"Dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo a partire da chi assumera' la responsabilita' del processo di ricostruzione".
Lo scrive in una lettera indirizzata a Nicola Zingaretti il segretario regionale del Pd delle Marche Giovanni Gostoli. Il numero uno dei dem marchigiani ha presto carta e penna e ha scritto due diverse lettere al segretario nazionale del suo partito e al premier incaricato Giuseppe Conte sia per dire che "negli ultimi dodici mesi non e' stato fatto abbastanza e che la ricostruzione deve essere la priorita' del prossimo Esecutivo sollecitandolo ad approvare le norme confluite nel disegno di legge Verducci per accelerare la rinascita delle aree colpite dal sisma".
Gostoli esorta poi Zingaretti a restituire un adeguato protagonismo alle aree colpite.
"Aspettiamo dal nuovo Governo una svolta puntuale e sostanziale, attenzione reale e tangibile ai cittadini e alle comunita' colpite dal sisma, l'assunzione della ricostruzione e del rilancio del centro Italia quale grande questione nazionale- scrive nella missiva inviata a Zingaretti- Di questo il Pd dovra' assolutamente farsi carico, essere il fattore propulsivo, dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo, a partire da chi assumera' la responsabilita' del processo di ricostruzione".
A Conte sollecita soprattutto un cambio di passo nella ricostruzione e l'approvazione del dl Verducci. "Questo primo anno della diciottesima legislatura e del Governo da lei guidato non ha dato irisultati annunciati, che le comunita' che hanno vissuto il terremoto aspettavano- scrive a Conte, Gostoli- Risulta pertanto decisiva, qualora dovesse nascere un nuovo esecutivo sostenuto in primis dal Pd e dal M5S, una inversione di tendenza e un colpo d'ala per cio' che riguarda il sisma del centro Italia. Siamo fermamente convinti che, partendo dall'approvazione del disegno di legge Verducci, molti degli aspetti che oggi rallentano o bloccano la ricostruzione possano trovare una soluzione positiva".
Fonte: Agenzia Dire
Con un recente decreto il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha individuato l’esenzione del pagamento di alcune imposte comunali per le attività commerciali e di produzione di beni o servizi aventi sede legale od operativa nei Comuni interessati dagli eventi sismici.
Le esenzioni riguardano l’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e del canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP) relativamente alle insegne di esercizio, nonché della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP) e del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP).
L’applicazione delle esenzioni di pagamento si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2020. Presumibilmente, quindi, gli esercizi interessati non dovrebbero ricevere alcun avviso di pagamento da parte degli enti locali, in caso contrario dovranno produrre una autocertificazione con riferimento al decreto sopradescritto.
Sempre in questi giorni, è stato pubblicato l'elenco 2019/2020 delle imprese e dei lavoratori autonomi ammessi alle agevolazioni fiscali e contributive previste per la Zona Franca Urbana istituita nei Comuni delle Regioni del Lazio, dell'Umbria, delle Marche e dell'Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici che si sono susseguiti dal 24 agosto 2016.
Si tratta di circa 5 mila imprese a cui sono stati assegnati risorse pari a 123 milioni di euro. Si ricorda che è possibile utilizzare le somme residue già concesse e non fruite per i periodi d'imposta 2017 e 2018 (Z148/Z149/Z150) anche per i periodi d'imposta 2019 e 2020.
Attenzione alle nuove attività che alla data di presentazione dell'istanza non avevano ancora avviato l'attività; tali imprese dovranno comunicare al Ministero per lo Sviluppo Economico l'effettivo avvio dell'attività antro il 31 dicembre 2019, pena l’esclusione dall’agevolazione.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accettato ufficialmente l'incarico di formare un nuovo governo sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dal Partito Democratico. L'annuncio è arrivato nel pomeriggio odierno, mercoledì 5 settembre, dopo l'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
L'ex premier ha diffuso la lista dei 21 ministri che lo seguiranno nell'avventura bis alla guida del Paese: 10 appartenenti al Movimento Cinque Stelle, 9 al Partito Democratico e uno a Liberi e Uguali (Roberto Speranza, Ministro della Salute).
Due le conferme rispetto al primo governo Conte: Alfonso Bonafede alla Giustizia e Sergio Costa all'Ambiente. Luigi Di Maio cambia incarico e finisce al Ministero degli Esteri, così come Riccardo Fraccaro che diventa sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Il posto del segretario della Lega Matteo Salvini al Viminale viene preso dall'ex Prefetto di Milano Luciana Lamorgese.
Al Ministero delle Infrastrutture finisce Paola De Micheli, già sottosegretaria nel governo Letta e Gentiloni, oltre che Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione post-sisma del centro Italia prima dell'attuale Piero Farabollini.
LE REAZIONI POLITICHE - Matteo Renzi, uno dei principali fautori dell'accordo su Twitter ha commentato in maniera entusiasta il Conte bis: "Buon lavoro al nuovo Governo. Facciamo tutti il tifo per l’Italia". Di "Governo di svolta anche generazionale, vicino all’Italia che soffre e che cresce" parla il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Di tutt'altro tenore la reazione di Matteo Salvini: "Un governo nato tra Parigi e Berlino e dalla paura di mollare la poltrona, senza dignità e senza ideali, con persone sbagliate al posto sbagliato. Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli Italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi". Ancora più dura è Giorgia Meloni che parla di un vero e proprio "Patto della Poltrona".
LA LISTA COMPLETA - Ecco la squadra di governo annunciata da Giuseppe Conte: Luciana Lamorgese all’Intern (ex Prefetto di Milano), Roberto Gualtieri all’Economia (PD), Luigi Di Maio agli Esteri (M5S), Nunzia Catalfo al Lavoro (M5S), Dario Franceschini alla Cultura (PD), Francesco Boccia agli Affari regionali (PD), Vincenzo Spadafora allo Sport (M5S), Alfonso Bonafede alla Giustizia (M5S), Lorenzo Guerini alla Difesa (PD), Stefano Patuanelli allo Sviluppo (M5S), Teresa Bellanova alle Politiche agricole (PD), Sergio Costa resta all’Ambiente (M5S), Paola De Micheli alle Infrastrutture (PD), Lorenzo Fioramonti all’Istruzione (M5S), Roberto Speranza alla Salute (LEU), Federico D’Incà ai Rapporti con il Parlamento (M5S), Paola Pisano all’Innovazione tecnologica (M5S), Fabiana Dadone alla Pubblica Amministrazione (M5S), Giuseppe Provenzano al Sud (PD), Elena Bonetti alle Pari Opportunità (PD), Enzo Amendola agli Affari Europei (PD) e Riccardo Fraccaro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (M5S).
In riferimento alle esternazioni dei maggiori vertici grillini regionali che manifestano la volontà di un apparentamento con il Partito Democratico anche nella Regione Marche, interviene il capogruppo regionale Elena Leonardi di Fratelli d'Italia.
"E' stupefacente – esordisce la Leonardi – come le giravolte in politica possano realizzarsi senza imbarazzo pur di impedire che a vincere sia il centrodestra. I 5 stelle regionali difatti – prosegue la rappresentante del partito di Giorgia Meloni – in questi anni hanno attaccato continuamente il Pd ed il presidente Ceriscioli, anche con continue mozioni di sfiducia a lui o ai suoi assessori ed ora tutta quella sfiducia improvvisamente scompare lasciando il posto a dichiarazioni di amorosi intenti".
"Le parole del capogruppo Gianni Maggi - prosegue la Leonardi - fanno ormai capire che non ci si deve più sorprendere di nulla: dopo questi anni di attacco al Pd, vedendo che il centro-destra potrebbe governare le Marche, Maggi sta "per inciuciarci" per cambiare la legge elettorale regionale al fine di amministrare la nostra Regione assieme allo stesso Pd da sempre contestato. Il meccanismo lo spiego in poche parole – aggiunge Leonardi - avremo due possibili "fregature" sulla pelle dei marchigiani: l'introduzione del cosiddetto "Doppio Turno", che oltre a raddoppiare i costi per i cittadini perchè si andrebbe a votare due volte (alla faccia dei risparmi della politica che i pentastellati sbandierano), consentirebbe ai 5 Stelle di appoggiare, nel ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra, proprio il Pd, mettendo in minoranza il centrodestra che anche nelle Marche ormai è maggioritario nella volontà dei nostri corregionali.
"Oppure più probabile è che si voglia alzare la soglia del premio di maggioranza così che nessuno possa raggiungerla e, non avendo nessuno il numero sufficiente di consiglieri, poi i 5 Stelle ed il Pd possano replicare nell'Aula del Consiglio Regionale quello che sta accadendo in queste ore al Governo e votare un presidente di regione diverso da quello che i marchigiani avrebbero voluto.
"Le aperture del Movimento 5 Stelle accolte con un certo entusiasmo sia dal segretario del Pd Gostoli che dal sindaco di Pesaro Ricci, oltre che dallo stesso Ceriscioli, degne degli accordi da Prima Repubblica, ci parlano della paura del PD di perdere la guida delle Marche. Per loro diventa indispensabile cercare un alleato per mantenere il potere ed evitare che finalmente la Regione abbia un governo diverso. Mi chiedo – conclude Leonardi – chi sconfesserà se stesso? Il Pd rinnegherà tutto ciò che ha fatto in questi anni o i 5 Stelle sosterranno le politiche sino ad oggi contestate?".
L’Aeronautica Militare rinnova la propria devozione alla Santa Protettrice, partecipando alle manifestazioni religiose e civili programmate dalla Delegazione Pontificia di Loreto e dall’Amministrazione comunale per le ricorrenze del 7 e 8 settembre in occasione della Natività della Beata Vergine Maria.
La sera del 7 settembre il Colonnello Luca Massimi, Comandante del Centro di Formazione Aviation English (Cen.For.Av.En.) di Loreto (AN) e il Vice Comandante, Colonnello Cataldo Loiodice, unitamente ad una rappresentanza composta dal personale in servizio presso il Centro parteciperanno ai Solenni Vespri e alla processione, dove i militari porteranno a spalla la Sacra Effigie della Vergine per le vie della Città.
La mattina dell’8 settembre le celebrazioni patronali, vedranno la partecipazione del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli. Al termine della Santa Messa, è prevista la consegna della targa "Città di Loreto", che quest'anno vedrà premiato l’83° Gruppo Combat SAR del 15° Stormo di Cervia (FC) che, insieme agli altri Centri SAR dislocati sugli aeroporti di Pratica di Mare (RM), Gioia del Colle, Trapani e Decimomannu (CA), garantisce 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo di velivoli militari in difficoltà, oltre a concorre ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi.
In particolare la notte del 6 gennaio 2019, l’equipaggio “d’allarme” veniva attivato per la presenza di un escursionista politraumatizzato in imminente pericolo di vita, bloccato su uno scosceso versante del Monte Barigazzo (MO). La situazione sanitaria del paziente, l’altitudine, la forte turbolenza e la difficile posizione orografica del punto di intervento, hanno reso il salvataggio estremamente delicato richiedendo ai membri dell’equipaggio di far ricorso a tutte le loro migliori risorse professionali e caratteriali per salvare l’infortunato.
La cerimonia terminerà con l’insediamento del Comitato d’Onore per le celebrazioni del centenario della proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli aeronauti durante il quale sono previsti gli interventi di S.E. Mons Fabio Dal Cin Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato Pontificio per la Santa Casa e del Gen. S.A. Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
La sera dell’8 settembre in Piazza della Madonna l’appuntamento è con il consueto concerto della Fanfara della 3^ Regione Aerea dell’Aeronautica Militare.
“Ci piacerebbe che questo governo, in segno di quella discontinuità annunciata, sia ricordato per quello capace di approvare un decreto dedicato al sisma del Centro Italia”.
A dirlo è Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e Coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali. “Siamo convinti – ha detto - che ripristinando una filiera istituzionale adeguata costituita dal Governo, dalle Regioni e dall’Anci si possa superare l’anno e mezzo di sostanziale immobilismo che ha fatto seguito alla gestione della fase di emergenza avviando concretamente la ricostruzione”. “Il lavoro – insiste Mangialardi – va sviluppato partendo dalle istanze che il coordinamento delle Anci regionali ha messo in campo e culminata con la proposta per redigere la bozza del decreto legge”.
Per il presidente di Anci Marche “occorre individuare misure straordinarie e urgenti per intervenire nei territori colpiti dalle calamità naturali, in particolare le aree colpite dal sisma, prevedendo una semplificazione normativa delle procedure per la ricostruzione privata, azioni di incentivazione e agevolazioni per gli investimenti produttivi a beneficio dei territori colpiti, attenuazione per i Comuni colpiti dei vincoli di finanza pubblica”. “L’auspicio è che il premier Conte si faccia carico si questo tema perché è il momento di agire davvero”.
ESG89 Group ha voluto verificare con dovizia di dati lo scandire dei governi dal dopoguerra ad oggi. E come risulta plasticamente l’Italia, proprio per la sua struttura istituzionale, ha dimostrato tutta la sua fragilità di governo. Fragilità di governo che fa il paio, però, con fragilità di visione del Paese.
"Oggi, inoltre, viviamo un momento dove la velocità dei cambiamenti e la volatilità dell’elettorato determinano alternanze di governi molto differenti tra loro per valori e programmi - commenta Giovanni Giorgetti Ceo di ESG89 Group - generando instabilità e cambiamenti repentini tutt’altro che duraturi. Si assiste a provvedimenti di un governo completamente smantellati da quello successivo. Questo stato di cose in apparenza rende vivace la dimensione politica, in realtà produce finte riforme di corto respiro, più attente ai consensi elettorali immediati che alle concrete esigenze del Paese. Uno scenario così instabile – prosegue Giorgetti - ostacola gli investimenti degli operatori economici, che per definizione hanno bisogno di un orizzonte di medio lungo periodo".
Dello stesso tono il commento che abbiamo chiesto ad Antonio Baldaccini (Ad UmbraGroup). "Nel mondo della pizza c’è sempre un grande rimpasto. Il nostro modello politico è culturalmente metabolizzato e accettato tra gli italiani, che sono poco curiosi a sperimentare nuovi modelli politici e sociali necessari per determinare nuovi assetti comportamentali in un mondo sempre più globale. C’è bisogno di innovazione e tecnologia a supporto di chi governa. Ma i problemi di uno stato non si risolvono urlando nelle piazze o scrivendo nei blogs, né tanto meno facendo tweet o postando su Facebook. Ogni giorno ai nostri politici è richiesto di agire con competenza, passione e determinazione al fine generare valore e lavorare per il bene comune di tutti gli italiani".
"Riduciamo i tempi della legislatura a tre anni come possibile rimedio alla costante instabilità - il commento di Giuseppe Rivetti, Professore di Diritto Tributario all'Università di Macerata -. L’articolato studio, infatti, dimostra la strutturale incapacità degli esecutivi di rimanere in carica per tutta la durata della legislatura (cinque anni). Salvo rare eccezioni, nessun governo è riuscito a restare in carica per un periodo superiore ai tre anni (la media si attesta attorno a un anno e due mesi). Ciò suggerisce una riflessione sui tempi della legislatura, poiché le evidenze rischiano di rendere privo di effettività l’art. 60, primo comma, della Costituzione: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. Del resto, un Parlamento che continui ad essere slegato dalle sorti degli esecutivi, come attualmente configurato dalla nostra Costituzione, può determinare un allontanamento sempre crescente degli elettori – non a caso l’astensionismo in alcune zone del Paese supera il 50% – . Peraltro, appare opportuno evidenziare come l’obiettivo della nostra Costituzione sia quello di creare un rapporto reale con il territorio. Risulta, quindi, coerente sotto un profilo politico, l’esistenza di un legame temporale tra gli eletti e gli elettori che valorizzi in modo esclusivo la durata di quel rapporto primario (e non sopravviva alla volontà espressa con il voto)."
"In ogni caso, l’instabilità dei Governi rappresenta una costante della nostra storia parlamentare - conclude il professor Rivetti -. Durante la prima Repubblica – dal 1945 al 1994 – i governi venivano eletti per poi cadere con una frequenza di poco superiore all’anno. Nel tempo delle post-ideologie e della progressiva scomparsa dei partiti, la situazione, se possibile, peggiora. Scompaiono punti di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità che snatura le identità personali e collettive, con inevitabili incidenze negative sulle vicende politiche di cui sono parte. In tale contesto la riduzione temporale della legislatura a tre anni, accompagnato da una revisione del sistema bicamerale e riduzione del numero dei parlamentari, potrebbe rendere l’azione degli esecutivi più funzionale e scoraggiare la ricerca di ‘soluzioni altre’."
“La ricostruzione delle aree colpite dal terremoto è tra i primi punti nelle linee d’indirizzo per la bozza del programma di un governo Pd- 5Stelle. È una buona notizia e un bel segnale per le Marche.
Invece, ricorderete tutti, quando è circolata la bozza del “contratto di governo” Lega e M5S il tema della ricostruzione non era presente ed è stato inserito solo a seguito delle proteste”. Ad affermarlo, in una nota, è il segretario Pd regionale Giovanni Gostoli.
“Dopo la crisi aperta da Salvini per scappare dal fallimento del governo gialloverde – continua Gostoli - si è aperta la riflessione sulla nascita di una nuova maggioranza parlamentare e di un possibile “governo di svolta” con il protagonismo del Pd.
Nelle ultime settimane abbiamo portato a Roma, in particolare nel Partito Democratico, le ragioni della ricostruzione dove occorre una forte discontinuità. Il Centro Italia e le Marche possono diventare il più grande cantiere d’Europa. Una grande opportunità per un nuovo sviluppo non solo dei territori colpiti dal sisma, ma per l’intera regione e per l’Italia”.
“È una buona notizia che il tema della rinascita delle comunità colpite dal sisma sia tornato al centro del dibattito politico nazionale – afferma - e, in particolare, tra le questioni più importanti di una diversa compagine di governo. Per noi marchigiani è la priorità delle priorità. Insieme a una strategia di sviluppo e rigenerazione delle Aree interne”.
“Da un anno e mezzo sono state avanzate tutte le proposte concrete per semplificare la normativa nazionale e accelerare la ricostruzione. Quelle indicate della Regione Marche, dal presidente Luca Ceriscioli e dai sindaci del cratere che sono state presentate anche in Conferenza Stato-Regioni. Sono contenute perfino nel Disegno di legge del PD Marche, depositato in Parlamento, a prima firma Verducci. Fino a ieri le proposte sono cadute quasi tutte nel vuoto, le comunità sono state abbandonate, i bisogni dei territori inascoltati.
È ancora tutto in divenire e nelle prossime ore sarà più chiaro se nascerà un “governo di svolta” oppure se andremo a nuove elezioni in autunno. Qualora dovesse nascere un governo Pd 5Stelle oggi diventa più forte la speranza che prenda a cuore il tema della ricostruzione post-sisma del Centro Italia”.
“Occorre voltare pagina e aprire una nuova stagione di dialogo e collaborazione istituzionale. Le popolazioni colpite dal sisma – conclude Gostoli - non vogliono polemiche politiche, ma risposte concrete”.
“Conte ha raccontato una favola ai terremotati. Senza coinvolgere i sindaci ha garantito la ricostruzione mentre sta facendo di tutto per governare con il PD, lo stesso che con leggi e ordinanze sbagliate, la gestione dei suoi commissari e dei suoi presidenti di regione ha prodotto le inefficienze che i terremotati subiscono. La Lega al governo ha lavorato e stava lavorando per rimuovere le criticità una ad una ed è lo stesso Conte ad averlo confermato dicendo che negli ultimi due mesi si era accelerato nella revisione delle norme e delle competenze”.
Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, commenta le dichiarazioni dopo l’incontro di alcuni rappresentanti dei terremotati con l’ex, ora aspirante, presidente del consiglio, avvenuto nella giornata di ieri a Roma.
“Conte sa che il PD con il Commissario Errani ha emanato il DL 189 pieno di norme inefficaci ma vincolanti per la ricostruzione, e che, sempre il PD, con il Commissario De Micheli ha accelerato il passaggio di gran parte delle competenze alle regioni che già non erano in grado di dare risposte,– conclude Arrigoni – . "C’è qualcuno ancora disposto a credere che il PD per i terremotati voglia buttare uomini e carte con la stessa velocità e determinazione con cui Conte dà loro rassicurazioni?”
Nel giorno dei test d’ingresso alla Facoltà di Medicina, Anaao Assomed Marche, principale sindacato regionale di medici e dirigenti sanitari, ha ribadito che “non è il numero dei laureati ma degli specializzati a creare le carenze di personale”.
A dirlo è Oriano Mercante, segretario regionale. “Siamo da sempre favorevoli al numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Medicina e convinti che inserendo in organico gli specializzandi come previsto dal Decreto Calabria si sostenga il settore coprendo in parte le carenze di organico e si consenta loro di maturare la necessaria esperienza accanto ai colleghi più esperti”.
“Le università per ovvi motivi di interesse stanno andando in una direzione diversa ampliando il numero degli immatricolati ammessi al corso di studi in Medicina” puntualizza Mercante.
Secondo i dati di Anaao Assomed Marche, nel triennio 2019-2021, che interesserà secondo le regole “Fornero” essenzialmente i nati dal 1954 al 1956, sono previste uscite tra 6000 e 7000 medici l'anno, per un totale di circa 20.000 unità.
Nelle Marche la gobba pensionistica fino al 2025 prevede un’uscita di 937 medici ospedalieri. Le carenze principali riguarderanno medicina d’emergenza con 148 medici, pediatria 132, cardiologia 74, psichiatria 71, radiodiagnostica 64, anestesia e rianimazione 62 e chirurgia generale 53 medici. Da un confronto tra bisogni dichiarati dalla regione Marche e ammanco per il periodo 2018-2025, risulta sottostimato il fabbisogno totale.
“Attendiamo lo sviluppo delle vicende politiche per capire se ci saranno delle novità su “Quota 100” di cui usufruiranno per andare in pensione solo pochissimi medici nelle Marche – ricorda Mercante -. Il punto centrale della questione è che occorre finanziare più borse di specializzazione così da sanare nei prossimi anni le carenze di personale altrimenti dalle università continueranno a uscire laureati che, pur essendo medici, non troveranno posto nelle scuole di specializzazione e non potranno mai trovare un lavoro stabile” ha concluso il segretario regionale di Anaao Assomed Marche.
L'incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, intorno alle 8:30 circa, lungo la strada provinciale 78, in frazione Montane, nel territorio comunale di Amandola, a confine con Sarnano.
Un'auto, per cause ancora in corso di accertamento, è finita fuori dalla carreggiata stradale.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure del caso agli occupanti del mezzo e hanno allertato l'eliambulanza dall'ospedale Torrette di Ancona.
Sul luogo del sinistro anche i Vigili del Fuoco che hanno messo in sicurezza l'auto, alimentata a metano.
A bordo della vettura c'era una famiglia: padre, madre, bambino di venti giorni e anche un cane di grossa taglia.
Il padre e il bambino sono stati trasferiti all'Ospedale di Fermo in condizioni gravi, mentre la madre è stata trasportata all'ospedale dorico, anche lei in gravi condizioni.
Sul posto anche le forze dell'ordine per i rilievi del caso.
Sono molte le segnalazioni di sms truffa arrivati sui cellulari in questi giorni, provenienti da diversi istituti di credito, che invitano gli utenti ad accedere ai propri home banking per risolvere problemi con le proprie carte di credito bloccate.
Si tratta in realtà di una delle truffe più diffuse e longeve della rete che facendo leva sull'emotività e la scarsa conoscenza dei meccanismi bancari (nessuna banca invia sms chiedendo ai correntisti di "loggarsi" per sbloccare una carta di credito), a volte riesce nell'intento criminale e una volta carpite le credenziali d'accesso, svuota il conto corrente della vittima.
Il messaggio tipo di questa truffa recita più o meno quanto segue: "Gentile cliente. La sua carta (seguita dal nome della banca) è stata bloccata. Siete pregati di accedere al: (link) per eseguire la procedura di ripristino". Se ricevete messaggi del genere, evitate di cliccare e non inserire mai, per nessun motivo, i vostri dati di accesso. Per qualsiasi dubbio contattate sempre la banca.
"Il presidente Conte ci ha detto che se il governo va in porto ci sarà l'attenzione alle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto e l'impegno alla ricostruzione materiale ed economica". Lo riferisce Roberto Micheli, del coordinamento Terremoto Centro Italia, al termine delle consultazioni con il premier. "Incontrandoci Conte fa onore a tutte quelle persone impegnate in questi tre anni per sostenere le popolazioni colpite", sottolinea.
"Speriamo in una continuità e oggi siamo soddisfatti - afferma Romolo Trenta, di Arquata del Tronto - Già quando lo abbiamo incontrato a Norcia, il premier aveva mostrato sensibilità. Usciamo da questo incontro con fiducia e speranza ma saremo sul campo, presenti e vigili".
Francesco Di Biagio, altro componente della delegazione, dice: "Conte ci ha rappresentato la sua insoddisfazione per lo stato dell'arte. Lo abbiamo apprezzato molto, anche se non dobbiamo fare processi ma guardare al futuro. Ci aspettiamo dal governo che verrà risposte in tempi brevissimi".
Fonte e credit foto: Ansa
AGGIORNAMENTO ORE 9:00 DEL 3 SETTEMBRE
"Dopo una giornata di incontri con una delegazione di Terremotati apprendo con profonda soddisfazione che il Premier in pectore Giuseppe Conte ha dichiarato che se il Governo va in porto, assicura l’impegno del nuovo esecutivo per la ricostruzione materiale ed economica delle zone colpite dal terremoto del centro Italia. Allora, mi chiedo: in questi 15 mesi dove stava ? E così mi viene in mente il grande Alberto Sordi ne 'Il Marchese del Grillo' che si alzava tardi e Ricciotto, il suo assistente, avvisava dal balcone della camera da letto chi lavorava sotto al cortile di riprendere l'attività l'urlo: "s'è svegliatooooo''. Così Sergio Pirozzi, postando un frammento del film di Monicelli, ironizza sulle dichiarazioni di Giuseppe Conte alla delegazione del comitato dei terremotati ricevuti ieri.
La Protezione Civile della Regione Marche ha emesso, in data odierna, un'allerta meteo che entrerà in vigore dalle ore 00:00 del 3 settembre e sarà valida per tutta la giornata di domani, fino alle ore 24:00.
Da nord a sud della nostra Regione sarà in vigore l'allerta gialla per quanto riguarda la presenza di fenomeni temporalerschi che, nello specifico, per quanto riguarda la nostra Provincia, interesseranno tutte le aree, da quelle montane e interne fino alla costa.
Le temperature saranno in diminuzione, in particolare nei valori massimi. I venti saranno nord orientali di brezza tesa o di vento moderato nelle zone interne con raffiche fino a vento fresco; di vento moderato o di vento teso lungo la costa con raffiche fino a vento forte in particolare lungo la fascia costiera settentrionale
"Si vuole dare un segno di cambiamento? Bene, ma non e' certo ricevendo oggi una delegazione di associazioni dei terremotati, che poi non si sa chi sono, che il premier incaricato Giuseppe Conte può dare un segnale di vicinanza delle istituzioni. Perché dopo 14 mesi o non si fida di quello che hanno fatto sia Crimi che Farabollini o non c'e' comunicazione tra loro o, ancora più paradossale che disconosce il lavoro che hanno fatto finora il sottosegretario e il commissario straordinario. Insomma non vorrei che la toppa fosse peggio del buco perché le macerie ancora sommergono le tante belle parole fin qui dette''. Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Terremoto e grandi rischi della Regione Lazio non usa mezzi termini per commentare l'incontro di oggi a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. ''Non vorrei - chiosa Pirozzi - che tutto rientri in una operazione di propaganda già pianificata, considerato che, per la funesta ricorrenza, si e' tornati a parlare di terremoto in coincidenza con il risveglio del 'mostro' di questi giorni. Insomma - avverte Pirozzi - o questo governo che sta per nascere o il prossimo con le elezioni danno un segno vero di discontinuità, o faremo ricorso a tutti coloro che dal mondo della solidarietà ci hanno sostenuto per sostenerci ancora contro questa burocrazia e contro questo malcostume istituzionale. In queste terre - ricorda Sergio Pirozzi - finora abbiamo vissuto poca giustizia, il poco che e' stato ricostruito viene dalle donazioni generose degli italiani, poca dignità.
Serve una legislazione d'emergenza con un commissario per i comuni distrutti che abbia poteri speciali e possa agire in deroga contro una burocrazia che soffoca qualsiasi ipotesi di ricostruzione. Lo si e' fatto per Genova, lo si faccia anche per il centro Italia terremotato''.
Il fatto è accaduto in una frazione di Osimo. L'ex marito, gravato di divieto di avvicinamento a moglie e figli, che non vedeva da due anni, ha cercato di entrare in casa togliendo due pannelli di legno dal portone d'ingresso per utilizzare la maniglia interna di apertura dove la giovane marocchina, che si è trovata davanti l'uomo, si è barricata in camera da letto con i tre bambini tutti minorenni e ha chiamato i soccorsi. Immediato l'intervento degli agenti del Commissariato che hanno denunciato l'ex marito per inottemperanza al provvedimento del tribunale dei minori e lo hanno allontanato dall'abitazione, segnalando il fatto all'autorità giudiziaria come prevedono le nuove norme del cosiddetto "Codice Rosso".
Nei prossimi giorni i magistrati valuteranno se aggravare la misura cautelare a salvaguardia della donna e dei figli. La condotta dell'uomo verrà esaminata anche dall'Ufficio immigrazione della Questura di Ancona per verificare se le sue azioni siano compatibili con la presenza in Italia.
(Fonte Ansa)
Prosegue la battaglia legale legata ai negozi di cannabis light, fortemente portata avanti nella nostra provincia dal questore di Macerata Antonio Pignataro. Dopo la promessa della chiusura di tutti i punti vendita fatta dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, i giudici dei tribunali di tutta Italia continuano però a dare ragione a produttori e commercianti che hanno subito la chiusura dei propri punti vendita. È successo a Caserta, Genova, Mantova, Padova e Perugia ed era successo circa un mese fa anche ad Ancona (leggi qui).
Il punto del contendere è la mancanza di una norma che stabilisca come si dimostri l'effetto drogante delle sostanze: l'unico riferimento resta la soglia dello 0,5% di Thc, come stabilito dall'attuale legge sulle droghe. Questo nonostante vi sia la sentenza della Cassazione dello scorso maggio che impone il divieto di vendita di prodotti dedicati ai derivati della cannabis (leggi qui).
Il copione resta lo stesso: la Polizia provvede al sequestro della merce e alla chiusura dei negozi, dopodiché i titolari ricorrono alla magistratura e - qualora si ravvisino limiti sotto lo 0,5% di Thc - i giudici provvedono alla loro riapertura.
Attimi di panico si sono vissuti nella serata di venerdì 30 agosto in un centro di accoglienza per richiedenti asilo politico di Monte Urano. Quattro ragazze extracomunitarie sono state aggredite da un ospite della struttura di nazionalità nigeriana, già noto alle forze dell'ordine come elemento pericoloso.
Tutto è scaturito da una banale lite verbale, che ha portato le ragazze a scagliarsi contro il loro aggressore. Dalle parole, però, si è improvvisamente passati alle mani con il nigeriano che ha colpito ripetutamente le quattro giovani con calci, pugni e schiaffi fino ad afferrare un coltello da cucina. La situazione ha rischiato di degenare, se non fosse stato per il tempesitivo arrivo sul posto dei carabinieri di Fermo, Monte Urano e Porto Sant’Elpidio.
Le ragazze sono state medicate sul posto e hanno riportato traumi guaribili in sette giorni di prognosi. Nei confronti dell'aggressore è stato disposto il divieto di avvicinamento alle parti offese e l’allontanamento dalla struttura di accoglienza in cui era ospite: verrà trasferito in diversa collocazione.
Avere cani liberi in auto, oltre che essere vietato dalla legge, crea situazioni di grave pericolo e di stress, non solo per l'uomo ma anche per l'animale. A dirlo è uno studio commissionato dalla Volvo, nel quale viene evidenziato come tale pericolo non riguardi tanto i danni in caso di incidente, quanto il livello di distrazione sulla guida che deriva dal movimento dell'animale.
Analizzando il comportamento di 15 guidatori e dei loro cani, su un periodo di oltre 30 ore ciascuno, gli esperti hanno rilevato che le situazioni di guida pericolosa sono state più che doppie (649 contro 274) nel caso di vetture con cane libero a bordo, compreso l'animale con la testa fuori dal finestrino o addosso al guidatore. Ma uno degli aspetti più importanti è stata la frequenza cardiaca più alta per cane e guidatore, sintomi della presenza di uno stato di stress.
La Polizia Stradale ci ricorda che è l’articolo 169 del codice della strada a disciplinare il trasporto dei cani in auto. L’articolo dispone che è possibile trasportare liberamente il cane o il gatto in auto purché siano custoditi in un apposita gabbia o contenitore, oppure, purché il vano posteriore del veicoli sia appositamente diviso da una rete o simili. Il motivo? Il cane è imprevedibile e, agitandosi, può causare insicurezza alla guida. La violazione di quanto prescritto dal codice della strada sul trasporto del cane in auto è punibile con una sanzione pecuniaria che varia da 78,50 euro fino a 311,10 euro, alla quale si aggiunge una sanzione amministrativa che consiste nel decurtamento di 1 punto dalla patente di guida.
Torna la paura del terremoto nel Centro Italia. Questa notte le stesse popolazioni che hanno subito il sisma del 2016, sono state svegliate a partire dalle ore 2:02 della notte da uno sciamo sismico che ha interessato la città di Norcia e portato alla rilevazione di quattro scosse nell'arco di 15 minuti, di cui la prima di magnitudo 4.1 (leggi qui).
Il geologo Emanuele Tondi, attraverso la propria pagina Facebook ha spiegato in termini scientifici quanto avvenuto: "La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata 3 anni fa, il 24 agosto 2016 e culminata a fine ottobre dello stesso anno. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che, come si può vedere dalla mappa allegata, non era per nulla terminata. Negli ultimi 3 mesi, come nei mesi precedenti, si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga. Inoltre, il terremoto di magnitudo 4.1, si veda tabella, è seguito dai "suoi" aftershocks".