Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3195 tamponi: 1728 nel percorso nuove diagnosi e 1467 nel percorso guariti.
I positivi sono 502 nel percorso nuove diagnosi: 91 nella provincia di Macerata, 237 nella provincia di Ancona, 46 nella provincia di Pesaro-Urbino, 50 nella provincia di Fermo, 60 nella provincia di Ascoli Piceno e 18 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (75 casi rilevati), contatti in setting domestico (104 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (138 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (12 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (31 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (14 casi rilevati), screening percorso sanitario (7 casi rilevati) e 9 rientri dall'estero (Bangladesh e Albania).
Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 26,6% di ieri al 29,05% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 14.121 su un totale di 187.640 campioni testati.
Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 322 (+ 21 rispetto a ieri), di cui 47 in terapia intensiva (+8 rispetto a ieri).
Nel Maceratese sono accolti 43 pazienti (dato in aumento rispetto alle ultime 24 ore quando erano 36: 21 all'ospedale di Macerata, 9 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 13 al Covid Hospital).
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Vittorio Sgarbi, critico d'arte e deputato del Grupppo Misto nonchè ex consigliere ed ex sindaco di San Severino Marche, dopo essere stato portato via di forza - due giorni fa e per la seconda volta in pochi mesi - dalla Camera dei Deputati ha deciso di procedere per vie legali mediante il suo avvocato, Giampaolo Cicconi anch'egli settempedano.
I due hanno, infatti, deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica Italiana di Roma per "attentato alla salute pubblica contro il presidente della Camera Roberto Fico ed il vice presidente Maria Edera Spadoni (entrambi del Movimento 5 Stelle) che hanno presieduto i lavori d’aula della seduta di giovedì 29 ottobre", si legge in un comunicato diffuso dallo stesso Sgarbi che era stato allontanato dall'aula, dopo essere stato richiamato, perché indossava la mascherina solo sul naso.
L'ex sindaco settempedano Sgarbi ha precisato inoltre cosa intende con le parole "attentato alla salute pubblica": "Le vigenti disposizioni in materia contenimento del virus Covid-19 impongono che l’aula di Montecitorio, dove non c’è un adeguato ricircolo dell’aria, venga sanificata ogni 3 ore - spiega -. Nella seduta del 29 ottobre, sia Fico che la Spadoni hanno consentito, nonostante io li avessi richiamati al rispetto del protocollo di sicurezza sanitaria, che i lavori continuassero ben oltre".
"Che senso ha - conclude il deputato - richiamare i parlamentari all’uso della mascherina quando si violano questi vincoli di sicurezza sanitaria?".
Le scuole superiori marchigiane adotteranno la didattica a distanza, per tutti gli alunni, a partire da martedì 3 novembre. Lo prevede una nuova ordinanza, che il Presidente Francesco Acquaroli firmerà domani mattina.
Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, proseguiranno le lezioni “da remoto” (didattica digitale integrata) al 100 per cento, con la possibilità di svolgere, in presenza, le attività laboratoriali previste dai rispettivi ordinamenti, le verifiche scritte, le lezioni per gli alunni con bisogni educativi speciali e per quelli che hanno difficoltà di collegamento telematico dal proprio domicilio.
“È un provvedimento che assumiamo con la consapevolezza di dover contrastare lo sviluppo della pandemia anche attraverso misure flessibili di insegnamento, garantendo comunque, alle fasce deboli della popolazione scolastica, la possibilità di proseguire l’anno scolastico in presenza – commenta Acquaroli – I dati contenuti nell’ultimo rapporto di monitoraggio, trasmesso dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche, confermano una maggiore circolazione virale e un incremento costante di contagi nelle comunità scolastiche, con almeno 555 casi di positività al Covid-19 ascrivibili a studenti e 183 al personale della scuola.
Una situazione di criticità, a livello territoriale, che impone massima attenzione anche nel settore scolastico e richiede l’immediata adozione di misure più stringenti”. “Ci tengo a sottolineare – ha affermato l’assessore all’istruzione Giorgia Latini – che resta massima l’attenzione delle istituzioni per le scuole e soprattutto nei confronti di alcune particolari fasce di studenti per le quali è garantita la possibilità della frequenza in presenza a scuola. In particolare per quegli alunni con bisogni educativi speciali e per coloro che hanno difficoltà di collegamento telematico dal proprio domicilio. Inoltre manteniamo la possibilità di svolgere in presenza i laboratori e le verifiche scritte”.
Questo pomeriggio a palazzo Raffaello della Regione si è tenuto un incontro in videoconferenza tra il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, e i sindaci del cratere. All’ordine del giorno le prospettive importanti del Ricovery Fund che prevedono risorse specifiche per la rivitalizzazione delle aree colpite dal terremoto, l’approvazione dell’elenco delle opere pubbliche da realizzare in ciascun Comune e la stabilizzazione del personale impiegato nella ricostruzione. A questo incontro si è aggiunto, nel tardo pomeriggio, quello con i rappresentanti delle professioni tecniche.
“La ricostruzione – ha sottolineato Acquaroli - è una priorità assoluta per l’amministrazione regione, che non dimentica le migliaia di cittadini ancora fuori casa. per la realizzazione delle opere pubbliche, ma in particolar modo per il rilancio della nostra regione e il nostro bellissimo territorio penalizzato dal sisma del 2016. Attraverso la volontà convergente di tutti i sindaci si può avviare un’adeguata accelerazione alla ricostruzione. I primi cittadini sono i principali protagonisti nel rappresentare quella filiera istituzionale più legata al territori. Occorre anche una strategia complessiva con Regione, Struttura Commissariale e Ufficio Speciale per la Ricostruzione per definire e concertare insieme il Piano di Sviluppo Rurale quale importante strumento di rilancio per le Marche”.
“Rispetto al quadro attuale della ricostruzione – ha rimarcato Castelli - come nuova giunta regionale abbiamo ritenuto opportuno concentrarci su due metodologie: quella di tenere coesa e compatta la squadra istituzionale che veda la posizione dei Comuni in condizione di massimo privilegio e quella di effettuare una interlocuzione più scrupolosa con gli ordini professionali, perché siamo convinti che sono i tecnici a realizzare la ricostruzione. Per questo l’importanza di incontrare subito i professionisti per raccogliere le loro opinioni, per conoscere dove è necessario limare e correggere e far si che l’impianto possa produrre gli effetti desiderati”
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si sono verificati sei decessi. Tutti presentavano patologie pregresse.
Presso l'ospedale di Ascoli Piceno sono deceduti un signore di 83 anni residente a Folignano (Ascoli Piceno) e una signora di 74 anni residente a Venarotta (Ascoli Piceno). All'ospedale di San Benedetto del Tronto si sono verificati i decessi di una signora di 76 anni residente a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e di un signore di 86 anni residente a Monte San Pietrangeli (Fermo). Presso l'ospedale di Senigallia è deceduto un signore di 87 anni residente ad Arcevia (Ancona) mentre presso l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro si è verificato il decesso di una signora di 85 anni residente a Sassocorvaro (Pesaro Urbino).
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19: 1019 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (526), mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio sanitario regionale:
Se hai avuto modo di entrare in un casinò reale, avrai sicuramente notato i croupier: nelle loro divise impeccabili, sono le presenze immancabili che concretamente muovono i fili del gioco. Che siano personalità austere, quasi algide, o persone più spiritose, è sempre a loro che facciamo riferimento e a cui ci raccomandiamo quando arriva il momento di distribuire le carte o girare la ruota della Roulette.
Le slot machine ad esempio sono uno dei pochissimi giochi in cui non la presenza del dealer non è richiesta. Oggi tuttavia non occorre entrare in un casinò reale per avere davanti a sé un croupier: molti casinò, tra cui https://librabet.com/it/, consentono di giocare in modalità live, ovvero non contro un software come avviene di regola quando si gioca online, ma con un croupier davanti. Sarà lui a distribuire le carte e a girare la ruota della Roulette quindi. Diciamo questa nuova modalità ha anche rinnovato le stereotipo classico del dealer: anche l’occhio vuole la sua parte, e dall’altro lato dello schermo spesso troviamo presenze estremamente piacevoli con cui interagire!
Ma com’è la vita di un croupier? Che sensazione si prova ad essere dall’altra parte del tavolo? Beh, anche se l’idea che possiamo avere è quella di una professione estremamente divertente e stuzzicante, in realtà non è sempre così. Diventare un dealer, perlomeno di un certo livello, richiede molto tempo: all’inizio “la gavetta” - che ha una durata di almeno due anni - non è affatto semplice, anche se poi le opportunità di lavoro possono essere interessanti. Essere appassionati di gioco d’azzardo è un fattore che può aiutare, ma non è un requisito fondamentale in quanto sono ben altre le qualità che occorre possedere.
Abilità nel calcolo e molta pazienza: i requisiti per diventare un bravo croupier
La resistenza allo stress è una delle principali caratteristiche che un dealer deve dimostrare: gli orari di lavoro sono molto lunghi, e l’ambiente in cui si trova ad operare è poco illuminato e molto frequentato. Questo comporta un livello di stress superiore ad altri contesti lavorativi, considerando anche quella che è l’attività stessa.
Contrariamente a quello che potresti pensare, il croupier non si limita a distribuire le carte o a girare la Roulette: tra le sue responsabilità c’è quella di tenere d’occhio i giocatori, facendo sempre molta attenzione ai loro comportamenti per evitare che agiscano in maniera scorretta. Ovviamente, la loro attenzione deve essere celata al pubblico: ai giocatori non piace l’idea di essere controllati, per cui l’abilità del croupier è quella di tenere sotto controllo l’andamento del gioco con estrema discrezione, e di riferire eventuali atteggiamenti sospetti ai responsabili della sicurezza.
A differenza di coloro che operano in modalità live, i dealer tradizionali devono avere una certa dimestichezza con la matematica e il calcolo: un’altra caratteristica che viene messa dura prova quando le ore di lavoro sono tante e la confusione attorno rende più difficile concentrarsi e ricordare i risultati già usciti.
Ma il vero banco di prova di un dealer è il rapporto con i giocatori: oltre a individuare quelli scorretti, occorre saper intrattenere gli altri. Non dimentichiamo infatti che il gioco è prima di tutto svago, e avere davanti un croupier con il muso lungo o poco simpatico è deleterio per la casa da gioco. Ma pensiamo anche alle reazioni dei giocatori quando perdono al tavolo verde: la mano che ha consegnato le carte è spessa la prima destinataria di espressioni poco felici. Il rovescio della medaglia è quello delle vincite: chi non lascerebbe una lauta mancia al croupier che ci ha fatto vincere qualche centinaia di migliaia di Euro?
La ricostruzione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016 sta avanzando nel 2020 con un ritmo sostenuto, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e al cambio della normativa. Nel corso dell’anno sono state approvate dagli Uffici Speciali ben 1.871 pratiche per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma, che sono arrivati a ottenere il contributo e dunque in condizione di far partire i lavori. Nei soli quattro mesi tra fine giugno e il 26 ottobre sono terminate le opere in oltre mille cantieri, permettendo il rientro a casa di altrettante famiglie.
Nel 2020 sono state presentate complessivamente 2.578 richieste di contributo, delle quali 1.240 per i danni lievi e 1.338 per gli edifici con danni gravi. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, arrivano così a 14.641. Anche la ricostruzione pubblica sta facendo progressi, seppur ancora limitati. Tra giugno ed ottobre sono stati avviati altri 106 interventi, sono stati affidati definitivamente 32 incarichi di progettazione e conclusi i lavori su altre 23 opere pubbliche, portando il totale a 109.
“Il rischio di un blocco dell’attività, dovuto soprattutto alle limitazioni indotte dalle misure di contrasto alla pandemia non si è verificato. Si tratta di dati positivi – sottolinea il Commissario, Giovanni Legnini - tenuto conto del fatto che nel corso dell’anno sono cambiate radicalmente le procedure per la ricostruzione e sono state introdotte importanti novità normative, dalle tariffe professionali dell’equo compenso per i tecnici, al superbonus edilizio, che hanno avuto bisogno di tempo per essere assimilate dai professionisti ed entrare a regime”.
Mille famiglie a casa dopo l’estate
Dall’inizio dell’anno sono state approvate, quindi sono arrivate al contributo, e nelle condizioni di aprire i cantieri, 1.871 domande per la riparazione degli edifici residenziali e adibiti alle attività produttive. Tra fine giugno e fine ottobre, in particolare, sono stati aperti 858 nuovi cantieri e sono stati portati a termine i lavori per il ripristino di 1.044 edifici, con il rientro a casa di altrettante famiglie. Le abitazioni ricostruite in questi quattro anni sono, nel complesso, 3.588: 1.689 nelle Marche, 409 in Umbria, 295 nel Lazio e 151 in Abruzzo.
Forte incremento della spesa
Il ritmo dell’attività di quest’anno è confermato dai dati sulla spesa effettiva per la ricostruzione privata. Nel 2020 sono stati pagati attraverso il sistema bancario 316 milioni di contributi per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni e delle unità produttive, l’importo erogato per la ricostruzione privata in questi quattro anni e più che raddoppiata nell’anno in corso arrivando a 617 milioni. Solo tra giugno e ottobre le erogazioni sono ammontate a 135,2 milioni di euro.
Contributi in 65 giorni
Su questi andamenti cominciano in modo evidente ad incidere la semplificazione e l’accelerazione introdotte con l’Ordinanza 100 a metà anno, e grazie alla quale i contributi pubblici vengono concessi molto più velocemente. Per le 189 pratiche già approvate, sulle 912 già presentate, i tempi medi di approvazione sono risultati di appena 65 giorni, a fronte di una media superiore ad un anno con la vecchia procedura. Le pratiche in istruttoria secondo l’Ordinanza 100 sono 629, destinate a definirsi nelle prossime settimane.
Attese positive
Questa circostanza, insieme alla prossima scadenza del 30 novembre per la presentazione delle richieste di contributo per la riparazione dei danni lievi, e la possibilità concessa ai cittadini di far passare entro la fine dell’anno le pratiche già presentate al regime semplificato dell’Ordinanza 100, ci consentono di prevedere un’ulteriore accelerazione della ricostruzione in questi ultimi due mesi del 2020 e soprattutto nei mesi successivi, benchè l’incognita dovuta alla recrudescenza della pandemia sia molto pesante.
Fondi Inail anti-Covid
L’acuirsi della pandemia non deve rallentare l’impegno a proseguire sulla strada intrapresa. “Sarebbe in proposito auspicabile – dice il Commissario - che non rallentino le attività progettuali e quelle amministrative, che possono essere svolte anche in regime di smart working, e che i cantieri della ricostruzione possano comunque proseguire adottando le misure di sicurezza sanitaria necessarie”. Per agevolare queste attività sarà nuovamente riaperto il bando Inail per la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese destinati alla sicurezza sanitaria nei cantieri, che ha ancora risorse non utilizzate.
Protocolli legalità, nominato Fausto Cardella
Nel frattempo sono in fase di attivazione i protocolli di legalità per i controlli sui cantieri, per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità e del lavoro nero. Il coordinamento del lavoro di implementazione dei protocolli e di monitoraggio è stato affidato dal Commissario al Procuratore Generale in quiescenza, Fausto Cardella.
Tre nuove Ordinanze
Nei prossimi giorni, inoltre, saranno definite e portate all’esame della Cabina di Coordinamento con i Presidenti delle Regioni, tre Ordinanze che completano il quadro regolamentare della ricostruzione. Sarà disciplinato innanzitutto l’uso dei poteri in deroga concessi dalla legge al Commissario per la realizzazione di opere prioritarie, caratterizzate da particolari criticità o la ricostruzione dei centri storici più colpiti, poteri che potranno essere delegati ai Soggetti attuatori degli interventi, tra i quali gli stessi comuni. Un’Ordinanza interverrà con ulteriori miglioramenti della normativa sulla ricostruzione privata, con l’intento di risolvere alcune problematiche ancora aperte, dalla ripartizione del contributo nei condomini, agli interventi sugli edifici di interesse culturale, alla migliore definizione degli aggregati, alla messa in sicurezza degli edifici collabenti, alle tolleranze costruttive. Con una terza Ordinanza si procederà infine alla rimodulazione del programma di intervento sulle opere pubbliche, con la definizione di un nuovo elenco unico. Si segnala, in proposito, che il governo ha garantito un nuovo stanziamento per la ricostruzione pubblica nella Legge di Bilancio 2021. Le risorse inizialmente disponibili, pari a 2,5 miliardi di euro, risultano infatti pressoché interamente assegnate per il finanziamento delle circa 1.400 opere pubbliche indicate dalle Ordinanze, parte delle quali oggetto dell’attuale riprogrammazione.
Il pacchetto sisma nel Recovery plan
L’ammontare delle risorse a favore della ricostruzione potrebbe inoltre aumentare considerevolmente con l’approvazione del pacchetto sisma del Recovery Plan nazionale, che è stato predisposto dal Commissario ed è stato sottoposto al Governo e ai Presidenti delle Regioni, su incarico del Presidente del Consiglio. Le schede appena consegnate all’esecutivo prevedono cinque interventi, alcuni dei quali destinati a tutti i territori dove si sta ricostruendo dopo una catastrofe, altri specifici per il Centro Italia colpito dai terremoti del 2009 e del 2016 che puntano a una ricostruzione “sicura, sostenibile e connessa”. Tra questi un Superbonus edilizio esteso nel tempo e rafforzato nei tetti di spesa ammessa, accessibile anche agli edifici produttivi, ma con il ripristino dell’obbligo del miglioramento sismico, oggi non richiesto, oltre che dell’efficienza energetica. La seconda misura riguarda la messa in sicurezza e la ristrutturazione delle attività economiche, dei servizi sociali ed alla persona, degli asili, dei centri di aggregazione, delle scuole di ogni ordine e grado. Questo intervento prevede anche la sostituzione di edifici o scuole fatiscenti con nuove costruzioni sostenibili e dotate di adeguate strutture, nonché allo sviluppo della rete di connessione a banda larga e dei servizi connessi, a cominciare dalla telemedicina. Il piano punta sulla quasi autonomia energetica degli edifici pubblici e prevede uno specifico intervento per l’illuminazione a impatto zero dei borghi appenninici. Le altre misure del pacchetto riguardano lo sviluppo delle attività economiche, culturali, turistiche del Centro Italia, con un’enfasi particolare sulla formazione scolastica e l’alta formazione professionale e universitaria, ma anche sull’economia circolare, l’agroecologia, il recupero del territorio attraverso la valorizzazione della risorsa legno, lo sviluppo dell’industria creativa e delle attività culturali.
"Il quarto anniversario della grande scossa del 30 ottobre segna l’ennesimo fallimento della gestione PD del terremoto. Come Lega abbiamo appena presentato un’interrogazione urgente al Ministro dello Sviluppo Economico sulla sospensione di bollette e assicurazioni: entro il 31 ottobre i cittadini devono presentare la richiesta di ulteriore proroga per le utenze dei fabbricati dichiarati inagibili. Invece mancano adesioni perché non è stata pubblicizzata adeguatamente l’opzione. Insomma: il Governo, come al solito, ha dimenticato il sisma 2016. Il Ministro Patuanelli, preveda subito una nuova data per la comunicazione e la possibilità per tutti i cittadini di una rateizzazione più lunga, per un minimo di 60 mensilità”.
Lo chiedono l’onorevole leghista Tullio Patassini, primo firmatario dell’interrogazione presentata con il Commissario Marche on. Riccardo Augusto Marchetti.
“Non basta che, senza interventi, da domani i gestori torneranno a fatturare canoni per immobili inagibili. Il 31 marzo 2021 è prevista l’emissione delle fatture di conguaglio: è lampante che l’importo di tutte le utenze sospese sarà troppo alto da pagare per le famiglie, imprese e professionisti tormentati dalla ricostruzione che ancora stenta a partire e la crisi economica conseguente al sisma aggravata dal Covid – aggiungono i parlamentari marchigiani - La rateizzazione di 36 mesi è insostenibile: che fine ha fatto la volontà espressa dal Ministro il 24 luglio 2020, in risposta ad un’altra interrogazione Lega, ‘di rendere meno difficoltosa la corresponsione delle fatture sospese in parola, al fine di garantire una piena e rapida ripresa della situazione economica delle famiglie e imprese colpite dal sisma del 2016’? Se corrisponde a verità è il momento di dimostrarlo”.
Patassini sottolinea come le uniche risposte concrete in ambito fiscale, tecnico, ed economico siano venute dalla Lega che ha messo da subito la ricostruzione tra le sue priorità con oltre 70 interventi legislativi.
“Perché il governo annuncia fantomatici miliardi domani, ma non consente ai terremotati di sopravvivere oggi? – concludono Patassini e Marchetti - Facile scaricare su cittadini e professionisti ritardi e inadempienze chiedendo loro di sostituirsi a compiti e doveri degli uffici pubblici. Cominci dalla proroga e rateizzazione lunga delle bollette a dimostrare che vuole davvero lavorare per la ricostruzione anche economica dei territori e non per sfilare le competenze a regioni e comuni riconducendo le attività al solito dipartimento-carrozzone”.
Nelle ultime 24 ore sono stati testati 3565 tamponi: 1968 nel percorso nuove diagnosi e 1597 nel percorso guariti.
I positivi sono 524 nel percorso nuove diagnosi (117 nella provincia di Macerata, 220 nella provincia di Ancona, 44 nella provincia di Pesaro-Urbino, 49 nella provincia di Fermo, 62 nella provincia di Ascoli Piceno e 32 da fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (71 casi rilevati), contatti in setting domestico (99 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (134 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (12 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (34 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (6 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (15 casi rilevati), screening percorso sanitario (10 casi rilevati). Per altri 143 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un leggero decremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 28,9% al 26,6% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 13.619 su un totale di 185.912 campioni testati.
Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 301 (+ 15 rispetto a ieri), di cui 39 in terapia intensiva (dato invariato rispetto alle ultime 24 ore)
Nel Maceratese sono accolti 36 pazienti (dato in aumento rispetto alle ultime 24 ore quando erano 25: 21 all'ospedale di Macerata (nel reparto malattie infettive), 2 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 13 al Covid Hospital.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3985 tamponi: 2372 nel percorso nuove diagnosi e 1543 nel percorso guariti.
I positivi sono 686 nel percorso nuove diagnosi: 205 nella provincia di Macerata, 158 nella provincia di Ancona, 62 nella provincia di Pesaro-Urbino, 146 nella provincia di Fermo, 92 nella provincia di Ascoli Piceno e 23 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (81 casi rilevati), contatti in setting domestico (114 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (228 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (19 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (27 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (10 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (14 casi rilevati), screening percorso sanitario (5 casi rilevati), rientro dall'estero (Bangladesh: n. 2 casi)
Per altri 186 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 24,86% al 28,9% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 13.095 su un totale di 183.944 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 286 (+4 rispetto a ieri), in leggero incremento anche il numero dei pazienti in terapia intensiva (38 contro i 39 di ieri).
Nel Maceratese sono accolti 25 pazienti: 20 all'ospedale di Macerata (nel reparto malattie infettive), 2 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 3 al Covid Hospital.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Lavorare come professionisti e non come lavoratori dipendenti per certi versi comporta dei vantaggi - si potranno raggiungere una maggiore sintonia con il proprio impiego e una più alta empatia diretta con i clienti - ma verranno a configurarsi anche determinati obblighi, specie per quanto concerne l’individuazione e la scelta del regime fiscale più adatto allo sviluppo dell’attività.
Vi sono diverse possibilità in fatto di strumenti fiscali da adottare, a cominciare dal contratto di prestazione di lavoro occasionale e dalla partita IVA (che può essere facilmente aperta anche online). Nel caso della prestazione occasionale non viene superata la soglia dei 30 giorni di lavoro e per quanto riguarda il costo della prestazione stessa si rimane al di sotto dei 5mila euro fatturati a fine anno. In relazione alla partita IVA, invece, i dubbi che sempre sorgono quando ci si approccia a questa formula riguardano essenzialmente due aspetti: quando sia necessario aprire la partita IVA e quanto effettivamente costi farlo.
Tre tipologie di regimi per l’apertura della partita IVA
Aprire la partita IVA è obbligatorio per tutti quei professionisti - che risultino o meno iscritti a un albo - i quali si trovino a esercitare un’attività di lavoro di tipo abituale e continuativo (dunque non saltuaria) per mezzo di una impresa commerciale, artigiana o di una ditta individuale. Si può aprire una partita IVA con diversi regimi: forfettario, ordinario oppure agevolato ma mai in forma temporanea. Inoltre c’è da sottolineare un ulteriore aspetto, ovvero la possibilità di aprire partita IVA online nel nome di quella semplificazione degli iter burocratici che rappresenta il culmine di un processo di velocizzazione avviato con l’intento di ridurre le attese e snellire le procedure.
Per conoscere nel dettaglio i vari aspetti relativi al percorso da intraprendere per l’apertura di una partita IVA online, si rimanda a questo approndimento: https://qonto.com/it/tips/freelancers/aprire-partita-iva-online. Vediamo comunque adesso in sintesi quali sono i requisiti necessari per compiere una tale operazione e quali gli step essenziali.
Step by step, come portare a termine la procedura sul web
La procedura per l’apertura di una partita IVA, che normalmente richiederebbe una serie di ‘passaggi’ presso l’Agenzia delle Entrate di persona - con tutto ciò che ne consegue in termini di tempo e praticità - oggi ormai può essere del tutto perfezionata online in modo facile e veloce. Per prima cosa si devono scaricare e compilare i modelli AA7/10 e AA9/12 (meglio fare tutto in modalità telematica ma conservare copia cartacea). Fatto questo, occorre poi effettuare la registrazione sul portale Fisconline dove si potrà seguire la procedura necessaria all’apertura della partita IVA online.
A questo punto si procederà all’invio dei moduli precedentemente compilati (contengono le indicazioni relative al codice ATECO, alla residenza e ai dati fiscali della persona, il tipo di regime fiscale ma non solo). Terminata questa parte di invio della necessaria documentazione, sarà compito dell’Agenzia delle Entrate controllare tutto e - in finale - indicare il numero della partita IVA che sarà identificativo dell’attività e del professionista.
E’ arrivato nel tardo pomeriggio di oggi il comunicato ufficiale del Comitato Figc Marche che ha decreato lo stop delle gare fino al termine del 2020 a cusa delle'emergenza sanitaria:
"Con riferimento a quanto previsto nel DPCM del 25.10.2020, e come già pubblicato nel CU n. 51 del 27.10.2020, si ribadisce che le gare di tutti i campionati regionali e provinciali in calendario dal 26.10.2020 al 24.11.2020, sono rinviate.
Ad oggi la ripresa dell’attività viene prevista dopo le feste natalizie e comunque non prima del 10 gennaio 2021 con la possibiltà, qualora le condizioni del momento lo consentissero, di fissare nelle giornate di domenica 13 dicembre 2020, domenica 20.12.2020 e domenica 03.01.2021 i recuperi delle gare rinviate del Campionato di Eccellenza, che ripartirà, dalla 6^ giornata di andata, domenica 10.01.2021
Per quanto riguarda le gare dei Campionati di Promozione e Juniores Under 19 Regionali non disputate nella prima giornata di campionato, le stesse verranno recuperate domenica 10.01.2021.
I Campionati di Promozione, Prima Categoria, Seconda Categoria e Juniores Regionali riprenderanno domenica 17.01.2021 con la seconda giornata di campionato, mentre la prima giornata dei campionati di Prima e Seconda categoria, già rinviata, verrà disputata domenica 10.01.2021.
I Campionati di Eccellenza Femminile, Terza Categoria, Allievi e Giovanissimi avranno inizio, con la prima giornata, il 10.01.2021.
Si fa riserva di comunicazione in merito alla Coppa Italia di Eccellenza"
Lutto nel mondo del giornalismo: si è spento all'età di 74 anni Pino Scaccia, storico inviato della Rai ed ex capo redattore dei servizi speciali del Tg1.
Il giornalista era ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma e le sue condizioni si sono aggravate a seguito delle complicazioni dovute all’infezione da Covid-19.
Pino Scaccia, pseudonimo di Giuseppe Scaccianoce, ha seguito numerosi avvenimenti: dalla prima guerra del Golfo al conflitto serbo croato, dalla disgregazione dell’ex Unione Sovietica e della ex Jugoslavia ,fino alla crisi in Afghanistan, oltre al difficile dopoguerra in Iraq fino alla rivolta in Libia. Ha realizzato, inoltre, numerosi reportage in tutto il mondo, è stato il primo reporter occidentale ad entrare nella centrale di Černobyl’ dopo il disastro, a scoprire per primo i resti di Che Guevara in Bolivia e a mostrare le immagini fino a quel momento segrete dell’Area 51 nel deserto del Nevada.
Sul fronte di guerra slavo, Pino Scaccia ha conosciuto il fotoreporter Guido Picchio che conserva un commosso ricordo di lui. "È stato un compagno di mille battaglie, sono profondamente addolorato".
La redazione di Picchio News, a nome del collega e amico Guido Picchio, si unisce al cordoglio della famiglia.
Nel 2019, i vini italiani sono stati i più esportati nel mondo. Gli Stati Uniti sono i primi nella lista, con euro 736.5 milioni in importazione. Seguono Germania e il Regno Unito, quest’ultimo per un valore di euro 342.3 milioni. I vini marchigiani stanno scalando la lista e sono sempre più apprezzati. Soprattutto il Verdicchio.
Con diciotto milioni e mezzo di bottiglie prodotte e 37.5 milioni di euro di fatturato sul vino imbottigliato, il Verdicchio è il primo vino italiano tra la categoria degli autoctoni. Nel 2016, il 52% del vino marchigiano è stato venduto sul mercato interno mentre il 48% è stato spedito all’estero. Nel 2018, il bianco delle Marche ha festeggiato i 50 anni della denominazione e la produzione si è concentrata su un paese: l’Australia.
L’esportazione è cresciuta del 9% nell’anno dell’anniversario, con un controvalore di oltre 41 milioni di euro. Alberto Mazzoni, il direttore dell'Istituto marchigiano di tutela vini, in un’intervista al Sole 24 Ore ha rivelato che la terra dei canguri è un mercato da tenere d’occhio.
“C'è una novità: quest'anno nel nostro piano entra anche l'Australia, un paese produttore e senz'altro non emergente a livello di conoscenza del prodotto, ma anche un mercato importante con consumatori in grado di apprezzare i nostri vini,” ha detto Mazzoni al giornale.
Nel 2018, il valore complessivo delle importazioni di vino in Australia è stato di euro 529 milioni. Dall’Italia, la terra dei koala riceve soprattutto vini da tavola e spumanti, per un valore, rispettivamente, di 33,9 e 27 milioni di euro.
Spedire vino in Australia serve a lanciare le Marche sul mercato mondiale e Parcel ABC è modo migliore di spedirlo. Questo servizio di spedizione nel mondo è il metodo migliore per raggiungere clienti australiani e per spedire qualunque prodotto oltreoceano. Parcel ABC non ha limiti di dimensioni, di lunghezza, e nemmeno di quantità. Si possono inviare multipli colli, volendo anche l’intera produzione di Verdicchio.
Ogni pacco spedito con Parcel ABC è garantito e spedito porta a porta, anche nella lontana Sidney. La garanzia standard copre fino a euro 25, ma è anche possibile richiedere la garanzia aggiuntiva di Parcel ABC. Il servizio di spedizioni in Australia si occupa di ritirare e consegnare il pacco, il tutto in modo trasparente grazie al servizio di monitoraggio online.
La spedizione a Melbourne è tracciabile, sicura e non richiede nessuna registrazione al sito di Parcel ABC. Non serve più passare minuti tediosi al PC, scrivendo ogni dato personale o del pagamento. Per spedire bottiglie di Verdicchio in Australia, non serve più creare un username, una password complicate piena di simboli e caratteri. Per spedire con Parcel ABC, non serve inserire email per poi dimenticarsi dei dettagli. Spedire in Australia non è più un mal di testa.
Gli Stati Uniti potranno essere il miglior importatore di vino italiano, ma l’Australia è il mercato da conquistare e vincere. E il Verdicchio, sorso dopo sorso, è il futuro delle Marche. Un futuro che parte in pacchi sicuri e bottiglie eleganti.
Tavole apparecchiate ai piedi del monumento ai Caduti di Ancona e operatori di settore tutti a terra, ciascuno con in mano un cartello rappresentativo, "come a terra sono le attività".
Si è svolto in maniera pacifica e ordinata il flash mob indetto oggi dalla Fipe Confcommercio Marche al Passetto di Ancona, una location rimasta segreta fino a poco prima dell'inizio per evitare infiltrazioni di frange estremiste. La tromba con il suono del silenzio ha aperto la manifestazione, che si è chiusa con l'inno di Mameli. Cinquanta tra baristi, cuochi, pasticceri, operatori di discoteche, sommelier, si sono seduti lungo le scale del monumento. "È una iniziativa per dimostrare in maniera rispettosa e silenziosa - ha detto Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche - cosa sta accadendo alle attività, colpite nel profondo e nella dignità".
"Siamo a terra moralmente e fisicamente" ha osservato Moreno Cedroni, chef stellato in rappresentanza della Fipe. "Nei pubblici esercizi delle Marche - ha aggiunto - 14mila donne e 10mila uomini, tante famiglie. Siamo a terra ma non ci arrendiamo. Noi vogliamo lavorare. Chiudere alle 18 è una mazzata per il servizio serale".
(Fonte: ANSA)
Se sei un giocatore, lo sai: una sedia non vale l’altra. Trascorrere ore a giocare a Lol su una normalissima sedia, peggio che mai in legno, potrebbe farti rimanere bloccato con la schiena per settimane. Per questo devi sapere quale poltrona da gamer scegliere.
Le sedie da gioco sono in aumento. Se negli ultimi anni hai passato un po’ di tempo a guardare gli eSport, gli streamer di Twitch o qualsiasi contenuto di gioco, probabilmente conosci bene il volto familiare di questi pezzi di equipaggiamento da giocatore. Se ti sei trovato a leggere questa guida, è probabile che tu stia cercando di investire in una sedia da gioco. In questo caso, ti consigliamo di visitare il portale www.sedie.org, con offerte ed opinioni al cui interno troverai persino le poltrone specifiche per il gioco, ergonomiche e super accessoriate.
Ma con l'esplosione di opzioni tra cui scegliere, come scegliere la sedia giusta? Questa guida spera di rendere la tua decisione di acquisto un po’ più semplice, con approfondimenti su alcuni dei maggiori fattori che potrebbero creare o distruggere le tue opzioni di acquisto. Quindi siediti, rilassati e continua a leggere per suggerimenti su come sederti, rilassarti e giocare con comodità e stile.
Quali caratteristiche dovrebbe avere la tua poltrona da gamer perfetta?
Quando si tratta di scegliere una sedia da gioco, il comfort è fondamentale: dopotutto, non ti piacerebbe affatto, e fidati se non ci sei ancora passato, doverti fermare all’improvviso nel bel mezzo di un’intensa sessione, magari proprio nel bel mezzo di una partita, facendo partire un flame ogni minuto.
Il dolore alla schiena, a volte, potrebbe essere addirittura così forte da permanere e lasciarti bloccato a letto per giorni. Perché non evitarlo, se si può?
È qui che entra in gioco l'ergonomia. L'ergonomia è il principio di progettazione della creazione di prodotti tenendo conto della fisiologia e della psicologia umana.
Nel caso delle poltrone da gamer il benessere è alla base di qualsiasi cosa: il giocatore è un atleta a tutti i livelli e deve quindi avere un’attrezzatura di prima qualità per non rovinare il fisico e i riflessi. I poggiatesta e i braccioli regolabili sono soltanto due delle cose che una sedia ideale dovrebbe avere per accontentare tutte le tue necessità e renderti l’esperienza molto più semplice e piacevole, senza gravi effetti collaterali sulla tua colonna vertebrale e sulla tua zona lombare.
I braccioli, poi, possono addirittura essere a più direzioni, ossia “multidirezionali”. Quando è così, viene indicato nelle specifiche del prodotto.
Alcune sedie includono cuscini e parti soffici per un maggiore sollievo dalla pressione, il più delle volte come una sottospecie di supporto ergonomico, che sostiene la zona lombare, e cuscini per la testa / collo.
Il sostegno nella zona interessata è fondamentale contro il dolore o il fastidio alla schiena a breve termine e cronico. Insomma, devi essere certo che ci sia tutto quanto: cuscinetti per accompagnare le varie zone delicate come collo e parte bassa della schiena; parti morbide e braccioli.
Altra cosa da sottolineare assolutamente e che si rivelerà utilissima nella scelta della sedia è legata ai materiali:nella maggior parte dei casi una sedia da gaming viene realizzata con una struttura centrale in materiale di acciaio.
Il motivo è molto semplice:dare ad essa una struttura consistente e soprattutto duratura nel tempo. Inoltre non dimentichiamo che questa struttura ha anche un rivestimento esterno che può essere di due tipi e cioè in similpelle e in tessuto.
Entrambi i tessuti sono validi anche se dal punto di vista estetico quello in similpelle ha una marcia in più ed è molto amata da chi considera molto anche l’aspetto visivo. Da non sottovalutare anche un altro elemento e cioè l’imbottitura.
La maggior parte delle sedie da gaming hanno un imbottitura in gomma piuma e che si caratterizzano per avere una grande morbidezza e anche comodità:infatti hanno la capacità di ammortizzare il peso del corpo che si esercita sulla sedia e anche di adattarsi al corpo stesso.
Non è comunque facile trovare un prodotto che sia adatto alle proprie esigenze:per trovare le migliori poltrone da gioco per il gamer bisognerà servirsi del web e un esempio positivo è sedie.org
"Gli ultimi provvedimenti legislativi e le ordinanze successive del Commissario Straordinario alla ricostruzione hanno sicuramente dato una diversa prospettiva all’azione di sburicratizzazione delle pratiche del terremoto, anche se a oggi non c'e' ancora una velocizzazione della ricostruzione nel suo insieme. I ritardi più evidenti sono quelli delle opere pubbliche, specialmente nelle zone dell’epicentro sismico. Ma ricordare a quattro anni dalla 'grande botta' che ha devastato alcune zone del maceratese e' un obbligo morale e sociale per tenere alta l'attenzione delle istituzioni". Così, Maria Teresa Nori segretario di Federcontribuenti Marche ricorda il sisma che ha colpito i comuni del maceratese e in particolare quelli dell'Alto Nera il 30 ottobre del 2016.
"La maggior parte della popolazione si era già spostata dopo il 26 ottobre (quando il terremoto era tornato a farsi sentire con magnitudo 5.9) - ricorda Maria Teresa Nori - per questo non ci furono vittime, ma i crolli furono innumerevoli e i danni difficilmente quantificabili. La scossa distruttiva era il prolungamento della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 che aveva raso al suolo Amatrice e i borghi circostanti, causando 300 vittime. Non bisogna allentare l'attenzione e come Federcontribuenti siamo a disposizione dei cittadini per facilitare il dialogo con le istituzioni locali e con l'Ufficio Speciale Ricostruzione. Questi territori devono continuare a vivere - conclude - contro il rischio dello spopolamento. Vediamo comunque la luce in fondo al tunnel della ricostruzione, una luce di speranza".
l Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3046 tamponi: 1731 nel percorso nuove diagnosi e 1315 nel percorso guariti.
I positivi sono 351 nel percorso nuove diagnosi: 70 in provincia di Macerata, 125 in provincia di Ancona, 44 in provincia di Pesaro Urbino, 52 in provincia di Fermo, 41 in provincia di Ascoli Piceno e 19 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (44 casi rilevati), contatti in setting domestico (105 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (102 casi rilevati), 5 casi registrati nel setting lavorativo, contatti in ambiente di vita/divertimento (9 casi rilevati), 4 casi rilevati nel setting assistenziale, contatti in setting scolastico/formativo (12 casi), 4 casi riscontrati nello screening realizzato in ambito sanitario e 1 rientro dal Bangladesh.
Di 65 casi si stanno effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra una leggere decrescita rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 24,86% al 20,27% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 12.409 su un totale di 181.572 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 282 (+4 rispetto a ieri), in aumento di quattro unità anche il numero dei pazienti in terapia intensiva (32 contro i 28 di ieri).
Nel Maceratese sono accolti 31 pazienti: 20 all'ospedale di Macerata (18 nel reparto malattie infettive), 2 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 11 al Covid Hospital di cui 2 in terapia intesiva.
Nelle ultime 24 ore presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto si è verificato il decesso di una signora di 85 anni residente ad Ascoli Piceno che presentava patologie pregresse.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Via libera del Consiglio dei Ministri all'atteso decreto ristori in favore delle categorie più colpite dall'ultimo Dpcm.
"Abbiamo appena varato il decreto ristori, che vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie" penalizzate dall'ultimo Cdm. Io ho firmato il Dpcm, all'una di notte circa, solo quando siamo stati sicuri che queste risorse c'erano", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. I ristori a fondo perduto "arriveranno sul conto con bonfico dell'agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri".
"Se rispettiamo queste misure abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo", ha aggiunto il premier. "Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia. Ma voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti". "Stiamo incontrando le categorie, ne sta venendo fuori un dialogo aperto e un approccio costruttivo. Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere". "Se rispetteremo le misure abbiamo buone speranze di affrontare dicembre con una buona serenità". "Non abbiamo chiuso attività che ritenevamo meno importanti di altre, non ci sono attività di serie A e di serie B".
Se escludo il lockdown? "Io ho detto che stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose". "Abbiamo cercato di costruire in modo chirurgico una serie di misure con la consapevolezza che avrebbero avuto un impatto negativo", sottolinea. "Il decreto ristori ha misure per oltre 5 miliardi, fatto con una corsa contro il tempo pazzesca, può essere criticato ma denota la responsabilità del governo". "Abbiamo fatto un dpcm che li rende possibili", ha risposto Conte alla eventualità di lockdown locali.
"Il nostro sforzo di tutte le misure che mettiamo in piedi è di non introdurre nuove tasse, stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurre nuove tasse, già questo è un grande risultato. Vogliamo la pace sociale", ha ancora detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda siulla possibilità di introdurre una patrimoniale.
lL Dl Ristori "è contrassegnato da rapidità, semplifica ed efficacia" e "il contributo a fondo perduto sarà erogato automaticamente a oltre 300.000 aziende che già lo hanno già avuto, e quindi contiamo per metà novembre di avere tutti bonifici effettuati da parte dell'Agenzia delle entrate", ha detto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Ci sono le risorse per "consentire la somministrazione di 2 milioni di tamponi nei mesi di novembre e dicembre". Il dl Ristori "mobilita una massa consistente d risorse, 5,4 miliardi in termini di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare", ha spiegato Gualtieri.
Il decreto ristori stanzia "2,4 miliardi per 460 mila soggetti", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in conferenza stampa dopo il varo del provvedimento. "Per i settori chiusi completamente come palestre, piscine, teatri, cinema, l'importo viene raddoppiato", ha aggiunto a proposito dei contributi a fondo perduto introdotti con il decreto ristori. "Molti ristoranti - ha detto - sono aperti solo la sera, perdono molto più di metà del loro introito, anche per questi dopo il confronto con le categorie abbiamo deciso di applicare il coefficiente del 200%. Il 150% andrà a bar pasticcerie, gelaterie".
(Fonte: Ansa)
La Cisl Fp di Macerata, tramite il Responsabile Alessandro Moretti, ha formalmente richiesto agli enti locali del Maceratese di presentare istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per indicare le unità di personale da assumere a tempo indeterminato, al fine di dar corso alla stabilizzazione dei precari.
Tale opportunità consentirebbe di porre fine al precariato del sisma che vede coinvolte diverse tipologie professionali quali ad esempio Ingegneri, Architetti, Geologi, Geometri, Amministrativi contabili e Agenti di Polizia Locale, oltre che iniziare un percorso di ripristino delle adeguate dotazioni organiche degli Enti oramai in difficoltà operativa non solo a causa delle cessazioni "quota 100" ma anche da 15 anni di blocchi Legislativi ai turn over.
Tutto ciò in virtù delle disposizioni contenute nel D.L. n. 104/2020 convertito con legge n. 126 del 13 ottobre 2020 che all’art 57 prevede l’istituzione di un fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze con dotazione pari a 5 milioni di euro per l’anno 2020 e a 30 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021, finalizzato al concorso agli oneri derivanti dalle assunzioni a tempo indeterminato. Il riparto delle risorse è effettuato fra gli enti che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto presentano istanza alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, comunicando le unità di personale da assumere a tempo indeterminato e il relativo costo, in proporzione agli oneri delle rispettive assunzioni.
Le norme in oggetto sono state di recente al centro di un webinar con la partecipazione in qualità di docente della Dottoressa Roberta Bisello.