devolviamo in beneficenza alle vittime del sisma i soldi risparmiati." Paolo D'Arpini- Treia Comunità Ideale, comitato civico
Si è tenuta a Treia, nella Sala multimediale, la cerimonia di consegna delle borse di studio intitolate a “Franco Vittorio Pedaci ed Erina Cervigni Pedaci” e “Insegnante Zaira Zùccari”.L’istituzione della Borsa di studio “Pedaci-Cervigni” si deve all’avvocato Vittorio Cervigni che, nel 1944, istituì una borsa di studio per onorare la memoria della figlia Erina e del nipote Franco Vittorio Pedaci, tragicamente deceduti in un incidente stradale; detta borsa, di importo pari ad € 414,00, è destinata annualmente ad un giovane d'ambo i sessi, residente a Treia, che abbia frequentato una scuola secondaria di II grado e si sia distinto concretamente per profitto e condotta.Le borse di studio intitolate all'insegnante "Zaira Zùccari”, per volontà della figlia Anna Maria Zùccari, sono state istituite nel 1998 (D.C.C. n° 26 del 11/06/1998). Si tratta di 3 borse di studio, di cui 2 di € 516,00 da assegnare ad un giovane di sesso maschile e ad una giovane di sesso femminile che siano stati promossi al successivo anno di frequenza di una scuola media superiore o che abbiano conseguito il diploma di maturità. La terza borsa di studio, dell’importo di € 361,00, va assegnata ad un/una giovane che abbia conseguito il diploma di scuola media.I protagonisti della cerimonia sono stati quattro giovani studenti del Comune di Treia, che si sono distinti per profitto e condotta. Sulla base delle domande pervenute per l'anno scolastico 2015/2016 - i cui parametri di valutazione sono stati deliberati con D.G.C. n°27 del 25/02/2015 - sono risultati vincitori: Per la borsa di studio "Pedaci-Cervigni" - scuola secondaria di 2° grado, pari ad € 415,00, al giovane LEONARDI LORENZO; Per la borsa di studio "Zaira Zuccari" per i giovani di ambo i sessi con diploma di scuola secondaria di 1° grado, pari ad € 365,00, al giovane CALERO PENA ALESSIO; Per la borsa di studio "Zaira Zuccari" per le femmine di scuola secondaria di 2° grado, pari ad € 515,00, alla giovane MEDEI MARTINA; Per la borsa di studio "Zaira Zuccari" per i maschi di scuola secondaria di 2° grado, pari ad € 515,00, al giovane PETREA RARES GABRIEL; Questo evento annuale vuole essere la dimostrazione di quanto è importante per la nostra amministrazione comunale valorizzare il merito degli studenti, le loro potenzialità e il loro impegno.La scuola svolge, nella società, una fondamentale funzione educativa che favorisce la formazione e l’autonomia del pensiero. Con questa cerimonia, abbiamo voluto premiare chi, fra i nostri giovani cittadini, si contraddistingue per un percorso scolastico responsabile e costruttivo. Non è mai banale e scontato ribadire che i giovani studenti costituiscono il nostro futuro.La vita di una persona non è mai frutto del caso, ma è il risultato della fatica e di un preciso percorso che coinvolge genitori, insegnanti, educatori e tutti i membri della comunità. Tutti questi attori, amministratori compresi, hanno il dovere di adoperarsi affinchè l’istruzione venga valorizzata e concepita come uno stimolo fondamentale per l’economia ed il lavoro, un incentivo alla pratica della legalità e del rispetto verso l’altro, e soprattutto come una vera e propria palestra di vita.L’Amministrazione Comunale (alla cerimonia erano presenti il Sindaco, Franco Capponi e gli Assessori Adriano Spoletini e Alessia Savi) e il Responsabile dei servizi alla persona, Orazio Coppe, hanno espresso ai vincitori e alle loro famiglie le più vive congratulazioni per l’ottimo risultato raggiunto.Congratulazioni agli studenti per l’impegno e la responsabilità che hanno dimostrato, con l’augurio di vivere con entusiasmo e continuare ad impegnarsi per conquistare un posto di valore nella società. Con l’auspicio che possano realizzare con successo tutti i loro sogni e progetti e che siano uno stimolo anche per tutti gli altri studenti.
Ancora un’operazione dei Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Macerata, per contrastare anche durante il periodo festivo natalizio, il sempre più diffuso fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, specialmente nell’orbita del mondo giovanile. Questa volta è toccato agli assuntori del treiese rimanere “a digiuno”.Infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Macerata, nel pomeriggio del giorno della vigilia di Natale, nel centro abitato di Morrovalle, nell’ambito di servizi di prevenzione dei reati contro il patrimonio, e precisamente nei pressi della filiale della Banca Carifermo, hanno notato atteggiamenti sospetti da parte di due giovani a bordo di una Fiat Ulisse. Il successivo controllo permetteva di rinvenire 200 grammi di cocaina, suddivisi in 2 involucri da 100 grammi ciascuno sotto al sedile anteriore – lato guida - conservate all’interno di 2 sacchetti in cellophane.L’operazione condotta dagli investigatori guidati dal Maggiore Walter Fava consentiva di far scattare le manette ai polsi a due giovani stranieri, entrambi in regola con il permesso di soggiorno, incensurati e da tempo residenti a Treia: un 21enne di origini Marocchine, operaio e una ragazza 20enne, Colombiana.Gli arrestati, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni, agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Sono 44.598 le verifiche effettuate su edifici privati dalle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo il terremoto in centro Italia. In base ai dati aggiornati al 23 dicembre - rendo noto il Dipartimento di Protezione civile - i controlli sono stati 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. (Ansa)
Babbo Natale, impersonato dal Presidente dell’Associazione Pro Treia Francesco Pucciarelli, in compagnia di Pacifico Balloriani, socio storico della Pro Treia, del Sindaco Franco Capponi e del Vice Sindaco Edi Castellani, ha portato gli auguri di Buone Feste allegria e serenità agli ospiti della Casa di Riposo della Città ed ai bambini della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo Egisto Paladini dei plessi di Treia, Passo di Treia e Chiesanuova.Accolti con abbracci e baci dagli ospiti della Casa di Riposo, da canzoncine e poesie recitate dai bambini dei vari plessi, si è creato un gioioso clima di festa, un’occasione veramente speciale per scambiarsi gli auguri e per distribuire tante caramelle e cioccolatini a tutti i presenti.Un momento di gioia vera nel difficile clima che ci ha accompagnato negli ultimi mesi.
Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!
Sono quattro gli istituti scolastici della provincia di Macerata che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, concesso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dall’Unicef Italia, alle scuole che hanno messo al centro dell’attività educativa, nel corso dell’interno anno scolastico 2015/2016, la conoscenza e l’attuazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.La Commissione provinciale di valutazione del progetto, composta dalla Dott.ssa Rosa Veneziani dell’Ufficio scolastico provinciale, da Roberto Di Fede Pilato, referente provinciale dell’Unicef e da Marco Castellani, rappresentante della consulta provinciale degli studenti, ha riconosciuto nel lavoro e nelle attività svolte dagli istituti comprensivi “Luca della Robbia” di Appignano, “Via Tacito” di Civitanova Marche, “Egisto Paladini” di Treia e dall’Istituto professionale “Filippo Corridoni” di Corridonia, metodi educativi partecipati che diffondono e attuano in concreto la Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. Gli attestati di riconoscimento sono stati consegnati dal referente provinciale dell’Unicef in occasione della presentazione del nuovo programma “Scuola Amica” per l’anno scolastico 2016/2017 tenutasi a Macerata nell’auditorium dell’Istituto “Matteo Ricci”. Il progetto “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, nato otto anni fa dalla collaborazione tra l’Unicef Italia e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è finalizzato ad attivare prassi educative volte a promuovere la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, il documento internazionale più importante in assoluto in tema di diritti dei bambini approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificato dall’Italia il 27 maggio 1991 con legge n. 176. Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare una scuola in cui la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sia non solo conosciuta nei suoi contenuti, ma soprattutto attuata concretamente rendendo i bambini e i ragazzi protagonisti della loro vita scolastica e del loro apprendimento.Con il progetto Scuola Amica, l’Unicef propone alle scuole percorsi per migliorare l’accoglienza e la qualità delle relazioni, per favorire l’inclusione delle diversità (per genere, religione, provenienza, lingua, opinione, cultura) e per promuovere la partecipazione attiva da parte degli alunni. In questa prospettiva la scuola, oltre a essere per definizione luogo preposto all’istruzione e alla trasmissione della cultura, diventa essa stessa esperienza di civile convivenza e crescita formativa per gli allievi. Anche per questi motivi il progetto Scuola Amica è stato ufficialmente inserito dal Ministero dell’Istruzione tra i progetti nazionali di prevenzione del bullismo/cyberbullismo. Il progetto è in linea, inoltre, con le indicazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione per promuovere l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” le quali evidenziano come l’educazione alla cittadinanza e alla costituzione, alla partecipazione e alla cultura della legalità costituisca parte integrante dell’apprendimento, una dimensione trasversale a tutti i saperi.Per conseguire il riconoscimento “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, gli istituti scolastici devono prevedere un’attività di progettazione e realizzazione partecipata, che si sviluppi per l’intero anno scolastico e che veda alunne e alunni coinvolti fin dall’inizio in tutte le fasi delle attività; dalla rilevazione della situazione problematica fino alla condivisione dei risultati evidenziando cosa è cambiato davvero e in quale direzione.Il progetto Scuola Amica vuole accompagnare e sostenere tutti gli educatori, i dirigenti scolastici e i genitori che desiderano impegnarsi per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, riconoscendo i bambini e i ragazzi quali reali soggetti di diritto.
Venerdì 16 dicembre grande festa per l'Asd Carlo Didimi di Treia, società che da due anni rappresenta la Città di Treia nel gioco del pallone col bracciale. L'Amministrazione Comunale di Treia ha ricevuto presso la nuova sede della Sala Giunta i giocatori che nel 2016 hanno ottenuto grandi successi nelle rispettive categorie.In serie A scudetto per il quarto anno consecutivo per la compagine treiese con Matteo Camertoni, Lorenzo Prosperi, Luca Gigli, Andrea Spurio, mandarino Mauro Aringoli, allenatore Alberto Cristofanelli, dopo la conquista della Coppa Italia.In serie B conquista del titolo per Andrea Spurio, Giacomo Gentili e Riccardo Pettarelli, dopo la vittoria sulla Acli Macerata presso lo Sferisterio di Faenza.L'Under 15 presso lo Sferisterio delle Cascine di Firenze vince lo scudetto giovanile superando in finale la Monferrina con Matteo Tomassoni, Mauro Laurito, Leonardo Montefusco e Filippo Bianchi.Nella finale senior femminile il Comitato Contrade Chiusi è nuovamente campione d'Italia, ma per la neocompagine treiese è secondo posto con Erica Buratti, Marta Buschittari, Alessandra Giannangeli, Lucia Lausdei e Sara Paolantoni.Grande soddisfazione per il Presidente della Carlo Didimi Marco Sparapani e per tutto il direttivo, ricevuti e premiati dal Sindaco Franco Capponi, dall'Assessore allo Sport David Buschittari e dal Presidente dell'Associazione Nazionale Gioco Pallone col Bracciale Valter Romagnoli.L'Amministrazione Comunale di Treia ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra l'Ente Disfida del Bracciale, presieduta da Giorgio Bartolacci, presente alla cerimonia e l'Asd Didimi sia per la realizzazione della Disfida che per i numerosi appuntamenti che vedono Treia protagonista, praticamente tutto l'anno, con il bracciale in tutta Italia.Al termine delle premiazioni, festa della società presso Le Delizie del Forno di Treia.Si chiude il 2016 ma si guarda già all'anno venturo, che vedrà sicuramente Treia, la Disfida e il bracciale ancora assoluti protagonisti.
L’ordinanza n. 9 del 14 dicembre 2016 del Commissario per la ricostruzione interviene dopo che la n. 7 e la n. 6 hanno disciplinato il finanziamento della ricostruzione degli edifici e traccia il quadro sulla “Delocalizzazione immediata e temporanea delle attività economiche danneggiate dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016”.
Il provvedimento trae origine dalla “ necessità di impartire ulteriori disposizioni per determinare un quadro generale e complessivo delle misure volte all’immediato avvio degli interventi di delocalizzazione temporanea delle attività produttive, industriali e artigianali aventi sede nei territori colpiti dagli eventi sismici e che erano ubicate in edifici risultati distrutti o gravemente danneggiati per effetto degli eventi medesimi, con danni non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale” e “dalla constatazione che analoga necessità si pone per gli edifici di proprietà o in disponibilità dei comuni interessati, adibiti a magazzini, depositi od officine a servizio di attività economiche dei comuni medesimi, i quali del pari siano stati distrutti o abbiano riportato gravi danni, non riparabili mediante interventi immediati di rafforzamento locale”.
Ciò premesso, l’articolo 1 dell’ordinanza delinea innanzitutto l’ “Ambito di applicazione” della disciplina alle “imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche con sede operativa nei comuni di cui all’articolo 1 del citato decreto legge n. 189 del 2016, nonché nei comuni di cui all’elenco aggiuntivo approvato con l’ordinanza del Commissario straordinario n. 3 del 15 novembre 2016, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 3 dicembre 2016, emessa ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge n. 205 del 2016, nonché attività economiche comunali ubicate in edifici distrutti o che hanno subito danni gravissimi, non riparabili con interventi di rafforzamento locale”.
La delocalizzazione riguarda le attività economiche in essere alla data degli eventi sismici suindicati ubicate in edifici che risultano oggetto di ordinanza di sgombero totale a seguito di verifica di agibilità tramite schede AeDES o GL-AeDES.
E lo spostamento è possibile:
a) in altro edificio agibile sito nello stesso comune;
b) all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti;
c) all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 ;
d) all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario.
L’ordinanza chiarisce che la misura della delocalizzazione è soltanto temporanea e che “gli impianti e le strutture temporanee delocalizzati a norma della presente ordinanza sono finalizzati esclusivamente ad assicurare l’immediata ripresa delle attività economiche e la continuità produttiva per il tempo strettamente necessario alla realizzazione dei lavori di ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto”.
Quanto alle modalità operative:
La delocalizzazione
in altro edificio agibile sito nello stesso comune (lett. a) è attuata tramite l’affitto di altro edificio esistente agibile, non abusivo, equivalente per caratteristiche tipologiche e dimensionali a quello preesistente, ubicato nello stesso comune in area ritenuta idonea ad ospitare l’attività produttiva come attestato con perizia asseverata dal tecnico incaricato. Agli effetti della presente ordinanza, sono considerati equivalenti gli edifici aventi eguale dimensione per pianta ed altezza, con margine di tolleranza del 20%;
all’interno del lotto di pertinenza dell’insediamento danneggiato o nelle aree immediatamente adiacenti (lett. b) avviene tramite la realizzazione, direttamente ad opera del titolare dell’attività economica interessata ed anche in deroga alle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali, di una struttura provvisoria realizzata all’interno del lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti all’insediamento danneggiato, della quale sia dimostrata la disponibilità con apposita perizia asseverata. In caso di documentata impossibilità di delocalizzazione sul lotto di pertinenza o in area immediatamente adiacente determinata dalla presenza di strade o corsi d’acqua, la delocalizzazione può essere autorizzata, acquisito il parere favorevole del comune, su altra area in disponibilità del richiedente purché sita a una distanza non superiore a ml 100 dall’edificio o insediamento distrutto o danneggiato;
Per questi due tipi di delocalizzazione (1 e 2) , i soggetti legittimati possono provvedere alla stipula dei contratti di locazione, al relativo trasloco e/o alla fornitura ed installazione delle strutture provvisorie, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9.
all’interno di una struttura unitaria all’uopo predisposta in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408 del 15 novembre 2016 (lett. c) è attuata come stabilito dall’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 408/2016;
Per tale delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere al trasloco presso la struttura predisposta dalla Regione, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9.
all’interno di un’area pubblica attrezzata dal Presidente della Regione interessata, in qualità di Vice Commissario (lett. d) è attuata tramite la predisposizione a cura della Regione di un’area pubblica attrezzata, all’interno della quale i singoli operatori aventi diritto possono realizzare una struttura temporanea.
Per questa forma di delocalizzazione temporanea i soggetti legittimati possono provvedere alla realizzazione a proprie spese della struttura provvisoria ed al relativo trasloco, previa autorizzazione e percependo il successivo rimborso ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legge n. 205 del 2016 secondo le modalità e le procedure stabilite dai successivi articoli 8 e 9.
In casi eccezionali la delocalizzazione può essere autorizzata su area sita in territorio di comune confinante, sentito il parere anche di quest’ultimo. Questo però soltanto laddove il richiedente documenti che la delocalizzazione della propria attività nell’ambito del medesimo comune è eccessivamente onerosa, in modo da rendere l’intervento oggettivamente antieconomico rispetto alle esigenze di continuità e salvaguardia dell’attività,
I soggetti legittimati (art. 3) agli interventi di delocalizzazione sono:
soggetti privati, persone fisiche o giuridiche, che risultino titolari di imprese industriali, artigianali o commerciali, di servizi, turistiche ed agrituristiche in essere alla data degli eventi sismici di cui all’articolo 1, i quali avessero sede a tale data in edifici, detenuti a qualsiasi titolo, che siano risultati danneggiati o distrutti;
i comuni in relazione a edifici in loro proprietà o disponibilità, adibiti a depositi, magazzini od officine a servizio di attività economiche gestite dall’amministrazione comunale, che si trovino nelle condizioni di cui al precedente comma 1, in modo da rendere necessario il trasferimento di macchinari e attrezzature in essi contenuti in altro immobile sito nello stesso comune.
I titolari di attività economiche site all’interno di edifici ubicati in aree classificate come “zone rosse” dall’autorità di protezione civile e interdette all’accesso, per i quali pertanto non si è proceduto a classificazione AeDES.
soggetti legittimati che abbiano proceduto a delocalizzazione di attività economiche prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza.
Gli edifici presi in locazione dai comuni potranno essere impiegati anche per il deposito temporaneo di mobili e suppellettili di soggetti privati sgomberati dalle proprie abitazioni, secondo le modalità e procedure che saranno stabilite con successiva ordinanza del Commissario straordinario.
Quanto alla procedura per l’autorizzazione di delocalizzazione (art. 5) la richiesta è presentata all’Ufficio speciale per la ricostruzione competente entro quindici giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. La richiesta può essere presentata a condizione che sia stata emessa ordinanza di inagibilità totale, a seguito di verifica con scheda AeDES, integrata da apposita perizia giurata.
Fino all’istituzione dei predetti Uffici speciali, le comunicazioni sono depositate presso gli uffici regionali provvisoriamente individuati dai Presidenti delle Regioni, in qualità di Vice Commissari. La domanda è presentata dai soggetti legittimati ai Presidenti delle Regioni nel termine di trenta giorni decorrenti o dalla stipula del contratto di locazione o nelle altre ipotesi, dalla conclusione degli interventi di delocalizzazione. Alla domanda devono essere allegati l’elenco delle attività svolte con il computo delle eventuali lavorazioni resesi necessarie per la funzionalità del nuovo edificio e delle spese effettivamente sostenute, nonché le fatture, anche non quietanzate, degli acquisti o noleggi di attrezzature nonché dei lavori, delle forniture e delle spese tecniche.
L’Ufficio che riceve la comunicazione a norma del comma 1 ne informa il Comune territorialmente competente.
L’autorizzazione è rilasciata previa sommaria istruttoria dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, sentito il comune, in ordine alla compatibilità urbanistica dell’intervento di delocalizzazione ovvero all’autorizzabilità della deroga eventualmente richiesta agli strumenti urbanistici richiesti, nonché all’autorizzabilità dell’intervento richiesto sotto il profilo ambientale e sanitario. Ottenuta l’autorizzazione si può provvedere immediatamente a svolgere gli adempimenti necessari per la locazione del nuovo edificio e l’acquisto o il noleggio dei macchinari e delle attrezzature indispensabili per la ripresa dell’attività produttiva, secondo le prescrizioni indicate nel medesimo provvedimento autorizzativo.
In termini economici, il rimborso mensile massimo ammissibile per la delocalizzazione, per la durata della locazione fino al ripristino o ricostruzione dell’edificio preesistente, è pari al canone medio di locazione determinato nella perizia asseverata, tenendo conto delle valutazioni di mercato.
Per gli interventi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, commi 2 e 4: il rimborso massimo ammissibile per la realizzazione della struttura temporanea sul lotto di pertinenza o nelle aree immediatamente adiacenti ovvero nelle aree attrezzate poste a disposizione dalla Regione è pari al minor importo tra il costo dell’intervento quale ricavabile dal computo metrico estimativo di cui all’articolo 5, comma 4, lettera b), ed il costo convenzionale determinato in misura di euro 280/mq. per una superficie equivalente a quella dell’edificio gravemente danneggiato o distrutto, come indicata nella perizia asseverata.
L’ordinanza pone dei limiti al rimborso, prevedendo che “In tutti i casi di delocalizzazione di cui all’articolo 2, inoltre:
a) per gli interventi su macchinari, attrezzature ed impianti, volti a ripristinare la piena funzionalità dell’impresa, il rimborso è pari all’80% del costo indicato nella perizia asseverata;
b) per il ripristino delle scorte il rimborso è pari al 60% del valore di quelle distrutte o danneggiate, come attestato nella perizia asseverata.
In tutte le ipotesi di delocalizzazione, le spese sostenute per il trasloco di macchinari e attrezzature sono rimborsate nel limite dell’80% dei costi documentati.
Le spese tecniche documentate sono in ogni caso rimborsate nel limite del 5% del costo delle opere eseguite.
Il rimborso è in ogni caso determinato al netto dell’eventuale indennizzo assicurativo già percepito dal richiedente o in corso di determinazione”.
Il rimborso viene successivamente erogato, previa verifica dell’esecuzione degli interventi e della documentazione presentata in conformità all’autorizzazione regionale mediante accredito sul conto corrente indicato nella domanda.
Grande festa a Treia ieri, domenica 18 dicembre, per i 101 anni di Emma Serpicelli.Celebrata una Santa Messa nella sua abitazione dal Parroco di Treia Don Gabriele Crucianelli; a seguire festeggiamenti per l'ultracentenaria treiese nel suo quartiere con parenti e amici e la sua nipote Mariella che quotidianamente la assiste con grande cura ed affetto.Presente anche l'avvocato Nascimbeni di Macerata con la sua famiglia, presso la quale Emma nel periodo della sua attività lavorativa aveva prestato servizio.
Le ordinanze 7 e 8 del Commissario per la Ricostruzione mettono le basi operative per ripartire (In calce all'articolo il link con il prezziario integrale).
L’ordinanza del Commissario per la Ricostruzione .n. 7 del 14 dicembre 2016 contiene l’ “Approvazione del Prezzario Unico Cratere Centro Italia 2016” e stabilisce che lo stesso rappresenta il presupposto imprescindibile dell’erogazione del contributo per la concessione dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione.
L’articolo 6, comma 7, del decreto legge n. 189 del 2016 prevede infatti che
“la concessione dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione siano erogati in forza di una metodologia di calcolo basata sul confronto tra il costo convenzionale al metro quadrato per le superfici degli alloggi, delle attività produttive e delle parti comuni di ciascun edificio e i computi metrici estimativi redatti sulla base del prezzario unico interregionale, predisposto dal Commissario straordinario d'intesa con i Vice -commissari nell'ambito del cabina di coordinamento di cui all'articolo 1, comma 5, del medesimo decreto – legge, tenendo conto sia del livello di danno che della vulnerabilità”
Ciò premesso, l’articolo 1 dell’ordinanza stabilisce che
“2. Il “Prezzario Unico Cratere Centro Italia 2016” allegato alla presente ordinanza viene utilizzato, in luogo dei prezzari regionali adottato dalle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, nell’elaborazione dei computi metrici estimativi, nella definizione degli importi a base di appalto, nei procedimenti per la valutazione di anomalia delle offerte, nella redazione dei progetti e nella
valutazione degli stessi ai sensi e per gli effetti dell’articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 50 del 2016, nonché in fase di esecuzione dei contratti”.
Strettamente connessa all’ordinanza sul prezzario, è la successiva
ordinanza n. 8 recante “Determinazione del contributo concedibile per gli interventi immediati di riparazione e rafforzamento locale su edifici che hanno subito danni lievi a causa degli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi”
che all’articolo 1 “Ambito di applicazione” dispone che
“Le disposizioni della presente ordinanza si applicano nei Comuni di cui all’articolo 1 del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, nonché nei Comuni di cui all’elenco aggiuntivo approvato con l’ordinanza del Commissario straordinario n. 3 del 2016, emessa ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 11 novembre 2016, n. 205.
Le stesse definiscono i criteri e parametri per la determinazione dei costi ammissibili a contributo e la successiva quantificazione dei contributi concedibili per gli interventi immediati di riparazione e rafforzamento locale di interi edifici che hanno riportato danni lievi a norma degli articoli 8 del decreto legge n. 189 del 2016 e 9 del decreto legge n. 205 del 2016, nonché dell’ordinanza del Commissario straordinario n. 4 del 17 novembre 2006, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 278 del 28 novembre 2016”.
L’ articolo 2 “Determinazione del contributo” scende nel dettaglio e chiarisce che
“1. Per l’esecuzione degli interventi di cui all’articolo 1, comma 1, il contributo è determinato sulla base del rapporto tra costo dell’intervento e costo convenzionale, secondo i parametri indicati nell’Allegato 1 alla presente ordinanza, in relazione alle diverse tipologie degli edifici interessati dagli interventi”.
L’Allegato 1 “Parametri per la determinazione dei contributi” specifica che per gli edifici a destinazione e tipologia prevalentemente residenziali Il costo ammissibile a contributo, per edifici a destinazione e tipologia prevalentemente residenziale, è pari al minore importo tra:
“- il costo dell’intervento, così come risulta dal computo metrico-estimativo redatto sulla base dell’Elenco dei prezzi appositamente approvato dal Commissari - al lordo delle spese tecniche e dell’IVA se non recuperabile e - il costo convenzionale ottenuto moltiplicando il costo parametrico di 370 Euro/mq più IVA se non recuperabile, per la superficie complessiva dell’unità immobiliare fino a 120 metri quadrati.
Per le superfici superiori a mq 120 e fino a mq 200 il costo parametrico si riduce al 60% ed ulteriormente al 30%, per le superfici eccedenti i 200 metri quadrati. Nel caso di unità immobiliari a destinazione produttiva il costo parametrico è pari al 70% di quello destinato alle abitazioni. I costi parametrici sono incrementati nelle ipotesi di cui all’articolo 3 della presente ordinanza”.
Quindi :
contributo = costo dell’intervento * costo convenzionale
e il costo convenzionale = 370 Euro/mq più IVA * superficie dell’immobile fino a 120 metri quadrati
Ai fini della determinazione del contributo, nel costo dell’intervento rientrano:
i costi sostenuti per le indagini e le prove di laboratorio sui materiali che compongono la struttura ritenuti strettamente necessari, per le opere di pronto intervento e di messa in sicurezza, per le opere di riparazione dei danni e di rafforzamento locale delle strutture danneggiate dell’intero edificio e per le finiture connesse agli interventi sulle strutture e sulle parti comuni dello stesso ai sensi dell’art. 1117 del codice civile, nonché le spese tecniche.
Ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del decreto legge n. 189 del 2016, il contributo è pari al 100% del costo ammissibile per ciascuna unità immobiliare.
La procedura per la concessione del contributo
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo: il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori presentata a norma dell’articolo 2 dell’ordinanza commissariale n. 4 del 2016 che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale, conformemente al punto 8.4.3 delle NTC08.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC, utilizzando l’apposito modulo di cui all’Allegato 2 alla presente ordinanza, ovvero attraverso la piattaforma informatica operante sul sito del Commissario straordinario, che verrà istituita con successivo provvedimento.
L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
3. Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
4. L’Ufficio speciale nei sessanta giorni successivi provvede agli accertamenti istruttori e determina il contributo ammissibile, dandone comunicazione al richiedente, all’istituto di credito prescelto ed al Vice Commissario delegato attraverso la piattaforma informatica istituita dal Commissario straordinario.
5. Nei dieci giorni successivi alla determinazione del contributo da parte dell’Ufficio speciale, il Vice Commissario adotta il decreto di concessione del contributo dandone comunicazione, attraverso la piattaforma informatica, al richiedente, al Comune, all’istituto di credito prescelto ed al Commissario straordinario.
6. Il beneficiario del contributo segnala all’Ufficio speciale per la ricostruzione l’apertura di un conto corrente dedicato al progetto, caratterizzato dal CUP che lo identifica, indicando l’IBAN di detto conto.
Tutte le transazioni finanziarie relative al progetto dovranno riportare il CUP per cui vengono effettuate riportando, nei bonifici in addebito, la causale del pagamento scelta tra quelle pubblicate su apposita sezione del sito del DIPE.
L’articolo 7 sull’“Erogazione del contributo” chiarisce che il contributo è erogato dall’istituto di credito che è stato prescelto dal richiedente all’impresa esecutrice dei lavori ed ai professionisti che hanno curato la progettazione, la direzione dei lavori ed il coordinamento del progetto per la sicurezza.
Il contributo è erogato dall’istituto di credito direttamente al richiedente, sulla base delle percentuali indicate al precedente comma 1 e previa produzione dei documenti ivi indicati, oppure, a richiesta del beneficiario in un’unica soluzione, a seguito della presentazione della documentazione di cui al comma 1, lettera b). L’istituto di credito dà comunicazione al Comune ed al Commissario delegato delle avvenute erogazioni con periodicità mensile.
I tempi e i modi sono i seguenti:
a) il 50% del contributo, entro trenta giorni dalla presentazione all’Ufficio speciale dello stato di avanzamento dei lavori redatto, con riferimento all’art. 194 del d.P.R. n. 207 del 2010, dal direttore dei lavori utilizzando il prezziario unico di cui all’articolo 6, comma 7, del decreto legge n. 189 del 2016, che attesti l’esecuzione di almeno il 50% dei lavori ammessi e della dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa attestante il rispetto, nei confronti dei fornitori e delle eventuali imprese subappaltatrici, dei tempi di pagamento non superiori a trenta giorni dalla data di erogazione del contributo;
b) il 50% a saldo del contributo, entro trenta giorni dalla presentazione all’Ufficio speciale del quadro economico a consuntivo dei lavori, redatto come alla lettera a) dal direttore dei lavori ed approvato dall’Ufficio speciale. A tal fine il direttore dei lavori trasmette all’Ufficio speciale la seguente documentazione:
i. attestazione di esecuzione dei lavori e di raggiunta piena agibilità dell’edificio che documenti la sussistenza delle condizioni necessarie a garantire il rientro nelle abitazioni dei nuclei familiari occupanti ovvero la ripresa delle attività produttive che ivi si svolgevano;
ii. consuntivo dei lavori redatto sulla base dei prezzi di cui alla precedente lettera a) con allegazione, nel caso delle varianti in corso d’opera, di un quadro di raffronto tra le quantità di progetto e le quantità finali dei lavori;
iii. rendicontazione delle spese effettivamente sostenute, da documentarsi a mezzo fatture. Qualora la spesa sostenuta sia superiore al contributo concesso dovranno essere emesse distinte fatture per gli importi relativi al contributo che erogherà l’istituto di credito e per quelli relativi alle spese a carico del richiedente;
iv. documentazione fotografica comprovante le diverse fasi degli interventi eseguiti;
v. dichiarazione a firma del legale rappresentante dell’impresa affidataria attestante il rispetto, nei confronti dei fornitori e delle imprese esecutrici, di tempi di pagamento non superiori a trenta giorni dalla data di erogazione del contributo per ogni stato di avanzamento lavori, con impegno a pagare i fornitori e le imprese subappaltatrici entro trenta giorni dal riconoscimento del saldo del contributo.
E’ possibile anche per il richiedente ottenere un anticipo fino al 20% dell’importo ammesso a contributo purchè lo abbia richiesto in sede di domanda di contributo e alle seguenti condizioni:
a) che sia stato emesso il decreto di concessione del contributo;
b) che sia stato stipulato, in data antecedente la presentazione della domanda di anticipo, il contratto con l’impresa affidataria dei lavori;
c) che vengano presentate fatture di importo pari all’anticipo richiesto, a cui va aggiunta l’IVA se non recuperabile;
d) che sia allegata polizza fideiussoria incondizionata ed escutibile a prima richiesta nell’interesse dell’impresa affidataria dei lavori a favore del Commissario straordinario, di importo almeno pari all’ammontare dell’anticipo. La fideiussione può essere bancaria o assicurativa o rilasciata dagli intermediari iscritti nell’albo di cui all’articolo 106 del d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una società di revisione iscritta nell’albo previsto dall’articolo 161 del d.lgs24 febbraio 1998, n. 58.
Su richiesta del beneficiario, l’erogazione del contributo di cui al comma precedente può avvenire in un’unica soluzione a conclusione dei lavori, a seguito della presentazione della documentazione di cui al comma 1, lettera b).
http://www.csrsisma2016.it/assets/pdf/Allegato%201%20Ordinanza%20n.%207_ridotto.pdf