“C’è stato il terremoto, noi guardiamo avanti. E’ per questo che il Premio Selìfa si svolge regolarmente, e sarà un grande evento come sempre. Bisogna crederci, e l’Associazione Selìfa ha creduto nel progetto. Tutto deve indicare continuità più che ripartenza. Continuità nel miglioramento”. Con queste il sindaco di San Ginesio, Mario Scagnetti, presenta la quarta edizione del Premio Selìfa, Concorso Internazionale di Musica Antica annullato nel 2016 a causa della prima scossa del 24 agosto, in programma per il 17, 18 e 19 novembre a San Ginesio.
“All’idea di riprogrammare la quarta edizione del Premio siamo stati presi da dubbi, perplessità e difficoltà di varia natura - ha commentato Mario Baldassarri, presidente e anima dell’associazione musicale - Come avrebbero risposto i concorrenti all’invito di Selìfa a raggiungere una città colpita da ripetute scosse sismiche? Come affrontare l’organizzazione, con la sede inagibile e nel contesto di una città ancora ferita e angustiata dai difficili problemi della ricostruzione? Più forte delle paure e delle previste difficoltà si è però affermata nel tempo la volontà di Selìfa, dell’amministrazione comunale e della comunità sanginesina di riprendere quel cammino che negli anni aveva condotto la città ad essere fregiata del duplice prestigioso appellativo di “Uno dei borghi più belli d’Italia” e “Bandiera arancione” e di riportarla ai fasti della nobile tradizione musicale ereditata da tanti secoli di storia”.
Selìfa ha rotto gli indugi e si è tuffata nel non semplice rilancio del progetto, con il determinante sostegno di Amministrazione Comunale, Unione Montana dei Monti Azzurri e Rete Museale dei Sibillini, che ha inserito la manifestazione musicale all’interno del Festival “La SIBILLA e i Nuovi visionari”. Giovani musicisti di varia nazionalità: tedesca, sudcoreana, giapponese, inglese e naturalmente italiana (da Abruzzo, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria) hanno risposto all’appello di Selìfa e sei sono i gruppi che parteciperanno al concorso. Tutte le fasi della gara (eliminatoria di selezione, venerdì 17 alle 15.30; semifinale sabato alle 15.30; finale e concerto, con successiva cerimonia di proclamazione dei vincitori, domenica alle 9.30 e 15.30) si svolgeranno, ad ingresso gratuito, nel Salone dell’ Ostello Comunale, ormai divenuto un provvisorio ma preziosissimo “Auditorium musicale”.
Della commissione giudicatrice, formata da prestigiosi docenti e musicisti di alto profilo, entrano a far parte, come presidente, Alessandro Quarta, direttore artistico dell’“Ensemble Concerto Romano”, Judith Hamza, direttore artistico de “Gli Archi del Cherubino” di L'Aquila e Simone Ori, docente della Scuola di Musica di Fiesole, che si affiancano ai riconfermati Davide Gualtieri, docente del Conservatorio di Musica "G. Verdi" Milano e Daniele Bernardini, Direttore Artistico Associazione “Musìka” di Perugia. La direzione e la segreteria artistica sono come sempre affidati ad Antonio Pro e a Maria Antonietta Cignitti (Ensemble Aquila Altera).
“Abbiamo letto dei recenti e prolungati avvenimenti sismici - scrissero all’indomani del terremoto i membri de “Il Quadro Animato”, primo classificato nell’edizione 2015, in una lettera a Baldassarri -
ci auguriamo che sia possibile riportare questo piccolo grande borgo al suo abituale splendore. Perché se non c'è San Ginesio non c'è neppure una grande parte della nostra storia e della nostra anima, di ensemble, di gruppo, di individui. La straordinaria bellezza del luogo ha rispecchiato, nel tempo, solo una piccola parte della bellezza dello spirito di chi quel borgo medievale lo abita e lo rende vivo e attivo, socialmente e culturalmente, ogni giorno con l'impegno e l'energia di chi sogna e ama il mondo, la vita, la natura e l'arte. Per questo motivo il nostro pensiero più profondo, di vicinanza e affetto, va, tra gli altri, all'intera associazione Selífa e a tutte le persone che ne fanno parte, con l'augurio che la loro grande passione non venga mai minimamente incrinata dai pur terribili accadimenti, bensì che in qualche modo ne esca fortificata”.
Con una cena di solidarietà, questa estate, hanno raccolto i fondi che aiuteranno il Comune di San Ginesio ad acquistare gli arredi per il nuovo plesso scolastico, e questo fine settimana saranno nelle Marche per visitare diversi tesori e offrire un concerto. Si tratta dei cittadini, dell’amministrazione comunale e di alcune associazioni di Bottanuco, in provincia di Bergamo.
L’amministrazione sanginesina ha voluto e vuole ringraziare gli amici lombardi per questo gesto di generosità organizzando loro un tour tra gli incanti del nostro territorio, a partire dalla visita, venerdì 17 novembre, alla mostra Capolavori Sibillini, a Palazzo Campana a Osimo, che ospita le opere della Pinacoteca antica di San Ginesio, resa inagibile dal sisma. Sabato mattina è in programma un tour di Macerata, mentre il pomeriggio sarà dedicato alla scoperta di San Ginesio.
Per concludere il viaggio, domenica mattina visita di Recanati sulle orme di Giacomo Leopardi. I tre giorni saranno suggellati, sabato 18 novembre alle 21, nella chiesa di San Michele Arcangelo di Passo San Ginesio, dal suggestivo concerto dei Sifoi, gruppo folkloristico musicale dal 1867, di Bottanuco.
“Tra il 26 e il 30 novembre le casette di viale del Tramonto, nel centro di San Ginesio, saranno consegnate”. A confermarlo, con grande soddisfazione, è il vicesindaco Eraldo Riccucci, che due settimane fa aveva convocato il responsabile di Arcale, tecnici Erap e Protezione civile per fare il punto sulla situazione, e da allora, quotidianamente, ha controllato lo stato di avanzamento dei cantieri . E oggi Riccucci annuncia la consegna di tutte e 38 le strutture abitative d’emergenza (SAE) del territorio comunale entro i primi giorni di dicembre.
“Le 12 casette di Viale del Tramonto sono già complete di arredi e impianti, ma anche di lenzuola, piumoni, copriletti, pentole. C’è tutto. Restano solo le ultime opere di urbanizzazione all’esterno, cioè i vialetti e le strade”. Pochi giorni in più e saranno consegnate anche le 7 casette della frazione di Santa Maria in Altocielo e le 19 di Pian di Pieca. “A Pian di Pieca stanno ultimando gli impianti elettrici e le opere di urbanizzazione a ritmo serrato - continua il vicesindaco - mentre a Pian di Pieca stanno ultimando gli arredi. Tempo permettendo, la consegna nelle frazioni sarà tra fine novembre e inizio dicembre. Siamo davvero contenti di poter dare ai nostri concittadini la loro nuova abitazione prima dell’inverno rigido, prima di Natale. Pochi giorni e potranno entrare ciascuno nella propria vera casa”.
Ma a muoversi, in queste ultime ore, è anche il versante della ricostruzione del nuovo polo scolastico. L’appalto, infatti, è stato aggiudicato a un’impresa siciliana di cui l’Anac sta controllando i requisiti. A breve si terrà un’assemblea pubblica in cui un rappresentante dell’Ufficio della struttura commissariale di Roma illustrerà il progetto completo.
Medaglia d’oro al concorso “Adotta un monumento”, istituito dalla Fondazione Napoli Novantanove, i bambini della scuola primaria Costantini di Passo San Ginesio dell’Istituto comprensivo “V. Tortoreto” hanno conquistato la ribalta nazionale a Napoli, nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale, in occasione della cerimonia di premiazione.
Unici nelle Marche a dare lustro e voce ai paesi italiani piccoli e meno conosciuti, custodi di bellezze straordinarie, i giovani studenti ginesini hanno vinto il concorso adottando l’Ospedale di San Paolo detto dei Pellegrini, emblema dell’accoglienza e dell’ospitalità dalla fine del XIII secolo, studiandolo e rendendolo protagonista di un originale video in costumi medievali, guidati dalle insegnanti.
Con il suo doppio ordine di archi, illeso, da sempre immagine tra le più rappresentative di San Ginesio, l’Ospedale dei Pellegrini è così ora anche il simbolo della resistenza, nonostante i secoli e le scosse sismiche, della storia dei luoghi e dell’attaccamento della gente che li vive, caratteristiche essenziali delle popolazioni dell’entroterra maceratese.
Il Medagliere 2017 di questa manifestazione volta alla scoperta dei tesori d’Italia riporta dunque, tra le sue posizioni più prestigiose, il nome dell’istituto comprensivo ginesino.
“È stato un bellissimo riconoscimento - commenta il dirigente scolastico, Giorgio Gentili - perché su mille partecipanti soltanto la nostra scuola di Passo San Ginesio ha rappresentato le Marche. È una soddisfazione per tutti, per le insegnanti, ma soprattutto per i nostri ragazzi. Siamo molto orgogliosi di questo Premio che rimarrà nella memoria di tutto il nostro istituto”.
“Eravamo l’unica scuola del cratere sismico - ha sottolineato il consigliere Simone Ansovini, che ha rappresentato il Comune di San Ginesio all’evento napoletano - e ci siamo sentiti portatori di un messaggio molto importante: la cura che la nostra gente ha del proprio patrimonio culturale e artistico, la considerazione della bellezza dei nostri luoghi come valore fondamentale per tutte le generazioni. Questo da sempre, e ancor di più dopo il terremoto che ha ferito così gravemente il nostro territorio e tutti i suoi monumenti. È stato emozionante e, anche in considerazione della situazione che stiamo vivendo, molto significativo”.
“In questo mestiere non si può millantare, bisogna dare risposte coerenti. Ci vogliono attitudine, empatia, esperienza. Quando sono arrivata a San Ginesio, poche ore dopo il terremoto del 30 Ottobre, ero sola, ma non mi sentivo sola perché alle spalle avevo un sistema che mi ha sempre dato risposte, quello della Protezione civile”.
Inizia così, con tono sicuro e un misto di emozione e orgoglio, il discorso con cui Susanna Balducci, funzionario della Protezione civile della Regione Marche, ha ringraziato per il Premio Fornarina 2017 appena conferitole dalla Confraternita dei Sacconi, dal Centro Internazionale Studi Gentiliani e dal Comune di San Ginesio. Un premio alla virtù femminile nel sociale che quest’anno, senza esitazioni, è stato assegnato alla donna ingegnere che ha guidato, coordinato, sostenuto, anche moralmente, gli amministratori, i tecnici e la comunità ginesina nei complicatissimi momenti dell’emergenza post-sisma, fianco a fianco.
“Avete messo in sicurezza subito le vostre opere d’arte, i vostri commercianti, poi i tutte le case, le chiese e i palazzi e avete messo in campo il progetto per il nuovo polo scolastico. Questa si chiama resilienza - ha continuato la Balducci rivolgendosi con familiarità alla folta platea - È la capacità di una comunità di uscire da una calamità e uscirne rafforzata, persino cambiata. Chi meglio di voi la rappresenta? La vostra comunità è unica, e insegna come collaborare e lavorare insieme”. L’occasione del Premio Fornarina, quest’anno, è stato un modo di celebrare una donna, la Protezione civile a tutti i livelli, e un intero paese. “Se San Ginesio oggi è un po’ diverso dagli altri paesi - ha commentato il sindaco, Mario Scagnetti -, se a gennaio già si entrava nel centro storico, se ora abbiamo un negozio nuovo, è perché Susanna era qui con noi. Tanto di quello che siamo riusciti a fare è dovuto al suo metodo, allo studio, all’abnegazione. Questo è un riconoscimento alla virtù, alla capacità di ascolto dimostrata in maniera esagerata, perché sei stata, insieme alla Protezione civile, un aiuto fondamentale. Se San Ginesio è un paese quasi normale, tutto è partito da te”.
Tanti sono stati gli interventi di elogio alla professionalità e all’umanità della Balducci, che ha operato e opera nelle situazioni di emergenza e nei sismi sia nazionali che internazionali. Tra questi il saluto “fuori protocollo” di Fabrizio Curcio, ex Capo della Proteizione Civile, presente a titolo personale e affettivo verso San Ginesio. “Volevo dirvi grazie per avermi permesso di entrare in sintonia con voi. Io mi sento parte di questa comunità, ed è un onore. In Susanna rivedo la figura della Fornarina che svegliò i ginesini e li salvò dall’attacco dei fermani nel 1377. Dopo il 30 ottobre voi avete risposto al grido di Susanna, e avete reagito e combattuto con forza, proprio come più di sei secoli fa”. Presente anche l’attuale Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha ribadito come occorra “sveltire l’attività della ricostruzione” e di come sia necessario “ricostruire bene, condividendo un patto sociale per la prevenzione strutturale e non strutturale”. Anche il direttore del Servizio Protezione civile della Regione Marche, David Piccinini, e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti hanno tenuto a mettere in evidenza l’esemplarità della reazione di San Ginesio, e la coesione di tutta la Protezione civile: “Nel premiare Susanna premiamo tutto un sistema di uomini e di donne che si battono ogni giorno con spiccato senso civico”, ha detto Sciapichetti.
Nella sala stracolma del complesso dei SS. Tommaso e Barnaba il priore della Confraternita dei Sacconi, Giovanni Petrelli, ha consegnato la pergamena e una Fornarina di stoffa alla Balducci, motivando il conferimento del Premio “per le virtù morali, sociali e istituzionali, per l’appassionata volontà del fare, per essere stata punto di riferimento per l’intera comunità ginesina”.
Al termine della manifestazione la Fanfara dei Bersaglieri “La Marmora” di Jesi e Ostra, in visita nel segno della solidarietà, ha omaggiato la Balducci con alcuni brani, con i Sibillini a fare da sfondo.
Domenica 29 ottobre alle ore 10:30, nel complesso dei SS. Tommaso e Barnaba a San Ginesio, ci sarà la cerimonia per consegnare il Premio Fornarina 2017, un riconoscimento alla virtù femminile nel sociale. Quest'anno il premio va a Susanna Balducci, ingegnere e funzionaria della Protezione Civile della Regione Marche.
Il Premio Fornarina - con cui ogni anno dal 1998 la Confraternita del Sacro cuore di Gesù (i Sacconi) e il Centro Internazionale Studi Gentiliani individuano una donna che si è distinta per virtù in ambito sociale -richiama la figura della fornaia che, nella notte del 30 novembre 1377, salvò il castello di San Ginesio dall’attacco di Fermo dando l’allarme ai cittadini immersi nel sonno. La battaglia tra ginesini e fermani è uno degli episodi più noti della storia di San Ginesio, in particolare grazie alla sua rappresentazione nella bellissima Pala di Sant’Andrea, normalmente conservata nella Pinacoteca Comunale ed esposta, in questi mesi del post sisma, a Palazzo Campana, a Osimo, all’interno della mostra Capolavori Sibillini.
Susanna Balducci si occupa di pianificazione e gestione delle emergenza, materia che insegna all’Università politecnica delle Marche, ed è responsabile della funzionalità della sala operativa regionale, delle sale operative provinciali e dell’ospedale da campo della Regione Marche che ha operato anche in contesti internazionali (tsunami del 2004, Pakistan nel 2005, Haiti nel 2010 e Filippine nel 2013) come pure in Italia, per il sisma de L’Aquila.
Per tutto questo sarà insignita di questo riconoscimento, per il suo essere stata un punto di riferimento, istituzionale e umano, per tutta la comunità ginesina durante il periodo dell’emergenza, e soprattutto nei difficilissimi momenti immediatamente successivi al 30 ottobre 2016.
Alla cerimonia interverranno Angelo Borrelli, capo dipartimento Protezione civile nazionale; Angelo Sciapichetti, assessore alla Protezione civile della Regione Marche; David Frapiccini, direttore del servizio Protezione civile regionale. Precederanno i saluti del sindaco, Mario Scagnetti, e del priore della Confraternita dei Sacconi, Giovanni Petrelli.
Il carattere di una comunità viene fuori anche dopo un anno dal terremoto. E San Ginesio mette in fila, dal 27 al 29 ottobre, una serie di eventi e manifestazioni che danno indiscutibilmente il segno di un cammino ripreso con tutte le forze. L’apertura di questa tre giorni di “resilienza” è affidata alla lettura scenica “Signorina Else”, tratta dalla novella di Arthur Schnitzler, portata sul palco dal Teatro Rebis con Meri Bracalente e Giulio Bruscantini per la regia di Andrea Fazzini, venerdì 27 ottobre alle 21.15 all’oratorio San Filippo Neri in corso Gentili.
L’appuntamento è il primo dei due eventi ginesini di “Sibillini Live”, rassegna di musica e teatro migrante nelle terre del sisma a cura di Arci Marche, in collaborazione con Mibact e Regione Marche. Domenica 29 ottobre, infatti, a partire dalle 14 fino a tarda notte, il paese accoglierà il secondo appuntamento, un concerto che prenderà il nome dell’evento annullato un anno fa a causa del terremoto: #Primachefacciafreddo. Chiamato così per amore e per dispetto, come sostiene il suo ideatore e promotore, il giornalista Massimo Del Papa, sarà il secondo concertone di solidarietà dopo quello straordinario dello scorso aprile ( #Ancheiosonosanginesio), e vedrà esibirsi nella tensostruttura di fronte all'ostello comunale tanti amici e grandi artisti che in passato si sono esibiti nel Teatro Leopardi ora inagibile: Radiodervish, Il Parto delle Nuvole Pesanti, Amaury Cambuzat (Ulan Bator), Paolo Benvegnù, Andrea Franchi, The Niro, Killing Cartisano, Hiroshi.
Ma la giornata del 29 ottobre vivrà fin dal mattino con tanti ospiti tra cui la Fanfara dei Bersaglieri "A.La Marmora" di Jesi e Ostra, che alle 10 deporrà una corona ai Caduti nel Parco della Rimembranza, poi parteciperà alla Santa Messa e infine sfilerà per il centro storico. Sempre domenica mattina, dalle 10.30, ci sarà il conferimento del Premio Fornarina 2017 a Susanna Balducci, funzionaria della Protezione civile della Regione Marche: il riconoscimento alla virtù femminile nel sociale è assegnato ogni anno dalla Confraternita del Sacro cuore di Gesù (i Sacconi) e dal Centro Internazionale Studi Gentiliani, e domenica vedrà la presenza del capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli.
A fare da contrappunto, sabato alle 21.30 al teatrino parrocchiale di Pian di Pieca, la prima dello spettacolo “100 chiese! Non se n’è sarvata una”, organizzato da G-lab Laboratorio di idee e a cura di Eura Dell’Orso, Patrizia Petetta e Giulia Taborro, con cast ginesino.
Il quadro parziale che sta vivendo la sanità maceratese ad un anno di distanza dal terremoto non è dei più confortanti considerando l’ospedale di Tolentino parzialmente inagibile, la RSA di San Ginesio ancora chiusa e la week Surgery di San Severino Marche che non decolla, senza contare le diverse strutture per anziani chiuse nelle zone montane. Proprio per questo Elisabetta Guglielmi, Segretaria Nursind Macerata, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, si fa sentire.
“Non si è fatto nulla per migliorare la situazione. - dice la Guglielmi - Era il 27 ottobre del 2016. Il ricordo di quella giornata al presidio ospedaliero di Tolentino è ancora vivo e fa male. Una giornata iniziata con la notizia che tutto l’ospedale fosse inagibile, dove molti dipendenti in servizio o rientrati appositamente, si sono ritrovati in reparto per dare il loro contributo. 35 pazienti sono stati trasferiti tra l’ospedale civile di Macerata, nelle case di riposo o in altre strutture sanitarie in meno di 5 ore, grazie all’impegno di un gruppo di lavoro affiatato e preparato.
Ricordo ancora l'ospedale vuoto alle nostre spalle con il cuore in gola e le lacrime agli occhi, i volti dei colleghi e il lungo abbraccio prima di lasciarci con l'amara consapevolezza che nulla sarebbe stato più come prima. Già dallo stesso pomeriggio alcuni infermieri ed OSS prestavano servizio al presidio ospedaliero di Macerata in Geriatria o Pneumologia. Oggi dopo tanto clamore fatto dal Sindaco durante la campagna elettorale, le rassicurazioni del Direttore dell' AV3, gli elogi del Direttore Generale Asur e i complimenti ricevuti dal Presidente della Regione Marche, cosa troviamo a Tolentino? Dal 3 novembre 2016 la Lumpa (lungodegenza medicina post acuzie) si sarebbe dovuta trasformare in un Ospedale di Comunità con 40 posti letto. Dove sono andati a finire? Tolentino oltre a qualche ambulatorio, è ridotto ad un PPI ((Punto Primo Intervento) che senza una radiologia ed un centro per effettuare esami urgenti, non ha senso di esistere. Sorte migliore non è toccata alla RSA di San Ginesio, che dopo il 30 ottobre ha evacuato i 16 ospiti presenti e li ha trasferiti a Recanati. Ad oggi i posti letto della RSA di San Ginesio sono stati accorpati alle cure intermedie ma ridotti a 6. Senza alcun preavviso, il personale in eccesso è stato spostato in altre strutture sanitarie. La Week Surgery di San Severino Marche sarebbe dovuta diventare il centro d'eccellenza per l'Area Vasta 3 ma ancora tarda a decollare.
La politica si batte per difendere i vari PPI senza dare delle risposte soddisfacenti che invece sono prontamente arrivate dal privato. I sindacati chiedono la trasparenza e la chiarezza e si vedono rinviare decisioni e incontri utili ad affrontare i problemi. Il Nursind nella riunione del 24 ottobre con i rappresentanti dell’AV3, ha più volte richiamato l'attenzione sul fatto che tanti colleghi dopo l'evento sismico ancora non sono tornati nelle proprie case e che percorrono centinaia di chilometri per andare a lavorare, non avendo avuto un’assegnazione definitiva rispetto al regolamento sulla Mobilità. L’AV3 rispetta la legge quando sospende i rimborsi per i trasferimenti dopo 240 giorni ma viene meno alle regole non dando risposte adeguate sull’intricato groviglio della Mobilità ferma al 2010. Dall'azienda abbiamo ricevuto l'esile promessa a chiudere il percorso entro l'anno. Tutto questo è inaccettabile.
Nursind provvederà a diffidare l’AV3 ai fini del rispetto dell’art. 7 che individua come termine essenziale per la mobilità 12 mesi dall’assegnazione temporanea in esercizio del potere organizzatorio.”
Dopo quasi un anno la farmacia comunale di San Ginesio riacquista la sua piena identità grazie a un nuovo grande prefabbricato, inaugurato ieri, che permetterà la ripresa di tanti servizi interrotti a causa del sisma. Il 30 ottobre 2016, infatti, la maggiore delle scosse di terremoto aveva reso inagibile la storica sede della farmacia in via Capocastello costringendo i titolari al trasferimento in un container nelle vicinanze del poliambulatorio dell’Asur.
Proprio per l’importanza primaria dell’attività, e per la necessità di ristabilire una normalità, era stato lo stesso Comune a chiedere aiuto alla Croce Rossa Italiana - Sisma. Pronta la risposta della Cri che ha messo a disposizione il modulo sanitario che sostituirà temporaneamente la farmacia. Grazie anche al contributo di Federfarma Macerata, tutta la comunità ginesina potrà di nuovo usufruire di servizi come il controllo del colesterolo, della glicemia, del flusso venoso, della mineralometria ossea compiuterizzata (moc), di consulenze nutrizionali e del test delle intolleranze alimentari.
Al taglio del nastro erano presenti, oltre ai rappresentanti del Comitato CRI di Sarnano, il vicesindaco Eraldo Riccucci, Gabriella Beccaceci, dell’Agenzia sanitaria regionale, e Susanna Balducci, funzionaria della Protezione civile della Regione Marche, che domenica prossima riceverà, sempre a San Ginesio, il premio Fornarina 2017, riconoscimento alla virtù femminile nel sociale conferito ogni anno dalla Confraternita del Sacro cuore di Gesù (i Sacconi) e il Centro Internazionale Studi Gentiliani.
Già avviata l'operazione che prevede la chiusura di 4300 uffici postali in tutta Italia, 159 quelli nelle Marche che dovrebbero quantomeno subire radicali riduzioni di orari di apertura se non la soppressione vera e propria entro il 2019, 52 quelli solo nella provincia di Macerata. Una scelta quella di Poste Italiane basata sulla razionalizzazione dicono, ma che già da tempo trova diversi oppositori.
Infatti già molte sono le segnalazioni dei cittadini che si trovano e si troverebbero ancor più in difficoltà, famiglie che per un invio postale devono e dovranno fare diversi chilometri. Per non parlare della mole di lettere in giacenza, bollette consegnate dopo la scadenza, o addirittura raccomandate urgenti portate al destinatario "con calma". Questi i dati che risultano dalle prime verifiche effettuate. E non sono decisamente confortanti.
A lanciare l'allarme è Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati. “Uno scenario che desta non poca preoccupazione - commenta Terzoni - Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, penso soltanto alla possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato, gli uffici a cui diremo addio sono 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli-Piceno, molti dei quali in piccole realtà o in comuni interni dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri. Comprendiamo l’esigenza di riorganizzazione di Poste Italiane, ma un taglio così netto ci pare una scelta scriteriata”.
Il Ministero risponde cercando di rassicurare, dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma al contrario delle intenzioni la risposta non rassicura per nulla.
"In base alle prime verifiche - prosegue la Terzoni - abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva. Inoltre la scure su questo servizio ha prodotto una mole notevole di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell'Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Naturalmente come M5s non staremo a guardare, e chiederemo al ministro Graziano Delrio di prendere in mano la situazione, perché i cittadini in difficoltà per queste chiusure rischiano di diventare parecchi e molte famiglie ci stanno già inviando segnalazioni”.
Un problema da risolvere con la massima urgenza, considerati i tempi stretti con cui si sta procedendo nell'effettuazione di questa manovra. Gli Uffici Postali del maceratese sub judice sono quelli di Acquacanina, Apiro, Appignano , Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte Cavallo, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Pievebovigliana, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.
Dalla lista evidente anche la chiusura di tantissimi uffici nel cratere dei comuni terremotati. Un ulteriore disagio quindi per le popolazioni colpite dal sisma. Viene da chiedersi se il Ministero abbia valutato anche questo di aspetto.
IN QUESTO LINK L’ELENCO DI TUTTI I 4300 UFFICI POSTALI INTERESSATI DAL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE: https://www.poste.it/Elenco_def_Fase-3_Step-1.pdf
A un anno dal terremoto sei punto cinque l’amministrazione di San Ginesio ha deciso di ringraziare i suoi cittadini con un consiglio comunale aperto, per dare vita a un momento che rappresenti lo spirito di una comunità che ha unito e messo a disposizione forze e competenze per non soccombere di fronte a una serie sismica tra le più forti della storia.
Il 30 ottobre alle 21, nel salone dell’ostello comunale, luogo emblema dell’emergenza per tutti i ginesini che lì hanno vissuto i momenti più difficili dopo la chiusura delle zona rossa, o che nelle stanze di quella struttura hanno trovato riparo per mesi dopo essere stati allontanati dalle proprie abitazioni inagibili, il sindaco e i consiglieri ricorderanno il dramma e insieme la forza, la passione e l’abnegazione di tutti i dipendenti comunali, della polizia municipale, del gruppo locale della Protezione civile, dei carabinieri della caserma di San Ginesio e il Gus - Gruppo umana solidarietà, i parroci, la Caritas e tutti coloro che, semplicemente e gratuitamente, hanno aiutato e assistito in maniera straordinaria una intera popolazione tanto duramente provata.
“La condotta di tutti è stata encomiabilmente caratterizzata e animata da profondo attaccamento al paese, da tenace volontà di lavorare incessantemente, in molti casi anche con sacrificio personale, per superare le varie situazioni di emergenza contrate dalla comunità”, si legge nel manifesto affisso per le vie del paese.
Questa seduta speciale del Consiglio comunale sarà preceduta da tre momenti istituzionali pubblici in tre frazioni, nelle strutture dove erano allestiti i dormitori e i punti di raccolta dei cittadini nella fase di emergenza: alle 18 al circolo ricreativo di Santa Maria, alle 18.30 nel salone parrocchiale di Pian di Pieca e alle 19 al centro di aggregazione di Passo San Ginesio.
Una donazione interamente devoluta per restaurare i costumi che sfilano nel corteo storico del Palio di San Ginesio. Ecco un segno importante di quella mentalità tutta proiettata verso il futuro, con la sensazione di precarietà tipica dell’emergenza post-sisma ormai alle spalle, che caratterizza l’amministrazione e l’intera comunità di San Ginesio.
A offrire questo nuovo, significativo sostegno all’Associazione tradizioni Sanginesine è il Centro aiuto alla vita, centro antiviolenza e casa rifugio “Casa di Maria Clotilde” di Mantova. “Per noi è una grande gioia poter dare questo contributo finalizzato a dare nuova bellezza agli abiti del corteo storico - ha dichiarato Marzia Monelli Bianchi, presidente del centro, durante la sua visita a San Ginesio insieme a un gruppo di volontarie - L’idea di devolvere i proventi della festa degli aquiloni per un sostegno concreto ai paesi delle Marche colpiti dal terremoto ha suscitato subito entusiasmo. Ma tutto è stato possibile solo grazie al contributo del Comune, della Fondazione Comunità Mantovana, del Mercatino di San Barnaba e da diverse aziende tra cui la Lubiam, eccellenza sartoriale italiana”.
“Il Centro aiuto alla vita - sottolinea Andrea Caprini, assessore al Welfare del Comune di Mantova - è una bella realtà che lavora tutti i giorni per l’inclusione delle persone disagiate ed è sempre pronto a carità e solidarietà. Quest’anno abbiamo condiviso subito l’idea di aiutare le Marche, San Ginesio e Gualdo in particolare”. “Sapere che realtà così speciali come il Centro aiuto alla vita e l’azienda Lubiam ci accompagneranno in questo progetto di rinascita è emozionante, e ci dà entusiasmo per fare sempre meglio nelle future edizioni di Medievalia, le feste che ad agosto vedono protagonisti i quattro rioni che si sfidano in vari tornei medievali, tra cui quelli a cavallo della giostra dell’anello e del palio della pacca”, ha ringraziato il vicesindaco di San Ginesio, Eraldo Riccucci.
La Chiesa di San Francesco di San Ginesio, dopo i danni subiti dai sismi, è stata messa in sicurezza dall'architetto Alessandra Pacheco della Soprintendenza delle Marche. La chiesa, già chiesa di San Pietro o dei comizi, è tra le prime dedicate a al Santo di Assisi. Sotto l'articolo redatto dall'architetto approvato dal Soprintendente. (In foto la situazione interna subito dopo le scosse di ottobre 2016).
di Alessandra Pacheco*
La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche ed il Segretariato Regionale MIBACT stanno concludendo il pronto intervento finalizzato alla messa in sicurezza per la conservazione della Chiesa di San Francesco. Ubicata nel centro storico di San Ginesio ed originariamente dedicata a San Pietro, fu edificata dai Monaci Benedettini di Santa Maria dell’Isola intorno alla metà dell’XI secolo. Ceduta poi ai Frati Minori Francescani, fu intitolata a San Francesco e trasformata, fra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300, nella splendida fabbrica gotica ancora visibile all’esterno.
All’interno, invece, la struttura gotica è celata dietro l’apparato decorativo–formale realizzato nel ‘700. Il monumento ha subito, con la recente crisi sismica, ingenti danni alla struttura muraria portante, con il crollo di una consistente porzione posta al di sotto del colmo di copertura della facciata principale. Le macerie hanno investito, oltreché la pubblica via, anche l’interno dell’edificio, causando la completa rottura dell’organo posto in controfacciata. Anche le murature portanti perimetrali e dell’abside hanno subito seri danni in corrispondenza della quota d’imposta della copertura. All’interno si riscontrano crolli parziali delle volte in cannucciaia sopra alla cantoria e della cupola in canna e gesso che sormonta l’abside, oltre ad importanti lesioni dell’arco trionfale e degli archi nella zona del presbiterio.
Dopo la predisposizione dell’area di cantiere è stato effettuato l’accantonamento in luogo sicuro delle macerie presenti lungo la via pubblica. Una volta resa accessibile l’area, è stata posizionata una piattaforma aerea allo scopo di raggiungere in sicurezza le zone di crollo sulla sommità della facciata ed effettuare la fermatura degli elementi pericolanti, attraverso la apposizione di rete in fibra di vetro e spruzzatura di una malta speciale a base di calce, oltre a puntellature di sostegno delle murature instabili.
Tale operazione, una volta protette le parti crollate dell’organo e della relativa cassa lignea, è stata effettuata anche all’interno della chiesa. Pure qui è stato effettuato l’accantonamento ordinato delle macerie, comprendenti materiale murario ed anche elementi lignei e metallici provenienti dall’organo distrutto.
In seguito si è proceduto a contenere il meccanismo di ribaltamento della facciata tramite la posa in opera di un ponteggio articolato in tubi, giunti e castelli prefabbricati. Tale presidio ha consentito anche la realizzazione di un tunnel per consentire il traffico veicolare e permettere all’Amm.ne Comunale di riaprire la viabilità principale del centro. Allo stesso tempo si è proceduto alla messa in sicurezza della sacrestia e della zona presbiteriale, a seguito della quale, una volta reso possibile l’accesso in sicurezza ai piani superiori, si è potuto constatare l’ulteriore danno subito dalle murature portanti nella zona sovrastante la cupola. Qui erano crollati molti elementi presumibilmente a causa della presenza di una struttura metallica posta al di sotto degli appoggi delle capriate. Pertanto si è proceduto con un’opera di smontaggio delle murature pericolanti al fine di sostituirle con elementi strutturali provvisori (“pilastrini” in muratura con blocchi portanti semipieni) e, ove indispensabile, definitivi (ricostruzione parziale di setti murari), idonei a sostenere la copertura esistente ed i cordoli. Il solaio di calpestio della cella campanaria è stato dotato di una botola di chiusura all’ingresso, nonché di guaina impermeabilizzante a freddo, onde evitare l’infiltrazione diretta di acqua meteorica.
Sono stati infine ancorati e cerchiati tutti i contrafforti longitudinali, nelle porzioni svettanti al di sopra della copertura delle cappelle laterali, in quanto avevano subito significativi lesionamenti ed alcuni crolli.
*Architetto - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche
Parte giovedì 19 il primo lungo weekend di “Sibillini Live – Percorsi culturali per la ricostruzione”, il festival itinerante organizzato da Arci Marche in collaborazione con Comuni, associazioni e artisti locali e nazionali e sotto la direzione artistica di Musicamdo.
Nata nell’ambito dell’Accordo di Programma Mibact - Regione Marche per i progetti e le attività culturali nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici 2016, la rassegna ha l’obiettivo di rafforzare i legami sociali e i tessuti culturali di quei luoghi e di quelle popolazioni colpite duramente dal terremoto. Gli eventi, che si terranno dal 19 ottobre alla prima metà di novembre, coinvolgeranno i comuni di Camerino, San Ginesio, San Severino, Ripe San Ginesio, Roccafluvione, Amandola, Pievetorina, Fiastra e Arquata del Tronto. «Continua il lavoro che l’Arci Marche sta svolgendo per questo territorio violato dal sisma – ha raccontato in conferenza stampa il Presidente Massimiliano Bianchini – Undici comuni coinvolti di tutte le province colpite dal terremoto, persino quei luoghi, su tutti Arquata del Tronto, dove ci sono evidenti difficoltà logistiche-organizzative. I protagonisti – continua Bianchini – sono i territori e le associazioni e gli uomini e le donne che ogni giorno vivono il sisma. Abbiamo scelto di lavorare con i professionisti di questi luoghi, un federalismo solidale che restituisce al territorio stesso energia e bellezza».
E ad aprile il sipario è il teatro, con eccellenze colte dal territorio e che hanno fatto parlare di sé oltre i confini regionali. Da giovedì 19 a domenica 22 ottobre, a tenere le redini del fine settimana saranno le compagnie Teatro Rebis e Teatri della Plebe. Presso gli istituti comprensivi di Ripe San Ginesio (giovedì 19) e di Roccafluvione (venerdì 20), il Teatro Rebis di Andrea Fazzini porterà in scena “Cosa vien dopo?” spettacolo per i bambini, adattamento teatrale tratto da Tre per un topo di Toti Scialoja (edito da Quodlibet, 2015). Sabato e domenica invece, Teatri della Plebe, compagnia guidata da Antonio Mingarelli, presenta il suo “Moby Dick” prima a Pievetorina e poi a Fiastra. Una riflessione sui limiti dell’uomo, sulle sue ossessioni e sulla ricerca costante di dialogo, anche in situazioni di conflitto, con la Natura e con se stesso.
"Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole". Sabato 28 ottobre alle ore 9 presso la Scuola Secondaria di I grado a Belforte del Chenti verrà presentata questa iniziativa firmata dall'Associazione Culturale "San Ginesio e dal Centro di Lettura "Arturo Piatti", in collaborazione con l’Associazione Culturale Terra dell’Arte e l'Istituto Comprensivo “Simone De Magistris” di Caldarola e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Belforte del Chienti.
Interverranno: gli studenti delle Classi Seconde e Terze della Scuola Secondaria di I grado dell'Istituto di Belforte del Chienti, gli attori della Compagnia Teatrale “San Ginesio” Alba Piatti, Rita Bompadre, il Presidente di Terra dell’Arte Alfonso Caputo e l’operatore culturale Matteo Marangoni.
Ricostruire non solo le case, ma anche il tessuto culturale e turistico dei territori colpiti dal sisma, in collaborazione con i cittadini e le associazioni dei comuni interessati. Questo secondo l'assessore alla Cultura della Regione Marche Moreno Pieroni, lo scopo della rassegna 'Sibillini Live: Percorsi culturali per la ricostruzione', che dal 19 ottobre al 15 novembre prossimi presenta 11 eventi tra teatro e musica in altrettanti centri colpiti dal terremoto.
La manifestazione, realizzata in collaborazione con l'Arci Marche, utilizzerà tendoni, oratori, scuole, auditori e teatri scampati al sisma, e si concluderà a Camerino con un concerto di Teresa De Sio. Tra i concerti in programma, anche quello di Ginevra di Marco a San Severino Marche (4/11), tra le massime esponenti della word music e vincitrice della Targa Tenco 2017, e la lunga maratona musicale che a partire dalle 14:30 vedrà a San Ginesio (29/10) i Radiodervish, Paolo Benvegnù, The Niro e molti altri, fino alla Fanfara dei Bersaglieri di Jesi. (Ansa)
È il primo “Emporio della solidarietà” dell’area montana, quello inaugurato stamattina a San Ginesio a Villa Giuffrè. Si tratta di “supermercato” dalla valenza molto particolare, perché in realtà è un luogo dove persone con disagio economico possono fare una spesa solidale, ma allo stesso tempo si può donare merce o fare del volontariato, ricambiando ciò che si prende con attività all’interno della struttura. “Soprattutto - ha sottolineato Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ambito territoriale sociale XVI dell’Unione montana dei Monti Azzurri - questo spazio ha una funzione educativa, che risponde al nostro obiettivo di passare da un sostegno assistenziale a un accompagnamento verso l’autonomia e il mondo del lavoro. Insomma, è il percorso per cui non ti do il pesce ma ti insegno a pescare”.
La Sorgente, questo il nome dell’emporio, comprende anche la sede del Centro per le famiglie, servizio che l’Ambito territoriale sociale XVI mette in campo insieme alla rete associativa del territorio, con il sostegno economico della Regione Marche, per informazione, sostegno alle competenze genitoriali e sviluppo delle risorse familiari e comunitarie. Per agevolare all’accesso all’Emporio è disponibile il trasporto del Taxi sociale. “ A questo di San Ginesio - ha spiegato Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione montana dei Monti Azzurri - seguirà l’Emporio di Tolentino su cui si sta già lavorando. Partiamo con poco ma abbiamo intenzione di crescere”.
Le associazioni che collaborano con il progetto sono la Croce Rossa Italiana di Sarnano, la Caritas di San Ginesio e di Loro Piceno, l’Anffas Sibillini, Anteas e l’Albero dei cuori per il Taxi sociale, l’associazione Parsifal, l’Acli e la cooperativa Opera.
Sono iniziati lunedi scorso e procedono speditamente i lavori di risanamento della frana di valle al km 0+400 sulla Tolentino-San Ginesio.
L'intervento si è reso necessario per ripristinare un tratto di strada che, a seguito del movimento franoso innescato dall'alluvione del 2015, ha ridotto di un terzo la carreggiata stradale.
La frana, che ha un'estensione di circa 15,00 metri ha prodotto anche un notevole cedimento della scarpata. Dal 2015 in poi le intense piogge hanno poi provocato un peggioramento del piano viabile producendo un vistoso cedimento della pavimentazione che, per un tratto di circa 50 metri, presenta un salto longitudinale di 25-30 cm particolarmente pericoloso per il transito dei mezzi.
Si è quindi ritenuto di intervenire contestualmente sia per il risanamento della frana che per la risagomatura del piano viabile con un appalto di 120.000 euro vinto dalla ditta Papa Nicola di Macerata.
E' terminato in tempi alquanto brevi il primo intervento sulla Tolentino – San Ginesio riguardante il risanamento del piano viabile; lavori che erano stati consegnati alla ditta applatatrice non più di due settimane fa. Si è intervenuti su diversi tratti dissestati. In questi giorni verrà eseguito il rialzamento delle banchine con materiale arido e poi si procederà con il ripristino della segnaletica orizzontale.
I lavori, prioritari in quanto riguardava un'arteria molto trafficata, erano stati appaltati alla ditta Dalmazia di Montecassiano per un importo di 400.000 euro.
“La finalità della Provincia – ricorda Pettinari – è sempre quella di sistemare i tratti viabili più danneggiati con la consapevolezza che, per mettere in sicurezza tutta la rete stradale provinciale, avremmo bisogno di risorse finanziarie che non hanno nulla a che vedere con quelle di cui disponiamo attualmente.
Sembra finalmente finito il periodo di secca della sorgente del Fargno, la conseguente sospensione del servizio idrico a San Ginesio, e anche il problema legato alla potabilità dell’acqua in diverse zone del comune, incluso tutto il centro storico. A dare delle certezze, al termine di un incontro fra dirigenti del Tennacola e amministrazione sanginesina, è il direttore generale del Consorzio, Sergio Paolucci.
“Sono state fatte le analisi, l’acqua di San Ginesio è potabile e la cisterna sarà rimossa - ha dichiarato Paolucci - C’è stato un leggero incremento della portata della sorgente e quindi l’approvvigionamento idrico già da due giorni non viene sospeso. Si ripristinerà la normalità”. Al centro del tavolo di discussione, a cui hanno partecipato, oltre Paolucci, il sindaco Mario Scagnetti, il vicesindaco Eraldo Riccucci, il presidente del Tennacola, Daniele Piatti, e Renato Vallesi del cda, la prospettiva di una soluzione definitiva al problema dell’acqua nel territorio ginesino. “Il Tennacola ha in corso progetti oltre che per il risanamento e il miglioramento della rete idrica anche per il potenziamento dell’approvvigionamento - ha spiegato il direttore generale - Per questo obiettivo si sta realizzando un bypass tra acquedotto del Fargno e acquedotto del Tennacola, che permetterà di servire tutte le zone di San Ginesio anche in periodi di scarsità”.
Il primo stralcio del progetto è già stato inserito nel bilancio 2016, il secondo nel bilancio di previsione del 2017.