Montecosaro, "Partitura di stagioni": Serena Abrami porta la poesia di Mahvash Sabet al Teatro delle Logge
Prosegue il viaggio di Infiorescenze25, la rassegna curata dal festival BookMarchs – L’altra voce in collaborazione con Teatro Rebis e l’Istituto Comprensivo “Vincenzo Pagani” di Monterubbiano. Dopo il successo di Un’orchestra di voci: concerto da Trilogia del Cosmo al Teatro Comunale di Campofilone, la manifestazione fa tappa al Teatro delle Logge di Montecosaro con un nuovo e intenso appuntamento: Partitura di stagioni: concerto per Mahvash Sabet.
L’evento, una produzione Teatro Rebis curata da Andrea Fazzini e sponsorizzata dal Banco Marchigiano, si terrà sabato 15 novembre alle ore 21:00. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Dopo il grande successo del debutto in Sicilia – con le tappe di Segesta, Salemi e Milo – Serena Abrami, Enrico Vitali e Giuseppe Franchellucci riportano nelle Marche il loro concerto poetico, un dialogo fra musica, parola e libertà.
Partitura di stagioni è un progetto artistico che intreccia voci, suoni e versi per dar vita a uno spartito inedito di poesia e resistenza, una riflessione sulla parola come strumento insostituibile e rivoluzionario di libertà ed esistenza.
Le musiche e i testi originali di Abrami e Vitali incontrano i versi di Mahvash Sabet, poetessa ed educatrice iraniana imprigionata nel carcere di Evin, a Teheran, da dove continua, con coraggio, a far sentire la propria voce.
Lo spettacolo nasce come viaggio universale, che parte dalla questione iraniana per estendersi al mondo intero. Il suo obiettivo è dare voce e visibilità a tutte le vite minacciate da guerre e violenze, trasformando la poesia in un inno alla pace e in un linguaggio comune capace di unire culture e sensibilità diverse.
Negli ultimi due anni Serena Abrami ha portato avanti un percorso di ricerca e scrittura insieme al chitarrista e compositore Enrico Vitali, confrontandosi con traduttori, scrittori e membri della comunità persiana, tra cui Francesco Occhetto e Stella Sacchini.
Il progetto si è arricchito del contributo del violoncellista Giuseppe Franchellucci e dell’orchestrazione scenica curata da Andrea Fazzini, dando vita a un’esperienza artistica collettiva e profonda.
Sul palco, i versi di Mahvash Sabet – utilizzati grazie alla generosità del traduttore Francesco Occhetto – si alternano a momenti autoriali, componendo un racconto in cui musica e parola si fondono in un unico respiro.
Il concerto si apre e si chiude con liriche dei poeti Mahmoud Darwish e Arzoo Rahemi, in una dedica sonora alla poesia come atto di libertà. Partitura di stagioni diventa così un invito a trasformare la denuncia in creazione, a costruire una nuova lingua meticcia, portatrice di pace e umanità.

cielo sereno (MC)
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