E' un rito che si perpetua da tantissimi anni, da secoli.La notte del 24 gennaio, data della conversione di San Paolo, il «santo dei segni», il contadino metteva fuori dalla finestra, esposto verso oriente, un tagliere con 12 spicchi di cipolla. All’alba del giorno dopo, scrutando le mutazioni tra gli strati bianchi provocati dallo sciogliersi del pizzico di sale dosato nella conca, il contadino avrebbe saputo, in anticipo sugli eventi, il clima dell’intero anno. L'insegnante durantina Emanuela Forlini anche quest'anno ha ripetuto l’antico rito contadino e ha preparato il calendario del 2016.INVERNO: dopo un inizio con temperature insolitamente miti, a partire dal mese di febbraio, soprattutto nella seconda parte, si prevedono giornate fredde con ghiaccio, nevischio e galaverna, ma relativamente scarse quanto a precipitazioni.PRIMAVERA: la stagione si aprirà con un marzo abbastanza piovoso; e anche negli altri mesi primaverili non mancheranno, seppure in modo discontinuo, lievi piogge.ESTATE: l’inizio della stagione avrà un’apertura con giorni instabili, mentre la parte centrale della stagione sarà particolarmente calda.AUTUNNO: stagione ventosa nel 2016, con piovaschi, particolarmente a novembre dove non è esclusa la neve. Mese per mese.GENNAIO: le cipolle hanno confermato quanto già visto, bel tempo insolito e temperature sopra la media.FEBBRAIO: in questo mese farà capolino l’inverno con bruschi abbassamenti di temperature.MARZO: si presenta variabile e abbastanza piovoso soprattutto nella seconda parte.APRILE: sarà mite, ma con un peggioramento nella seconda metà del mese.MAGGIO: molto simile ad aprile nelle sue manifestazioni primaverili.GIUGNO: mese instabile, soprattutto nella prima quindicina.LUGLIO: migliore di giugno, ma variabile e con rare giornate di pioggia.AGOSTO: l’estate si farà sentire con giornate calde e torride.SETTEMBRE: tendente al bello, ma variabile nell’ultima parte.OTTOBRE: mese instabile e abbastanza piovoso.NOVEMBRE: freddo, gelo e qualche spolverata di neve.DICEMBRE: le gelate e rigori delle temperature si accentuano nella prima metà del mese.
Il vino marchigiano arriva a Milano con l’azienda vinicola “Ciù Ciù" raccontata nel libro del fondatore dell’azienda Natalino Bartolomei dal titolo “Ciù Ciù, una storia di vino nelle Marche”. Il volume è stato presentato in due eventi distinti, organizzati dall’agenzia di comunicazione MAP: uno a Palazzo Parigi dedicato ad una platea di direttori di testate e influenti giornalisti del mondo enogastronomico e moda e, nel pomeriggio, un altro presso il Mondadori Megastore in Piazza del Duomo.A Palazzo Parigi il libro è stato presentato dalla giornalista esperta di enogastronomia Fiammetta Fadda insieme alla foodblogger Chiara Maci e al giornalista e critico Antonio Paolini. Durante l’incontro un video ha trasportato per qualche minuto gli ospiti nelle colline di Offida e Walter Bartolomei ha spiegato il segreto della sua azienda e le origini del libro.Dalla mezzadria e dalla produzione del vino fino ai cambiamenti che nel tempo hanno interessato l'industria vitivinicola, il libro racconta come nasce il vino e dove affondano le radici del Made in Italy targato Marche.In particolare, Chiara Maci, una delle più importanti foodblogger italiane e volto di FoxLife, ha parlato della comunicazione moderna del vino, che è sempre più importante anche in ottica internazionale.Antonio Paolini si è soffermato sui vini, descrivendone le qualità organolettiche e raccontandone il legame inscindibile con il territorio d'origine, le Marche: “Questo libro racconta la storia imprenditoriale di una famiglia che è stata capace di far rinascere il vino, credendo nel proprio lavoro e operando in un territorio unico".Nel pomeriggio il libro è stato presentato al pubblico nella cornice d'eccezione della sala eventi del Mondadori Megastore di piazza del Duomo, dove Fiammetta Fadda e Chiara Maci hanno presentato il libro insieme a Walter Bartolomei e ad Antonella Mazzarella.Al termine della presentazione non poteva mancare la degustazione dei vini Ciù Ciù, che ha immerso gli ospiti nell’universo di sapori e segreti delle colline marchigiane.
"Il Presidente Ceriscioli nomini subito un assessore regionale con il compito di occuparsi del Servizio Sanitario Regionale, eviterà di rimediare ancora brutte figure": la richiesta arriva da Remigio Ceroni, senatore di Forza Italia, che chiede al presidente della Regione un cambio di marcia immediato sulla sanità."Un presidente di Regione notoriamente fa molta rappresentanza e non ha il tempo sufficiente per occuparsi di un settore così importante e delicato.Ci rendiamo conto che chi vuole gestire il potere non può farsi sfuggire di mano il controllo della sanità che da sola vale 80% del bilancio.Tuttavia essendo la salute un bene prezioso la gestione deve essere affidata a persone disponibili a tempo pieno e competenti nella materia. Non è materia di gabinetto.Dal suo insediamento la minoritaria Giunta Regionale delle Marche sta svolgendo il suo mandato in maniera molto deludente.Nella sanità in particolare la contestazione rispetto alle poche scelte operate ha fatto sollevare le proteste di cittadini, sindaci, operatori e organizzazioni sindacali.I sindacati hanno duramente contestato la scelta effettuata senza condividerne i profili con le parti sociali di togliere ai direttori di A.V la contrattazione decentrata con una normaimprecisa e contraddittoria inserita a sorpresa nella legge di stabilità e la decisione è stata momentaneamente sospesa perché eventualmente avrà decorrenza 1/1/2017.Con 4 determine adottate dal D.G. ASUR il 24 dicembre 2015, sperando passassero inosservate, causa le festività natalizie, senza consultare nessuno si è proceduto alla riorganizzazione dei Punti Nascita e dei Punti di Primo Intervento con l'obiettivo dichiarato di risparmiare risorse.Ad un mese esatto dal l'adozione del piano, il piano è al punto zero.Per quanto riguarda i Punti Nascita tutto è sub iudice essendo aperti contenziosi che non sono stati ancora decisi nel merito dal TAR Marche ed il cui esito non è scontato posto che la riforma non tiene conto delle specificità, compresi i profili di disagio dell’utenza determinati da aspetti prettamente legati alle caratteristiche del territorio. Aberrante l’idea che il pacchetto assistenziale da garantire alle mamme in attesa dell’entroterra debba includere la verifica delle condizioni meteorologiche e della viabilità stradale.Il profilo riformatore invocato da Ceriscioli a sottendere un cambiamento così denso di opportunità secondo le dichiarazioni recentemente rese, pare avere preso la piega del dietro front perché per quanto riguarda i punti di primo intervento sembrerebbe che dopo le proteste dei Sindaci del territorio e la denuncia alla Procura della Repubblica, del primo cittadino di Cagli, vi sia stato un ripensamento e l'Area Vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno per oltre 10 unità, attingendo da tutte le graduatorie dell’ASUR., così smentendo anche il fatto che oggi non sia possibile fare nuove assunzioni in difetto del riassetto organizzativo tanto caldeggiato.Intanto il direttore di A.V.1 è stato costretto a smentire se stesso e a sguarnire di nuovo l'Ospedale di Urbino del personale medico assegnato dopo l'applicazione delle disposizioni previste dalla riforma.La rivolta dei sindaci del pesarese ha fatto cambiare idea al Presidente Ceriscioli.Le proteste dei sindaci delle altre aree vaste gli faranno cambiare il resto.Al Presidente Ceriscioli avevamo rivolto l'invito a ritirare tutte le determine, a consultare i territori e a ponderare meglio le scelte perché è evidente che il suo piano è sbagliato, inopportuno, non migliorerà la qualità del servizio e aumenterà i costi".
Dove andranno a finire le Marche nella riorganizzazione delle regioni? Il Consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani denuncia che sulla questione la Regione Marche soffre di “strabismo politico”.Se il Presidente della Regione Luca Ceriscioli “strizza l’occhio alla Toscana e all’Umbria e la Vice Presidente Anna Casini all’Abruzzo”.Le due direzioni in cui potrebbe allargarsi la regione marchigiana per costituire la Macroregione, sono infatti a Ovest, con Umbria e Marche, e a Sud con l’Abruzzo.La posizione del Governatore marchigiano non piace al consigliere forzista che denuncia come la scelta di aprirsi verso Ovest, con Umbria e Toscana, nasca “da una decisione del governatore Ceriscioli senza una preventiva discussione in Consiglio regionale.”Per Celani “Ceriscioli guarda solo verso ovest, là dove il sole di Renzi è più forte: verso la Toscana, verso l’Umbria. Verso regioni affatto uguali a noi, ma certamente rosse”. Quella delle Marche sarebbe, dunque, per il consigliere, una scelta politica e non strategica. Se la scelta di Ceriscioli appare al partito di opposizione come una costruzione ex novo di un’unione che non ha fondamenta geografiche e storiche, la possibilità delle Marche di guardare a Sud delle Marche sarebbe più realistica.“Da sempre esiste una sorta di macroregione nei fatti: il Marcuzzo, quel territorio composto dal Piceno e dal Teramano sul versante abruzzese che il Tronto divide geograficamente, ma che in fondo unisce economicamente e socialmente.” - spiega Celani - E sì che proprio nei mesi scorsi le Regioni Abruzzo e Marche, con le Province di Ascoli Piceno e Teramo e i Comuni di San Benedetto e Martinsicuro, si ritrovarono a Teramo, per confrontarsi su una serie di progetti da portare avanti insieme considerato il valore ‘interregionale’ sia degli obiettivi che dei risultati.”Celani, infine, lancia una proposta per uscire dal bivio tra Sud e Ovest: “E se facessimo un referendum per chiedere, noi Piceni, quale sia la soluzione migliore?”
Categorico "niet" del Tar delle Marche al comune di Osimo, che aveva chiesto la sospensione della deliberazione dell'Asur riguardo alla chiusura del punto nascita dell'ospedale cittadino. Il Tar ha respinto infatti l'istanza avanzata, alla quale si era opposta anche la Regione. La partita si gioca tutta sul numero dei parti annuali che, come stabilito da un accordo della Conferenza Stato-Regioni, deve raggiungere quota mille, pena la chiusura del punto nascita. Così come il comune di Osimo, anche quelli di Fabriano e San Severino Marche hanno presentato analoga istanza al Tar: facilmente ipotizzabile, quindi, un no secco per anche questi, dunque.La questione della chiusura dei punti nascita agita, ormai da mesi, cittadini e residenti, che hanno manifestato il loro disaccordo attraverso manifestazioni di protesta - l'ultima in ordine di tempo si è svolta sotto la sede del Consiglio Regionale. Il presidente Luca Ceriscioli è intervenuto affermando che l'intesa a cui la Regione Marche vuole dar corso è basata su una precisa scelta "che rispetta criteri di qualità e sicurezza bel'intesa della mamma e del bambino".
Anche le Marche scendono in piazza oggi pomeriggio per ribadire il proprio sì alla legge sulle unioni civili.Il popolo marchigiano che appoggia il Ddl Cirinnà si è dato appuntamento alle 16 e 30 ad Ancona in Piazza Roma. Il corteo poi attraverserà Corso Garibaldi fino a raggiungere Piazza del Plebiscito, dove si svolgerà il flashmob #SvegliaItalia.Il nome dell’iniziativa nasce dalla “sveglia”, come quella del comodino o l’orologio da muro, da polso, del cellulare, tutto ciò che ricordi il tempo che scorre e che deve essere fermato per “svegliare” l’Italia sul tema dei diritti.“Faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, - questo l’appello degli organizzatori - batteremo il tempo con le mani sulle lancette e alzeremo i nostri cuori egualitari per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto.”La manifestazione marchigiana rientra nella giornata di mobilitazione nazionale, che oggi sta attraversando oltre cento piazze della penisola. Organizzata da Arcigay, Agedo, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Mit, l’iniziativa parte dall’appello per la fine delle discriminazioni delle persone omosessuali.“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. - si legge nell’appello - Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.”Insieme ai promotori dell’iniziativa, Arcigay Marche, Agedo Marche, Diritto Forte, Fabriano Arcobaleno, Rete Che Gender, oltre 30 tra associazioni, organizzazioni e forze politiche marchigiane hanno già aderito e saranno in piazza oggi pomeriggio.
E’ stata una notte di incendi di auto. Sei in totale le autovetture andate a fuoco tra le province di Macerata e Fermo. Tutti gli incendi sembrano essere di matrice dolosa e hanno riguardato, quasi tutti, auto di grossa cilindrata.Le prime a prendere fuoco sono state due auto, un'Audi A5 e una A7, parcheggiate in via Rossini a Porto Recanati. Intorno alla mezzanotte un incendio è partito da un’auto parcheggiata lungo la via e subito dopo le fiamme si sono estese anche all’auto che sostava vicino.Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Civitanova che poche ore dopo, intorno alle 4 di notte, hanno domato le fiamme di altre auto messe a fuoco a Porto Sant’Elpidio.In via Vittorio Alfieri le auto incendiate erano tre, ma erano parcheggiate distanti l’una dall’altra. Le fiamme divampavano dal cofano di ognuna di esse. In questo caso è molto probabile che si sia trattato di incendi dolosi: qualcuno ha sicuramente appiccato il fuoco.Intanto i Vigili del fuoco di Macerata intorno alle 2 di questa notte sono intervenuti anche a Montefano dove un’auto di grossa cilindrata era avvolta dalla fiamme.Sono in corso le indagini per capire le cause di un fenomeno che inizia a preoccupare seriamente i cittadini.
Unione civile per persone dello stesso sesso, diritto all'assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, pensione di reversibilità, adozione del figlio del partner: questi i punti salienti del Ddl Cirinnà.L’obiettivo è quello di garantire stessi diritti e stessi doveri per le coppie omosessuali, persone che oggi non hanno tutele paragonabili a quelle di cui godono le coppie etero.Il testo approderà il prossimo 28 gennaio in Senato, ma la discussione sul fronte dell’opinione pubblica e su quello politico è già incandescente.Si alternano posizioni contrastanti all’interno di uno stesso partito, come il Pd, e prese di posizioni dell’ultim’ora come quella di Silvio Berlusconi, da ieri favorevole, oltre che alle unioni civili, anche all’estensione per le coppie omosessuali dell'adozione del bambino figlio di uno solo dei due, la cosiddetta “stepchild adoption".In Forza Italia, il Cavaliere ha aperto alla libertà di coscienza di fronte a un partito che non segue una linea unica.Non hanno dubbi, invece, il Movimento 5 Stelle, che voterà in blocco a favore, e la Lega e il Nuovo Centrodestra, invece, assolutamente contrari.Che posizione prenderanno e cosa faranno al momento del voto i Senatori marchigiani seduta a Palazzo Madama?Il Pd marchigiano al Senato si schiera con quella parte del partito che ha promosso il testo, dalla parte dell’estensione dei diritti alle coppie omosessuali.Si dice “fondamentalmente favorevole alla proposta” il Senatore del Partito Democratico Mario Morgoni di Potenza Picena in provincia di Macerata, in linea con gli altri tre senatori marchigiani, Silvana Amati, Francesco Verdicci e Camilla Fabbri. “La pattuglia dei senatori Pd marchigiani - spiega Morgoni - è compatta per il si al testo Cirinnà”.Le ragioni del Sì del Senatore potentino sono due: “Credo sia urgente collocarsi a livello legislativo e di civiltà a quello che ci chiede l’Europa, cioè di allinearci alle normative degli altri paesi per i diritti di alcune categorie di persone; - dichiara Morgoni a Picchionews - in secondo luogo, nel merito mi pare che vengano affrontati alcuni nodi che da tempo erano irrisolti e che trovano nella proposta di legge delle risposte.”Di posizione contraria, invece, il Senatore marchigiano di Forza Italia Remigio Ceroni, originario di Monterubbiano in provincia di Fermo, il quale dice di avvalersi “della facoltà di libertà di coscienza che Berlusconi ha dato ai parlamentari del suo partito.”“Sono sposato con moglie e quattro figli e la famiglia è la cosa più importante che ho realizzato nella mia vita - continua Ceroni - per il quale quelli chiesti dalle coppie omosessuali non sono diritti, ma “capricci ed egoismi, che non intendo tutelare, poi nella vita privata ognuno faccia quello che vuole.”Il Senatore forzista si dichiara “assolutamente contrario al Ddl Cirinnà: “Non sono per equiparare la famiglia omosessuale con la famiglia naturale, composta da un uomo e una donna e tutelata dall’art 29 della Costituzione. - spiega Ceroni - Tale articolo vuole sottolineare il carattere naturale della famiglia che esiste ancor prima dello Stato e delle sue leggi.”La nozione di matrimonio ha riaperto le polemiche alcuni giorni fa, quando è riemersa nel dibattito pubblico la sentenza 138 del 2010 della Consulta, in cui si sottolinea che “i costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso”.Secondo il Senatore l’equiparazione tra i due istituti, matrimonio e unioni civili “viene fatta in maniera furba, perché il testo chiama questa unione “formazione sociale specifica”, ma la sostanza è quella del matrimonio, perché prevede gli stessi diritti e doveri del matrimonio.”Si tratta di diritti che per Ceroni “possono essere già oggi contratti, secondo l’art. 2 della Costituzione, che garantisce i diritti dei singoli, i quali se vogliono possono sottoscrivere un semplice atto notarile privato.”Se la famiglia legittima, dunque, sarebbe solo quella “naturale, che da un futuro alla società attraverso al procreazione”, allora per Ceroni non è proprio pensabile estendere alle coppie omosessuali la stepchild adoption.“Il bambino non è tenuto nella considerazione che meritata in questa legge, i bambini hanno il diritto di crescere con una madre e un padre. - e aggiunge - Gli omosessuali facciano quello che gli piace, ma non reclamino diritti dello Stato, il quale deve tutelare la famiglia che è la cellula fondamentale della società.”D’accordo invece all’adozione del bambino che è già riconosciuto come figlio di uno solo dei due, come prevede l'articolo 44 della legge sulle adozioni, il Senatore del Pd Morgoni.Per lui si tratta di “una proposta ragionevole, in quanto non si inventa nulla, non c’è una versione ex novo, c’è qualcosa di cui si prende atto, cioè la possibilità di un’adozione che nasce da una maternità o paternità legittima”.Le coppie omosessuali restano, comunque, escluse dalle possibilità di adottare un bambino senza legame con uno dei due partner e le adozioni di bambini che non abbiamo legami di genitorialità con uno dei due coniugi, opportunità garantite solo alle coppie eterosessuali.Tuttavia, Morgoni apre lo spiraglio a possibili modifiche del testo. “Se per portare a compimento la legge, per avere una maggiore condivisione e consenso in Parlamento, dovesse servire una qualche modifica io sarei d’accordo”. E’ questo il caso della proposta “dei colleghi del Pd - spiega Morgoni - sull’affido rafforzato, un’istituto molto vicino a quello previsto dal testo Cirinnà.”Nonostante nel Ddl Cirinnà non ci siano riferimenti alla cosiddetta “maternità surrogata”, che prevederebbe che una coppia, anche omosessuale, ricorra all'adozione di un figlio partorito all'estero, da una donna residente in un Paese che permette questo tipo di azione, anche questo tema sta suscitando non poche polemiche.La questione ieri è entrata direttamente nel testo Cirinnà attraverso l’emendamento presentato da alcuni senatori cattolici del Pd che introduce la prima modifica alla stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner.L’emendamento rende perseguibile i cittadini italiani che vi ricorrano anche all’estero, inasprendone le pene. Sono previsti da tre mesi a due anni di carcere e una multa da 600 mila a un milione di euro a chiunque per diventare padre o madre ricorra alla maternità surrogata. Chi poi organizza o pubblicizza questa pratica rischia il carcere da sei a 12 anni.L’emendamento non piace al senatore marchigiano Morgoni che non condivide l’accanimento di carattere penale. “Ci possono essere traffici e commerci di carattere speculativo che sono da condannare, - spiega - ma non può essere condannata l’intenzione o l’aspirazione di un uomo o una donna di costruire una maternità o una paternità e di esercitare la genitorialità. E’ come se dicessimo di penalizzare la ricerca scientifica - aggiunge - perché in alcune situazioni può essere soggiogata da interessi di carattere economico.”Che dal Ddl Cirinnà si possa arrivare alla maternità surrogata è invece convinto il Senatore Ceroni: “Questa legge presto porterà all’utero in affitto che è una cosa ignobile, perché la donna non è una macchina e il figlio è frutto di un rapporto d’amore.”Mentre Ceroni alza il muro contro la legge Cirinnà, il suo leader di partito, Silvio Berlusconi, ieri lo ha abbattuto dicendo sì a unioni civili e stepchild adoption, una posizione su cui il Senatore marchigiano replica con un secco “no comment”.L’amore e i diritti oltre che nel Palazzo fanno discutere anche fuori e arriveranno anche in piazza. Sabato 23 gennaio le città della penisola saranno invase di manifestazioni pro e contro le unioni civili: sul campo si scontreranno due visioni opposte, quella della campagna “Sveglia Italia” per il sì, quella delle Sentinelle in piedi per il no.Il muro di Berlino dei diritti passa anche per le Marche: sabato ad Ancona scenderà in strada il popolo del sì e domenica a Macerata quello del no.
Bisonni deve dimettersi dal consiglio regionale. La richiesta arriva da numerosi consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle delle Marche e da diversi gruppi di simpatizzanti.In una nota, vengono spiegate le ragioni per cui il consigliere regionale di Tolentino dovrebbe lasciare il ruolo che oggi ricopre nel gruppo misto."Il consigliere regionale Bisonni, nell’abbandonare il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle per evitare di essere sottoposto a una procedura di espulsione, non ha prodotto alcuna motivazione certa e definita, per propria scelta, limitandosi a dichiarare di non identificarsi più nei principi del M5S. Le criticità evidenziate dai gruppi certificati che già a novembre avevano chiesto le sue dimissioni" si legge nella nota "vengono evidentemente confermate dalla presa di posizione dello staff e dalla frettolosa fuga del Consigliere, avvenuta prima del provvedimento di espulsione, contro il quale l’ex M5S non si è neanche difeso. Bisonni non è stato cacciato: è suo onere quindi, e non del MoVimento 5 Stelle spiegare le ragioni del gesto. Di conseguenza parlare di mancanza di trasparenza e democrazia è perlomeno impreciso. Le sue dichiarazioni, anche in sede di Consiglio Regionale, volte a proporsi come vittima di un sopruso da parte dello Staff del M5S, le classifichiamo nella categoria delle “scuse improvvisate”. Dalla stampa si è appreso che Bisonni resterà comunque saldo e ben pagato sulla poltrona del Consiglio Regionale, contravvenendo a quanto previsto dall'impegno etico da lui firmato e accettato pubblicamente al momento della candidatura con il quale, nel caso di uscita dal gruppo consiliare M5S, si impegnava a non passare a un altro gruppo e a rassegnare le dimissioni. Il fascino del potere e del denaro devono aver trovato terreno fertile, dato che dalla sua elezione sono passati solamente sette mesi. Chiediamo fermamente al Consigliere Bisonni di presentare immediatamente le dimissioni dal suo ruolo istituzionale, lasciando spazio a chi ancora gode della fiducia del MoVimento e dei suoi elettori. Rispetto alle dichiarazioni del consigliere regionale Romina Pergolesi in Consiglio, ci dichiariamo assolutamente distanti: sostenere e difendere inspiegabilmente, malgrado quanto accaduto, la scelta di Bisonni a discapito degli attivisti e dello Staff del M5S non può trovarci concordi. Noi siamo e saremo sempre per il rispetto delle regole e per il rispetto degli impegni presi.I CONSIGLIERI COMUNALI MARCO FIOSCHINI - PORTO SANT’ELPIDIO, MASSIMO SPINA - PORTO SANT’ELPIDIO, ALESSANDRO QUINZI - MONTEURANO, SANTINI DANILO - MONTEURANO, CARLO PIRRO - MONTEGRANARO, GIAN MARIO MERCORELLI - TOLENTINO, MIRELLA EMILIOZZI - CIVITANOVA MARCHE, PIER PAOLO PUCCI - CIVITANOVA MARCHE, SUSANNA ORTOLANI - RECANATI, FRANCO SENIGAGLIESI - POTENZA PICENA, LEONARDO MORI - MATELICA, SERGIO ROMAGNOLI - FABRIANO, JOSELITO ARCIONI - FABRIANO, PAOLO SERENELLI - LORETO, GABRIELE GIGLI - MONTEMARCIANO, DENIS GRIZI - MONTECAROTTO, LORENZO ROSSETTI - MONTECAROTTO, ERMANNO MANDOZZI - OFFIDA, TONINO SILVESTRI - SPINETOLI, ANDREA CRIMELLA - GROTTAMMARE, MASSIMO TAMBURRI - ASCOLI PICENO, IRIDE LUZI - MONSAMPOLO DEL TRONTO, DIEGO DI OVIDIO - FOLIGNANO, CRISTIAN ZAFFINI - VALLEFOGLIA, GIOVANNI FURLANI - SAN COSTANZO, ROCCO MATURO - SALTARAGRUPPI CITTADINI DI SIMPATIZZANTI: Amici 5 Stelle Catria Nerone (Acqualagna, Apecchio, Piobbico, Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola), Antonio Iancarelli, Quinto Brandi - Caldarola, Davide Capodacqua - Belforte del Chienti, Morena Tiberi, Gino Campetella, Marco Ballini - Pollenza, Maria Agordati - Morrovalle, Raffaella Fantegrossi - San Ginesio, Iris Palazzetti - Urbisaglia, Annamaria Lorenzo - Grottammare, Giulia Centonze - Sant’Elpidio a Mare, Fabrizio Banci - Saltara, Alberto Fioretti, Alberto Scortechini - Cupramontana, Monica Pigotti - Camerino, Maria Rosaria Mastrocola - Colmurano, Pamela Angeloni - Montecarotto, Maria Teresa Mancia, Sabrina Tavoloni, Marta Marani, Ruggero Fittaioli - Jesi, Pierpaolo Morosini, Paolo Giampaoli, Ettore Buratti, Kevin Pieroni, Carla Battistelli - Meet-up Movimento 5 stelle Chiaravalle, Luigi Ricci - Amandola Marina Grisei - Corridonia, Alberto Fioretti, Alberto Scortechini, Luca Cucchi - Cupramontana, Catia Fronzi - Senigallia.
È stata ufficialmente inaugurata questa mattina la sede della scuola dell'infanzia di Villa San Filippo, frazione di Monte San Giusto, dopo i lavori di accorpamento dei due plessi scolastici Carlo Alberto e Torre.Taglio del nastro da parte del sindaco Andrea Gentili alla presenza del Sottosegretario di Stato Davide Faraone, che ha ribadito l'impegno da parte del governo in favore delle scuole e dell'edilizia scolastica.I lavori sono stati completati in due mesi: merito della grande sinergia tra scuola, comune di Monte San Giusto ed amministrazione comunale. "Si tratta di un intervento fortemente voluto dalla nostra amministrazione, e che avevamo inserito tra le priorità fin dal nostro insediamento - spiega il sindaco Gentili - Riteniamo che investire nella scuola per rendere più sicuri ed efficienti gli edifici scolastici sia un dovere da parte dell'amministrazione". Alla cerimonia hanno partecipato anche la dirigente scolastica Cinzia Pettinelli, il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per le Marche Marco Ugo Filisetti, l'onorevole Irene Manzi, la vicepresidente della Provincia di Macerata Paola Mariani ed il comandante della compagnia dei carabinieri di Macerata, il maggiore Luigi Ingrosso. Per i lavori è stato necessario un investimento di circa 100mila euro.
La squadra di Spuri Furotti batte la capolista Civitanovese e si aggiudica il primo trofeo stagionale: la Coppa Italia!Partita effettivamente noiosa, sul neutro di Chiaravalle, per essere una finale giocata da due squadre composte da giocatori di categoria superiore.La risolve Lapi che trova la zampata vincente a seguito di una mischia in area Civitanovese.Continua il momento positivo del Fabriano Cerreto che dopo aver battuto di misura l' Helvia Recina nella terza giornata di ritorno del campionato di eccellenza Marche, abbatte la Civitanovese nella finale regionale di coppa Italia.La Civitanovese, forse già convinta di aver acquisito la promozione tramite la vittoria del campionato, si lascia scippare la coppa Italia da un più cinico Fabriano.Prosegue, invece, il momento "no" della corazzata rivierasca che dopo esser stata sconfitta per 3 a 0 nel derby con l'Helvia Recina ed essersi salvata per il rotto della cuffia ad Urbania, perde di misura la finale.
A una settimana dall’approdo al Senato della Legge Cirinnà sulle unioni civili l’Italia e anche le Marche si mobilitano per manifestare a favore o contro la legge che allarga alcuni diritti riconosciuti alle coppie etero anche a quelle omosessuali.Dalla nostra regione arriva l’adesione dei Giovani Democratici delle Marche alla mobilitazione nazionale “Sveglia Italia! È ora di essere civili” indetta dalle associazioni per i diritti LGBT Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglia Arcobaleno e Mit e che si svolgerà sabato 23 gennaio ad Ancona. “Dopo la campagna nazionale “10 proposte GD” in cui eravamo a raccogliere firme per una legge sul matrimonio egualitario ed in seguito al nostro impegno per l’approvazione dei registri delle unioni civili in numerosi comuni marchigiani, - scrive in una nota Roberto Tesei, Segretario regionale dei Giovani Democratici Marche - chiediamo oggi che il Parlamento non sprechi questa occasione perché l’Italia non sia più il fanalino di coda per quanto riguarda i diritti civili.” Roberto Tesei, Segretario regionale dei Giovani Democratici MarcheIn Europa sono in tutto tredici i Paesi che hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre altri hanno preferito regolarizzarli attraverso l'istituto delle unioni civili.Sono passati più di vent’anni da quanto la Corte Europea per i Diritti Umani nel 1994 si è pronunciata perché i governi nazionali provvedessero a legiferare per mettere fine alla discriminazione delle coppie omosessuali in tema di trattamento pensionistico, fiscale, lavorativo e di accesso alla genitorialità. “Siamo convinti che il testo che sarà in discussione la prossima settimana nell'aula del Senato - continua Tesei - è la mediazione migliore e il punto oltre il quale non retrocedere: l'istituto delle unioni civili, così come previsto, riconosce alla coppia diritti e doveri; estende la responsabilità genitoriale sul figlio del partner, con la stessa procedura prevista per i coniugi dalla legge 184 del 1983, attraverso un meccanismo non automatico ma previa autorizzazione di un giudice; questo aspetto è fondamentale e non può essere barattato, poiché rientra nell'ottica della tutela prevalente del diritto del minore a godere di una stabilità affettiva.”
Il consigliere regionale delle Marche Sandro Bisonni, che ha lasciato il Movimento 5 stelle, entra nel gruppo misto. Lo ha annunciato lo stesso Bisonni, intervenendo oggi nell'aula del Consiglio. "Come avrete letto sulla stampa - ha detto - ho appreso attraverso una e-mail dallo staff di Grillo che è stato aperto un procedimento di espulsione nei miei confronti. Una semplice e-mail, che appare irrispettosa nei confronti della dignità umana - ha aggiunto -, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che mi hanno votato. E' incomprensibile. Pur riconoscendomi nei principi fondanti del movimento e nei contenuti della Carta di Firenze - ha proseguito - ritengo doveroso lasciare il gruppo''.''Credo che il Movimento - ha continuato - da quando Grillo è meno presente, abbia perso però molti dei suoi principi, soprattutto quelli di garanzia. Ho deciso di non avvalermi dei diritto di poter presentare ricorso. Rispetto gli impegni presi"."Massima solidarietà umana e politica" dal capogruppo del Pd Gianluca Busilacchi, che è sceso dal suo scranno per andare a stringere la mano all'ex stellato. Busilacchi ha espresso "preoccupazione per queste epurazioni, perché ledono il funzionamento democratico e mettono in discussione il rapporto di rappresentanza democratica che si sostanzia nei componenti dei gruppi consiliari". Visibilmente amareggiata Romina Pergolesi (M5s): "ancora non siamo a conoscenza delle motivazioni del procedimento - ha spiegato -,abbiamo chiesto un incontro allo staff di Grillo. Ormai - ha aggiunto - ci consideravamo una famiglia, siamo una squadra. Abbiamo chiesto a Sandro di difendersi e non arrendersi, ha detto che voleva sottrarsi alla gogna mediatica, siamo arrivati a questo".Il capogruppo della Lega Nord Luigi Zura Puntaroni ha definito "inaccettabile" il comportamento dei vertici del movimento pentastellato. "Mi fa piacere che Bisonni rimanga in Consiglio regionale - ha osservato Luca Marconi (Udc-Popolari Marche - bisogna riconquistare il primato degli eletti, le piazze hanno tentato di delegittimarci e anche questo rientra nel gioco democratico, ma le istituzioni elettive sono la base della democrazia". "Massima solidarietà" da Boris Rapa (Uniti per le Marche). "Non conosciamo i motivi della sospensione - ha fatto notare il capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi -, M5s doveva essere il partito della trasparenza, ma questa vicenda è tutto il contrario". "La trasparenza c'è - ha replicato il consigliere regionale stellato Piergiorgio Fabbri - perché stiamo parlando liberamente, le decisioni vengono prese alla luce del sole, uno vale uno. Forse alla base di questa vicenda ci sono motivi personali". Elena Leonardi (Fdi-An) si è unita "ai colleghi che hanno espresso solidarietà, con Bisonni abbiamo condiviso molte battaglie" e ha rivendicato "la dignità di questa assemblea". Vari gli attestati all'ex stellato, che dopo il suo intervento si è fermato vicino all'uscita dell'aula: anche l'assessore Moreno Pieroni, il consigliere regionale di Fi Piero Celani e il vice presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi sono andati a stringergli la mano. (Ansa)
Sarà Javier Zanetti l’ospite d’onore della gara di futsal che si terrà il prossimo 22 febbraio al Pala Badiali di Falconara.La partita di calcio a 5, internazionalmente conosciuto con il termine “futsal”, nasce per promuovere lo “STAGE ESTIVO LEONI DI POTRERO 2016” dedicato ai ragazzini/e che amano giocare a calcio, che l’associazione A.S.D. SOGNI E PASSIONI organizzerà in collaborazione con il CENTRO DI FORMAZIONE CALCISTICA LEONI DI POTRERO di Javier Zanetti ed Esteban Cambiasso.Un match dall’alto valore sportivo, che vedrà Zanetti confrontarsi sul parquet anconetano con alcune delle migliori atlete della Nazionale Italiana Futsal e tanti altri calciatori professionisti e non solo del comprensorio marchigiano.Sofia Luciani, Martina Mencaccini, Giulia Domenichetti, Bruna Borges, Silvia Giosuè, Ersilia D’Incecco e Marika Mascia alcuni dei nomi altisonanti che faranno compagnia all’ex esterno neroazzurro e attuale vice presidente, oltre agli atleti Daniel Martin, Juninho ed Emanuele Pesaresi, quest’ultimo con un passato in serie A con le maglie di Sampdoria e Lazio e agli istruttori del Centro di Formazione Calcistica Leoni di Potrero nelle figure di Sebastian, Pablo e Diego.Durante l’evento, patrocinato dal Comune di Falconara Marittima, saranno estratti a sorte tra i partecipanti 25 fortunati che potranno farsi fotografare con Zanetti e ottenere un autografo, uno che otterrà foto e maglia del terzino argentino e due baciati dalla dea bendata che potranno sedere al tavolo con il capitano durante la cena di Gala prevista per maggio, durante la quale sarà presentata nei dettagli la seconda edizione dello “STAGE ESTIVO LEONI DI POTRERO”.Uno dei maggio partners della manifestazione sarà la Prince Sport di Paolo Biancucci, l’azienda civitanovese di abbigliamento sportivo, con sedi a Corridonia, Macerata e Ancona.“La Prince Sport è lieta e onorata di poter sostenere un evento di tale portata – ha dichiarato Paolo Biancucci – Quando lo sport scende in campo la nostra azienda non può che rendersi disponibile. Zanetti ha sempre rappresentato, in un mondo come quello del calcio troppo spesso fatto di plastica, un esempio di correttezza sportiva e lealtà rare da trovare al mondo d’oggi. La Prince Sport, quando sono in gioco questi valori, non può che non associare il proprio marchio a queste iniziative”.
I sindacati regionali delle banche di credito cooperativo esprimono il loro punto di vista, a seguito dell'articolo apparso su Il Sole 24 Ore nel quale venivano palesate alcune difficoltà per gli istituti bancari cooperativi."Alla luce dell’articolo apparso sul Sole 24 Ore, inerente la situazione del Credito Cooperativo, in prossimità dell’emanazione del decreto legislativo per il riordino del settore, riteniamo opportuno evidenziare" si legge in una nota "che i dati indicati risultano parziali, datati e conseguentemente fuorvianti. Infatti, nello specifico, va evidenziato che il caso portato ad esempio negativo della Cassa Rurale di Camerano è già stato risolto da oltre un anno (dal 1° gennaio 2015) all’interno del Credito Cooperativo con l’incorporazione della stessa da parte di altra BCC, senza alcun tipo di ricaduta né sui lavoratori, né sulla clientela, né sul restante sistema bancario. A fronte di un Credito Cooperativo che fino ad oggi ha sempre trovato soluzioni al proprio interno, registriamo, di contro, i noti casi delle quattro banche Abi, oggetto di recente salvataggio, per le quali, viceversa, è stato chiamato a contribuire anche il Credito Cooperativo. Riguardo ai dati pubblicati rileviamo piuttosto la loro scarsa significatività, in quanto estrapolati da tutti gli altri indicatori di bilancio delle singole realtà. In questo particolare momento, riteniamo pertanto che sarebbe opportuno evitare di ingenerare ulteriore confusione nell’opinione pubblica con la diffusione di informazioni parziali".
Le Marche non sono più un’isola felice, almeno sul fronte della sicurezza. A dirlo sono i dati del rapporto Istat sulla Sicurezza del 2014, secondo cui la regione Marche è quinta in Italia per numero di furti in abitazione, registrando 21,1 furti ogni mille famiglie.Prima della nostra regione si collocano in ordine Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Piemonte. E’ quindi il Nord a essere maggiormente colpito dal fenomeno dei furti in casa, che, invece pone il Sud agli ultimi posti. La Marche hanno un tasso di furti per abitazione doppio rispetto a regioni con una tradizione criminale più consolidata come la Campania o la Calabria che registrano tassi intorno a 9 furti ogni mille famiglie.“I furti in abitazione e i borseggi sono più frequenti al Centro-Nord e le rapine al Sud.” Negli ultimi anni si sono verificati “alcuni cambiamenti che hanno portato ad un miglioramento della sicurezza in alcune regioni del Mezzogiorno - è scritto nel rapporto - e al peggioramento di alcune regioni del Nord e del Centro.”La tendenza marchigiana riflette un trend nazionale: “negli ultimi dieci anni - si legge nel rapporto - i furti in abitazione sono più che raddoppiati dall’ 8,5 per mille abitanti del 2004 al 17,9 del 2013, con un incremento via via meno intenso dopo il primo picco raggiunto nel 2007 e la crescita vertiginosa avvenuta dal 2009, (un anno dopo l’inizio della crisi, n.d.r.) per poi rimanere stabili nel 2014.”Sempre più spesso i furti in abitazione da semplici atti criminali possono trasformarsi in momenti di tensione con le persone che abitano nella casa. Non sono, infatti, rari i casi in cui i proprietari provano a reagire. Tuttavia, da questo punto nelle Marche le persone non sono colpite tanto quanto i beni. Le vittime delle rapine nella regione marchigiana sono tra le più basse in Italia. In particolare, la regione è penultima prima della Valle d’Aosta con 0,2 casi per mille abitanti. A livello nazionale, le vittime per rapine erano di più nel 2004 con 2,1 per mille abitanti nel 2004, dimezzate poi nel 2009, oggi rappresentano l’1,5 per mille abitanti nel 2014.La sicurezza costituisce ancora un fattore pieno di incognite. A volte i dati non coincidono con la percezione che si ha di essa. Come vivono i cittadini la questione sicurezza e quale percezione hanno del pericolo che corrono ogni giorno? Secondo il rapporto dell’Istat nel 2014 è aumentata la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.“Cresce la percentuale di coloro che si sentono molto o abbastanza sicuri nella zona in cui vivono, - specifica il rapporto - quando escono da soli ed è buio (dal 54,1% al 56,2%), ma non al punto di tornare ai livelli massimi del 59,7% raggiunti nel 2010”.Sulla percezione della sicurezza i cittadini marchigiani hanno qualche dubbio, tanto che la regione si colloca in sedicesima per l’indicatore “percezione di sicurezza camminando al buio da soli” e undicesima per “paura di subire un reato in futuro”.Tra sensazioni e fatti, i cittadini marchigiani, come quelli italiani, con la crisi sono diventati più sospettosi e, alcune volte, a ragione.“Negli anni che hanno coinciso con la crisi economica, si è assistito ad una inversione di tendenza che ha visto fortemente aumentare i furti in abitazione, gli scippi, i borseggi, le rapine in abitazione, i furti nei negozi, in sostanza la criminalità predatoria. - certifica il report - I furti in abitazione raddoppiati in 10 anni sono ora stabili, ma lontani dalla situazione precedente gli anni 2000. Anche le rapine nel 2014 si sono stabilizzate, mentre i borseggi continuano il lieve aumento sebbene a ritmo decrescente rispetto agli anni precedenti.”Ciò che diminuisce sempre di più sono, invece, gli omicidi. Il Bel Paese è la nazione europea con il valore più basso, le Marche si attestano al decimo posto, e continua a registrare una tendenza di calo di omicidi “che testimonia la tenuta del nostro tessuto sociale”.
Con soli tre voti in più rispetto allo sfidante, Simone Pugnaloni del Pd è il nuovo Sindaco di Osimo. Lo ha confermato oggi il Consiglio di Stato, mettendo la parola fine alla travagliata vicenda sul conteggio di schede che, dalle elezioni del 2014, per lunghi mesi ha tenuto avvolta nel dubbio la posizione del primo cittadino osimano.“Siamo contenti di questa nostra vittoria, stabilita dal Consiglio di Stato – commenta il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi –. È stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Al di là dei numeri, che comunque sono importanti perché forniscono certezza al risultato, siamo orgogliosi che il Comune di Osimo sia stato confermato a guida PD. Continueremo, quindi, a svolgere il nostro ruolo al servizio del territorio di Osimo, con lo stesso impegno dimostrato finora, mai fiaccato dall'incertezza sull'esito della dinamica giudiziaria”.Simone Pugnaloni, nelle amministrative del 2014, era risultato vincitore tra i candidati a sindaco per sei voti. Lo sfidante Dino Latini aveva fatto ricorso al Tar, che, riconoscendo a suo favore otto schede valide, lo aveva proclamato sindaco lo scorso giugno, stabilendo la sua vittoria per due voti.Oggi, però, il Consiglio di Stato, dopo la richiesta di sospensiva avanzata da Pugnaloni, ha assegnato a lui la vittoria definitiva. La sentenza del Consiglio di Stato, infatti, ritenendo l'indicazione sulla scheda di voto del nome di uno dei candidati a consigliere comunale nel turno di ballottaggio come un segno di riconoscimento e quindi motivo di annullamento della stessa scheda, ha riconosciuto a favore di Pugnaloni tre voti in più rispetto al suo sfidante.
Si è aperta stamani ma è stata subito rinviata al 16 maggio la maxi udienza davanti al Gup di Ancona per 66 consiglieri, ex consiglieri e addetti dei gruppi del Consiglio regionale delle Marche per le spese dei gruppi fra il 2008 e il 2012. Le difese hanno presentato un'istanza di nullità del capo di imputazione, il reato di peculato; il giudice Francesca Zagoreo l'ha respinta, ma ha inviato i pm a produrre entro marzo prossimo una scheda analitica riassuntiva delle accuse a carico di ciascun indagato. L'avv. Guido Calvi, che difende fra gli altri l'ex capogruppo del Pd Mirco Ricci, ha eccepito un difetto di notifica dell'avviso di chiusura delle indagini, e il giudice ha rimesso gli atti al pm perché provveda in tal senso.L'udienza, a porte chiuse, si è tenuta nell'aula 8 del quinto piano del Palazzo di giustizia di Ancona, in un'aula gremita di avvocati, quasi tutti costretti a seguire i lavori in piedi per mancanza di spazio. Le indagini della procura dorica, condotte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza, non hanno risparmiato alcuna forza politica, dalla Lega Nord al Pd e Sel. L'inchiesta ha coinvolto anche l'ex presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca e l'ex presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi. Le spese contestate ammontano complessivamente a 1,2 milioni di euro. (Ansa)
Sandro Bisonni non è più un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. E' stato lo stesso consigliere tolentinate a comunicarlo, attraverso una nota diffusa alla stampa nella quale fa presente che nei suoi confronti era stato attivato un procedimento di espulsione."Ho appreso - scrive Bisonni - tramite una semplice e-mail proveniente dallo staff di Beppe Grillo, che è stato attivato un procedimento di espulsione nei miei confronti, avverso il quale ho la possibilità di ricorrere per far valere le mie fondate ragioni. L'avvio di tale procedura disciplinare è a me incomprensibile.Mi sembra che il Movimento 5 stelle, da quando Beppe Grillo si è fatto da parte, abbia smarrito i suoi principi fondanti nonché quelli di garanzia e per tali motivi non mi riconosco più in esso. Ho deciso quindi di non avvalermi del mio diritto di ricorrere ma di abbandonare il Movimento 5 stelle. Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato e sostenuto con calore in questi mesi di opposizione al governo regionale, assicurandoli sin da subito che continuerò la mia azione in consiglio regionale con uguale impegno e mosso dai medesimi ideali".
Si è svolta sabato mattina, al Teatro Municipale di Morrovalle, la cerimonia conclusiva della XIII edizione del premio per merito scolastico "Menghini-Molini". L'iniziativa, intitolata alla memoria del medico potentino Bruno Menghini e di sua moglie, l'insegnante morrovallese Mila Molini, entrambi scomparsi nel 2002, è organizzata, per volontà dei familiari degli stessi, in collaborazione con le amministrazioni comunali di Morrovalle e Potenza Picena. Da tredici anni, infatti, vengono istituite delle borse di studio destinate agli studenti residenti nei due comuni che, in base ad una graduatoria stabilita su criteri oggettivi e sul rendimento scolastico, si distinguono per merito, impegno e risultati. Un modo, questo, per ricordare le figure di Bruno Menghini e Mila Molini che, nella loro vita, hanno sempre fatto dell'importanza della cultura e dell'istruzione un principio imprescindibile nella crescita dei ragazzi.Questi gli studenti risultati vincitori della XIII edizione del premio "Menghini-Molini": Andra-Ioana Gheorghe (scuola secondaria I grado), Costantini Marta e Recchi Francesca (ex aequo, scuola secondaria II grado), Chiara Linardelli (diploma scuola secondaria II grado) ed Aurora Pepa (università), per il comune di Potenza Picena; Alessia Morresi (scuola secondaria I grado), Anya Cecchi (scuola secondaria II grado), Erica Senesi (diploma scuola secondaria II grado) e Chiara Muzi (università), per il comune di Morrovalle."Un'edizione, questa, che ha visto la ribalta delle quote rosa - ha affermato ironicamente il Prof. Francesco Forti, presidente della commissione giudicatrice -. Non è un caso che le borse di studio siano state vinte da ragazze, che, per tenacia e determinazione, si dimostrano più capaci dei loro colleghi maschi. Al di là di questo, comunque, è bello vedere giovani studentesse che, con l'impegno e la dedizione allo studio, raggiungono risultati così alti. La cultura è un valore che, purtroppo, oggi va sempre più perdendo di importanza, e quello che Italo Fabrizio Menghini e Franco Menghini, ideatori e promotori del premio, cercano di fare è proprio incentivare le nuove generazioni alla riscoperta della cultura personale. Solo con questa, infatti, si può sviluppare un senso critico tale da permetterci di vivere la nostra difficile epoca con spirito di analisi e riflessione". Presenti alla cerimonia di premiazione anche Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle, e Noemi Tartabini, vicesindaco di Potenza Picena, oltre che i due addetti all'Ufficio Cultura dei rispettivi comuni, Roberta Emiliani e Domenico Pescetti. Momento di grande commozione è stato quello in cui Fabrizio Menghini, figlio di Bruno e Mila Molini, ha ricordato le figure dei suoi genitori, augurando alle studentesse premiate "che questo possa essere un trampolino di lancio per una carriera professionale ricca di gioie e soddisfazioni".