La Regione Marche si prepara ad affrontare un brusco peggioramento delle condizioni meteo tra lunedì 28 e martedì 29 luglio, con rovesci e temporali diffusi, localmente anche di forte intensità, che interesseranno l’intero territorio regionale. La Protezione Civile regionale ha diramato un’allerta meteo gialla per criticità idrogeologica, idraulica e temporali su tutte le sei aree di allerta.
Secondo il Centro Funzionale Multirischi della Regione Marche, la giornata di lunedì sarà segnata da piogge a tratti intense, con una possibile tregua nelle ore centrali, prima di una nuova intensificazione nel pomeriggio e in serata, quando i venti in rotazione dai quadranti nord-orientali porteranno le strutture temporalesche verso la costa e la prima collina.
In particolare, nel tardo pomeriggio e nella sera di lunedì, potrebbero verificarsi locali innalzamenti dei livelli dei fiumi del reticolo idrografico principale. Le cumulate di pioggia previste sono moderate su tutte le zone.
Anche martedì mattina il maltempo continuerà, con caratteristiche simili a quelle registrate lunedì pomeriggio, e con una probabile intensificazione del vento lungo la fascia costiera. Dal pomeriggio di martedì, tuttavia, è atteso un progressivo esaurimento dei fenomeni e un miglioramento generale del tempo.
Le temperature saranno in netto calo, soprattutto nei valori massimi, contribuendo a un quadro meteo più instabile e autunnale rispetto ai giorni precedenti.
MACERATA – Una serata attesa, che si è trasformata in una lunga attesa e poi in una delusione. Sabato 26 luglio l’opera "Macbeth" di Verdi, firmata dalla regista Emma Dante, non è andata in scena all’Arena Sferisterio, cancellata ufficialmente dopo oltre due ore di attesa del pubblico a causa del maltempo e di un imprevisto guasto tecnico all’impianto elettrico.
La serata era già iniziata sotto cattivi auspici. La pioggia, abbattutasi su Macerata nel tardo pomeriggio, aveva reso incerta la regolarità dello spettacolo. Poco prima dell’orario previsto per l’inizio, una momentanea tregua aveva consentito al pubblico di entrare in Arena, ma poco dopo la pioggia è ripresa, accompagnata da un freddo pungente, costringendo molti spettatori a rifugiarsi nei corridoi coperti dello Sferisterio.
Intorno alle 23 l’organizzazione aveva annunciato che lo spettacolo sarebbe iniziato, ma senza luci di scena, a causa di un guasto tecnico legato proprio alle precipitazioni. A quel punto, tra il pubblico - già infreddolito e spazientito - si sono levate proteste, e molti spettatori hanno lasciato l’arena. Altri, avvolti in coperte acquistate al chiosco della Croce Rossa, hanno scandito a gran voce: "Rimborso, rimborso".
La decisione definitiva di annullare lo spettacolo è arrivata poco dopo, al termine di un lungo confronto tra i reparti tecnici e i vertici dell’Associazione Arena Sferisterio, alla luce dei controlli di sicurezza su palco, retropalco e impianti elettrici. I tecnici hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni per garantire uno spettacolo in sicurezza.
In una nota ufficiale, l’Associazione Sferisterio ha ringraziato il pubblico" per la pazienza e la civiltà dimostrate", scusandosi "per i disagi causati dal maltempo e dai successivi problemi tecnici in un’arena così complessa da gestire, soprattutto in tempi ristretti".
Come previsto dal regolamento, gli spettatori hanno diritto al rimborso del biglietto. È possibile convertire il tagliando in un nuovo posto per una delle repliche dell’opera, previste per il 1°, 7 e 10 agosto, oppure richiedere un rimborso monetario che sarà effettuato tramite bonifico entro il 30 settembre. Non saranno accettate richieste di rimborso in contanti presso la biglietteria.
Per informazioni e assistenza, il personale di biglietteria è disponibile via email all’indirizzo boxoffice@sferisterio.it.
Colmurano – Cresce la preoccupazione tra i residenti per l’installazione di un’antenna 5G sulla torre dell’acquedotto di Viale De Amicis, in una delle aree più frequentate del paese. Da alcuni giorni sono in corso i lavori condotti da INWIT S.p.A., società specializzata in infrastrutture per le telecomunicazioni, che ha scelto come sito operativo una struttura di proprietà della Tennacola S.p.A., già fondamentale per la distribuzione dell’acqua nel territorio comunale.
La decisione, ritenuta da molti “calata dall’alto” e senza confronto pubblico, ha subito sollevato un'ondata di malcontento tra i cittadini. Il malumore è aumentato dopo lo smantellamento del giardino “Lilliput Magicabula”, l’unica area verde attrezzata per bambini della zona, eliminata per fare spazio ai nuovi apparati. La torre si trova infatti in una zona molto vissuta, con scuole, ambulatorio medico, farmacia, attività commerciali, pensiline di attesa e aree di aggregazione frequentate ogni giorno da famiglie e anziani.
“Non è solo una questione estetica o ambientale – spiegano i cittadini – ma di metodo e di rispetto della comunità.” L’assenza di una comunicazione chiara e l’avvio dei lavori in modo rapido, secondo alcuni “strategicamente accelerato”, hanno alimentato sospetti e richieste di trasparenza. Nonostante il parere urbanistico positivo da parte del Comune, la cittadinanza contesta la mancata applicazione del principio di precauzione, l’assenza di un piano antenne e soprattutto la scelta di non coinvolgere la popolazione.
“Chiediamo che i lavori vengano sospesi immediatamente e che venga avviato un processo partecipativo vero e trasparente”, afferma il gruppo promotore dell’iniziativa, che ha già richiesto formalmente tutta la documentazione relativa al progetto.
Secondo quanto riportato dal gruppo di residenti, il progetto sarebbe noto all’amministrazione comunale già da marzo 2025, ma nessuna informazione è stata diffusa pubblicamente, né è stato avviato un percorso di confronto con la cittadinanza. La scelta del sito, inoltre, appare ancor più controversa se si considera che il Comune aveva indicato altri luoghi alternativi per l’installazione delle antenne, che però sono stati respinti da INWIT, che ha invece optato per un sito privo di vincoli specifici e - secondo i cittadini - più “facile” da sfruttare proprio per l’assenza di un piano antenne comunale.
Un altro elemento che alimenta la tensione è l’impatto sociale dell’intervento: la zona interessata non è solo densamente abitata, ma è anche punto di ritrovo per le famiglie, con un ambulatorio, una farmacia, diverse attività commerciali, una fermata dello scuolabus e il plesso scolastico comunale nelle vicinanze. Due panchine rosse, recentemente installate dall’AVIS locale come simbolo contro la violenza di genere, e una fontanella pubblica contribuivano a rendere quel luogo uno spazio di socialità e cura condivisa.
“Non siamo contrari alla tecnologia o al progresso,” chiariscono i promotori della protesta, “ma pretendiamo trasparenza, informazione e il rispetto del principio di precauzione, riconosciuto a livello europeo”. Un principio che impone, in assenza di certezze scientifiche sugli effetti a lungo termine, di adottare misure di tutela della salute pubblica, in particolare in zone sensibili come questa.
La richiesta è chiara: fermare i lavori e aprire un tavolo di confronto. I cittadini hanno inoltrato una richiesta formale di accesso agli atti, ma finora non è stata ricevuta alcuna risposta, mentre i lavori proseguono rapidamente.
A tutto ciò si aggiunge un paradosso: il Comune di Colmurano è tra i promotori del progetto “Families’s Land”, iniziativa per il rilancio dei piccoli borghi e il miglioramento della qualità della vita per famiglie e nuovi residenti. “Come si può parlare di vivibilità e valorizzazione del territorio, quando si elimina l’unico spazio giochi per bambini per installare un’antenna che genera incertezza e paura?”, si chiedono i promotori della protesta.
Il gruppo di cittadini ha annunciato nuove iniziative per informare la popolazione e sensibilizzare l’opinione pubblica, con l’intenzione di difendere i propri diritti e promuovere uno sviluppo sostenibile, che metta la salute, l’ambiente e la partecipazione democratica al primo posto.
Quanti abbiano letto 1984 di Giorgio Orwell (ed è una lettura consigliatissima sempre e, a maggior ragione, nel nostro tempo massimamente orwelliano), ricordano senz'altro la figura emblematica di Emmanuel Goldstein. Egli è il nemico principale del Partito che governa Oceania. A causa della sua opposizione al Grande Fratello, ogni giorno, dalle ore 11.00, in ogni ufficio e in ogni luogo pubblico, si tengono manifestazioni di isteria collettiva contro di lui: i "Due minuti d'odio", come liqualifica il capolavoro di Orwell.
Le masse ipnotizzate dalla propaganda del Grande Fratello sospendono ogni attività per manifestare istericamente il proprio livore verso Emmanuel Goldstein, di cui pure non sanno nulla se non ciò che il partito dice loro quotidianamente sul suo conto, presentandolo appunto come il nemico per eccellenza, come la minaccia che mette a rischio la pace del loro mondo. Anche in questo caso, come in molti altri, la fantasia distopica di Orwell appare superata di diverse misure dal nostro presente compiutamente distopico.
Anche l'odierno occidente, rectius uccidente, ha il suo Emmanuel Goldstein, che si chiama però Vladimir Putin. A tutte le ore, radio, televisioni e giornali della civiltà fintamente democratica del Grande Fratello ripetono propagandisticamente che è lui il nemico, il pericolo massimo, la suprema minaccia per il paradiso occidentale. E le masse tecnonarcotizzate e teledipendenti si prestano con ebete euforia a questa recita di isteria collettiva, esibendosi in altrettante tragicomiche variazioni dei due minuti d'odio di orwelliana memoria.
Quando l’ordine del discorso imbocca la via della “reductio ad hitlerum” (come la appellava Leo Strauss) dell’avversario, occorre davvero iniziare seriamente a preoccuparsi. Non è una novità, invero. Quante volte, di grazia, in questi anni è stata evocata la figura di Hitler in riferimento a quelli che di volta in volta l’Occidente a trazione atlantista ha individuato come suoi nemici, vale a dire quasi sempre come ostacoli rispetto alla americanizzazione del mondo pudicamente detta globalizzazione? Abbiamo rapidamente visto negli anni Hitler prendere corpo in Saddam e in Milosevic, in Gheddafi e in Assad.
L’osceno canovaccio era sempre il medesimo e nondimeno i più, artatamente manipolati, continuavano a prestargli fede, senza accorgersi della manipolazione ideologica in atto. Non deve dunque destare maraviglia il fatto che ora compaia un nuovo Hitler nella lista, Vladimir Putin. Era, au fond, la cosa più prevedibile del mondo. Il dispositivo perverso di hitlerizzazione dell’avversario presenta una serie di conseguenze non trascurabili, delle quali voglio qui evidenziarne solo alcune.
La hitlerizzazione dell’avversario nega in forma apriorica ogni possibile via del negoziato, della diplomazia e della possibile risoluzione pacifica delle contese. Con l’avversario si può trattare pacificamente, cercando accordi diplomatici. Con Hitler bisogna invece necessariamente intraprendere la guerra totale, senza mediazione possibile. In tal guisa, la hitlerizzazione dell’avversario diventa un pericoloso strumento per giustificare la guerra totale, vuoi anche la guerra mondiale che troppo spesso è stata disinvoltamente evocata da più parti in queste settimane.
Lo schema del nuovo Hitler rende sempre giustificabili i disastri più osceni, presentati di volta in volta come risposte dolorose ma necessarie al male assoluto. È una vecchia e collaudata pratica del potere il far credere che la contraddizione e il nemico siano al di là del muro, nello spazio esterno rispetto alla società totalmente amministrata dal potere stesso: in tal guisa, sempre defocalizzando lo sguardo rispetto alle contraddizioni interne alla nostra società, si produce una unificazione fittizia dell'interno, chiamato a cooperare in funzione della resistenza al nemico esterno, di cui magari, come oggi (ma lo stesso vale per Emmanuel Goldstein), si dice che è pronto a invadere la nostra civiltà.
Come nel romanzo di Orwell, vi è sempre e comunque Emmanuel Goldstein dietro a ogni contraddizione, dietro a ogni stortura, dietro a ogni male, così accade oggi nell'ordine discorsivo dominante, che sempre e di nuovo indica Putin - il novello Emmanuel Goldstein - come il responsabile di ogni male. Qualcuno osa dissentire rispetto all'Unione Europea della vestale dei mercati apatridi Ursula von der Leyen? Deve esserci dietro la longa manus di Putin. Qualcuno osa criticare le politiche imperialistiche a stelle e strisce? Deve essere un agente segreto inviato da Putin in occidente.
Qualcuno ha il coraggio di mettere in discussione gli assetti della sempre più asimmetrica globalizzazione neoliberale? Di necessità, è un subdolo infiltrato della Russia di Putin. Rileggere Orwell può davvero giovare a un risveglio collettivo dall'incantesimo ipnotico della società dello spettacolo e della manipolazione millimetrica delle coscienze. Spegnete radio e TV, leggete Orwell. Chi ve lo sta suggerendo è, naturalmente, una spia mandata da Emmanuel Goldstein...si è prodotta una scena degna della caverna di Platone: schiavi che amano le proprie catene.
Sono davvero dei giorni densi di appuntamenti da Otto Seaside. Agli appuntamenti musicali già annunciati – con il jazz raffinato del Carlo Atti Quartet (29 luglio) e l’energia sudamericana de La Terapia Latina (31 luglio) – lo chalet sul lungomare sud di Civitanova si prepara ad accogliere un ospite d’eccezione: Bruno Vanzan, protagonista assoluto della serata di giovedì 1° agosto.
Due volte campione mondiale di flair bartending, volto televisivo e imprenditore nel mondo del beverage, Vanzan è una vera e propria icona della mixology internazionale. Le sue creazioni sono un equilibrio perfetto tra tecnica, ricerca, spettacolo e narrazione: ogni cocktail è un’esperienza che unisce gusto, stile e creatività.
"Tornare nelle Marche è sempre un piacere - racconta -. Poter far assaggiare i miei drink a un pubblico che, ogni volta, mi accoglie con calore e curiosità è qualcosa che mi riempie di energia. Le Marche hanno sempre un’anima speciale, e portare qui le mie creazioni è un onore".
Nel tempo, Otto Seaside ha saputo fare propria questa visione, diventando un punto di riferimento anche nell’arte del bere bene. Merito anche del lavoro quotidiano di Indrit Aigerai, giovane talento della mixology che, seguendo il solco tracciato da Vanzan, ha trasformato il bancone di Otto in uno spazio di sperimentazione e racconto, dove ogni drink ha una storia da scoprire.
Il dolore con la sua varia intensità e diffusione nel nostro organismo è il sintomo che rivela una condizione patologica ed influisce sulla qualità della vita. Trattarlo per ridurlo o eliminarlo è sicuramente una priorità terapeutica.
Il dolore cronico è un problema che affligge milioni di persone, ma non bisogna mai arrendersi, esistono soluzioni efficaci, personalizzate e accessibili a tutti. Ne parliamo con il dottor Luigi Filippo Nardi specialista in Anestesia e Riabilitazione, terapia del dolore e cure palliative, già Direttore UOC terapia del dolore e cure palliative all’Ospedale di Macerata, dal 2018 libero professionista, consulente presso il centro medico Associati Fisiomed.
Dr. Nardi, che cos’è la terapia del dolore?
"La terapia del dolore è una disciplina medica che si occupa della diagnosi e del trattamento del dolore persistente, spesso slegato da un evento acuto. Non si tratta solo di prescrivere farmaci, ma di costruire un percorso che può includere terapie fisiche, tecniche infiltrative, approcci alternativi come l’ozonoterapia e anche il supporto psicologico. L’obiettivo è ridurre la sofferenza e restituire una vita dignitosa ai pazienti".
Quali tipi di dolore si possono curare?
"La gamma di disturbi trattabili è molto ampia. Si possono affrontare dolori alla schiena come lombalgie o sciatalgie, dolori articolari, nevralgie, cervicalgie, dolori legati alla malattia oncologica, dolori post-chirurgici e quelli legati a malattie croniche come artrosi, diabete o fibromialgia. Ogni dolore ha una causa e richiede una strategia mirata, personalizzata in base al paziente".
L’ozonoterapia è una soluzione concreta?
"Negli ultimi anni, l’ozonoterapia si è affermata come trattamento efficace e ben tollerato. Utilizziamo una miscela di ossigeno e ozono che ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e rigenerative. È utile per ernie discali, artrosi, infiammazioni muscolari e persino per malattie reumatologiche fuori terapia, disturbi post-Covid e sindromi croniche come la fibromialgia. Se eseguita da medici esperti, è una terapia sicura e naturale, che consente spesso di evitare l’uso continuativo di farmaci".
Che risultati si possono aspettare?
"I benefici possono variare da persona a persona, ma in molti casi i miglioramenti sono rapidi e duraturi. Dopo poche sedute, molti pazienti avvertono una significativa riduzione del dolore e un miglioramento nella mobilità. Tuttavia, è importante seguire un percorso personalizzato, stabilito dopo una valutazione medica approfondita".
È sicura la terapia del dolore?
"Sì, se effettuata da Medici esperti in farmacologia, nell’utilizzo delle tecniche antalgiche di base ed avanzate, e con una buona padronanza di strumenti come l’ecografo, che permette di visualizzare in tempo reale muscoli, tendini, nervi, articolazioni e altre strutture anatomiche. Grazie a questa guida, le infiltrazioni (sia farmacologiche sia a base di ozono) possono essere eseguite con estrema accuratezza, andando a colpire direttamente il punto infiammato o dolente, senza danneggiare i tessuti circostanti".
È sempre necessario operarsi quando il dolore è forte?
"No, nella maggior parte dei casi si può evitare l’intervento chirurgico. Con tecniche come infiltrazioni mirate, radiofrequenza o trattamenti come l’ozonoterapia, è possibile ottenere un grande miglioramento. L’importante è agire in tempo, senza rassegnarsi al dolore. Anche chi soffre da anni può trovare sollievo con un percorso corretto. La medicina del dolore ha fatto grandi progressi. Nessuno dovrebbe vivere con la sofferenza senza cercare una soluzione".
L’uomo è spinto da un bisogno ancestrale di attribuire un significato alla realtà, ma non sempre è possibile svelare l’arcano. Senza una regola o uno scopo che gli conferisca appartenenza ad un sistema prestabilito di convenzioni sociali, l’essere umano prova disorientamento, come sospeso in un vuoto esistenziale.
Nel silenzio e nel non fare, la mente umana si smarrisce, così l’uomo per sentirsi al sicuro e placare l’inquietudine interiore, cerca sicurezza nel rumore delle voci esterne. Nella corsa affannosa per l’approvazione altrui, insegue un’ identità che non gli appartiene, così l’illusione di una stabilità costruita sul consenso degli altri, rivela presto la sua fragilità.
Rischiamo di perderci nella confusione di altre opinioni, che diventano rumore per la nostra anima. Siamo molto di più di ciò che mostriamo, siamo essenza, siamo l’ascolto silenzioso di noi stessi nella solitudine. Il ritiro si rivela una fonte svelatrice della nostra unicità, sia nelle sue fragilità che nella forza.
Uscire dal confronto è una conquista difficile in un’epoca in cui ogni attimo viene manifestato. Rischiamo di restare travolti e condizionati da ideali e sogni altrui, perdendo la nostra visione. Arriva il momento di fermarci, non per cercare un senso, ma per vivere ogni esperienza con un suo significato molto più profondo di quello apparente. Lontano dal frastuono che confonde, possiamo ascoltare quella melodia, solo nostra, che ci indica la giusta strada.
Proviamo ad affidarci alle coincidenze, che in realtà tali non sono, a cogliere il momento giusto e a perderci nel mistero della vita. Accogliamo le emozioni senza spiegarle, viviamo il dolore con presenza senza doverlo subito guarire, troviamo il coraggio di sperimentare, anche quando la mente ci suggerisce di scappare.
Non abbiamo bisogno di essere perfetti ma di sentirci vivi, di sbagliare per poi comprendere. Non esiste il fallimento, ognuno è libero di scegliere il proprio personale successo, importante è esserci con verità. Lasciamoci attraversare dalla bellezza dell’ignoto, che racchiude in sé una saggezza antica, oltre ogni interpretazione razionale.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana "Chiedilo all'Avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla violenza di genere e specificatamente ai casi di femminicidio. Ecco l’analisi dell’avv. Oberdan Pantana, all’approvazione del disegno di legge che introduce il "reato di femminicidio".
Il disegno di legge, approvato all'unanimità dal Senato con 161 voti favorevoli, introduce nel codice penale l'art.577-bis, tipizzando con precisione il nuovo reato di femminicidio per evitare incertezze applicative. La norma sancisce che commette femminicidio «chiunque cagiona la morte di una donna, quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o è conseguenza del rifiuto della stessa di stabilire o mantenere una relazione affettiva ovvero di subire una condizione di soggezione o comunque una limitazione delle sue libertà individuali, imposta o pretesa in ragione della sua condizione di donna, è punito con l'ergastolo».
Il testo, frutto di una mediazione tra i gruppi parlamentari, si distingue per la chiarezza definitoria della fattispecie e si accompagna a una serie di misure collaterali di rilievo: l'estensione del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi anche alle persone non più conviventi ma legate all'autore del delitto da vincoli di filiazione, e l'introduzione di una specifica aggravante che comporta un aumento di pena da un terzo alla metà se il reato viene commesso con le modalità proprie del femminicidio.
Tale aggravante trova applicazione anche in relazione a delitti come lesioni gravi e gravissime, mutilazioni, deformazioni del viso, stalking e violenza sessuale, per i quali la persona offesa dovrà essere informata dell'eventuale richiesta di patteggiamento e potrà depositare memorie e deduzioni.
Sul piano della prevenzione, il provvedimento rafforza l'utilizzo del braccialetto elettronico, incrementando la distanza minima dalla persona offesa da 500 a 1.000 metri, ed elimina ogni limitazione di durata alle intercettazioni nelle indagini relative a reati di femminicidio e violenza di genere.
Centrale è anche l'impegno a potenziare la formazione degli operatori del settore e a rafforzare la protezione delle vittime, ponendo particolare attenzione sia al sostegno ai centri antiviolenza sia alla promozione di programmi di riabilitazione rivolti agli uomini maltrattanti.
L'approvazione unanime del provvedimento rappresenta, in definitiva, non solo un salto di qualità nell'arsenale normativo contro la violenza di genere, ma anche un segnale culturale e istituzionale rilevante, che impegna il legislatore e la società civile in uno sforzo condiviso di prevenzione e tutela. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Proseguono con intensità i controlli del territorio disposti dal Comando provinciale dei carabinieri di Macerata, che nei giorni scorsi ha messo in campo pattuglie rafforzate per monitorare le principali arterie stradali, le zone della movida giovanile e le aree urbane considerate più a rischio di degrado.
L’attività, condotta con il supporto delle compagnie territoriali, ha portato a diversi interventi significativi tra Civitanova, Muccia, Montecassiano e Pollenza.
A Civitanova Marche, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un 40enne residente a Verona, fermato durante un controllo notturno e risultato positivo all’alcol test con un tasso di 1,77 g/l (quasi quadruplo rispetto ai limiti di legge). L’uomo è stato deferito in stato di libertà, la patente ritirata e il veicolo affidato a un conducente idoneo.
A Muccia, durante un posto di blocco, i Carabinieri della stazione di Serravalle di Chienti hanno fermato un autocarro guidato da un 46enne di origine tunisina residente a Latina. Anche in questo caso l’alcol test ha dato esito positivo, con un tasso superiore a 1,5 g/l. Immediato il ritiro della patente, con decurtazione di 10 punti. Anche qui il mezzo è stato affidato a persona in grado di guidare.
Situazione analoga a Montecassiano, dove i militari della locale Stazione hanno fermato un 48enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, che ha fatto registrare un tasso alcolemico di 1,42 g/l. Patente ritirata anche per lui e veicolo consegnato a un terzo.
Infine, a Pollenza, un controllo nel centro cittadino ha portato alla segnalazione alla Prefettura di un 20enne residente nel paese, trovato in possesso di circa 2 grammi di hashish nascosti in un sacchetto. Il giovane, apparso sin da subito nervoso, è stato segnalato per uso personale di sostanze stupefacenti. La droga è stata sequestrata.
I controlli, spiegano i carabinieri, rientrano in una più ampia strategia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di illegalità e degrado urbano, con l’obiettivo di aumentare la percezione di sicurezza tra i cittadini, soprattutto nelle aree più sensibili della provincia.
L'ASD Pesca Sportiva "Barracuda" di Porto Potenza Picena, in collaborazione con la Union Picena Calcio, ha organizzato con successo una gita in barca per ragazzi e ragazze con disabilità psico - motorie, offrendo un'esperienza unica e inclusiva per i partecipanti. L'evento, tenutosi il 26 luglio 2025, ha visto la partecipazione dell’Assessore ai servizi sociali del Comune di Potenza Picena Margherita Fermani, del presidente dell’ASPP di Potenza Picena Mario Properzi, dirigenti e accompagnatori della Union Picena Calcio.
La gita ha visto il supporto della Capitaneria di Porto di Civitanova Marche che ha offerto la sicurezza ai partecipanti e la possibilità di vivere un'esperienza di libertà e divertimento in mare. I ragazzi hanno potuto godere del sole, del mare e dell'aria aperta, creando ricordi indimenticabili.
L'evento è stato organizzato con l'obiettivo di promuovere l'inclusione e la partecipazione dei ragazzi disabili nella società, offrendo loro opportunità di crescita e sviluppo personale. La giornata è proseguita con un rinfresco conviviale.
L'ASD Pesca Sportiva "Barracuda" ringrazia tutti che hanno reso possibile questo evento e si augura di poter continuare a offrire esperienze simili in futuro.
Do you remember? Quelle serate in cui bastava una canzone per sentirsi vivi, quando il Tartaruga di Macerata era il posto in cui essere. Venerdì 25 luglio, quel ricordo è tornato più vivo che mai nella splendida location di Cala Maretto a Civitanova, con l’evento “Ricordando il Tartaruga”: una serata di musica, emozioni e memoria collettiva.
Un vero e proprio revival di una delle discoteche più iconiche delle Marche, che ha segnato gli anni ‘70 e ‘80 diventando il cuore pulsante della movida maceratese (e non solo).
Il tutto è iniziato con una raffinata cena a base di pesce. Ma appena si è fatta una certa ora, via i tavoli e... tutti in pista! Lo spazio si è trasformato in una discoteca sotto le stelle, dove a far ballare i presenti c’era lui, il mitico DJ Enrico Filippini, anima storica del Tartaruga, che ha riportato tutti agli anni d’oro della nightlife maceratese. “Stasera siamo al gran completo e devo dire che un po’ mi sorprende,” ha confessato Filippini. “Nonostante manchi da un po’ da Macerata, vedo che le sue persone continuano a seguirmi. Questo vuol dire che ho lasciato qualcosa di importante”.
Tra vinili e nostalgie, Filippini ha regalato un viaggio nel tempo a suon di grandi classici: “Non amo molto la musica attuale, quindi preferisco fare queste serate con le hit che hanno fatto ballare generazioni di maceratesi e non solo. Un brano che mi riporta subito al Tartaruga? L’intro di ‘Sweet Jane’ di Lou Reed: era la sigla di apertura dello spazio Rock che curavo al Tartaruga".
A fare gli onori di casa, Gabriele Micarelli, titolare del Verde Caffè di Macerata e ristoratore di Cala Maretto, che ha voluto con forza questa serata amarcord: “Il Tartaruga ha contraddistinto Macerata negli anni ’70/’80. Ci ha fatto crescere, ha messo la città al centro della movida dell’epoca ed era un punto di riferimento anche per chi veniva da fuori regione”. Il successo dell’evento ha convinto Micarelli a non fermarsi qui: “Continueremo a proporre questo tipo di serate anche d’inverno, a Macerata da Verde Caffè”.
E sul presente di Cala Maretto, sorride con orgoglio: “Per il divertimento serale è una Ferrari. Pubblico selezionato, serate spettacolari, gente giusta che sa divertirsi. Speriamo di continuare così e chiudere in bellezza la stagione".
Tra ricordi, ritmi e sorrisi, “Ricordando il Tartaruga” è stata una vera e propria dichiarazione d’amore a un’epoca che ancora fa battere il cuore.
La magia di Dardust e il suo "Urban Impressionism" illumineranno l'Anfiteatro Romano di Urbisaglia, ma con un leggero cambio di programma. A causa di un'allerta meteo che ha consigliato prudenza, l'atteso concerto, inizialmente previsto per lunedì 28 luglio, è stato posticipato a sabato 2 agosto. Una decisione presa per garantire la massima sicurezza e la migliore esperienza possibile per tutti i partecipanti, senza intaccare lo spettacolo mozzafiato che Dardust è pronto a offrire in una cornice così suggestiva.
L'annuncio del rinvio è arrivato dal Comune di Urbisaglia, che ha voluto rassicurare il pubblico e sottolineare l'impegno profuso nell'organizzazione di un evento di tale portata. La macchina organizzativa si è mossa con prontezza e professionalità per gestire il cambio data, dimostrando una sinergia esemplare tra tutte le parti coinvolte.
"Vorrei esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che stanno lavorando instancabilmente per la realizzazione di questo evento," ha dichiarato il sindaco di Urbisaglia Riccardo Natalini, visibilmente emozionato ma determinato. "Un ringraziamento speciale va alla produzione di Dardust, che ha dimostrato grande comprensione e collaborazione. Ma non posso non menzionare i nostri dipendenti comunali, la protezione civile e tutti i collaboratori esterni. È stato un grande lavoro di squadra, un impegno corale che ci permette di realizzare un evento unico nel suo genere, in una location che da sola è già un'emozione".
Il rinvio di pochi giorni non ha minimamente scalfito l'entusiasmo per quello che si preannuncia essere uno degli appuntamenti culturali più significativi dell'estate marchigiana. Dardust, al secolo Dario Faini, è uno dei talenti più brillanti e innovativi del panorama musicale italiano. La sua capacità di fondere la musica classica contemporanea con elementi elettronici e suggestioni minimaliste, creando paesaggi sonori che evocano immagini e sensazioni, si sposa perfettamente con l'aura millenaria dell'Anfiteatro Romano. "Urban Impressionism" non è solo un concerto, ma un'esperienza immersiva, un viaggio sensoriale tra luci, suoni e architetture, dove il passato e il futuro si incontrano in una sintesi armonica.
La scelta dell'Anfiteatro Romano di Urbisaglia come palcoscenico per un evento di tale portata non è casuale. Questo monumento, testimonianza gloriosa della civiltà romana, offre un'acustica naturale e un'atmosfera impareggiabile, che amplificano l'intensità delle performance artistiche e creano un legame indissolubile tra l'arte e la storia.
Il Sindaco ha concluso il suo intervento con un invito caloroso: "Ci vediamo all'Anfiteatro!" Un richiamo che risuona come una promessa, quella di una serata indimenticabile dove la musica di Dardust si fonderà con la storia e la bellezza di Urbisaglia, regalando al pubblico un'esperienza che va oltre il semplice ascolto. Il conto alla rovescia è ripartito: segnatevi la data, sabato 02 agosto, per una notte di pura magia sotto le stelle di Urbisaglia.
Informazioni Utili per i Biglietti
Per tutti coloro che hanno già acquistato il biglietto, il Comune ha specificato che i biglietti già venduti resteranno validi per l'ingresso alla nuova data del 02 agosto. Chi non potrà prendere parte al concerto nella data posticipata avrà la possibilità di chiedere il rimborso. Si prega di contattare le biglietterie dove è stato effettuato l'acquisto per avviare la procedura di rimborso, che dovrà essere richiesta entro e non oltre l'01 agosto.
Il programma del Trofeo Scarfiotti ha preso il via con i 153 piloti presenti per le gare valide per il Super CIVM (auto moderne) ed il CIVSA (auto storiche). La giornata grigia ha visto impegnati sui tornanti dei Sibillini molti protagonisti della scena tricolore delle salite. Sui 9927 metri del percorso i piloti hanno avuto modo di testare i propri mezzi in vista della gara di domani su due manches, che inizierà alle ore 9:00.
La macchina organizzativa composta dall’ASD AC Macerata, dall’AC Macerata e dal Comune di Sarnano, con l’apporto tecnico dell’AC di Perugia ha permesso lo svolgimento delle prove in tempi brevi senza intoppi, riuscendo ad evitare il breve acquazzone caduto all’inizio del pomeriggio. I concorrenti hanno effettuato due salite di prova che hanno visto emergere l’abruzzese Stefano Di Fulvio tra le moderne e il toscano Piero Lottini tra le storiche. Le centinaia di addetti ai lavori dispiegati lungo i 9927 metri del tracciato assieme al pubblico presente, agli ordini del Direttore di Gara, hanno permesso il rispetto dei tempi ed il brillante superamento delle difficoltà che caratterizzano le competizioni in montagna. La preparazione dei piloti e dei mezzi ha messo in evidenza la qualità dei partecipanti, con i favoriti subito protagonisti. Stefano Di Fulvio (Nova Proto NP01) ha segnato il miglior tempo tra le moderne in 4’22”63 ipotecando il bersaglio grosso per la gara di domani.
A seguire il senese Mirko Torsellini (Norma M20FC) e il tudertino Daniele Filippetti (Osella Pa30-Zytek). Risulta particolarmente spettacolare la sfida tra le sette Ferrari del Gruppo GT, con il reatino Antonio Scappa che ha registrato la migliore prestazione sulla sua 488 Challenge, mentre tra le varie categorie Giovanni Marconi di Grottammare su Mini Cooper JCW è emerso nella Racing Start Plus. Migliore dei piloti di casa, settimo assoluto, è stato l’ascolano Andrea Vellei (Gloria C8 Evo), ma buoni riscontri sono venuti anche dall’ascolano Alessandro Gabrielli (Ferrari 488 Challenge), dall’osimano Francesco Carini (Alfa Romeo 147) e da Gabriele Giardini di Fossombrone (Renault Clio Cup). Parla toscano invece il pilota apparso più veloce tra le storiche, il pisano Piero Lottini (Osella Pa9/90) autore di un 5’25”20 che lo vede precedere Fabio Torsellini, papà di Mirko su Osella Pa20 e l’osimano Antonio Angiolani su monoposto March-Toyota 783, malgrado una sola salita di prova prima di correre a casa a festeggiare il 50° anniversario di nozze e tornare domani per la gara.
Tra i migliori protagonisti delle storiche si sono segnalati diversi marchigiani come il pesarese Alessandro Rinolfi (Morris Mini Cooper S), l’osimano Giacinto Giacché (Fiat 131 Abarth), l’ascolano Alessandro Pieroni (Fiat Giannini 650NP) ed il maceratese Manolo Campetti (Fiat Uno Turbo). Domani sarà una giornata impegnativa quando i protagonisti daranno tutto per emergere, con i valori in campo che potrebbero cambiare visto il doppio impegno sui quasi venti chilometri di percorso misto, veloce e tecnico che caratterizzerà questa 34^ edizione dedicata a Lodovico Scarfiotti.
Non mancherà il ricordo per lo scomparso ex-presidente dell’Automobile Club Macerata Giovanni Battistelli, che fu determinante per la ripresa organizzativa della manifestazione nel 2008. Il Trofeo del Memorial sarà consegnato ad un pilota marchigiano per meriti sportivi, durante le premiazioni che si svolgeranno in vetta a Sassotetto nei pressi del parco chiuso durante gli arrivi dei concorrenti.
Aria frizzante in casa Maceratese, dove entusiasmo e ambizione si intrecciano in vista della stagione 2025/2026. Due notizie nelle ultime ore hanno infiammato l’ambiente biancorosso: l’arrivo dell’attaccante Adrian Osorio e il superamento della soglia delle 500 tessere nella prima fase della campagna abbonamenti, un risultato storico per il club.
La Maceratese ha ufficializzato l’ingaggio di Adrian Osorio, attaccante classe 1998, originario di Cuba e con un curriculum importante in Serie D. Reduce da una stagione positiva con la Luparense (36 presenze e 10 gol nel Girone C), Osorio ha centrato la doppia cifra per il secondo anno consecutivo, dopo gli 11 gol con la Virtus Bolzano nella stagione precedente.
Per lui si tratta di un ritorno nelle Marche, dopo l’esperienza al Montegiorgio. Attaccante completo, tecnico e imprevedibile, Osorio può agire su tutto il fronte offensivo e si candida a diventare uno dei protagonisti della nuova Maceratese targata 2025/26.
Queste le sue prime parole in biancorosso: “Sono entusiasta di essere alla Maceratese, una società seria con un progetto che mi ha convinto subito. Il mister ha un’idea di gioco che si adatta bene alle mie caratteristiche. Voglio portare energia, impegno e voglia di lavorare ogni giorno per aiutare la squadra e crescere insieme. Non vedo l’ora di cominciare”.
Nel frattempo, arriva un segnale forte anche fuori dal campo: oltre 500 abbonamenti sottoscritti al termine della prima fase di prelazione, un traguardo mai raggiunto prima dalla Maceratese. Un risultato che testimonia la crescita dell’entusiasmo attorno alla squadra e alla società, e che smentisce chi riteneva che nella città mancasse la “mentalità dell’abbonamento”. “C’è molto più di una semplice adesione – scrive la società – c’è identità, passione, voglia di costruire qualcosa che duri e che unisca".
Intanto la squadra ha completato questa mattina la prima settimana di preparazione agli ordini di mister Matteo Possanzini. Dopo la domenica di riposo, i biancorossi torneranno ad allenarsi lunedì a Belforte del Chienti, sede del ritiro estivo, per proseguire il cammino di avvicinamento alla nuova stagione di Serie D.
La stagione 2025 del Macerata Opera Festival segna il ritorno di uno dei titoli più potenti del catalogo verdiano: Macbeth, nella fortunata e acclamata messinscena firmata da Emma Dante del 2019, che ebbe un grande successo di pubblico e critica.
Questa ripresa si intreccia con un anniversario particolarmente significativo per il territorio: i 150 anni dalla morte del basso marchigiano Nicola Benedetti (1821–1875), nativo di Pollenza, interprete di ruoli verdiani in numerosi teatri italiani e internazionali, e protagonista della prima assoluta del Macbeth nel ruolo di Banco, andata in scena il 14 marzo 1847 al Teatro della Pergola di Firenze. L’opera fu commissionata a Verdi da uno dei più influenti impresari italiani dell’epoca – anche lui di origini marchigiane - Alessandro Lanari.
Fu un debutto leggendario. Secondo le cronache dell’epoca, il compositore nel corso dell’opera fu richiamato sul palcoscenico 27 volte, mentre il pubblico tributava applausi scroscianti a tutta la compagnia, riconoscendo il valore innovativo e drammatico di un’opera destinata a segnare la storia.
Verdi guardava alla tragedia di Shakespeare come a una vetta assoluta dell’ingegno umano. In una celebre lettera del luglio 1846 scriveva al librettista Francesco Maria Piave: Questa tragedia è una delle più grandi creazioni umane! Se non possiamo farne una cosa grande, cerchiamo almeno di farla con onore».
Fu con questo spirito che affrontò la composizione, ponendo una particolare attenzione all’atmosfera e alla resa scenica. Tra le altre, diede indicazioni dettagliate sull’apparizione dell’Ombra di Banco, ispirandosi – come racconta in una lettera del 1846 – a uno spettacolo londinese. In un’altra missiva, tuttavia, si lamenta con Lanari per l’indisponibilità di alcuni cantanti a interpretare la scena come comparsa muta. Non sappiamo con certezza se tra questi vi fosse anche Benedetti. Quel che è certo è che il basso di Pollenza fu scritturato in una fase successiva rispetto ad altri interpreti principali, come Felice Varesi (Macbeth), a cui Verdi affidò il ruolo sin dall’inizio.
Dopo averlo ascoltato durante le prove, il compositore rimase tanto colpito dalla sua voce – che le cronache descrivono come “vibrata e poderosa, capace di intensità che evocavano il ruggito del leone” – da decidere di aggiungere per il personaggio di Banco l’aria Come dal ciel precipita, inizialmente non prevista nella prima stesura dell’opera. La decisione è confermata anche dalla numerazione autografa dei pezzi musicali.
Figlio di una famiglia che lo destinava alla vita ecclesiastica – scelta già intrapresa da due suoi fratelli maggiori – Benedetti mostrò fin da giovane una forte vocazione per la musica. A sedici anni intraprese lo studio della musica sacra, mettendo in luce una voce di basso già promettente, e si perfezionò a Bologna sotto la guida del maestro Luigi Ronzi.
Cantante solido, con un repertorio centrato in particolare su Bellini, Donizetti e Verdi, Benedetti calcò, tra il 1843 e il 1868, i palcoscenici più importanti: Firenze, Roma, Torino, Venezia, Bologna, Verona, Lisbona, Bucarest, Madrid, Costantinopoli, interpretando soprattutto molti dei grandi ruoli verdiani di basso del tempo: Attila, Zaccaria, Oberto, Silva e altri ancora.
A Nicola Benedetti – in occasione del bicentenario della nascita nel 2021 – lo studioso Fabio Sileoni ha dedicato un’approfondita biografia dal titolo Nicola Benedetti, celebre basso verdiano. Il volume, edito da Andrea Livi Editore, ricostruisce con accuratezza la carriera del cantante pollentino e il contesto musicale del suo tempo, restituendo rilievo a una voce che contribuì al successo di diverse opere del repertorio romantico. Molti sono infatti gli artisti nati nelle Marche interpreti di ruoli primari nelle opere dell’epoca e protagonisti sulle scene dei principali teatri italiani ed europei.
Nel foyer del teatro di Pollenza, intitolato a Giuseppe Verdi, è presente un pannello commemorativo dedicato a Nicola Benedetti, dipinto dal pittore Giuseppe Fammilume, che ne celebra la memoria e l’importante contributo alla storia del melodramma.
L’Associazione Amici dello Sferisterio, in collaborazione con il Comune di Pollenza, lavora ormai da alcuni anni alla valorizzazione dei personaggi pollentini legati al mondo del melodramma e, dal 2022, nei giorni attorno al 10 ottobre – data di nascita di Giuseppe Verdi – organizza proprio a Pollenza l’iniziativa “Buon Compleanno Maestro”, un appuntamento di approfondimento e racconto che intreccia la storia locale con quella del grande compositore.
La lista Avanti, nata dalla convergenza tra un progetto civico e una visione riformista, ha espresso attraverso una nota congiunta la propria solidarietà piena e unanime a Matteo Ricci, candidato alla guida della Regione Marche, oggi al centro di una vicenda giudiziaria che ha sollevato numerose polemiche.
Il sostegno arriva da un’area politica composta da movimenti e partiti dell’area riformista e civica: +Europa, Movimento Socialista Liberale, Partito Repubblicano Italiano, Partito Socialista Italiano, Riformisti Marche (iscritti e simpatizzanti di Azione), Volt e Marche Civiche.
In un documento unitario, gli appartenenti alla lista Avanti parlano senza mezzi termini di “giustizia ad orologeria” e di un “teorema infondato” che punta a inquinare la volontà popolare attraverso accuse considerate inconsistenti, già smentite – secondo i firmatari – dalle stesse motivazioni contenute nell’avviso di garanzia.
Secondo Avanti, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di strumentalizzare l’azione politica e screditare chi “si impegna ogni giorno per cambiare davvero lo status quo”.
“Dopo il ‘non poteva non sapere’, è stato inventato il teorema del ‘vantaggio politico del consenso’ – si legge nella nota – ma la politica vive di consenso, e questo è semmai un tema etico, non giudiziario”.
I promotori del progetto Avanti rivendicano una posizione garantista, ma anche coerente con i valori della propria coalizione. “Per fortuna il nostro Paese ha superato – almeno in parte – quella stagione buia in cui un avviso di garanzia equivaleva a una condanna”, affermano. “Oggi si può e si deve difendersi, e casi come questo rischiano di generare l’effetto contrario rispetto a quello auspicato da chi attacca”.
Infine, un messaggio diretto a Ricci: “Caro Matteo, continua a impegnarti – come solo tu sai fare – per una regione più giusta, per dare voce a chi è rimasto indietro e portare Avanti il cambiamento che le Marche attendono. Noi, riformisti e civici, saremo al tuo fianco. Senza se e senza ma".
È calato il sipario sulla 30ª edizione della Rievocazione Storica Palio dei Terzieri di Montecassiano. Un'edizione che ha segnato un traguardo significativo e un grande successo di pubblico. Nel corso della settimana dal 12 al 20 luglio migliaia di visitatori hanno affollato le vie di Montecassiano immergendosi in un'atmosfera magica che ha riportato in vita un' epoca passata con fedeltà e passione.
Quest'anno, in occasione del suo trentesimo anniversario, l'evento ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento nel panorama delle rievocazioni storiche della provincia. Grazie alla bravura degli artisti intervenuti, alla preziosa disponibilità di oltre 400 figuranti in costume, al fondamentale contributo fornito dai volontari e contradaioli, è stato offerto un programma ricco e coinvolgente, con corteggi in costume, duelli, mercati artigianalie spettacoli vari.
"Siamo immensamente orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo", ha dichiarato il presidente dell' Associazione Palio dei Terzieri di Montecassiano Gianfranco Del Re. "La 30ª edizione non è stata solo una celebrazione del nostro passato, ma anche un'occasione per guardare al futuro, rafforzando il legame con la nostra comunità e tramandando le nostre tradizioni alle nuove generazioni. Il successo di quest'anno è la dimostrazione dell'amore e della dedizione che tutti noi mettiamo in questo evento che coinvolge l' intera comunità". L'attenzione ai dettagli, la cura nella ricostruzione degli ambienti e la fedeltà storica dei costumi hanno contribuito a creare un'esperienza autentica e indimenticabile per tutti i partecipanti.
Il Comitato Organizzatore desidera ringraziare sentitamente la Regione Marche, la Provincia di Macerata, il Comune di Montecassiano che ha patrocinato l' evento, gli sponsor, le associazioni, tutti i volontari e le Delegazioni dei gruppi storici di Sarnano e San Ginesio, la Pro Loco di Appignano e soprattutto, il pubblico che con la sua partecipazione ha reso possibile questo successo.
Un ringraziamento speciale va ai Gruppi dei tamburini,tamburine e sbandieratori del Palio dei Terzieri che costituiscono un elemento imprescindibile della rievocazione della quale hanno scandito i momenti salienti.
L'appuntamento è già fissato per la prossima edizione, con la promessa di continuare a regalare emozioni mantenendo viva la storia e la cultura di Montecassiano.
Si è svolta questa mattina, presso il Mercato Ittico, l’estrazione ufficiale dell’ordine di uscita delle imbarcazioni che prenderanno parte alla tradizionale processione a mare in onore di San Marone, patrono di Civitanova Marche, in programma il prossimo 16 agosto 2025.
Ad aprire la processione sarà, per il secondo anno consecutivo, l’imbarcazione “Braveheart”, che porterà le reliquie del Santo. A seguire, in ordine di uscita: Predatore, Nonno Lisa’, Mirello Padre, Mariano Lepretti, Il Greco, Nonno Vincenzo, Avventuriero, Taoma, Ciondolo, Gladiatore I ,Toscanu, Albatros Selvaggio, Dante Padre, Fra e le Ma, Maria Madre, Fratelli Medori e Alessandro il Grande.
Anche quest’anno, Civitanova si prepara a vivere un momento di forte identità e devozione, tra simboli della fede e spirito di appartenenza. Tante le iniziative in programma che saranno rese note nei prossimi giorni.
Nella giornata di venerdì, 25 luglio, presso lo stabilimento balneare Petè di Civitanova Marche, si è tenuto un confronto pubblico con Marco Rizzo, che ha richiamato l’attenzione di numerosi partecipanti.
L’incontro è stato promosso dal consigliere comunale Gianluca Crocetti, ideatore del Festival della Libertà di Pensiero e della rassegna FilosARTE, nell’ambito delle quali ha ospitato l’intervento di Marco Rizzo, ex parlamentare europeo e leader del movimento Democrazia Sovrana Popolare. Figura storica della sinistra italiana, dopo una lunga militanza, Marco Rizzo si confronta oggi con una nuova realtà politica.
Lo fa, come afferma lui stesso, attraverso “un’analisi concreta della situazione”, che lo ha portato a prendere le distanze dalle scelte attuali della sinistra, ritenute ormai non più compatibili con i suoi valori.
A chi gli chiede provocatoriamente se è un comunista di destra, lui risponde che oggi non si riconosce né nella destra né nella sinistra, che sono diventate due facce della stessa medaglia. In particolare ci dice: “Non c’è più destra, né sinistra. C’è il basso contro l’alto. Il popolo contro le èlite. La vera sfida è questa”.
Rizzo crede in un Sovranismo Popolare capace di “superare le vecchie categorie ideologiche". L’obbiettivo è "l’emancipazione del popolo affinché possa diventare il vero protagonista politico”.
Ritiene ci sia bisogno di una coalizione tra ceto medio produttivo – piccoli imprenditori, artigiani, commercianti , professionisti – e classe operaia per restituire centralità politica e decisionale a chi oggi si sente escluso.
Marco Rizzo si presenta come un uomo aperto al cambiamento, convinto sostenitore di un ideale "fondato sulla pace e sulla libertà". Invita i giovani a sviluppare un pensiero critico nei confronti di ciò che ascoltano, leggono e vedono perché "soltanto con la consapevolezza si potrà costruire una società realmente libera".
Rizzo si è detto contrario alle forzature del pensiero woke, esprimendo scetticismo anche verso le politiche ambientali promosse nell’ambito della cosiddetta “transizione green”.
Tra le preoccupazioni espresse, anche quella sull’immigrazione: teme che, "senza una gestione rigorosa e con regole chiare, il fenomeno potrebbe diventare ingestibile per l’Italia nei prossimi anni".
Il politico italiano ha inoltre ribadito la sua sfiducia nell’attuale impostazione dell’Unione Europea, auspicandone una profonda trasformazione su basi nuovi, più in linea con gli interessi dell’Italia. Marco Rizzo con i suoi toni netti e una visione fuori dagli schemi tradizionali, propone un’alternativa politica che rimette al centro il ruolo del popolo, rivolgendosi a coloro che sono in cerca di nuovi punti di riferimento.
Causa annuncio di previsioni meteo avverse l'evento “Di Guerra e di Pace”, in programma per lunedì prossimo (28 luglio) alle Terme Romane nel parco archeologico di "Septempeda" viene rinviato a data da destinarsi.
“Di Guerra e di Pace” è l’ultima produzione originale dei Teatri di Sanseverino, nata da un’idea di Francesco Rapaccioni, ed era una delle tappe del prestigioso festival regionale TAU – Teatri Antichi Uniti.
L'Amministrazione Comunale di San Severino Marche e gli organizzatori si scusano per il disagio e ringraziano il pubblico per la comprensione.