Da Urbania ad Ancona, il cammino da batticuore della Maceratese verso la Serie D (FOTO e VIDEO)
Un campionato incredibile, una stagione vissuta col fiato sospeso fino all’ultimo rigore. La Maceratese ha conquistato la Serie D dopo uno dei finali più emozionanti degli ultimi anni: la vittoria ai calci di rigore nello spareggio contro il K Sport Montecchio Gallo, andato in scena al Del Conero, è stata la degna conclusione di un’annata da batticuore. Una montagna russa di emozioni, tra sorpassi e controsorpassi continui con i pesaresi, chiusa in modo clamoroso: all’ultima giornata, con la sconfitta del Montecchio a Urbino e la vittoria della Rata in casa contro il Monturano, le due squadre hanno chiuso a pari punti, rendendo necessario uno spareggio.
Un finale thriller per una squadra che ha chiuso la stagione con numeri importanti: 31 partite (considerando anche quelle con il Fano e lo spareggio), 20 vittorie, 8 pareggi e appena 3 sconfitte. In tutto, 54 gol fatti e 26 subiti. I punti totali sarebbero stati 65, ridotti poi a 59 per la vicenda legata all'esclusione del Fano.
Tutto è ripartito l’8 giugno, quando la Maceratese ha voltato pagina dopo due campionati deludenti in Eccellenza. Quel giorno è stato presentato il nuovo corso biancorosso: il presidente Alberto Crocioni ha affidato il rilancio della Rata a una dirigenza giovane, motivata e con le idee chiare. Stefano Serangeli come direttore generale, Nicolò De Cesare ds, Matteo Siroti a guidare lo scouting e Matteo Possanzini in panchina. Una squadra costruita con cura, dove alle conferme dei 'senatori' Gagliardini e Nicolosi e dei giovani locali Ruani e Cirulli si sono aggiunti giocatori importanti come Albanesi, Lucero, Nasic, Bracciatelli, Vanzan e soprattutto il colpo dell’estate: Luca Cognigni, arrivato il 19 luglio. A completare il gruppo, tanti giovani del territorio, alcuni inizialmente sottotraccia ma decisivi nel corso della stagione: Bongelli, Vrioni e Ciattaglia su tutti.
La preparazione è iniziata il 24 luglio a Montecassiano, in attesa del completamento dei lavori all’Helvia Recina, mentre la presentazione ufficiale in Piazza della Libertà ha acceso l’entusiasmo della città. Le prime amichevoli e il successo in Coppa Italia contro il Montefano avevano già lasciato intravedere qualcosa.
Il campionato è iniziato a Urbania con una battaglia decisa da un gioiello di Cognigni. Poi due vittorie nette contro Fano e Atletico Mariner hanno portato la Rata in vetta a punteggio pieno. Tra fine settembre e inizio ottobre, però, sono arrivate le prime difficoltà: il pareggio nel finale in dieci contro il Montegranaro, la sconfitta beffa al 98’ contro la Sangiustese, l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Chiesanuova. Ma anche la prima rimonta da urlo, firmata da Cognigni a Matelica, e soprattutto l'audace vittoria nel derby a Tolentino, con quasi 800 tifosi al seguito e i cambi decisivi di Ruani e Cirulli.
I pareggi contro Urbino e Fabriano hanno rallentato la corsa, poi un lutto ha colpito tutta la tifoseria: la scomparsa di Stefano Tognetti, storico ultras, ha lasciato un vuoto, ma anche una forza nuova. La vittoria contro il Montefano è stata un inno alla bellezza e alla commozione: la rovesciata di Ruani e il destro a giro di Cirulli hanno steso gli avversari e scaldato la Curva Just, con la dedica a “Lu Vekkiu”.
Da lì in poi, cinque vittorie consecutive senza subire gol, un gioco brillante e una difesa di ferro. Cirulli, nel suo momento magico, chiude i conti al Del Conero con i Portuali, poi decide nel finale la sfida con l’Osimana. I due argentini Lucero e Oses fanno impazzire Villa San Filippo nello scontro diretto con il Chiesanuova. A dicembre, in un Helvia Recina in versione natalizia, Vrioni veste i panni di Cognigni, squalificato, segna una doppietta e regala la vittoria nel big match col Montecchio all’Helvia Recina. La Maceratese è campione d’inverno. A Monturano Nasic evita la sconfitta. Il Montecchio anticipa la gara col Fano e chiude il girone di andata a -2.
Nel girone di ritorno, a causa del lungo infortunio di Albanesi, la società interviene e ingaggia Marras, subito decisivo. Contro l’Urbania la Rata ribalta lo svantaggio, ma si fa raggiungere nel finale. A Fermignano, contro un Fano in undici giocatori contati, basta un colpo di testa di Cognigni su pennellata di Marras. Col Mariner la Rata perde anche Nasic per infortunio: crociato ko, stagione finita. Ma la squadra risponde: 2-0 con gol di Cognigni e rigore di Ruani. A Montegranaro finisce 0-0 grazie a un grande Gagliardini, mentre Lucero di testa batte il Matelica. Il match in trasferta contro la Sangiustese è un'altra prova di forza: Marras e Vrioni ribaltano il risultato. Il ritorno del derby con il Tolentino è un’altra battaglia, con la Rata che rimonta due volte, ma cede il primo posto al Montecchio.
Dopo 18 giornate, la Maceratese perde a Urbino. Il Montecchio pareggia col rigore contestato all’Osimana e allunga a +2. I biancorossi reagiscono: 3-1 al Fabriano con reti di Mastrippolito, Cirulli e Marras. Il Montecchio si ferma ancora: vetta di nuovo condivisa. Contro il Montefano, un altro capolavoro: Cognigni inventa due giocate decisive, trasformate da Marras, prima con un sinistro fatato all'incrocio e poi su rigore. L'ex Ancona e Fermana dedica la vittoria al padre scomparso qualche settimana prima: l'ennesimo momento difficile della stagione, col gruppo che si è stretto attorno al suo capitano. Con i Portuali è battaglia vera, risolta nel finale da Ruani. A Osimo Gagliardini para un rigore ma si infortuna: entra l'esordiente Marchegiani. Vrioni segna una perla su punizione al 90’, ma al 94’ arriva il pareggio. A Chiesanuova il Montecchio non va oltre lo 0-0, e il testa a testa continua. A tre giornate dal termine arriva il Chiesanuova, ancora in corsa. Primo tempo spettacolare, chiuso sul 2-0 con la doppietta di Cognigni. Tempestilli accorcia, Marras inventa su punizione, poi ancora Tempestilli per un finale da brividi.
Il Montecchio vince col Monturano su rigore al 92’: sarà resa dei conti allo Spadoni. Solo 400 tifosi ammessi, ma l’intera tifoseria biancorossa parte comunque per Montecchio, restando fuori dallo stadio. Il K Sport chiude il primo tempo avanti di un gol e con un uomo in più, dopo la controversa espulsione di Mastrippolito. Il raddoppio arriva a inizio ripresa. Chiunque avrebbe ceduto, ma non la Maceratese: in dieci, pareggia con uno-due da urlo di Bongelli e Cirulli. Il Montecchio torna avanti su calcio d’angolo, nella mischia. A una giornata dalla fine, la squadra di Magi sembra aver chiuso il discorso promozione.
Il campionato osserva 3 settimane di stop tra Pasqua e torneo delle regioni. Si riprende con la Maceratese che ospita il Monturano, in cerca di punti per disputare il playout in casa, e il Montecchio che fa visita all’Urbino, che può ancora sperare nei playoff. La Rata parte fortissimo e chiude in vantaggio 2-0 il primo tempo con Vrioni-Marras. Al termine dei primi 45 anche il Montecchio però è avanti 1-0 sull’Urbino. All’Helvia Recina, mentre la Maceratese porta a spasso il Monturano, inizia ad arieggiare un clima di rassegnazione. La speranza viene però riaccesa dal gol del pareggio dell’Urbino. Tutti i presenti sono con la testa al Montefeltro: la tribuna si svuota e va a seguire l’altra partita dalla tv del bar dello stadio. Intanto la Rata va sul 3-0 con Oses. Poco dopo arriva il sorpasso dell’Urbino, accolto con un boato incredibile da parte di tutto lo stadio. Marras fa doppietta e cala il poker. L’arbitro decreta la fine e tutti aspettano solo il fischio finale da Urbino. I giocatori sono raccolti in cerchio in mezzo al campo, la notizia arriva: l’Urbino ha vinto 2-1. Maceratese e K Sport Montecchio chiudono il campionato a pari punti. Sarà spareggio.
Pochi giorni dopo la federazione ufficializza il Bianchelli di Senigallia come sede per ospitare lo spareggio. I maceratesi sono pronti a partire in massa e attendono solo news sulle prevendite, ma all’improvviso la Questura di Ancona boccia Senigallia per questioni di ordine pubblico. Il club biancorosso si attiva per trovare un’altra soluzione: viene sondata addirittura anche l’ipotesi Gubbio, mentre sembra fatta per il Recchioni di Fermo. Per la Questura però ancora niente da fare. La Curva Just scende in piazza per protesta. A due giorni dalla partita, dopo una settimana infuocata da polemiche, la federazione comunica lo slittamento dello spareggio di una settimana allo stadio del Conero di Ancona. Il popolo biancorosso viene ancora tenuto in attesa per quanto riguarda i biglietti, con la prevendita che scatta il giovedì. Viene eletto il nuovo Papa: Leone XIV. Nello stesso momento il club biancorosso comunica un’altra fumata bianca: il sold out dei 2.000 biglietti messi a disposizione in sole 3 ore. La società ne richiede altri e ne riceve ulteriori 500, polverizzati subito anche quelli. In un clima di incredibile entusiasmo la Maceratese va ad Ancona a contendersi la Serie D.
11 maggio 2025: una data destinata a restare nella storia biancorossa. Prima del fischio di inizio, la Curva Just espone una meravigliosa coreografia coi colori biancorossi e il simbolo di Macerata al centro. Sotto la scritta che recita: “HINC A TE NATI CIVITAS MACERATENSIS”.
La partita inizia al meglio per la Rata, che la sblocca subito al 9’ col colpo di testa di Lucero. Dopo un primo tempo equilibrato si va a riposo con questo punteggio. Nella ripresa il K Sport Montecchio trova il gol del pari con Micchi, anche lui di testa. Torelli entra scomposto su Marras e si becca il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci. La Maceratese prova a sfruttare l’uomo in più, ma i pesaresi si difendono bene. Si va ai supplementari, con la Rata che preme ma col Montecchio che regge. Non sono bastate 30 partite, non sono bastati 120 minuti: l’Eccellenza Marche 2024/25 si decide ai rigori. Si calcia dalla parte opposta alla Curva Sud dove ci sono i tifosi maceratesi. Vanzan e Gomez non sbagliano, ma Micchi, Magnanelli fanno lo stesso. Cognigni segna, ma non Gurini, che si fa ipnotizzare da un eroico Gagliardini. Cirulli mantiene i nervi saldi e batte Cerretani. Fa lo stesso Kalombo e assegna dunque a Lucero la responsabilità dell’ultimo rigore. L’argentino va sicuro sul pallone, spiazza il portiere e spedisce la Maceratese in Serie D, a dieci anni dall’ultima volta, a otto dall’esclusione dalla Serie C e dal fallimento.
Il secondo campionato vinto dal presidente Crocioni, emozionatissimo nei festeggiamenti finali. La stagione 2024/2025 resterà scolpita nella memoria dei tifosi come una delle più emozionanti della storia biancorossa. Un’annata da batticuore, vissuta al ritmo dei cori della Curva Just, del carisma di capitan Cognigni, del talento dei giovani, della tenacia di Mister Possanzini. Una squadra costruita con amore per la maglia, che ha saputo emozionare e, alla fine, vincere. La Serie D torna a essere realtà. La Rata è tornata.
(Foto di Francesco Tartari)
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