Macerata

Macerata, Antonio Polito interviene sul tema "Famiglia e droga: educare e prevenire”

Macerata, Antonio Polito interviene sul tema "Famiglia e droga: educare e prevenire”

Domani, 21 febbraio, alle ore 21, presso il Teatro Don Bosco di Macerata, il Circolo del Villaggio ospiterà Antonio Polito, vicedirettore del «Corriere della Sera», per l’incontro pubblico dal titolo di “Famiglia e droga: educare e prevenire”. Antonio Polito è autore di "Intervista sul Nuovo Secolo", conversazione con lo storico Eric Hobsbawm (Laterza, 1999), "Dopo la democrazia", con Ralf Dahrendorf (Laterza), "Oltre il socialismo" (Marsilio editore), "Contro i papà" (Rizzoli, 2012), "In fondo a destra" (Rizzoli, 2013)). Lo scopo dell’iniziativa è approfondire i drammatici eventi di questi giorni, offrendo uno spazio di riflessione alle tante domande che questa vicenda ha suscitato nell’opinione pubblica, soprattutto rispetto alla diffusione della droga tra i giovani; ci si chiederà, in particolare, cosa si può fare per prevenire e combattere questo fenomeno, anche attraverso un’adeguata formazione e sostegno alle famiglie. L’ingresso è libero. Il Circolo del Villaggio è un’associazione culturale che raccoglie diverse realtà che operano nel settore dei servizi sociali e sanitari, come la Coop Soc. PARS Onlus e A.Cu.Di.Pa. (Associazione per la Cura delle Dipendenze Patologiche), e che promuovono iniziative formative per i giovani, con corsi di musica e arte, come la Fondazione San Riccardo Pampuri e l’associazione Ut Re Mi onlus.

20/02/2018 11:44
Macerata, organizzata messa in ricordo di Pamela giovedì 22 febbraio

Macerata, organizzata messa in ricordo di Pamela giovedì 22 febbraio

Il prossimo giovedì 22 febbraio verrà celebrata una messa alle ore 17.00 presso il Santuario della Misericordia in onore e ricordo della giovanissima Pamela. La celebrazione è stata pensata in modo tale che tutta la comunità maceratese potrà pregare per lei e ricordarla. È invitata a partecipare l'intera cittadinanza.

20/02/2018 11:30
Gli ultimi istanti di Pamela raccontati del tassista che la portò da Oseghale - VIDEO

Gli ultimi istanti di Pamela raccontati del tassista che la portò da Oseghale - VIDEO

"Quella mattina Pamela le chiede di accompagnarla, dove? Mi chiede di portarla ai Giardini Diaz". Inizia così l'intervista andata in onda nel programma Mediaset Quarto Grado, dove le telecamere, a bordo dello stesso taxi preso dalla povera Pamela, ripercorrono il tragitto dalla stazione ai giardini fatto dalla giovane e le successive tappe in cui è stata vista a Macerata. Pamela sale accanto al conducente e durante il percorso si confida, dicendo di aver litigato col fidanzato e di voler tornare a Roma ma quando il tassista le chiede del perché, allora, volesse essere portata ai Giardini Diaz, risponde che doveva incontrare una persona, chiedendo informazioni anche sul Sert.Mostrato il punto in cui Pamela è scesa, il servizio riprende da Via Spalato, nei pressi della farmacia, dove il tassista dice di averla incontrata un'ora dopo e che ad attenderla fuori, dall'altro lato della strada, c'era un ragazzo di colore. I due vengono visti successivamente camminare insieme, recarsi nell'appartamento di Oseghale, al civico 124, dove la ragazza, purtroppo, troverà la morte.Un racconto già noto, ma di certo anche una testimonianza importante fatta da quel tassista che è stato uno degli ultimi a vederla ancora in vita e che riferisce di aver chiamato immediatamente i carabinieri, il giorno successivo, quando vide le foto di Pamela sui giornali, per raccontare tutto quello che aveva visto.

20/02/2018 08:25
Omicidio di Pamela, ascoltato un tassista. Entro la prossima settimana l'esito degli accertamenti del Ris

Omicidio di Pamela, ascoltato un tassista. Entro la prossima settimana l'esito degli accertamenti del Ris

Proseguono le indagini sull'omicidio di Pamela Mastropietro. Nella giornata di oggi è stato ascoltato un altro testimone, un tassista. "E’ stato individuato e sentito un tassista" spiega il procuratore capo Giovanni Giorgio "che ha avuto modo di conoscere e stare insieme alla ragazza, sino a poco prima ch’essa si adoperasse per approvvigionarsi di sostanza stupefacente. Le dichiarazioni rese da questo testimone sono coperte dal segreto investigativo e ne è assolutamente vietata ogni forma di divulgazione, anche per rispetto alla parte lesa ed ai familiari.  L’esito degli accertamenti scientifici in corso sarà comunicato a questo Ufficio entro la prossima settimana e ne è sin d’ora vietata ogni divulgazione, al fine di non compromettere le ulteriori indagini, previste nell’ambito del predisposto programma investigativo. Colgo l’occasione per esprimere il mio più vivo rammarico" conclude il procuratore Giorgio "per le gravi offese, che sarebbero state arrecate ai difensori degli indagati. Gli avvocati, invero, svolgendo l’essenziale funzione garantistica, loro attribuita dalla vigente Costituzione, meritano il massimo rispetto da parte di tutti".

19/02/2018 21:51
Musicultura: doppietta di premi per Roberta Scacciaferro, sul palco La Chance su Marte di Ancona

Musicultura: doppietta di premi per Roberta Scacciaferro, sul palco La Chance su Marte di Ancona

Il primo week end di audizioni live  con la grande musica d’autore di Musicultura  si chiude con la splendida voce della palermitana  Roberta Scacciaferro che dritta al cuore dei giurati e del folto pubblico del Teatro della Filarmonica di Macerata ha conquistato tutti  aggiudicandosi sia il “Premio Antonello Ieffi Energie Rinnovabili” per la migliore esibizione che  il “Premio Gradimento del Pubblico Val di Chienti”   La palermitana Roberta Scacciaferro inizia a studiare musica a vent’anni e ritrova le proprie radici nel canto siciliano. Accompagnata da una band formata da Giacinto Gianfala, Roberto Cataldi,Accursio Venezia, l’artista ha affascinato i presenti con le sue raffinate note. Tra i brani proposti a Musicultura ha spiccato Figghiu un’intensa canzonecantata in dialetto sicilianocheparla del “sacrificio che ogni uomo è disposto a fare per il bene di ogni altro uomo”; s’ispira a Tre madri, dalla “La buona novella” di De Andrè. La seconda canzone è Promessa percorre gli attimi dell’attesa di un amore che non può arrivare, la vera storia di Maria la bella, un’antica leggenda siciliana su un amore impossibile, tra una bella nobildonna e un pescatore. Infine Vuci: un brano d’amore, che tiene in sé la consapevolezza dell’amore perduto e la sofferenza che ne deriva. Primi marchigiani a salire sul palcoscenico del Festival 2018 La Chance su Marte di Ancona composta da Federico Olivieri, Francesco Flammia, Francesco Coen, Alessandro Bisogni, Alice Guazzarotti e Gianmarco Scortechini. Inizialmente cover band dei Beatles, come The Liverpool, la band assume nel tempo una propria forma, fino a pubblicare nel 2016 il primo EP, sfoderando il nuovo nome, La chance su Marte. Un nome che invita a concedersi un’opportunità, una chance, appunto, anche nei momenti difficili, in cui ci sentiamo sbagliati, degli extraterrestri. In arrivo il loro primo album, che verrà pubblicato l’aprile prossimo. Oceano, il brano omonimo La chance su Marte e Come ci viene,sono i brani originali proposti, contraddistinti da un sound fresco e contemporaneo,un pop rock elettronico che unisce testi in italiano a basi musicali moderne ispirate a autori e band come Jack Garrat, Calcutta, Coldplay U2. Sul palcoscenico di Musicultura anche Giulia Mei, il vero cognome è Catuogno, già finalista di Musicultura nel 2016 e nel 2017, e con il suo primo EP, “Pianopiano”.A Musicultura ha proposto tre brani che costituiscono un percorso dialettico, come lei stessa spiega. Il primo, Kundera, articolai conflitti e le insicurezze di una coscienzache portano finalmente alla certezza che “se non siamo noi a volerci salvare, nessuno lo farà per noi”. La coscienza si misura col mondo e con gli altri ne La 600 (tutta rotta), per ritornare in sé, salda nella propria Bellezza - proprio questo è il titolo dell’ultima tappa del viaggio che la Mei ci porta a fare, accanto a lei e al suo piano. Ad entusiasmare il pubblico di Musicultura l’ Anonima Noirela band alternative rock perugina con un album all’attivo “Fino all’anima e ritorno” e il secondo in arrivo. Un rock affascinante fiammante ed energico che puntasull’importanza delle parole. Per l’ Anonima Noire, composta da Andrea Brizi, Mirco Brozzi, e Niccolò Neri,la musica è “una passione, un’ossessione, un’esigenza”, necessità che con la loro energia hanno trasmessomolto bene dal primo pezzo L’armadio, all’ultimo Supereroi, passandoper Amore mio. Sul palco di Musicultura anche Michele Meloncelli, diTreviso con la sua voce rocagioca con le parole, è questo che apprezza e che ricerca nei cantautori, dice. “La musica è un patrimonio comune”.Patrimonio comune possono essere definite anche le canzoni che Meloncelli porta sul palco di Musicultura. Invisibile, Bel paese, e La musica è morta sono pezzi che, pur essendo molto personali, danno ampio spazio a un’interpretazione da parte di ognuno, a una condivisione. L’appuntamento con le audizioni live di Musicultura è per il prossimo week end, che si aprirà venerdì 23 febbraio con la partecipazione di Mirkoeilcane già vincitore di Musicultura 2017 di ritorno dal successo del Festival di Sanremo.    

19/02/2018 17:12
Macerata, stagione di prosa: è la volta de “Il sindaco del Rione Sanità” per la regia di Mario Martone

Macerata, stagione di prosa: è la volta de “Il sindaco del Rione Sanità” per la regia di Mario Martone

“Il sindaco del Rione Sanità”, capolavoro di Eduardo De Filippo, per la regia di Mario Martone, sarà il sesto spettacolo della stagione di prosa 2017/2018, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata in collaborazione con l’Amat e il contributo della Regione Marche e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in scena al Teatro Lauro Rossi martedì 20 e mercoledì 21 febbraio alle ore 21.   Mario Martone per la prima volta dirige un testo del grande drammaturgo napoletano in un allestimento che associa realtà produttive diverse nella realizzazione di un progetto culturale dal forte senso politico e civile che va ad arricchire il già variegato programma della stagione di prosa maceratese. Tra i produttori, il Teatro Stabile di Torino, a cui dal febbraio 2015 è stato riconosciuto dal MiBACT lo status di Teatro Nazionale anche grazie al percorso di crescita e di qualità dell’attività produttiva iniziato nel 2007 con l’insediamento di Mario Martone alla direzione artistica. La Elledieffe, la compagnia indipendente che porta il nome di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, che oltre a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana, continua una ricerca sul sociale e sul contemporaneo, nel rigoroso segno di Luca che dell'interesse per i ragazzi a rischio aveva fatto l'ultimo impegno della sua vita. Il NEST – Napoli Est Teatro di San Giovanni a Teduccio, uno dei quartieri più popolari e difficili di Napoli, dove un gruppo di giovani, attori, registi, scenografi e drammaturghi hanno ristrutturato una palestra e creato uno spazio per le arti là dove negli anni Ottanta c'era un morto di camorra al giorno e dove la criminalità organizzata ha visto alternarsi al comando negli ultimi anni diversi boss tra i venti e i trent'anni. Questo è il quadro da considerare se, oltre gli esiti del palcoscenico, si vuole cogliere appieno la valenza del gesto che ha persuaso Carolina Rosi ad affidare “Il sindaco del Rione Sanità”, uno dei testi più cari allo stesso Eduardo, al regista Mario Martone e al giovane Francesco Di Leva (che nello spettacolo interpreta il ruolo del “sindaco” Antonio Barracano), attore apprezzato al cinema e in teatro, co-fondatore del NEST insieme a Adriano Pantaleo, Giuseppe Miale Di Mauro e Giuseppe Gaudino anche loro parte integrante di questo progetto.   Con Francesco Di Leva e Giovanni Ludeno, nel ruolo del dottor Fabio Della Ragione, in scena, un cast che, contravvenendo in parte alle stesse indicazioni di Eduardo, abbassa notevolmente l’asticella dell’età dei vari interpreti; infatti gli attori che compongono il gruppo storico del NEST, da Adriano Pantaleo a Giuseppe Gaudino e con loro ci sono Ivan Castiglione, Daniela Ioia, Gianni Spezzano, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice. Le scene sono di Carmine Guarino, i costumi di Giovanna Napolitano, le luci di Cesare Accetta, le musiche originali di Ralph P, il regista collaboratore è Giuseppe Miale Di Mauro.   “Il teatro è vivo quando s'interroga sulla realtà - riprendendo una dichiarazione del regista Mario Martone -se parla al proprio pubblico non solo osando sul piano formale ma anche agendo in una dimensione politica”. Questa modalità di lavoro per Mario Martone si concretizza adesso calando nella realtà dei giorni nostri Il sindaco del Rione Sanità. L'idea di affidare il ruolo del Sindaco a un uomo giovane e deciso, nel fisico e nel gesto - quanto il personaggio scritto da Eduardo era invece crepuscolare - pone nei fatti la figura del protagonista ancora al centro del sistema criminale che rappresenta, laddove la scrittura eduardiana ne faceva il simbolo di un sistema di valori e disvalori al tramonto, ed allo stesso tempo favorisce il tentativo di sottrarre il testo al rischio della semplice rappresentazione naturalistica incarnandolo in un mondo reale drammaticamente vivo. In premessa c’è la realtà di San Giovanni a Teduccio, del NEST e dei suoi giovani attori, molti dei quali vivono nel quotidiano la cronaca non edulcorata di una vera guerra di camorra che insanguina da anni questa periferia napoletana e dove la criminalità è retta da giovani boss neanche trentenni. Il sindaco del Rione Sanità è una commedia in tre atti scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo, inserita dall'autore nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. Il protagonista, Antonio Barracano (Francesco Di Leva), è “il sindaco” della Sanità. Qui amministra le vicende del rione, un “uomo d’onore” che distingue tra “gente per bene e gente carogna”. In una sorta di ribaltamento del sistema legalitario, Don Antonio si avvale da anni dell’aiuto di Fabio Della Ragione (Giovanni Ludeno), un medico che, con la sua opera, sostanzialmente impedisce di portare alla conoscenza della Legge i risultati delle sparatorie e dei regolamenti di conti che avvengono nel quartiere. Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da Don Antonio, è così da sempre. Quando però gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello (Salvatore Presutto), il figlio del fornaio, risoluto ad ammazzare il padre Arturo, Don Antonio, cogliendo nel giovane la stessa determinazione che lo spinse all’omicidio in gioventù, si propone come mediatore avviandosi così all’incontro fatale con Arturo.   Mercoledì 21 febbraio, nell’ambito della stagione di prosa, alle 18 alla sala Castiglioni della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, prosegue il progetto di formazione del pubblico, che oltre all’approfondimento rivolto agli studenti con Scuola di platea, propone Gente di teatro la serie di interessanti incontri per tutti coloro che amano il teatro e vogliono superare quella che Garboli definiva la “gioia effimera di una sera” per approfondire la conoscenza dialogando con le stesse compagnie in scena al Lauro Rossi.

19/02/2018 16:45
Una festa speciale per tutte le donne l'8 marzo al teatro de La Filarmonica di Macerata

Una festa speciale per tutte le donne l'8 marzo al teatro de La Filarmonica di Macerata

Una serata completamente dedicata alle donne. Per l'8 marzo Stefania Cittadini (nella foto) e il suo staff hanno pensato a una festa speciale, dove in una location da favola si incontreranno i sapori di una cena deliziosa con un menù appositamente studiato per l'occasione e una selezione musicale suonata dal vivo sempre con al centro la figura femminile. L'appuntamento è al teatro de La Filarmonica in via Gramsci a Macerata. Per qualsiasi info si può chiamare il 3311801660.

19/02/2018 13:54
Per solidarietà con il Comune di Macerata la Uisp ha riunito la direzione contemporaneamente alla manifestazione

Per solidarietà con il Comune di Macerata la Uisp ha riunito la direzione contemporaneamente alla manifestazione

La Direzione Nazionale Uisp, per testimoniare la solidarietà con il Comune di Macerata,  domenica 18 febbraio, contemporaneamente alla manifestazione, ha riunito  la direzione presso la sala Castiglioni di Macerata. "Macerata è tutta Italia": lo scorso fine settimana l'Uisp aveva lanciato questo slogan, all'indomani dei noti fatti di violenza e di razzismo che avevano sconvolto la città marchigiana. L'associazione di sport sociale e per tutti, insieme all'Anpi e alle associazioni di "Mai più fascismi", ha lanciato una serie di iniziative in tutta Italia sul tema dell'integrazione e dell'antirazzismo, con al centro il progetto "SportAntenne", promosso da Uisp e Unar-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali in 13 città italiane (tra cui anche Macerata). Domenica 18 febbraio la Direzione nazionale Uisp si è riunita proprio a Macerata, nella sala Castiglioni del Municipio, in concomitanza con la manifestazione cittadina promossa dal Comune dal titolo: "Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista". Il sindaco Romano Carancini e l’assessore allo sport Alferio Canesin,subito dopo la manifestazione si sono recati presso la sala “Castiglioni”, dove si teneva la direzione UISP, ed hanno scambiato le loro opinioni sulle vicende maceratesi concordando pienamente sull’analisi della situazione. Il presidente nazionale Vincenzo Manco ha ribadito: "Abbiamo raccolto l'appello del Comune e della cittadinanza, pensiamo che Macerata non vada considerata un caso isolato, ma faccia parte di un contesto nazionale nel quale la violenza, il razzismo e il fascismo vengano respinti con decisione, ognuno deve fare la propria parte, dalle istituzioni alle organizzazioni sociali come la nostra, che vuole trasmettere il valore sociale dello sport e della pacifica convivenza tra tutte le persone".  Il sindaco Carancini ha ringraziato la UISP e il presidente nazionale Vincenzo Manco apprezzando il gesto di solidarietà verso la città di Macerata, ribadendo il ruolo sociale della Uisp anche a livello locale e lodando le varie iniziative che il Comitato Uisp di Macerata porta avanti da diversi anni.  Al termine dell’evento si sono dati appuntamento alla grande manifestazione di Roma che si terrà Sabato  24 Febbraio.  

19/02/2018 13:42
Il Centro Nuoto Macerata domina ai Campionati regionali invernali di Salvamento

Il Centro Nuoto Macerata domina ai Campionati regionali invernali di Salvamento

Il Centro Nuoto Macerata ha fatto centro, dominando in modo sensazionale e trionfando ai Campionati regionali invernali di Salvamento disputati a Moie. La squadra biancorossa è risultata la migliore di tutte, i 60 atleti della piscina di viale Don Bosco, allenati da Franco Pallocchini, hanno conquistato il gran bottino di 94 medaglie, di cui 78 nelle diverse categorie e ben 16 assolute. L’elenco degli allori e delle soddisfazioni è infinito, partendo dai più piccoli degli Esordienti (seguiti da Nicola Tobaldi) che hanno collezionato 3 ori, 5 argenti, 6 bronzi grazie a Giulia Addimando, Sara Di Camillo, Giorgia Foglia, Niccolò Poloni, Emma Pugnaloni e Anna Maria Soltuz. Molto bravi anche gli altri debuttanti nella specialità Giulia Pistolesi, Giorgia Luzi, Isabel Schiaroli e Eleonora Reschini. Nella categoria Ragazzi 6 nuotatori hanno conquistato il titolo di campione regionale e c’è pure chi ha fatto doppietta. Patrizia Palazzini è stata oro nel nuoto ostacoli e nei 100 pinne, Andrea D’Amico invece nel trasporto manichino e 100 pinne. Primo posto anche per Filippo Maurizi nel percorso misto e altri 3 ori sono arrivati nella specialità 200 mt super life saver dove il CN Macerata ha giganteggiato con Vittoria Altobelli, Riccardo Brancadori e Alessandro Coppari. Altri due successi per merito degli atleti più grandi, Alex Dobai specialista del percorso misto e Lorenzo Nardelli nel super life saver. Che dire poi dei due podi totalmente biancorossi? E’ avvenuto in due competizioni nel percorso misto juniores femmine con Sonia Sotiri, Silvia Smorlesi, Mara Sdrubolini, nonché nei 100mt manichino pinne cadetti maschi con Nicola Tobaldi, Niccolò Fidani e Riccardo Trivelli. Ottime anche le prestazioni assolute della squadra con i titoli regionali di Maria Chiara Cera, Maria Sara Mirabile, Riccardo Zaffrani Vitali e della staffetta 4x25 manichino femminile (Cera, Mirabile, Scocco, Sotiri). A Moie c’è stato infine il debutto per il gruppo Master Salvamento. Gli atleti Ihtisham Amin, Riccardo Andrenacci, Francesco Ansovini, Fabio Giustozzi, Maurizio Montecchiari, Michele Pazzelli, Federico Salvatelli, allenati da Giacomo Marinozzi, hanno ben figurato nelle discipline pinnate migliorando i loro crono personali.

19/02/2018 13:26
Avis Macerata, ai Campionati Italiani Assoluti nella marcia Giacomo Brandi sale sul podio. Grande Elisabetta Vandi nei 400

Avis Macerata, ai Campionati Italiani Assoluti nella marcia Giacomo Brandi sale sul podio. Grande Elisabetta Vandi nei 400

Un podio di grande valore quello guadagnato da Giacomo Brandi in Ancona in occasione dei Campionati Italiani Assoluti nella 5 chilometri di marcia. Il forte marciatore dell’AVIS Macerata ha trovato avversari di gran nome e con importantissime esperienze internazionali come Francesco Fortunato delle FF.GG., già convocato per i Campionati del Mondo a Taicang (Cina), che ha vinto la gara, e Leonardo Dei Tos dell’Athletic Club 96 Alperia (BZ), azzurro con 5 presenze nella nazionale assoluta. Il terzo posto del bravo Giacomo, atleta proveniente dalla Sport Atletica Fermo e allenato a Senigallia da Carlo Mattioli, con il tempo ottenuto di 20’28”50, lascia ben sperare in vista dei Campionati Italiani di marcia su strada, in programma a Roma 3 e 4 marzo, nella difficile prova della 20 km. Ma l’AVIS Macerata è sugli allori non solo per Brandi ma anche per la sua fortissima quattrocentista che ha dominato pochi giorni fa il campionato italiano junior . Ad Ancona Elisabetta Vandi ha esordito nella prima delle quattro batterie dei 400 dei Campionati Italiani assoluti, di questo fine settimana, carica della recente convocazione in squadra per nazionale junior che gareggerà in Francia fra 15 giorni, e si è superata. Non ancora diciottenne, con un accredito di 54”98, record regionale di categoria stabilito a fine gennaio, e con la maglia tricolore del fresco titolo Italiano junior, non ha avuto timori reverenziali nei confronti delle titolate concorrenti Ayomide Folorunso e Marta Milani ai blocchi di partenza nelle corsie esterne. Al via è partita subito al massimo sulla scia delle due azzurre della nazionale assoluta, ha resistito alla loro forte accelerazione nell’ultima curva e nel finale si è riportata vicinissima alle battistrada ottenendo uno straordinario risultato, 54”24, che rappresenta la seconda prestazione italiana junior di tutti tempi, ad un decimo dal record italiano di Ilaria Verderio, 54”14. Il suo tempo è stato il terzo risultato di tutte le batterie ed il pass per la finale, ma con questa prestazione la bravissima Elisabetta ha battuto anche il record marchigiano assoluto che apparteneva ad un’altra avisina Daniela Reina che nel 2004, a Genova, si era espressa in 54”50. In finale, con un ottimo 54”36, ha agguantato un magnifico quinto posto che vale oro, superando la titolata Marta Milani dell’Esercito. Vista la sua giovane età, il risultato la dice lunga sulle sue prospettive future. Nei 3000 nona Ilaria Sabbatini in 10’06”30 e a chiudere si è ben difesa la staffetta 4 x200 orfana di Mattia Rossi e composta, nell’occasione, con Lorenzo Angelini, Andrea Corradini, Dennis Marinelli e Jacopo Palmieri che ha concluso la prova in 1’31”69. (Foto di Maurizio Iesari)  

19/02/2018 12:28
Il convegno su Remo Pagnanelli ha trascinato il cuore di Macerata

Il convegno su Remo Pagnanelli ha trascinato il cuore di Macerata

Sold out alla sala della biblioteca Castiglioni di Macerata, per ricordare questa volta l'opera in versi  di Remo Pagnanelli. Un pienone, davvero una sala affollata, con persone in piedi ai lati, al fondo della sala, e nel retro sala. Interessanti ed emozionanti le fotografie, che la sorella di Remo, Sabina, ha proiettato insieme alla lettura commovente,  davvero commovente, fatta da Remo stesso e relativa ad alcuni frammenti, tra l'altro, dedicati ad amici. E di amici ce ne erano molti nella sala l’altra sera, volti che dopo 30 anni si riconoscevano in quelle foto, amici del liceo, amici dello sport,  insomma una “animus” realizzato grazie anche alla  perfetta lettura di Piero Piccioni e di Fulvia Zampa. Ha coordinato l'incontro Guido Garufi, sodale  e amico intimo di Remo. Tanti gli interventi: quello di Enrico Capodaglio ha perlustrato la poetica di Pagnanelli attraverso l'analisi di un testo, davvero folto di difficoltà interpretative. Eppure ne è risultata la figura di uno scriba capace di usare la lingua poetica decentrandola  su fonti inedite, persino veterotestamentarie. Il doppio registro usato dall'autore mostra anche indirettamente quanto Pagnanelli avesse a cuore le fonti letterarie esterne al suo testo, ma soprattutto la sua capacità di coinvolgere il tutto in un unicum e di dare alla poesia stessa il senso dell'inno e del canto. Guido Garufi si è poi soffermato su un testo apparentemente semplice e dal titolo allusivo. Quasi un consuntivo, ipotizzando che Remo avesse scelto fin dagli esordi la proposta per una poesia più vicina alla prosa e alla narrazione e quindi più inclusiva del mondo e della storia. Intrigante  l'intervento dello psicologo e psichiatra Piero Feliciotti, tra l'altro amico di Remo, che ha voluto affrontare un tema piuttosto sensibile, quello della morte. Feliciotti è riuscito a produrre una tesi certamente condivisibile: Remo, a suo dire, affronta la lingua della poesia dando a questa non una funzione unicamente estetica, ma soprattutto etica, Remo è un combattente che crede nella lingua della poesia, di una poesia che è così alta tanto da non diventare merce. La testimonianza di Umberto Piersanti si è basata quasi unicamente sul tema dell'io lirico che serpeggia e che ondeggia in tutte le raccolte, approfondendo in particolar modo il rapporto tra Remo e la natura. Filippo Davoli ha parlato della sua amicizia, della differenza di età tra i due, quasi 10 anni, ripercorrendo all'indietro i contatti, le interviste, le discussioni di quella metà degli anni 80. Alessandro Seri ha, infine,  messo in luce come la nuova generazione poetica marchigiana abbia avuto in Remo un punto di riferimento ed  in questo senso ha parlato di una distanza “fertile” tra le diverse generazioni -  pur sottolineando la grande differenza tra i tempi in cui viviamo  e quelli di Pagnanelli connotati da una ricca produzione letteraria -  ed auspicando quasi leopardianamente il ritorno ad una amicizia e comunicazione più globale, transegenerazionale , più viva e reale, in cui si possibile “dialogare” tra poeti di differenti generazioni. Intense ed emozionanti le letture fatte da Piero Piccioni e Fulvia Zampa.  Insomma non si era mai vista tanta gente,  così attenta e così presa dalle parole e da quei versi che ancora ci sono dentro, da quelle simbologie “adriatiche e fluviali”, da quel mondo di divinità in incognito che hanno fatto di Remo Pagnanelli indubbiamente un autore di riferimento nel nostro secondo Novecento.

19/02/2018 11:43
Macerata, fermato con addosso marijuana e contanti: nei guai un 22enne

Macerata, fermato con addosso marijuana e contanti: nei guai un 22enne

Proseguono i controlli dei carabinieri della Stazione di Macerata che nella serata di domenica, insieme al personale della Compagnia intervento operativo del Battaglione Carabinieri "Veneto", hanno effettuato diversi servizi nel capoluogo, soprattutto nelle aree notoriamente frequentate da spacciatori e assuntori di stupefacenti. Nel corso di queste operazioni, è stato denunciato a piede libero per possesso di droga a fini di spaccio un 22enne italiano, originario della Guinea, attualmente senza lavoro e già conosciuto dalle forze di polizia. Il giovane aveva addosso una modesta quantità di marijuana e oltre 300 euro in contanti. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire un altro piccolo quantitativo di marijuana.

19/02/2018 09:20
Sassuolo indigesta per la Roana Cbf: netto tre a zero per le padrone di casa

Sassuolo indigesta per la Roana Cbf: netto tre a zero per le padrone di casa

La Roana Cbf combatte ma cede sul parquet di un Sassuolo che si dimostra ancora una volta una delle squadre più titolate per la vittoria del campionato. Le ragazze di Paniconi perdono tre a zero, lottando soprattutto nel primo parziale perso ai vantaggi. Primi scambi di fuoco nel primo set, le due formazioni non si risparmiano con attacco e difesa, la Roana Cbf sembra averne di più e va in vantaggio trascinata da una Grizzo in gran forma. Le locali non ci stanno e cercano di recuperare ma le maceratese sembrano poter avere la meglio. Sul 18 a 20 Paniconi chiama tempo per arrestare il recupero del Sassuolo e le ragazze di Macerata rispondono con due buone azioni. La Canovi è dura a morire e raggiunge la parità 22 a 22, poi un ace su Malavolta porta le padrone di casa in vantaggio. Di Marino risponde con una fast superba, dall’altra parte della rete Obossa firma il ventiquattresimo punto. Pomili pareggia i conti, Aguero risponde e un attacco out di Rita mette fine al set 26 a 24. Il secondo set è appannaggio delle locali che dall’inizio alla fine conducono il set, le maceratesi tentano a tratti di rimettersi in carreggiata ma Aguero e Obossa lanciano la Canovi in una cavalcata verso il 25 a 20. Paniconi tenta qualche cambio ma il risultato non cambia: le locali fanno la voce grossa. Nel terzo parziale la Roana Cbf tenta un'iniziale fuga, ma la Canovi prima recupera e poi si mette alla guida del set. Paniconi cambia Bellucci con Costagli, Peretti con Patrassi e chiama time out sul 18 a 12 per arrestare la cavalcata modenese. Ma non c'è nulla da fare per le maceratesi: la Canovi chiude set e partita.

18/02/2018 19:54
Macerata, scontro all'incrocio fra via dei Velini e via Ghino Valenti: quattro feriti - VIDEO

Macerata, scontro all'incrocio fra via dei Velini e via Ghino Valenti: quattro feriti - VIDEO

Quattro persone sono rimaste ferite intorno alle 19 di questa sera a seguito di un incidente che si è verificato a Macerata all'altezza dell'incrocio fra via dei Velini e via Ghino Valenti. Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia, una Panda e una Fiesta sono entrate in collisione e tutte e quattro le persone che si trovavano all'interno delle due auto sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari del 118. Sono stati tutti portati in ospedale per accertamenti: le loro condizioni non sono gravi. 

18/02/2018 19:40
L'Helvia Recina non punge: col San Marco Servigliano Lorese finisce a reti bianche

L'Helvia Recina non punge: col San Marco Servigliano Lorese finisce a reti bianche

Finisce con un pareggio senza reti il big match della quinta di ritorno tra Helvia Recina e San Marco Servigliano Lorese, un pareggio che muove la classifica di entrambe e lascia tutto invariato per quanto riguarda la squadra di mister Carassai. Dopo la sconfitta di Montefano e la vittoria in casa della Pinturetta in settimana, che ha ipotecato la finale di Coppa Italia, era importante non perdere contro l'ostica formazione fermana per ritrovare fiducia e rimanere in scia della zona play off. Recuperati in panchina Mandorlini e Mastrojanni, tocca ancora a Marcoaldi completare il trio offensivo con Perrella e Maccioni sugli esterni. La gara si dimostra subito equilibrata, giocata sotto una pioggia battente, ed è l'Helvia a sfiorare il gol al quinto minuto con un colpo di testa di Capparuccia messo in angolo da Carnevali e sul corner successivo con Marcoaldi che, sempre di testa, non inquadra il bersaglio grosso da pochi passi. L'Helvia gioca in maniera più attendista a copertura della sua metà campo e lascia maggiormente l'iniziativa agli ospiti, cercando di sfruttare le ripartenze. Il risultato è che entrambe si annullano sul campo con il possesso palla a favore del San Marco ma con occasioni da gol limitate. L'Helvia ci prova su punizione con Montanari e Badiali senza esito, per gli ospiti solo un sinistro centrale dal limite di Frascerra bloccato a terra da Recchi e qualche cross dalle fasce controllato dalla difesa. A ridosso del quarantesimo la seconda occasione buona per l'Helvia con Badiali che da buona posizione piazza il piatto destro ma trova la respinta da terra di Finucci. Il primo tempo è tutto qui e la ripresa si svolge sulla stessa falsa riga. Ospiti più manovrieri con il pallone tra i piedi ma poco incisivi in avanti ed Helvia che non sfrutta a dovere un paio di possibili ripartenze in campo aperto. Solo nel recupero la San Marco si rende insisiosa con una mischia in area sulla quale la difesa dell'Helvia è cotretta a respingere un paio di conclusioni ripetute di Cerbone e Iommi. Finisce senza reti una partita molto tattica e accorta da parte dell'Helvia che non ha concesso nulla ai quotati avversari e sfiorato con più convinzione il gol del vantaggio, un pareggio che lascia gli arancioneri in linea di galleggiamento sulla zona play off, distante ancora cinque punti. Sabato prossimo trasferta sul campo del fanalino di coda Jrvs Ascoli, partita da non sbagliare per tentare di riavvicinare la zona nobile della classifica. "Oggi siamo stati bravi a non concedere niente ad una squadra forte come la San Marco – il commento di mister Ermanno Carassai – e, anzi, le occasioni migliori le abbiamo avute noi. Dopo la sconfitta di Montefano e la bella vittoria sulla Pinturetta era importante non perdere per ritrovare convinzione e fiducia e credo che questo sia un buon punto. Soprattutto mi premeva non subire gol, un aspetto che ci ha penalizzato tanto nelle ultime uscite. Continuiamo ad avere qualche difficoltà in avanti con alcuni giocatori a mezzo servizio e sabato prossimo dovremo affrontare la Jrvs con lo stesso atteggiamento di oggi, sottovalutare la partita sarebbe fatale e dobbiamo andare a vincere per rilanciarci in classifica".   HELVIA RECINA: Recchi, Piccioni, Montanari, Hoxha, Capparuccia, Pagliarini, Perrella (45' Massini), Campana (84' Domizioli), Marcoaldi (79' Di Crescenzo), Badiali, Maccioni (68' Mandorlini). All. Carassai SAN MARCO SERVIGLIANO LORESE: Carnevali, Bruni (65' Jallow), Iommi, Fortunati, Finucci (83' Fermani), Aloisi (65' Guing), Mancini (81' Pettinari), Quadrini, Cerbone, Iacoponi, Frascerra. All. Amadio AMMONITI: Piccioni, Massini (HR), Quadrini, Cerbone (SAN MARCO) ARBITRO: Samira Curia (SBT) – Baldisserri (AN) – Sara Silenzi (SBT)

18/02/2018 18:34
Macerata, dopo la segnalazione ai vigili la casetta sull'albero in via Campanile rischia di essere smontata

Macerata, dopo la segnalazione ai vigili la casetta sull'albero in via Campanile rischia di essere smontata

La casa sull'albero, quell’eterno desiderio che la maggior parte di noi ha sin da bambini, un’isola da sogno che sembra impossibile e dove potersi rifugiare ed immergersi in un mondo incantato e quasi immaginario.   A Macerata, in via Achille Campanile, all'interno di un piccolo boschetto con alberi abbandonati e vicino ad un monumento ai Caduti, importante per la storia che racconta, qualcuno ha pensato bene di costruire una piccola struttura che i bambini chiamano "la casetta sull'albero". L’autore della casetta sull'albero è l'architetto Andrea Seri che ha pensato all'idea mentre vedeva la gioia dei bambini nel giocare attorno a degli alberi, in uno spazio trascurato pieno di erbacce, dove tanti residenti del luogo e non portano i cani a fare i loro bisogni. "Ecologicamente compatibile poiché realizzata anche con scarti di bancali" spiega l'architetto Seri "la casa sull'albero è anche un'architettura tra le più antiche al mondo, tanto suggestiva da permettere di scoprire una libertà sconosciuta e inimmaginabile, trasmettendo nel contempo gioia di vivere. Inoltre i bambini hanno la possibilità di sentire loro, non solo quello spazio come rifugio, ma anche quello di vivere a contatto con la natura, in un ambiente ogni giorno con un paesaggio diverso, articolato e variabile. Vivono assieme all'albero il cambiamento delle stagioni imparando a convivere con esso, rispettando la natura. Soprattutto il sogno di vivere tra le fronde degli alberi, tiene lontano i bambini da televisori, tablet e altre diavolerie del genere. Non solo, volendo lasciare liberi i bambini di giocare in piena sicurezza sarebbe bene mettere dei dossi per frenare la velocità delle auto, che sfrecciano nella via e fare in modo che i cani abbiano uno spazio recintato dove i loro padroni possono portarli a fare i bisogni, in modo tale che i bambini non riportino a casa le scarpe sporche di escrementi. Immaginate anche la contentezza di questi alberi che dopo tanto abbandono, si sentono finalmente utili, accogliendo con i loro rami le braccia dei questi bambini gioiosi e festanti. Poi la foto di qualche genitore che non ha il coraggio di farsi riconoscere, disapprovando la realizzazione della casetta o forse preoccupato della sicurezza di questa struttura, rovina la favola dei bambini, avvisando i vigili urbani. Tutto giusto. I genitori hanno tutti il diritto di preoccuparsi che la struttura sia sicura e resistente, ma dopo quanto successo a Macerata, con le siringhe nei giardini e gli spacciatori a viso scoperto, credo che questo sia il male e la preoccupazione minore per qualsiasi genitore. Forse la casa sull'albero verrà smontata, ma poiché richiama quello che è il sogno di ogni bambino, abbiate il coraggio di guardare i loro occhi nel profondo, nella speranza che sentiate nei vostri cuori quella strana nostalgia di rituffarsi nel passato e rivivere quelle emozioni a noi care dell’infanzia, che rende tutto questo magico, distogliendoci dalla routine di tutti i giorni.  Forse più che smontarla, sarebbe il caso di dare dei suggerimenti per renderla più sicura per tutti coloro che ne vogliono usufruire, ma se ciò è invisibile agli occhi di chi vuole procedere alla distruzione, non è un problema, finalmente i bambini potranno rimettere i piedi a terra e tornare a giocare a "salta la merda", svago e intrattenimento tipico dei parchi della città. Gli alberi sono la vita, i nostri figli sono il futuro e questa storia racconta forse un'altra crudeltà di Macerata".

18/02/2018 17:56
Il Club Alpino Italiano di Macerata presenta al Don Bosco "Senza possibilità di errore"

Il Club Alpino Italiano di Macerata presenta al Don Bosco "Senza possibilità di errore"

La Sezione di Macerata del Club Alpino Italiano, venerdì 23 febbraio alle ore 21.15 al Teatro Don Bosco di Macerata invita soci e cittadini alla proiezione del film "Senza possibilità di errore". Si tratta del film documentario sull’attività del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, presentato in prima assoluta la scorsa primavera al 65° TRENTO FILM FESTIVAL. Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS), istituito dal Club Alpino Italiano nel 1954, è un servizio di pubblica utilità, le cui finalità sono definite dalla legge: il soccorso degli infortunati, dei pericolanti ed il recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale,  contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone, concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali. Contribuisce inoltre alla prevenzione e vigilanza delle attività riguardanti gli sport di montagna e alle attività speleologiche in queste stesse zone. Essendo anche una struttura nazionale operativa del servizio nazionale della protezione civile presta attività al di fuori dell’ambiente montano in caso di calamità naturale. Il Servizio Marchigiano del CNSAS, presieduto dall’Avv. Paola Riccio, è assicurato da una delegazione speleologica e dalle cinque stazioni della delegazione alpina, di cui una a Macerata. Il filmato, della durata di 60 minuti, invita alla conoscenza delle attività svolte dal CNSAS: lo scrittore Marco Albino Ferrari (direttore di Meridiani Montagne e autore di numerosi libri di montagna) nella sala d’attesa del Pronto Soccorso, si ritrova ad essere spettatore di un dramma, guidandoci alla scoperta dell’attività e dell’organizzazione del CNSAS, attraverso la viva voce dei protagonisti e fedeli ricostruzioni di interventi al limite del possibile. La centrale operativa dove vengono smistate le chiamate e organizzati i primi soccorsi, le unità cinofile, le unità speleologiche e speleosub, i soccorsi in parete e in ghiacciaio sono solo alcuni dei capitoli che compongono quest’opera. Il finale sul quale scorrono i titoli di coda è un omaggio alle vittime di Rigopiano con immagini inedite realizzate durante le drammatiche ricerche. Il film è dedicato a tutti gli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che hanno perso la vita durante un intervento. Si ringrazia per aver reso possibile la proiezione del film a Macerata: Trento Film Festival, Giuma produzioni, il regista Mario Barberi, Claudia Katia Monaldi del gruppo Vita di paese, gli amici della stazione del CNSAS di Macerata, il Comune di Macerata che ha concesso il patrocinio all’evento.

18/02/2018 16:44
Super Medea: batte Portomaggiore e vola da sola in vetta alla classifica

Super Medea: batte Portomaggiore e vola da sola in vetta alla classifica

La Medea Macerata fa suo lo scontro al vertice della terza giornata di ritorno e guadagna la vetta in solitaria nel girone E della Serie B con un bel 3-1 ai danni della Sa. Ma. Portomaggiore. Una partita importante per risultato, prestazione e carattere che dà molti segnali positivi anche per il prosieguo di un campionato dove le difficoltà non sono finite. Entrambe le squadre iniziano con i sestetti consueti. Nel primo set la tensione gioca un brutto scherzo alla Medea che parte contratta, con una percentuale di ricezione positiva (60%) non in linea con gli standard abituali (non che Portomaggiore faccia molto meglio, 61%). A mettere in difficoltà la ricezione di Macerata ci pensa soprattutto il servizio in salto di Pinali (3 aces per lui nel primo set). La Medea tiene difensivamente (42% di efficacia in attacco per Portomaggiore) e rimpingua la sua efficacia offensiva con 3 punti su 4 di Alex Molinari al centro, ma 10 errori punto indirizzano il primo set dalla parte della formazione di coach Taborda che prima perde l’occasione di chiuderlo facendosi raggiungere sul 24 pari ma poi lo fa suo ai vantaggi (24-26). Come accaduto a Portomaggiore il primo set se lo aggiudica alla Sa. Ma. e, come allora, la reazione della formazione di coach Pasquali è importante. La ricezione positiva con Casoli (top scorer) e Gabbanelli sale addirittura al 93% (per il capitano 6 ricezioni perfette su 6 nel secondo set), permettendo a Miscio di far girare l’attacco biancoverde. Si cresce a muro, con 2 blocchi vincenti di Michael Molinari e 1 di Leonardo Scuffia. Il miglior rendimento deve ancora arrivare (sempre 10 errori punto per i maceratesi anche nel secondo set) ma i segnali di crescita sono evidenti e la tensione del primo set comincia gradualmente a dissiparsi e sul 16-13 la Medea allunga prepotentemente verso il traguardo, riducendo al 31% l’efficacia offensiva degli ospiti e facendo suo il parziale con un perentorio 25-18. Balsamo per il cuore dei padroni di casa che ora hanno meno paura e non si fanno spaventare dal fatto che Portomaggiore parta meglio (5-8), ma continuano a macinare il proprio gioco e crescono in termini di lucidità (solo 4 errori), tengono un positivo 79% di ricezione, ma soprattutto riscuotono dividendi con il muro che frutta 5 punti, di cui 2 a firma di Di Meo che completa il suo bottino nel parziale con 3 attacchi vincenti su 5 totali. Come nel secondo set è dopo i 16 che il punteggio prende chiaramente la direzione di Macerata, con un break di 5-1 che porta la situazione al 21-16 per la Medea che non si ferma e chiude 25-19. Chi però conosce la Sa. Ma. Portomaggiore sa che le risorse di questa squadra non finiscono mai. Imperativo del quarto set è dunque quello di partire forte. Prontamente recepito dalla squadra che si porta subito avanti sull’8-4. La ricezione positiva in verità cala al 44% ma Portomaggiore non riesce ad approfittarne a dovere anche perché l’attacco ospite deve “accontentarsi” del 39% di efficacia in virtù di una buona prova difensiva della Medea, che si dimostra ancora continua a muro (3 vincenti anche nel quarto set). Stavolta per gli ospiti non c’è modo di riavvicinarsi a Macerata che, una volta messa la prua avanti ad inizio set la tiene fino alla fine, firmando la vittoria e il sorpasso in classifica. La gara sarà trasmessa in differita video martedì 20 febbraio alle ore 21, sul canale 611 del digitale terrestre delle Marche ed in simulcast dalla web tv di Radio Studio 7.   MEDEA MACERATA-SA. MA. PORTOMAGGIORE 3-1 MEDEA MACERATA: Molinari A. 8, Benedetti, Casoli 18, Miscio 1, Medei n.e., Troiani 1, Molinari M. 9, Scuffia 11, Thiaw n.e., Di Meo 14, Bussolari n.e., Furiassi, Gabbanelli (L1), Valenti (L2) n.e.. All. Pasquali. SA. MA. PORTOMAGGIORE: Murano n.e., Felloni n.e., Porcello 7, Marzola 1, Bergantino, Ferraro (L), Benvenuti, Pinali 17, Magnani n.e., Spiga 7, Spitilli, Pellegrino 6, Porcellini 16. All. Taborda. ARBITRI: Proietti-Cruccolini PARZIALI: 24-26 (30’), 25-18 (25’), 25-19 (26’), 25-19 (28’).  

18/02/2018 16:14
Il difensore di Oseghale: "I ripetuti attacchi al mio ruolo di avvocato e al mio essere donna vanno condannati senza riserve"

Il difensore di Oseghale: "I ripetuti attacchi al mio ruolo di avvocato e al mio essere donna vanno condannati senza riserve"

L'avvocatessa Monia Fabiani non ci sta. Da quando ha assunto la difesa di Innocent Oseghale, l'avvocatessa Fabiani è stata al centro di numerosi attacchi verbali sui social. Oggi è lei a prendere la parola e a pretendere (giustamente) che gli attacchi che le sono stati rivolti vengano condannati senza se e senza ma in ogni sede. "I processi non si fanno sui giornali nè nelle piazze o in televisione, ma in Tribunale dati e carte alla mano.  Respingo con fermezza una giustizia sommaria, soggetta a forme di possibile condizionamento, alla pressione mediatica, ad una informazione che corre sul web spinta da pulsioni emotive. Solo un difensore libero ed autonomo è in grado di garantire il rispetto dei diritti fondamentali  - in particolare il diritto di difesa - soprattutto di chi ha meno voce per difendersi. Condivido integralmente l'intervento della Camera Penale di Macerata a difesa del ruolo e della figura dell'avvocato che viene approssimativamente confusa con quella dell'indagato/a; sebbene con amarezza ne constato la mancanza di tempestività. I ripetuti e gravi attacchi apparsi sui social nelle scorse settimane, al mio ruolo di avvocato ed al mio essere Donna, vanno condannati in ogni sede e senza riserve". 

18/02/2018 16:05
"Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista": il corteo sfila per le vie del capoluogo - FOTO

"Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista": il corteo sfila per le vie del capoluogo - FOTO

Il sindaco Romano Carancini, ma anche il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, che ha aderito a titolo personale, in testa alla manifestazione antifascista e antirazzista di Macerata, promossa dal Comune dopo la morte di Pamela Mastropietro e la caccia ai migranti africani di Luca Traini. Ad aprire il corteo partito da piazza della Libertà, a cui hanno aderito oltre 30 sigle, tra associazioni, sindacati e molti Comuni, uno striscione che recita "Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista": parole pronunciate del comandante Augusto Pantanetti il 30 giugno 1944 dopo la liberazione della città dal fascismo. Tanti i gonfaloni esposti nel 'serpentone' che ha sfilato per le vie della città in una giornata di nebbia e pioggia. Carancini ha voluto ringraziare "tutti quelli che hanno voluto essere a questa manifestazione in particolare i sindaci, le associazioni e le parti sindacali". "Tentiamo di ripartire dai valori costituzionali, dai primi 12 articoli della Costituzione - ha detto ancora, ricordando Pamela e i ragazzi colpiti - per la non violenza, l'antifascismo e l'antirazzismo". (Ansa) (Foto di Giammario Scodanibbio)

18/02/2018 12:15
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.