“È stato un bellissimo viaggio che ha permesso a Macerata di essere tra le 10 finaliste di Capitale italiana della Cultura 2020 e di costruire un progetto di futuro per la città che è e sarà patrimonio di tutti noi e che comunque avvieremo fin da subito. Anche per dare vigore al territorio colpito dal terremoto che era uno degli asset su cui abbiamo costruito il nostro dossier”. Questa la dichiarazione del primo cittadino di Macerata, Romano Carancini, subito dopo la proclamazione della città di Parma quale Capitale italiana della Cultura 2020.
La cerimonia ufficiale questa mattina nella sede del Mibact a Roma alla presenza delle delegazioni delle 10 città ammesse alla short list finale. Con il primo cittadino erano presenti gli assessori alla Cultura Stefania Monteverde, alle Politiche sociali Marika Marcolini, all'Urbanistica Paola Casoni e alle Politiche giovanili Fedeica Curzi. Alla delegazione partita da Macerata hanno preso parte anche la segretaria generale Claudia Tarascio, il dirigente del Servizio Servizi alla Persona Gianluca Puliti, la direttrice dell'Istituzione Macerata Cultura Alessandra Sfrappini, la presidente del Consiglio studentesco universitario Rebecca Marconi, Sue Su, presidente dell'associazione Via Soccer e Claudio Ricci dell'Ufficio Turismo.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’assessore Angelo Sciapichetti.
"La nostra città è (come fosse stata stuprata dalla) stata violata dalla banda di criminali nigeriani che hanno barbaramente assassinato Pamela e dal folle gesto di Luca Traini che poteva procurare una strage.
Adesso basta con le divisioni e i distinguo, le forze politiche democratiche di maggioranza e di opposizione, le forze sociali, le associazioni di categoria, il mondo del volontariato e del terzo settore debbono far sentire la loro voce univoca per difendere i valori che hanno sempre caratterizzato la nostra “Macerata granne”.
Ci sono temi come l’antifascismo, il razzismo, la sicurezza, sui quali dobbiamo fare fronte comune come all’epoca delle BR e il PD su questi temi che non possono essere considerati né di destra né di sinistra, deve aprirsi al confronto con tutta la città. Servono idee e proposte serie e realizzabili. Un tempo DC e PCI si scontravano su tutto ma insieme scrivevano prima e difendevano poi la Costituzione. Oggi quel patto è saltato. Una forza politica seria non alimenta le paure, non le enfatizza, non le usa per scopi elettorali come è avvenuto dopo i fatti di Macerata, ma le governa. Tranne qualche lodevole caso, non ci sono stati né a livello nazionale né a livello locale, messaggi di solidarietà nei confronti del Pd la cui sede è stata forata da un proiettile sparato ad altezza d’uomo da un folle con simpatie neofasciste e razziste che per miracolo non ha colpito nessuno. In altri tempi, questo non sarebbe successo! Bisogna ricostruire una comunità lacerata, intervenendo in profondità per combattere con fermezza lo spaccio di droga dando risposte concrete in termini di sicurezza ai cittadini e al malessere diffuso dei maceratesi che arrivano in troppi casi a giustificare del tutto o in parte fatti gravissimi.
Facendo leva sulle paure, si usano gli immigrati che delinquono e si spingono le persone a fare l’equazione più dura e cattiva: immigrati uguale delinquenti, senza tenere conto che invece ci sono tante persone perbene che fanno il loro dovere a cui noi affidiamo i nostri anziani o i nostri bambini o facciamo fare loro lavori che non vogliamo più fare. Basta guardare alle campagne intorno Macerata dove si sta raccogliendo in questi giorni il radicchio e vedere quanti sono gli italiani e quanti gli extracomunitari che stanno facendo la raccolta. Abbiamo dato lezioni a tutto il mondo in fatto di accoglienza ma dobbiamo lavorare molto di più e meglio sul versante dell’integrazione, mentre dobbiamo essere durissimi e inflessibili su tutto ciò che di criminale si nasconde dietro l’immigrazione.
Il Sindaco da una parte, il Vescovo dall’altra, sia pur impegnati in ruoli e funzioni completamente diverse hanno svolto e stanno svolgendo in Città un ruolo fondamentale. Lo Stato ha dimostrato di esserci con le forze dell’ordine come sempre in prima linea e l’autorità giudiziaria che sta svolgendo le indagini con tempestività ottenendo concreti e importanti risultati per assicurare alla giustizia i colpevoli. Sabato c’è stata una grande manifestazione democratica e quando le persone scendono in piazza pacificamente è sempre un fatto positivo, ma molti degli slogan usati contro il Governo, contro il Ministro Minniti, contro il Sindaco, contro il PD non li condivido. I Maceratesi per lo più non c’erano perché erano chiusi in casa o erano andati fuori città. Adesso Macerata con la manifestazione di domenica prossima deve riappropriarsi dei propri spazi, della sua piazza facendo sventolare il tricolore profanato da Traini. Abbiamo bisogno di una festa di popolo, a cui dovrebbero partecipare tutti coloro che credono nei principi democratici per ribadire la lotta contro le illegalità, contro lo sfruttamento e l’emarginazione, per ribadire la lotta alla droga e alle mafie e per difendere i valori costituzionali".
Due nuove settimane in tv per BigMat che dal 18 febbraio torna nelle case degli italiani, per la quarta volta dopo l’esordio del 2016, con oltre 1.000 spot pubblicitari. Un successo quello degli spot tv BigMat confermato dai risultati positivi registrati nel 2016 e nel 2017 in termini di Brand Awarness e diffusione del marchio BigMat.
Dal 18 febbraio al 03 marzo, l’appuntamento arriva su 4 reti televisive: Rai, Sky e Discovery (Dmax, RealTime, Focus, Discovery Channel) e per la prima volta La7. Rivedremo quindi lagiovane coppia alle prese con il desiderio di ristrutturare la propria casa e le relative incertezze rispetto a chi rivolgersi. Un episodio di vita quotidiana che porta in scena una situazione comune a molti italiani: la ristrutturazione e la riqualificazione in termini di comfort degli ambienti abitativi.
Il periodo di messa in onda cadrà in contemporanea con il grande evento sportivo dei XXIII Giochi olimpici invernali di PyeongChang e le settimane di campagna elettorale, un periodo che secondo le analisi dovrebbe essere molto vivace in termini di pubblico e ascolti.
L’obiettivo della campagna quindi è quello di intercettare il grande pubblico, in particolare chi con l’avvicinarsi della primavera sta pensando a rinnovare casa anche alla luce di tutti i Bonus per le ristrutturazioni previsti dal Governo per il 2018.
Dal punto di vista creativo, sono 3 i soggetti che andranno in onda e presenteranno al pubblico alcuni scenari comuni delle esigenze di ristrutturazione abitativa come il rifacimento del bagno e delle pareti, i due ambienti domestici che le statistiche confermano essere i più soggetti a interventi di ristrutturazione. Saranno quindi tutti gli oltre 190 Punti Vendita BigMat in Italia a entrare simbolicamente nell’appartamento della giovane coppia protagonista degli spot – così come nelle case di tutti gli italiani – per offrirsi come interlocutori professionali per la scelta dei materiali per costruire e, soprattutto, ristrutturare casa, un partner che con professionalità, vicinanza e disponibilità propone soluzioni progettuali innovative e allineate alle normative attuali.
Gli spot e tutti gli strumenti di comunicazione ad essi collegati sono disponibili per la localizzazione e diffusione sul territorio nell’ottica di una comunicazione geolocalizzata.
Tutti gli spot (oltre ai 3 in onda ci sono altri 3 soggetti) sono visibili anche sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di BigMat
Il Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio si esprime sulle indagini che riguardano l'omicidio di Pamela Mastropietro rivolgendosi principalmente agli organi di stampa tutti e chiedendo "un maggior senso di responsabilità".
"La notizia apparsa su vari quotidiani - si legge sul comunicato emesso dal Procuratore Giorgio - e diffusa anche da emittenti radiofoniche e televisive, secondo cui l’ordinanza cautelare in carcere ,emessa il 14 febbraio 2018 dal competente giudice per le indagini preliminari nei confronti di Lucky Desmond e di Awelina Lucky, sarebbe stata adottata per motivi di ordine pubblico, è destituita di ogni fondamento. In realtà , il citato provvedimento restrittivo è stato espressamente adottato – come prospettato da questo Ufficio - solo in ragione del concreto rischio che i due citati cittadini nigeriani possano darsi alla fuga e possano reiterare gravi reati, analoghi a quelli loro contestati".
Inoltre continua "La notizia apparsa su organi di stampa circa dichiarazioni rese dalla signora Micaela Pettinari, convivente con l’indagato Oseghale Innocent, difformi da quelle rese in sede investigativa ai Carabinieri di Macerata, è priva di fondamento, avendo la teste nuovamente confermato ai Carabinieri quanto già detto in precedenza, in modo molto diverso rispetto a quanto pubblicato".
"Nel doveroso rispetto - conclude Giorgio - verso tutti gli organi di informazione per la funzione di interesse pubblico da loro svolta, mi permetto di esprimere l’esigenza che le notizie riguardanti il decesso di Pamela Mastropietro vengano diffuse con senso di responsabilità".
Uno studente di filosofia, Francesco Saverio Bianchini, ci ha inviato una lettera scritta sul tema della manifetsazione antirazzista che si è svolta a Macerata lo scorso sabato, 10 febbraio.
I media hanno parlato per giorni dei tragici fatti di cronaca avvenuti a Macerata e svariati sono stati i pareri sull’accaduto.
Nell’ambiente universitario la faccenda ha suscitato grande scalpore portando alcuni studenti iscritti al centro-sociale “Sisma” di Macerata a credere fosse opportuno proporre, insieme con altri movimenti studenteschi accostati ai centri sociali di tutta Italia, una manifestazione contro ogni tipo di fascismo e razzismo. L’idea ha avuto rapidamente successo e tanti azionisti sono accorsi all’evento.
Nonostante tutto molti studenti come me sono rimasti perplessi e hanno voluto assistere da non partecipanti.
Subito gli organizzatori hanno tenuto a mettere in chiaro i principi fondanti del corteo tenutosi sabato 10 Febbraio: “Pace e libertà” e “tutti uniti contro ogni tipo di fascismo e razzismo”. Questi valori forse sono validi solo per chi ha aderito all’iniziativa!
Durante l’evento ho potuto ascoltare diversi cori inneggianti a morte e odio, per fare qualche esempio: “Uccidere un fascista non è reato” oppure, “Salvini a testa in giù” e anche diverse intonazioni pro-foibe (proprio durante il giorno in cui dovrebbero essere ricordate le vittime di una strage che ha colpito la nostra nazione).
Altro grande vanto degli organizzatori è stato che tutto si sia concluso in serenità e tranquillità, sottolineandolo varie volte a fine percorso. Fortunatamente, infatti, non si sono stati episodi di scontri con le forze dell’ordine, però non tutti ne sono usciti indenni. I negozi del centro storico hanno chiuso i battenti nel giorno di maggiori introiti e hanno dovuto provvedere a blindare le vetrine onde evitare danni. Questo non è bastato a persuadere i “pacifisti” che hanno comunque preso di mira alcune botteghe (per fare un esempio, il negozio di sigarette elettroniche “Smooke”, che ha sede lungo il corso della Repubblica, ha rinvenuto scritte a favore “della solidarietà tra popoli” accompagnate da diversi sputi).
Altro fatto che mi ha incuriosito è stata la presenza di un cartellone che invitava tutti a “ non fare di tutta l’erba un fascio” perché se un extracomunitario ha commesso un omicidio (o quantomeno ne è accusato) non per forza tutti gli stranieri sono assassini. Una frase senza dubbio sensata e intelligente, peccato che alcuni manifestanti erano a Macerata per “liberarla” dal fascismo, come se tutti noi maceratesi fossimo estremisti fascisti perché un singolo si è comportato come tale.
Per concludere, dalla tranquilla quotidianità di una città universitaria, dove il tempo scorre tra biblioteche e ore di lezione, siamo stati catapultati negli anni 70”, bloccati in casa e spaventati da chi professava pace e serenità.
Forse, prima di manifestare bisognerebbe prendere coscienza del perché si manifesta e soprattutto quale ne possa essere la vera utilità, prima di bloccare una città con la forza bisognerebbe pensare alle conseguenze che possono ricadere sugli onesti cittadini che vi abitano e, prima di pretendere un certo comportamento dagli altri, bisognerebbe essere i primi a comportarsi in tale modo, tutti i giorni, non solo avanti alle telecamere con uno striscione in mano.
Il 10 Febbraio abbiamo visto fascisti che professavano antifascismo.
Grande festa sabato 17 febbraio con il Capodanno Cinese organizzato per il quinto anno consecutivo dall'Università di Macerata e dall'Istituto Confucio con il patrocinio del Comune di Macerata per la direzione artistica di Aldo Caldarelli. Con cortei, spettacoli, stand gastronomici e culturali, danze e musiche si festeggia il passaggio dall'anno del Gallo a quello del Cane, un segno fedele e altruista, che spicca per l'intelligenza, l'onestà e l'impegno.
L’evento, che lo scorso anno ha richiamato almeno tremila partecipanti, è stato salutato come un primo e significativo momento di ripresa per Macerata. “Questi saranno giorni di grande festa per una città ferita dai recenti eventi e che riprende piena padronanza della propria presenza sul territorio” ha sottolineato il rettore Francesco Adornato durante la presentazione dell’iniziativa, ponendo su un’ideale linea di continuità la candidatura del capoluogo a capitale della cultura, “un grande risultato, qualunque sia l’esito”, il Capodanno cinese e la manifestazione di domenica promossa dall’Amministrazione comunale. “Questa manifestazione mette insieme le persone in piazza nel nome del rapporto con un altro Paese”, ha detto il sindaco Romano Carancini. Sono intervenuti anche il presidente dell’Istituto Confucio LuigiLacchè, il direttore Giorgio Trentin e il direttore artistico del Capodanno cinese Aldo Caldarelli.
Anteprima musicale con il concerto di Conrad Tao, talento prodigioso della scena pianistica internazionale, venerdì 16 febbraio alle 21 al Teatro Lauro Rossi per la stagione di “Appassionata”. Ad accompagnare il pubblico durante la settimana sarà anche il web talk “China Camp”, che apre una finestra sulla cultura e la tradizione cinese con interviste a docenti ed esperti. Le puntate, registrate nello studio mobile montato in questi giorni in piazza Mazzini, sono on line sul sito www.unimc.it e sul canale You Tube UNIMCWebTV.
L'appuntamento principe con la Festa della Primavera, l’altro nome di questa importante ricorrenza, è, quindi, per sabato alle 17.45 in piazza Annessione, da dove partirà il corteo che percorrerà il centro storico con tamburini e cimbali guidato dal tradizionale dragone danzante. I suonatori sono studenti di Unimc, che hanno completato le prove nei giorni scorsi con l’istruttore Daniele Montenovo dell’Accademia arti marziali “Giuseppe Giosuè, che li ha preparati anche per le danze del dragone di primavera e del leone. L’Accademia, che festeggia i trent’anni dalla sua fondazione, si cimenterà anche nelle suggestive rappresentazioni delle arti marziali come il Kung Fu e il Tai Chi Chuan, antiche discipline cinesi che esprimono, con il movimento, l’armonia della natura, preparando, nel contempo, alla difesa personale.
Dopo una tappa intermedia in piazza della Libertà, la sfilata si concluderà alle 18.30 in piazza Mazzini, cuore della manifestazione, che, grazie allo spettacolare videomapping di Luca Agnani si trasformerà in una scenografia ispirata alla Cina e al segno del Cane. Qui si svolgerà una speciale performance coordinata dal coreografo Roberto Lori in cui la danza contemporanea incontra la cultura musicale cinese con il coinvolgimento diretto del pubblico. Collaborano quattro scuole di danza – “Ermitage”, che presenterà una coreografia di Paolo Londi interpretata da Claudia Mazziotti e Keisi Masha, “Carillon” di Simonetta Strappa, “A passo di danza” di Cecilia Franceschetti e “Isadora” di Anna Zanconi – insieme al gruppo hip hop “Area Axè” di Ancona per la direzione artistica di Federica Eusebi e ai performer professionisti Fabio Bacaloni, Michela Paoloni, Martina Ferraioli.
Presentati come sempre da Huang Ping, insegnante di lingua cinese, si alterneranno, quindi, danze tradizionali, canti e poesie classiche a cura dell’Accademia di lingua cinese delle Marche nonché brani di musica moderna proposti dagli studenti di cinese del Liceo classico linguistico Giacomo Leopardi di Macerata. Immancabile la tradizionale danza del dragone, simbolo di saggezza, potere e fortuna, a cura dall’Accademia arti marziali “Giuseppe Giosuè. In piazza Mazzini saranno allestiti anche stand gastronomici, che proporranno i classici ravioli di carne e gli involtini primavera, oltre a quelli per la dimostrazione di arte calligrafica, ritaglio carta e nodi cinesi. Sono stati coinvolti oltre 20 locali del centro storico che si vestiranno a festa con lanterne rosse beneaugurali e, in molti casi, proporranno menù a tema.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Deborah Pantana, candidata alla Camera dei Deputati FI collegio Marche 1
Ancora una volta il sindaco Carancini rilascia delle dichiarazioni deliranti:” Macerata è libera..”, ci spieghi da cosa è libera? Quando nulla è cambiato dopo i fatti atroci che hanno sconvolto la nostra città. Questa situazione è ormai fuori controllo, palesata più volte anche dalla discordanza dei dati numerici forniti dal Comune e dalla Prefettura sulla presenza dei migranti. In ogni giornale o trasmissione televisiva Macerata viene descritta come la città dello spaccio facile, droga a quintali, prostituzione e traffici illeciti. Sono state presentate interrogazioni al Ministro Minniti per fornire chiarezza riguardo la presenza della Mafia Nigeriana, e del motivo della mancata rimozione della Prefetta di Macerata, quale rappresentante di un Governo Assente!! E’ vero il Questore di Macerata è andato via per colpe non sue, infatti chi ha gestito con superficialità questa situazione sconvolgente è stata la Prefetta e il Sindaco.
Quindi, Macerata sarà libera quando il Sindaco Carancini invece di pensare a della manifestazioni inutili e provocatorie deciderà di fare l’unica cosa dignitosa: quella di dimettersi per la sua inadeguatezza a saper gestire e garantire ai cittadini legalità e sicurezza. Grave è anche l’adesione della nostra Università a questa manifestazione; l’Università dovrebbe essere libera da ogni appartenenza politica, invece in questo caso emerge un Ateneo che ha una chiara connotazione politica, non si può tollerare tutto questo: il Rettore manifesterà insieme alla Monteverde che sabato ha sfilato con Adriano Sofri, che tipo di insegnamento possiamo dare alle future generazioni?
Il problema immigrazione è un fatto serio e, guarda caso, quando governa la sinistra la sicurezza e l’immigrazione incontrollata e senza regole diventano due emergenze, come dimostrato dalla situazione degli sbarchi in Italia negli ultimi due anni di Governo di sinistra. No c’entra nulla il fascismo che ormai è morto e sepolto più di settant’anni fa o il razzismo: noi vogliamo sapere la verità sulla morte di Pamela.
Questa non è l’Italia che vogliamo, è fondamentale riprendere il controllo del territorio, in modo tale da garantire sicurezza e legalità, restituendo a tutti i cittadini “la città della Pace”.
Ci sono partite che, come si dice nello sport, si “preparano da sole”. Sicuramente è il caso di Medea Macerata-Sa. Ma. Portomaggiore di sabato. Scontro al vertice dopo che la partita di Morciano aveva messo in mostra le due facce della squadra allenata da coach Adrian Pablo Pasquali, anche per un approccio un po’ discontinuo alla partita. Rischio che non si ripeterà alla Marpel Arena. “Sono quelle sfide che tutti sentono e dove tutti vogliono dare un contributo per portare a casa il risultato – ha dichiarato il libero della Medea Simone Gabbanelli – Questo coinvolgimento farà sì che sarà una bella partita”.
Dall’altra parte della rete la formazione allenata da coach Guillermo Taborda, quadrata in tutti i fondamentali “Più che sulle individualità fanno forza sul gioco di squadra – l’analisi di Gabbanelli – Questo fu quello che fece la differenza all’andata. Sono tutti giocatori validi, e ben gestiti da Taborda. Dobbiamo stare attenti”. Ovviamente il ricordo va anche alla partita di andata, quel 3-2 a favore della Sa. Ma. al termine di una battaglia interminabile. “Siamo un po’ cambiati, sia noi che loro, nel senso che entrambi siamo più rodati rispetto a quella partita – ricorda il libero – Già ci siamo affrontati, sappiamo da dove partire per poi andare in crescendo”.
Nelle file di Portomaggiore un volto nuovo: l’opposto Gianluca Pellegrino, classe 1992 da Sabaudia. “Ci ho giocato contro in passato – ha spiegato Gabbanelli – Sarà una pedina in più per loro e sappiamo che è un giocatore che sa il fatto suo e che per loro sarà un valore aggiunto rispetto alla gara di andata”. Partita equilibrata fu allora, con un percorso in parallelo in perenne equilibrio e sabato si presenteranno due squadre più mature di allora, premessa per un incontro di alto livello. “Sarà una gara combattuta e a viso aperto, tanto le carte che ogni squadra può mettere sul tavolo le conosciamo – il pronostico del libero – Oltretutto sia da una parte che dall’altra c’è un volto nuovo, loro hanno Pellegrino e noi abbiamo Di Meo, che all’andata non era ancora arrivato. Anche noi abbiamo un valore aggiunto quindi. Arriviamo a pari punti e con diversi parallelismi, questo fa sì che sarà una bella partita alla Marpel Arena”.
Appuntamento sabato 17 febbraio alla Marpel Arena, alle ore 21. La gara sarà trasmessa in diretta audio da Radio Studio 7, ascoltabile sul sito www.radiostudio7.net e sul canale 611 del digitale terrestre delle Marche.
"Lascio gli altri giudicare. Non si può recuperare ciò che non si è fatto".
Così il leader di Leu, Pietro Grasso, risponde a chi gli chiede se la decisione del segretario del Pd Matteo Renzi di andare a Sant'Anna di Stazzema sia un modo per recuperare la mancata partecipazione alla manifestazione antifascista di Macerata.
(Fonte Ansa)
Ben 69, con iscritti anche da Puglia ed Emilia, sono i partecipanti a “Il segno d’inizio”, sesta edizione della mostra-concorso d’arte rivolta ad artisti emergenti organizzata dalla Pro loco di Macerata e in esposizione fino al 28 febbraio alla galleria degli Antichi forni in piaggia della Torre.
Ieri mercoledì 14 febbraio il taglio del nastro alla presenza dell’assessore alla Cultura Stefania Monteverde e della giuria che ha valutato le opere, composta dalla direttrice dell’istituzione Macerata Cultura Alessandra Sfrappini, dal collezionista Maurizio Costantini, dalle professoresse Maria Vittoria Tomassetti e Mariella Malatini e dalla decoratrice Alessia Menichelli. Ad aggiudicarsi il primo premio (400 euro) Sandro Cianni di Montefiore dell’Aso con l’opera “Gente di Macerata”, seconda classificata Vania Caprari di Filottrano con “Ricordi”, terza la maceratese Tiziana Fagiani autrice di “La natura ci cambia la storia”. Menzione anche per le opere delle maceratesi Gabriella Belardinelli e Federica Ricci, degli anconetani Sandra Tavoloni e Massimo Volponi e per Marida Di Francesco di Controguerra (Teramo).
Macerata è libera. La città riparte, dopo le tragiche vicende che ha vissuto nei giorni scorsi con la morte di Pamela Mastropietro prima e la sparatoria in cui sono rimasti feriti sei immigrati dopo, dalle parole che pronunciò il 30 giugno 1944 il partigiano Augusto Pantanetti liberando, con il gruppo delle Bande Nicolò, Macerata dal nazifascismo.
“Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista” è infatti il titolo della manifestazione, promossa dall’Amministrazione comunale, condivisa sinergicamente da Enti e associazioni del territorio - per riflettere profondamente su quanto accaduto - che si svolgerà domenica 18 febbraio.
A presentarla questa mattina nel corso di una conferenza stampa il sindaco Romano Carancini e i firmatari del documento frutto dell’incontro di tutti gli attori della rete antifascista svoltasi il 9 febbraio scorso in Municipio.
L’appuntamento è per tutti domenica mattina alle 9.30 in piazza della Libertà, da dove, dopo il saluto del primo cittadino, alle 10 partirà il corteo che sfilerà senza bandiere, ma con striscioni e cartelli che richiamano la Costituzione Italiana. Il cammino proseguirà in corso Matteotti, via Tommaso Lauri, corso Garibaldi, corso Cavour per arrivare al Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria, dove verranno dispiegati il Tricolore e tutti i vessilli, verranno letti i 12 principi fondamentali della Costituzione Italiana e verrà intonato l’Inno nazionale. La manifestazione, come ha ribadito il sindaco Carancini, è per la vita, per la persona e per la libertà, frutto della necessità di una riflessione profonda e il bisogno di ricercare i perché di quanto accaduto a Macerata, sul come coniugare i valori indiscussi della comunità civile maceratese, fondata sulla Costituzione e in risposta alla necessità di rafforzare nella cittadinanza la coesione sociale fondata sui valori democratici. Una manifestazione per affrontare e respingere gli attacchi alla libertà della persona in tutte le sue forme, dalla violenza di genere alla discriminazione, al razzismo, alle forme di fascismo e intolleranza.
La manifestazione del 18 febbraio sarà solo la prima tappa di un percorso che passerà anche attraverso le scuole, i musei, le biblioteche, ha detto il sindaco: “Da qui nessuno si potrà sentire escluso da una responsabilità comune.”.
Carancini ha ricordato anche la manifestazione del prossimo 24 febbraio a Roma che Macerata vuole condividere nel percorso di risalita che sta affrontando : “Un segno di ripresa – ha detto ancora – che vogliamo dare perché la città deve tornare a essere quello che è senza dimenticare”.
Alla manifestazione di domenica 18 febbraio, a cui sono stati invitati i sindaci del territorio, hanno aderito Cgi, Cisl, Uil, Anpi, Unimc, Unicam, Officine Universitaria, Mondo Solidale, PD Macerata, Isrec, Refugees Welcome, Arci Macerata, Leu, Acli Macerata, Auser Macerata, Lega Coop Marche, Anolf, Anteas, Albero dei Cuori. Con il passare delle ore al Comune di Macerata stanno arrivando tante altre adesioni.
Torna al liceo “G.Galilei” di Macerata, dopo alcuni anni, la “settimana culturale”, iniziativa caldeggiata e curata dagli studenti con il supporto della dirigenza e di tutto il personale docente e Ata. Il progetto è stato autofinanziato dagli studenti attraverso la vendita di gadget disegnati dagli stessi (felpe e maglie con il logo del liceo).
Da giovedì 8 a mercoledì 14 febbraio gli studenti, divisi per classi aperte e interessati alla frequenza di corsi per lo più tenuti da personale esperto esterno, ma anche da alcuni insegnanti dello stesso liceo, hanno indagato ed approfondito temi ed argomenti stimolanti ed innovativi, condividendo passione e dedizione, curiosità ed impegno.
Si sono tenuti corsi di archeologia, con l’intervento di insegnanti del Dipartimento di Scienze storiche dell’Università di Macerata, di arte multimediale, di fotografia, con l’esperto Roberto Riccitelli, di giornalismo, di psicologia, con il dottor Giammaria, mentre l’Associazione Amici del liceo, costituita da professionisti già studenti del Galilei, ha curato l’orientamento al lavoro.
I ragazzi sono stati ospiti anche della redazione di Picchio News dove hanno potuto osservare da vicino il lavoro che c'è dietro ad un giornale. Una lezione è invece stata tenuta all'interno delle aule del liceo. La seconda parte della lezione si sarebbe dovuta svolgere sabato scorso, sempre nelle aule del Galilei ma è purtroppo saltata a causa della chiusura delle scuole per la manifestazione antirazzista che si è svolta in città.
Martedì 13 poi tutti gli allievi si sono riuniti al Palazzetto di Fontescodella, nell’intento di premiare le eccellenze della scuola e di celebrare il carnevale in uno spazio capace di contenere tutti gli studenti, che normalmente, si sa, sono smembrati in due sedi, l’istituto di via Manzoni e il palazzo degli studi di via Gramsci. L’impegno tenace di molti, ma soprattutto dei giovani rappresentanti del Consiglio d’Istituto ha permesso la realizzazione di una festa sentita e partecipata con entusiasmo anche dagli insegnanti.
Al momento centrale della premiazione delle eccellenze, alla presenza del Dirigente, professor Pierfrancesco Castiglioni, gli allievi meritevoli per il profitto e per la partecipazione attiva ai progetti della scuola hanno ricevuto il diploma di attestazione delle attività svolte e dei risultati di rilievo conseguiti, oltre al dono di libri. Performance canore, ludiche e danzanti si sono alternate nel corso della mattinata ed hanno rivelato o confermato il talento di un numero cospicuo di studenti liceali.
Riprendono, sabato 17 febbraio alle ore 17.00, gli incontri presso la Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata sul poeta Remo Pagnanelli.
Tanti i nomi che prenderanno parte all'evento: i professori Enrico Capodaglio, Umberto Piersanti dell'Università di Urbino, i poeti Filippo Davoli e Alessandro Seri, lo psichiatra Piero Feliciotti, il giornalista Maurizio Verdenelli che ne tracceranno la figura ricordando l'attività letteraria e la sua vita di uomo e intellettuale nella Macerata degli anni settanta e ottanta.
A coordinare gli interventi il prof. e amico Guido Garufi. Gli attori maceratesi Piero Piccioni e Fulvia Zampa leggeranno testi poetici. Nella serata saranno riprodotte foto e alcune letture dello stesso autore recuperate dagli archivi di famiglia, in viva voce, che certamente potranno dare il senso della partecipazione dello stesso poeta alla serata .
Sarà inoltre presentata una plaquette voluta e curata da Eugenio De Signoribus dal titolo "Remo Pagnanelli, il filo del pensiero" con testi di Garufi e Capodaglio.
Arrestato un 22enne del Gambia trovato in possesso di sette dosi di eroina.
È accaduto a Macerata ieri sera quando sottoposto a controllo dalla suqadra mobile, è stata trovata droga nella sua abitazione dove sono state oppunto ritrovate sette dosi di eroina confezionate in piccoli involucri termosaldati pronti per essere spacciati e la somma di circa 300 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato ristretto agli arresti domiciliari.
Nella provincia di Macerata stati rintracciati un uomo e una donna, S.G. di anni 37, bosniaco pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e H.V., anch’essa 37enne di nazionalità bosniaca, i quali fermati mentre viaggiavano a bordo di un furgone, sono risultati privi del titolo di soggiorno.
Entrambi sono risultati avere numerosi precedenti di Polizia. Nei confronti dell’uomo segnalato anche alla competente Autorità per guida senza partente poiché mai conseguita, è stato emesso un decreto di espulsione dal territorio nazionale mentre la donna è stata accompagnata al Centro per i Rimpatri di Roma per essere rimpatriata nel proprio paese in quanto già gravata da un precedente ordine di espulsione. Nello stesso ambito è stato rintracciato a Civitanova Marche un cittadino tunisino di 33 anni con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti, che è risultato inottemperante all’ordine di espulsione. Lo stesso è stato accompagnato presso il Centro per i Rimpatri di Torino per il successivo rimpatrio presso il proprio paese.
Nella notte, inoltre, in Piazza Annessione è stato perquisito un cittadino di origini somale di 30 annitrovato in possesso di alcuni grammi di marijuana, fatto per il quale lo stesso verrà segnalato alla competente Autorità quale assuntore di sostanza stupefacente.
"Macerata è libera, non violenta, antifascista,antirazzista": con queste parole comuni la Cisl di Macerata si unirà al corteo di domenica 18 febbraio organizzato insieme all’amministrazione comunale, agli atenei di Macerata e Camerino, all’ANPI e ad altre realtà sindacali, politiche e dell’associazionismo.
La manifestazione prenderà il via alle 9.30 da Piazza della Libertà e proseguirà lungo Corso Matteotti, Corso Garibaldi e Corso Cavour per terminare al Monumento ai Caduti, dove saranno letti i 12 principi della Costituzione Italiana e brevi brani dalla storia della resistenza maceratese.
La Cisl delle Marche e di Macerata parteciperanno convinti che sia quanto mai necessario promuovere il senso di coesione in una comunità da sempre contraddistinta da sensibilità sociale tesa all’accoglienza, alla solidarietà e all’integrazione: un patrimonio che va preservato e custodito in nome dei valori democratici sanciti dalla Costituzione.
"Non ho ucciso la ragazza". Lo ha ripetuto oggi al suo nuovo legale, l'avv. Simona Matraxia di Ascoli Piceno, Innocent Oseghale, 29 anni, uno dei tre nigeriani fermati (un quarto è indagato a piede libero) con l'accusa di aver ucciso e fatto a pezzi a Macerata Pamela Mastropietro, 18enne romana. A riferirlo all'ANSA è stato il difensore che ha parlato per oltre un'ora con Oseghale nel carcere di Montacuto ad Ancona.
"L'indagato respinge l'accusa di omicidio - detto il legale - mi ha ribadito di non aver ucciso la ragazza". "Non sono a conoscenza degli atti. - ha proseguito Matraxia - Mi sto recando a Macerata per avere contezza degli atti a sostegno della misura cautelare. Altro non voglio aggiungere perché, non avendo visto gli atti, preferisco rimanere in silenzio per il resto". (Ansa)
Il sindaco Romano Carancini ha incontrato ieri pomeriggio 14 febbraio nel suo studio di Palazzo Conventati il nuovo questore di Macerata Antonio Pignataro dandogli il benvenuto in città e augurandogli buon lavoro.
L'incontro è stato momento di condivisione della delicatezza della fase che il territorio sta attraversando, ma sono giunte parole puntuali e rassicuranti sulla chiara volontà di accentuare ulteriormente il valore della legalità e la lotta alla criminalità, in particolare quella attinente lo spaccio di stupefacenti.
Al termine dell’incontro il sindaco Carancini ha donato al nuovo questore Pignataro il crest del Comune di Macerata.
Sa.Ma. Portomaggiore in avvicinamento. Sicuramente per la Medea Macerata non è l’ultima chiamata della lotta per la testa del girone, ma è senza dubbio un match di cartello, di grande fascino e soprattutto di alto livello. Sarà di certo un match che lascerà un buon sapore in bocca al pubblico che giungerà questo sabato alla Marpel Arena dalle ore 21.
Le premesse per una bella serata di sport ci sono tutte, anche ricordando quanto bella e combattuta fu la partita di andata a Portomaggiore. Allora era la terza di campionato ed era un po’ tutto nuovo con una gara tutta in equilibrio. Alla fine prevalsero i padroni di casa ma ora per i ragazzi allenati da coach Adrian Pablo Pasquali la gara di ritorno rappresenta un’altra pagina sul libro della storia di questo campionato che da allora è corso sul filo dell’equilibrio proprio come quella partita, quel 3-2 per Portomaggiore che molto disse sulle potenzialità della Medea e sulla forza e quadratura dell’avversario che si era affrontato.
La partita che è stata – “La partita che è stata, quella di Portomaggiore, fu una partita agrodolce. Ricordo che non l’approcciammo nella maniera ottimale e infatti perdemmo il primo set, con qualche errore di troppo. Fu una lotta: il secondo set lo giocammo bene e lo vincemmo ai vantaggi; vincemmo anche il terzo. Poi c’è quella vena di rimpianto per quel quarto set che ad un certo punto potevamo anche vincere, ma anche lì abbiamo commesso degli errori che alla fine, ai vantaggi, ci sono stati fatali. Poi c’è stato il tie-break. Di nuovo una battaglia interminabile tanto che finì 21-19 per Portomaggiore. Questo per far capire quanto fosse una gara equilibrata e di alto livello. Di quella partita mi ricordo la percezione di come ogni punto occorresse sudarselo in quell’equilibrio che regnava. Alla fine ti resta quella sospensione tra la consapevolezza di essertela giocata e quella sensazione di incompiuto per quel quarto set in cui avremmo potuto chiudere i giochi, con un maggiore cinismo. Però quando ci sono queste battaglie va così”. (Emanuele Miscio, palleggiatore)
La partita che vorrei – “La partita che vorrei, quella di Macerata, è prima di tutto una partita in cui vincesse la pallavolo. Vorrei vedere il palazzetto pieno, quella cornice di pubblico che ci ha accompagnato in estate in quella avventura dei play-off e vorrei che tutti insieme si riesca a regalare ai nostri sostenitori una partita bella da vedere. Questa è la prima cosa che vorrei per sabato sera, se poi il risultato sarà dalla nostra, tanto meglio. Sentiamo questa gara che si sta avvicinando, ci sentiamo carichi e sentiamo la giusta mentalità. La vogliamo vivere con entusiasmo, non con apprensione perché sappiamo che è una partita importante, ma non è la gara del dentro o fuori di questo campionato che è ancora lungo. Partita tosta fu a Portomaggiore, partita tosta sarà a Macerata: d’altronde il loro cammino parla chiaro. Sta arrivando un avversario forte, quadrato, che si è anche rinforzato con l’opposto Pellegrino. Sono esperti, sono forti e stanno facendo bene come noi, ecco perché ci aspetta una gara equilibrata e perché il nostro pubblico potrà fare la differenza”. (Alex Molinari, centrale)
La Procura di Macerata chiederà "quanto prima" il giudizio immediato dinanzi alla Corte di Assise per Luca Traini, accusato di strage aggravata per il raid xenofobo a colpi di pistola del 3 febbraio, "in modo da giungere celermente alla celebrazione del processo ed alla sentenza di primo grado rispetto ad una condotta criminosa, posta in essere per odio razziale, valutata di particolare gravità". Lo annuncia il procuratore Giovanni Giorgio, precisando che le indagini proseguono. "Sono stati nominati i consulenti medico-legali, in servizio presso l'istituto di medicina legale dell'Università di Macerata - spiega Giorgio - al fine di definire in modo preciso l'entità delle lesioni patite dai sei feriti e per acquisire ulteriori dati medico-legali d'interesse" in modo da "articolare dettagliatamente le contestazioni da muovere al responsabile della contestata strage". In corso anche accertamenti balistici.
(Fonte Ansa)
Da Riccardo Sacchi (anche per i consiglieri comunali: Maurizio Mosca, Deborah Pantana, Andrea Marchiori, Paolo Renna, Francesco Luciani e Gabriele Mincio, tutti quali firmatari della mozione di censura che andrà in discussione al prossimo Consiglio comunale) riceviamo
Non vi è dubbio che i cittadini maceratesi si aspettino un’obiettiva e penetrante analisi della situazione che si è determinata per far sì che non si ripetano mai più i tragici episodi di cui sopra, unitamente a un deciso cambio di rotta.
Dopo la presentazione della mozione di censura da parte del centrodestra nei riguardi dell’operato Sindaco in ordine ai tragici fatti di sangue accaduti nei giorni scorsi nella nostra città, riportati dai media di tutto il mondo con gravissimo pregiudizio per l’immagine di Macerata, ribadiamo che l’opposizione consiliare, da anni, sottopone all’amministrazione e all’opinione pubblica questioni di grande rilevanza connesse al generalizzato degrado di alcune zone della città come i giardini Diaz, sottopassi, parcheggi, ecc., all’accattonaggio molesto e ai bivacchi, all’aumento dello spaccio di droga, al complessivo aggravarsi della sensazione di insicurezza dei maceratesi.
Inoltre, come opposizione, abbiamo anche promosso molteplici mozioni, interrogazioni, interpellanze, incontri pubblici, comunicati, proponendo soluzioni concrete già positivamente adottate in altre città come il c.d. “controllo del vicinato”, l’implementazione della videosorveglianza, l’assunzione di nuovi agenti di Polizia municipale e la revisione dei relativi regolamenti, un maggior coordinamento del Comune con le forze di polizia e con le associazioni di categoria, sottolineando con forza la necessità di una maggior trasparenza sulle attività e sull’utilizzo delle ingenti risorse economiche da parte delle associazioni che gestiscono l’accoglienza, nonché sui relativi numeri.
Ebbene, l’amministrazione, benché più volte formalmente sollecitata, non solo non ha prestato la minima attenzione alle nostre proposte, ma si è sempre ostinatamente rifiutata di fornire informazioni sulle modalità di accoglienza, sulle strategie adottate al momento della fuoriuscita dai progetti dei soggetti assistiti, sulla mancata integrazione, nonché sui finanziamenti e sui bilanci delle associazioni che gestiscono l’accoglienza in città.
Tale atteggiamento di reticenza permane, nonostante la recente notizia di procedimenti penali attivati dalla Guardia di Finanza nei riguardi delle predette associazioni abbia evidenziato un’evidente carenza di trasparenza nei bilanci relativi agli ultimi esercizi, nonché una natura giuridica che sembrerebbe aver poco a che vedere con la figura associativa genuinamente intesa. Contesto da cui emergerebbe un ruolo determinante di esponenti della galassia del centrosinistra da cui discenderebbe un inquietante intreccio tra politica e associazioni dedite all’accoglienza.
A fronte di questa inedita, gravissima situazione, nonché di tali preoccupanti compromissioni, apprendiamo che Sindaco ed esponenti del centrosinistra, ora, invitano ad abbassare i toni “lasciando in pace” Macerata, organizzando - forse per uscire dall’isolamento in cui la maggioranza si è cacciata - una non meglio specificata manifestazione pubblica per domenica prossima.
Pur condividendo l’opportunità di una riduzione del clamore mediatico sulla nostra città, diciamo un chiaro e forte “no” a quello che appare un atteggiamento autoassolutorio da parte di chi governa da decenni la città e che non può più illudersi di sfuggire dalle pesantissime responsabilità, dalle conclamate omissioni relative agli ultimi anni in materia di sicurezza pubblica e di supporto a quello che si sta rivelando un vero e proprio “business dell’immigrazione” incontrollata.
Pertanto, riteniamo che, anziché spegnere i riflettori, sia invece il caso di fare definitivamente luce sulle reali cause dell’accaduto, sui motivi per cui si sono sommati anni di assoluta disattenzione in materia di droga e di presenza in città di tanti, troppi spacciatori pronti a tutto.
Questa volta non consentiremo che le nostre proposte, le nostre idee vengano lasciate cadere nel vuoto o derubricate a “fantasie” o “pessimismo”.
Fondamentale importanza rivestono le vicende giudiziarie che vedono coinvolte le associazioni dedite all’accoglienza con i loro nebulosi bilanci milionari che costituiscono, quindi, un monito alla prudenza e alla trasparenza. Da ciò discende l’assoluta necessità ed urgenza di bloccare immediatamente tutti i nuovi progetti voluti da Comune e Prefettura di Macerata, che farebbero arrivare altri 400 migranti circa in una città ancora sotto shock.
Occorre ragionare “a bocce ferme”. Prima di acconsentire a nuovi arrivi, è infatti necessario riflettere profondamente sul “sistema Macerata”, sulle politiche di accoglienza e di (mancata) integrazione sin qui adottate, nonché sui legami tra politica e gestione dell’immigrazione.