La cannabis light continua a "vincere" nei tribunali: i giudici riaprono i negozi delle polemiche
Prosegue la battaglia legale legata ai negozi di cannabis light, fortemente portata avanti nella nostra provincia dal questore di Macerata Antonio Pignataro. Dopo la promessa della chiusura di tutti i punti vendita fatta dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, i giudici dei tribunali di tutta Italia continuano però a dare ragione a produttori e commercianti che hanno subito la chiusura dei propri punti vendita. È successo a Caserta, Genova, Mantova, Padova e Perugia ed era successo circa un mese fa anche ad Ancona (leggi qui).
Il punto del contendere è la mancanza di una norma che stabilisca come si dimostri l'effetto drogante delle sostanze: l'unico riferimento resta la soglia dello 0,5% di Thc, come stabilito dall'attuale legge sulle droghe. Questo nonostante vi sia la sentenza della Cassazione dello scorso maggio che impone il divieto di vendita di prodotti dedicati ai derivati della cannabis (leggi qui).
Il copione resta lo stesso: la Polizia provvede al sequestro della merce e alla chiusura dei negozi, dopodiché i titolari ricorrono alla magistratura e - qualora si ravvisino limiti sotto lo 0,5% di Thc - i giudici provvedono alla loro riapertura.
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