Dal film cult del 1989 che ha ispirato generazioni e cambiato prospettive grazie alle idee rivoluzionarie del professor Keating, interpretato da un indimenticabile Robin Williams, approda sul palco del Teatro Vaccaj, venerdì 18 febbraio, "L'attimo fuggente".
L’ambientazione è la stessa del film: siamo nel 1959 e l'insegnate di letteratura viene trasferito al collegio maschile "Welton"; ma quello che insegnerà ai suoi ragazzi, al grido di "Capitano! O mio capitano!", sarà molto più delle poesie di Walt Whitman.
"L'attimo fuggente", infatti, racconta una straordinaria storia di legami, di relazioni e di incontri che cambiano gli uomini nel profondo. Una storia d’amore, amore per la poesia, per il libero pensiero, per la vita. Lo spettacolo, diretto da Marco Iacomelli, vede nel ruolo del carismatico professor Keating Ettore Bassi, amato attore di teatro, cinema e televisione.
Accanto a lui, un gruppo affiatatissimo di giovani interpreti: i ragazzi della conformista Welton Academy cui il professor Keating insegnerà, uscendo dai rigidi schemi dell’epoca, a vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa è un secondo che non tornerà mai più. Cogliere l’attimo è ciò che conta veramente, vivere senza rimpianti, seguire passioni e slanci, magnifici e talvolta irrazionali: questo il segreto per diventare consapevolmente adulti.
Un’occasione per avvicinare alla filosofia del carpe diem la “Generazione Z” dei Post-Millennials e ricordare le emozioni del film. Biglietti in vendita su vivaticket.com, nelle biglietterie del circuito AMAT / Vivaticket e al botteghino del Teatro, aperto da mercoledì 16 febbraio, con orario 18-20.
Si ricorda agli spettatori che, secondo le normative attualmente in vigore, l’accesso in teatro è consentito solo in possesso del Green Pass Rafforzato e con mascherine di tipo FFP2, tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.teatrovaccaj.it/sicuri-a-teatro.
La Giornata del Ricordo, istituita nel 2004, per ricordare le vittime delle foibe è stata celebrata a Treia raccontando questa pagina di storia proprio con chi l’ha vissuta in prima persona. Livilla Sivocci, 82 anni, ha portato la sua testimonianza agli studenti dell’Istituto comprensivo Paladini ripercorrendo quegli anni tremendi in cui è riuscita a scampare alla morte, arrivando in Italia. Una storia di accoglienza e speranza, ma anche di sofferenza, insicurezze e timori.
“Da mio padre ho imparato che nella vita bisogna imparare a fare tutto, non c’è un limite alle nostre risorse, è stato un grande esempio per me ed è ciò che voglio testimoniare ai ragazzi: non ponetevi limiti, quando pensate di non riuscire a fare qualcosa, provateci comunque. Male non fare, paura non avere”.
Nata nel dicembre del 1940 ricorda molti aspetti di quegli anni che ha vissuto direttamente e che rivissuto attraverso i racconti dei suoi genitori che subìrono maltrattamenti da parte degli slavi. “In tanti hanno visto partire i loro cari per non vederli più tornare. Le foibe erano delle profonde cavità carsiche dove venivano fatti sparire coloro che erano contrari al regime e che volevano imporsi con la violenza per comandare, con un’avversione particolare verso gli italiani".
"È un capitolo della storia rimasto nascosto per tanti anni perché purtroppo i negazionisti per lungo tempo hanno negato quanto invece accaduto. C’era una vera e propria caccia all’italiano - ha ricordato Livilla -. Io posso dire di non aver sofferto per la guerra perché ero ancora troppo piccola, essendo nata nel ’40, ma ricordo bene l’attentato di Vergarolla nel 1946, sulla spiaggia di Pola, nel giorno di Ferragosto in cui morirono 100 persone. Io sono sopravvissuta per pura casualità, perché quella mattina mio padre decise di voler andare a pesca quindi di cambiare spiaggia mentre stavamo andando al mare".
"Il 7 febbraio 1946 ricordo benissimo i miei genitori intenti a impacchettare qualsiasi cosa per fuggire da Pola, perché nel ’47 il referendum aveva deciso che quelle terre dovevano appartenere alla Jugoslavia. Sono stati anni difficili fino al ‘52, non avevamo niente, non avevamo un lavoro, avevamo dovuto lasciare tutto e anche dagli italiani non eravamo trattati- ha aggiunto Livilla -. Ho perso tante persone a cui volevo bene".
"Abbiamo avuto tanto paura per un mio zio che fu scambiato per un’altra persona e fu catturato e portato in un campo di concentramento - ha spiegato Livilla nella testimonianza -. Dopo mesi appurarono che avevano sbagliato persona e lo rilasciarono. La mia forza furono i miei genitori. Quando siamo arrivati in Italia non avevamo neanche una casa e chiedemmo asilo al governo, non avevamo altre possibilità. Nei campi profughi c’erano condizioni quasi al pari dei campi di concentramento”.
Traspare sofferenza nel racconto della signora Livilla Sivocci, ma anche una luce: “I mezzo a tanta tristezza, siamo stati anche fortunati ad essere stati aiutati da un signore, Alfredo Altobelli, che ci offrì ospitalità senza chiederci nulla in cambio, fino al 1952. Lui ci ha teso la mano quando abbiamo avuto bisogno, è stato il primo e ci ha accolto”.
Il Giorno del Ricordo è stato celebrato anche a Tolentino, con l’intento di non dimenticare i morti nelle Foibe. Il Comune, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Dalmata di Tolentino, ha promosso giovedì 10 febbraio, in viale Benadduci, una cerimonia nei pressi della targa di intitolazione alle “Vittime delle Foibe” con deposizione di una corona d’alloro. La cerimonia è stata aperta con una santa messa celebrata alla concattedrale di San Catervo.
Sono intervenuti il vicesindaco Silvia Luconi, l’assessore Francesco Pio Colosi, Anna Quercetti vicepresidente del consiglio comunale, Renato Pagliari Presidente dell’Associazione Dalmata di Tolentino, i consiglieri comunali Monia Prioretti, Martina Cicconetti, Carmelo Ceselli, Ivano Serragiotto, il comandante della Stazione dei Carabinieri Luogotenente Gaetano Barracane e i rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche.
Anche Città di San Severino Marche si è fermata per celebrare la Giornata del Ricordo. Il sindaco, Rosa Piermattei, ha deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti e osservato un minuto di silenzio nel corso di una breve ma intensa cerimonia svoltasi in forma ristretta e senza la presenza delle scolaresche a causa del Covid-19.
Ad assistere alla commemorazione il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, l’assessore Jacopo Orlandani, i consiglieri Teresa Traversa e Alberto Capradossi, il segretario di FdL, Sergio Massi, e il comandante della Polizia Locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri.
Celebrato a Civitanova Marche il “Giorno del Ricordo”, iniziativa organizzata dall’Ufficio Presidenza del Comune a cui hanno perso parte rappresentanti istituzionali, insegnanti e studenti. Le celebrazioni hanno preso avvio presso la lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe in piazza Abba. La Giornata commemorativa è proseguita con una apposita riunione del Consiglio Comunale in diretta streaming (più di 150 visualizzazioni in diretta) e aperta alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini.
“Dai quei fatti terribili avvenuti fra il 1943 e il 1945 in una terra di confine quello della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia ci dividono molti anni e fino al 2004 si era steso un incredibile velo di silenzio - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Esattamente 60 anni furono segnati dalla colpevole indifferenza e dalla volontà politica di nascondere fatti tragici compiuti sui nostri fratelli italiani, per la sola colpa di essere italiani. Per questo oggi siamo qui".
“Ci troviamo ancora una volta – ha continuato Ciarapica - a condannare i regimi dittatoriali senza alcuna esitazioneche hanno interrotto o costretto a cambiar vita a migliaia di persone, oltraggiando qualsiasi diritto umano. Il primo italiano che volle riconoscere ufficialmente e direi politicamente questa parte di storia fu l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga recandosi nel 1991, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, nella foiba di Basovizza, in cui si erano ritrovati 500 metri cubi di cadaveri diventato poi sacrario".
"Oggi noi l’abbiamo fatto insieme a tutti voi perché nessuno mai più possa nascondere gli errori e gli orrori che uomini compiono ai danni degli altri uomini, schiacciando le minoranze e negando i diritti fondamentali della persona. Attualizzando, è di questi giorni l’allarme che grava sopra la nostra Europa a causa di interessi economici legati alle forniture di gas. Due potenze contrapposte, l’America e la Russia, che rischiano di far diventare terreno di guerra il nostro vecchio continente e che desta in tutti noi grande preoccupazione” ha concluso il primo cittadino.
È stata presentata oggi alla stampa presso la sala dell’IRCR di Piazza Mazzini la nuova mostra culturale dal titolo “Macerata e il suo Territorio. Antiche mappe e vedute dal XVI secolo all’Unità d’Italia”, e che sarà aperta al pubblico gratuitamente da venerdì 11 fino a lunedì 21 febbraio presso gli Antichi Forni – in osservanza delle norme anti Covid. Una raccolta unica, inedita di 50 antiche mappe originali d’epoca, incise e stampate su carta, che raccontano l’evoluzione urbanistica di Macerata e di altre città della provincia: Camerino, Cingoli, Civitanova, Recanati-Loreto, San Severino, Tolentino, Treia e Visso.
La mostra è stata realizzata dall’architetto e collezionista Enzo Fusari - sostenuto dall’associazione LUTES, con il patrocinio del Comune, dell’IRCR e dell’Ordine degli Architetti – che da oltre 30 anni conduce le proprie ricerche sulla storia e la geografia della Regione Marche, arrivando nel tempo a raccogliere ben 200 carte di grande pregio e valore, alcune rare e mai pubblicate, di ottima conservazione e non presenti nelle biblioteche locali e regionali.
“Avrei voluto realizzare questa esposizione già due anni fa – ha dichiarato Fusari – ma la pandemia e il cambio di amministrazione comunale non l’hanno permesso. Sono felice oggi di mettere a disposizione di tutti questa mia passione: penso sia di fondamentale importanza conoscere il nostro passato per sapere dove siamo diretti. Queste mappe fanno emergere una storia che non è scritta, ma disegnata, e raccontano quella che è la nostra grandezza culturale e politica. Un punto di partenza molto importante per conoscere le radici della propria identità”.
Al tavolo della conferenza si sono succedute anche le parole di apprezzamento e soddisfazione rispetto all’iniziativa da parte del presidente LUTES Massimo Crucianelli, dell’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, del presidente dell'Ordine Arch. Vittorio Lanciani e del presidente IRCR Giuliano Centioni.
“Il nostro obbiettivo è sostenere tutte le attività culturali che hanno a che fare con la nostra storia e il tessuto urbano – ha commentato Lanciani – in modo che si alimenti in maniera sempre più naturale la consapevolezza di chi lavora e di chi vive nel territorio marchigiano”.
“Quando mi fu proposta questa iniziativa – ha aggiunto l’assessore Iommi – ho aderito subito, perché ero certo della sua qualità. Una mappa è come il palcoscenico per un attore: se si conosce il contesto in cui una storia viene raccontata se ne percepisce meglio anche il senso e il messaggio”.
INTERVISTA
Dottor Fusari, qual è il messaggio nascosto nel suo lavoro? La mia è una ricerca di verità. La geografia non può fare a meno della storia e viceversa: l’errore da sempre è quello di trattare le due materie separatamente, quando invece dovrebbero rappresentare un unicum. Per dimostrare determinati fatti non basta conoscere la storia, e allo stesso tempo saper solamente leggere una cartina non è sufficiente.
C’è un problema di identità storica oggi secondo lei? Sì, soprattutto tra i giovani. Molti di loro pensano che Macerata sia una città noiosa, dove non si fa niente. E invece c’è tanto da scoprire se si ha la curiosità di farlo.
In quest’incontro si è detto che “bisogna conoscere il proprio passato per sapere dove siamo diretti”. Enzo Fusari dove è diretto? Io abito qui a Macerata da più di 60 anni e ne sono innamoratissimo. Desidero che questa città torni ad essere viva culturalmente, e per farlo abbiamo bisogno soprattutto di chi la abita. Sono le persone che fanno la storia. Ciò detto, mi piacerebbe aprire presto un Museo dove esporre tutte le mie mappe: non nascondo che mi siano arrivate delle proposte da parte di altri Comuni, ma il mio sogno rimane Macerata.
"Valutiamo con interesse l'attenzione rivolta alla nostra realtà civica da parte di tutte le forze politiche che nell'ultimo quinquennio hanno fatto da seria e costruttiva opposizione al governo della nostra città". A dichiararlo sono i due coordinatori di 'Civico 22' Paolo Dignani e Massimo D'este, in vista delle elezioni amministrative previste in primavera a Tolentino.
Vengono aperti in maniera esplicita spiragli verso una maxi coalizione: "Siamo convinti che occorra avviare un percorso di condivisione di contenuti in modo da giungere ad una sintesi - sottolineano Dignani e D'este -, che rispetti tutte le sensibilità che andranno a comporre la coalizione alternativa all'attuale compagine amministrativa".
"In questi mesi intensi e molto importanti di lavoro per il nostro gruppo - aggiungono -, abbiamo maturato la consapevolezza che l'unica strada possibile per segnare un cambio di passo nell'amministrazione della nostra città sia quella di approdare ad una coalizione che si basi prima di tutto sui contenuti e sulle intenzioni comuni rispetto alla visione futura dello sviluppo della città".
Dignani e D'este come espressione della coalizione vorrebbero "un candidato sindaco civico, trasversale e con capacità di aggregazione, in particolare per le nuove generazioni, verso le quali abbiamo l’obbligo morale di ricreare una scena politica nuova e affascinante".
Scontro tra due auto: tre persone finiscono al pronto soccorso. È quanto avvenuto poco dopo le 18 e 30, lungo la strada provinciale 77 della Val di Chienti, nei pressi del Castello della Rancia, a Tolentino.
Una Mercedes classe A condotta da P. S, una donna di 49 anni residente a Pollenza, si è scontrata con una Nissan Micra condotta da S. M., 40enne residente a Tolentino, che viaggiava insieme al marito.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco. I tre occupanti dei veicoli sono stati trasferiti per accertamenti all'ospedale di Macerata: le loro condizioni, in ogni caso, non destano particolari preoccupazioni.
Ancora da accertare l'esatta dinamica di quanto avvenuto, la cui ricostruzione spetterà agli agenti della Polizia Locale. Nel tratto interessato dal sinistro sono stati registrati momentanei disagi al traffico: per consentire il completamento delle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza dei mezzi coinvolti la strada è rimasta chiusa sino alle 20:15.
Un concerto per pianoforte che vede protagonista un grande talento del territorio marchigiano, che da tempo svolge la sua attività artistica in Germania e torna in Italia per questo appuntamento. Ottavia Maria Maceratini, affermata pianista, vincitrice di oltre 28 primi premi in importanti competizioni pianistiche, si esibirà al Politeama di Tolentino domenica 13 febbraio alle ore 18,00.
Il programma è dedicato alle più belle pagine di Chopin con il Grande Valse Brillante op. 34 n. 2, Notturno op. 48 n. 1, Sonata in si minore op.58 e di R. Schumann con l’Arabesque op.18 e gli Studi Sinfonici op. 13. Un programma di facile ascolto adatto a tutti, per iniziare ad amare la musica classica.
Ottavia Maria Maceratini inizia lo studio del pianoforte a cinque anni sotto la guida del Maestro Ermanno Beccacece presso la Civica Scuola di Musica “Beniamino Gigli” di Recanati. Si diploma con il massimo dei voti lode e menzione Presso l’Istituto Musicale Pareggiato “G. Pergolesi” di Ancona sotto la guida del Maestro Lorenzo Di Bella, in seguito è stata ammessa alla Hochschule Für Musik und Theater di Monaco di Baviera dove ha studiato fino al 2010 sotto la guida della professoressa Elisso Virsaladze, alla quale deve il suo perfezionamento artistico, conseguendo nello stesso anno il suo Meisterklassendiplom.
Oltre 28 sono i primi premi ricevuti nelle competizioni pianistiche italiane, fra i quali i primi premi assoluti al concorso nazionale di Pisa, Cesenatico, Pistoia, Camerino aggiudicandosi anche la menzione speciale della giuria ed il premio “J.S. Bach”, al concorso Giovani Solisti dell’Adriatico, al concorso Città di Terzo in Piemonte, per citarne alcuni. Unica vincitrice nella sezione pianoforte del “Primo Premio Nazionale delle Arti” istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Il suo primo album “One Cut” è stato accolto con grandi lodi dalla più alta critica musicale, trovando risonanza in riviste e giornali come “Crescendo”, “Frankfurter Allgemeiner”, “Fono Forum” e in canali radio quali “Bayrische Rundfunk”, “ORF” etc. Il secondo album, dedicato a musiche di Schumann, ha ricevuto il premio “Die Rose der Woche” presso il giornale “Münchener TZ” ed è stato proclamato dalla NMZ nella lista dei migliori dischi usciti nel 2012, ricevendo anche una nomination per il premio ICMA (International Classical Music Award).
Si è esibita in prestigiose occasioni come “Chamber Music Connects the World”, con Gidon Kremer e Steven Isserlis, “Schleswig-Holstein” in Germania accompagnata dalla Kremerata Baltica, nella sala “Gasteig” di Monaco di Baviera con la Deutsche Kammerakademie ed i Salzburg Chamber Soloists, con la Nowosibirsk Symphony Orchestra in Siberia, eseguendo il concerto per la mano sinistra di Ravel. Si è inoltre esibita alla Herkulessaal di Monaco con il terzo concerto di Beethoven per pianoforte e orchestra sotto la guida di J. Mora e la Bruckner Akademie.
Biglietti a partire da 8 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, l’ingresso è consentito esibendo il Green Pass “rafforzato” e indossando correttamente la mascherina protettiva FFP2. Master Piano Festival è organizzato grazie alla consulenza artistica di Cinzia Pennesi e continua domenica 6 marzo con Sara Costa, vincitrice del Global Music Awards.
La città di Treia in profondo lutto per la scomparsa di Nazzareno Domizioli. L’uomo, ex presidente del Chiesanuova calcio negli anni ’80, si è spento improvvisamente all’età di 69 anni. Anche ora da tifoso seguiva la squadra sia in casa sia in trasferta.
“Domenica scorsa, nonostante un piccolo intervento che aveva dovuto affrontare, era riuscito comunque seguirla con il cellulare”, lo ricorda Alessio Spurio dirigente e referente della stessa società biancorossa. Inoltre, da grande appassionato di calcio, era tifosissimo dell’Inter”.
Nazzareno Domizioli, in pensione da qualche anno, aveva lavorato in una ditta del settore dell’edilizia. Lascia i fratelli Silvana, Silvano, Colomba, Assunta, nipoti e pronipoti. Il funerale sarà celebrato domani, martedì 8 febbraio alle ore 15, presso la chiesa parrocchiale Santissimi Vito e Patrizio di Chiesanuova.
Crolla la vetrata di una porta antipanico: paura al liceo Scientifico dell’Istituto Filelfo di Tolentino, che si trova in una struttura d’emergenza al fianco del centro commerciale La Rancia (causa inagibilità del vecchio edificio).
Il fatto è avvenuto, nella prima mattinata, quando gli studenti non erano ancora entrati in classe. La vetrata è crollata, probabilmente a causa del forte vento che ha interessato la provincia, a ridosso dei banchi di una classe quinta. E’ stato un collaboratore scolastico a notare la vetrata caduta e a lanciare l'allarme.
Per permettere il regolare svolgimento delle lezioni, gli studenti sono stati trasferiti in un’altra classe. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma rimangono perplessità sulla sicurezza della struttura, trattandosi appunto di un complesso emergenziale nell'attesa che venga realizzato il nuovo campus scolastico.
“Abbiamo voluto attendere qualche giorno prima di esprimere il nostro pensiero in merito alla vicenda che ha visto suo malgrado protagonista Ceselli. Innanzitutto, ringraziamo Carmelo per l’impegno profuso come Presidente del Consiglio comunale e apprezziamo il fatto che, comunque, abbia manifestato la volontà di proseguire il mandato conferitogli dai cittadini come consigliere comunale fino alla fine della legislatura”.
Così, in una nota, il coordinamento di Forza Italia Tolentino guidato dal commissario Henry Orici, in seguito alle dimissioni di Carmelo Ceselli da presidente del Consiglio comunale (Leggi qui la vicenda). “Su quanto accaduto durante il Consiglio del 31 gennaio scorso, si è parlato fin troppo, spesso a sproposito, continua Forza Italia. Siamo tutti concordi sul fatto che l’utilizzo di un certo linguaggio sia assolutamente da condannare, non solo in una assise consiliare ma anche in un bar", affermano.
"Siamo altresì convinti che in un momento di concitazione, non sia così raro che a chiunque di noi possa uscire una colorita esternazione. Non doveva succedere, è successo. Ma è successo qualcosa che non ha inteso assolutamente offendere nessuno e chi soltanto paventa subdolamente l’ipotesi che Ceselli in quel momento si volesse rivolgere a qualcuno in particolare, lo fa in totale malafede e per mero sciacallaggio politico".
“Sarebbero state sufficienti le scuse pubbliche che Ceselli ha manifestato a più riprese verso chiunque si fosse sentito offeso da quelle 2 parole. Le dimissioni non erano assolutamente un atto dovuto verso nessuno. Ma la nostra visione della politica è quella del massimo rispetto verso le istituzioni e chi le rappresenta. Rifuggiamo la politica urlata, la diffamazione, l'attacco personale, l'insinuare dubbi e sospetti nel prossimo.
Pertanto, con grande responsabilità, senso civico e attaccamento all’istituzione comunale, Carmelo Ceselli ha deciso di dimettersi. Ma, sia chiaro, non si è dimesso per soddisfare gli appetiti di squali affamati che nuotano dentro e fuori il mare della politica. Si è dimesso perchè è una persona seria, per bene, di profonda fede e dedita al sociale che in un particolare momento ha avuto una banale caduta di stile. A dirlo non siamo noi: lo racconta la sua storia. Altro, oltre questo, non c’è”.
“E queste dimissioni nulla cambiano nel rapporto fra Forza Italia e la maggioranza che governa la città, continua il coordinamento cittadino. Come da mandato elettorale chiaro dei cittadini, restiamo, come sempre e senza tema di smentita, coerentemente a sostegno del Sindaco e della Giunta, a differenza di chi ha cercato fughe in avanti senza mai aprire un confronto interno al partito”.
Il coordinamento di Forza Italia, inoltre, traccia una linea sulle elezioni che si terranno la prossima primavera. "Oggi ci troviamo orgogliosamente appartenenti a una compagine politica partito che deve ritrovare se stessa dopo anni e anni di gestione personalistica che hanno impedito, di fatto, la crescita di un gruppo dirigente omogeneo e capace di offrire un naturale ricambio anche generazionale.
Forza Italia a Tolentino vuole essere, invece, oggi la casa di tutti i moderati. In queste ore stiamo ponendo le basi per un cambiamento radicale del gruppo forzista nella nostra città, rifondare il partito, svecchiarlo, conservandone sempre i valori cristiani ed i principi liberali come radici forti, raggruppare professionisti motivati giovani e meno giovani. Questi sono i tanti obiettivi che ci siamo posti e per i quali già lavoriamo da tempo, anche grazie alla vicinanza e alla collaborazione con il nostro commissario regionale, Francesco Battistoni, e con il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, responsabile regionale degli Enti Locali di Forza Italia Gianluca Pasqui”.
“Ci aspetta un periodo impegnativo ma allo stesso tempo fondamentale per la rifondazione del gruppo, concludono. Stiamo lavorando per avere anche a Tolentino una nuova sede, un punto di riferimento per i cittadini che hanno creduto e credono in noi e che meritano un dialogo con le sedi dei partiti quotidiano e non soltanto a ridosso delle campagne elettorali”.
Doveva essere una partita facile quella contro l’ultima in classifica, l’Aurora Alto Casertano, e la strada sembrava tutta in discesa dopo l’espulsione nel primo tempo del numero 10 di casa, ma la maledizione della scorsa giornata continua e il Tolentino non trova il gol nonostante l’uomo in più e la partita termina a reti inviolate. Seconda delusione per i cremisi che iniziano a mostrare sempre più carenze in fase di realizzazione.
LA CRONACA - Inizio partita combattuto ma povero di occasioni. Il Tolentino spinge bene fin dai primi minuti ma non riesce a risultare incisiva. Unico evento degno di nota del primo tempo l’espulsione del numero 10 dell’Aurora Alto Casertano, Campano, per le troppe proteste a seguito di un presunto rigore non assegnato a favore della squadra. Primo tempo che si chiude senza gol, con il Casertano in 10.
Secondo tempo con un Tolentino forte del vantaggio numerico che riesce a proporre di più in fase offensiva. A meno di un quarto d’ora dall’inizio della ripresa entra Prosperi al posto di Mengani. La partita si fa sempre più dura e i cremisi, nonostante costringano i padroni di casa a difendere in area, non trovano il sorpasso. Sembra profilarsi di nuovo l’ombra del pareggio in superiorità numerica
La tensione aumenta e mister Mosconi prova a rivoluzionare il reparto offensivo, prima Salvatelli esce per Cicconetti, poi Tortelli per Bartoli, e infine Zammarchi per Moscati, ma la situazione non si sblocca e il risultato rimane congelato. Un altro singolo punto per il Tole che torna dalla trasferta di nuovo con l’amaro in bocca.
Prosegue l’attività di monitoraggio dei cantieri edili da parte del comando provinciale dei Carabinieri di Macerata. Gli ultimi controlli relativi al rispetto delle normative di settore, con particolare riferimento alle condizioni di sicurezza dei lavoratori, sono state svolte dalle compagnie Civitanova Marche e di Tolentino che hanno coordinato i servizi svolti dai militari delle stazioni di Porto Recanati, di Tolentino e di Caldarola.
Servizi effettuati unitamente alla componente specialistica dell’arma, il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata. Durante l’espletamento del servizio sono state comminate multe per dieci mila euro complessivi.
A Tolentino, è stato segnalato all’autorità giudiziaria il legale rappresentante di una società di costruzioni per gravi violazioni riscontrate nel cantiere posto in essere per la ristrutturazione di una palazzina nel centro cittadino.
Numerose le carenze rilevate: andavano dalla mancanza dei parapetti a difesa delle aperture dei solai alla mancanza del piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi. È stata disposta la sospensione temporanea dei lavori e sono state elevate sanzioni penali per cinquemila euro.
A Porto Recanati è stato ispezionato un cantiere in cui operavano due diverse ditte. Sono state accertate violazioni in materia di piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi oltre a varie omissioni degli adempimenti connessi all’incarico di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori.
Complessivamente sono state elevate sanzioni per cinquemila euro e, per una delle due ditte, è scattato anche il provvedimento della sospensione dei lavori. Le posizioni dei due titolari delle società e quella del coordinatore per la sicurezza sono al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Ieri i militari della Stazione Carabinieri di Tolentino hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione della Procura di Macerata nei confronti di un 55enne del posto, condannato per lesioni aggravate commesse nel 2014. Il Tribunale di Sorveglianza non ha concesso misure alternative alla detenzione – affidamento in prova ai servizi sociali, detenzione domiciliare- causa comportamenti antigiuridici tenuti nel tempo.
Era stato infatti denunciato dai Carabinieri per un furto all’interno di un centro commerciale nel 2019, oltre che per lesioni e minacce verificatesi all’interno dell’area container dove abitava. La sospensione dell’ordine di carcerazione è stata pertanto revocata e l’uomo dovrà scontare la pena di otto mesi di reclusione. I Carabinieri lo hanno pertanto tradotto al carcere di Fermo.
Nell’ambito di servizi di controllo del territorio la pattuglia di San Severino Marche ha fermato,inoltre, un giovane straniero trovato in possesso di due grammi di stupefacente del tipo hashish occultati nell’auto. Il ragazzo sarà segnalato alla Prefettura di Macerata come assuntore.
Dall’Aurelio Galasse di Pollenza allo Juventus Training Center a Vinovo, l’estremo difensore cremisi Matteo Bucosse, classe 2002 e mvp nel derby di domenica scorsa contro la Recanatese capolista, racconta la sua avventura e la sua crescita alla Juve U23. Non vacilla la sua fede verso quel Tolentino che gli ha dato così tanto, ma lascia lo spiraglio aperto alle possibilità e alle aspirazioni.
Nella scorsa partita contro la Recanatese ti sei dimostrato il migliore in campo. Sei soddisfatto del risultato? Noi ci prepariamo ogni settimana per portare a casa i tre punti, conoscere l’avversario serve solo per sapere dove andare in giocare. Certo è che quando vai ad affrontare la prima in classifica - che ha sicuramente doti tecniche maggiori delle tue - sai che non devi sbagliare nulla, devi cercare di ridurre al minimo l’errore, e domenica ci siamo riusciti. Non mi voglio prendere tutti i meriti, il reparto difensivo non è mai da sottovalutare quando si finisce una partita a rete inviolata e nello scorso match hanno tutti dato prova di sé.
Credi ci siano state delle mancanze in attacco? Non mi sento di dire che ci sono state vere e proprie mancanze, sicuramente potevamo giocarci meglio qualche occasione ma anche se non abbiamo segnato i nostri attaccanti hanno corso tantissimo: Zammarchi e Severini hanno fatto quasi 14 kilometri a testa in partita, è normale che manchi un po’ di lucidità se fai tutto quel lavoro sporco. Se c’è bisogno di questo per finire le partite a zero a me va benissimo.
Un punto comunque importante che continua a muovere la classifica. Iniziate a puntare ai play-off? L’obiettivo rimane la salvezza, da raggiungere senza passare per strade pericolose. A inizio anno non avremmo mai pensato di trovarci così in alto, nessuno ci avrebbe dato tutta questa fiducia. Noi vogliamo giocarcela con tutti, poi, se sono più forti gli altri, lo dimostreranno in campo; altrimenti, per passare sopra il Tolentino, devono sudare.
Dal Tolentino all’U23 della Juve, com’è stato l’impatto con una realtà così grande? È stato un percorso di crescita tanto da un punto di vista calcistico che da quello umano. Per me era la prima esperienza fuori casa e devo ringraziare i compagni che, soprattutto all’inizio, mi hanno dato una grossa mano. Il circolo dei portieri in particolare mi ha accolto come uno di famiglia: sono arrivato che ero completamente spaesato, il primo giorno dentro Vinovo mi sono perso per farti capire. Non è come un centro sportivo di Serie D o Serie C, lì fino a poco tempo fa ci si allenava la Serie A ed è chiaro che per un ragazzo di 18 anni è un’esperienza fantastica per quanto difficile.
Cosa hai riportato a casa dopo l’esperienza dello scorso anno? Ho imparato tantissimo, senza togliere nulla al Tolentino o al Montemilone Pollenza, dove sono cresciuto, che nel loro piccolo hanno fatto tantissimo; non è da poco trovare società che mettano a disposizione un preparatore per i portieri fin dai piccoli. Hanno fatto e continuano a fare un ottimo lavoro, ma quello che ho imparato su è, ovviamente, di un altro livello. La differenza sta nella cura per i dettagli credo: per farti un esempio, ho imparato ad usare il sinistro.
Quali sono le tue aspirazioni personali per il futuro? Fino a fine stagione sarò con i cremisi, questo è poco ma sicuro. Poi per il futuro vedremo, lascio la porta aperta alle possibilità ma non voglio montarmi la testa o fare troppo progetti. La mia prima preoccupazione per ora è fare bene con il Tolentino, poi a fine stagione valuteremo con la società e vedremo che scelte prendere.
Carmelo Ceselli ha rassegnato le sue dimissioni da presidente del Consiglio comunale di Tolentino, dopo la frase shock pronunciata nello scorso lunedì. Nel corso dell’ultimo Consiglio Ceselli, nel chiudere il microfono alla consigliera Pd Anna Quercetti, ha pronunciato la frase “Zingara putt…” uscita in un “fuori onda”, ma avvertita dagli altri consiglieri . Il fatto ha sollevato molte polemiche, tanto che la consigliera del partito Democratico ha poi abbandonato l'assise.
“A seguito dello spiacevole episodio che si è verificato nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso e che ha avuto anche un eco credo fin troppo amplificato sugli organi di stampa, questa mattina ho incontrato il sindaco Giuseppe Pezzanesi”. Così il presidente del Consiglio comunale di Tolentino.
“Al sindaco ho esternato tutto il mio rammarico e il mio dispiacere per quanto accaduto. Chiunque mi conosca, sa perfettamente che non è mio costume rivolgermi in modo offensivo verso nessuno, tantomeno nei riguardi di una donna che stimo e apprezzo, seppur nella differente posizione politica, come l’avvocato Anna Quercetti.
Malgrado ciò, ritengo di dover rivolgere le mie scuse a chiunque si sia sentito offeso dal mio intercalare che tale era e tale resta. Alla luce di tutto questo, mi sono anche confrontato con gli amici di Forza Italia e insieme abbiamo deciso che, per senso di responsabilità istituzionale, per evitare strumentalizzazioni e per il profondo rispetto che nutro per il sindaco e per la maggioranza che sostengo lealmente da sempre, è necessario fare un passo indietro”.
“Pertanto, sebbene la mia coscienza sia assolutamente a posto, rassegno le mie dimissioni da presidente del Consiglio comunale e rimetto il mio mandato nelle mani del sindaco. L’amore che nutro per questa città e il rispetto per i cittadini che mi hanno dato fiducia, mi impongono altresì di restare fra i banchi del Consiglio comunale fino alla fine della legislatura a sostegno di questa maggioranza”.
“Ringrazio – conclude Ceselli - e tutti coloro che in questi mesi mi hanno sostenuto e anche coloro che mi hanno criticato: ho cercato di svolgere il delicato ruolo che mi era stato assegnato nel miglior modo possibile e se talvolta posso aver sbagliato, come chiunque, l’ho fatto sempre nella più totale buona fede. Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro a chi verrà dopo di me”.
Una commedia squisitamente romantica che racconta quanto sia complicato lasciarsi dopo tanti anni di relazione. Sabato 5 febbraio alle ore 21,15 si terrà al Politeama Tolentino la proiezione-evento di Lasciarsi un giorno a Roma, il nuovo film di Edoardo Leo, organizzata con il patrocinio del Comune di Tolentino. Al termine del film interverranno gli sceneggiatori Damiano Bruè e Lisa Riccardi, con Marco Bonini, attore nel cast e sceneggiatore. Compatibilmente con gli impegni lavorativi potranno partecipare anche altri componenti del cast.
Tommaso (Edoardo Leo), scrittore di successo, e Zoe (Marta Nieto) brillante game designer vivono un momento complicato. Entrambi sanno che la loro relazione è arrivata al capolinea, coscienti che l’amore è diventato affetto, e che non basta provarci per restare insieme. Sullo sfondo una Roma sublime, alla loro storia d’amore si intreccia quella di una coppia di amici Elena (Claudia Gerini), sindaca di Roma, e del marito (Stefano Fresi), vicepreside di un liceo che si occupa della casa e della figlia.
Edoardo Leo, racconta in modo ironico e disincantato le difficoltà legate alla fine di una storia d’amore. Si affrontano diversi temi riguardanti la fine di una relazione, che sia essa una convivenza o un matrimonio, ma soprattutto la difficoltà nel lasciarsi e di conseguenza nel trovare le parole più adatte, nella speranza di non far soffrire l’altro.
La fine di un amore messa in scena nella bellezza di una città come Roma che gli amori li fa nascere. Una commedia romantica -spiega Edoardo Leo- “su quante cose accumuliamo negli anni e non diciamo al nostro partner. Su quello che faremmo se avessimo la possibilità di scoprire cosa il nostro partner pensa davvero di noi. Quali cose detesta di noi. Alcune di queste cose passano, alcune si accumulano. E diventano insostenibili. Dopo dieci anni di rapporto lasciarsi significa non solo separarsi, ma lasciare un mondo di amicizie, di rapporti, di consuetudini, di cose che ci fanno stare al sicuro".
Tra gli sceneggiatori, Damiano Bruè, nato a Tolentino e trasferitosi da alcuni anni a Roma per seguire la sua carriera nel cinema. A Tolentino è stato tra i fondatori dell’Associazione Officine Mattòli e si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata con indirizzo specifico in “Comunicazione Visiva e Multimediale”.
Biglietti a partire da 5 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, l’ingresso è consentito esibendo il Green Pass “rafforzato” e indossando correttamente la mascherina protettiva FFP2.
Percorre un tratto di superstrada in bicicletta: uomo fermato dai Carabinieri. Il fatto è avvenuto, intorno alle 12, lungo la SS 77 della Val di Chienti. In base alle segnalazioni giunte alla Polizia stradale, un uomo ha imboccato la superstrada in bicicletta all’altezza dello svincolo Tolentino est, procedendo in direzione Civitanova Marche. Sul posto sono accorsi subito i Carabinieri, allertati dai colleghi della stradale.
All’arrivo dei militari l’uomo, di origine colombiana, si era fermato a un distributore di benzina. L’intervento dei Carabinieri ha consentito l’uscita in sicurezza del ciclista dall’arteria stradale, fortunatamente senza gravi conseguenze. Quello di oggi rappresenta l’ennesimo episodio di una lunga serie lungo la SS 77, visto che nell'ultimo anno si è registrata la pericolosa presenza di auto contromano, uomini a piedi, in bicicletta e per ultimo di un giovane in monopattino.
Valutata l'importanza del servizio svolto nell'hub vaccinale Terme Santa Lucia che, ad oggi, effettua - in aggiunta alle normali attività - più di 220 somministrazioni giornaliere di vaccino anticovid e prendendo atto della necessità di mantenerlo attivo fino al 31 marzo, il sindaco Giuseppe Pezzanesi e la giunta di Tolentino hanno espresso l'indirizzo favorevole al sostegno economico necessario al mantenimento dell’attività, riconoscendo alla Assm Spa un contributo ad hoc.
L’Assm aveva, infatti, comunicato ai vertici dell'Asur Marche e al Comune di Tolentino la difficoltà nel coprire le spese per lo svolgimento dell’attività oltre la fine del mese di gennaio. L'Amministrazione Comunale ha riconosciuto, pertanto, all'Assm un contributo di 15 mila euro al fine di consentire la prosecuzione della campagna di somministrazione fino all'attuale termine dello stato di emergenza e, quindi, fino 31 marzo 2022.
“Abbiamo fatto e faremo ancora molto per la città che amiamo, ma ci manca ancora una grande opera, la più grande, la più giusta, la più formativa e futuribile, quella per cui tre anni or sono abbiamo lottato tutti insieme: il nuovo campus scolastico delle superiori”. Questo quanto si legge in una lettera che il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha scritto alle famiglie e ai ragazzi che quest’anno terminano la terza media e che devono iscriversi alle scuole superiori, per invitarli a privilegiare, nelle loro scelte, gli istituti tolentinati.
“Pensavamo che il campus potesse vedere l'apposizione della prima pietra nella fine del 2021 – scrive ancora Pezzenesi -, ma problematiche legate alla progettazione e alla copertura dell'intero finanziamento hanno prorogato al 2022 il sogno di poter vedere l'apertura dei lavori. Oggi abbiamo tutto quello per cui abbiamo lottato, ottenendo il finanziamento completo dell'opera (23 milioni e 500mila euro)”.
"Il progetto è stato approvato dal Comune di Tolentino e dalla Provincia di Macerata e ora è in fase di validazione. Quasi certamente andrà in appalto ai primi di aprile e, nel corrente anno potremo assistere all'apertura del cantiere" aggiunge il sindaco.
Per la chiosa finale Pezzanesi si rivolge direttamente alle famiglie e ai ragazzi: "Non sfiduciatevi proprio ora - il suo appello -. Chi vi ha preceduto, ha lottato con tutte le forze per Tolentino, le sue scuole, il suo futuro, immaginandolo migliore per chi veniva dopo di loro, consapevoli che ci sarebbero voluti anni per giungere al risultato desiderato. Ma ci siamo - conclude il sindaco -, è arrivato il momento, iscrivendosi agli istituti superiori di Tolentino, di dimostrarsi degni eredi per attaccamento al lustro, alla storia, alla cultura della città di tutti coloro che hanno fortemente voluto e condiviso questo progetto”.
Derby di ritorno fra Tolentino e Recanatese con un pesante poker sul groppone dei giallorossi dall’andata. La presenza di Nonni, assente per covid nella sconfitta contro Montegiorgio, rassicura la difesa cremisi, sicuramente il miglior reparto cremisi in campo oggi. Partita che si chiude con a reti inviolate, 0 a 0 e un punto ciascuno.
Primo tempo teso ma con poche emozioni, la Recanatese subisce la pressione di giocare al Della Vittoria e non riesce a trovare la quadra della partita.
Seconda frazione altrettanto equilibrata, colpevole stavolta il Tolentino incapace di fare valere il vantaggio dell’uomo in più. Da lodare invece la prestazione impeccabile di Bucosse, migliore in campo oggi, evidenza ulteriore delle tante occasioni che i leopardiani sono riusciti a creare.
LA CRONACA - Inizio frizzante per i Cremisi con Severini servito da capitan Tortelli: vantaggio sfiorato già nei primi secondi di gara. In generale un buon Tolentino che supera bene la linea dei mediani recanatesi e si inserisce a più riprese. Bene anche in difesa i ragazzi di mister Mosconi che lasciano poco spazio ai leopardiani.
Senigagliesi si rende pericoloso al rintocco dei trenta minuti a seguito dell’errore difensivo di Tortelli, ma un ottimo Bucosse salva tutto. Sembra riprendersi la recanatese sul finale della prima frazione, ma più per sporadici exploit individuali che per azioni di squadra. Bravo Urbietis a sventare il sempre pericoloso calcio d’angolo del Tolentino all’ultimo minuto di recupero.
Secondo tempo che si complica fin da subito per la squadra di mister Pagliari: al 50’ Raparo entra duro su Capezzani e viene espulso, Minella si infuria per il provvedimento dell’arbitro e viene ammonito. La Recenatese però tiene duro e nonostante lo svantaggio numerico costringe Bucosse a dare il meglio di sé per non passare in svantaggio.
Equilibrio precario che sembra sempre sul punto di spezzarsi ma che, complice un Tolentino che sembra volersi accontentare del pareggio e poco incisivo in fase offensiva, rimane intatto fino al fischio del direttore di gara dopo quattro minuti di recupero.
La Recanatese rimane a +5, con una partita in più, dal Trastevere e il Tolentino continua a covare la speranza dei play-off.
Nell’ottobre del 2017 alcuni amici di Renata Rapposelli, pittrice anconetana di 64 anni, ne denunciarono la scomparsa. La donna venne ritrovata morta il mese successivo, a Tolentino, lungo l’argine del fiume Chienti, da un muratore che si era fermato lì per una sosta.
Gli investigatori si concentrarono immediatamente sulla famiglia Santoleri: Giuseppe, 70 anni e Simone, 46 anni, rispettivamente ex marito e figlio della donna uccisa.
Dalle indagini era emerso che la donna nei giorni della scomparsa si era recata nella loro casa a Giulianova (Teramo). Padre e figlio l’avevano invitata con la falsa scusa di gravi problemi di salute del figlio Simone, mentre in realtà l’intento era quello di farla desistere dalle sue pretese economiche per il mantenimento.
Al termine di un’accesa discussione la donna sarebbe stata strangolata dal figlio. In particolare i giudici di primo grado, nella sentenza che ha condannato Simone a 27 anni e il padre a 24 anni di carcere per omicidio volontario in concorso e per la distruzione del cadavere, hanno descritto il movente nel “mai sopito disprezzo della figura materna” nutrito dal figlio.
Il 46enne l'avrebbe strangolata a mani nude in casa, per poi scaricare il corpo a Tolentino, lungo l’argine del fiume, dentro un sacchetto della spazzatura, con l’aiuto del padre. I giudici hanno riscontrato “indizi gravi, precisi e concordanti che rilevano in modo innegabile un radicato e risalente sentimento di rancore (da parte del figlio) nei confronti della vittima”.
Simone ha sempre negato le accuse, mentre il padre invece ha dichiarato di aver assecondato sempre le scelte del figlio perché “remissivo e succube”. Il 16 dicembre 2021 la Corte d’Assise d’ Appello del tribunale de l’Aquila ha confermato la condanna per Simone, mentre l’ex marito Giuseppe ha avuto uno sconto della pena da 24 a 18 anni.
Dalla perizia psichiatrica è emerso il risentimento di Simone nei confronti della madre; quello stesso risentimento che l’uomo non ha nascosto nelle interviste televisive rilasciate anche nell’immediatezza del fatto. Un disagio familiare protrattosi nel tempo, oltre che dissapori per il denaro .
Un figlio che i testimoni hanno descritto come “una persona disturbata che aveva deliri e allucinazioni”. E’ proprio la sua ex compagna ad aver raccontato che “Simone con la religione aveva un rapporto molto particolare, ha avuto un periodo in cui diceva che vedeva il diavolo che lo prendeva e lo faceva alzare da terra, lo e lo attaccava ai muri”.
Un disagio relazionale “co costruito”, all’interno di una famiglia che prima di disgregarsi era una famiglia benestante, ma all’interno della quale un figlio è cresciuto con evidenti sofferenze e mancanze che probabilmente i genitori non sono riusciti a riconoscere e colmare.
Lo scenario di quello che è accaduto è molto complesso proprio per le dinamiche di quella famiglia, disgregata e segnata da sentimenti forti e profonde lacerazioni.