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Assegno di mantenimento: fino a quando il genitore deve mantenere i figli maggiorenni?

Assegno di mantenimento: fino a quando il genitore deve mantenere i figli maggiorenni?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’obbligo del mantenimento del genitore, anche separato o divorziato, nei riguardi dei propri figli maggiorenni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “Fino a quando il genitore è tenuto al mantenimento dei propri figli maggiorenni?” Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata e molto attuale, nella quale la Cassazione, pur mantenendo una posizione prudente sulla facoltà per i genitori, anche separati o divorziati, di cessare il mantenimento dei propri figli maggiorenni quali disoccupati cronici, studenti svogliati o attempati "teenager", la stessa è sempre più orientata a porre un freno, quasi in funzione di educatrice sociale, a responsabilizzare proprio quella prole che non vuole andare via da casa e rimanere sotto lo stesso tetto tra le cure amorevoli e la "paghetta" mantenimento di mamma e papà. È vero, infatti, che l'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, ai sensi degli artt. 147 e 148 c.c., non cessa con il raggiungimento della maggiore età, ma permane fino al raggiungimento di una indipendenza economica tale da essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita, ma tale obbligo non è infinito; se da un lato, non qualsiasi lavoro o reddito fa venir meno l'obbligo del mantenimento, ma occorre un impiego tale da consentire al figlio un reddito corrispondente alla propria professionalità, adeguato alle sue attitudini ed aspirazioni (Cass. n. 27377/2013; n. 1773/2012; n. 18/2011; n. 14123/2011; n. 21773/2008), dall'altro, l'abuso non è più tollerato: l'obbligo continua a vigere, afferma la Cassazione, solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010). Se, dunque, la precarietà del mondo del lavoro accentuata dalla crisi, rende difficile la possibilità di trovare un impiego idoneo, “per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di indipendenza economica”, la Suprema Corte ha ritenuto, senza ma e senza se, configurabile l'esonero dalla corresponsione dell'assegno richiesto da parte del genitore obbligato (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011). Così, ad esempio, la Cassazione ha detto di no al mantenimento “della figlia trentaseienne laureata in architettura che aveva rifiutato l'offerta di lavoro del padre, occupato nel settore dell'edilizia, poiché in grado di attendere ad occupazioni lucrative, ingiustamente, invece, da lei rifiutate" (Cass. n. 610/2012); allo stesso modo, ha escluso il diritto al mantenimento “del figlio ventottenne che aveva iniziato ad espletare attività lavorativa saltuaria ed era iscritto all'università da più di otto anni” (Cass. n. 1585/2014); così come “al figlio ultratrentenne senza lavoro ma in possesso di un patrimonio tale da garantirgli l'autosufficienza economica (Cass. n. 27377/2013). Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che l’obbligo al mantenimento da parte del genitore dei figli maggiorenni, da un lato continua a vigere solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010), dall’altro lo stesso viene meno per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di una propria autonomia finanziaria (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

01/09/2019 09:38
Due scosse di terremoto a Norcia di 4.1 e 3.2: avvertite anche nel maceratese

Due scosse di terremoto a Norcia di 4.1 e 3.2: avvertite anche nel maceratese

La terra torna a tremare nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata alle ore 2:02 a Norcia, in provincia di Perugia, nel territorio umbro, a 8 chilometri di profondità. Due minuti dopo c'è stata una seconda scossa, sempre con lo stesso epicentro, di 3.2. Alle 2:06 si è registrata una terza scossa di magnitudo 2.0. Undici minuti dopo una nuova scossa di magnitudo 3.0. Il terremoto è stato distintamente avvertito in tutta la provincia maceratese e alcuni cittadini sono scesi in strada. L'epicentro si trova infatti a 11 chilometri di distanza da Castelsantangelo sul Nera.  AGGIORNAMENTO ORE 10:25 Lo sciame sismico continua ad essere attivo nella zona epicentrale. A partire dalle 7:12 del mattino registrate altre tre scosse rispettivamente di magnitudo 2.7 (ore 7:12), 2.8 (ore 7:58) e 2.4 (ore 9:49). Non si registrano al momento danni a cose o persone.  

01/09/2019 02:23
Ceriscioli, Ricci e Gostoli a Roma da Zingaretti: "Ricostruzione torni centrale"

Ceriscioli, Ricci e Gostoli a Roma da Zingaretti: "Ricostruzione torni centrale"

 "Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, stamattina, era alla sede del Pd a Roma per un incontro col segretario dem Nicola Zingaretti insieme al sindaco di Pesaro Matteo Ricci e al segretario regionale Giovanni Gostoli.  "La priorità è rimettere al centro dell'agenda politica il tema della ricostruzione del Centro Italia. Tema assente nei 20 punti del programma proposto da Di Maio" – ha affermato Ceriscioli - . "Ci siamo battuti in ogni sede chiedendo norme straordinarie per un evento unico che nella Marche ha questi numeri - ricorda Ceriscioli - 30mila sfollati, 45mila edifici inagibili. Solo una guerra ha queste conseguenze. Ma noi abbiamo sempre lavorato per la ricostruzione dei nostri borghi meravigliosi che deve ripartire con deroghe capaci di superare i vincoli e le lentezze delle norme ordinarie".

31/08/2019 16:53
Berlusconi sul sisma: "Il ritardo accumulato non è da Paese civile"

Berlusconi sul sisma: "Il ritardo accumulato non è da Paese civile"

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha incontrato ieri il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, in occasione delle consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. Durante l'incontro il numero uno degli azzurri ha posto l'attenzione anche sulla situazione che stanno vivendo i tantissimi terremotati del Centro Italia dal 2016 a oggi. "A Conte abbiamo sottoposto le nostre priorità programmatiche a partire dall'emergenza terremoto. Sono trascorsi tre anni da eventi traumatici che hanno messo in ginocchio ben quattro regioni. Non è da Paese civile il ritardo accumulato per avviare la ricostruzione, non vengono neppure utilizzati i due miliardi che siamo riusciti, intervenendo fortemente sull'Europa, a far dare al fine della ricostruzione. Il futuro governo, se nascerà, ha il dovere morale di dare risposte concrete alle popolazioni colpite". Sono state queste le parole di Berlusconi durante l'incontro.

31/08/2019 15:15
Donna morta durante il parto, 23 le persone indagate dalla Procura

Donna morta durante il parto, 23 le persone indagate dalla Procura

La Procura di Ancona iscritto 23 persone, tra sanitari e medici, nel registro degli indagati, per l’accusa di omicidio colposo della 34enne tunisina, Zohra Ben Salem, madre di due figli, residente a Loreto, morta il 25 agosto al Salesi di Ancona durante un parto indotto per espellere il feto già deceduto. Oltre all'accusa di omicidio colposo si contesta anche l'interruzione colposa di gravidanza. L'iscrizione è stata fatta dal pm Serena Bizzarri come atto di garanzia nell'ambito dell'accertamento autoptico disposto sulla donna e sulla bimba morta in grembo alla 38/a settimana di gravidanza. Gli accertamenti, previsti per il 6 settembre, verranno eseguiti dal medico legale Antonio Tombolini e dal ginecologo Silvano Scarponi. I medici hanno parlato di "quadro acuto e imprevedibile" per la donna che potrebbe essere stata stroncata da embolia polmonare amniotica. (Fonte Ansa)    

31/08/2019 09:10
Caccia, "La preapertura si farà": la Regione supera la sospensiva del Tar

Caccia, "La preapertura si farà": la Regione supera la sospensiva del Tar

Dietrofront sulla preapertura della caccia nelle Marche. Si è tenuta oggi una riunione urgente di Giunta per mettere a punto una delibera che dovrebbe consentire di superare la decisione del Tar, a seguito della quale è stata sospesa la preapertura. La Giunta in qualche modo ha “aggirato” la decisione del Tar Marche, che aveva accolto il ricorso fatto dalle associazioni ambientaliste e animaliste. La Giunta regionale per farlo si è adeguata alle condizioni imposte dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) togliendo per esempio la possibilità di cacciare la tortora e riducendo le giornate di apertura da sei a quattro. La proposta è stata formulata dall’assessore Moreno Pieroni. “Il Tar infatti aveva posto tre le motivazioni proprio il mancato adeguamento ai pareri dell’Ispra, che ora in questo nuova delibera vengono totalmente rispettati” – ha affermato lo stesso Pieroni - . Per questo ci è sembrato giusto non sospendere del tutto la preapertura, rispettosa di una tradizione storica dell’attività venatoria marchigiana”. Dal primo settembre quindi via libera alla caccia al colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, che si aggiungono allo storno, piccione e tortora dal collare  

30/08/2019 19:59
Incidente mortale nella notte sulla A14: perde la vita un uomo di 56 anni

Incidente mortale nella notte sulla A14: perde la vita un uomo di 56 anni

L'incidente è avvenuto questa notte in A14, poco dopo la mezzanotte, all'altezza dei caselli di Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio in direzione sud. A scontrarsi sono state un'Audi e una Peugeot.  A seguito del violento impatto ha perso la vita un uomo di 56 anni A.M., alla guida dell'Audi, residente nel teramano. La sua vettura ha subito un ribaltamento finendo la propria corsa contro il guard rail. A nulla sono valsi gli immediati tentativi di rianimazione del personale sanitario: l'uomo era rimastro incastrato tra le lamiere della propria vettura.  Il conducente della Peugeot, un 35enne di Pedaso, è stato stato trasportato per accertamenti all'ospedale di Fermo: anch'egli è stato ferito a seguito dell'incidente. Per consentire l'intervento dei soccorritori la corsia sud dell'autostrada è rimasta chiusa a lungo. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e la Polizia stradale, a cui spetterà il compito di ricostruire la dinamica dell'incidente. 

30/08/2019 11:11
Intesa fra Regione e Rete ferroviaria italiana: "Entro 10 anni via tutti i passaggi a livello nelle Marche"

Intesa fra Regione e Rete ferroviaria italiana: "Entro 10 anni via tutti i passaggi a livello nelle Marche"

La Regione Marche e la Rete ferroviaria italiana hanno condiviso e assunto l'impegno di eliminare, in un decennio, tutti i 71 passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane: 13 sulla "Orte - Falconara", 42 sulla "Civitanova - Albacina", 16 sulla "Ascoli - Porto d'Ascoli". La Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa che firmerà con Rfi per una mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. In seguito verranno coinvolti gli enti locali per concretizzare il programma delle soppressioni. "La Regione e Rfi - ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore alla Infrastrutture - hanno interesse comune a completare l'eliminazione delle interferenze su tutte le linee: un obiettivo ricompreso nel contratto di programma dell'azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche". Fonte: Ansa

30/08/2019 09:57
Stagione venatoria 2019: in Abruzzo si riparte il 25 settembre

Stagione venatoria 2019: in Abruzzo si riparte il 25 settembre

Il momento più atteso da migliaia di appassionati di caccia è quasi arrivato: a settembre, infatti, riprenderà la stagione venatoria. Gli abruzzesi dovranno però attendere fino alla fine del mese, per via dello stop deciso dal Tar. Naturalmente per svolgere questo tipo di attività è indispensabile informarsi sugli orari, sui giorni consentiti e sui regolamenti locali, per evitare di incorrere in multe e sanzioni anche molto alte. 738mila licenze di caccia in Italia Secondo i dati comunicati dall’Istat, sono 738.602 le licenze che sono state rilasciate nel 2017 nel nostro Paese. Le regioni che ospitano il maggior numero di cacciatori sono la Toscana (73mila), la Lombardia (62mila) e il Lazio (53mila), mentre il Molise ha registrato un enorme calo negli ultimi dieci anni (-71,2%). Per quanto riguarda l’Abruzzo, invece, i dati del 2017 riportano la presenza di 10.322 cacciatori che possiedono il tesserino regionale, a fronte dei 543.795 totali in Italia. Gli abruzzesi dovranno però attendere il 25 settembre per poter ricominciare a cacciare, al contrario di quanto indicava il calendario venatorio approvato appena poche settimane fa; si tratta di uno stop deciso dal Tar, che ha accolto le richieste e i ricorsi presentati da associazioni come WWF e Lega nazionale per la difesa del cane. L’importanza della sicurezza: alcuni consigli utili In primo luogo serve conoscere le tipologie di arma che un cacciatore può usare durante le proprie sessioni di attività venatoria, ossia l’arco, il falco e il fucile senza silenziatore. Per quanto riguarda quest’ultimo in particolare, che risulta essere l’arma preferita dagli italiani, occorre fare molta attenzione in fase di scelta, optando sempre per dei marchi riconosciuti e affidabili; ciò vale non solo per l’arma in sé, ma anche per gli altri accessori necessari per la caccia, ed è quindi consigliabile puntare su ricambi e accessori originali per fucili come quelli del marchio Beretta, ad esempio. Naturalmente la scelta di un’arma non basta per potersi dire al sicuro al 100%: conta anche utilizzarla in maniera corretta, evitando alcuni pericolosi errori che purtroppo sono molto comuni. Quali sono i consigli per evitare i peggiori rischi quando si caccia? Intanto serve fare attenzione quando si ripone l’arma al proprio fianco, durante i momenti di pausa: il fucile, infatti, dovrebbe essere sempre scarico, in quanto la caduta potrebbe far partire accidentalmente un colpo. Inoltre è necessario maneggiare l’arma con estrema cura anche quando è scarica, evitando di puntarla in direzione di persone e animali non prede. Infine, è necessario mantenersi aggiornati sulle varie disposizioni, che possono cambiare da provincia a provincia, e sottoscrivere una polizza assicurativa specifica, essenziale per coprire eventuali danni da incidenti.

30/08/2019 09:43
Donna morta durante il parto, disposta l'autopsia: aperto un fascicolo contro ignoti

Donna morta durante il parto, disposta l'autopsia: aperto un fascicolo contro ignoti

La procura di Ancona ha disposto l'autopsia sul corpo della 34enne di origini tunisine, Zhora Ben Salem, morta lo scorso 25 agosto presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Salesi di Ancona. La donna è morta durante il parto indotto dai medici del nosocomio dorico per espellere il feto che era già deceduto. Il pm Serena Bizzarri procede per omicidio colposo e, come atto di garanzia, ha iscritto nel fascicolo i nomi di alcuni indagati tra cui alcuni medici. Anche la direzione ospedaliera del Salesi ha avviato un'indagine interna per approfondire la vicenda.  

29/08/2019 21:40
Incidente in autostrada, terribile scontro tra auto, furgone e tir: tre feriti

Incidente in autostrada, terribile scontro tra auto, furgone e tir: tre feriti

L'incidente è avvenuto intorno alle 19 di oggi sulla rampa di uscita della A14 per Senigallia. Il sinistro ha visto coinvolti tre veicoli: un furgone, un tir ed un'auto, che per cause in corso di accertamento si sono scontrati violentemente fra loro.  Sul posto sono accorsi immediatamente i sanitari del 118, che hanno allertato anche l'eliambulanza che tuttavia non  è riuscita ad atterrare per il gran caos di mezzi e traffico dovuto all'incidente. Il bilancio finale è di tre feriti, di cui due trasportati in ambulanza all'ospedale di Senigallia e uno più grave al nosocomio regionale di Torrette, Sul posto oltre ai sanitari del 118 con tre ambulanze, anche la Polizia Stradale di Fano e Senigallia, ed i Vigili del Fuoco che hanno estratto dalle lamiere i feriti. La circolazione è tornata regolare solo verso le 20:30.     

29/08/2019 21:22
Sospensione della preapertura della caccia, Bisonni: "Non si facciano forzature su questo tema"

Sospensione della preapertura della caccia, Bisonni: "Non si facciano forzature su questo tema"

Il TAR delle Marche ancora una volta ha dato ragione alle associazioni ambientaliste che hanno presentato ricorso contro il calendario venatorio e ha sospeso con Decreto cautelare la caccia a tutte le specie in pre-apertura. “Già lo scorso anno – dichiara il consigliere regionale Sandro Bisonni - il Consiglio di Stato e il TAR Marche avevano contestato l'operato della Giunta regionale in tema di caccia e ben due leggi regionali furono impugnate dal Governo, ora questa nuova sentenza del TAR conferma per l'ennesima volta che le politiche della Giunta in tema di caccia non sono rispettose delle norme. In molte occasioni in Aula avevo avvertito l'assessore Pieroni e la Giunta e spesso li ho invitati a mutare il loro atteggiamento aprendosi al dialogo e al confronto con le associazioni ambientaliste e soprattutto invitandoli ad attenersi alle indicazioni normative e dell'ISPRA; tutto inutile sono andati avanti senza ascoltare. Quello che appare più grave in questa vicenda è che si sta procedendo, contro la recente sentenza del TAR per riaprire la caccia già a partire dalle prossime giornate.”  Sembra infatti che gli uffici regionali stiano predisponendo gli atti preparatori ad una delibera di Giunta che consentirà la pre-apertura a partire dai primi giorni di settembre.  “Se fosse confermato – conclude Bisonni – che la Giunta intende dar via alla pre-apertura in barba alla molteplici indicazioni che sono pervenute nel tempo, questo atto risulterebbe grave prima di tutto dal punto di vista del rispetto istituzionale. Faccio pertanto un appello all'assessore Pieroni e al presidente Ceriscioli, affinché si apra ad un dialogo con tutti i portatori di interesse, con le associazioni ambientaliste e i soggetti politici che hanno consigliato una maggiore prudenza e un maggior rispetto istituzionale per evitare di andare all'ennesimo scontro ed incontro all'ennesima figuraccia.”  

29/08/2019 18:07
Non fermarsi all’alt della Polizia e darsi alla fuga: scatta il procedimento penale. Pignataro: "Garantire la sicurezza"

Non fermarsi all’alt della Polizia e darsi alla fuga: scatta il procedimento penale. Pignataro: "Garantire la sicurezza"

Non più solo la sanzione amministrativa ma anche il procedimento penale per chi finge di fermarsi all’alt della Polizia e poi scappa. Una nuova strategia di intervento, che potrebbe rappresentare un apripista a livello nazionale, che ha portato la Polizia Stradale e la Questura di Macerata alla denuncia di dieci automobilisti (di cui due in fase di accertamento) che non si sono fermati all’alt intimato dalla paletta degli uomini in divisa. “Nei controlli effettuati dalla Polizia Stradale di Macerata negli ultimi dieci giorni, sono venuti alla luce dei comportamenti pericolosi, per l’incolumità personale e pubblica, messi in atto da alcuni automobilisti – ha spiegato il questore Antonio Pignataro -. È accaduto che, dopo che veniva intimato l’alt da un posto di blocco al conducente della vettura, quest'ultimo faceva finta di fermarsi per poi scappare subito dopo. Una condotta che nell’ultimo mese è stata registrata per ben dieci volte e che viola l’articolo 192 del Codice della Strada, punibile con una sanzione amministrativa che dagli 84 euro può arrivare ai 335 e con la decurtazione di 3 punti sulla patente di guida. Abbiamo analizzato la cosa e abbiamo visto che, in base alle sentenze della Corte di Cassazione, è possibile contestare all’automobilista che mette in atto questo comportamento anche la resistenza a pubblico ufficiale e quindi avviare un procedimento penale.” “Un comportamento che mette in pericolo non solo la vita stessa dell’automobilista, che cerca di speronare la vettura della Polizia che procede all’inseguimento, ma anche quella degli operatori dello Stato e dei comuni cittadini – ha continuato il questore -. I soggetti fermati, tutte persone tra i 20 e 40 anni, sono tutte risultate essere sotto l’effetto di alcool o di sostanza stupefacente. La condotta diventa così una fattispecie delittuosa e non convenzionale e si configura nel reato 337 del codice penale, resistenza a pubblico ufficiale, punibile con la reclusione da 6 mesi a 5 anni.” “Lo scopo della Polizia di Stato è quello di dare risposte concrete ai cittadini e garantire loro la massima sicurezza – ha osservato Pignataro -. Questa strategia di intervento, messa in atto in stretta collaborazione con la procura della Repubblica, permette quindi di fare in modo che certe condotte vengano stigmatizzate.” Entrando nel dettaglio, “se l’automobilista non ottempera all’alt, la violazione implica il pagamento della cifra e la decurtazione dei punti sulla patente – ha aggiunto Tommaso Vecchio, il Commissario Capo della Polstrada -. Se il conducente della vettura non altera la sua condotta di guida e mantiene un atteggiamento consono si rimane nella norma. Nel caso contrario, se si mettono in atto fughe pericolose, si costringe il poliziotto a rocamboleschi inseguimenti che mettono a repentaglio la vita di tutti. È in questo caso che si concretizza la fattispecie di reato di resistenza a pubblico ufficiale perché si impedisce agli stessi operatori di eseguire il loro lavoro. Abbiamo quindi deciso di denunciare legittimamente queste persone per la tipologia di reato.” Condotte che, come spiegano all’unisono il questore Pignataro e il Commissario Capo Vecchio, “sempre più spesso assumono una grande propaganda tra i giovani i quali credono che, non ottemperando all’alt, incorrono semplicemente in una sanzione amministrativa. Ora non è più così.”

29/08/2019 13:58
Scuola, vacanti 1.028 cattedre docenti nelle Marche

Scuola, vacanti 1.028 cattedre docenti nelle Marche

Solo meno del 5% dei posti di personale docente restano tuttora vacanti e disponibili nelle scuole della regione Marche dopo la conclusione, nei giorni scorsi, delle procedure di immissione in ruolo effettuate dall’Ufficio scolastico regionale per l’anno scolastico 2019/20. Restano infatti scoperti, al termine di tutte le operazioni di nomina 1.028 posti, comprensivi di quelli rimasti liberi in seguito ai pensionamenti per “quota 100” che non è stato possibile coprire con i trasferimenti e con il contingente di nuove assunzioni assegnato per le scuole marchigiane. Una quota sostanzialmente residuale, pari al 4,96% su un totale di 20.755 posti, di cui 19.247 tutti coperti da personale di ruolo. Un dato che non deve dunque suscitare ingiustificati allarmi per le famiglie e gli studenti della regione. Si avvia ora la fase degli incarichi per le supplenze annuali, che saranno comunque perfezionate in tempo utile per l’inizio delle lezioni, il prossimo 16 settembre.

29/08/2019 10:50
Mattarella apre al Conte bis: le reazioni social dei lettori (FOTO)

Mattarella apre al Conte bis: le reazioni social dei lettori (FOTO)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha appena ufficializzato il conferimento dell'incarico a Giuseppe Conte per formare il nuovo governo. Molteplici sono state le reazioni social dei lettori di Picchio News alla notizia pubblicata ieri dell'accordo raggiunto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle riguardo il nome dell'ex premier come Presidente del Consiglio del governo giallo-rosso.  Molti richiedono il ritorno alle urne immediato, mentre altri utenti ricordano come il nuovo accordo sia pienamente legittimo visto quanto previsto dalla Costituzione Italiana.  Di seguito una carrella dei commenti ricevuti, che ben fotografano il dibattito aperto nell'opinione pubblica italiana: 

29/08/2019 10:48
Crisi di Governo, Sergio Mattarella convoca Giuseppe Conte al Quirinale: accordo M5s-Pd

Crisi di Governo, Sergio Mattarella convoca Giuseppe Conte al Quirinale: accordo M5s-Pd

Sergio Mattarella ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale nella mattinata di giovedì 29 agosto, alle ore 9:30, per affidargli l'incarico di costituire un nuovo governo che poggi sull'asse Movimento Cinque Stelle-Partito Democratico. Decisiva ai fini dell'accordo tra i due partiti, la convergenza sul nome dell'ex premier che avrà dunque la possibilità di avere un incarico bis come Presidente del Consiglio.  A preannunciare l'intesa, era stato il segretario del Pd Nicola Zingaretti che - al termine dell'incontro con il presidente Mattarella, avvenuto intorno alle ore 17:00 - aveva già lasciato ampi spiragli sulla buona riuscita dell'accordo: "Abbiamo riferito al presidente Mattarella di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato nei giorni scorsi dai Cinque Stelle. Abbiamo altresì confermato risolutamente l'esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità".  Matteo Salvini, al contrario, è intervenuto duramente sul mancato ricorso alle urne: "Siamo stati onesti fino in fondo col presidente della Repubblica, al quale abbiamo espresso lo sconcerto di fronte alla guerra delle poltrone che si sta verificando da giorni. Milioni di italiani si staranno chiedendo a cosa serve andare a votare. Dignità, significa andare al voto. Mi chiedo cosa possano offrire all'Italia M5s e Pd con un governo, se non l'odio nei confronti della Lega. Abbiamo l'impressione che ci sia un disegno che venga da lontano, e non dall'Italia. I nostri cittadini sono ostaggio di 100 parlamentari aggrappati alla poltrona".  A terminare la seconda tornata di consultazioni portata avanti dal Presidente della Repubblica, è stato l'incontro con la delegazione del Movimento Cinque Stelle, capeggiata da Luigi Di Maio: "Gli italiani il 4 marzo del 2018 avevano votato per veder risolti i propri problemi, non quelli di un partito. Qualcuno ha deciso di far saltare tutto. Gli schemi di destra e sinistra, sono ormai superati. Sono i programmi i veri protagonisti della politica. In questi anni il nostro obiettivo è stato quello di cambiare, con un progetto di ampio respiro. Oggi abbiamo detto al presidente della Repubblica che c'è un accordo politico con il Pd per avere Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio e provare a costituire un nuovo governo. Non scapperemo alle promesse fatte agli italiani. La Lega in questi giorni mi ha informato di avermi proposto come presidente del Consiglio, li ringrazio con sincerità ma a me sta a cuore l'interesse del Paese, non l'interesse personale". 

28/08/2019 20:11
Giovane di 24 anni precipita dal quarto piano dell'ospedale di Torrette e perde la vita

Giovane di 24 anni precipita dal quarto piano dell'ospedale di Torrette e perde la vita

Un ragazzo di soli 24 anni ha perso la vita nel pomeriggio odierno, intorno alle ore 17:30, precipitando da un terrazzino posto al quarto piano dell'Ospedale di Torrette. Il giovane, originario della provincia di Pesaro/Urbino, si trovava ricoverato nel nosocomio anconetano a seguito di un grave incidente stradale nel quale era rimasto coinvolto un paio di settimane fa. In sella alla sua moto si era scontrato con un'auto lungo la Fogliense.  Secondo una prima ricostruzione, sembrerebbe essersi trattato di un gesto volontario. Gli accertamenti su quanto accaduto, condotti dalla Polizia, sono tuttora in corso. 

28/08/2019 19:30
Fondi del terremoto del '97, Leonardi: "Milioni di euro dirottati per il sisma 2016 per interventi anche fuori cratere"

Fondi del terremoto del '97, Leonardi: "Milioni di euro dirottati per il sisma 2016 per interventi anche fuori cratere"

  Un'interrogazione regionale al vetriolo quella della capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi sulla "vicenda dei fondi del sisma 1997 non ancora utilizzati e, con un atto di Giunta Regionale, ora dirottati verso altri scopi". Leonardi ricorda che "con una legge, la 61/1998 erano state adottate misure urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite dagli eventi calamitosi del '97 e che al 31 marzo 2019 risultavano, nella cosiddetta “contabilità speciale” regionale ancora 27.333.800,00 euro relativi a graduatorie stilate in seguito a quell'evento sismico e alle quali solo una parte dei richiedenti ha potuto trarre il giusto ristoro. Queste risorse erano ripartite per interventi a sostegno del recupero dell'edilizia privata ed altri relativi al piano delle opere pubbliche e a quello dei beni culturali di cui alla medesima legge." "Come per incanto in data 27 maggio 2019 la Giunta Regionale, anziché terminare di assegnare questi fondi, li ha “dirottati” affermando che “attualmente si andrebbero a finanziare o immobili che non posseggono più la caratteristica di attività produttiva effettiva ovvero immobili che hanno proseguito l'attività nel tempo restando agibili senza manifestare in modo rilevante , nel corso degli anni, menomazioni della propria attività produttiva. Ma – afferma la Leonardi – questi immobili per forza non avevano più la caratteristica di attività produttiva: erano stati danneggiati dal terremoto e l'attività ha dovuto spostarsi altrove, se non chiudere, sino all'arrivo dei fondi che avrebbero recuperato l'immobile, fondi che per oltre 160 soggetti, non arriveranno mai. La Giunta giustifica questo “storno” di fondi con l'impiego in messa a norma di edifici pubblici al fine dell'abbattimento della vulnerabilità sismica, questo potrebbe essere condivisibile, se però fosse specificato che la priorità andrebbe alle scuole più colpite o che pur non seriamente danneggiate, debbono essere rese a norma antisismica. Quindi dovrebbero essere le scuole del cosiddetto Cratere? Ma questo particolare nella delibera di Giunta Regionale non lo troviamo specificato! Inoltre Leonardi chiede conto del perchè solo ora, nell'annualità 2019, questi fondi “dormienti” ritrovano vita nel bilancio relativo alla contabilità speciale." "Tutta questa vicenda è un altro segnale della considerazione che la maggioranza Pd e socialista ha delle reali esigenze delle aree terremotate - conclude la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia -. La Leonardi ricorda infatti che il 30% dei fondi aggiuntivi dell'Unione Europea – Asse 8 - i “famosi” 248 milioni di euro - sono finiti altrove e per scopi molto diversi dalle esigenze delle popolazioni terremotate ed ora ci si ritrova con questo ulteriore atto al fine di cercare di raschiare il fondo del barile prima delle elezioni regionali."

28/08/2019 13:40
Il Tar sospende la preapertura della caccia nelle Marche: accolto il ricorso

Il Tar sospende la preapertura della caccia nelle Marche: accolto il ricorso

Ricorso cautelare delle associazioni ambientaliste e animaliste al Tar di Ancona accolto: sospesa la preapertura della caccia nelle Marche prevista dal primo settembre. Il Tar ha accolto la richiesta ancor prima dell’udienza di sospensiva fissata per il 18 settembre. Dichiarata regolare la caccia allo storno per cui non è stato rilevato un pregiudizio di estrema gravità. Stop per il resto alla preapertura venatoria nella regione, come richiesto da Lac, Wwf, Lipu, Enpa e Lav, assistite dall’avvocato Tommaso Rossi, che hanno prospettato diverse motivazioni tra cui la mancanza di un piano faunistico venatorio regionale e problemi legati alla cacciabilità di specie in cattivo stato di conservazione. Nel bilanciare gli interessi il Tar ha imposto lo stop per le giornate 1, 4, 7, 8, 11 e 12 settembre in relazione alle specie alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza e quagli; prima del 18 settembre blocco per moriglione, pavoncella, starna e pernice rossa. Soddisfazione da parte delle associazioni ambientaliste e animaliste.

28/08/2019 12:08
"Vogliamo la ricostruzione non i concerti, se ci volete aiutare scendete con noi in piazza": il grido dei terremotati

"Vogliamo la ricostruzione non i concerti, se ci volete aiutare scendete con noi in piazza": il grido dei terremotati

"Vogliamo la ricostruzione e non i concerti". "Godetevi pure i concerti ma almeno risparmiateci quella ipocrita commedia di dire che lo fate per noi. Noi vogliamo la ricostruzione delle nostre case e non i concerti". "Se veramente volete aiutare i terremotati scendete con noi in piazza, altro che andare ai concerti gratuiti fingendo di farlo per aiutarci". "Al di là dello spettacolo e della bella musica, stringi stringi rimane tutto fermo e nulla cambia per le popolazioni delle zone terremotate. Quindi a che serve tutto questo?". Sono solo alcune delle grida di rabbia e di aiuto disperato che si levano dalle pagine social del gruppo Facebook "La terra trema noi no", in merito alla terza edizione di RisorgiMarche, il festival ideato da Neri Marcorè. L'articolo pubblicato da "Il Metauro", che riporta i malumori dei terremotati risale al 2 agosto ma ancora oggi, soprattutto a tre anni di distanza dalla prima scossa che ha colpito il Centro Italia, i sentimenti delle popolazioni colpite dal sisma sono gli stessi. “C’è stato un terremoto che ha distrutto decine di migliaia di abitazioni. Fatto morti e feriti, il peggior disastro che ha colpito l’Italia negli ultimi anni. La ricostruzione dovrebbe essere la priorità delle priorità." Gli appartenenti al gruppo social criticano anche la lenta e farraginosa burocrazia che non permette loro di ricostruire e di poter dare una speranza al futuro di queste terre.  

28/08/2019 12:04
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