MACERATA – Il Comune ha pubblicato la graduatoria definitiva per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP), approvata con Determina Dirigenziale n. 870 del 21 giugno 2025. La graduatoria è disponibile sul sito istituzionale all’indirizzo: Graduatoria ERP 2025 – Comune di Macerata.
Il bando Erp 2024 ha registrato 276 domande, di cui 268 ammesse, segnando un aumento del 30,8% rispetto al precedente bando del 2022. Un dato che conferma quanto il tema dell’abitare sia diventato sempre più centrale nel contesto sociale ed economico attuale, ancora segnato dagli effetti della pandemia e dall’inflazione.
«Un risultato concreto e misurabile, che testimonia il lavoro costante dell'amministrazione comunale per dare risposte vere ai bisogni delle famiglie – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Francesca D’Alessandro –. Dietro ogni numero c’è una storia, una persona che oggi ha ritrovato stabilità. Questa è la politica che vogliamo: non ideologica, ma fatta di azioni vere che migliorano la vita quotidiana».
Tutti i 35 alloggi disponibili sono stati assegnati ad altrettante famiglie, coinvolgendo 329 cittadini. Un risultato che, secondo l’assessore D’Alessandro, «certifica l’efficacia di un lavoro amministrativo attento e costante».
L’assegnazione degli alloggi ERP si inserisce in una strategia abitativa integrata avviata dal Comune. Ne fanno parte progetti come il Condominio Solidale di Collevario, pensato per persone over 65, con alloggi a basso impatto energetico e attività sociali mirate all’inclusione e al sostegno intergenerazionale. A questo si affiancano gli alloggi temporanei per l’emergenza abitativa e sociale, destinati a nuclei familiari che si trovano in condizioni di particolare fragilità.
«Abbiamo costruito un modello che integra edilizia, politiche sociali e visione comunitaria: un welfare moderno, sostenibile e vicino alle persone», ha aggiunto D’Alessandro.
Il Comune è già al lavoro sul prossimo bando ERP, previsto per il 2026. I requisiti per accedere comprendono la residenza a Macerata o lo svolgimento di un’attività lavorativa nel territorio comunale, un ISEE non superiore a € 13.877,00, e la cittadinanza italiana o comunitaria, oppure il possesso di un permesso di soggiorno della durata minima di due anni.
«Invitiamo i cittadini a restare aggiornati attraverso i canali ufficiali del Comune – ha concluso D’Alessandro –. I risultati ottenuti dimostrano che un’amministrazione competente e determinata può fare la differenza per le fasce più fragili della popolazione».
Dopo sei anni di pausa, il Palio Storico di San Giovanni, torna a solcare il cuore della tradizione marinara di Porto Recanati in una veste completamente rinnovata sia nella forma che nello spirito e con una nuova denominazione, Palio Marinaro di San Giovanni.
La storica manifestazione nata nel 1995, la cui ultima edizione risale al 2019, dopo la chiusura dell’Ente Palio Storico ed ufficializzato il passaggio dell’organizzazione al comune di Porto Recanati, riprende vita in una veste più rievocativa, dinamica ed inclusiva e con un nuovo percorso che comprende sia la spiaggia libera di Largo Porto Giulio che un tratto del Lungomare Lepanto.
Il sindaco Andrea Michelini, già socio fondatore dell’Ente Palio e curatore della manifestazione per 16 anni, assieme al consigliere Marino Ferraccioni, già dal mese di gennaio, hanno lavorato per di ridare vita ad una manifestazione più che ventennale, coinvolgendo alcuni corridori storici, tra cui Filippo Rombini ed Emanuele Mancinelli, i presidenti dei Quartieri, alcuni soci fondatori, alcuni componenti storici della vecchia organizzazione ed alcune donne come Giorgia Guercio, che avevano espresso il desiderio di essere parte attiva alla rinascita del Palio.
Il Palio riprende vita con un nuovo format ed un nuovo nome, "Palio Marinaro di San Giovann"” ma anche una nuova data significativa per la gara, il 30 agosto che di fatto concluderà la Festa del Patrono.
La grande novità di questo nuovo Palio è il coinvolgimento attivo nella gara delle donne, a testimonianza sia dell'evoluzione della manifestazione, ma anche come riconoscimento del fondamentale ruolo storico che le donne hanno ricoperto nella vita sociale ed economica della città di Porto Recanati. Il Palio, fin dalla sua nascita ha voluto rappresentare le profonde radici ed il forte legame della comunità portorecanatese con il mare e la fatica quotidiana degli sciabbegotti ed ora anche delle nostre purtannare.
"Il Palio Marinaro di San Giovanni continuerà quindi a rappresentare la nostra comunità di fine Ottocento quando il Borgo di Recanati, fresco di autonomia da Recanati (1893), diventa Portorecanati (all’ora si scriveva tutto così) e fondava la propria economia sul duro lavoro in mare di uomini e donne, sull’agricoltura, sul commercio e muoveva i primi passi verso il turismo come fonte economica", sottolinea in una nota l'amministrazione comunale.
Il nome cambia, così come il nuovo logo della manifestazione, ad opera di Leonardo Cifola, ma niente cambia nell’impegno dei tanti volontari coinvolti per la riuscita della manifestazione. "Un doveroso grazie va a chi negli anni ha presieduto l’Ente Palio Storico, a chi ha lavorato volontariamente alla sua riuscita e a chi ha creduto nella manifestazione", aggiungedopo l'amministrazione comunale.
Questo il programma del Palio Marinaro di San Giovanni: venerdì 29 agosto, dalle ore 20:30 Corteo Storico delle ciurme e figuranti con partenza dalla chiesa San Giovanni Battista, a seguire Santa Messa presso l’Arena Beniamino Gigli con il tradizionale Giuramento delle ciurme. Sabato 30 agosto, dalle ore 18:00 Corsa del Palio Marinaro San Giovanni con partenza da Largo Porto Giulio
Ogni ciurma è composta da 6 membri con almeno 2 donne in squadra. Il Palio inizia con l’alaggio (‘rtirà), tramite argano e palanche, di una lancetta con due coffe di pesce del peso totale di 30 kg. Successivamente, i membri si alterneranno nella corsa a piedi e si conclude con il trasporto delle coffe sopra un cariolu fino alla simbolica pescheria finale per la pesatura. Vincerà la ciurma che riuscirà a trasportare più pesce nel minor tempo possibile, secondo un sistema di punteggio che valorizza sia velocità che quantità di pesce a parità di prezzo d’asta.
Il nuovo Palio Marinaro non è solo gara, ma anche tradizione e identità. I costumi storici, la scenografia del mare offriranno a cittadini e turisti uno spaccato vivo della Porto Recanati di un tempo, con uno sguardo rivolto al presente che riprende vita grazie al contributo di chi nella manifestazione ha sempre creduto, agli ex corridori, alle realtà locali e al supporto attivo dei Quartieri storici, sarà un'occasione unica per vivere la città, il mare e le sue radici.
Appuntamento quindi per venerdì 29 agosto per la sfilata storica, la Santa Messa del Patrono e il Giuramento delle Ciurme e per sabato 30 agosto alle ore 18:00, presso Largo Porto Giulio per la Curza del Palio Marinaro di San Giovanni.
Una serata bellissima e ricca di emozioni quella di ieri, 27 luglio alle ore 20:00, andata in scena alla Locanda Fontezoppa di Civitanova Alta, nell’ambito della rassegna Filosofarte, ideata e organizzata da Gianluca Crocetti, presidente della Commissione Cultura del Comune di Civitanova Marche (promotore culturale).Ospite d’onore dell’evento è stata Natasha Stefanenko (attrice, conduttrice e scrittrice), che ha presentato il suo libro "Dalle Marche con Amore", un sentito omaggio alla bellezza, alla cultura e all’identità della nostra regione.
Durante l’incontro, Gianluca Crocetti (presidente Commissione Cultura Comune di Civitanova Marche), delegato dal sindaco Ciarapica, insieme a Paola Campetelli, hanno portato i saluti della città, sottolineando l’importanza di una visione culturale e territoriale condivisa e lanciando un messaggio chiaro e incisivo:Gianluca Crocetti ha dichiarato: «Il territorio delle Marche è una risorsa preziosa che va valorizzata attraverso un approccio unitario e integrato. Non dobbiamo più pensare ai singoli comuni come entità isolate, ma immaginare la nostra regione come un unico organismo culturale, storico e sociale. Solo facendo rete tra i borghi, promuovendo le nostre chiese, i nostri paesaggi e la ricchezza enogastronomica, potremo rafforzare l’identità delle Marche e favorire uno sviluppo sostenibile e duraturo. La cultura è il motore di questa rinascita: dove c’è cultura, c’è bellezza, e dove c’è bellezza, c’è ricchezza».
Numerose sono state le presenze provenienti da tutta la regione, a testimonianza dell’interesse condiviso per la valorizzazione del territorio. Il consigliere regionale Pierpaolo Borroni ha portato i saluti istituzionali della Regione Marche.Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Salina Ferretti (amministratore delegato di Falc), per il suo concreto contributo alla riuscita dell’evento e per il costante impegno nel sostenere la cultura e il territorio.Presenti anche la consigliera comunale di Potenza Picena Raffaella Spettoli (rappresentante istituzionale locale), a testimonianza del forte legame tra i territori e la promozione culturale.Numerosi imprenditori locali, professionisti del territorio e moltissime altre personalità hanno partecipato all’evento, a conferma dell’interesse del mondo produttivo verso iniziative che promuovono cultura, identità e territorio in chiave integrata e moderna.Un sentito ringraziamento va infine a tutto il pubblico presente e allo staff che ha lavorato con dedizione dietro le quinte per rendere possibile una serata così speciale. L’appuntamento ha registrato una grande partecipazione, confermando il crescente interesse verso iniziative culturali di qualità, capaci di raccontare e valorizzare le Marche attraverso storie, relazioni e visioni condivise.
L’evento, patrocinato dalla Fondazione Marche Cultura e dal Comune di Civitanova Marche, ha visto inoltre la partecipazione del professor Paolo Morbidoni (accademico) e di molte altre personalità, imprenditori e professionisti del territorio.
FIORDIMONTE - Giornata di sport, passione e cinofilia sabato 26 luglio presso l’azienda agrituristico venatoria "Valle di Fiordimonte", dove si è svolta la finale regionale del campionato Sant'Uberto 2025, importante appuntamento per gli appassionati di caccia sportiva con il cane da ferma.
I partecipanti, provenienti dalle province di Pesaro, Ancona e Macerata, si sono sfidati in due batterie distinte, valutati da giudici esperti e sotto l’attenta regia del delegato regionale Mirko Puerini, che ha curato ogni aspetto organizzativo dell’evento.
Nel primo campo di gara, riservato alle categorie Assoluti e Lady e giudicato dal sig. Corrado Ottaviani, la vittoria è andata a Sokha Valeriya tra le Lady e a Cariddi Renato tra gli Assoluti.Paciarotti Enrico, secondo classificato, ottiene comunque l’accesso alla finale nazionale, a conferma dell’ottimo livello tecnico della competizione.
Sul secondo campo, sotto la valutazione del sig. Nanni Nicola, si sono confrontati Veterani e Under 30. Tra i Veterani ha avuto la meglio Gilberto Mercanti, seguito da Angelo Patacchini. Nella categoria Under 30, il titolo di campione regionale è stato conquistato da Riccardo Pettinari con il suo cane Colt, davanti a Leonardo Senesi.
La giornata si è svolta in un clima di sportività e rispetto, valorizzando ancora una volta il legame tra l’uomo, il cane e l’ambiente. L’appuntamento è ora fissato per la finale nazionale, che si terrà il 28 settembre a Collacchioni, dove i campioni marchigiani proveranno a conquistare il titolo italiano.
Il comune di Recanati rivoluziona le modalità di consegna dei sacchetti per la raccolta differenziata all’utenza domestica. Sono due, infatti, i nuovi distributori automatici dei sacchetti, unici nel loro genere nel territorio, installati dal Comune in collaborazione con il Cosmari che gestirà gli impianti, uno situato a ridosso del centro storico in via Emanuela Loi, all’intersezione con viale Adriatico, e in località Le Grazie presso il piazzale di viale Passionisti.
Questo secondo distributore è ubicato presso la Chiesa di S. Maria della Pietà e accanto alla casetta dell’acqua. Le macchine saranno in funzione h24, sette giorni su sette, garantendo la massima versatilità di utilizzo da parte della cittadinanza. I distributori saranno operativi da oggi, lunedì 28 luglio.
"Con l’adozione dei nuovi distributori, l'amministrazione comunale di Recanati ha messo in atto una vera e propria rivoluzione nell’ambito della raccolta differenziata - ha commentato Sabrina Bertini, assessore con delega alla raccolta differenziata -. Grazie a questi macchinari all’avanguardia, saremo in grado di ottimizzare la consegna dei sacchetti e, di conseguenza, l’impiego del personale comunale deputato a questa mansione. Siamo gli unici nel territorio maceratese ad avere distributori in grado di erogare tutti i sacchetti della differenziata, grazie ad un’opera di ricerca in Italia di una macchina adatta allo scopo. Ringraziamo il Cosmari per il lavoro costante che abbiamo messo in campo, in particolare il geometra Mancinelli, componente del CdA Cosmari, che ha sostenuto la nostra richiesta di installazione".
L’adozione dei due distributori è stata resa possibile anche grazie all’eliminazione dei microchip dai sacchetti blu, da cui non era possibile derivare una tariffazione puntuale sui consumi. La grande versatilità di utilizzo dei distributori è infatti connotata dalla possibilità di ritiro a qualsiasi ora del giorno in qualunque giorno della settimana. L’attuale modalità di ritiro imponeva agli utenti di recarsi di persona presso l’ufficio preposto alla consegna negli orari di apertura stabiliti, una condizione certamente scomoda per la maggior parte della cittadinanza.
Da venerdì 1° agosto, gli uffici del Comune consegneranno i sacchetti solo il mercoledì dalle ore 7:45 alle ore 12:45, mentre ogni sabato sarà possibile recarsi presso l’isola ecologica di via Volponi a Villa Musone dalle 9:00 alle 13.00. Presso questi punti di ritiro verranno consegnati i sacchi per le utenze non domestiche e per le utenze domestiche ulteriori sacchetti non erogati dai distributori automatici, in caso di esigenze dettate da un maggior consumo. Il primo ritiro delle utenze domestiche dovrà essere effettuato presso l’ufficio comunale.
Per il ritiro dei sacchi attraverso il distributore sarà necessario presentare la tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza domestica e basterà seguire le istruzioni mostrate sul display. Il kit completo consta di un rotolo di sacchi gialli per indifferenziata, un rotolo blu per la plastica, due per l’organico e cinque per la raccolta carta. La quantità di sacchi consegnata è stata calibrata da Cosmari sulla base della stima di sacchetti necessari a coprire 60 giorni di utilizzo.
MACERATA – Serata di tensione quella di ieri, domenica 27 luglio, nella zona dei Giardini Diaz. Intorno alle 21 si è verificata una violenta lite tra due uomini di nazionalità tunisina, culminata nel ferimento di uno dei due.
Secondo le prime ricostruzioni, durante la colluttazione sarebbe stato utilizzato anche un oggetto contundente. L’uomo ferito è stato trasportato per accertamenti al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, dove ha ricevuto una prognosi di sette giorni.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Macerata, che hanno proceduto all’identificazione di entrambi i soggetti coinvolti e stanno portando avanti le indagini per chiarire l'esatta dinamica dei fatti. Non sono ancora noti i motivi che hanno scatenato l'aggressione
Secondo appuntamento a Civitanova con FestivalPorto, serie di live promossi da Azienda dei Teatri e Comune nell’area portuale, di fronte al Mercato ittico. Giovedì 31 luglio, dalle 21.30, si esibiranno i Pink Floyd Sound Tribute.
Si tratta di una straordinaria band di undici musicisti, composta da professionisti di grande esperienza, con curriculum e collaborazioni rilevanti, ideata e progettata da Andrea Zaccari insieme a Fabio Rogani e Daniele Graziani, che hanno unito le loro forze e competenze per un unico scopo: fondere il gusto di suonare, ascoltare ed interpretare la musica dei Pink Floyd.
"L’ambiziosa idea di riproporre in fedele chiave stilistica Floydiana tutta la produzione post Waters - spiegano dalla band -, è nata principalmente dalla grande passione e dedizione nei confronti del superlativo chitarrista e compositore del gruppo inglese: David Gilmour. Il repertorio, l’ordine di esecuzione e la scenografia, infatti, sono ispirati, spaziando anche fra la versatilità espressiva dei progetti personali e le ultime ed attuali tournée di Gilmour, a Pulse, uno dei più grandi e ultimi capolavori live dei Pink Floyd".
Lo show ripercorre così la discografia moderna attraverso album quali A Momentary Lapse of Reason (1987) e The Division Bell (1994) e la creazione storica, con l’esecuzione del capolavoro ormai pilastro The Dark Side of the Moon (1973) impreziosito da indimenticabili brani come Shine on Your Crazy Diamond, Wish you Were Here, Comfortably Numb e dal finale esplosivo dell’immancabile Run Like Hell.
"È importantissimo sottolineare - continuano dalla band - che in questo concerto non verranno mai eseguiti brani a “specchio” degli originali, ma saranno sempre caratterizzati dal gusto e l’espressività del musicista, rispettando bensì la “chiave stilistica” dei Pink Floyd. Ogni concerto non sarà mai uguale e al precedente, esattamente come avrebbero e come hanno sempre fatto loro".
La band è composta da: Matteo Ortenzi, Guitars & Vocals; Davide Di Luca, Guitars; Andrea Zaccari, Bass Guitar & Show Director; Fabio Rogani, Keyboards, Hammond & Backing Vocals; Daniele "Cuk" Graziani, Drums and Percussions; Giordano "Cuk" Graziani, Percussions and Additional Drums; Edoardo "Cuk" Graziani, Additional Keyboards & Stage Assistant; Giuseppe Diamanti, Saxophone; Alessandra Doria, Monia Mollica, Martina Jozwiak, Backing Vocals. Quindi: Gianluca Marziali, Audio Director; Mattia Marziali, Light Director; Audio Service Civitanova, stage light & sound equipment.
Ingresso libero e posti a sedere fino ad esaurimento. Tornando a FestivalPorto, la conclusione della rassegna sarà affidata il 21 agosto ai Dirotta su Cuba con il loro Let’s celebrate tour II - 30 Years.
Si è spento all’età di 100 anni Alessandro Sassaroli, noto affettuosamente come “Guido” (anche “Guido de Tarantello”), figura molto stimata per la sua lunga vita di dedizione, servizio civile e senso comunitario. Nato il 13 dicembre 1924 a Colleluce, Sassaroli ha attraversato quasi un secolo di storia, dalla seconda guerra mondiale fino al recente traguardo del centenario, celebrato ufficialmente dalla Città di San Severino Marche.
La sua vita è stata segnata da esperienze profonde: dopo aver ottenuto la licenza elementare alla scuola serale nel 1940, entrò nella Polizia di Stato nel 1948. Durante la guerra fu chiamato alle armi, fuggì per evitare la cattura, venne deportato in Germania e infine liberato nel 1945, tornando in patria il 5 agosto dello stesso anno. Nel corso della sua carriera prestò servizio tra Campobasso, Firenze e infine a San Severino Marche, dove ha vissuto negli ultimi decenni.
“Con la sua scomparsa perdiamo un amico di tutti, ma restano vivi il suo esempio, la sua testimonianza professionale e umana, e il ricordo del suo spirito indomito. Alla famiglia porgo a nome dell’intera città le più sentite condoglianze”, sottolinea in una nota il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
La camera ardente è stata allestita presso la sala del commiato “Il Tempio degli Angeli”, nella giornata odierna. I funerali si terranno domani (lunedì 28 luglio) alle ore 16 nella chiesa di San Domenico.
SARNANO - Sole e vento hanno sostituito le nubi del sabato incorniciando una bella edizione della cronoscalata dei Sibillini Sarnano-Sassotetto intitolata a Lodovico Scarfiotti. L’evento dell’ASD Macerata, dell’Automobile Club Macerata e del Comune di Sarnano, supportati anche da Provincia di Macerata e Regione Marche, si è svolto in modo regolare in una bella giornata di sport motoristico, preparata ad hoc dallo staff per ambire ad un incremento di titolarità nazionale.
La 34^ edizione del Trofeo Scarfiotti valida per il Super CIVM è stata vinta come da previsioni dal teatino Stefano Di Fulvio su Nova Proto NP01, salito in 4’17”37 (Gara1) e in 4’15”90 (Gara2). E’ il primo pilota ad aver vinto la Sarnano-Sassotetto storica (2013, 2014 e 2016) e ora anche la gara delle moderne.
Sul podio dell’assoluta solo saliti al secondo posto il senese Mirko Torsellini (Norma M20FC) e il sassarese Giuseppe Giacomo Vacca (Nova Proto NP01). Il migliore dei marchigiani è risultato l’ascolano Andrea Vellei, 7° assoluto su Gloria C8 Evo e nell’assoluta troviamo al limite della top 20 l’osimano Francesco Carini (Alfa Romeo 147) 4° nel Gruppo E1 e l’ascolano Amedeo Pancotti (Bmw M5). Piazzamenti positivi per i marchigiani sono stati conquistati da Davide Gandini (Ford Escort Coworth) terzo in Gruppo N-S, Alessandro Gandini (Peugeot 106 S16) 2° in A-S, Antonio Forti (Mini Cooper S) in RS Plus, Gabriele Giardini (Renault Clio) quarto in RS Cup e Amedeo Pancotti (Bmw M5) quinto in E1.
Nella prova CIVSA per le auto storiche, giunta alla 17^ edizione si è imposto il fiorentino Giuliano Peroni (Osella Pa8/9), il papà di Stefano che si è imposto nelle sei precedenti edizioni. Il favorito della vigilia, il pisano Piero Lottini (Osella Pa9/90) che aveva svettato nelle prove e nella salita di Gara1, non è poi potuto partire in Gara2 per noie alla frizione. Il secondo posto assoluto è andato così all’osimano Antonio Angiolani (March-Toyota 783) già vincitore dell’edizione 2017, in una domenica positiva per lui grazie anche all’assegnazione anche del 14° Memorial Giovanni Battistelli. Terzo assoluto ha chiuso il senese Fabio Torsellini padre di Mirko (Osella Pa20).
Nei Raggruppamenti, il primo è stato vinto dal fiorentino Tiberio Nocentini (Chevron B19) con il pesarese Alessandro Rinolfi al secondo posto, mentre nel secondo è stato il bolognese Fiorello Perilli a prevalere su Fiat 128 Rally per soli 9 centesimi sul veronese Andrea Buttura, mentre il fermano Mario Straffi (Fiat 128 Rally) ha chiuso terzo.
Nel terzo Raggruppamento è stato Peroni a prevalere, mentre nel 4° ha vinto il torinese Arnaldo Pinto (Lucchini SP90) e nel 5° riservato alle monoposto Angiolani davanti agli altri marchigiani Massimiliano Vitali. Roberto Pierucci e Alberto Mattii. Anche questa sera su Sky 228 Acisport TV e su 52 Tivùsat sintesi della giornata conclusiva, diffuso anche sui social e su Youtube.
Le squadre maceratesi cominciano a scaldare i motori in vista del prossimo campionato di Eccellenza. Tra presentazioni ufficiali, raduni, preparazioni al via e prime sgommate di mercato, la settimana appena conclusa ha offerto un primo assaggio della stagione che verrà. Proprio come farebbe il celebre insider di mercato Fabrizio Romano, ecco tutti gli “here we go” degli ultimi giorni.
Trodica, entusiasmo alle stelle
A rompere gli indugi è stato il Trodica, che venerdì scorso ha presentato la squadra alla piazza con una dichiarazione d’intenti chiarissima: "Il 15 aprile festeggeremo la vittoria del campionato", ha promesso mister Buratti. Ambizione e programmazione sono le parole chiave in casa biancazzurra, che ha già iniziato a sudare al “San Francesco” con giocatori del calibro di Cognigni, Spagna e Passalacqua. In settimana è arrivata anche una novità societaria di rilievo: Emanuele Pasquarè entra in dirigenza con il ruolo di Vicepresidente per la stagione 2025/26.
(Foto di Marcello Valentini)
Tolentino, giovani e conferme
Ha iniziato a lavorare anche il Tolentino, con Iori a guidare l’attacco come colpo di mercato e i senatori già al lavoro agli ordini di mister Passarini. Al gruppo si sono aggregati i giovani Marco Di Biagio, Lorenzo Papini e Ludovico Ravazzani, mentre a salutare è stato il talentuoso classe 2008 Nicolò Massini, che spicca il volo verso la Primavera del Pescara.
Chiesanuova, mix di esperienza e prospettiva
Primi allenamenti anche per il Chiesanuova, dove mister Mobili ha accolto due nuovi volti: l’attaccante classe 2001 Mattia Cappelletti, chiesanovese doc di ritorno dopo due stagioni alla Settempeda, e il centrocampista Federico Di Paolo, con alle spalle ben 130 presenze in Serie D. Salutano invece Canavessio (direzione Atletico Uri in Sardegna), Sbarbati (Portuali Dorica in Promozione) e Fatone, corteggiato da diversi club della categoria.
Montefano, esperienza dalla D
Due innesti dalla Serie D per il Montefano: l’esterno Dawith Fossi dal Castelfidardo e il centrocampista Samuele Cingolani dalla Recanatese. Riconfermati invece tre pilastri della squadra: Daniele Ferretti, Andrea Cingolani e Federico Camilloni.
Matelica, mercato scoppiettante
Weekend di annunci in casa Matelica. A centrocampo arriva Matteo Pedrini, classe 2000 cresciuto nell’Atalanta, con un passato tra i professionisti con Mantova, Bisceglie, Grosseto e Giana Erminio.
Insieme a lui anche il giovane Daniele Bianchi (2006) dalla Primavera del Gubbio. In settimana ufficializzati anche il ritorno di Gianfranco D’Errico, l’arrivo del gicante spagnolo Alberto Sanchez in difesa (ex Castelnuovo Vomano, 193 cm di leadership) e la conferma di Edoardo Mengani sull’esterno.
Civitanovese, tra caos e prime pedine
Mentre in città infuria la polemica tra tifosi e società, la Civitanovese prova a riorganizzarsi sul campo e annuncia due nuovi innesti, entrambi classe 2003: il centrocampista Jacopo Marini (già con Sangiustese, Montegiorgio, Porto d’Ascoli e Fermana) e il terzino Filippo Lorenzoni (esperienze con Sambenedettese, Livorno, L’Aquila, Forsempronese e Urbania).
Sangiustese, bentornato Raparo
Chiudiamo con una bella storia di ritorno alle origini: Marco Raparo torna alla Sangiustese. Centrocampista classe ’91, cresciuto proprio nel vivaio rossoblù, Raparo porta con sé un bagaglio importante: esperienze in Serie C con Fano, Bellaria, Santarcangelo, e in Serie D con Giulianova, Sambenedettese (con cui ha vinto un campionato), Vis Pesaro e sette stagioni alla Recanatese, le ultime due da capitano in Serie C.
Un grave incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi durante la gara automobilistica Sarnano-Sassotetto. Un’auto partecipante alla competizione, guidata da un 52enne originario di Ascoli, ha perso il controllo finendo la sua corsa contro un muro. Le cause dell’impatto sono ancora in fase di accertamento.
I soccorsi sono stati immediati: sul posto era già presente un’ambulanza della Croce Rossa di Porto Potenza, incaricata dell’assistenza sanitaria per l’evento. Il conducente, visibilmente dolorante, è stato estratto dall’abitacolo dai sanitari.
Vista la gravità della situazione, è stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza. L’uomo è stato trasferito con l’ambulanza fino alla piazzola di atterraggio più vicina, da dove è stato poi elitrasportato all’ospedale Torrette di Ancona per le cure del caso.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Corridonia hanno arrestato un uomo, residente nello stesso comune, con l’accusa di detenzione illegale di armi da sparo. L’intervento è scaturito a seguito della denuncia sporta dalla moglie dell’indagato, che si è presentata presso la Caserma dei Carabinieri riferendo episodi di maltrattamenti in ambito familiare.
La donna ha anche riferito che il coniuge era in possesso di un’arma da fuoco. Dai riscontri effettuati dai militari è emerso che l’uomo non era autorizzato a detenere armi, quindi hanno immediatamente avviato le ricerche dello stesso, che è stato rintracciato poco dopo presso una struttura ricettiva del territorio.
I militari hanno proceduto alla perquisizione della camera d’albergo dove alloggiava l’indagato e qui, all’interno di un mobile, hanno rinvenuto una pistola semiautomatica calibro 7,65, un silenziatore, un caricatore con 5 proiettili, tre caricatori vuoti, oltre 140 proiettili dello stesso calibro.
Le armi e le munizioni, detenute illegalmente, sono state sottoposte a sequestro penale e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Ancona, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’attività rientra nel quadro del costante impegno dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla violenza domestica e alla detenzione illecita di armi, fenomeni che rappresentano gravi minacce per la sicurezza pubblica e la tutela delle vittime vulnerabili.
Chissenefrega del rimborso, chissenefrega del regolamento, chissenefrega della benevola ostinazione di chi è l’invasato dello “show must go on”. Interessa solo quello che resta: una figuraccia da peracottari.
Pubblico lasciato a mollo per ore, senza informazioni né supporto, in bilico tra “vado via ma se poi inizia?” e “resto ma se poi piove?”. Zero organizzazione che più zero non si può.
Nessuno può essere in contatto con il Padre Eterno per far dissipare nubi e piogge in quel di Macerata, ma qualche informazione in più dal meteo si poteva avere, per prendere una decisione in tempo e non a mezzanotte o giù di lì.Soprattutto per le centinaia di persone che hanno deciso di trascorrere una serata a Macerata.
Peccato che, in una serata estiva benché piovosa, la città è ripiombata nel novero delle batture sarcastiche di Alberto Sordi del Marchese del Grillo e del celebre Flaiano che diceva “eppure c’è chi vive e lavora a Macerata”. In questo Paese purtroppo il decisionismo è sempre malvisto, meglio trincerarsi in “vediamo quello che succede e poi decidiamo”, senza prendere in considerazione che ogni decisione dipende non solo dal tempo meteorologico, ma anche quello in senso stretto che viaggia in minuti e ore.
Bastava poco, annullare e stop. Come fece nel 2011 l’allora Sindaco Carancini che, di fronte a nuvoloni e lampi minacciosi, prese il megafono ed annunciò ad un pubblico assiepato con ombrelli davanti all’Arena l’annullamento della manifestazione. Dopo qualche minuto di disappunto in molti decisero di passare comunque una bella serata, riversandosi in massa nei ristoranti cittadini, con grande soddisfazione degli esercenti maceratesi.
Dopo quindici anni, invece, siamo tornati indietro di un millennio, quando i nostri avi sollevavano lo sguardo al cielo per capire che tempo facesse. Sarebbe troppo chiedere le dimissioni del management (si fa per dire, sarebbe un lusso) dello Sferisterio, personaggi paracadutati dall’esterno che hanno ben poco da spartire con lo Sferisterio e Macerata.
Basterebbe un po' di scuse, anche di facciata, ma scuse. Per gli spettatori rimasti a bocca asciutta ma inzuppati di acqua e infreddoliti. Per i maceratesi che vedono denigrato il loro simbolo identitario (a meno che non si voglia spendere quello inguardabile del nei city brand).
Alla tradizione Lirica di questa città, che merita una gestione più attenta all’immagine e alle ricadute socio-economiche di un’industria culturale che è lo Sferisterio.
La Regione Marche si prepara ad affrontare un brusco peggioramento delle condizioni meteo tra lunedì 28 e martedì 29 luglio, con rovesci e temporali diffusi, localmente anche di forte intensità, che interesseranno l’intero territorio regionale. La Protezione Civile regionale ha diramato un’allerta meteo gialla per criticità idrogeologica, idraulica e temporali su tutte le sei aree di allerta.
Secondo il Centro Funzionale Multirischi della Regione Marche, la giornata di lunedì sarà segnata da piogge a tratti intense, con una possibile tregua nelle ore centrali, prima di una nuova intensificazione nel pomeriggio e in serata, quando i venti in rotazione dai quadranti nord-orientali porteranno le strutture temporalesche verso la costa e la prima collina.
In particolare, nel tardo pomeriggio e nella sera di lunedì, potrebbero verificarsi locali innalzamenti dei livelli dei fiumi del reticolo idrografico principale. Le cumulate di pioggia previste sono moderate su tutte le zone.
Anche martedì mattina il maltempo continuerà, con caratteristiche simili a quelle registrate lunedì pomeriggio, e con una probabile intensificazione del vento lungo la fascia costiera. Dal pomeriggio di martedì, tuttavia, è atteso un progressivo esaurimento dei fenomeni e un miglioramento generale del tempo.
Le temperature saranno in netto calo, soprattutto nei valori massimi, contribuendo a un quadro meteo più instabile e autunnale rispetto ai giorni precedenti.
MACERATA – Una serata attesa, che si è trasformata in una lunga attesa e poi in una delusione. Sabato 26 luglio l’opera "Macbeth" di Verdi, firmata dalla regista Emma Dante, non è andata in scena all’Arena Sferisterio, cancellata ufficialmente dopo oltre due ore di attesa del pubblico a causa del maltempo e di un imprevisto guasto tecnico all’impianto elettrico.
La serata era già iniziata sotto cattivi auspici. La pioggia, abbattutasi su Macerata nel tardo pomeriggio, aveva reso incerta la regolarità dello spettacolo. Poco prima dell’orario previsto per l’inizio, una momentanea tregua aveva consentito al pubblico di entrare in Arena, ma poco dopo la pioggia è ripresa, accompagnata da un freddo pungente, costringendo molti spettatori a rifugiarsi nei corridoi coperti dello Sferisterio.
Intorno alle 23 l’organizzazione aveva annunciato che lo spettacolo sarebbe iniziato, ma senza luci di scena, a causa di un guasto tecnico legato proprio alle precipitazioni. A quel punto, tra il pubblico - già infreddolito e spazientito - si sono levate proteste, e molti spettatori hanno lasciato l’arena. Altri, avvolti in coperte acquistate al chiosco della Croce Rossa, hanno scandito a gran voce: "Rimborso, rimborso".
La decisione definitiva di annullare lo spettacolo è arrivata poco dopo, al termine di un lungo confronto tra i reparti tecnici e i vertici dell’Associazione Arena Sferisterio, alla luce dei controlli di sicurezza su palco, retropalco e impianti elettrici. I tecnici hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni per garantire uno spettacolo in sicurezza.
In una nota ufficiale, l’Associazione Sferisterio ha ringraziato il pubblico" per la pazienza e la civiltà dimostrate", scusandosi "per i disagi causati dal maltempo e dai successivi problemi tecnici in un’arena così complessa da gestire, soprattutto in tempi ristretti".
Come previsto dal regolamento, gli spettatori hanno diritto al rimborso del biglietto. È possibile convertire il tagliando in un nuovo posto per una delle repliche dell’opera, previste per il 1°, 7 e 10 agosto, oppure richiedere un rimborso monetario che sarà effettuato tramite bonifico entro il 30 settembre. Non saranno accettate richieste di rimborso in contanti presso la biglietteria.
Per informazioni e assistenza, il personale di biglietteria è disponibile via email all’indirizzo boxoffice@sferisterio.it.
Colmurano – Cresce la preoccupazione tra i residenti per l’installazione di un’antenna 5G sulla torre dell’acquedotto di Viale De Amicis, in una delle aree più frequentate del paese. Da alcuni giorni sono in corso i lavori condotti da INWIT S.p.A., società specializzata in infrastrutture per le telecomunicazioni, che ha scelto come sito operativo una struttura di proprietà della Tennacola S.p.A., già fondamentale per la distribuzione dell’acqua nel territorio comunale.
La decisione, ritenuta da molti “calata dall’alto” e senza confronto pubblico, ha subito sollevato un'ondata di malcontento tra i cittadini. Il malumore è aumentato dopo lo smantellamento del giardino “Lilliput Magicabula”, l’unica area verde attrezzata per bambini della zona, eliminata per fare spazio ai nuovi apparati. La torre si trova infatti in una zona molto vissuta, con scuole, ambulatorio medico, farmacia, attività commerciali, pensiline di attesa e aree di aggregazione frequentate ogni giorno da famiglie e anziani.
“Non è solo una questione estetica o ambientale – spiegano i cittadini – ma di metodo e di rispetto della comunità.” L’assenza di una comunicazione chiara e l’avvio dei lavori in modo rapido, secondo alcuni “strategicamente accelerato”, hanno alimentato sospetti e richieste di trasparenza. Nonostante il parere urbanistico positivo da parte del Comune, la cittadinanza contesta la mancata applicazione del principio di precauzione, l’assenza di un piano antenne e soprattutto la scelta di non coinvolgere la popolazione.
“Chiediamo che i lavori vengano sospesi immediatamente e che venga avviato un processo partecipativo vero e trasparente”, afferma il gruppo promotore dell’iniziativa, che ha già richiesto formalmente tutta la documentazione relativa al progetto.
Secondo quanto riportato dal gruppo di residenti, il progetto sarebbe noto all’amministrazione comunale già da marzo 2025, ma nessuna informazione è stata diffusa pubblicamente, né è stato avviato un percorso di confronto con la cittadinanza. La scelta del sito, inoltre, appare ancor più controversa se si considera che il Comune aveva indicato altri luoghi alternativi per l’installazione delle antenne, che però sono stati respinti da INWIT, che ha invece optato per un sito privo di vincoli specifici e - secondo i cittadini - più “facile” da sfruttare proprio per l’assenza di un piano antenne comunale.
Un altro elemento che alimenta la tensione è l’impatto sociale dell’intervento: la zona interessata non è solo densamente abitata, ma è anche punto di ritrovo per le famiglie, con un ambulatorio, una farmacia, diverse attività commerciali, una fermata dello scuolabus e il plesso scolastico comunale nelle vicinanze. Due panchine rosse, recentemente installate dall’AVIS locale come simbolo contro la violenza di genere, e una fontanella pubblica contribuivano a rendere quel luogo uno spazio di socialità e cura condivisa.
“Non siamo contrari alla tecnologia o al progresso,” chiariscono i promotori della protesta, “ma pretendiamo trasparenza, informazione e il rispetto del principio di precauzione, riconosciuto a livello europeo”. Un principio che impone, in assenza di certezze scientifiche sugli effetti a lungo termine, di adottare misure di tutela della salute pubblica, in particolare in zone sensibili come questa.
La richiesta è chiara: fermare i lavori e aprire un tavolo di confronto. I cittadini hanno inoltrato una richiesta formale di accesso agli atti, ma finora non è stata ricevuta alcuna risposta, mentre i lavori proseguono rapidamente.
A tutto ciò si aggiunge un paradosso: il Comune di Colmurano è tra i promotori del progetto “Families’s Land”, iniziativa per il rilancio dei piccoli borghi e il miglioramento della qualità della vita per famiglie e nuovi residenti. “Come si può parlare di vivibilità e valorizzazione del territorio, quando si elimina l’unico spazio giochi per bambini per installare un’antenna che genera incertezza e paura?”, si chiedono i promotori della protesta.
Il gruppo di cittadini ha annunciato nuove iniziative per informare la popolazione e sensibilizzare l’opinione pubblica, con l’intenzione di difendere i propri diritti e promuovere uno sviluppo sostenibile, che metta la salute, l’ambiente e la partecipazione democratica al primo posto.
Quanti abbiano letto 1984 di Giorgio Orwell (ed è una lettura consigliatissima sempre e, a maggior ragione, nel nostro tempo massimamente orwelliano), ricordano senz'altro la figura emblematica di Emmanuel Goldstein. Egli è il nemico principale del Partito che governa Oceania. A causa della sua opposizione al Grande Fratello, ogni giorno, dalle ore 11.00, in ogni ufficio e in ogni luogo pubblico, si tengono manifestazioni di isteria collettiva contro di lui: i "Due minuti d'odio", come liqualifica il capolavoro di Orwell.
Le masse ipnotizzate dalla propaganda del Grande Fratello sospendono ogni attività per manifestare istericamente il proprio livore verso Emmanuel Goldstein, di cui pure non sanno nulla se non ciò che il partito dice loro quotidianamente sul suo conto, presentandolo appunto come il nemico per eccellenza, come la minaccia che mette a rischio la pace del loro mondo. Anche in questo caso, come in molti altri, la fantasia distopica di Orwell appare superata di diverse misure dal nostro presente compiutamente distopico.
Anche l'odierno occidente, rectius uccidente, ha il suo Emmanuel Goldstein, che si chiama però Vladimir Putin. A tutte le ore, radio, televisioni e giornali della civiltà fintamente democratica del Grande Fratello ripetono propagandisticamente che è lui il nemico, il pericolo massimo, la suprema minaccia per il paradiso occidentale. E le masse tecnonarcotizzate e teledipendenti si prestano con ebete euforia a questa recita di isteria collettiva, esibendosi in altrettante tragicomiche variazioni dei due minuti d'odio di orwelliana memoria.
Quando l’ordine del discorso imbocca la via della “reductio ad hitlerum” (come la appellava Leo Strauss) dell’avversario, occorre davvero iniziare seriamente a preoccuparsi. Non è una novità, invero. Quante volte, di grazia, in questi anni è stata evocata la figura di Hitler in riferimento a quelli che di volta in volta l’Occidente a trazione atlantista ha individuato come suoi nemici, vale a dire quasi sempre come ostacoli rispetto alla americanizzazione del mondo pudicamente detta globalizzazione? Abbiamo rapidamente visto negli anni Hitler prendere corpo in Saddam e in Milosevic, in Gheddafi e in Assad.
L’osceno canovaccio era sempre il medesimo e nondimeno i più, artatamente manipolati, continuavano a prestargli fede, senza accorgersi della manipolazione ideologica in atto. Non deve dunque destare maraviglia il fatto che ora compaia un nuovo Hitler nella lista, Vladimir Putin. Era, au fond, la cosa più prevedibile del mondo. Il dispositivo perverso di hitlerizzazione dell’avversario presenta una serie di conseguenze non trascurabili, delle quali voglio qui evidenziarne solo alcune.
La hitlerizzazione dell’avversario nega in forma apriorica ogni possibile via del negoziato, della diplomazia e della possibile risoluzione pacifica delle contese. Con l’avversario si può trattare pacificamente, cercando accordi diplomatici. Con Hitler bisogna invece necessariamente intraprendere la guerra totale, senza mediazione possibile. In tal guisa, la hitlerizzazione dell’avversario diventa un pericoloso strumento per giustificare la guerra totale, vuoi anche la guerra mondiale che troppo spesso è stata disinvoltamente evocata da più parti in queste settimane.
Lo schema del nuovo Hitler rende sempre giustificabili i disastri più osceni, presentati di volta in volta come risposte dolorose ma necessarie al male assoluto. È una vecchia e collaudata pratica del potere il far credere che la contraddizione e il nemico siano al di là del muro, nello spazio esterno rispetto alla società totalmente amministrata dal potere stesso: in tal guisa, sempre defocalizzando lo sguardo rispetto alle contraddizioni interne alla nostra società, si produce una unificazione fittizia dell'interno, chiamato a cooperare in funzione della resistenza al nemico esterno, di cui magari, come oggi (ma lo stesso vale per Emmanuel Goldstein), si dice che è pronto a invadere la nostra civiltà.
Come nel romanzo di Orwell, vi è sempre e comunque Emmanuel Goldstein dietro a ogni contraddizione, dietro a ogni stortura, dietro a ogni male, così accade oggi nell'ordine discorsivo dominante, che sempre e di nuovo indica Putin - il novello Emmanuel Goldstein - come il responsabile di ogni male. Qualcuno osa dissentire rispetto all'Unione Europea della vestale dei mercati apatridi Ursula von der Leyen? Deve esserci dietro la longa manus di Putin. Qualcuno osa criticare le politiche imperialistiche a stelle e strisce? Deve essere un agente segreto inviato da Putin in occidente.
Qualcuno ha il coraggio di mettere in discussione gli assetti della sempre più asimmetrica globalizzazione neoliberale? Di necessità, è un subdolo infiltrato della Russia di Putin. Rileggere Orwell può davvero giovare a un risveglio collettivo dall'incantesimo ipnotico della società dello spettacolo e della manipolazione millimetrica delle coscienze. Spegnete radio e TV, leggete Orwell. Chi ve lo sta suggerendo è, naturalmente, una spia mandata da Emmanuel Goldstein...si è prodotta una scena degna della caverna di Platone: schiavi che amano le proprie catene.
Sono davvero dei giorni densi di appuntamenti da Otto Seaside. Agli appuntamenti musicali già annunciati – con il jazz raffinato del Carlo Atti Quartet (29 luglio) e l’energia sudamericana de La Terapia Latina (31 luglio) – lo chalet sul lungomare sud di Civitanova si prepara ad accogliere un ospite d’eccezione: Bruno Vanzan, protagonista assoluto della serata di giovedì 1° agosto.
Due volte campione mondiale di flair bartending, volto televisivo e imprenditore nel mondo del beverage, Vanzan è una vera e propria icona della mixology internazionale. Le sue creazioni sono un equilibrio perfetto tra tecnica, ricerca, spettacolo e narrazione: ogni cocktail è un’esperienza che unisce gusto, stile e creatività.
"Tornare nelle Marche è sempre un piacere - racconta -. Poter far assaggiare i miei drink a un pubblico che, ogni volta, mi accoglie con calore e curiosità è qualcosa che mi riempie di energia. Le Marche hanno sempre un’anima speciale, e portare qui le mie creazioni è un onore".
Nel tempo, Otto Seaside ha saputo fare propria questa visione, diventando un punto di riferimento anche nell’arte del bere bene. Merito anche del lavoro quotidiano di Indrit Aigerai, giovane talento della mixology che, seguendo il solco tracciato da Vanzan, ha trasformato il bancone di Otto in uno spazio di sperimentazione e racconto, dove ogni drink ha una storia da scoprire.
Il dolore con la sua varia intensità e diffusione nel nostro organismo è il sintomo che rivela una condizione patologica ed influisce sulla qualità della vita. Trattarlo per ridurlo o eliminarlo è sicuramente una priorità terapeutica.
Il dolore cronico è un problema che affligge milioni di persone, ma non bisogna mai arrendersi, esistono soluzioni efficaci, personalizzate e accessibili a tutti. Ne parliamo con il dottor Luigi Filippo Nardi specialista in Anestesia e Riabilitazione, terapia del dolore e cure palliative, già Direttore UOC terapia del dolore e cure palliative all’Ospedale di Macerata, dal 2018 libero professionista, consulente presso il centro medico Associati Fisiomed.
Dr. Nardi, che cos’è la terapia del dolore?
"La terapia del dolore è una disciplina medica che si occupa della diagnosi e del trattamento del dolore persistente, spesso slegato da un evento acuto. Non si tratta solo di prescrivere farmaci, ma di costruire un percorso che può includere terapie fisiche, tecniche infiltrative, approcci alternativi come l’ozonoterapia e anche il supporto psicologico. L’obiettivo è ridurre la sofferenza e restituire una vita dignitosa ai pazienti".
Quali tipi di dolore si possono curare?
"La gamma di disturbi trattabili è molto ampia. Si possono affrontare dolori alla schiena come lombalgie o sciatalgie, dolori articolari, nevralgie, cervicalgie, dolori legati alla malattia oncologica, dolori post-chirurgici e quelli legati a malattie croniche come artrosi, diabete o fibromialgia. Ogni dolore ha una causa e richiede una strategia mirata, personalizzata in base al paziente".
L’ozonoterapia è una soluzione concreta?
"Negli ultimi anni, l’ozonoterapia si è affermata come trattamento efficace e ben tollerato. Utilizziamo una miscela di ossigeno e ozono che ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e rigenerative. È utile per ernie discali, artrosi, infiammazioni muscolari e persino per malattie reumatologiche fuori terapia, disturbi post-Covid e sindromi croniche come la fibromialgia. Se eseguita da medici esperti, è una terapia sicura e naturale, che consente spesso di evitare l’uso continuativo di farmaci".
Che risultati si possono aspettare?
"I benefici possono variare da persona a persona, ma in molti casi i miglioramenti sono rapidi e duraturi. Dopo poche sedute, molti pazienti avvertono una significativa riduzione del dolore e un miglioramento nella mobilità. Tuttavia, è importante seguire un percorso personalizzato, stabilito dopo una valutazione medica approfondita".
È sicura la terapia del dolore?
"Sì, se effettuata da Medici esperti in farmacologia, nell’utilizzo delle tecniche antalgiche di base ed avanzate, e con una buona padronanza di strumenti come l’ecografo, che permette di visualizzare in tempo reale muscoli, tendini, nervi, articolazioni e altre strutture anatomiche. Grazie a questa guida, le infiltrazioni (sia farmacologiche sia a base di ozono) possono essere eseguite con estrema accuratezza, andando a colpire direttamente il punto infiammato o dolente, senza danneggiare i tessuti circostanti".
È sempre necessario operarsi quando il dolore è forte?
"No, nella maggior parte dei casi si può evitare l’intervento chirurgico. Con tecniche come infiltrazioni mirate, radiofrequenza o trattamenti come l’ozonoterapia, è possibile ottenere un grande miglioramento. L’importante è agire in tempo, senza rassegnarsi al dolore. Anche chi soffre da anni può trovare sollievo con un percorso corretto. La medicina del dolore ha fatto grandi progressi. Nessuno dovrebbe vivere con la sofferenza senza cercare una soluzione".
L’uomo è spinto da un bisogno ancestrale di attribuire un significato alla realtà, ma non sempre è possibile svelare l’arcano. Senza una regola o uno scopo che gli conferisca appartenenza ad un sistema prestabilito di convenzioni sociali, l’essere umano prova disorientamento, come sospeso in un vuoto esistenziale.
Nel silenzio e nel non fare, la mente umana si smarrisce, così l’uomo per sentirsi al sicuro e placare l’inquietudine interiore, cerca sicurezza nel rumore delle voci esterne. Nella corsa affannosa per l’approvazione altrui, insegue un’ identità che non gli appartiene, così l’illusione di una stabilità costruita sul consenso degli altri, rivela presto la sua fragilità.
Rischiamo di perderci nella confusione di altre opinioni, che diventano rumore per la nostra anima. Siamo molto di più di ciò che mostriamo, siamo essenza, siamo l’ascolto silenzioso di noi stessi nella solitudine. Il ritiro si rivela una fonte svelatrice della nostra unicità, sia nelle sue fragilità che nella forza.
Uscire dal confronto è una conquista difficile in un’epoca in cui ogni attimo viene manifestato. Rischiamo di restare travolti e condizionati da ideali e sogni altrui, perdendo la nostra visione. Arriva il momento di fermarci, non per cercare un senso, ma per vivere ogni esperienza con un suo significato molto più profondo di quello apparente. Lontano dal frastuono che confonde, possiamo ascoltare quella melodia, solo nostra, che ci indica la giusta strada.
Proviamo ad affidarci alle coincidenze, che in realtà tali non sono, a cogliere il momento giusto e a perderci nel mistero della vita. Accogliamo le emozioni senza spiegarle, viviamo il dolore con presenza senza doverlo subito guarire, troviamo il coraggio di sperimentare, anche quando la mente ci suggerisce di scappare.
Non abbiamo bisogno di essere perfetti ma di sentirci vivi, di sbagliare per poi comprendere. Non esiste il fallimento, ognuno è libero di scegliere il proprio personale successo, importante è esserci con verità. Lasciamoci attraversare dalla bellezza dell’ignoto, che racchiude in sé una saggezza antica, oltre ogni interpretazione razionale.