Il Commissariato straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini ha assegnato ieri le 200 unità di personale previsto dal decreto Sblocca cantieri.
116 sono quelle destinate alle Marche, 30 all'Abruzzo e 27 ciascuna a Lazio e Umbria.
"L'accordo raggiunto per la ripartizione del personale destinato alla ricostruzione dal dl sblocca cantieri - commenta Farabollini - innesta linfa vitale nei processi istruttori e rappresenta un'ulteriore occasione per ribadire che la ricostruzione non prescinde dalla condivisione di intenti e risorse nel comune sforzo di dare risposte ai territori".
Prevista una breve pausa all’estate nella giornata di domani mercoledì 28 agosto.
Ad annunciarlo la Protezione civile delle Marche con un’allerta "gialla" per le zone 1-3-5 della Regione, in pratica tutte le aree interne. L'allerta per rischio idrogeologico è valida per 24 ore dalla mezzanotte tra martedì 27 e mercoledì 28 e preannuncia su tutte le zone interne della regione l'arrivo di temporali, che localmente potranno essere anche di una certa intensità.
Nel pomeriggio di domani sono previsti rovesci o temporali sparsi nelle zone interne della Regione maggiormente intensi nelle zone alto collinari e montane. Non sono previste significative variazioni nelle temperature.
Una disavventura che poteva costare molto cara ad un piccolo cane Setter che si trovava in giro con il suo padrone nei pressi di Colfiorito.
Mentre accompagnava il suo fidato amico umano, è scomparso alla vista del padrone. I suoi latrati tuttavia hanno permesso all'uomo di localizzarlo e di fare la brutta scoperta.
Il povero cane era finito in una Forra, una fenditura del terreno generalmente provocata dall'erosione dell'acqua, una gola strettissima e molto profonda.
L'uomo ha subito allertato i vigili del fuoco che, giunti immediatamente sul posto da Foligno, hanno accertato che l'animale era precipitato per oltre 40 metri nel sottosuolo in una fenditura decisamente impervia.
Il nucleo speleo-alpino-fluviale si è messo subito all'opera grazie alle enormi competenze in materia e con molta difficoltà è riuscito a raggiungere il setter che, nonostante la rovinosa caduta, era in buone condizioni e terrorizzato.
Con non poche difficoltà, hanno imbragato l'animale riuscendo a riportarlo in superficie.
Il povero setter, non appena rimesse le zampe a terra, è corso dal suo padrone in una scena unica e commovente di vera amicizia.
Ma non poteva mancare il ringraziamento ai ragazzi che l'avevano salvato, mostrato con un gioioso abbraccio e la pazienza di posare per la foto ricordo insieme ai suoi eroi.
Sono riusciti a far perdere le loro tracce tre dei quattro componenti di una banda che potrebbe essere autrice di numerosi furti, in particolare nelle Marche, e che ieri sera stava tentando un colpo in una palazzina a Francavilla al Mare (Chieti). L'ultima segnalazione della banda in azione all'interno del territorio provinciale di Macerata potrebbe risalire allo scorso Ferragosto (leggi qui).
I tre sono stati individuati grazie al controllo di una targa, risultata contraffatta, installata su un'auto la cui presenza sarebbe ricorrente sulla scena dei furti. I carabinieri di Francavilla al Mare hanno arrestato un uomo che era alla guida dell'auto, un'Audi A3.
Aveva tentato la fuga, ma i militari lo hanno bloccato dopo una colluttazione arrestandolo per tentato furto, lesioni a pubblico ufficiale e detenzione di arnesi da scasso. I complici, che erano all'interno della palazzina, sono riusciti a fuggire nei campi. Sull'auto, che non risulta rubata, sono state trovate sei targhe false, arnesi da scasso tra i quali mole, piedi di porco, grossi cacciavite, e denaro contante.
Fonte: Ansa
"Serve un Commissario straordinario con ampi poteri sul modello del Ponte Morandi, per i circa 30 comuni del cratere del Centro Italia che hanno subito danni del 50 per cento più uno. Zone che per almeno 30 anni non dovranno pagare le tasse. Il tempo che ci vuole per ricostruire se andiamo avanti di questo passo". E' quanto si evince da un documento approvato dal Consiglio nazionale Federcontribuenti proposto da Maria Teresa Nori segretario delle Marche.
"Solo così - scrive Maria Teresa Nori - potra' riprendersi il territorio, altrimenti muore anche la montagna. Cambiare il sistema malato di burocrazia messo in atto da questi ultimi 3 anni, ha generato nella popolazione pessimismo e solitudine, il vuoto. Bastava un po' di pragmatismo in questi 36 mesi sul modello Friuli per dare un po' di speranza a questa gente".
Il Consiglio Nazionale di Federcontribuenti ha inviato un augurio di pronta guarigione alla allevatrice di Ussita Silvia Bonomi ricoverata d'urgenza a Macerata ieri sera dopo un malore. "Una guerriera la nostra Silvia - e' il messaggio - presto ti rivedremo sul territorio a batterti per i diritti di allevatori e popolazione e per la dignita' umana".
La donna, 35 anni, di origine tunisina e residente a Loreto, è morta, nella notte tra sabato e domenica, all'Ospedale Pediatrico Salesi del capoluogo regionale nel reparto di ostetricia e ginecologia.
Alla donna era stato indotto il parti del feto che, al termine della gravidanza, era risultato deceduto.
La direzione dell'azienda ospedaliera ha segnalato il decesso alla magistratura, che valuterà gli accertamenti da disporre, e ha avviato un'indagine interna.
Nella fase di induzione del parto, una procedura scelta per tutelare la salute della 35enne, le condizioni della donna sono precipitate e ogni tentativo di rianimarla è stato inutile.
Anche la procura ha aperto una inchiesta: l'ipotesi di reato è omicidio colposo.
Picchia il padre durante un litigio e viene fermato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. Ad essere arrestato è stato un 25enne di Filottrano, uscito pochi mesi fa da una comunità di recupero per tossicodipendenti.
L'arresto è stato eseguito lo scorso sabato 24 agosto dai carabinieri della locale stazione con il coordinamento dalla Compagnia di Osimo. I militari sono intervenuti sul posto dopo la segnalazione di una violenta lite. Al loro arrivo si sono trovati di fronte un 60enne ferito e sanguinante, mentre il figlio era fuori casa.
Il genitore ha denunciato di essere stato colpito al volto con pugni che gli hanno causato fratture composte al naso e a un osso dell'orbita destra per una prognosi complessiva di 30 giorni, come prescritto dai medici.
Il giudice di Ancona Edi Ragaglia ha convalidato l'arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere. Il giovane ha parlato di un litigio finito male perché il padre non lo voleva più in casa con lui. In realtà il genitore ha raccontato di aver subito in silenzio negli anni altre botte senza mai denunciare il ragazzo.
(Fonte: Ansa)
“A Ceriscioli non serve il governo per lamentarsi della ricostruzione: basta che si guardi allo specchio e rammenti che le colpe della gestione disastrosa delle SAE, delle macerie e dell’USR regionale sono tutte sue e del suo PD.”
Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, commenta l’uscita con cui il presidente della Regione, in occasione del terzo anniversario dalla scossa del 24 agosto 2016, lamenta - con la crisi di governo - di non avere un interlocutore a cui indirizzare le lamentele sulla gestione del post terremoto.
“Ceriscioli mente pure davanti ai morti di Arquata del Tronto. Senza vergogna li tira in ballo per ribadire il suo impegno costante per la ricostruzione. E quale sarebbe? Quello di aver lasciato per strada ancora 100 mila tonnellate di macerie da rimuovere solo ad Arquata? O i mesi e mesi che servono all’USR per decretare una pratica? – continua Arrigoni – È indecoroso per l’istituzione che rappresenta che ci rifili la solita menata del governo cattivo che è stato sordo al grido di dolore dei territori. Ormai lo sanno tutti che quel grido è frutto proprio della vergognosa inadeguatezza sua e dei suoi massimi collaboratori che tempo e modo per fare del proprio meglio l’hanno avuto e che le regole che oggi criticano le hanno scritte in prima persona con i loro governi PD”
Arrigoni critica anche come, tra discorsi e contrizione di circostanza, Ceriscioli trovi il modo di sfruttare la situazione per un endorsement alla nascente joint venture tra PD e Movimento 5 Stelle per le prossime regionali: “Caro presidente Ceriscioli, abbiate il coraggio di dire la verità: non è il governo, ma la poltrona che sentite sempre meno salda sotto i colpi dei cittadini stanchi della vostra spocchiosa inettitudine – conclude Arrigoni – Siete talmente nel panico da volerla puntellare ad ogni livello turandovi il naso in un’alleanza contro natura con quel M5S su cui, a proposito di terremoto, state cercando di scaricare ogni vostra responsabilità”
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’omicidio stradale e nello specifico la responsabilità penale del conducente per il sinistro occorso ad un pedone in fase di attraversamento del tratto stradale.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di San Ginesio che chiede: “Quando il conducente può essere responsabile per omicidio stradale a seguito di investimento del pedone con condotta imprudente ?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata, sulla quale ha avuto modo recentemente di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34406/19, affermando espressamente quanto segue: “In tema di incidenti stradali, ciò che deve essere valutato nel caso concreto è la ragionevole prevedibilità della condotta della vittima e la possibilità di porre in essere le manovre di emergenza necessarie ad evitare l’evento, qualora il pericolo temuto si concretizzi a causa del comportamento imprudente altrui o della violazione delle norme di circolazione da parte della vittima” (Cass. Pen.; Sez. IV; sent. n. 34406; dep. il 29.07.2019).
A tal fine, l’indagine da compiere, involge l’analisi esegetica dell’articolato impianto normativo in materia di circolazione dei pedoni. Il pedone - colui che cammina a piedi - che utilizza la strada secondo la sua destinazione specifica (la circolazione) è, in quanto tale, soggetto ai doveri giuridici posti dal codice della strada (art. 1).
Il codice regola la materia in due norme, una - art. 190 - che disciplina il “comportamento dei pedoni” e l’altra - art. 191 - che stabilisce il “comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni”. Le due disposizioni vanno coordinate, perché il comportamento del conducente è complementare a quello del pedone.
Il principio informatore della circolazione di cui all’art. 140 grava il conducente di tre obblighi comportamentali: 1) ispezionare costantemente la strada; 2) mantenere sempre il controllo del veicolo; 3) prevedere le ragionevoli situazioni di pericolo, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada.
Conseguentemente, per affermare la colpa esclusiva del pedone, deve realizzarsi una duplice condizione: a) che il conducente, per cause estranee alla diligenza e alla prudenza da lui osservate, si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistare il pedone e di osservarne tempestivamente i movimenti, attuati in modo improvviso e inatteso; b) che il conducente abbia osservato le norme della circolazione stradale e quelle di comune prudenza e diligenza. “Ne deriva che per escludere la responsabilità del conducente da ogni addebito di colpa, generica o specifica, è necessario che la condotta del pedone si ponga come causa atipica ed eccezionale, da collocarsi nell’ambito del ragionevolmente non prevedibile” ( Cass. Pen., sez. IV; sent. n. 18321/19).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità in materia di responsabilità colposa del conducente, si può affermare che: "In tema di circolazione stradale, trova applicazione il principio secondo il quale l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché questo rientri nel limite della prevedibilità, dal momento che ciò che necessita di opportuna ponderazione è proprio la ragionevole prevedibilità della condotta realizzata dalla persona offesa, oltre alla possibilità di porre in essere la manovra di emergenza necessaria ad evitare l’evento, nel caso in cui il pericolo temuto si concretizzi”(Cass. Pen.; Sez. 4; sent. n. 5691, dep. 11/02/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Bollino rosso, nella giornata di oggi, sulle principali arterie stradali italiane. Una situazione che si preannuncia ancora peggiore per la giornata di domani quando, oltre al controesodo, i tanti viaggiatori dovranno fare i conti anche con lo sciopero dei casellanti delle Autostrade.
L'A14 già oggi è stata interessata da code e rallentamenti, soprattuto nel tratto a nord che interessa la nostra Regione. Ciò che preoccupa per la giornata di domani, domenica 24 agosto, è anche l'annunciato sciopero dei casellanti.
Per rimanere aggiornati sulla situazione in tempo reale è possibile consultare il sito di Autostrade per l'Italia: CLICCA QUI.
Erano passate da poco le 16 di questo pomeriggio, quando i Vigili del Fuoco di Fermo sono dovuti intervenire per un'auto che aveva preso fuoco sulla strada Mezzina.
Un'alta colonna di fumo si è alzata in cielo, a causa delle fiamme che avevano completamente avvolto l'auto.
Fortunatamente non si registrano feriti o intossicati, visto che il conducente è riuscito a mettersi in salvo prima che l'incendio divampasse dalla propria vettura.
Manca meno di un anno alle elezioni regionali che interesseranno le Marche. Alcuni cittadini della nostra regione, il Coordinamento Marche per le Primarie, hanno deciso di intervenire sul tema delle primarie per la scelta del candidato Presidente della colazioni di centrosinistra.
"Siamo cittadini delle Marche, di diversa provenienza territoriale, professione ed età. Siamo elettori di orientamento progressista senza incarichi politici e parliamo a nome di tanti altri cittadini che, come noi, ritengono che nella difficile situazione politica, in considerazione delle tante situazioni critiche aperte nel governo regionale, sia assolutamente necessario rilanciare un progetto riformatore che parta dal basso rendendo protagoniste le forze vive del mondo del lavoro, dell’impresa, della scuola, delle professioni e dell’ associazionismo. Il prossimo appuntamento elettorale regionale non può essere caratterizzato da tatticismi e posizionamenti tipici di una politica sempre più distante dai problemi reali dei cittadini - spiega il Coordinamento Marche per le Primarie -. Occorrono coraggio, visione e innovazione e per questo è necessario fare appello alle energie e alle intelligenze migliori, disponibili a mettersi in gioco restituendo alla politica una dimensione di partecipazione attiva, al di fuori di schemi precostituiti."
"Per questi motivi facciamo appello alle forze politiche riformiste affinché promuovano primarie aperte per l’individuazione del candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione Marche. Su questo obiettivo chiediamo il sostegno e la collaborazione di tutti i cittadini marchigiani che potranno aderire alla nostra proposta “Primarie Regione Marche” attraverso la piattaforma di change.org al seguente link http://chng.it/j845Z95cbP o scrivendo una mail all’indirizzo iochiedoleprimarie@gmail.com."
La petizione, avviata nella giornata di ieri alle ore 18:00, aveva raggiunto, alle 14:00 di oggi, 245 firmatari.
“Sbloccare per ricostruire. Al governo o all’opposizione la Lega ha sempre lavorato concretamente e con autentica passione perché i territori massacrati dal terremoto non restino solo luoghi del ricordo. L’azione della Lega non dura lo spazio di un mattino alias una cerimonia. Non siamo di quelli che a ogni anniversario dicono due parole di circostanza, magari accompagnate da un accenno di lacrima a favore di telecamera, e per il resto del tempo giù critiche gratuite a chi lavora solo perché vorrebbero essere al suo posto. La Lega di Salvini ha concentrato e concentrerà ogni suo sforzo nel sostenere il più grande cantiere strutturale e sociale del Paese. ” Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, in occasione del terzo anniversario dalla scossa del 24 agosto 2016, stigmatizzando come maldestri tentativi di confondere le acque, le critiche mosse anche da alcuni sindaci e dal loro rappresentante nazionale Maurizio Mangialardi.
“Chi, come Mangialardi, proprio non riesce a fare autocritica abbia almeno il buon gusto di tacere per rispetto dei terremotati: oltre ai danni della natura, hanno subito quelli della cattiva politica del PD anche in termini di ricostruzione – chiosa il senatore leghista -. Con la Lega al governo in soli 14 mesi i terremotati hanno ottenuto importanti misure tecniche ed economico-fiscali introdotte nel DL 55, nel DL proroga termini di luglio 2018, nel DL Genova di settembre, nella legge di bilancio 2019 fino alle recenti approvazioni del DL crescita e dello Sblocca-cantieri che consentiranno di mettere la parola fine ad alibi e pretestuose uscite mediatiche”
Uscite che, secondo Arrigoni, "sorvolano in modo strumentale sui dati diffusi da chi la situazione la monitora giorno per giorno come la struttura commissariale. Tra quei dati risalta una percentuale minima di richieste di contributo."
“Preferiscono criticare la burocrazia e la mancanza di risposte che spiegare perché sono state presentate meno del 10% delle pratiche attese, nonostante oltre la metà riguardino danni lievi – analizza Arrigoni -. È indicativo della crisi a cui hanno condannato un territorio con anni di politiche superficiali e distratte. La Lega di Salvini lo ha capito dal primo momento che ha messo piede tra le macerie dei borghi e la disperazione di nonna Peppina e da allora ha tenuto e terrà fede alla sua missione: restituire dignità e speranze ai terremotati.”
Sono passati tre anni dalla prima scossa di terremoto avvenuta alle 3.36 del 24 agosto 2016.
Il nostro pensiero va alle persone morte sotto le macerie, ai feriti, agli sfollati, a chi ha perso gli affetti più cari, la casa, l'attività". Si è espresso così sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. "Ognuno di noi - aggiunge - ha nelle proprie famiglie o nel vissuto un legame diretto con quel dolore e con quella tragedia.
Oggi ricordiamo con affetto chi non c'è più e tutte le Marche si stringono ancora di più attorno a chi ha perso tutto quella notte". "Abbiamo intrapreso - spiega - la difficilissima strada della ricostruzione, che impone a ognuno di noi, istituzioni in primis, di fare al meglio la nostra parte, di non tirarci indietro mai, nemmeno di fronte alle difficoltà più grandi, allo scoraggiamento e anche alla rabbia di chi ha bisogno di risposte che restituiscano la speranza. I marchigiani - conclude - sono persone forti e con loro, grazie al loro coraggio, ce la faremo".
Ieri sera, dopo le 22:00, sul ciglio della strada statale 16 che collega Osimo Stazione a Porto Recanati, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 39 anni risiedente a Sirolo. Il corpo dell'uomo era riverso nei pressi all’edificio dell’ex discoteca Komedia, nel comune di Castelfidardo.
Ancora incerta la dinamica dei fatti, ma secondo gli inquirenti prende corpo l’ipotesi che l'uomo sia stato vittima di un pirata della strada, che lo abbia investito, senza prestargli soccorso.
Sul posto i Vigili del Fuoco, i sanitari del 118 e i carabinieri.
Ad investire il 39enne sembra sia stato un 28enne di Castelfidardo, che ha raccontato ai carabinieri di non averlo visto, a causa anche della scarsa illuminazione in quel tratto.
Stando agli accertamenti eseguiti dai militari della Compagnia di Osimo, il 39enne, originario della Sardegna, stava camminando a bordo strada quando è stato falciato. La segnalazione della sua presenza è arrivata alla centrale operativa poco prima dell’investimento. Alcuni automobilisti avevano allertato il 112 dopo aver visto una persona barcollare lungo il ciglio della strada. Molte vetture avrebbero sfiorato il 39enne, rischiando di centrarlo.
I carabinieri si sono subito operati per andare a controllare, ma il tragico fatto si era già consumato. Inutili si sono rivelati tutti gli interventi dei sanitaril 118. Da prassi, sul caso verrà aperto un fascicolo per omicidio stradale a carico del 28enne di Castelfidardo. L'auto dell'investitore è stata posta sotto sequestro, mentre il corpo della vittima è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale Torrette di Ancona, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
AGGIORNAMENTO ORE 18:00. La vittima è Sergio Meloni, 39 anni, residente a Sirolo. Il pm di Ancona Irene Bilotta ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di omicidio stradale, ha fatto sequestrare l'autovettura e disposto l'accertamento del medico legale sulla salma.
Si mette alla guida dell’auto della nonna senza aver mai conseguito la patente: multa salata per un giovane di 23 anni e contravvenzione anche per la nonna.
Il 23enne è stato sorpreso al volante del mezzo dai carabinieri impegnati in un controllo in via La Spina, quartiere Pisana di Fabriano.
Dagli accertamenti è emerso che il giovane non aveva mai preso la patente e, di conseguenza, non avrebbe mai dovuto guidare una macchina. Per lui multa da 5.100 euro. Una contravvenzione è stata fatta anche alla proprietaria del mezzo, la nonna, una fabrianese di 82 anni, che si è vista recapitare a casa una multa da 398 euro per l'incauto affidamento della macchina al nipote.
I carabinieri hanno anche disposto il sequestro dell’auto, un’utilitaria
Amichevole che ha regalato gol e spettacolo quella andata in scena al Comunale di Appignano tra Jesina e Osimana. A spuntarla per 4-2 sono stati i bianco-rossi, che hanno fatto valere le due categorie di differenza soprattutto nella prima mezz'ora di gioco, dove sono andati subito avanti 3-0 (a segno Cruz Pereira con una doppietta e Damiani, ndr). La Jesina nella prossima stagione disputerà il campionato di serie D con rinnovate ambizioni d'alta classifica, mentre l'Osimana è iscritta al campionato Promozione.
La quarta rete dei bianco-rossi ha portato la firma di Fioretti al 22' del secondo tempo, mentre per l'Osimana hanno timbrato il cartellino il solito Mongiello (44') e Pasquini (29' s.t.).
Ecco il video con gli highlights completi e le interviste post-partita:
“A una prima fase di gestione dell’emergenza affrontata con modalità e risorse adeguate è seguito una ricostruzione post-sisma che è molto lontana dalla sua conclusione”. A tre anni dal sisma del 24 agosto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci Regionali non nasconde l’indignazione per un quadro normativo mai semplificato e una serie di impegni presi e non mantenuti dal governo e dal Parlamento a fronte di un stanziamento in termini di risorse finanziarie invece non marginale.
“Il pensiero in questi tre anni - ha aggiunto Mangialardi - è sempre stato volto a ridare dignità ad un territorio che necessitava della massima attenzione da parte delle istituzioni dello Stato”. “Aver ridotto il ruolo delle Regioni a semplice organo consultivo, aver bypassato i sindaci puntando su un centralismo che non ha previsto le necessarie risorse umane per affrontare tutte le situazioni riconducibili alla ricostruzione pubblica e privata, al mantenimento dei servizi e all’adeguamento infrastrutturale, ha fatto perdere a molti cittadini la fiducia nelle istituzioni”. “Personalmente non posso biasimarli ma, come Presidente dell’Anci regionale con incarichi nazionali, posso garantire che in tutti i contesti nazionali, riunioni, convegni, assemblee, coordinamenti e tavoli ai quali sono stato chiamato in questi 3 anni, ho sempre fatto riferimento alla necessità di far sì che la ricostruzione fosse al centro dell’agenda politica”.
“Oggi le prime pagine dei giornali sono tutte dedicate alla crisi di governo e ogni altro argomento diventa secondario” – ricorda Mangialardi. “Forse anche parte dei media nazionali rischiano di dimenticarci. Il mio appello è quello di risolvere le questioni politiche al più presto e legittimare un governo che torni ad occuparsi finalmente di questo tema. Da tre anni aspettiamo risposte: abbiamo atteso abbastanza”.
Rientro dalle vacanze con più controlli per gli automobilisti, soprattutto quelli abituati a schiacciare troppo il pedale dell’acceleratore. Sul famigerato controesodo, infatti, atteso per il prossimo fine settimana, tornerà a vigilare il sistema Tutor, un insieme di telecamere ad alta risoluzione che rileva la velocità media di un’auto su un certo tratto di autostrada, segnalando alla Polizia il superamento dei limiti (normalmente 130km all’ora), facendo partire automaticamente le multe.
Nell’aprile del 2018, in seguito a un contenzioso giudiziario partito una decina di anni fa, la Corte di appello di Roma aveva stabilito che Autostrade aveva violato un brevetto di una società toscana e costretto il gruppo a spegnere i Tutor. Su alcune tratte l’azienda aveva però mantenuto i controlli utilizzando un altro sistema di monitoraggio. Poi invece la settimana scorsa la Cassazione ha ribaltato il giudizio e dato definitivamente ragione all’azienda della famiglia Benetton che ha subito avviato le procedure per riaccendere le telecamere nei punti dove erano state spente. Oltre al traffico che si prospetta come al solito molto intenso, ai probabili forti temporali in molte zone d'Italia, ci sarà dunque anche questa tegola sui vacanzieri al ritorno e se ciò non bastasse, nella giornata di domenica è stato confermato lo sciopero del personale delle autostrade, che avverrà dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, per proseguire dalle 22 alle 2 di lunedì 26.
“A tre anni dal primo evento sismico del 2016, la macchina della ricostruzione procede a singhiozzi e cammina troppo lentamente. Tanta, inoltre, la confusione. Oltre a continue polemiche, rimpalli di responsabilità e inefficienze tra livelli istituzionali, strutture commissariali e professioni tecniche, il numero dei progetti presentati dai cittadini per ricevere il contributo testimonia che il cambio di passo promesso dal governo giallo-verde non c’è stato. Dati impietosi, che riflettono più la scarsa fiducia delle popolazioni nella ricostruzione che la lentezza della burocrazia: su circa 73 mila edifici dichiarati inagibili, le domande dei cittadini per il contributo sono circa 10 mila (poco più del 13%) e presso le Casse Edili i cantieri avviati negli ultimi mesi sono poche centinaia”. Ad affermarlo, in una nota, è il presidente di Legambiente Stefano Ciafani.
“Le Regioni – continua Ciafani- non hanno provveduto a elaborare il provvedimento per disciplinare la partecipazione delle popolazioni al processo di ricostruzione come previsto dal DL 189/2016 e dall’Ordinanza n.36 del 2017. Per fortuna qualche Comune volenteroso ha provveduto a dotarsi di un Regolamento.
Tanta responsabilità - commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani - non è della burocrazia ma della volontà politica; e con la crisi di governo si rischia un ulteriore stallo. È necessario che il prossimo esecutivo abbia in agenda l’accelerazione di una ricostruzione di qualità, innovativa, trasparente, rispettosa dell’ambiente, del territorio e del lavoro.
Non esiste ancora un monitoraggio complessivo della ricostruzione né della raccolta e gestione delle macerie. Per avere le informazioni bisogna contare sulla disponibilità dei funzionari regionali e ogni Regione usa metodi di elaborazione diversi”.
“Nonostante la sovrabbondanza di decreti e ordinanze – incalza il Presidente di Legambiente - alcuni sacrosanti altri contraddittori o fatti per sanare situazioni alla meno peggio, il quadro normativo viene ritenuto ancora insufficiente. Siamo caduti in un circolo vizioso: la ricostruzione fa fatica a partire, i progetti presentati sono pochi, quindi si concedono le proroghe - dell’emergenza, dei termini di presentazione delle domande di contributo - che non fanno che alimentare la richiesta e l’attesa di un’altra proroga o di un altro intervento normativo. Da qui lo stallo e la confusione, a cui fanno seguito polemiche e rimpallo delle responsabilità tra le diverse istituzioni. Si compensa con l’assistenza e le proroghe il mancato avvio della ricostruzione.
Il ritardo rischia di alimentare lo spopolamento di tanti piccoli comuni dell’Appennino centrale oltre a far lievitare enormemente il costo per l’assistenza della popolazione priva di casa, si pensi alle centinaia di milioni spesi per pagare l’affitto a migliaia di famiglie con la casa inagibile (Contributo di Autonoma Sistemazione).
Senza una visione di futuro, è probabile che fra due o tre decenni le case siano di nuovo in piedi ma nella desertificazione sociale ed economica. Servono pianificazione e programmazione, finora grandi assenti. Continua a mancare un’idea di futuro di quelle aree interne, accompagnata da un progetto di sviluppo di economia locale che sappia coniugare le tante risorse naturali e culturali con la necessaria innovazione per rendere quelle terre attrattive per i giovani, offrendo loro opportunità di lavoro e di studio. Sono tante le criticità da affrontare: l’economia, il lavoro, la sicurezza, la legalità, la qualità della ricostruzione, le zone rosse ancora con le macerie, la gestione delle macerie private.
Inoltre, vanno garantite trasparenza e fruibilità delle informazioni. È stata per lo più disattesa la normativa del 2012 e 2013 sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Disattesa anche la norma (L. 89 del 24 luglio 2018) che prevede che entro il 7 settembre 2018 (con aggiornamento trimestrale) il Commissario Straordinario predisponga e pubblichi “le linee guida contenenti l’indicazione delle procedure e degli adempimenti connessi agli interventi di ricostruzione”. Linee guida necessarie per i cittadini e per i tecnici per districarsi tra ordinanze e norme, anche contraddittorie.
Trasparenza e macerie: le Marche sono l’unica Regione ad avere un sito dove si può verificare la (sola) raccolta. Eppure, lo Stato italiano ha già finanziato una piattaforma per verificare in tempo reale la rimozione delle macerie pubbliche e private e la loro destinazione per le aree colpite dal terremoto del 2009. Perché non viene utilizzata per gli altri terremoti che si sono succeduti?”
“Problemi anche sulla gestione delle macerie- conclude Ciafani - : le Marche all’inizio di luglio hanno lanciato un allarme pubblico sul rischio di sospendere la raccolta delle macerie per la mancanza di fondi disponibili da parte del governo. Mentre in Umbria sono passati otto mesi in cui la raccolta delle macerie si è fermata per incomprensioni tra il Commissario e la Regione. Con il lento avvio della ricostruzione privata si è già presentato il problema della gestione delle macerie private, che saranno molte di più di quelle pubbliche, e che senza una pianificazione, un indirizzo sia ministeriale che regionale si rischia che non siano gestite correttamente, a danno della salute e dell’ambiente, e che non si avvii una filiera industriale del recupero e riutilizzo degli inerti”.
Sul fronte del lavoro, invece, “è positivo che il Commissario Straordinario abbia confermato, dopo un anno di incertezza, l’utilizzo del Documento Unico di Regolarità Contributiva di Congruità (Durc) e del Settimanale di cantiere, strumenti fondamentali per prevenire il lavoro sommerso e irregolare – sottolinea Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea -. “Abbiamo già visto lavoro nero, irregolare, intermediazione illecita di manodopera, subappalti irregolari, norme di prevenzione e sicurezza sul lavoro non rispettate”. Devono essere rafforzati i controlli e resi accurati, duraturi e frequenti; i fatti dimostrano che solo le cose fatte bene, con la collaborazione di tutti, nel rispetto della legalità e della trasparenza, ci garantiscono tempi di realizzazione certi, qualità del lavoro e delle opere”.