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Sveglia Italia: Giovani Democratici Marche in piazza per dire sì alle unioni civili

Sveglia Italia: Giovani Democratici Marche in piazza per dire sì alle unioni civili

A una settimana dall’approdo al Senato della Legge Cirinnà sulle unioni civili l’Italia e anche le Marche si mobilitano per manifestare a favore o contro la legge che allarga alcuni diritti riconosciuti alle coppie etero anche a quelle omosessuali.

Dalla nostra regione arriva l’adesione dei Giovani Democratici delle Marche alla mobilitazione nazionale “Sveglia Italia! È ora di essere civili” indetta dalle associazioni per i diritti LGBT Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglia Arcobaleno e Mit e che si svolgerà sabato 23 gennaio ad Ancona. “Dopo la campagna nazionale “10 proposte GD” in cui eravamo a raccogliere firme per una legge sul matrimonio egualitario ed in seguito al nostro impegno per l’approvazione dei registri delle unioni civili in numerosi comuni marchigiani,  - scrive in una nota Roberto Tesei, Segretario regionale dei Giovani Democratici Marche - chiediamo oggi che il Parlamento non sprechi questa occasione perché l’Italia non sia più il fanalino di coda per quanto riguarda i diritti civili.”

Roberto Tesei, Segretario regionale dei Giovani Democratici Marche Roberto Tesei, Segretario regionale dei Giovani Democratici Marche

In Europa sono in tutto tredici i Paesi che hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre altri hanno preferito regolarizzarli attraverso l'istituto delle unioni civili.

Sono passati più di vent’anni da quanto la Corte Europea per i Diritti Umani nel 1994 si è pronunciata perché i governi nazionali provvedessero a legiferare per mettere fine alla discriminazione delle coppie omosessuali in tema di trattamento pensionistico, fiscale, lavorativo e di accesso alla genitorialità. “Siamo convinti che il testo che sarà in discussione la prossima settimana nell'aula del Senato - continua Tesei - è la mediazione migliore e il punto oltre il quale non retrocedere: l'istituto delle unioni civili, così come previsto, riconosce alla coppia diritti e doveri; estende la responsabilità genitoriale sul figlio del partner, con la stessa procedura prevista per i coniugi dalla legge 184 del 1983, attraverso un meccanismo non automatico ma previa autorizzazione di un giudice; questo aspetto è fondamentale e non può essere barattato, poiché rientra nell'ottica della tutela prevalente del diritto del minore a godere di una stabilità affettiva.”

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