"Il presidente Conte ci ha detto che se il governo va in porto ci sarà l'attenzione alle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto e l'impegno alla ricostruzione materiale ed economica". Lo riferisce Roberto Micheli, del coordinamento Terremoto Centro Italia, al termine delle consultazioni con il premier. "Incontrandoci Conte fa onore a tutte quelle persone impegnate in questi tre anni per sostenere le popolazioni colpite", sottolinea.
"Speriamo in una continuità e oggi siamo soddisfatti - afferma Romolo Trenta, di Arquata del Tronto - Già quando lo abbiamo incontrato a Norcia, il premier aveva mostrato sensibilità. Usciamo da questo incontro con fiducia e speranza ma saremo sul campo, presenti e vigili".
Francesco Di Biagio, altro componente della delegazione, dice: "Conte ci ha rappresentato la sua insoddisfazione per lo stato dell'arte. Lo abbiamo apprezzato molto, anche se non dobbiamo fare processi ma guardare al futuro. Ci aspettiamo dal governo che verrà risposte in tempi brevissimi".
Fonte e credit foto: Ansa
AGGIORNAMENTO ORE 9:00 DEL 3 SETTEMBRE
"Dopo una giornata di incontri con una delegazione di Terremotati apprendo con profonda soddisfazione che il Premier in pectore Giuseppe Conte ha dichiarato che se il Governo va in porto, assicura l’impegno del nuovo esecutivo per la ricostruzione materiale ed economica delle zone colpite dal terremoto del centro Italia. Allora, mi chiedo: in questi 15 mesi dove stava ? E così mi viene in mente il grande Alberto Sordi ne 'Il Marchese del Grillo' che si alzava tardi e Ricciotto, il suo assistente, avvisava dal balcone della camera da letto chi lavorava sotto al cortile di riprendere l'attività l'urlo: "s'è svegliatooooo''. Così Sergio Pirozzi, postando un frammento del film di Monicelli, ironizza sulle dichiarazioni di Giuseppe Conte alla delegazione del comitato dei terremotati ricevuti ieri.
La Protezione Civile della Regione Marche ha emesso, in data odierna, un'allerta meteo che entrerà in vigore dalle ore 00:00 del 3 settembre e sarà valida per tutta la giornata di domani, fino alle ore 24:00.
Da nord a sud della nostra Regione sarà in vigore l'allerta gialla per quanto riguarda la presenza di fenomeni temporalerschi che, nello specifico, per quanto riguarda la nostra Provincia, interesseranno tutte le aree, da quelle montane e interne fino alla costa.
Le temperature saranno in diminuzione, in particolare nei valori massimi. I venti saranno nord orientali di brezza tesa o di vento moderato nelle zone interne con raffiche fino a vento fresco; di vento moderato o di vento teso lungo la costa con raffiche fino a vento forte in particolare lungo la fascia costiera settentrionale
"Si vuole dare un segno di cambiamento? Bene, ma non e' certo ricevendo oggi una delegazione di associazioni dei terremotati, che poi non si sa chi sono, che il premier incaricato Giuseppe Conte può dare un segnale di vicinanza delle istituzioni. Perché dopo 14 mesi o non si fida di quello che hanno fatto sia Crimi che Farabollini o non c'e' comunicazione tra loro o, ancora più paradossale che disconosce il lavoro che hanno fatto finora il sottosegretario e il commissario straordinario. Insomma non vorrei che la toppa fosse peggio del buco perché le macerie ancora sommergono le tante belle parole fin qui dette''. Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Terremoto e grandi rischi della Regione Lazio non usa mezzi termini per commentare l'incontro di oggi a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. ''Non vorrei - chiosa Pirozzi - che tutto rientri in una operazione di propaganda già pianificata, considerato che, per la funesta ricorrenza, si e' tornati a parlare di terremoto in coincidenza con il risveglio del 'mostro' di questi giorni. Insomma - avverte Pirozzi - o questo governo che sta per nascere o il prossimo con le elezioni danno un segno vero di discontinuità, o faremo ricorso a tutti coloro che dal mondo della solidarietà ci hanno sostenuto per sostenerci ancora contro questa burocrazia e contro questo malcostume istituzionale. In queste terre - ricorda Sergio Pirozzi - finora abbiamo vissuto poca giustizia, il poco che e' stato ricostruito viene dalle donazioni generose degli italiani, poca dignità.
Serve una legislazione d'emergenza con un commissario per i comuni distrutti che abbia poteri speciali e possa agire in deroga contro una burocrazia che soffoca qualsiasi ipotesi di ricostruzione. Lo si e' fatto per Genova, lo si faccia anche per il centro Italia terremotato''.
Il fatto è accaduto in una frazione di Osimo. L'ex marito, gravato di divieto di avvicinamento a moglie e figli, che non vedeva da due anni, ha cercato di entrare in casa togliendo due pannelli di legno dal portone d'ingresso per utilizzare la maniglia interna di apertura dove la giovane marocchina, che si è trovata davanti l'uomo, si è barricata in camera da letto con i tre bambini tutti minorenni e ha chiamato i soccorsi. Immediato l'intervento degli agenti del Commissariato che hanno denunciato l'ex marito per inottemperanza al provvedimento del tribunale dei minori e lo hanno allontanato dall'abitazione, segnalando il fatto all'autorità giudiziaria come prevedono le nuove norme del cosiddetto "Codice Rosso".
Nei prossimi giorni i magistrati valuteranno se aggravare la misura cautelare a salvaguardia della donna e dei figli. La condotta dell'uomo verrà esaminata anche dall'Ufficio immigrazione della Questura di Ancona per verificare se le sue azioni siano compatibili con la presenza in Italia.
(Fonte Ansa)
Prosegue la battaglia legale legata ai negozi di cannabis light, fortemente portata avanti nella nostra provincia dal questore di Macerata Antonio Pignataro. Dopo la promessa della chiusura di tutti i punti vendita fatta dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, i giudici dei tribunali di tutta Italia continuano però a dare ragione a produttori e commercianti che hanno subito la chiusura dei propri punti vendita. È successo a Caserta, Genova, Mantova, Padova e Perugia ed era successo circa un mese fa anche ad Ancona (leggi qui).
Il punto del contendere è la mancanza di una norma che stabilisca come si dimostri l'effetto drogante delle sostanze: l'unico riferimento resta la soglia dello 0,5% di Thc, come stabilito dall'attuale legge sulle droghe. Questo nonostante vi sia la sentenza della Cassazione dello scorso maggio che impone il divieto di vendita di prodotti dedicati ai derivati della cannabis (leggi qui).
Il copione resta lo stesso: la Polizia provvede al sequestro della merce e alla chiusura dei negozi, dopodiché i titolari ricorrono alla magistratura e - qualora si ravvisino limiti sotto lo 0,5% di Thc - i giudici provvedono alla loro riapertura.
Attimi di panico si sono vissuti nella serata di venerdì 30 agosto in un centro di accoglienza per richiedenti asilo politico di Monte Urano. Quattro ragazze extracomunitarie sono state aggredite da un ospite della struttura di nazionalità nigeriana, già noto alle forze dell'ordine come elemento pericoloso.
Tutto è scaturito da una banale lite verbale, che ha portato le ragazze a scagliarsi contro il loro aggressore. Dalle parole, però, si è improvvisamente passati alle mani con il nigeriano che ha colpito ripetutamente le quattro giovani con calci, pugni e schiaffi fino ad afferrare un coltello da cucina. La situazione ha rischiato di degenare, se non fosse stato per il tempesitivo arrivo sul posto dei carabinieri di Fermo, Monte Urano e Porto Sant’Elpidio.
Le ragazze sono state medicate sul posto e hanno riportato traumi guaribili in sette giorni di prognosi. Nei confronti dell'aggressore è stato disposto il divieto di avvicinamento alle parti offese e l’allontanamento dalla struttura di accoglienza in cui era ospite: verrà trasferito in diversa collocazione.
Avere cani liberi in auto, oltre che essere vietato dalla legge, crea situazioni di grave pericolo e di stress, non solo per l'uomo ma anche per l'animale. A dirlo è uno studio commissionato dalla Volvo, nel quale viene evidenziato come tale pericolo non riguardi tanto i danni in caso di incidente, quanto il livello di distrazione sulla guida che deriva dal movimento dell'animale.
Analizzando il comportamento di 15 guidatori e dei loro cani, su un periodo di oltre 30 ore ciascuno, gli esperti hanno rilevato che le situazioni di guida pericolosa sono state più che doppie (649 contro 274) nel caso di vetture con cane libero a bordo, compreso l'animale con la testa fuori dal finestrino o addosso al guidatore. Ma uno degli aspetti più importanti è stata la frequenza cardiaca più alta per cane e guidatore, sintomi della presenza di uno stato di stress.
La Polizia Stradale ci ricorda che è l’articolo 169 del codice della strada a disciplinare il trasporto dei cani in auto. L’articolo dispone che è possibile trasportare liberamente il cane o il gatto in auto purché siano custoditi in un apposita gabbia o contenitore, oppure, purché il vano posteriore del veicoli sia appositamente diviso da una rete o simili. Il motivo? Il cane è imprevedibile e, agitandosi, può causare insicurezza alla guida. La violazione di quanto prescritto dal codice della strada sul trasporto del cane in auto è punibile con una sanzione pecuniaria che varia da 78,50 euro fino a 311,10 euro, alla quale si aggiunge una sanzione amministrativa che consiste nel decurtamento di 1 punto dalla patente di guida.
Torna la paura del terremoto nel Centro Italia. Questa notte le stesse popolazioni che hanno subito il sisma del 2016, sono state svegliate a partire dalle ore 2:02 della notte da uno sciamo sismico che ha interessato la città di Norcia e portato alla rilevazione di quattro scosse nell'arco di 15 minuti, di cui la prima di magnitudo 4.1 (leggi qui).
Il geologo Emanuele Tondi, attraverso la propria pagina Facebook ha spiegato in termini scientifici quanto avvenuto: "La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata 3 anni fa, il 24 agosto 2016 e culminata a fine ottobre dello stesso anno. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che, come si può vedere dalla mappa allegata, non era per nulla terminata. Negli ultimi 3 mesi, come nei mesi precedenti, si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga. Inoltre, il terremoto di magnitudo 4.1, si veda tabella, è seguito dai "suoi" aftershocks".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’obbligo del mantenimento del genitore, anche separato o divorziato, nei riguardi dei propri figli maggiorenni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “Fino a quando il genitore è tenuto al mantenimento dei propri figli maggiorenni?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata e molto attuale, nella quale la Cassazione, pur mantenendo una posizione prudente sulla facoltà per i genitori, anche separati o divorziati, di cessare il mantenimento dei propri figli maggiorenni quali disoccupati cronici, studenti svogliati o attempati "teenager", la stessa è sempre più orientata a porre un freno, quasi in funzione di educatrice sociale, a responsabilizzare proprio quella prole che non vuole andare via da casa e rimanere sotto lo stesso tetto tra le cure amorevoli e la "paghetta" mantenimento di mamma e papà.
È vero, infatti, che l'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, ai sensi degli artt. 147 e 148 c.c., non cessa con il raggiungimento della maggiore età, ma permane fino al raggiungimento di una indipendenza economica tale da essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita, ma tale obbligo non è infinito; se da un lato, non qualsiasi lavoro o reddito fa venir meno l'obbligo del mantenimento, ma occorre un impiego tale da consentire al figlio un reddito corrispondente alla propria professionalità, adeguato alle sue attitudini ed aspirazioni (Cass. n. 27377/2013; n. 1773/2012; n. 18/2011; n. 14123/2011; n. 21773/2008), dall'altro, l'abuso non è più tollerato: l'obbligo continua a vigere, afferma la Cassazione, solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010).
Se, dunque, la precarietà del mondo del lavoro accentuata dalla crisi, rende difficile la possibilità di trovare un impiego idoneo, “per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di indipendenza economica”, la Suprema Corte ha ritenuto, senza ma e senza se, configurabile l'esonero dalla corresponsione dell'assegno richiesto da parte del genitore obbligato (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011).
Così, ad esempio, la Cassazione ha detto di no al mantenimento “della figlia trentaseienne laureata in architettura che aveva rifiutato l'offerta di lavoro del padre, occupato nel settore dell'edilizia, poiché in grado di attendere ad occupazioni lucrative, ingiustamente, invece, da lei rifiutate" (Cass. n. 610/2012); allo stesso modo, ha escluso il diritto al mantenimento “del figlio ventottenne che aveva iniziato ad espletare attività lavorativa saltuaria ed era iscritto all'università da più di otto anni” (Cass. n. 1585/2014); così come “al figlio ultratrentenne senza lavoro ma in possesso di un patrimonio tale da garantirgli l'autosufficienza economica (Cass. n. 27377/2013).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che l’obbligo al mantenimento da parte del genitore dei figli maggiorenni, da un lato continua a vigere solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010), dall’altro lo stesso viene meno per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di una propria autonomia finanziaria (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
La terra torna a tremare nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata alle ore 2:02 a Norcia, in provincia di Perugia, nel territorio umbro, a 8 chilometri di profondità.
Due minuti dopo c'è stata una seconda scossa, sempre con lo stesso epicentro, di 3.2. Alle 2:06 si è registrata una terza scossa di magnitudo 2.0. Undici minuti dopo una nuova scossa di magnitudo 3.0.
Il terremoto è stato distintamente avvertito in tutta la provincia maceratese e alcuni cittadini sono scesi in strada. L'epicentro si trova infatti a 11 chilometri di distanza da Castelsantangelo sul Nera.
AGGIORNAMENTO ORE 10:25
Lo sciame sismico continua ad essere attivo nella zona epicentrale. A partire dalle 7:12 del mattino registrate altre tre scosse rispettivamente di magnitudo 2.7 (ore 7:12), 2.8 (ore 7:58) e 2.4 (ore 9:49). Non si registrano al momento danni a cose o persone.
"Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, stamattina, era alla sede del Pd a Roma per un incontro col segretario dem Nicola Zingaretti insieme al sindaco di Pesaro Matteo Ricci e al segretario regionale Giovanni Gostoli.
"La priorità è rimettere al centro dell'agenda politica il tema della ricostruzione del Centro Italia. Tema assente nei 20 punti del programma proposto da Di Maio" – ha affermato Ceriscioli - .
"Ci siamo battuti in ogni sede chiedendo norme straordinarie per un evento unico che nella Marche ha questi numeri - ricorda Ceriscioli - 30mila sfollati, 45mila edifici inagibili. Solo una guerra ha queste conseguenze. Ma noi abbiamo sempre lavorato per la ricostruzione dei nostri borghi meravigliosi che deve ripartire con deroghe capaci di superare i vincoli e le lentezze delle norme ordinarie".
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha incontrato ieri il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, in occasione delle consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. Durante l'incontro il numero uno degli azzurri ha posto l'attenzione anche sulla situazione che stanno vivendo i tantissimi terremotati del Centro Italia dal 2016 a oggi.
"A Conte abbiamo sottoposto le nostre priorità programmatiche a partire dall'emergenza terremoto. Sono trascorsi tre anni da eventi traumatici che hanno messo in ginocchio ben quattro regioni. Non è da Paese civile il ritardo accumulato per avviare la ricostruzione, non vengono neppure utilizzati i due miliardi che siamo riusciti, intervenendo fortemente sull'Europa, a far dare al fine della ricostruzione. Il futuro governo, se nascerà, ha il dovere morale di dare risposte concrete alle popolazioni colpite". Sono state queste le parole di Berlusconi durante l'incontro.
La Procura di Ancona iscritto 23 persone, tra sanitari e medici, nel registro degli indagati, per l’accusa di omicidio colposo della 34enne tunisina, Zohra Ben Salem, madre di due figli, residente a Loreto, morta il 25 agosto al Salesi di Ancona durante un parto indotto per espellere il feto già deceduto. Oltre all'accusa di omicidio colposo si contesta anche l'interruzione colposa di gravidanza.
L'iscrizione è stata fatta dal pm Serena Bizzarri come atto di garanzia nell'ambito dell'accertamento autoptico disposto sulla donna e sulla bimba morta in grembo alla 38/a settimana di gravidanza.
Gli accertamenti, previsti per il 6 settembre, verranno eseguiti dal medico legale Antonio Tombolini e dal ginecologo Silvano Scarponi. I medici hanno parlato di "quadro acuto e imprevedibile" per la donna che potrebbe essere stata stroncata da embolia polmonare amniotica.
(Fonte Ansa)
Dietrofront sulla preapertura della caccia nelle Marche. Si è tenuta oggi una riunione urgente di Giunta per mettere a punto una delibera che dovrebbe consentire di superare la decisione del Tar, a seguito della quale è stata sospesa la preapertura.
La Giunta in qualche modo ha “aggirato” la decisione del Tar Marche, che aveva accolto il ricorso fatto dalle associazioni ambientaliste e animaliste.
La Giunta regionale per farlo si è adeguata alle condizioni imposte dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) togliendo per esempio la possibilità di cacciare la tortora e riducendo le giornate di apertura da sei a quattro.
La proposta è stata formulata dall’assessore Moreno Pieroni.
“Il Tar infatti aveva posto tre le motivazioni proprio il mancato adeguamento ai pareri dell’Ispra, che ora in questo nuova delibera vengono totalmente rispettati” – ha affermato lo stesso Pieroni - . Per questo ci è sembrato giusto non sospendere del tutto la preapertura, rispettosa di una tradizione storica dell’attività venatoria marchigiana”.
Dal primo settembre quindi via libera alla caccia al colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, che si aggiungono allo storno, piccione e tortora dal collare
L'incidente è avvenuto questa notte in A14, poco dopo la mezzanotte, all'altezza dei caselli di Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio in direzione sud. A scontrarsi sono state un'Audi e una Peugeot.
A seguito del violento impatto ha perso la vita un uomo di 56 anni A.M., alla guida dell'Audi, residente nel teramano. La sua vettura ha subito un ribaltamento finendo la propria corsa contro il guard rail. A nulla sono valsi gli immediati tentativi di rianimazione del personale sanitario: l'uomo era rimastro incastrato tra le lamiere della propria vettura.
Il conducente della Peugeot, un 35enne di Pedaso, è stato stato trasportato per accertamenti all'ospedale di Fermo: anch'egli è stato ferito a seguito dell'incidente. Per consentire l'intervento dei soccorritori la corsia sud dell'autostrada è rimasta chiusa a lungo. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e la Polizia stradale, a cui spetterà il compito di ricostruire la dinamica dell'incidente.
La Regione Marche e la Rete ferroviaria italiana hanno condiviso e assunto l'impegno di eliminare, in un decennio, tutti i 71 passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane: 13 sulla "Orte - Falconara", 42 sulla "Civitanova - Albacina", 16 sulla "Ascoli - Porto d'Ascoli".
La Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa che firmerà con Rfi per una mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. In seguito verranno coinvolti gli enti locali per concretizzare il programma delle soppressioni.
"La Regione e Rfi - ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore alla Infrastrutture - hanno interesse comune a completare l'eliminazione delle interferenze su tutte le linee: un obiettivo ricompreso nel contratto di programma dell'azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche".
Fonte: Ansa
Il momento più atteso da migliaia di appassionati di caccia è quasi arrivato: a settembre, infatti, riprenderà la stagione venatoria. Gli abruzzesi dovranno però attendere fino alla fine del mese, per via dello stop deciso dal Tar. Naturalmente per svolgere questo tipo di attività è indispensabile informarsi sugli orari, sui giorni consentiti e sui regolamenti locali, per evitare di incorrere in multe e sanzioni anche molto alte.
738mila licenze di caccia in Italia
Secondo i dati comunicati dall’Istat, sono 738.602 le licenze che sono state rilasciate nel 2017 nel nostro Paese. Le regioni che ospitano il maggior numero di cacciatori sono la Toscana (73mila), la Lombardia (62mila) e il Lazio (53mila), mentre il Molise ha registrato un enorme calo negli ultimi dieci anni (-71,2%).
Per quanto riguarda l’Abruzzo, invece, i dati del 2017 riportano la presenza di 10.322 cacciatori che possiedono il tesserino regionale, a fronte dei 543.795 totali in Italia. Gli abruzzesi dovranno però attendere il 25 settembre per poter ricominciare a cacciare, al contrario di quanto indicava il calendario venatorio approvato appena poche settimane fa; si tratta di uno stop deciso dal Tar, che ha accolto le richieste e i ricorsi presentati da associazioni come WWF e Lega nazionale per la difesa del cane.
L’importanza della sicurezza: alcuni consigli utili
In primo luogo serve conoscere le tipologie di arma che un cacciatore può usare durante le proprie sessioni di attività venatoria, ossia l’arco, il falco e il fucile senza silenziatore. Per quanto riguarda quest’ultimo in particolare, che risulta essere l’arma preferita dagli italiani, occorre fare molta attenzione in fase di scelta, optando sempre per dei marchi riconosciuti e affidabili; ciò vale non solo per l’arma in sé, ma anche per gli altri accessori necessari per la caccia, ed è quindi consigliabile puntare su ricambi e accessori originali per fucili come quelli del marchio Beretta, ad esempio.
Naturalmente la scelta di un’arma non basta per potersi dire al sicuro al 100%: conta anche utilizzarla in maniera corretta, evitando alcuni pericolosi errori che purtroppo sono molto comuni. Quali sono i consigli per evitare i peggiori rischi quando si caccia? Intanto serve fare attenzione quando si ripone l’arma al proprio fianco, durante i momenti di pausa: il fucile, infatti, dovrebbe essere sempre scarico, in quanto la caduta potrebbe far partire accidentalmente un colpo. Inoltre è necessario maneggiare l’arma con estrema cura anche quando è scarica, evitando di puntarla in direzione di persone e animali non prede. Infine, è necessario mantenersi aggiornati sulle varie disposizioni, che possono cambiare da provincia a provincia, e sottoscrivere una polizza assicurativa specifica, essenziale per coprire eventuali danni da incidenti.
La procura di Ancona ha disposto l'autopsia sul corpo della 34enne di origini tunisine, Zhora Ben Salem, morta lo scorso 25 agosto presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Salesi di Ancona.
La donna è morta durante il parto indotto dai medici del nosocomio dorico per espellere il feto che era già deceduto.
Il pm Serena Bizzarri procede per omicidio colposo e, come atto di garanzia, ha iscritto nel fascicolo i nomi di alcuni indagati tra cui alcuni medici.
Anche la direzione ospedaliera del Salesi ha avviato un'indagine interna per approfondire la vicenda.
L'incidente è avvenuto intorno alle 19 di oggi sulla rampa di uscita della A14 per Senigallia.
Il sinistro ha visto coinvolti tre veicoli: un furgone, un tir ed un'auto, che per cause in corso di accertamento si sono scontrati violentemente fra loro.
Sul posto sono accorsi immediatamente i sanitari del 118, che hanno allertato anche l'eliambulanza che tuttavia non è riuscita ad atterrare per il gran caos di mezzi e traffico dovuto all'incidente.
Il bilancio finale è di tre feriti, di cui due trasportati in ambulanza all'ospedale di Senigallia e uno più grave al nosocomio regionale di Torrette,
Sul posto oltre ai sanitari del 118 con tre ambulanze, anche la Polizia Stradale di Fano e Senigallia, ed i Vigili del Fuoco che hanno estratto dalle lamiere i feriti.
La circolazione è tornata regolare solo verso le 20:30.
Il TAR delle Marche ancora una volta ha dato ragione alle associazioni ambientaliste che hanno presentato ricorso contro il calendario venatorio e ha sospeso con Decreto cautelare la caccia a tutte le specie in pre-apertura.
“Già lo scorso anno – dichiara il consigliere regionale Sandro Bisonni - il Consiglio di Stato e il TAR Marche avevano contestato l'operato della Giunta regionale in tema di caccia e ben due leggi regionali furono impugnate dal Governo, ora questa nuova sentenza del TAR conferma per l'ennesima volta che le politiche della Giunta in tema di caccia non sono rispettose delle norme. In molte occasioni in Aula avevo avvertito l'assessore Pieroni e la Giunta e spesso li ho invitati a mutare il loro atteggiamento aprendosi al dialogo e al confronto con le associazioni ambientaliste e soprattutto invitandoli ad attenersi alle indicazioni normative e dell'ISPRA; tutto inutile sono andati avanti senza ascoltare. Quello che appare più grave in questa vicenda è che si sta procedendo, contro la recente sentenza del TAR per riaprire la caccia già a partire dalle prossime giornate.”
Sembra infatti che gli uffici regionali stiano predisponendo gli atti preparatori ad una delibera di Giunta che consentirà la pre-apertura a partire dai primi giorni di settembre.
“Se fosse confermato – conclude Bisonni – che la Giunta intende dar via alla pre-apertura in barba alla molteplici indicazioni che sono pervenute nel tempo, questo atto risulterebbe grave prima di tutto dal punto di vista del rispetto istituzionale. Faccio pertanto un appello all'assessore Pieroni e al presidente Ceriscioli, affinché si apra ad un dialogo con tutti i portatori di interesse, con le associazioni ambientaliste e i soggetti politici che hanno consigliato una maggiore prudenza e un maggior rispetto istituzionale per evitare di andare all'ennesimo scontro ed incontro all'ennesima figuraccia.”