Fisicamente, la preparazione verso un appuntamento importante, Mondiale o Olimpiadi che siano, è sempre una tappa decisiva. E quando si parla di preparazione, si fa riferimento non solamente a quella fisica, ovvero di allenamento, ma anche a quella mentale. In che modo si deve arrivare a quel punto della stagione? Quale tipo di concentrazione è necessaria per garantire un elevato rendimento sul campo? Che tipo di giocatori sono in grado di raggiungere determinate performance e mantenerle nel tempo garantendo alla propria squadra continuità.
La risposta a buona parte di queste domande arriva direttamente da una bellissima intervista di Matteo Soragna pubblicata su l’Insider. Oggi commentatore sportivo su una nota emittente televisiva, Matteo è stato uno dei volti della Nazionale italiana degli ultimi quindici anni. Fino a pochi anni fa, infatti, Soragna era una guardia-ala che ha fatto tanto bene, e vinto altrettanto, con la maglia di Treviso e di Biella, solo per citarne alcune. Ovviamente, il suo alto rendimento con la maglia di club l’ha portato inevitabilmente anche a vestire i colori azzurri, quelli più desiderati e sognati da tutti i ragazzini che prendono per la prima volta in mano un pallone da basket.
L’emozione da controllare prima di una partita
Per quanto possa essere emozionante, però, un grande giocatore ha sempre il dovere di controllare nel miglior modo possibile i propri sentimenti. In caso contrario, se non si riesce a reggere la pressione, a certi livelli diventa impossibile pensare di essere competitivi. In modo particolare in un torneo che dura solamente due settimane, in cui bisogna essere sempre concentrati e rimanere in partita fino all’ultimo, la gestione dello stress diventa fondamentale. Come è stato messo in evidenza da parte di Soragna, bisogna sottolineare come lo stress di una competizione del genere, spesso è positivo: nel senso che si tratta semplicemente dell’emozione di rappresentare la Nazionale in un appuntamento così importante e degno di attenzioni da tutto il mondo. È chiaro che le pressioni cambiano notevolmente rispetto a giocare una semplice partita con il proprio club. Tuttavia, è facile notare come, in queste situazioni, basta anche solamente un errore per mandare il lavoro di mesi e mesi completamente all’aria. Non solo, dal momento che un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla paura di perdere. Si tratta di un aspetto che deve essere sempre gestito nel migliore dei modi, soprattutto per via del fatto che, spesso e volentieri, può portare una preoccupazione tale da diventare ancora più grande rispetto alla voglia di vincere e di fare bella figura. Il gruppo può essere senz’altro importante in tal senso, dal momento che può dare l’aiuto decisivo: in campo si vede certamente se un gruppo è affiatato anche fuori dal parquet. Eppure, non è questo l’aspetto principale che fa la differenza. Infatti, ogni giocatore deve essere in grado di concentrarsi secondo quelle che sono le proprie abitudini. Ognuno si concentra in maniera differente: chi legge, chi ascolta musica, secondo Soragna va tutto bene se riesce ad essere efficacia e a far alzare la soglia dell’attenzione e della concentrazione.
La cura della preparazione
La gestione delle proprie emozioni passa, anche se in molti non ci fanno caso, dalla gestione corretta della preparazione. In questo caso, la cura del corpo è un aspetto che non deve assolutamente essere preso con le molle. Anzi, al contrario, diventa di fondamentale importanza riuscire a gestire correttamente il proprio riposo nel corso della competizione. Sia la gestione del proprio fisico che l’integrazione, quindi, si sono trasformati nei due aspetti primari per quanto concerne sia il recupero attivo che quello non attivo. Anche dal punto di vista mentale, come abbiamo visto e come ha voluto sottolineare a fondo anche Matteo Soragna, è fondamentale fare un importante step in avanti. Un giocatore importante deve avere la bravura non solamente di eliminare tutto quello che si è verificato nell’ultima partita, ma deve essere altrettanto efficace e sicuro nel pensare che la partita successiva presenta la stessa importanza. Questione di mentalità certo, ma a questi livelli sono sempre i dettagli che fanno la differenza.
Riprende in Commissione consiliare Sanità, presieduta da Fabrizio Volpini (Pd), l'esame del Piano sociosanitario 2019-2021. Nella prima seduta dopo la pausa estiva, discussi e approfonditi gli emendamenti all'atto firmati dal Presidente della Giunta, Luca Ceriscioli.
“Dopo aver concluso, a luglio, la fase delle audizioni che ci ha visto impegnati per circa quattro mesi – evidenzia Volpini – adesso entriamo nel vivo della discussione del documento di programmazione sanitaria. Abbiamo già definito il calendario delle prossime sedute, nel corso delle quali verranno discusse le proposte di integrazione e modifica dell'atto avanzate dai singoli consiglieri. Faremo in modo di concludere l'iter dei lavori in commissione nei tempi stabiliti e trasmettere, quindi, il documento all'Aula per aprirlo al contributo di tutta l'assise regionale”.
Per la Vicepresidente della Commissione, Elena Leonardi (FdI), è necessario “prestare molta attenzione ai contributi pervenuti nel corso della lunga fase di ascolto conclusosi prima della pausa estiva, per riuscire a modellare in maniera più vicina alle esigenze di territori e degli operatori i contenuti del piano stesso, che rappresenta il più importante strumento della programmazione sanitaria regionale, sebbene arrivi di fatto a fine legislatura”.
Anche diversi esponenti politici delle Marche a Roma per la manifestazione di dissenso alla nascita del Governo giallorosso. Nutrita la partecipazione marchigiana di Fratelli d’Italia, guidata dal consigliere regionale Elena Leonardi che è intervenuta dal palco in Piazza Montecitorio, assieme al deputato, Francesco Acquaroli, e al portavoce, Carlo Ciccioli. In piazza a chiedere il ritorno alle urne, al fianco di Giorgia Meloni, Salvini e Toti, anche Paolo Diop, responsabile nazionale immigrazione Fratelli d'Italia, per ribadire l’importanza delle regole sulle politiche riguardanti l'immigrazione.
"Il Governo che nasce è la sintesi delle promesse non mantenute per la ricostruzione delle zone terremotate, a partire dal Governo Renzi fino ai 5 Stelle". Cosi il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Elena Leonardi, che ha salutato la piazza. Grazie per essere qui e ridare dignità al nome dell'Italia, infangato da chi invece si è chiuso nel palazzo attaccandosi alle poltrone. Io vengo dalle Marche - queste le parole del consigliere Leonardi - e qui oggi voglio dare voce a un popolo dimenticato, quello del centro Italia colpito dal sisma di tre anni fa, che sono stati illusi dalle promesse di Matteo Renzi che è venuto a fare le passerelle e a dire "rifaremo tutto a tutti". Traditi e illusi due volte dal Movimento 5 Stelle, azionista di maggioranza dello scorso esecutivo, che hanno promesso priorità al sisma, un primo posto che i terremotati non hanno avuto mai. E io invece chiedo anche da qui - ha concluso la Leonardi - che questi italiani non vengano dimenticati. Chiedo di alzare la voce anche per loro e per tutto questo vi ringrazio".
Nelle Marche fino a luglio sono 13.833 le domande accolte dall'Inps per il reddito e la pensione di cittadinanza per un totale di 32.063 raggiunti considerando i nuclei familiari (circa 2,1% della popolazione attestata a 1.525.271 abitanti).
Il dato è stato diffuso ad Ancona dal direttore regionale dell'Inps Alessandro Tombolini durante un incontro sul tema del reddito di cittadinanza a cui ha partecipato anche il presidente dell'Inps Pasquale Tridico.
Le domande per il reddito di cittadinanza accolte sono 11.782 e 2.051 quelle per la pensione di cittadinanza per un importo medio di 413 euro. Sono stati in tutto erogati 5.071.000 di euro. La maggior parte dei richiedenti il reddito fa parte di famiglie composte da quattro o da una sola persona. Nella regione è stato accolto il 60,4% di richieste e respinto il restante 39,6%. Rispetto al Reddito d'inclusione (Rei) che aveva raggiunto 5.492 nuclei il numero di soggetti è cresciuto del 115% con Reddito di cittadinanza e l'importo erogato è superiore del 70%.
Fonte: ANSA
Nel lungo discorso con cui il premier Giuseppe Conte ha richiesto la fiducia al proprio Governo alla Camera dei Deputati è stato anche citato l'impegno che il nuovo Esecutivo promette di mantenere riguardo l'accelerazione delle operazioni di ricostruzione nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016.
Il presidente del Consiglio ha citato i terremotati all'interno del suo intervento, della durata complessiva di un'ora e trentatré minuti, per circa due minuti complessivi. Ecco il contenuto delle sue parole: "Massima priorità dovranno assumere gli interventi di messa in sicurezza del territorio per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l'accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l'adozione di una normativa organica che consenta finalmente di rendere più spedite le procedure. Ho incontrato una rappresentanza delle popolazioni colpite dal sisma durante le consultazioni per la formazione di questo Governo. Più volte anche lo scorso anno mi sono recato nelle zone terremotate, e non solo del Centro Italia. La ricostrustruzione sarà una delle proprità di questo Governo. Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita ad alcuni Comuni colpiti dal sisma. Incontrerò sindaci, rappresentanti delle imprese locali, semplici cittadini".
Nel frattempo all'esterno, in piazza Montecitorio, è in corso la manifestazione organizzata da Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, con l'adesione del segretario della Lega Matteo Salvini, che contesta aspramente il "Conte bis" richiedendo il ritorno alle urne.
Un passaggio, quello sui terremotati, che ha sollevato la reazione dell'esponente di Forza Italia Mariastella Gelmini, che su Twitter ha commentato: "Discorso Conte su fiducia del 5-6-2018: “La mia prima uscita sarà dedicata ai terremotati”. Discorso su fiducia del 9-9-2019: “La mia prima uscita pubblica sarà dai terremotati”. Forse è meglio se resta a Roma: le passeggiate fra le stesse macerie sanno un po’ di presa in giro".
"Mi fa piacere che ora è priorità del governo la ricostruzione e lo snellimento delle procedure burocratiche. Dopo 5 mesi che lo sto chiedendo ben venga che se ne sono accorti ora. D'altronde i numeri sono impietosi. Spero che dalle parole si passi ai fatti". È il commento di Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Terremoto, Grandi Rischi e Dissesto Idrogeologico della Regione Lazio su quanto detto dal premier incaricato Giuseppe Conte nel discorso sulla fiducia alla Camera dei Deputati.
“E’ stato ricostruito solo il 4% – spiega Pirozzi – e questo testimonia il fallimento di un metodo. Perché di metodo si tratta, considerando che con tre governi di tre diversi colori politici che si sono susseguiti nulla è cambiato, e questo significa che si sta utilizzando un metodo sbagliato. Era ed è necessario nominare un commissario straordinario in deroga, esattamente come è stato fatto per Genova, dove il sindaco con poteri straordinari è riuscito a far partire i lavori in tempi velocissimi“.
"Osservando il grafico mensile dell’andamento dello spread in Italia – provoca Giovanni Giorgetti Ceo di ESG89 Group – verrebbe da pensare che in Italia in poco meno di un mese, siano cambiati completamente gli scenari economici e programmatici, che il Pil stia progressivamente crescendo e che la disoccupazione non rappresenti più una preoccupazione. E invece niente di tutto questo! Anzi, l’Italia e l’Europa stanno confermando la fase di stagnazione e non si sono ancora palesate le prossime misure della manovra finanziaria del nascituro Governo Conte 2’. E allora quali sono i motivi di questa repentina contrazione? Lo abbiamo chiesto ad Antonello Marcucci, presidente di UmbraGroup, ad Alberto Re della direzione finanza di Banco Desio e ad Andrea Cardoni dell’Università di Perugia."
"L'attuale contesto globale ed europeo - commenta Marcucci - presenta alcuni rischi al ribasso per la crescita economica italiana, date l'interconnessione della produzione interna con la catena di produzione. È probabile che questi rischi derivino da una possibile debolezza in Germania (secondo trimestre negativo) e dall'incertezza relativa ai rischi geopolitici e alle controversie commerciali (vedasi dazi), che potrebbero potenzialmente influire negativamente sulla produzione del nostro paese. L'Italia continuerà a beneficiare del calo dei tassi di interesse nella Zona Euro e della politica monetaria eccezionalmente accomodante della BCE. Ci si attende un ulteriore taglio dei tassi di interesse della BCE e dell'annuncio di un nuovo importante programma di acquisti di attività a settembre. Nel breve termine, in un contesto di bassi tassi di interesse, gli investitori proseguiranno la ricerca di rendimento e ciò dovrebbe limitare la pressione del mercato. Tuttavia, nel medio termine, l'Italia dovrà affrontare una vera sfida. In assenza di riforme strutturali per aumentare il suo potenziale di crescita, il debito pubblico non sarà sostenibile (il rapporto debito pubblico/PIL continuerebbe ad aumentare). Detto questo, va notato che in un contesto di tassi di interesse strutturalmente più bassi, sarà più facile per tutti i paesi della UE stabilizzare il loro rapporto debito/ PIL. Nel medio periodo anche in considerazione dell’andamento del differenziale tra BTP/Bund non si prevede un rialzo dei tassi di interesse, elemento di grande riflessione per le imprese al fine di programmare nuovi investimenti".
"Il calo dello spread di questi giorni è stato importante e significativo – sostiene Alberto Re - . La situazione dei titoli governativi in Europa è stata condizionata da un progressivo calo dei rendimenti dei bond, addirittura negativi in paesi come la Germania, l’Olanda e la Francia. Lo scenario futuro ritengo possa può essere questo: è ragionevole pensare che soprattutto se le manovre del governo saranno prese con il favore dell’Europa, a mio avviso lo spread potrebbe ulteriormente ridursi con effetti benefici sul bilancio dello stato italiano e aprire così spazi a manovre a sostegno dell’economia reale e sulle aziende".
"Il recente andamento dello spread - sostiene Andrea Cardoni - rappresenta un fatto sicuramente positivo dal punto di vista tecnico: un effetto immediato sarà sui patrimoni delle banche che detengono titoli di stato nei loro portafogli. Tale effetto alleggerirà la pressione sui coefficienti di vigilanza e potenzialmente darà maggiore slancio alla capacità di erogazione del credito. Sul piano strategico, tuttavia, un tale andamento desta quanto meno perplessità perché appare svincolato dall’andamento dei fondamentali e dai presupposti incerti, complessi e imprevedibili con cui è nato il nuovo governo. Viene ancora una volta il dubbio che non sia l’economia a condizionare la politica, come spesso ci si lamenta, ma esattamente il contrario".
"Oggi è già domani". È la frase scelta da Maria Paola Merloni per titolare il libro scritto per raccontare l'ascesa di un uomo, suo padre, che ha fatto la storia dell'imprenditoria italiana, Vittorio Merloni, scomparso tre anni fa. Scritto insieme a Claudio Novelli, il libro "Oggi è già domani. Vittorio Merloni, vita di un imprenditore" è in uscita il 12 settembre edito da Marsilio.
Figlio di Aristide, fondatore delle Industrie Merloni, Vittorio nasce a Fabriano nel 1933 ed è stato presidente di Indesit Company fino al 2010, anno in cui divenne Presidente Onorario. È nel 1960 che inizia la sua carriera di imprenditore, quando comincia a lavorare nell'azienda di famiglia. Quindici anni dopo nasce la Merloni Elettrodomestici, leader in Europa nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici. Nel 1980 Vittorio Merloni assume la carica di presidente di Confindustria, che ricopre per quattro anni. Da quel momento sono tanti i riconoscimenti che lo hanno consolidato come uno dei più importanti imprenditori d'Italia. Vittorio Merloni muore nel giugno del 2016, nella sua città natale, a 83 anni.
Il visionario Vittorio Merloni, con umilità, ambizione e intraprendenza, è riuscito a traghettare un'azienda marchigiana di direzione familiare verso i più ampi orizzonti del mercato internazionale. Dall'ingresso in azienda, alla presidenza di Confindustria fino alla conquista dei mercati dell'Est: Maria Paola Merloni, nel libro scritto per suo padre, ripercorre tutte le tappe più importanti della storia dell'imprenditore e dell'Azienda da lui guidata.
AERONAUTICA MILITARE: TARGA “PREMIO CITTÀ DI LORETO” ALL’83° GRUPPO CSAR DEL 15° STORMO DI CERVIA
L’Aeronautica Militare ha rinnovato la propria devozione alla Santa Protettrice, partecipando alle manifestazioni religiose e civili programmate dalla Delegazione Pontificia di Loreto e dall’Amministrazione comunale per le ricorrenze del 7 e 8 settembre in occasione della Natività della Beata Vergine Maria.
La sera del 7 settembre il Colonnello Luca Massimi, Comandante del Centro di Formazione Aviation English (Cen.For.Av.En.) di Loreto e il Vice Comandante, Colonnello Cataldo Loiodice, unitamente ad una rappresentanza composta dal personale in servizio presso il Centro hanno partecipato ai Solenni Vespri e alla processione, dove i militari hanno portato a spalla la Sacra Effigie della Vergine per le vie della Città.
La mattina dell’8 settembre le celebrazioni patronali, hanno visto la partecipazione del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli. Al termine della Santa Messa, è avvenuta la consegna della targa "Premio Città di Loreto", che quest'anno ha visto premiato l’83° Gruppo Combat SAR del 15° Stormo di Cervia (RA) che, insieme agli altri Centri SAR dislocati sugli aeroporti di Pratica di Mare (RM), Gioia del Colle, Trapani e Decimomannu (CA), garantisce 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo di velivoli militari in difficoltà, oltre a concorrere ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi.
In particolare la notte del 6 gennaio 2019, l’equipaggio “d’allarme” veniva attivato per la presenza di un escursionista politraumatizzato in imminente pericolo di vita, bloccato su uno scosceso versante del Monte Barigazzo (MO). La situazione sanitaria del paziente, l’altitudine, la forte turbolenza e la difficile posizione orografica del punto di intervento, hanno reso il salvataggio estremamente delicato richiedendo ai membri dell’equipaggio di far ricorso a tutte le loro migliori risorse professionali e caratteriali per salvare l’infortunato.
A ritirare la targa il Colonnello Diego Sismondini, comandante del 15° Stormo di Cervia. A suggellare l’evento, a cui ha partecipato tutto l’equipaggio intervenuto la notte del 6 gennaio, il sorvolo della Basilica da parte di due HH-139A in servizio presso il 15° Stormo di Cervia.
La cerimonia quest’anno ha visto anche l’insediamento del Comitato d’Onore per le celebrazioni del centenario della proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli aviatori. Durante il suo intervento, il Generale S.A. Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ha affermato come “per un pilota e per tutto il personale dell’Arma Azzurra essere in Santa Casa è un momento di emozione. Il messaggio che questo Comitato d’Onore vuole diffondere è che le Istituzioni testimoniano non solo il servizio allo Stato ma anche la fedeltà e la devozione alla nostra Santa Patrona”.
Il Gen. S.A. Rosso ha sottolineato come questo anno giubilare rappresenta per l’Aeronautica Militare, unitamente a tutte le altre Forze Armate, le istituzioni, gli enti e gli appassionati del volo un momento per condividere iniziative di beneficenza e soprattutto per condividere la consapevolezza della serietà che c’è dietro un’attività come il volo che, vista da lontano può sembrare semplice, ma che in realtà, richiede passione, attenzione e professionalità per garantire la sicurezza del nostro Paese.
Il Capo di SMA ha concluso il suo intervento con l’auspicio che il Comitato d’onore “possa contribuire a sviluppare la devozione, la fede e la consapevolezza del servizio che si svolge, ogni giorno, in aria”.
Durante l’evento sono stati anche presentati i loghi realizzati dall’Aeronautica Militare e dalla Santa Casa in occasione del Centenario. Le celebrazioni si concluderanno in serata in Piazza della Madonna con il consueto concerto della Fanfara della 3^ Regione Aerea dell’Aeronautica Militare.
La tragedia si è consumata questa mattina, intorno alle 9 del mattino a Porto Sant'Elpidio in corso Umberto I. Una donna, di circa 60 anni, è caduta dal balcone della propria abitazione, che si affaccia lungo la statale Adriatica, e ha perso la vita. Sul posto è immediatamente intervenuta la Croce Verde di Porto Sant'Elpidio ma - nonostante i disperati tentativi di rianimazione - per la donna non c'è stato nulla da fare.
Allertata anche l'eliambulanza da Ancona, il cui intervento non è stato, purtroppo, necessario. Per ricostruire le ultime ore di vita della donna sono al lavoro polizia della questura di Fermo, con squadra Mobile e Scientifica, e polizia locale.
"Ci troviamo di fronte all'ennesimo grave pasticcio della Regione in ambito venatorio. - Esordisce così Elena Leonardi, Capogruppo in Consiglio Regionale di Fratelli d'Italia -. Fra promesse disattese, leggerezze ed evidenti mancanze la Regione perde i ricorsi ma a fare le spese di questa incapacità sono sempre altri."
La bocciatura del TAR al provvedimento di preapertura della caccia è solo, secondo la Leonardi, "l'ultimo tassello di una vera e propria odissea che ha portato più volte la Regione ad intervenire a seguito di ricorsi e norme impugnate in un susseguirsi di autorizzazioni e stop che stanno esasperando gli animi".
"La responsabilità - prosegue Leonardi - è tutta della Regione, ed origina dal fatto di non avere un adeguato Piano Faunistico Venatorio approvato, considerato che il precedente è scaduto nel 2015, e di aver perso tempo prezioso cullandosi sul fatto che il Tar aveva respinto, in prima battuta, il ricorso presentato al calendario venatorio".
"E' imbarazzante - le fa eco Paolo Renna, Consigliere Provinciale di FDI - l'atteggiamento tenuto dalla Giunta Regionale che introita consistenti risorse dalle tasse di concessione dei cacciatori e non è in grado di portare a compimento in tre anni l'unico provvedimento indispensabile per una corretta e chiara gestione del territorio."
Gli esponenti di Fratelli d'Italia puntano il dito contro i politici regionali che hanno gestito in questo modo la programmazione faunistico-venatoria ricordando le forti proteste che si levarono anche dal mondo agricolo allarmato per le possibili ripercussioni alla produzione e i danni alle colture dovute al proliferare dei cinghiali.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al contratto di comodato d’uso gratuito avente ad oggetto un immobile e concluso a beneficio di un familiare. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Porto Recanati che chiede: “Il proprietario di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito per esigenze familiari al proprio figlio, può richiedere il possesso del bene in caso di separazione della coppia beneficiaria ?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, stabilendo il seguente principio di diritto: “Il comodato di un immobile che sia pattuito per la destinazione di esso a soddisfare le esigenze abitative familiari, non è assoggettabile al recesso “ad nutum” da parte del comodante, dal momento che il rapporto creato secondo lo schema contrattuale di cui all’art. 1809 cod. civ., sorge per un uso determinato ed ha una durata funzionalmente legata alla permanenza della famiglia, pur se in crisi” (Corte di Cassazione; Sez. Un.; Sent. n. 20448 dep. il 29.09.2014).
Difatti, l’art. 1809 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo espressamente che, “Il comodatario è obbligato a restituire la cosa alla scadenza del termine convenuto o, in mancanza di termine, quando se n’è servito in conformità del contratto”, sancisce un nesso inscindibile tra la finalità per la quale il comodato viene perfezionato e la durata dello stesso, impedendo dunque al proprietario concedente, di rientrare con semplice richiesta, nel possesso del bene oggetto di tale contatto, fino a che permanga l’esigenza che si intende soddisfare.
A tal proposito, occorre osservare che, in un’altra recentissima sentenza, la n. 21785/2019, la stessa Suprema Corte si è pronunciata in ordine al legittimo recesso della proprietaria di un appartamento concesso in comodato d’uso gratuito al figlio e alla rispettiva ex moglie, la quale anche dopo il divorzio da quest’ultimo, aveva continuato ad utilizzare l’immobile ad oggetto, esclusivamente per la notte, pur avendo costituito un nuovo nucleo familiare con un altro uomo ed acquistato una nuova casa, rilevando come in tale circostanza, “Le caratteristiche concrete del rapporto quali dedotte in giudizio, fanno protendere per la cessazione della finalità del comodato, in ragione del venir meno della reale destinazione dell’appartamento, essendo lo stesso rimasto occupato soltanto di notte e a meri fini strumentali, per evitare cioè una pronuncia di restituzione alla legittima proprietaria. Da tali motivi ne deriva che le esigenze connesse all’uso familiare dell’immobile concesso in comodato d’uso gratuito siano certamente venute meno”, così legittimando il recesso della proprietaria comodante (Cass. Civ.; Sez. III; Sent. n. 21785/2019; dep. 29.08.2019).
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che: “Quando un terzo abbia concesso in comodato un bene immobile di sua proprietà perché sia destinato a casa familiare, il successivo provvedimento di separazione o divorzio dei beneficiari, non modifica la natura e il contenuto del titolo di godimento sull’immobile, con la conseguenza che il comodante è tenuto a consentire la continuazione del godimento per l’uso previsto nel contratto a patto che permangano le effettive esigenze abitative di ciascun soggetto” (Cass. Civ.; SS.UU.; Sent. n. 13603/2004).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il professionista Vincenzo Nibali legherà per un biennio il proprio nome alle Marche per il rilancio delle aree terremotate e la promozione turistica.
L'iniziativa giunge al termine di un tour di tre giorni nei luoghi più suggestivi delle Marche dopo aver realizzato una serie di filmati e di scatti che andranno a comporre la campagna promozionale del Servizio Turismo della Regione Marche a partire dal 2020 tramite spot televisivi, radiofonici e foto diffusi sui social media e sul web.
Lo Squalo dello Stretto è intervenuto ad Ancona a un incontro finale con la stampa presso il Palazzo della Regione Marche assieme al presidente della Regione Luca Ceriscioli e all'assessore alla Cultura e al Turismo Moreno Pieroni enfatizzando questo momento di grande visibilità del territorio marchigiano unendo la grandezza del campione Nibali al ricordo del compianto Michele Scarponi.
Per la Federciclismo Marche erano presenti il presidente Lino Secchi, il consigliere Marco Marinuk e il componente della struttura tecnica regionale Michele Lambertucci in compagnia di alcuni bambini e ragazzi di alcune società giovanili marchigiane, accompagnati dai propri dirigenti, per condividere questo felice momento con il corridore siciliano della Bahrain Merida.
“Ho condiviso pienamente le parole del presidente regionale LucaCeriscioli – ha affermato Lino Secchi - che si è soffermato sul nostro Michele Scarponi come testimonial ideale ma il destino ce lo ha tolto due anni fa. Questa campagna pubblicitaria costituisce una sorta di passaggio di testimone tra Scarponi e Nibali entrambi legati da una profonda amicizia e ci fa piacere che sia stato scelto Nibali perché è il nostro leader nelle gare a tappe e in quelle di un giorno a livello internazionale. Lui ha fondato a nome suo una squadra giovanile in Sicilia e questo incontro ci ha consentito di aver programmato per il prossimo anno con Nibali la presenza del suo team nelle nostre corse regionali. È un ulteriore segnale che vogliamo lavorare attivamente per valorizzare i giovani”.
È arrivato lo stop del Tar Marche alla preapertura della caccia per le giornate dell'8 e dell'11 settembre, prevista dalla delibera di giunta regionale di fine agosto. Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri regionali della Lega ed il presidente del gruppo Sandro Zaffiri.
"Sono ben noti i problemi che le dissennate politiche regionali hanno prodotto in questi anni all'attività venatoria - sostengono i consiglieri del gruppo della Lega - e tornano a rimarcare l'inadeguatezza del governo regionale che, sulla caccia, continua ad inciampare in deroghe e ricorsi dell'ultimo minuto.
Ci troviamo di fronte ad una giunta regionale che, nel tentativo di barcamenarsi tra cacciatori e associazioni ambientaliste e animaliste, riesce ad esasperare tutti.
Gli esponenti della Lega auspicano che il mondo venatorio, in occasione delle future tornate elettorali, sappia trarre le giuste conclusioni".
''In queste ore e poi nei prossimi giorni sarà completata la squadra di governo con le nomine e le deleghe per viceministri e sottosegretari. Chiediamo la massima attenzione dalla coalizione di governo per chi dovrà confrontarsi con il Commissario Straordinario, le Regioni, la Protezione Civile. Senza nulla togliere a queste istituzioni, è fondamentale la nomina di una figura di riferimento del governo per le zone colpite dal sisma del 2016 allargando la delega a chi si occuperà della montagna. Questa figura non deve necessariamente essere diretta emanazione della Presidenza del Consiglio ma del Ministero per gli Affari Regionali''. Lo scrive, in una nota, Maria Teresa Nori, del Consiglio Nazionale di Federcontribuenti e Segretario delle Marche. ''Penso al sottosegretario alla Montagna che ampli i propri poteri anche sui crateri colpiti dal sisma - continua Maria Teresa Nori - in una cornice, anche di respiro internazionale, di azioni dedicate al rilancio dei territori di montagna e ai territori di montagna colpiti dal sisma del 2009 e del 2016. Questa delega sara' necessaria alla messa in campo di strumenti mirati allo sviluppo e alla crescita economica dei territori''.
Il Tribunale Amministrativo delle Marche ha accolto il ricorso urgente presentato da alcune associazioni ambientaliste e animaliste e ha bloccato nuovamente l'attività venatoria marchigiana per le prossime giornate dell'8 e dell'11 settembre, a eccezione per la caccia allo storno. A diffondere la notizia è l'ANSA Marche.
A un primo esame "non sembrano persuasive" al Tar Marche le motivazioni addotte dalla Regione per deliberare a fine agosto il via libera alla preapertura della caccia nel territorio regionale nei primi giorni di settembre che era stata sospesa in precedenza dal Tar Marche in via d'urgenza.
Nel decreto del presidente Sergio Conti si ravvisa il rischio di pregiudizi irreversibili e si anticipa il provvedimento rispetto alla trattazione del collegio fissata per il 18 settembre ad Ancona.
A fine estate è stato pubblicato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dà attuazione a quanto previsto dal D.L. n. 8 del 2017. Tale ultima normativa prevede l’estensione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, alle imprese localizzate nei comuni del “cratere”, colpiti dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016.
“Confartigianato è da sempre attenta alle criticità legate alle conseguenze degli eventi sismici ed a sollecitare provvedimenti e misure a sostegno delle imprese che hanno subito danni – ha affermato il Presidente interprovinciale Renzo Leonori. Abbiamo quindi accolto con grande soddisfazione la notizia relativa al provvedimento che definisce le modalità di presentazione della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta sugli investimenti produttivi realizzati nei comuni del cratere. L’Associazione ha infatti sin dall’inizio sostenuto la necessità di tale misura agevolativa che consentirà alle imprese, che hanno avviato dal 24 agosto 2016 programmi di investimento in beni strumentali, di fruire di tale beneficio. Questa misura, come molte altre promosse e sostenute dall’Associazione, si colloca nell’attività di supporto continuo volto ad offrire alle imprese strumenti e soluzioni che contribuiscono alla loro concreta ripresa economica.”
Gli investimenti finanziabili saranno quelli relativi a beni strumentali, come nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie, anche acquisiti mediante leasing, finalizzati alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, ovvero alla diversificazione della produzione di uno stabilimento o al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
L’intensità massima dell’investimento e l’entità del contributo riconosciuta variano a seconda della dimensione d’impresa: per le piccole imprese l’investimento massimo è di 3 milioni di euro con un credito d’imposta del 45%, per le medie imprese 10 milioni di euro con un credito d’imposta del 35%, mentre per le grandi imprese 15 milioni con un credito d’imposta di euro del 25%.
Il Servizio Contributi Pubblici alle Imprese di Confartigianato si occuperà della predisposizione della domanda per la richiesta del credito a partire dal 25 settembre e fino al 31 dicembre 2019.
Il Consigliere regionale Sandro Bisonni, Vice Presidente della Commissione Ambiente della Regione Marche, ha deciso di aderire alla Federazione dei Verdi. Era stato eletto inizialmente con il Movimento 5 Stelle, per poi esserne espulso nel 2016 e attualmente siedeva in consiglio nel gruppo misto.
“Una scelta coerente con i miei principi e il mio impegno costante verso la tutela dell’ambiente, -dichiara Bisonni - chi ha seguito la mia attività consiliare in questi quattro anni di legislatura avrà certamente colto la mia particolare sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. Una sensibilità che ho sempre avuto e che mi ha sempre spinto, ancor prima di entrare in politica, a condurre numerose battaglie a fianco di associazioni e comitati ambientalisti. Sopra a tutti i problemi quotidiani che ci affliggono – prosegue il Consigliere regionale – avanza drammaticamente l'emergenza climatica, un problema estremamente importante cui tutti noi, prima o poi, dovremmo far fronte. Oltre alle tematiche ambientali i Verdi si contraddistinguono per le battaglie in tema di equità sociale, di libertà civili, politiche e religiose e per la lotta ad ogni forma di razzismo e discriminazione ritenendo le diversità e il pluralismo valori aggiunti e non problemi così come considerati dalle forze populiste e sovraniste; a questa allarmante deriva italiana dobbiamo contrapporre forze progressiste e democratiche che abbiano il compito di arginarla in Europa, in Italia e nella nostra amata Regione. Non possiamo permetterci di consegnare le nostre splendide Marche alla demagogia e alle destre che la condurrebbero verso l'ingiustizia sociale, la chiusura e l'inefficienza. Per questi motivi ho deciso di entrare nei Verdi, nella speranza che il mio rispettoso e disinteressato impegno possa contribuire a rafforzare questo partito così importante per tutti noi".
Bisonni prosegue sottolineando come il passaggio comporti inevitabilmente il sacrificio della Vicepresidenza della Commissione Ambiente: “Questo passo che compio, anche rinunciando alla Vice Presidenza della Commissione, lo affronto in un momento in cui le persone spesso tendono più a conservare le proprie posizioni che a lasciarle, perché sono convinto della necessità di rilanciare, con nuove energie, una forza ecologista come quella dei Verdi. Insieme potremo portare alla approvazione le molteplici proposte di legge che ho presentato in Consiglio regionale. Sono atti cui tengo particolarmente perché convinto delle ricadute positive che da esse scaturiranno per la comunità regionale che potrà ascriverle alle iniziative dei Verdi che, purtroppo sino ad oggi, non hanno espresso in questa X legislatura un Consigliere regionale. Nel ringraziare il partito, che mi accoglie con entusiasmo, mi auguro che il mio contributo possa essere utile ad un nuovo slancio ed a nuova vitalità, coesi in una visione del mondo che vuole unire e non dividere, che vuole includere e non escludere, che vuole integrare e non emarginare, che vuole ridurre e non aumentare le disuguaglianze, che sia più verde pensando alle nuove generazioni e al loro futuro. I Verdi sono oggi una forza politica necessaria ed indispensabile, in cui mi ritrovo senza nostalgie per il passato e pronto a dare tutto il mio impegno e tutte le mie energie".
È tutto pronto per la finalissima di Miss Italia 2019 che si terrà questa sera a Jesolo, al Palazzo del Turismo, e che verrà trasmessa in diretta su RaiUno a partire dalle 21:25
Sono quattro le ragazze marchigiane in gara che cercheranno di spuntarla tra le ottanta finaliste per aggiudicarsi la fascia di Miss Italia dell'edizione numero ottanta del concorso di bellezza. Tra queste ci sono due maceratesi: Giulia Ciarlantini e Maria Gabrielli.
Giulia Ciarlantini, Miss Marche, ha 18 anni ed è di Porto Recanati. È alto 1.75, ha gli occhi marroni e i capelli castano scuro; diplomata al liceo classico, si è iscritta a Medicina per diventare psichiatra o chirurgo estetico. Dal papà ha ereditato l’amore per la musica, grazie a lui ha iniziato a suonare il pianoforte. Appassionata di scrittura, insieme ad altri ragazzi, ha fondato un giornale locale dove condivide articoli di cronaca. Tra le sue aspirazioni, infatti, c’è quella di diventare una giornalista televisiva. Il personaggio che ammira da sempre è Jovanotti. Il suo codice di televoto è il numero 12.
Maria Gabrielli, Miss Miluna Marche, ha 24 anni ed è di Macerata. È alta 1,74, ha gli occhi marroni e i capelli castani. Maria è diplomata all’istituto socio psico pedagogico e attualmente lavora in una pizzeria. Ama cantare anche se la sua spirazione maggiore è assicurare una stabilità al suo bambino di 8 anni. Il suo codice di televoto è il numero 55.
Simona Viola, Miss Cinema Marche, ha 19 anni ed è di Folignano, in provincia di Ascoli Piceno. È alta 1,70 e ha occhi e capelli marroni. È studentessa all’ultimo anno del liceo di Scienze Umane ed è una ex ginnasta. Ama andare al cinema e fare lunghe passeggiate. Ha un fedele amico a quattro zampe: un labrador di tre anni di nome Dylan. Il suo codice di televoto è il numero 27.
Gaia Foglini, Miss Sorriso Marche, ha 18 anni e viene da Fermo. Alta 1,73, ha occhi marroni e capelli castani ed è studentessa al liceo linguistico. È una ballerina diplomata all’Accademia Statale Staatsoper di Vienna e ha danzato anche alla Scala di Milano. Il suo sogno più grande è diventare prima ballerina e lavorare in compagnie internazionali. Il suo codice di televoto è il numero 43.
Torna l’allerta meteo della Protezione civile regionale: in arrivo temporali su tutto il territorio marchigiano.
L'avviso di allerta gialla è valido su tutto il territorio regionale per 24 ore, a partire dalla mezzanotte tra oggi, giovedì 5 settembre, e domani. Sono annunciati temporali, che inizieranno dalle aree interne e poi in tutta la regione, accompagnato da un deciso abbassamento delle temperature, soprattutto le massime.
Nella giornata di domani, venerdì 6 settembre, le precipitazioni risulteranno sparse nelle zone interne, diffuse lungo la costa, a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno presentarsi localmente anche di forte intensità e tenderanno ad esaurirsi gradualmente in serata. Le temperature, come detto, saranno in diminuzione. I venti: dai quadranti orientali, prevalentemente di moderata intensità, il mare risulterà mosso.
La situazione non dovrebbe mutare di tanto nel weekend, dove potrebbero insistere le piogge soprattutto nelle aree interne della Regione.
"Nominare il presidente della Regione Commissario per la Ricostruzione". Lo ha chiesto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli al premier Giuseppe Conte, nel giorno del suo insediamento.
In una nota ha augurato "buon lavoro" a Conte e ai suoi ministri, ribadendo la necessità di un "cambio di passo nella ricostruzione post sisma" e invitando ad accogliere gli emendamenti alle norme proposti dalle Regioni due mesi fa. Cinque in particolare gli "ambiti" di intervento nei quali, secondo Ceriscioli, occorre "intervenire urgentemente": dall'assegnazione agli Uffici speciali per la ricostruzione del personale necessario alla semplificazione delle procedure per l'edilizia privata e produttiva; dalla tutela dei lavoratori a modifiche di procedure per le opere pubbliche allo sviluppo. In quest'ultimo 'settore' Ceriscioli propone: la costituzione di una tavolo istituzionale per lo sviluppo delle aree terremotate, il ripristino dell'intesa con i presidenti di Regione e la nomina del presidente di Regione come Commissario straordinario.
(Fonte Ansa)