"In questi mesi di emergenza il sistema sanitario regionale ha sostenuto uno sforzo straordinario. Voglio ringraziare gli operatori e il settore del volontariato, che in questi mesi hanno sempre assistito la popolazione anche in condizioni di disagio. Il Servizio Salute della Regione ha da subito organizzato risorse e mezzi. Proprio ieri il Ministero della Salute ci ha confermato che tutte le spese sostenute per il sisma dall'ente regionale verranno tutte rimborsate".
Così il presidente Luca Ceriscioli, che aggiunge: "Voglio per questo ringraziare il Governo che ancora una volta dimostra la giusta attenzione. I costi principali riguardano la farmaceutica, ma ingenti sono anche le spese relative ai danni subiti dalle strutture ospedaliere, come gli ospedali di Fabriano, Tolentino e Amandola. In particolare, per il nosocomio del Fermano, l'Area vasta 3 ha già sostenuto spese per oltre 1 milione di euro per realizzare lavori di ristrutturazione e il trasferimento delle prestazioni nei moduli sanitari".
Ecco l'elenco delle prestazioni garantite dal sistema sanitario regionale in questi mesi d'emergenza. E' stato individuato un codice di esenzione T16 che consente ai residenti nei comuni dei crateri sismici di ottenere gratuitamente i farmaci a pagamento, non pagare la differenza dovuta nel caso di farmaco a maggior costo rispetto a quello a carico del Ssn, non pagare il ticket nel caso delle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Il costo sostenuto dalla Regione per la spesa farmaceutica, dall'inizio del sisma al 31 dicembre 2016, è di circa 2.370.000 euro per 80.213 farmaci; per la specialistica ambulatoriale di 2.900.000 euro.
È stata attivata, subito dopo il primo evento sismico, una rete integrata per il supporto psico-sociale. Sono stati registrati 4.645 interventi: il 66,2% di supporto psicologico; il 20,4% di servizi alla persona; il 6,9% di supporto sanitario; il 6,5% di supporto alle famiglie e ai minori. Da novembre, inoltre, è stata attivata una procedura per l'autorizzazione di trasporti sociali speciali gratuiti per aiutare cittadini alloggiati nelle strutture alberghiere con particolari difficoltà per fragilità socio sanitarie: 75 gli interventi autorizzati. Nei distretti della costa delle aree vaste 3, 4, 5 l'Asur ha aumentato, secondo le necessità, turni di continuità assistenziale aggiuntiva per migliorare l'assistenza di base ai cittadini sfollati nelle strutture ricettive. L'Inrca ha messo a disposizione un servizio di telemedicina in collaborazione con Asur Area vasta 5 e medici di medicina generale per le attività di consulenza specialistica cardiologica, dermatologica e diabetologica ad Arquata del Tronto; operativa anche un'equipe multidisciplinare Inrca-Asur per la valutazione dei soggetti fragili anziani. Inoltre, la giunta regionale ha approvato il Piano straordinario di assunzioni dell'Asur per il 2017 conseguente agli eventi sismici. Il piano comporta l'assunzione, a tempo determinato, di 68 unità di personale sanitario e tecnico (6 psichiatri, 3 neuropsichiatri infantili, 14 psicologi, 7 educatori professionali, 4 assistenti sociali, 3 medici di Igiene e sanità pubblica e 3 medici Spsal, 4 veterinari, un ingegnere civile, un ingegnere ambientale, 13 tecnici della prevenzione e 9 assistenti sanitari-infermieri) necessarie all'erogazione dei Lea e all'emergenza, per un costo semestrale di 1.615.000 euro, per le necessità delle Aree Vaste n. 3, 4 e 5. In emergenza, nel corso dei primi eventi sismici sono state evacuate 605 persone con fragilità sociale o sanitaria da strutture socio sanitarie o di cure intermedie che hanno subito danni. A causa degli eventi sismici sono aumentati i bisogni assistenziali dei soggetti fragili, ai quali si stanno assicurando risposte. I costi sono in fase di valutazione. E' stato subito reso operativo, infine, un presidio integrato per le attività di veterinaria e sicurezza alimentare composto da personale Asur Dipartimento di Prevenzione, Izs Um, facoltà di Veterinaria di Camerino. In merito ai costi del sociale, il Dipartimento della Protezione civile nazionale ha previsto il rimborso della spese per l'accoglienza di soggetti fragili in strutture sociosanitarie (ANSA).
Così come attesi, sono arrivati i chiarimenti del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani riguardanti i problemi relativi alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda di contributo per i danni lievi alle abitazioni. Ad evidenziarlo è il sito sibilla-online.com con un ampio articolo (qui)
L’Ordinanza del Commissario 8 del 14 dicembre 2016 all’art. 6 punto 3 stabilisce infatti che il termine per la presentazione della richiesta di contributo è di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza (12 febbraio) , ma non è possibile rispettare tali termini se al proprietario non sono stati ancora comunicati gli esiti delle schede FAST e/o AeDES.
Sul sito del Commissario Errani chiarisce che
"Il termine di sessanta giorni dell’articolo 6 comma 3 dell’ordinanza n. 8 si riferisce alle pratiche che sono state presentate in precedenza con l’avvio immediato dei lavori. Le domande per i danni lievi possono essere presentate quando è stata redatta la scheda AEDES con esito B o C, e notificata l’ordinanza sindacale I danni lievi possono essere anche quelli con esito C, come da allegato all’ordinanza del Commissario 8/2016".
Inoltre interviene sulla previsione per cui entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza il soggetto interessato deposita all'Ufficio speciale per la ricostruzione la domanda di contributo ed entro il medesimo termine possono presentare domanda di contributo anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Il Commissario spiega infatti che "Il termine dei sessanta giorni è riferito ai soggetti che hanno presentato istanza di avvio dei lavori anticipata ai sensi dell’ordinanza n. 4/2016. Chi non ha presentato istanza non ha obbligo di presentare la domanda di contributo".
Infine, sempre in tema di scadenze, quanto ai 30 giorni per la redazione e la consegna delle schede Aedes da parte dei tecnici abilitati incaricati dai proprietari, Errani chiarisce che “Il termine è ordinatorio ed è finalizzato ad avere l’esito di inagibilità in modo accelerato per coloro che intendono chiedere l’assegnazione di una Soluzione Abitativa Emergenziale (SAE), che viene programmata solo per gli esiti E (inagibile).
Il procrastinare nel tempo di tale conoscenza allunga i tempi di programmazione e realizzazione delle SAE con il permanere del disagio abitativo dei terremotati.
Inoltre, fino a quando non viene depositata la scheda AeDES, non si può presentare l’istanza per l’esecuzione dei lavori, neppure quelli previsti di riparazione immediata”.
Ieri, martedì 31 Gennaio, il direttore dell'istituto musicale Biondi accompagnato dai vigili del fuoco e da tecnici incaricati è rientrato per un nuovo sopralluogo all'interno della sede dell'istituto e del Palazzo della Musica.
La situazione è ancora peggiorata i danni sono veramente ingenti e ci vorranno anni per rivedere il Palazzo di nuovo attivo. Quello che era un sogno coltivato da anni e che si stava realizzando purtroppo è svanito ed è durato molto poco per poter portare i suoi frutti.
Il Maestro Correnti ha scritto ai suoi docenti chiedendo di essere forti in questo particolare momento e cercare di trasmettere tutta la positività agli allievi perchè la musica in questi momenti può veramente aiutare. Ha anche auspicato ai docenti più giovani di credere nei sogni e di contribuire e lavorare perchè essi possano essere realizzati.
Il Maestro Correnti sognava una scuola bella, efficiente sia sotto l'aspetto didattico che organizzativo, sia per la città che per tutto il territorio e,la sua tenacia, passione e amore per la città l'avevano portato affinchè ciò si realizzasse.
Le difficoltà ci sono e sono tante, tantissimi progetti sono in stand by perchè non si sa dove poterli effettuare come pure tutta l'attività di studio e preparazione della banda-orchestra Città di Camerino.
Gli aiuti da parte di amici e associazioni musicali stanno arrivando ma poter poter realizzare una nuova struttura idonea a quanto serve l'importo da raggiungere è veramente alto.
La società Il Grillo, che gestisce la piscina di Civitanova Marche, viste le difficoltà che incontrano numerose piscine dell'entroterra maceratese a seguito del sisma, con cali di iscrizioni che toccano il 70%, ha deciso di produrre e distribuire gadget con il logo "Il nuoto non affonda" da vendere in occasione delle prossime manifestazioni sportive organizzate da Federnuoto Marche. Un'iniziativa di solidarietà "work in progress", come spiegano i promotori, con la speranza che aderiscano più persone e più società sportive possibili in tutta la regione.
Già dalle prossime gare, in programma il 5 febbraio, per l'ammissione ai Campionati regionali di categoria e assoluti che si svolgeranno a Senigallia e a San Benedetto del Tronto, saranno vendute t-shirt con il logo a 8 euro ciascuna, borsa shopper a 5 euro e felpa a 15 euro, un totale di 28 euro che sarà scontato a 25 per chi acquisterà l'intero pacco solidale. L'incasso sarà devoluto alla piscina di Camerino. (Ansa)
Terremoto Centro Italia 2016: a cinque mesi dal primo sisma il bilancio complessivo è a dir poco preoccupante. E’ stato consegnato un numero irrisorio di casette, le attività produttive sono allo sbando e le verifiche di agibilità sono in ampio ritardo.
Cosa non funziona rispetto invece a quanto è avvenuto nel 1997?
Pur considerando senza dubbio che per il 2016 parliamo in realtà di tre terremoti di forte impatto e dunque di una zona colpita più vasta rispetto al sisma che ha riguardato le regioni Marche ed Umbria nel 1997, tuttavia le differenze gestionali e soprattutto di risultati sono evidenti.
Ce ne parla l'allora sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti testimone diretto, protagonista nonché autore del libro documento “Il ragazzo e l’altopiano” proprio incentrato sul terremoto del 1997.
Innanzitutto ricorda la snellezza del quadro normativo:
due sono stati i provvedimenti principali che hanno disciplinato la ricostruzione:
· la legge 61/98 sulla c.d. “ricostruzione pesante” - Legge 30 marzo 1998, n. 61"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, recante ulteriori interventi urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite da eventi calamitosi"( solo 11 articoli)
· il decreto del commissario delegato 121/1997 sulla c.d. “ricostruzione leggera” (solo 14 articoli).
I criteri di verifica e per il contributo di ricostruzione erano molto semplici e veloci.
Così recitava infatti l' articolo 1 del Decreto del Commissario delegato per gli interventi di Protezione civile n. 121 del 18/11/1997 (“Contributi per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico degli edifici")
“Al fine di consentire un rapido rientro nelle abitazioni danneggiate dagli eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi è concesso un contributo massimo a fondo perduto di lire 60 milioni per unita' immobiliare, per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico, a favore dei proprietari, comproprietari, usufruttuari o titolari di altro diritto reale di godimento su unità immobiliari comprese in un edificio dichiarato inagibile totalmente o parzialmente o agibile con provvedimenti, a seguito di accertamento effettuato dalle squadre operanti sotto il coordinamento tecnico del Gruppo nazionale di difesa dai terremoti, del Servizio sismico nazionale e della Regione e che comprenda almeno una unità immobiliare che soddisfi contestualmente le seguenti condizioni:
a) che sia stata adibita ad abitazione principale occupata da nuclei familiari residenti nella stessa unità immobiliare al momento del sisma;
b) che sia stata oggetto di segnalazione di danni da parte dei Comuni ai C.O.M. (Centri operativi misti) competenti alla data di pubblicazione del presente decreto;
c) che sia stata oggetto di ordinanza sindacale di sgombero o dichiarata inagibile totalmente o parzialmente oppure agibile con provvedimenti.
1.bis Il limite del contributo è innalzato a lire 120 milioni per gli immobili privati destinati ad ospitare comunità od attività turistico-ricettive, comprese quelle che offrono servizi di agriturismo e destinati anche ad abitazione principale del conduttore (3).
2. Per la concessione dei contributi di cui al presente decreto il Commissario delegato si avvale dei Sindaci dei comuni in cui risiedono i nuclei familiari interessati, ai sensi del comma 3 dell'articolo 7 dell'ordinanza ministeriale n. 2668/1997”.
Ma la vera novità, secondo il racconto del sindaco, ha riguardato i soggetti coinvolti ed il modello c.d. dal basso:
una sussidiarietà verticale funzionante ed efficace: in capo alla struttura organizzativa post sisma un sottosegretario di Protezione Civile (il prof. Franco Barberi) come rappresentante in loco dello Stato ed il Presidente della Regione D’Ambrosio come Commissario per la Ricostruzione.
Il governo dell'epoca D’Alema ha provveduto a stanziare rapidamente i fondi ed aggiungerne altri a seguito delle richieste dei sindaci.
A seguire gli assessori regionali Giulio Silenzi e Bruno di Edoardo ed il Presidente alla Provincia Pigliapoco.
Al Centro operativo misto di Muccia per la ricostruzione, e poi anche di Fabriano, per l’ottimo lavoro svolto, c’era l’Ing. Cesari Spuri.
Ma il vero elemento caratterizzante la ricostruzione del 1997 ha riguardato la partecipazione dal basso: i sindaci sono stati investiti del ruolo di soggetti propulsori delle esigenze post sisma.
La Regione, prima dell’ufficializzazione di ogni decisione, ne rendeva gli stessi parte attiva, nel senso di assentire o richiedere delle modifiche a delibere o altri atti. A loro volta i sindaci consultavano la propria collettività locale per poi riferire agli organi regionali.
L’articolo 4 del decreto 121/98 affermava chiaramente che:
“1. I Sindaci, entro 15 giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle domande, trasmettono al Commissario delegato il riepilogo delle domande presentate indicando, per ogni edificio, la previsione di massima del contributo concedibile e le relative priorità di cui al successivo articolo 9 comma 3, utilizzando l'apposito modulo riportato nell'ALLEGATO C al presente decreto.
2. Nei successivi quindici giorni il Commissario delegato, sulla base dei riepiloghi di cui al comma precedente e sulla base delle eventuali priorità territoriali definite unitariamente dai Commissari, sentiti i Comitati tecnico-scientifici, provvede ad una prima assegnazione ai Comuni dei fondi disponibili”.
Era stata addirittura istituita la c.d. Commissione anti terremoto di cui facevano parte i sindaci dei comuni maggiormente colpiti.
E’ stato svolto dunque un vero e proprio lavoro di squadra tra gli amministratori a tutti i livelli e la collettività. Stato – Regione – Provincia – Sindaci e cittadini.
Altro dato che il Ronchetti ricorda riguarda il rispetto delle scadenze temporali:
sono state infatti rispettate tutte le scadenze che tra l'altra erano quasi identiche a quelle del 2016: il sisma del 1997 si è infatti verificato il 26 settembre ed era stato annunciato che entro l’inverno tutti i terremotati avrebbero ricevuto i containers.
A novembre 1997 nel comune di Serravalle di Chienti sono arrivati dall’Irpinia 50 containers ed entro Natale gli altri 250 necessari, realizzati da una azienda di San Severino e sono state urbanizzate 10 aree. E così negli altri comuni colpiti dal terremoto.
"La priorità era infatti quella di mettere al caldo persone e animali prima dell’arrivo dell’inverno. Considerato soprattutto che si trattava di zone montane".
Ricorda con fermezza.
E poi le caratteristiche dei containers erano a misura d’uomo e mono familiari:
uno per ogni nucleo familiare e completamente autonomi con bagno, due camere e la cucina.
Inoltre i problemi delle unità abitative e le criticità delle attività produttive sono gestite contemporaneamente:
sono state tenute sotto controllo allo stesso tempo le esigenze abitative e quelle delle attività economiche.
Questo dunque in sintesi il quadro di una ricostruzione non così tanto lontana dai tempi attuali.
“Riducendo un po’ di più i tempi dell’epoca si sarebbe avuta una ricostruzione perfetta”, questa la conclusione dell’ex sindaco di Serravalle di Chienti.
“Ad oggi c’è troppa burocrazia”. Aggiunge. “Così è troppo difficile”.
E noi ci chiediamo allora perché non utilizzare anche oggi un modello che ha prodotto risultati concreti in tempi rapidi in una situazione non molto differente da quella attuale…
Direttamente dal comune di Feltre (Belluno) è partito il terzo camion carico di fieno destinato agli allevatori del Centro Italia danneggiati dalla neve e dal terremoto.
Un esempio della grande solidarietà del popolo bellunese da sempre in prima fila in iniziative di questo genere.
Il viaggio sarà efettuato da un mezzo della ditta “Autotrasporti Maset” che porterà ben trentasei balle di fieno in zona Camerino.
Tante le aziende agricole che hanno partecipato alla raccolta con le loro donazioni : De Cet Modesto, Lara Perotto, De Cet Gualtiero, Vettorata Matteo, Bonan Giuseppe, Marchet Canarin Guglielmo, Piazza Lucio, Zanella Andrea, Isma Marco, Zanolla Arduino, Bonan Marco, Bonan Anselmo, Pauletti Luigi, Villabruna Martino, Stotti Barbara e il Consorzio agrario di Feltre.
Gli organizzatori della raccolta, Remini e Bonan, hanno intenzione di organizzare altri sei viaggi.
Tra i primi ad essere stai aiutati Anja e Claude che, innamorati della bellezza dei Sibillini si sono trasferiti dalla Germania sette anni fa a San Martino di Fiastra dove hanno restaurato un piccolo agglomerato di case che hanno trasformato in agriturismo con allevamento di cavalli, capre e altri animali.
Dopo aver reso inagibile la loro casa (dormono in roulotte) e la stalla , il terremoto e la neve della scorsa settimana hanno distrutto il fienile e tutte le provviste di fieno.
A tutto questo si deve sommare per loro la difficoltà nel trovare le informazioni per ottenere un aiuto anche a causa dei problemi linguistici. In questo sono stati supportati dall’ ACIT (Associazione Culturale Italo tedesca di Macerata) che ha fatto da tramite per reperire le informazioni necessarie ad essere aiutati.
Anja e Claude sono rimasti impressionati dalla solidarietà e dalla generosità con cui tanti cittadini italiani si impegnano per aiutare chi ha perso tutto a causa del terremoto e ringraziano di cuore glia allevatori di Feltre e Lentiai.
Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.
L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che
“In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi".
E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016.
In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia.
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo:
1. il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo.
Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio.
Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza .
Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.
Nei giorni scorsi presso la Casa di Ospitalità di Castelraimondo ha compiuto cento anni la signora Jolanda Rossi Venturi, di Camerino.
La nonnina è stata festeggiata dalla sua famiglia e dagli ospiti e il personale della struttura, alla presenza del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, e del vicesindaco di Castelraimondo, Esperia Gregori, che le hanno portato gli auguri delle comunità per questo importante traguardo. Nata nel 1917, Jolanda Rossi Venturi dopo una vita come artigiana si era trasferita a Camerino assieme alla sua famiglia.
Nonostante un calo di importante di iscritti (molte famiglie del territorio sono ancora alloggiate lungo la costa) l’istituto musicale Biondi di Camerino con non poche difficoltà cerca di reagire e ripartire con le sue attività didattiche riguardanti i corsi pre –accademici in convenzione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo e tutti i corsi amatoriali.
Ospitato presso l’istituto professionale di stato G.Ercoli di Camerino sito in via Seneca (struttura prefabbricata) i docenti e gli allievi giornalmente si incontrano nonostante i molteplici problemi per affrontare lo studio della musica.
La zona completamente avvolta nel silenzio (tutte le abitazioni adiacenti e vicine sono disabitate) nei pomeriggi dal lunedì al sabato viene animata dai suoni degli strumenti musicali che escono dalla scuola, segno di vita e di rinascita.
Intanto continua la gara di solidarietà a favore dell’associazione Adesso Musica ( Ist.Mus.Biondi e Banda Città di Camerino) finalizzata a una raccolta fondi per costruire una nuova scuola di musica e sede della Banda.
Infatti dobbiamo ricordare che dal 26 ottobre i componenti della Banda Città di Camerino, formazione di fiati di pregevole valore artistico non hanno più una sede dove poter provare e affrontare lo studio di nuovi repertori.
Per tutti coloro che volessero iscriversi ai corsi musicali possono farlo ogni giorno dalle ore 16,00 alle 18,00 presso la scuola oppure chiedere informazioni al 3397335864.
E’ partita dalla piscina comunale di Civitanova la prima di future iniziative in aiuto di Camerino e della società Olimpia Nuoto.
La cooperativa Il Grillo che gestisce la struttura, ha organizzato domenica l’evento “Legare”, un intero pomeriggio di gare che hanno visto confrontarsi in vasca i tanti atleti che frequentano i corsi a Civitanova. In totale ben 450 tra bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni di età impegnati in tutti gli elementi dello stile libero (compresi i propedeutici) su diverse distanze.
In realtà però il centro dell’iniziativa non erano le gare ma appunto il concetto di legare, verbo riferito in questo caso alla vicinanza dei bambini all’acqua, allo sport e ancor di più alla vicinanza de Il Grillo alla piscina di Camerino duramente colpita dal sisma.
Domenica infatti è stato invitato il gestore dell’impianto camerte Venanzio Aquili e questi, davanti alle centinaia di persone presenti in tribuna, ha preso il microfono testimoniando la situazione e i gravi disagi. Aquili ha interrotto i corsi dopo la scossa del 26 ottobre ma ha deciso di lasciare la piscina aperta così da fornire un aiuto con spogliatoi, docce e servizi. E’ quindi diventata dormitorio, nonché appoggio anche per i soccorritori vedi Croce Rossa, Protezione Civile e Vigili del Fuoco. Da quando ha riaperto l’attività tuttavia, a fine novembre, ha avuto un drastico calo di presenze del 65%.
Il Grillo (che già aveva offerto corsi di nuoto gratuiti agli sfollati sistemati lungo la costa) ha così pensato di attivarsi in sostegno della piscina camerte e si sta facendo promotore di una più grande iniziativa di solidarietà che vedrà il coinvolgimento di diverse realtà natatorie del territorio.
Spiega la presidentessa Antonella Citarella: “Lo sport deve servire a questo, ad avvicinare ed aiutare. E’ fondamentale che la struttura di Camerino rimanga aperta per ricostruire il tessuto sociale devastato dal terremoto. Ci stiamo muovendo con Macerata, Jesi ed altri per realizzare un progetto che possa raccogliere fondi in modo da sostenere concretamente l’impianto e soprattutto il personale impiegato al suo interno”.
È operativo, dall’inizio dell’anno a Belforte del Chienti, International Hub for Coffee Research and Innovation (Centro internazionale per la ricerca e l’innovazione nel settore del caffè, ndr). La struttura, nata la scorsa estate da una collaborazione tra Simonelli Group e l’Università degli studi di Camerino, opera come supporto scientifico e tecnologico allo sviluppo della conoscenza nella filiera del caffè, accrescendo la forza di innovazione di questa importante bevanda apprezzata in tutto il mondo.
Al principale lavoro di ricerca, il Centro – unico nella sua specificità – affianca attività di formazione e divulgative. Ed è proprio in questo contesto che il prossimo lunedì 6 febbraio alleore 15.00 a Camerino (presso il Campus universitario), ospitato dal locale Ateneo, si svolgerà il primo evento pubblico con la partecipazione di uno dei massimi esperti mondiali nel campo, il professor Chahan Yeretzian dell’università di Zhaw in Svizzera. L’incontro sarà coordinato dal prof. Sauro Vittori, docente dell’Università di Camerino ed esperto in analisi degli alimenti.
Il giorno successivo il prof. Chahan Yeretzian, accompagnato dal Rettore Flavio Corradini e dal Presidente di Simonelli Group, Nando Ottavi, visiterà a Belforte del Chienti (all’interno dello stabilimento Nuova Simonelli) la sede dell’International Hub for Coffee Research and Innovation, dove – incontrando i dottorandi Unicam che vi operano, i ricercatori e i tecnici dell’azienda – gli saranno presentate le linee guida del lavoro di ricerca avviato.
"Grazie alle studentesse e agli studenti che hanno preferito trasferirsi ai palazzetti dando supporto giorno e notte a chi aveva perso tutto. La vita saprà ringraziarvi e io dedico a voi questa inaugurazione". Il rettore di Camerino Flavio Corradini ha voluto dedicare l'inaugurazione del 681/o anno accademico, ultimo del suo mandato, agli studenti, in un anno particolarmente difficile per l'ateneo, duramente colpito dal sisma. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
"Occorre una presenza concreta e quotidiana per sostenere il rilancio e la ricostruzione di questa università che è testimonianza di una straordinaria capacità di reazione che va da una parte raccontata e dall'altra sostenuta dalla politica": è quanto a detto il ministro dell'Istruzione e dell'Università Valeria Fedeli. Il ministro ha ribadito l'impegno finanziario assunto dal precedente Governo Renzi, con l'allora responsabile del dicastero, Stefania Giannini, che durante la sua visita all'ateneo di metà novembre scorso aveva garantito I fondi necessari per sostenere la ripresa dell'attività didattica e la ricostruzione degli edifici andati distrutti con il terremoto.
Gratitudine e a tutti i sindaci presenti che sono "trincea e cerniera del nostro Paese" ha invece detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. " L'Italia - ha aggiunto - è un paese che ha grandi potenzialità. Persone e qualità della formazione debbono essere al centro delle imprese competitive. Qui c'è un messaggio rivolto al Paese: l'Università di Camerino è un simbolo, bisogna tornare a quello spirito di comunità e reagire, mettere la ragione al servizio della passione. Dobbiamo aver fiducia". "La crescita - ha detto ancora - è la precondizione per combattere le diseguaglianze; oggi la lezione di vita che emerge da qui è molto più ampia. Il ceto responsabile di un paese deve essere coerente ed esemplare. Esprimo la profonda gratitudine a tutti voi a nome di tutta l'industria italiana".
Infine, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli: La "costante presenza, qui, nella nostra terra" del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi in visita a Camerino, "ci dice che lo Stato è con noi". "La sfida che ci accomuna è immensa - ha aggiunto - rinascere è l'imperativo del nostro nuovo orizzonte di governo, nelle Marche, nelle altre Regioni del Centro colpite dalle stesse calamità, in tutta l'Italia, che non sarà più la stessa se noi non ce la faremo". "Abbiamo bisogno che le istituzioni tornino ad essere protagoniste e per questo dobbiamo dotarle di risorse e mezzi", ha aggiunto il governatore. "In questo lasso di tempo che ha visto susseguirsi un'emergenza dietro l'altra cominciano a emergere i limiti e a scarseggiare le risorse ormai rimaste alle amministrazioni locali. Sono piccoli Comuni moltissimi di quelli duramente colpiti dal sisma" e le Province "sono ridotte ai minimi termini, senza risorse, ma con competenze vitali per la vita di una comunità".
Le Marche del Volley chiamate nel weekend al voto per l’elezione dei Comitati Territoriali per il prossimo quadriennio. Nell’assemblea svoltasi al Coni Point di Macerata, Roberto Cambriani è stato confermato nel presidente del CT Macerata in una Assemblea che ha espresso il 100% dei voti. Nei prossimi quattro anni sarà nuovamente affiancato da Enrico Marcantoni e da tre nuovi consiglieri: Pietro Paolella, Simone Cataldi e Carlo Muzi. Revisore dei conti Roberto Mancinelli.
Cambriani nella relazione programmatica ha ribadito come l’attività di base rappresenti il cardine di una provincia la cui attività di vertice è tra le più importanti al mondo. È a queste società che il Comitato eletto per il quadriennio 2017/2020 rivolgerà attenzione e progetti per supportarne l’attività e lo sviluppo in un difficilissimo momento congiunturale che ha visto unirsi ai problemi per la crisi economica quelli per il terremoto. Oltre ai settori tecnici come i campionati, gli arbitri, gli allenatori, la qualificazione, Cambriani ha individuato nella scuola e nei giovani il focus di un percorso in cui dare il meglio. “Sarà necessario affrontare a viso aperto la sfida educativa del nostro tempo – si legge nella sua relazione programmatica – Desideriamo tutti insieme volare alto con i piedi per terra”. Piedi che poggiano su un tessuto, tra migliori in Italia, che deve continuare a condividere le esperienze e dare la spinta per colmare i gap strutturali e culturali (leggi “carenza di impianti e pseudoginnastica nelle scuole”) sensibilizzando concretamente le Istituzioni.
“Vi invito a percorrere strade impossibili – ha detto Cambriani – I prossimi anni saranno anni nei quali non vogliamo limitarci a vivere l’ordinario (che è già molto), ma vogliamo aprire strade impossibili con lo sport e nello sport. Vogliamo osare e giocare in attacco la partita di portare nella vita dei ragazzi, dei genitori, dei tecnici e dei dirigenti i valori educativi attraverso lo sport della pallavolo. A tutti propongo di approfondire una nuova visione dello sport di cittadinanza fondata sulla parola “etica”, tanto enfatizzata e poco applicata”.
Commetteremo anche uno sgarbo istituzionale, ma quanto successo stamattina a Camerino non può passare sotto silenzio. La sesta visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle zone terremotate, stavolta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico di Unicam, è stata l'ennesima conferma della lontananza delle istituzioni dai reali bisogni dei cittadini.
Incontro con i sindaci terremotati blindato, non solo per la stampa, ma anche per gli stessi sindaci: solo uno è stato ammesso a parlare in rappresentanza di tutti, il sindaco di Macerata che, nessuno ce ne voglia, non appare francamente come il più rappresentativo dei Comuni devastati dal sisma. Un incontro di una ventina di minuti, del quale apprendiamo un resoconto dall'Ansa: "Avete diritto a tutto l'aiuto possibile, a tutto l'aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno. Una condizione così mette a dura prova la resistenza psicologica dei vostri concittadini e voi siete chiamati, pur essendo partecipi della loro sofferenza, del loro disagio, della loro difficoltà, a dare una risposta, a dar loro una prospettiva, a darla non verbalmente in maniera illusoria ma in concreto". Praticamente un copia-incolla delle solite dichiarazioni cui ci hanno abituato le visite istituzionali che si sono succedute negli ultimi mesi: "non vi lasceremo soli", "le istituzioni vi sono vicine", e via discorrendo.
Davanti a una evidente e oggettiva latitanza, di fronte a bisogni impellenti e drammatici, neanche i Sindaci hanno trovato la forza di ribellarsi, a parte Filippo Saltamartini di Cingoli e Giancarlo Sagramola di Fabriano che, una volta appreso che non avrebbero potuto parlare, hanno alzato i tacchi e se ne sono andati. Uno sgarbo istituzionale? Forse, ma davvero sarebbe stato utile restare lì ad aspettare il Presidente col sorriso stampato in faccia e ostentando la fascia tricolore, senza poter rappresentare le necessità dei propri cittadini?
Come si può pensare al "protocollo", quando i Sindaci devono rispondere sul territorio ogni giorno, con la loro faccia, ai cittadini che chiedono, pretendono risposte, vogliono sapere di quale morte dovranno morire? Il "protocollo" però, evidentemente, è andato bene a quasi tutti: a parte i due citati, tutti diligentemente presenti (e muti) e alla fine, immancabile foto di gruppo con volti distesi e sorridenti. Beh, i cittadini non chiedevano questo. Chiedevano che alla sesta visita del presidente della Repubblica, arrivasse almeno qualche risposta concreta che non fosse quella della generosità e dell’incredibile impegno dei volontari che troppo spesso in questi mesi hanno nascosto l’inefficienza e la lentezza della macchina pubblica.
Capitolo stampa. Da una settimana, agli organi di stampa venivano richiesti tutti i dati anagrafici dei giornalisti da accreditare, non a uno ma a due eventi. Riportiamo testualmente: "All'atto del ritiro dovrà essere specificato se si intende usufruire del PASS per uno dei seguenti due eventi:
R : Rettorato, incontro del Presidente con i sindaci al Rettorato, ore 9:15
A : Auditorium, inaugurazione dell'anno accademico presso auditorium Benedetto XII, ore 10:00
Si ribadisce infatti che, per ragioni organizzative, non sarà possibile per un singolo operatore accreditato accedere ad entrambe gli eventi". Ci organizziamo per mandare a Camerino un giornalista, un fotografo e un operatore video, accreditando il primo all'incontro con i sindaci e gli altri all'inaugurazione dell'anno accademico. E cosa succede stamattina? Succede che, improvvisamente, i giornalisti non possono partecipare all'incontro e vengono tenuti all'esterno, in mezzo a cumuli di neve, aspettando che qualche anima pia rilasci loro qualche dichiarazione. Anche questo è "protocollo"? Mattarella blindato, Errani passa via liscio senza fermarsi a rilasciare neanche una battuta, Curcio rilascia sorrisi per tutti, qualche sindaco scambia due parole con il giornalista amico.
Ora noi cosa dovremmo raccontare dell'incontro di Mattarella con i Sindaci? Niente. Niente di più e niente di meno di quanto avevamo già scritto nelle precedenti passerelle. Continueremo invece a raccontare quello che accade ogni giorno in queste nostre terre martoriate e che qualcuno vorrebbe far cadere nel dimenticatoio.
Parte subito con un colpo di scena la visita del presidente della Repubblica Mattarella a Camerino. Il capo dello Stato, infatti, prima di partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico di Unicam, ha previsto un incontro con i sindaci del territorio.
Ma, appena arrivato e preso atto del protocollo, il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini, ha deciso di andarsene senza attendere neanche l'arrivo di Mattarella. "Il protocollo di questo incontro, che noi pensavamo fosse fra i sindaci e il Presidente della Repubblica, prevede che possa parlare solo un sindaco in rappresentanza dell'Anci. Secondo il cerimoniale, neanche il sindaco di Camerino può parlare. Quindi, con tutti i problemi che noi abbiamo, arrivano i presidenti di Camera e Senato, il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e dobbiamo assistere a questi sermoni e poi i problemi sul territorio noi non riusciamo a risolverli. Abbiamo chiesto di conferire per il decreto legge che è in via di emanazione con i parlamentari e le commissioni e non siamo stati auditi. così non funziona. I Comuni sono pezzi della Repubblica, sono enti di pari dignità istituzionale e costituzionale: lo vorrei ricordare alle massime autorità dello Stato. Quindi, mi assumo la responsabilità di andarmene per evitare polemiche, ma rilascio questa dichiarazione perchè l'opinione pubblica sia consapevole di quanto sta succedendo nel nostro Paese".
Va sottolineato che neanche gli organi di stampa potranno partecipare all'incontro fra Mattarella e i sindaci.
Il delegato dell'Anci che parlerà a con Mattarella sarà il sindaco di Macerata Romano Carancini.
Il Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani ha di recente emanato la quindicesima ordinanza del suo mandato per la fase post sisma nel centro Italia.
Ricordiamo anche, ai fini di un discorso unitario e senza buchi, che dopo l’Epifania, come i Re Magi, in data 9 gennaio 2017 erano arrivano tre nuove ordinanze del Commissario per la Ricostruzione: le n. 11 – 12 e 13.
Riguardavano i seguenti argomenti: l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico, l’ elenco dei professionisti e i contributi per la riparazione degli immobili ad uso produttivo.
La n. 14 del 17/01/2017, già commentata, riguardava l’ “Approvazione del programma straordinario per la riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2017-2018”.
Il nuovo provvedimento datato 27 gennaio 2017, disciplina l’ “Organizzazione della struttura centrale del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016”.
L’ordinanza cioè disciplina l’articolazione interna e l’organizzazione della struttura centrale posta alle dipendenze del Commissario e sono uffici di staff: a) la segreteria tecnica del Commissario straordinario; b) l’ufficio del consigliere giuridico; c) l’ufficio stampa; d) l’ufficio monitoraggio e stato di attuazione dei programmi. Il trattamento economico di tali ultimi soggetti è stabilito con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta del Commissario straordinario, nel limite massimo di quarantottomila euro annui, comprese le spese.
Interessante appare la previsione secondo cui Il Commissario straordinario può altresì conferire incarichi di studio e/o consulenza a soggetti dei quali siano previamente valutate le spiccate e preminenti competenze nelle materie tecnico-scientifiche attinenti alle attività e ai compiti da svolgere e che pertanto possano assicurare un rilevante supporto alla struttura commissariale.
Questo ci permette di ricollegarci all’ordinanza n. 11 relativa all’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario straordinario.
La prima ordinanza (n. 11 - Istituzione e funzionamento del Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016) prevede l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico di cui all’articolo 50 comma 5 del Decreto189/2016 e di cui il Commissario straordinario si avvale “per la definizione dei criteri di indirizzo, vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo di ricostruzione, per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l'efficientamento energetico”.
I componenti del Comitato Tecnico – Scientifico durano in carica fino al 31 dicembre 2018 in ovvia concomitanza con la scadenza della gestione commissariale.
Per la partecipazione al Comitato tecnico - scientifico non è prevista la corresponsione di gettoni di presenza, compensi o altri emolumenti comunque denominati. Sono previsti invece dei rimborsi delle spese documentate di trasferta entro il limite massimo annuo complessivo di € 30.000,00 riferito all’intero Comitato tecnico – scientifico.
Come già precendentemente da noi evidenziato, stupisce la circostanza che l’Università di Camerino, l’unica terremotata, abbia nel Comitato un solo rappresentante, nella persona del Prof. Massimo Sargolini, Professore Ordinario di Urbanistica. Il Commissario straordinario può però, con apposita ordinanza nominare componenti del Comitato Tecnico – Scientifico ulteriori e diversi da già quelli individuati.
La previsione di cui alla nuova ordinanza secondo cui il Commissario straordinario può altresì “conferire incarichi di studio e/o consulenza a soggetti dei quali siano previamente valutate le spiccate e preminenti competenze nelle materie tecnico-scientifiche attinenti alle attività e ai compiti da svolgere e che pertanto possano assicurare un rilevante supporto alla struttura commissariale” non fa che rafforzare il nostro stupore per l’esclusione dei docenti di Unicam, l’Ateneo maggiormente dotato di competenze scientifiche e tecniche per la ricostruzione, oltre che l’unico direttamente e fortemente colpito dal sisma.
Si auspica pertanto un ripensamento nel senso della valutazione in particolare della nomina del Prof. Emanuele Tondi, il cui ruolo in termini di divulgazione nella fase precedente ai sismi e nel periodo attuale dell’emergenza è di indubbio valore sociale oltre che scientifico.
Inoltre fa riflettere la circostanza che solo a fine gennaio, a ben 5 mesi dal primo sisma, sia stata istituita la struttura centrale della quale il Commissario deve avvalersi per la ricostruzione.
Troppi ritardi, tanta lentezza e burocrazia. Inoltre il mancato coinvolgimento dei protagonisti locali sia amministratori che studiosi: coloro che soli sono in grado di dare un’impronta pratica e veloce alla ricostruzione perché lo fanno con il cuore e con il sudore di vivere sulla propria pelle un’emergenza senza fine.
E qui non ci si esime infine dall’evidenziare tutte le responsabilità del Presidente della Regione: una parte significativa della terra che rappresenta sta morendo e viene umiliata da una gestione esterna che esclude i suoi esponenti locali. Non si può non chiedersi dove sia finito l’orgoglio marchigiano del nostro Presidente nonchè Vice Commissario per la ricostruzione.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna domani nelle Marche, per la sesta volta dall'inizio della crisi sismica cominciata il 24 agosto scorso, per prendere parte alla cerimonia di inaugurazione del 681mo Anno accademico dell'Università di Camerino, che ha ripreso l'attività nonostante i danni subiti. Il Capo dello Stato era già stato a Camerino il 2 novembre scorso, incontrando alcuni sfollati. Domani, prima della cerimonia di ateneo, cui prenderà parte anche il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, Mattarella vedrà i sindaci della provincia di Macerata nella sede del Rettorato. In questi mesi il presidente ha a più riprese fatto sentire la sua vicinanza alle popolazioni marchigiane del cratere: il 27 agosto 2016 ad Ascoli Piceno aveva preso parte ai funerali delle vittime, il 27 novembre ha visitato Ussita, il 15 dicembre Acquasanta Terme e Pescara del Tronto, il 22 dicembre ha incontrato gli sfollati ospiti degli hotel di Porto Recanati e Porto Sant'Elpidio. (Ansa)
Il consigliere comunale Pietro Tapanelli ha raccolto l’appello dell’associazione Officina 2630, in particolare dell’avv. Bruno Pettinari, di promuovere, in tutte le sedi opportune, la “Proposta di legge: Ricciatti ed altri: "Istituzione di una zona franca nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici dei mesi di agosto e ottobre 2016" (4216)”.
Ha chiesto all’on. David Favia di contattare immediatamente Bruno Tabacci (Centro Democratico) e Ignazio Messina (Italia dei Valori), i quali faranno quanto in loro potere per promuovere la proposta di legge dell’istituzione della zona franca.
Il progetto sembra andare nella direzione che Tapanelli ha sempre promosso sia in consiglio comunale che nelle sedi meno istituzionali.
"È un provvedimento che va verso una unità di intenti e di territorio, contrariamente a quanto stanno facendo alcuni sindaci di quella che era la Comunità Montana di Camerino e che oggi è diventata l’Unione di pochi montani della Marca di Camerino. Ognuno va per la sua strada, senza un minimo di coordinamento e di progettualità comune. Ognuno vuole la sua scuola, ognuno vuole in suo presidio. Strategia che soddisferà solo i bisogni della prossima campagna elettorale, ma che ucciderà politicamente il futuro delle generazioni che verranno".
Così spiega il consigliere comunale indipendente.
"Eppure basterebbe aprire la pagina di Google per cercare la locuzione latina divide et impera, giusto per evitare di incorrere in continui, e diabolici, errori che sembrano dettati da una scientifica strategia politica, più che da incapacità.
Ogni ventiquattrore attendo di essere smentito, ma tutti i santissimi giorni ho conferme in negativo. L’ultima polemica sull’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Camerinodocet. L’Università, così come il terremoto, è del territorio e quindi non esiste istituzionalmente un solo sindaco, se non delegato dalla comunità politica su cui l’università opera. In caso contrario iniziamo a parlare dell’Università del Comune di Camerino e torniamo a comportarci come la mai dimenticata Città sul Monte… sgretolato dal terremoto".
“Dobbiamo rilevare un’altra criticità nella gestione dell’emergenza ed è relativa alla concessione dei contributi: è inammissibile che in una situazione del genere, grave e drammatica, si attivi una procedura a sportello, invece di valutarne la concessione sulla base di una effettiva e seria istruttoria relativa alle caratteristiche dei richiedenti. A questo ci opponiamo con forza”.
Sono le parole del Presidente Provinciale di CNA Macerata Giorgio Ligliani che ricorda: “La CNA, con i funzionari che compongono la task force terremoto e stanno seguendo cittadini e imprese coinvolti negli eventi sismici, è a disposizione per la compilazione delle pratiche relative alla richiesta di contributo per la sospensione e per la delocalizzazione della propria attività”.
“A questo proposito – aggiunge il Direttore Provinciale Luciano Ramadori – ci uniamo alla richiesta del Senatore Morgoni, inserita in un recente emendamento, di allargare il contributo di 5.000 euro anche alle imprese fuori dal cratere”.
Le pratiche di cui è disponibile la modulistica fanno riferimento all’indennità di disoccupazione per i lavoratori dipendenti del settore privato compreso quello agricolo, al contributo pari a 5.000 euro (inserito nella legge 229/2016) da erogare una tantum e destinato a lavoratori autonomi, titolari d’impresa, agenti di commercio, professionisti e co.co.co che abbiamo dovuto sospendere la propria attività per via del terremoto; al contributo per le imprese danneggiate o ricadenti nelle zone rosse che intendano delocalizzare la propria attività o che lo abbiano già fatto.
In attesa di ricevere adeguate istruzioni dalla Regione Marche riguardo la procedura di invio telematico delle pratiche, gli interessati possono comunque rivolgersi a tutti gli uffici provinciali della nostra associazione.
Inoltre, per via delle numerose richieste, CNA Macerata ha attivato un servizio aggiuntivo di sportello ad hoc sul territorio, presso il quale i colleghi saranno operativi secondo il seguente calendario:
SAN SEVERINO MARCHE - Martedì 31 Gennaio, ore 15 – Sede CNA Via Virgilio da San Severino 56/58;
CAMERINO - Mercoledì 1 Febbraio, ore 9 – Sede CNA Loc. Torre del Parco;
MATELICA – Mercoledì 1 Febbraio, ore 15 – Sede CNA Via Bigiaretti 15;
PIEVE TORINA – Mercoledì 1 Febbraio, ore 15 – Comune;
SAN GINESIO - Giovedì 2 Febbraio, ore 9,30 - Lab di Bellesi Luigi, Loc. Pian di Pieca Lotto 11;
TOLENTINO – Giovedì 2 Febbraio, ore 15 – Sede CNA Via del Vallato 1.
Per info: CNA Provinciale Macerata, info@mc.cna.it, 0733/27951
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui:
"Dopo aver preso visione del manifesto con cui l’Università di Camerino annuncia il programma degli interventi in occasione della cerimonia di inaugurazione del 681esimo anno accademico, ho provveduto nei giorni scorsi ad inviare formale richiesta di un colloquio riservato con il Presidente della Repubblica, che il prossimo 30 gennaio sarà proprio a Camerino.
Ritengo, infatti, necessario illustrare la situazione di estrema difficoltà e le criticità con cui la città ed il tessuto sociale ed economico del territorio (di cui Unicam è solo una parte fondamentale) fanno i conti. Credevo che il programma degli interventi potesse prevedere un breve saluto del sindaco - che sarebbe dunque stato occasione anche per illustrare questi argomenti -, ma per un qualche disguido o esigenza di tempistiche così non sarà.
E’ per me doveroso, nel rispetto di tutti i miei cittadini e di quelli di un intero territorio, richiedere un colloquio, breve ma riservato, con il Presidente della Repubblica, da tenersi prima o dopo la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico".