Si è conclusa con un bilancio estremamente positivo l'iniziativa Borghi Aperti che si è tenuta ieri, sabato 27 settembre, a Montefano. La manifestazione, promossa da Noi Marche, ha registrato una straordinaria affluenza di pubblico, confermando il grande interesse per la scoperta dei borghi della nostra regione.
Particolarmente significativa è stata la numerosa partecipazione di turisti provenienti da fuori paese, attratti dalla promessa di un viaggio immersivo nella storia, nell'arte e nella bellezza del borgo maceratese. I visitatori sono stati accolti e guidati con passione e competenza dai volontari Pier Marino Simonetti, Luigi Storani e Sandro Braconi, che hanno saputo trasmettere l'anima autentica di Montefano.
Alla visita, coordinata dal Vicesindaco Mirco Monina, erano presenti i delegati dell'Associazione Culturale La Rondinella, Marco Bragaglia, Giuseppe Biagiola, Stefania Stura e Franco Coppetta, e i membri Claudia Scipioni e Andrea Delsere dell’Associazione Effetto Ghergo, a testimonianza del forte legame tra l'Amministrazione Comunale e le realtà culturali presenti nel territorio.
Il tour, partito dal maestoso Palazzo Comunale Carradori-Olivi, ha condotto i partecipanti attraverso un percorso ricco di bellezze inaspettate. Grande è stato l'incanto di fronte al Teatro Comunale La Rondinella, un gioiello architettonico unico nel suo genere, e si è manifestato un forte interesse all’interno del Museo Ghergo, che custodisce gli scatti iconici del celebre fotografo montefanese Arturo Ghergo. La visita si è conclusa con un tuffo nel passato al Ciclo Museo, dove l'ingegno degli antichi mestieri su due ruote ha strappato sorrisi e curiosità.
L'evento non è stato solo un successo in termini di numeri, ma soprattutto un'occasione per mostrare la grande ricchezza culturale e artistica di Montefano.
La giornata di ieri conferma l'efficacia di iniziative come Borghi Aperti nel promuovere un turismo consapevole e di qualità, capace di valorizzare le comunità e le loro tradizioni. Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti, ai volontari e alle istituzioni che hanno reso questo pomeriggio un'esperienza da ricordare.
La pallavolo italiana scrive una pagina indimenticabile della propria storia: dopo la straordinaria vittoria della Nazionale femminile, che si è laureata Campione del Mondo aggiungendo un altro prestigioso trofeo al già ricco palmarès dopo l’oro olimpico di Parigi 2024, è arrivato anche il trionfo della Nazionale maschile, capace oggi di imporsi in 4 set sulla Bulgaria e conquistare a sua volta il titolo iridato.
Un doppio successo che esalta l’intero movimento e che viene condiviso anche da BigMat, sponsor ufficiale delle Nazionali italiane di pallavolo dal 2023.
La partnership, nata con una durata biennale e già rinnovata fino al 2028, va oltre la semplice sponsorizzazione: è una collaborazione basata su valori comuni come spirito di squadra, determinazione, impegno quotidiano e radicamento sul territorio. Principi che guidano la rete BigMat, il più grande Gruppo europeo di rivenditori indipendenti di materiali per costruire, ristrutturare e abitare, con oltre 250 punti vendita in Italia.
Tra le realtà più rappresentative c’è BigMat Fabio Sbaffi, storica azienda marchigiana fondata nel 1977, con sedi a Villa Potenza, Piediripa e Castelraimondo. Un’impresa che ha fatto della qualità e del rapporto diretto con il cliente i propri punti di forza, unendo tradizione e innovazione.
"BigMat è dal 2023 sponsor di tutte le nazionali italiane di pallavolo – ha dichiarato Riccardo Sbaffi, titolare dell’azienda – una sponsorizzazione cercata e voluta, perché rispecchia i nostri valori. È anche un’opportunità importante di visibilità sul territorio, in un momento in cui la pallavolo sta vivendo una fase di grande crescita".
Con il logo BigMat sulle maglie degli azzurri e delle azzurre, la doppia vittoria mondiale assume un valore ancora più grande: è il successo di un progetto che unisce sport, impresa e territorio, portando l’Italia intera a celebrare con orgoglio i propri campioni e campionesse.
Arrivano i primi dati sull'affluenza alle urne. Seggi aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 15 di domani, lunedì 29 settembre, per eleggere i membri del Consiglio regionale.
In provincia di Macerata l'affluenza è stata del 10,15% degli aventi diritto (nel capoluogo l'affluenza è superiore e si attesta all'11,58%), il secondo dato più basso della Regione Marche dove l'affluenza media è del 10,59%.
Sempre secondo i dati diffusi dall'Ufficio Elettorale della Regione, sulla totalità delle 1.572 sezioni, la provincia dove l'afflusso alle urne è stato più alto è quella di Pesaro-Urbino (12,35%), davanti a Fermo (10,90%) e Ascoli Piceno (10,33%). Ancona è all'ultimo posto con il 9,60% degli aventi diritto al voto che si sono recati alle urne.
Alle Regionali del 2020, alla stessa ora, aveva votato il 13,43% degli elettori. Complessivamente hanno espresso la propria preferenza 140.390 marchigiani, a fronte dei 175.999 votanti registrati cinque anni fa. Ricordiamo come lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi (lunedì 29 settembre alle 15:00).
Una notte di paura quella appena trascorsa per due giovani di 18 e 19 anni, entrambi rimasti feriti in episodi distinti verificatisi tra le 3.30 e le 4.30 del mattino, al termine di una serata in discoteca trascorsa in due locali differenti.
Secondo quanto riportato dalle autorità, il più giovane dei due avrebbe riportato una ferita a un braccio compatibile con una bottiglia rotta, mentre l’altro ragazzo ha riferito di essere stato colpito alla testa sempre con una bottiglia. Fortunatamente, le lesioni sono state giudicate lievi, e i ragazzi sono stati immediatamente soccorsi dai sanitari del 118.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato locale e i carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica degli episodi e identificare i responsabili.
Questa mattina, il padre di uno dei ragazzi ha pubblicato un post su Facebook per cercare testimoni e informazioni utili: "Scrivo chiedendovi se qualcuno ieri sera, o il proprio figlio, era al Donoma. Mio figlio per la prima volta era lì. E’ uscito per fumare ed è stato inseguito e con una bottiglia rotta e lo hanno colpito, lasciandolo a terra sanguinante. Se qualcuno avesse info o video lo portasse ai carabinieri di Civitanova Marche. Fortunatamente si è difeso con il braccio altrimenti non so come poteva andare. Ringrazio di cuore chi avesse informazioni".
Le forze dell’ordine stanno analizzando eventuali filmati di sorveglianza e raccogliendo testimonianze nella speranza di identificare gli aggressori e chiarire quanto accaduto durante la notte.
Un traguardo speciale quello raggiunto dai nati nel 1985, che si sono ritrovati nella serata di sabato per celebrare i 40 anni con una cena all’insegna di ricordi, musica e beneficenza.
Circa cinquanta i partecipanti, provenienti dai comuni di Tolentino, Caldarola, Cessapalombo, Belforte del Chienti e San Severino Marche, hanno animato la serata, accompagnati dalle note di Multiradio, tra aneddoti e momenti di convivialità.
Il locale Chiaroscuro di Belforte del Chienti ha fatto da cornice all’incontro, offrendo uno spazio accogliente per riscoprire legami di vecchia data e condividere emozioni legate all’infanzia e all’adolescenza.
Non solo festa, ma anche solidarietà: tutto l’incasso della serata sarà devoluto alla “Fondazione Lorenzo Lambertucci”, che finanzia attività ed enti dedicati alla salute dei bambini. A rendere la serata ancora più speciale, la pesca di beneficenza con diversi premi messi in palio dagli sponsor che hanno contribuito all’iniziativa.
L’appuntamento è già fissato per il 2035, quando i partecipanti torneranno a incontrarsi per celebrare i 50 anni, continuando così una tradizione di amicizia e solidarietà.
"Il 3 novembre la Russia invaderà l'Europa e ci sarà la terza guerra mondiale": sono queste le parole decisamente allarmanti pronunziate dall’ex vice comandante supremo alleato in Europa della NATO, il generale britannico Richard Shirreff, in un video diffuso dall'emittente televisiva 'La7'. Continua dunque imperterrita la narrazione dell'imminente invasione russa dell'Europa, il pezzo forte dello storytelling odierno della NATO e dell'Unione Europea.
Finora gli zelanti pretoriani del discorso a senso unico, politicamente e geopoliticamente corretto, si erano limitati a parlare vagamente di imminente invasione russa dell'Europa: adesso si spingono oltre, e addirittura prevedono il giorno esatto, quasi come se si trattasse di un'eclissi solare. Nella previsione, manca solo l'ora esatta, in effetti...
Non abbiamo naturalmente alcun argomento per dire se la previsione del generale britannico sia vera o falsa. Quel che possiamo dire con ragionevole certezza è, però, che essa si inscrive perfettamente nel quadro ideologico e nella cornice cognitiva (ampiamente propagandistica) dell'odierno Occidente, anzi dell’u(c)cidente liberal-atlantista, che di tutto sta facendo per provocare la Russia e per propiziare l'incipit del conflitto, salvo poi fingere che sia la Russia stessa a voler invadere l'Europa.
E non possiamo neppure nascondere di essere attraversati dal sottile sospetto che dietro questo modus operandi si nasconda la longa manus di Washington, forse pronta a mandare avanti in avanscoperta il suo alleato sciocco, cioè l’Unione Europea, per poi poter intervenire attivamente con bombe umanitarie e missili democratici, una volta che la miccia della guerra sia stata innescata.
Ipotesi interpretative le nostre, certo; ipotesi che tuttavia riteniamo degne di essere seriamente prese in considerazione.
Del resto, risulta piuttosto difficile in questa fase seguire le dichiarazioni di Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo: esse appaiono spesso contraddittorie e senza una logica interna, quasi come se fossero trovate del momento e Trump si esprimesse per intervalla insaniae, come si diceva di Lucrezio.
L'ultima sua dichiarazione ci pare che possa essere letta in questo quadro ermeneutico: il codino biondo ha infatti dichiarato che il guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, è "un grande uomo" (sic!) e che deve "riconquistare i territori occupati". Dichiarazione curiosa, invero, se si considera che in un passato non remoto Donald Trump aveva apostrofato piuttosto sprezzantemente la marionetta della NATO, peraltro maltrattandola incondizionatamente durante l’incontro che ebbero in presenza nei mesi scorsi.
Perché adesso Trump celebra il guitto di Kiev e, di più, lo esorta a rioccupare i territori e dunque a procedere nel conflitto? Non diceva con orgoglio Trump di volere la pace e la fine di ogni conflittualità con la Russia? A che giuoco sta realmente giocando?
Sorge sempre più il sospetto che gli Stati Uniti d'America stiano conducendo una guerra per procura contro la Russia di Putin, mandando avanti al massacro anzitutto l’Ucraina del guitto di Kiev e, a seguire, l’Unione Europea, sempre più condannata al ruolo lugubre di serva sciocca di Washington.
Quasi come se Washington attendesse il divampare del conflitto dell'Europa con la Russia per poi poter intervenire trionfalmente, presentandosi come suo solito alla stregua della potenza liberatrice e democratica e interviene per promuovere la pace e la libertà.
Sono sospetti suffragati, oltretutto, dal fatto che fin dagli anni Novanta la civiltà del dollaro, grazie al suo braccio armato detto Nato, si va espandendo negli spazi postsovietici con l’obiettivo di accercare la Russia in vista della sua normalizzazione in senso liberale e atlantista.
Arrivano grandi news dalle Filippine per la ventunesima edizione dei Campionati Mondiali di pallavolo maschile che oggi avranno il loro atto conclusivo. Sono state due settimane davvero intense con tutte le principali corazzate a emozionare il pubblico asiatico e non solo.
Non sono mancati i colpi di scena – basti pensare a Giappone, Brasile e Francia eliminate incredibilmente nella fase a gironi -, con l’Italia che, dopo una partenza “in sordina”, ha paurosamente ingranato con vittorie molto convincenti contro Argentina, Belgio e soprattutto Polonia nella fase eliminatoria.
Se Giannelli e compagni partono da favoriti alla ricerca di un bis storico, la vera sorpresa di questo mondiale è la Bulgaria, che grazie al lavoro del coach Blengini ha raggiunto per la prima volta nella sua storia la finale iridata. Un traguardo che migliora il miglior risultato ottenuto fino a oggi, un argento ai Mondiali casalinghi del 1970.
La Bulgaria ha esordito con grande determinazione, battendo Germania, Slovenia e Cile, ma il capolavoro è arrivato ai quarti, con la rimonta sugli USA, e in semifinale contro un’altra rivelazione, la Repubblica Ceca. Ora si spalancano le porte della finale, con Rusi Zhelev, schiacciatore e nuovo acquisto della Banca Macerata Fisiomed, che sarà anche lui parte della contesa.
Per la Pallavolo Macerata è un momento storico: mai prima d’ora un proprio giocatore ha lottato per palcoscenici così importanti. Le aspettative crescono, così come la soddisfazione per un atleta che merita di essere dov’è. Oltre a Rusi, la Bulgaria può contare su stelle come lo schiacciatore della Lube Civitanova Alex Nikolov e Asparuhov, pronte a guidare la squadra verso un oro che sarebbe davvero miracoloso.
L’Italia resta la favorita, ma in pallavolo è sempre il campo a decidere il risultato finale. Una cosa è certa: la società biancorossa rimarrà comunque con il sorriso, pronta a festeggiare sia in caso di vittoria azzurra, sia in caso di trionfo storico per il suo nuovo schiacciatore. "Qualunque sia l’esito, sarà una finale da ricordare. Forza Rusi, Macerata ti aspetta!", sottolinea la società.
Tra tutte le relazioni umane, quella tra genitore e figlio è tra le più profonde, complesse e difficili da comprendere pienamente. Nell’infanzia siamo esseri indifesi che dipendono completamente da chi ci ha messo al mondo. Ci aspettiamo amore incondizionato e protezione costante, è una fase in cui la relazione sembra avere un senso chiaro. Tuttavia, con il passare del tempo il copione si rompe o si trasforma e l’adolescenza porta con sé un primo inevitabile processo di ridefinizione del legame originario.
Si comincia a sentire il desiderio di affermare la propria identità distinta ed autonoma da coloro che fino a quel momento sono stati un esempio. Figure idealizzate che all’improvviso vediamo nelle loro fragilità.
Arriva poi, con l’età adulta, il bisogno imprescindibile di esprimere la nostra essenza, di tracciare un percorso autonomo che spesso entra in conflitto con quel senso di fedeltà implicita alla famiglia di origine.E’ qui che nascono i primi sensi di colpa: scegliere strade diverse da quelle attese, allontanarsi fisicamente o emotivamente può essere vissuto come un tradimento silenzioso, anche quando è una tappa naturale della crescita.
Il processo prosegue poi con il progressivo invecchiamento dei genitori che diventano più vulnerabili, bisognosi di cure e attenzioni. Si ribaltano i ruoli, chi un tempo si prendeva cura ora ha bisogno di essere accudito.Si accentua la separazione tra chi è ancora in fase evolutiva, il figlio, e chi invece ora sembra fermarsi o regredire, il genitore.Da qui sorge un grande conflitto interiore per riuscire a bilanciare il desiderio di realizzazione personale con il senso di responsabilità verso chi ci ha cresciuti.
Molte vite adulte convivono con questa tensione costante nel cercare di armonizzare l’amore per la propria libertà e il dovere verso chi amiamo.Diventa quindi importante ridefinire consapevolmente la relazione con i genitori. Ciò significa, da un lato, superare il senso di colpa legato alla distanza fisica o emotiva e dall’altro perdonare i genitori, riconoscendo che hanno dato ciò che hanno potuto secondo le personali risorse interiori e culturali.Non sempre abbiamo ricevuto ciò che avremmo desiderato, ma questo non può togliere valore all’amore ricevuto.Questo ci consente di amare senza recriminazioni, uscendo dalle aspettative di figlio, accettando, da adulti, i reciproci limiti.
Se il figlio vive il senso di colpa per una sorta di debito affettivo, il genitore, invece, attraversa un momento di profonda vulnerabilità nel dover lasciare andare il proprio figlio, per permettergli di costruire la sua vita. Significa riconoscere che al posto di quel bambino che un tempo era al centro della propria esistenza ora c’è un individuo autonomo, capace di camminare da solo.
La difficoltà maggiore si ha quando l’identità dell’adulto si è definita quasi esclusivamente attraverso il ruolo di genitore. In questi casi la separazione può essere vissuta con un grande senso di vuoto.Il rischio è di innescare forme più o meno consapevoli di manipolazione affettiva volta a mantenere il figlio in una condizione di dipendenza emotiva.Questa dinamica può mettere in pericolo il processo di maturazione del figlio ed ostacolare la sua evoluzione.
Al contrario, un genitore che è riuscito a creare nel tempo un’identità autonoma con propri desideri, interessi, relazioni e passioni sarà più predisposto ad accettare il distacco, visto come una naturale evoluzione del percorso affettivo.Egli comprende che lasciare andare un figlio significa avere fiducia nella persona che è diventata.
Al riguardo lo psicologo Erik Erikson parla di “generatività” per indicare la capacità di creare e poi restituire al mondo ciò che si è costruito, come crescere un figlio per prepararlo ad essere se stesso e a non aver più bisogno di noi.
Se ben vissuta la fase della separazione è una grande opportunità per entrambi: da un lato il genitore ha la possibilità di ritrovare i propri spazi e creare nuovi progetti con una sorta di rinascita malinconica, dall’altra il figlio può abbracciare serenamente la propria vita con libertà e con la consapevolezza di avere una base sicura alle spalle a cui poter tornare ogni volta.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti interpersonali e nello specifico alle problematiche inerenti le separazioni dei coniugi.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Se la moglie contrae comunque matrimonio nonostante l’incertezza dei propri sentimenti verso il futuro marito e poco dopo infatti viene lasciato il marito ha diritto ad un risarcimento danni?”
Il caso di specie ci porta ad analizzare una vicenda di recente affrontata dalla Suprema Corte, nella quale, a sei mesi dalle nozze, lei chiede e ottiene in un Tribunale ecclesiastico la nullità del vincolo matrimoniale.
A tale scopo sono decisive le parole della donna, la quale riconosce di «avere escluso il bene della indissolubilità del matrimonio e di essersi sposata con l’intenzione di rimanere tale per lo stretto tempo necessario a fare una prova, onde verificare se l’unione potesse reggere», e spiega che «tale intendimento» è stato da lei «totalmente sottaciuto al marito, che ne è venuto a conoscenza soltanto in occasione della causa canonica per la nullità del matrimonio religioso».
A fronte di tale quadro, il marito reagisce citando in giudizio la moglie al fine di ottenere un adeguato risarcimento, addebitandole la colpa di «avergli celato la determinazione di sposarsi per prova». Per i giudici di merito però, la pretesa avanzata dall’uomo è priva di fondamento. Così, sia in primo che in secondo grado, si vede respinta la richiesta risarcitoria avanzata.
In Tribunale e in Appello, i giudici sottolineano «l’irrilevanza per l’ordinamento italiano dell’esistenza di una causa di invalidità del matrimonio religioso». La vicenda finisce in Cassazione, e gli stessi magistrati pongono in evidenza, come fatto anche dai giudici d’Appello, «l’assenza di un comportamento da parte della donna che possa essere configurato quale produttivo di un danno ingiusto, o altrimenti pregiudizievole sulla base di una sorta di responsabilità prenegoziale».
L’assunto di fondo dell’uomo è «la denuncia della portata dannosa della mancata comunicazione da parte di uno dei coniugi, prima della celebrazione delle nozze, della riserva mentale di contrarre il matrimonio per prova, ossia quale esperimento derivante dalla condizione di incertezza della futura sposa circa la possibilità dell’insorgenza di fatti che avrebbero potuto rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza».
Per quanto concerne la responsabilità risarcitoria per la mancata comunicazione, da parte della donna, della riserva mentale sulla possibile dissolubilità del matrimonio, i magistrati osservano che «la libertà matrimoniale è un diritto della personalità, sancito anche dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo» e «benché il matrimonio sia un atto di autonomia privata, non può esservi attribuito l’effetto impegnativo del vincolo», anche perché non si può ignorare l’esistente «diritto di chiedere la separazione giudiziale al cospetto di un fatto tale da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza».
Non a caso, in materia di famiglia è previsto «il diritto di ciascun coniuge, a prescindere dalla volontà o da colpe dell’altro coniuge, di separarsi e divorziare, in attuazione di un diritto individuale di libertà riconducibile alla Costituzione».
Per fare chiarezza poi, sottolineano che «l’atto di impegno matrimoniale è rimesso alla libera e responsabile scelta del soggetto, quale espressione della piena libertà di autodeterminarsi al fine della celebrazione del matrimonio. Tale libertà non può essere limitata da un obbligo giuridico di comunicare al proprio coniuge uno stato soggettivo quale l’incertezza circa la permanenza del vincolo matrimoniale, avvertendo il soggetto il rischio concreto della sua dissoluzione ed effettuando la scelta matrimoniale nella consapevolezza di tale rischio, ciò che in altri termini comporta un tentativo o prova di convivenza matrimoniale. Affinché tale libertà non sia compromessa dall’incombenza di una conseguenza quale la responsabilità risarcitoria derivante dall’inottemperanza ad un dovere giuridico, la comunicazione, in quanto relativa alla sfera personale affettiva, può comportare esclusivamente un dovere morale o sociale».
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore e in adesione con il più autorevole orientamento della Suprema Corte, si può affermare che, «La riserva mentale circa la concreta possibilità della dissoluzione del matrimonio è così improduttiva di effetti per l’ordinamento italiano, sia dal lato del coniuge portatore della riserva, che non può avvantaggiarsene fino a conseguire la nullità del matrimonio – in conformità, del resto, alla generale irrilevanza della riserva mentale in materia negoziale –, sia dal lato dell’altro coniuge, che non è titolare di un interesse meritevole di tutela risarcitoria per l’ordinamento, per avere fatto affidamento sulla mancanza di quella riserva» (Cass. Civ. Sez. III, Ord. 05.11.2024 n. 28390).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
(Foto di Pexels da Pixabay)
Venti anni di storia, passione e comunità. Il Bar Ciriaco Nicola ha festeggiato sabato 27 settembre il suo ventesimo compleanno con una serata ricca di emozioni, scandita dalla coinvolgente animazione dei ragazzi del "Cala Jo", accompagnata da buon cibo e tanti aneddoti condivisi dai clienti di sempre.
Un traguardo importante per un’attività partita nel 2005 grazie all’iniziativa e alla determinazione di Nicola, Luigi e Alessandro, che con il loro impegno e spirito di accoglienza hanno trasformato il bar in uno dei luoghi più frequentati di Passo di Treia.
Un luogo dove da sempre si incontrano generazioni diverse, unite dal desiderio di stare insieme e condividere momenti della giornata in compagnia.
Per l’occasione, il locale si è riempito di familiari, amici storici e affezionati. Alla cena erano presenti anche il sindaco di Treia Franco Capponi e l’assessore al Bilancio Roberto D’Ascanio, che hanno conferito un riconoscimento a testimonianza del ruolo sociale e aggregativo che il Bar Ciriaco Nicola ha saputo svolgere nel corso degli anni.
Tra brindisi, risate e racconti, non si è celebrata una semplice attività commerciale, ma un vero e proprio punto di riferimento per chi cerca un caffè, una chiacchierata, una partita al biliardo o semplicemente un momento di pausa.
Un locale che per molti ha avuto lo stesso calore di un ambiente familiare fin dal primo giorno.
Con questo importante anniversario, il Bar Ciriaco Nicola conferma tutto il suo valore come luogo di aggregazione e socialità, condita da una buona dose di goliardia giovanile.
Tutto lo staff del Bar Ciriaco ha voluto ringraziare sentitamente i commensali presenti alla cena, le autorità cittadine e le realtà associative che hanno collaborato negli anni.
Un ringraziamento è andato in particolare a tutto il direttivo della ASD Bocciofila Passo di Treia per aver contribuito minuziosamente all’organizzazione e all’ottima riuscita della serata. Un sodalizio vincente che da sempre si conferma.
E ora, lo sguardo è rivolto al futuro. Con la stessa passione del primo giorno, il bar continua a scrivere, di volta in volta, una storia fatta di persone, relazioni e momenti da custodire.
In un periodo in cui le cronache parlano spesso di disservizi e criticità nel sistema sanitario pubblico, arriva una testimonianza che restituisce fiducia e riconoscimento al lavoro di chi ogni giorno opera negli ospedali con dedizione e umanità.
Elisabetta e Andrea Zaccari hanno voluto indirizzare una lettera di ringraziamento al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata e, in particolare, al reparto di medicina d'urgenza, sottolineando l’esperienza positiva vissuta.
«Qui – scrivono – abbiamo trovato non solo grande professionalità e puntualità, ma anche ambienti puliti, un’assistenza costante e, soprattutto, un approccio umano e discreto, qualità oggi rare e preziose».
Parole che assumono ancora più valore in un contesto in cui i tagli alla sanità rischiano spesso di penalizzare i pazienti più della malattia stessa.
«Tutto il personale di questo reparto – aggiungono Elisabetta e Andrea – rappresenta una vera eccellenza, capace di coniugare competenza medica e sensibilità verso i pazienti». Il messaggio si conclude con un semplice e sentito ringraziamento: "Grazie".
Dopo 44 anni di servizio, Saverio Mauriello, volto storico delle Poste cittadine, lascia il suo incarico e si prepara a una meritata pensione.
Nel corso della sua lunga carriera, Mauriello ha ricoperto numerosi incarichi all’interno dell’azienda, fino a diventare nel 2018 direttore del centro di recapito di Civitanova. Un percorso professionale che lo ha visto sempre al servizio della città, distinguendosi per impegno, competenza e dedizione.
Accanto all’attività lavorativa, significativa è stata anche la sua esperienza in ambito sindacale, dove ha ricoperto ruoli di livello provinciale e regionale, diventando un punto di riferimento per molti colleghi.
Con la giornata di ieri si è chiuso un capitolo importante, non solo per Mauriello ma anche per quanti hanno condiviso con lui anni di lavoro e di crescita professionale. A lui vanno gli auguri di una buona vita e un sincero in bocca al lupo per il futuro da parte degli ex colleghi.
Una fuga di gas nel centro cittadino ha portato i carabinieri della Stazione di Mogliano a denunciare tre uomini di origine pakistana – di 26, 32 e 63 anni, tutti impiegati nel settore agricolo – con diverse accuse.
Il 26enne è stato denunciato per invasione di edificio, il 32enne per favoreggiamento, mentre tutti e tre dovranno rispondere della violazione del divieto di detenere bombole gpl in ambienti chiusi e interrati, pericolosa pratica che comporta gravi rischi di accumulo di gas ed esplosioni.
L’episodio risale al 10 agosto scorso, quando una residente ha segnalato al 112 un forte odore di gas. I carabinieri, impegnati in un servizio di perlustrazione, sono intervenuti rapidamente insieme ai vigili del fuoco, individuando un garage come possibile origine della fuga. Attraverso una fessura della porta in ferro, i militari hanno notato una bombola di gpl e sono riusciti a chiuderla, evitando conseguenze peggiori.
All’interno del locale saturo di gas, i soccorritori hanno trovato un uomo privo di sensi su un materasso. Dopo alcuni tentativi, il 26enne ha ripreso conoscenza e ha cercato di spiegare la propria presenza. Un ulteriore controllo, svolto insieme alla polizia locale, ha permesso di scoprire che nel garage abitava anche un 32enne pakistano regolare in Italia, che si era sistemato lì da circa un mese.
Il garage, di proprietà di un 63enne connazionale residente nell’abitazione soprastante, non rispettava i requisiti minimi di abitabilità e risultava quindi occupato abusivamente dai due uomini.
Al termine delle indagini, tutti e tre i cittadini pakistani sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
Hanno tentato di mettere in piedi un raggiro ai danni di un anziano di 80 anni, ma sono stati scoperti e denunciati. Due uomini – un 59enne di origine egiziana e un 56enne italiano, entrambi residenti in provincia – sono stati deferiti all’autorità giudiziaria dai carabinieri della Stazione di Macerata con l’accusa di truffa aggravata in concorso.
L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che si è rivolta ai militari dopo aver ricevuto una comunicazione sospetta dalla compagnia assicurativa. L’uomo, infatti, risultava coinvolto come “controparte” in un incidente stradale che in realtà non era mai avvenuto.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 59enne avrebbe presentato all’assicurazione una falsa denuncia di sinistro, sostenendo di essere stato urtato in città lo scorso 3 giugno da un’auto guidata proprio dall’80enne. A sostegno della sua versione, l’indagato aveva anche indicato come testimone fasullo il suo complice italiano di 56 anni.
La compagnia assicurativa, ignara della frode, ha così avviato le pratiche per il risarcimento, informando l’anziano. Quest’ultimo, sorpreso dalla comunicazione, si è subito reso conto della truffa: quel giorno, infatti, si trovava in un luogo diverso da quello indicato nella denuncia.
Grazie all’intervento dei carabinieri, supportato dalla visione delle telecamere di videosorveglianza e dalle testimonianze raccolte, il castello di menzogne dei due presunti truffatori è crollato. Entrambi sono stati denunciati a piede libero e ora dovranno rispondere davanti al giudice del tentativo di frode assicurativa.
Va in archivio con un’altra ottima prestazione la preseason della Halley Matelica. I biancorossi, privi di Fea (ancora febbricitante) e Franch (a riposo precauzionale dopo il colpo alla testa rimediato nell’amichevole di Osimo) oltre ai lungodegenti Mentonelli ed Eliantonio, hanno sfruttato il turno di riposo con il quale si apre il campionato di Serie B Interregionale per viaggiare in direzione PalaTriccoli per affrontare la Taurus Jesi, formazione tra le più attrezzate della Serie C nostrana che schiera in mezzo all’area l’ex vigorino Musci. E la Vigor si è dimostrata brillante, vincendo tre quarti su quattro e mostrando confortanti passi in avanti.
La squadra di coach Trullo setta il volume della radio su volumi altissimi sin dall’avvio, trascinata dagli scatenati Mozzi e Mariani (già 19 punti in coppia nel primo quarto). Jesi non trova antidoti alla scatenata coppia biancorossa, che martella fino al 15-26 di fine primo periodo. La musica non cambia nel secondo parziale, Mozzi banchetta sotto canestro e la difesa stringe ancora di più: l’8-20 della seconda sirena ne è la logica conseguenza. La musica cambia nel terzo quarto. Coach Surico sorprende con la zona 2-3 e l’attacco matelicese si inceppa. I padroni di casa prendono coraggio con i canestri di Laghi e Pierleoni e respingono la reazione matelicese, che si ferma al 21-17 jesino. Ancora Mozzi spinge avanti la Vigor nell’ultimo periodo, coach Trullo dà ampio spazio anche ai suoi giovani ma i biancorossi reggono l’urto fino alla sirena finale, che dice 12-17 Halley.
Ora il tempo degli esperimenti è finito: domenica prossima alle 18 a Castelraimondo si comincerà a fare sul serio contro la Sicoma Valdiceppo.
TAURUS JESI-HALLEY MATELICA
JESI: Pelucchini 4, Veron 4, Buscarini 8, Egbende 6, Sgura, Pierleoni 7, Zandri 2, Vita Sadi, Laghi 7, Balducci 5, Musci 13. All.: Surico.
MATELICA: Marrucci 6, Pacini, Panzini 7, Weht, Ferretti, Dell’Anna 12, Mozzi 25, Mazzotti, Mariani 20, Mattarelli 10. All.: Trullo.
PARZIALI: 15-26, 8-20, 21-17, 12-17
L’Amministrazione comunale ha inaugurato con orgoglio la nuova area camper, un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo turistico del territorio. Il progetto è stato realizzato grazie a un bando vinto presso l’Associazione Produttori Camper e Caravan (A.P.C.) e finanziato anche attraverso il Programma Unitario di Rigenerazione Urbana per le aree del terremoto. L’intervento ha permesso di trasformare un’area precedentemente destinata a funzioni emergenziali in un moderno punto di accoglienza per camperisti e viaggiatori.
“Questa nuova area non è una semplice piazzola di sosta – ha sottolineato il Sindaco – ma rappresenta un vero salto di qualità per l’offerta turistica di Serravalle. Grazie a un sistema di accesso automatizzato e a un impianto di monitoraggio dei flussi, la struttura si propone come punto di riferimento per chi desidera vivere una vacanza all’insegna della natura e della tranquillità. Si tratta di un’infrastruttura che valorizza l’intero territorio e ne esalta le eccellenze ambientali, culturali, storiche e religiose”.
L’iniziativa è frutto di un vero lavoro di squadra. Il Sindaco ha voluto ringraziare l’Ufficio Tecnico comunale, nella persona della responsabile Samanta Maggi, e gli operai comunali per la costanza e la dedizione. Un ringraziamento particolare è andato anche all’ingegnere Carmine Calafiore e all’impresa Stacchio Impianti, che hanno curato la prima fase dei lavori, così come all’architetto Corrado Gamberoni e alla società Teconservice Costruzioni Generali S.R.L., impegnati nel completamento della seconda fase del progetto. Parole di gratitudine anche per l’A.P.C., che con il proprio finanziamento ha reso possibile la realizzazione dell’opera, e per padre Mario, che con la sua benedizione ha dato un ulteriore valore simbolico all’iniziativa.
L’inaugurazione dell’area camper si è inserita in un calendario di giornate speciali per la comunità, che in questi giorni ha ospitato il MICOVERSO, il primo festival del Centro Italia dedicato all’universo micologico, organizzato dalla società La Catasta e guidato da Michele Serafini.
“Questa nuova area camper – ha concluso il Sindaco – rappresenta un investimento per il futuro di Serravalle di Chienti. Non solo accoglierà i visitatori, ma offrirà loro un’esperienza autentica a contatto con un territorio ancora incontaminato, ricco di storia, rarità geologiche, paleontologiche, archeologiche e religiose. Un patrimonio che comprende anche numerose chiese con affreschi di pregio, tra cui la suggestiva Madonna del Sasso edificata su uno scoglio roccioso. Tutto ciò costituisce un passo importante per costruire insieme un turismo di qualità e sostenibile”.
La CBF Balducci HR battuta in tre set dalla Omag-MT San Giovanni in Marignano nella semifinale del Trofeo SEA Gruppo al PalaMegabox di Pesaro: domani alle ore 15.30 le arancionere sfideranno il Levski Sofia (superata nettamente per 3-0 dalle padrone di casa della Megabox) nella finale per il 3° posto. La sfida con le romagnole, già vista in allenamento congiunto lo scorso 13 settembre a Macerata, premia oggi la squadra di coach Bellano più concreta in attacco e a muro (11 vs 7 e 40% vs 34%), guidata dai 15 punti Ortolani e dai 12 di Piovesan e Caruso (6 muri). Per la CBF Balducci HR in doppia cifra Kokkonen (15) e Decortes (12).
Nel primo set non bastano gli 8 punti di Kokkonen (54%), San Giovanni tiene il vantaggio accumulato e centro parziale e resiste al ritorno arancionero nel finale (25-22). Nel secondo le arancionere partono meglio, poi il set si incanala sui binari dell’equilibrio, il finale è di marca romagnola con l’attacco maceratese che ora è più in affanno nonostante i 6 punti di Decortes, ne approfittano Bracchi e Ortolani (25-23). Nel terzo set la CBF Balducci HR va in difficoltà sin dai primi punti e la Omag-MT gestisce il vantaggio fino al 25-16 finale
LA CRONACA
Coach Lionetti sceglie Bonelli-Decortes, Clothier-Crawford, Kokkonen-Kockarevic, Caforio libero. Coach Bellano parte con Straube-Ortolani, Kochurina-Caruso, Bracchi-Piovesan, Cecchetto libero.
Ortolani trova un ace corto (3-1), Kokkonen va a segno (5-4), così come Decortes (6-5), le arancionere restano a -1 fino al nuovo break di San Giovanni con Bracchi (11-7), Kockarevic ferma Ortolani (11-8), Decortes non trova il campo (13-8), Kokkonen passa due volte per il 13-10. Arriva il muro di Bonelli (14-11), ancora Kokkonen in contrattacco (14-12), due muri romagnoli riportano la Omag-MT sul +5 (17-12), Ortolani contrattacca il 18-12. Decortes risponde (18-14 e 20-16), Kockarevic mette il 21-17, Crawford piazza il 21-18, le arancionere non riescono a trovare il break pur restando a -3 con Clothier (23-20) fino al muro di Kokkonen (23-21), le pesaresi arrivano al set ball (24-21) e chiudono con Piovesan 25-22.
Sestetti invariati nel secondo set, la CBF Balducci va prima sotto 4-2 poi risale con Kokkonen e il muro di Decortes che vale il 5-7, Piovesan non trova le mani del muro (5-8). L’Omag-MT risale con l’ace di Straube e l’errore di Decortes (9-9), Bonelli ferma Piovesan (9-11), sull’11-12 c’è Mazzon per Clothier, Bracchi aggancia (12-12) e Caruso fa 13-12. Mazzon c’è in fast (13-13), Kokkonen contrattacca (13-14), Ortolani controsorpassa con l’ace del 15-14, entra Piomboni per Kockarevic. Kokkonen va in pipe (16-16), Ortolani stavolta non trova il campo (16-17), Kochurina a filo rete va a segno (18-17), l’attacco di Decortes è toccato (18-18). Kochurina mura (20-18), Piomboni va a segno (20-19), Decortes passa (20-20), Piovesan trova l’ace (22-20). Entra Ornoch al servizio (22-21), l’arbitro giudica in campo il colpo di Bracchi (24-21), Mazzon va in fast (24-22), Decortes contrattacca (24-23), chiude Ortolani 25-23.
Terzo set con Piomboni e Mazzon in campo dall’inizio, San Giovanni va sul 5-2 col muro di Caruso, Crawford va a segno in primo tempo (6-4), Piovesan contrattacca il 9-4, Ortolani il 10-4. Entra Ornoch per Piomboni, l’Omag-MT approfitta di un’incertezza arancionera (11-4), c’è il muro di Kochurina (12-4), l’attacco di Kokkonen sblocca (12-5). Ornoch non trova il campo (14-5), Kokkonen contrattacca (14-7) e trova il varco del 16-9. Piovesan ferma Kokkonen (18-9), le arancionere ci provano con Crawford (18-12) ma San Giovanni gestisce il vantaggio (20-14 e 23-15), rientra Piomboni, Decortes va a segno (23-16), chiude il muro di Caruso 25-16.
IL TABELLINO
OMAG-MT SAN GIOVANNI IN MARIGNANO: Ortolani 15, Bracchi 8, Nicolini n.e., Brancher n.e., Cecchetto (L), Piovesan 12, Parini n.e., Meliffi, Kochurina 8, Tellone (L), Caruso 12, Nardo n.e., Straube 2. All. Bellano
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bresciani, Batte n.e., Sismondi n.e., Kokkonen 15, Kockarevic 4, Bonelli 2, Mazzon 4, Piomboni 1, Ornoch, Caforio (L), Crawford 4, Clothier 2, Decortes 12. All. Lionetti
Parziali: 25-22, 25-23, 25-16
LE INTERVISTE
Valerio Lionetti (head coach CBF Balducci HR Macerata): “Pochissime squadre riescono a vincere giocando male: per incidere davvero in partite di questo livello dobbiamo giocare decisamente meglio. Anche nelle difficoltà bisogna avere la propensione a migliorare durante il match e questo è un compito che spetta a noi, a partire da me e dallo staff, per cambiare questo trend. Serve fiducia in quello che facciamo e tanto coraggio quando si entra in campo. Quella di oggi è una partita che non rispecchia il lavoro che svolgiamo durante la settimana: non significa che ci siano aspetti da salvare, ma che possiamo fare molto, molto di più. Essere arrabbiati dopo una prestazione simile è doveroso. Mi prendo la responsabilità di questa situazione e da domani, insieme alla prossima settimana di lavoro, l’obiettivo sarà spingere al massimo per invertire la rotta.”.
Giorgia Caforio (libero CBF Balducci HR Macerata): “Complimenti a San Giovanni, perché ha saputo esprimere al massimo il proprio gioco e ci ha messo in difficoltà fin dall’inizio, soprattutto dai turni di battuta, con cui hanno conquistato una serie di punti importanti che ci hanno tenuto lontane. Forse nel primo set avremmo potuto spingere un po’ di più in difesa e lavorare meglio a muro, ma in generale un aspetto positivo è che abbiamo cercato di rimanere sempre in partita, anche nei momenti più complicati, provando in tutti i modi a esprimere il nostro gioco. Sicuramente dobbiamo lavorare ancora tanto, soprattutto sull’approccio iniziale: dobbiamo imparare a partire subito forti già dai primissimi punti”.
Nicole Piomboni (schiacciatrice CBF Balducci HR Macerata): “Loro sono state molto brave a partire dalla battuta e ci hanno messo in difficoltà. Per noi è emerso chiaramente su cosa dobbiamo lavorare: muro e difesa. Già dalla prossima settimana entreremo in palestra con l’obiettivo di migliorare questi fondamentali, perché l’inizio del campionato si sta avvicinando e siamo convinte di poter esprimere un gioco migliore rispetto a quello visto oggi. Da domani scenderemo in campo con una mentalità diversa e con la voglia di conquistare il terzo posto. Ora ricarichiamo le energie e ci prepariamo a dare il massimo nella prossima partita”.
Il secondo turno del Girone E di Seconda Categoria propone la stracittadina tra Stese e Real Telusiano. Un match sentito tra due formazioni che hanno iniziato la stagione in maniera differente. La Stese vuole dare continuità alla vittoria contro la Real Elpidiense mentre il Real Telusiano cerca i primi tre punti per cancellare la casella 0 nella classifica. Match vibrante e giocato con buona intensità da entrambe le compagini. Parte meglio la Stese che vede annullarsi un goal a Sejfullai dopo un solo giro di lancette.
Al 2', sale in cattedra Faye che insacca di potenza dopo aver compiuto un gran gesto tecnico. Gli ospiti rispondono all'8' con Canuti ma la conclusione finisce sul fondo. I padroni di casa sfiorano il raddoppio con un guizzo di Atragene. Il pallonetto del capitano sfiora il palo facendo correre un brivido lungo la schiena dei tifosi ospiti. Il Real Telusiano non si scompone e va vicino al pari con il colpo di testa di Marcellini che manca il bersaglio da pochi passi.La prima frazione di gara si chiude con la parata di Canullo sul tiro ben piazzato di Romagnoli.
Nella ripresa cambia l'inerzia dell'incontro. Gli ospiti escono dallo spogliatoio con il giusto piglio e agguantano il pari. Carca calcia dalla lunga distanza, la palla centra la traversa, danza sulla linea di porta e viene ribadita in goal da Pacini che si fionda come un falco.
Macellari può raddoppiare al 60' ma la retroguardia locale compie un salvataggio prodigioso. Al 69', Lattanzi calcia da buona posizione dando l'illusione del goal ai rossoblù. La rimonta viene completata dal Real Telusiano al minuto 83': Macellari approfitta di una leggerezza della difesa locale, entra in area con una serpentina e deposita alle spalle di Apolloni.Gli ospiti hanno la possibilità di chiudere i giochi al 40' ma Apolloni ipnotizza Piccioni e salva la propria porta.Il finale è scandito dagli assalti della Stese che cerca di rimettere in carreggiata l'incontro senza però riuscirci.Festeggia il Real Telusiano che fa suo il derby di Monte San Giusto e conquista i primi tre punti del suo campionato. Esce sconfitta la Stese che rimane ferma a tre punti.
STESE: Apolloni, Micucci (83' Giri), Paoloni (66' Mochi), Carlini, Cerquozzi (83' Iommi), Spinozzi, Bastianelli (61' Lattanzi), Romagnoli, Faye, Atragene, Sejfullai (66' Ennachat).A disposizione: Curzi, Piccinini, Niang, Marconi.Allenatore: Massimo Ciccioli.
REAL TELUSIANO: Canullo, Caporaletti (87' Zaccari), Berrettoni, Pacini, Pistelli, Pallotto, Canuti (94' Ferrini), Marcellini, Carca (71' Piccioni), Iazzetta (63' Cappelletti), Macellari.A disposizione: Cartechini, Hader, Hajari, Cruciani, Scarpecci. Allenatore: Andrea Ribichini.
MARCATORI: Faye 2', Pacini 47', Macellari 83'.ARBITRO: Francesco Lombi - Sezione di Macerata.NOTE: ammonito Iommi, angoli 8-6, recuperi 4'-6', presenti circa 150 spettatori al Comunale di Villa San Filippo.
La sera del 10 maggio un centro scommesse di Civitanova Marche è stato teatro di una rapina. Un giovane, dopo aver perso alcune giocate sulle partite di calcio in corso, ha dato in escandescenze pretendendo indietro il denaro investito. Al rifiuto della cassiera, l’uomo l’ha spintonata e si è impossessato del contenuto del registratore di cassa, fuggendo con un bottino di circa mille euro.
Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti del Commissariato di Polizia di Civitanova, che hanno raccolto le prime testimonianze e visionato le immagini della videosorveglianza. Le riprese non hanno consentito di identificarne subito il volto, ma durante il sopralluogo i poliziotti hanno rinvenuto le schedine giocate poco prima dal rapinatore.
Gli operatori della Polizia Scientifica hanno rilevato impronte digitali sui tagliandi, avviando accertamenti che, nelle settimane successive, hanno permesso di risalire all’identità dell’autore del colpo: un ventenne di origini senegalesi, privo di precedenti penali e giunto in Italia nel 2024.
Una volta identificato e riconosciuto anche attraverso i filmati, il giovane è stato denunciato dal personale del Commissariato di Civitanova alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.
Si è conclusa con una passeggiata che è servita a ripulire le vie del centro e piazza Del Popolo da cartacce, mozziconi di sigarette, lattine e altri rifiuti vari, l'adesione della Città di San Severino Marche a "Puliamo il Mondo", la storica campagna di volontariato di Legambiente. L'iniziativa, patrocinata dal Comune, è stata messa in campo come sempre dal Circolo "Il Grillo" di Legambiente di concerto con l'Istituto Comprensivo "Tacchi Venturi" e con la collaborazione dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.
L'edizione 2025 si è sviluppata su due giornate, coinvolgendo attivamente gli studenti dell'Istituto "Tacchi Venturi". Ieri cinque classi quinte della scuola primaria hanno ripulito gli spazi esterni del loro plesso, mentre oggi altre cinque classi, le prime della scuola secondaria, hanno esteso l'attività ad alcune aree pubbliche, inclusa la piazza principale della città, armati di guanti, sacchi e tanto entusiasmo.
Alla giornata conclusiva hanno partecipato diverse autorità, a testimonianza dell'importanza dell'evento: il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, la dirigente scolastica, Catia Scattolini, il presidente di Legambiente, Francesco Ranciaro e il coordinatore della Protezione Civile, Dino Marinelli. La loro presenza ha sottolineato il valore educativo e civico di questa iniziativa che mira a sensibilizzare le nuove generazioni sul rispetto dell'ambiente e sulla cittadinanza attiva.
"Puliamo il Mondo" si conferma un'occasione per ribadire il ruolo fondamentale della collaborazione tra istituzioni, scuole e associazioni nel prendersi cura del proprio territorio.
La campagna, edizione italiana del movimento internazionale "Clean Up the World", si basa su un principio semplice ma potente: un'azione concreta e simbolica per riappropriarsi del proprio territorio e renderlo più pulito e vivibile. Ogni anno, l'appuntamento mobilita centinaia di migliaia di volontari in oltre 1.300 città, impegnati a ripulire strade, piazze, parchi e sponde dei fiumi dai rifiuti abbandonati.