"Le differenti opinioni e la diversità di vedute non devono minare il nostro costante sforzo di sorreggerci gli uni con gli altri. Dobbiamo ribadirlo forte, oggi, nel Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, di fronte a una comunità di donne e uomini che, come è stato in passato, con impegno e sacrifici è naturalmente votata a perseguire l'interesse generale. Esiste un solo modo per uscire da questo periodo drammatico: restare uniti. Sempre". Così il premier Giuseppe Conte su fb in occasione del 4 novembre.
Intanto il testo del nuovo Dpcm, in formato world e Pdf, è stato pubblicato sul sito del Governo. Il provvedimento divide l'Italia in tre aree - verde, arancione e rossa a seconda del livello di rischio - e non introduce cambiamenti rispetto all'ultimo testo circolato nella notte. Per quanto riguarda le Marche il livello di rischio è stato classificato con il colore "giallo".
Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell'ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. "I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all'allegato 17 del presente decreto", si legge nel decreto.
Le messe non sono vietate nel nuovo Dpcm che, nel pomeriggio, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il testo prevede che "il legale rappresentante dell'ente" individui "la capienza massima dell'edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale".
"L'accesso alla chiesa - si legge - resta contingentato da volontari e/o collaboratori. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di persone consentite si consideri l'ipotesi di incrementare il numero di celebrazioni liturgiche". Il testo inoltre, prevede che "coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche siano tenuti a indossare mascherine".
Ecco le nuove misure, secondo quanto prevede il Dpcm del 3 novembre:
Coprifuoco dalle 22 - "Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".
Stop agli spostamenti in aree a rischio - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Può riguardare intere "Regioni o parti di esse". La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti "all'interno dei medesimi territori", dunque a livello comunale e provinciale.
In zone a massimo rischio chiusi anche i negozi - Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede il Dpcm all'articolo 1 ter. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive.
Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche "ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza" salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.
Il nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito "un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento"; ciò con esclusione, però, del "trasporto scolastico dedicato".
Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell'emergenza) dovranno assicurare "le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l'effettività del servizio erogato" e "con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione". Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working.
Mascherina obbligatoria alle elementari e medie - La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. "L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza -si legge nel testo - con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina".
Stop ai concorsi tranne per personale della sanità - E' prevista la "sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile".
Nei circoli sportivi vietato l'uso degli spogliatoi - Il nuovo Dpcm non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l'uso degli spogliatoi. L'articolo 1, comma f, ricorda che "sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi".
"Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli".
Nelle zone rosse la bozza del Dpcm prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all'aperto. E' solo consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo" di mascherine. Si può inoltre svolgere "attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale".
Il 2 Novembre la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il decreto che assegna alle scuole gli 85 milioni di euro stanziati dal Decreto Ristori. Alle Marche sono stati assegnati 2,2 milioni da ripartire su 236 istituti. I fondi serviranno per l’acquisto di dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti.
“Come Ministero non abbiamo mai smesso, in questi mesi, di investire sul digitale - Dichiara la Ministra Azzolina - Continueremo a farlo. Abbiamo messo risorse su tablet, pc e connessioni, ma anche sulla formazione dei docenti e del personale. Stiamo guardando anche oltre l’emergenza: sono tutti investimenti che restano alla scuola”. Gli 85 milioni sono stati distribuiti tenendo conto del numero di alunni di ciascun istituto e dell’indicatore Ocse Escs che consente di individuare le scuole con un contesto di maggiore disagio socio-economico e dove sono meno diffuse le dotazioni digitali.
Lo stesso parametro era stato utilizzato a Marzo per la distribuzione delle risorse per la didattica digitale previste dal decreto ‘Cura Italia’, grazie al quale sono stati già acquistati 432.330 dispositivi a livello nazionale e oltre 100mila connessioni.
La Ministra ha garantito un ulteriore investimento da 3,6 milioni, avendo firmato il 27 Ottobre un decreto che assicurerà la connessione e, quindi, la didattica digitale integrata, a studentesse e studenti delle scuole di secondo grado che ne sono ancora privi. Inoltre le scuole hanno potuto acquistare device e tecnologie grazie ai 331 milioni di euro erogati direttamente agli Istituti per la ripartenza di settembre, e hanno in dotazione nei loro laboratori 1,2 milioni di dispositivi che sono stati già messi a disposizione degli studenti durante la prima fase dell’emergenza sanitaria.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3653 tamponi: 2267 nel percorso nuove diagnosi e 1386 nel percorso guariti.
I positivi sono 653 nel percorso nuove diagnosi di cui 135 nella provincia di Macerata, 220 nella provincia di Ancona, 49 nella provincia di Pesaro-Urbino, 92 nella provincia di Fermo, 130 nella provincia di Ascoli Piceno e 27 da fuori regione
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (87 casi rilevati), contatti in ambito domestico (141 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (184 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (13 casi rilevati), 9 rientri dall'estero (Bangladesh, Albania, Marocco, Moldavia), contatti in ambienti di vita/divertimento (36 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (9 casi rilevati), contatti in ambito scolastico/formativo (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (8 casi rilevati).
Per altri 155 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: incidenza al 28,8% contro il 25,7% di ieri.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 16.261 per un totale di 194.702 campioni testati.
Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 452 (+ 25 rispetto a ieri), di cui 54 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri).
Nel Maceratese sono accolti 77 pazienti: 55 all'ospedale di Macerata (dato invariato rispetto a ieri), 8 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 14 al Covid Hospital.
In aumento, inoltre, di 881 unità il numero dei casi in isolamento domiciliare (dagli 12.555 di ieri ai 13.436 di oggi).
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore presso l'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro si sono verificati i decessi di una signora di 85 anni residente a Cupramontana (Ancona) e di un signore di 95 anni residente a Mondavio (Pesaro Urbino). Entrambi presentavano patologie pregresse.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità della Regione Marche:
"A seguito della nostra richiesta di implementare la dotazione di strumenti diagnostici, il commissario Arcuri mi ha comunicato che 17.000 tamponi molecolari e antigenici rapidi verranno inviati domani alla nostra Regione. Ne avevamo in riserva 9.000 e processiamo ogni giorno poco meno di 2000 tamponi. Avevamo una autonomia di 4-5 giorni e, a seguito di numerose richieste, il Commissario ci ha comunicato l'invio della dotazione". Lo fa sapere l'assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.
"Come già noto, abbiamo richiesto il considerevole aumento dei tamponi, in modo tale da raggiungere 5000 tamponi molecolari, 1500 molecolari rapidi e 5500 antigenici rapidi giornalieri - aggiunge l'assessore -. Inoltre, nell'ultima delibera di indirizzo, abbiamo dato mandato alla Suam regionale di diventare Soggetto Attuatore per acquistare, in autonomia, direttamente sul mercato, come prevede l'attuale legislazione, i materiali necessari per dotare le nostre strutture".
"Nelle Marche non è esclusa al momento la creazione di zone rosse in quei territori particolarmente colpiti dal Covid-19.
Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine della seduta odierna del consiglio regionale. "Le Marche non sono considerate nelle fasce con contagio piu' alto, ma questo non deve tranquillizzarci- dice Acquaroli-. Nel Dpcm o anche in valutazione degli uffici regionali ci potrebbe essere la possibilita' di chiudere i centri commerciali sabato e domenica per evitare assembramenti e ci potrebbero essere limitazioni alla viabilita' per alcune realta' dove l'indice puo' essere piu' elevato quindi la creazione di micro zone rosse dove si accede e si esce solo per motivi di lavoro o salute".
Il governatore marchigiano specifica però che al momento non e' stata presa alcuna decisione ufficiale: "Sono ancora ipotesi che se sara' necessario potranno essere messe in campo- conclude Acquaroli-. Speriamo di no perche' significherebbe avere zone con rischio contagio piu' elevato".
(Fonte: Agenzia Dire)
Al via l'assunzione di 3000 infermieri nelle Marche. "Già da oggi - ha spiegato l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini - abbiamo pubblicato la graduatoria del personale infermieristico. Li chiameremo tutti per l'assunzione che, al momento, sarà a tempo determinato per 3 mesi. Una volta validata la procedura concorsuale passeremo poi al contratto a tempo indeterminato.
Diamo così una risposta alla carenza riscontrata nei reparti in un momento estremamente difficile che richiede il massimo sforzo". Per questo inoltre - aggiunge l'assessore Saltamartini – “questa mattina nel corso del collegamento telematico con il Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale presieduto da Angelo Borrelli la nostra Regione ha rinnovato la richiesta dell'invio di personale medico militare specialistico come anestesisti e rianimatori, internisti, pneumologi, necessari per il Covid Hospital di Civitanova. Abbiamo chiesto anche medici militari per le case di riposo, in particolare per Mogliano, Fabriano, Jesi, Macerata e Santa Maria Nuova, strutture che oggi vivono una fase critica. Ci servirà per garantire una appropriata continuità di cura degli ospiti delle RSA, persone che per la loro fragilità e storia personale meritano cure, e attenzione aggiuntiva nelle nostre strutture sociosanitarie residenziali"
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“Stando alle linee del Piano Pandemico - ha affermato l'assessorato alla Sanità, Filippo Saltamartini – in questa fase ci siamo trovati di fronte all’opzione di dover decidere se riconvertire l’ospedale di Camerino in presidio di riferimento Covid. D’accordo con l’intera Giunta, riteniamo impraticabile l’idea di svestire il territorio montano colpito dal sisma del suo presidio sanitario di riferimento. Conosciamo le difficili condizioni in cui vivono i nostri concittadini nelle aree interne terremotate, che già a marzo hanno sacrificato con solidarietà i propri servizi sanitari ordinari per fronteggiare la pandemia, e che in questo momento non possono essere ulteriormente penalizzati”.
Per fronteggiare l’espandersi del contagio in questa fase sarà aperto un nuovo modulo del Covid Hospital di Civitanova con la cooperazione del personale proveniente del presidio sanitario camerte. “Resteranno garantite le attività del Pronto Soccorso - ha aggiunto l’assessore Saltamartini - tutti gli interventi urgenti, la gestione ordinaria della rianimazione, mentre per quelli programmati si dovrà provvedere ad una riduzione conforme. Quello di Camerino è un presidio sanitario territoriale che oggi rappresenta, ancora di più, un presidio sociale fondamentale per la tenuta della comunità terremotata".
Bentornati cari lettori a questa cronaca settimanale. Purtroppo i contagi continuano a correre a ritmo sostenuto, ma meno della scorsa settimana.Rispetto ai raddoppi a cui eravamo purtroppo abituati, la settimana precedente abbiamo avuto un incremento di circa il 60% dei nuovi contagi con la nostra regione che si assestata circa alla media nazionale.
Vediamo finalmente nel nostro grafico che oltre i contagi hanno iniziato a rallentare la loro crescita anche i ricoveri in terapia intensiva, questi effetti non dovrebbero essere ancora collegati all'ultimo DPCM ma a qualcosa accaduto prima , probabilmente ad una maggiore attenzione della popolazione e le primissime restrizioni, questa settimana dovremo vedere il riflettersi di questi cambiamenti anche sui ricoveri, invece sui contagi dovremo iniziare ad apprezzare concretamente gli effetti dell'ultimo DPCM ovvero 75% didattica a distanza e chiusura locali alle 18.
Abbiamo 2022 ricoverati in terapia intensiva proiettando una crescita del 50% settimanale andremo in sofferenza fra circa 3 settimane, in pratica siamo riusciti a guadagnare quasi una settimana di tempo, speriamo di poter vedere migliorare le proiezioni nella prossima puntata.
Notiamo ancora il trend di riduzione del rapporto ricoveri su persone positive mentre continua a salire la porzione di ricoveri in terapia intensiva, questo purtroppo significa che sono cambiati i criteri per il ricovero, vengono ricoverate solamente persone in condizioni abbastanza gravi vedendo i dati regionali sulle terapie semi intensive circa doppie a quelle intensive potremmo estrapolare che una persona ricoverata su 3 è in condizioni critiche e sta lottando per la vita.
Nella classifica regionale a cui ho aggiunto gli attuali positivi per milione di abitanti ed i decessi della seconda ondata sempre rapportati alla popolazione, vediamo come la situazione in Val D'Aosta sia davvero critica, l'1.6% della popolazione oggi risulta infetta ma probabilmente lo sarà oltre il 3%, dall'inizio della seconda ondata sono morte 262 persone per milione di abitanti contro i 59 della media nazionale e certamente ne moriranno molti altri a causa dell'impennata di ricoveri, lo 0.13% della popolazione risulta ricoverata, La Lombardia sta ricadendo nell'incubo assieme a Bolzano che superano la Liguria. La nostra regione mantiene stabile il settimo posto.L’Irlanda ha fatto un lockdown chiudendo tutto tranne scuole e luoghi di lavoro, divieto di spostamento oltre 5km e come vediamo i risultati sono stati evidenti. La Germania chiude locali e ristorazione lascia aperte le scuole ma hanno preso queste decisioni nella situazione che noi avevamo la prima settimana di ottobre quando se leggete i miei articoli avevo iniziato a dire che occorrevano strette specie sulla scuola. Personalmente ritengo che le scuole siano stato un grande catalizzatore di contagi perchè a differenza della Germania i nostri ragazzi erano in classe senza mascherina perfino alle superiori , in Germania era imposta fin dalla quinta elementare.
Dai dati a disposizione notiamo anche che il tasso di positività degli insegnanti sia cresciuto da ottobre ben più che la media della popolazione pertanto oltre che i trasporti nelle classi senza mascherine si aggirava il contagio. Speriamo che le misure di Dad parziale e chiusura alle 18 dei locali siano sufficienti, anche se nutro qualche dubbio e visto il ritardo con cui sono state prese, saranno necessarie ulteriore strette. Molte regioni hanno messo la Dad completa per le superiori e sinceramente occorre più che coprifuochi notturni che portino alla chiusura di bar e ristoranti poiché purtroppo rimangono uno dei veicoli di contagio maggiori.
L'azienda storica di abbigliamento Tombolini, eccellenza marchigiana del Made in Italy sarà fornitore ufficiale per la seconda stagione consecutiva del club Giallorosso in continuità con il progetto innovativo avviato nello scorso campionato
Un modo in più per dimostrare dopo danza, canottaggio, scherma, corsa e salto in alto come il connubio tra eleganza e mondo dello sport sia non solo possibile, ma anche trend attualissimo. La prima squadra indosserà un abito TMB Running e T-way, di colore aubergine, abito contemporaneo e innovativo realizzato con tessuto stretch, ideale per i calciatori audaci in campo e pronti a un'eleganza fuori dagli schemi lasciati gli spogliatoi.
La seconda divisa sarà un abito modello Zero Gravity, colore blu navy, per le occasioni più formali e istituzionali, le cui caratteristiche principali sono la leggerezza, il comfort e la sartorialità. Abiti che riscrivono le regole del gioco dell’eleganza in chiave contemporanea, per un lusso dinamico e nuovo, grazie ai tessuti elastici e tecnologici, forme fluide e cadenti, così il look diventa ricercato ma allo stesso tempo up-to-date.
Completa la proposta dolcevita, camicia, gilet sotto giacca e cravatta brandizzata inseriti nel kit fornito a ogni giocatore, manager e membro dello staff.
Nel corso della stagione gli abiti saranno indossati durante le occasioni ufficiali del Club, incluse competizioni nazionali ed europee. Giocatori, staff tecnico e dirigenti vestiranno l’iconico draghetto, firma del brand, sul rever della giacca.
Il marchio Tombolini inoltre visibile sui led corner dello stadio Olimpico durante le partite e sulle piattaforme digital e Social del Club.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2540 tamponi: 1677 nel percorso nuove diagnosi e 863 nel percorso guariti.
I positivi sono 431 nel percorso nuove diagnosi di cui 109 nella provincia di Macerata, 129 nella provincia di Ancona, 48 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 nella provincia di Fermo, 118 nella provincia di Ascoli Piceno e 16 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (70 casi rilevati), contatti in setting domestico (97 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (99 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (12 casi rilevati), 2 rientri da altra regione, contatti in ambienti di vita/divertimento (19 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (10 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (12 casi rilevati), screening percorso sanitario (5 casi rilevati).
Per altri 105 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un decremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati, ma a fronte di meno test eseguiti (incidenza 25,7 al % contro il 31,5% di ieri).
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 15.608 per un totale di 192.435 campioni testati. Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 427 (+ 43 rispetto a ieri), di cui 53 in terapia intensiva (+3 rispetto a ieri).
Nel Maceratese sono accolti 77 pazienti: 55 all'ospedale di Macerata (+20 rispetto a ieri), 8 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 14 al Covid Hospital.
Aumentano, invece, di 1.616 unità il numero dei casi in isolamento domiciliare (dagli 10.939 di ieri ai 12.555 di oggi).
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato, inoltre, che nelle ultime 24 ore presso l'ospedale di Ascoli Piceno si è verificato il decesso di una signora di 85 anni residente ad Ascoli Piceno, che presentava patologie pregresse.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Salgono a 35 i pazienti positivi al Covid-19 nel Comune di San Severino Marche e 24 le persone in isolamento domiciliare fiduciario mentre si registra un presunto focolaio alla casa di riposo “Lazzarelli”. Sei ospiti sono risultati positivi al quick test, effettuato su degenti e personale, dopo che un leggero rialzo febbrile riscontrato su di un’anziana nonnina ha fatto scattare l’allarme per contaminazione da Coronavirus.
A dare la notizia il sindaco, Rosa Piermattei: “Purtroppo le misure di contenimento non sono bastate a tenere lontana dalla struttura questa epidemia che nella prima ondata aveva risparmiato gli anziani ospiti. Siamo in attesa di conoscere l’esito dei tamponi molecolari effettuati dall’Asur. Gli ospiti e gli operatori sono sempre stati sottoposti a controlli periodici e ciò sin dall’inizio dell’emergenza, l’ultimo dei quali, con esito negativo per tutti, si riferisce alla fine di ottobre. La struttura, in via preventiva, di comune accordo con la presidente, Teresa Traversa, era stata chiusa a febbraio ai visitatori e gli incontri tra nonnini e familiari erano stati limitati al massimo”.
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato una nuova ordinanza per il contenimento del contagio da Covid-19.
In vigore dal 4 novembre al 4 dicembre incluso, l’ordinanza prevede la didattica a distanza al 100% nelle Università e per la formazione professionale oltre che il 50% della capienza consentita nei mezzi del Trasporto Pubblico Locale.
“L’obiettivo è quello di rafforzare le misure di contenimento già prese - ha affermato il governatore -. Le Marche sono per ora sotto controllo secondo i parametri previsti dall’ISS, ma non possiamo permettere che si alzi l’indice di rischio. Monitoriamo ora per ora la situazione e non è escluso che nei prossimi giorni si interverrà ulteriormente”.
Le condizioni che hanno determinato il prolungamento dello stato emergenziale conseguente alla diffusione pandemica di SARS-CoV-2 si manifestano ad oggi con rilevante livello di espressione e significatività anche nella regione Marche, come rilevabile anche dal progressivo aumento dei casi diagnosticati. È questo il principale motivo che ha indotto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ad adottare nuove misure di contenimento attraverso un’ordinanza, la n. 41, che entrerà in vigore dalla mezzanotte del 4 novembre fino al 4 dicembre.
Ecco in dettaglio le disposizioni:
Attività didattiche delle Università
La didattica e le attività curriculari, comprese quelle di verifica (esami di profitto e verifiche intermedie), delle Università dovranno svolgersi con modalità a distanza al 100 per cento rimettendo al Comitato Universitario Regionale di riferimento i relativi piani di organizzazione.
Sono esclusi dalla formazione a distanza i tirocini formativi abilitanti e sono fatte salve le specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.
Formazione professionale
Le agenzie formative e gli istituti professionali statali in regime di sussidiarietà adottano, per i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) anche in modalità duale finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma professionale, la didattica digitale integrata al 100 per cento delle attività con la possibilità di svolgere in presenza le attività pratiche, laboratoriali, le verifiche scritte e gli esami finali.
É in ogni caso garantita la frequenza per gli alunni con bisogni educativi speciali e per gli alunni con difficoltà di collegamento telematico dal proprio domicilio.
I soggetti che erogano percorsi di formazione professionale non in diritto dovere sono di seguito elencati:
- percorsi di formazione superiore nell’ambito del sistema educativo regionale (IFTS e ITS);
- percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente
- percorsi di formazione regolamentata erogati nell’ambito del sistema educativo regionale;
- percorsi di formazione continua erogati nell’ambito del sistema educativo regionale;
- percorsi di formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro ai sensi del D. Lgs. 81/2008;
- percorsi di formazione linguistica e musicale;
adeguano la propria didattica a quanto previsto dal presente articolo. Sono pertanto consentite in presenza le sole attività pratiche, laboratoriali, le verifiche scritte e gli esami finali.
Queste disposizioni non si applicano per le attività formative che possono essere svolte in forma individuale tra docente e discente.
Trasporto pubblico locale automobilistico regionale
Sui mezzi adibiti a trasporto pubblico locale automobilistico urbano ed extraurbano, nonché sui servizi sostitutivi ferroviari mediante autobus, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione dei mezzi stessi.
Ogni variazione sull’organizzazione dell'eventuale didattica in presenza, delle entrate e delle uscite da scuola, inerenti orari e quantità di studenti che abbia effetti sulla domanda potenziale di mobilità, andrà preventivamente concertata con i soggetti esercenti i servizi di trasporto pubblico regionale.
Sono revocate le disposizioni delle precedenti ordinanze regionali inerenti il trasporto pubblico passeggeri, laddove in contrasto con le disposizioni di cui al presente atto. Si richiamano i gestori del servizio del Trasporto Pubblico Locale ad un puntuale rispetto delle misure di sanificazione indicate nell’allegato 5 al DPCM del 13 ottobre 2020.
Deroga consegna tesserini riepilogativi relativi al prelievo in deroga delle specie storno
La “restituzione” delle schede riepilogative contenute nel tesserino venatorio regionale, relative al prelievo venatorio in deroga dello Storno (Sturnus vulgaris) per l’anno 2020, agli Ambiti territoriali di Caccia da parte dei cacciatori abilitati, da svolgere in data 6 novembre 2020, come già previsto dalla DGR 834 del 29 giugno 2020, dovrà essere effettuata esclusivamente per via telematica (scansione/immagine) o a mezzo FAX ai recapiti dell’ATC competente.
La trasmissione potrà essere realizzata anche da soggetti terzi. Ugualmente, la restituzione delle schede riepilogative per il prelievo venatorio in deroga delle specie Colombo di città (Columba livia forma domestica) e Tortora dal collare (Streptotelia decaocto) per l’anno 2020, agli Ambiti territoriali di Caccia da parte dei cacciatori abilitati, da svolgere in data 4 dicembre 2020, dovrà essere effettuata esclusivamente per via telematica.
Sanzioni
Il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito, salvo che il fatto costituisca reato, con la sanzione amministrativa del pagamento della somma di € 400,00.
Abbonamenti al Trasporto Pubblico Locale per gli studenti costretti in didattica a distanza: la Regione sta valutando la possibilità di mettere in campo delle misure di ristoro con la collaborazione delle aziende.
“Purtroppo la seconda ondata dei contagi – afferma l’assessore ai Trasporti, Guido Castelli – ci ha imposto l’adozione di misure di cautela che hanno ulteriormente ridotto l’utilizzo del trasporto pubblico nelle Marche. Questo scenario, a prescindere da quello che deciderà il Governo, ci impone di ristorare le famiglie che si trovano nella condizione di non poter usufruire degli abbonamenti precedentemente acquistati”.
“Le misure adottate dalla Giunta infatti – spiega Castelli – hanno portato alla riduzione della didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado e della capacità massima di carico del sistema del trasporto pubblico locale. Queste misure, a prioritaria tutela della salute dei marchigiani, hanno portato nuovamente ad un non pieno utilizzo degli abbonamenti scolastici che le famiglie avevano acquistato ad inizio anno scolastico, dimostrando un buon livello di fiducia verso il settore. La Regione non vuole tradire questa fiducia e, pertanto, si stanno già valutando misure di ristoro degli utenti, nonostante si sia ancora nella scia dei rimborsi disposti dal DL Rilancio dello scorso maggio per il primo lockdown. A prescindere da quello che il Governo deciderà la Regione intende riconoscere un ristoro”.
Al fine di sollecitare il panorama nazionale sull’argomento, vista l’entità delle risorse messe in gioco, l’Assessore Castelli nel suo intervento nell’audizione delle Regioni presso la Commissione competente della Camera dei Deputati dello scorso mercoledì, ha già posto il problema sollecitando soluzioni nazionali. Inoltre ha chiesto che di questa problematica venga discusso nella prossima Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni per confrontarsi con i colleghi.
“In ambito regionale – aggiunge l’assessore Castelli – si sono invece attivate le interlocuzioni con i gestori dei servizi di trasporto per quantificare meglio l’entità del fenomeno, anche per valutare coperture locali qualora dovesse mancare l’intervento del Governo”. La raccomandazione per tutti gli utenti è di conservare gli abbonamenti che nel frattempo fossero scaduti.
Anche in quest’anno così particolare continua l’attività dell’Aato3 di Macerata a favore delle scuole, iniziata il 27 ottobre, con la visione del documentario “Il Cammino dell’acqua” del giornalista-documentarista Luca Pagliari. In modalità online, utilizzando la piattaforma Zoom, in due differenti incontri, dedicati l’uno alle scuole primarie (elementari) e il successivo alle secondarie di primo grado, numerose classi hanno potuto guardare il documentario e in seguito interagire con l’autore e con Fulvio Riccio dell’Aato3, pronti a soddisfare le tante domande poste dagli studenti.
Per l’incontro delle scuole primarie erano collegati 279 studenti dell’Istituto Lorenzo Lotto di Recanati, dell’Istituto comprensivo Badaloni, plessi San Vito e Carlo Urbani di Recanati, dell’istituto E. Mestica, plesso P. Borsellino di Grottaccia di Cingoli.
349 invece gli alunni delle secondarie di primo grado dell’Istituto comprensivo Beniamino Gigli, sede scuola media Patrizi di Recanati, dell’Istituto Paolo Soprani, sede centrale di Castelfidardo, dell’istituto IC Paladini, plesso di Passo di Treia e infine dell’Istituto P. M. Ricci di Montecosaro.
Il documentario compie un ideale viaggio del ciclo dell’acqua nel territorio dell’Aato3 che comprende 40 comuni della Provincia di Macerata e sei della Provincia di Ancona. Dalle sorgenti di San Chiodo nel territorio di Castelsantangelo sul Nera, alla Diga di Castreccioni nel territorio di Cingoli, Luca Pagliari ha seguito lo scorrere dell’acqua che arriva alle nostre case, fino a essere restituita, dopo un’attenta fase di depurazione, ai fiumi.
"Abbiamo adattato il programma alla situazione della scuola - ha detto Fulvio Riccio dell'Aato 3 - ed il risultato è stato la realizzazione di un modulo coinvolgente e interessante pieno di spunti per gli alunni. Colgo l'occasione per ringraziare le scuole e gli insegnanti che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa".
L’attività dell’Aato3 punta soprattutto alla sensibilizzazione sul tema dell’acqua: dalla sua importanza per il ciclo della vita, all’attenzione nell’evitare gli sprechi e anche all’opportunità di bere l’acqua del rubinetto, soprattutto nel territorio dell’Aato3 nel quale le acque che arrivano a casa sono di altissima qualità e sottoposte a numerosi controlli giornalieri.
L’attività continua con altre due date il 19 novembre e l’11 dicembre, dedicate, oltre che alle scuole primarie e secondarie di primo grado, alle scuole secondarie di secondo grado, le scuole superiori. Molte sono già le scuole che hanno aderito (sono già oltre 1.400 gli studenti coinvolti), ma c’è ancora la possibilità di partecipare, collegandosi al il sito https://ato3marche.it oppure inviando una mail all’indirizzo comunicazione@ato3marche.it
Parallelamente l’Aato3 ha lanciato per tutte le scuole il concorso “C’ERA UNA VOLTA L’ACQUA” per la creazione di storie, filastrocche e favole sul tema del risparmio idrico e della tutela dell’ambiente. Per le classi vincitrici sono previsti buoni per l’acquisto di materiale didattico. Gli elaborati devono essere inviati all’Aato3 entro il 30 novembre e anche in questo caso ci si può informare collegandosi al sito https://ato3marche.it oppure inviando una mail all’indirizzo comunicazione@ato3marche.it
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si sono verificati quattro decessi. Tutti presentavano patologie pregresse.
Presso l'ospedale di Ascoli Piceno è deceduto un signore di 87 anni residente a Castel di Lama (Ascoli Piceno). All'ospedale di Fabriano si è verificato il decesso di una signora di 43 anni residente a Fabriano (Ancona). Presso l'ospedale di Fermo è deceduta una signora di 93 anni residente a Fermo. All'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord di Pesaro si è verificato il decesso di un signore di 86 anni residente a Fano (Pesaro Urbino).
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19: 1025 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (527), mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
"Oggi è arrivato l’esito del tampone, il quarto in un mese, e questa volta purtroppo è positivo. Come stanno facendo centinaia di migliaia di cittadini nel nostro Paese, e milioni di persone nel mondo, anch’io dovrò combattere questo maledetto virus, pur se sono asintomatico, e continuare ad adottare responsabilmente tutte le previste misure sanitarie, in primis l’isolamento". Ad annunciarlo, via social, è il commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini.
"Il mio pensiero va a chi soffre, e a chi lavora quotidianamente per garantire i servizi essenziali e l’assistenza - aggiunge Legnini -. Poiché sto bene, lavorerò da casa, come ho fatto nelle ultime due settimane di quarantena. L’attività in favore delle popolazioni colpite dal sisma non deve subire rallentamenti e per questo invito, pur in un momento così difficile, tutte le persone che prestano la loro attività nella struttura commissariale e nei livelli regionali e comunali ad impegnarsi ancora di più, lavorando sempre in sicurezza e rispettando le regole emanate dalle autorità preposte".
"Grazie ai medici e ai professionisti della Sanità in primo luogo, e a chi esercita responsabilità pubbliche dirette a tutti livelli per il lavoro difficile e pieno di insidie che portano avanti. Tutti uniti ce la faremo, ne sono certo" conclude Legnini.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3024 tamponi: 1934 nel percorso nuove diagnosi e 1090 nel percorso guariti.I positivi sono 683 nel percorso nuove diagnosi (176 nella provincia di Macerata, 177 nella provincia di Ancona, 65 nella provincia di Pesaro-Urbino, 160 nella provincia di Fermo, 82 nella provincia di Ascoli Piceno e 23 da fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (86 casi rilevati), contatti in setting domestico (167 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (187 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (41 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (8 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (16 casi rilevati), screening percorso sanitario (8 casi rilevati) e 2 rientri da altre regioni.
Per altri 154 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 29,05 di ieri al 35,31% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 14.804 per un totale di 189.574 campioni testati.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili al rapporto tra genitori ed istituto scolastico nello specifico con professori e dirigenti scolastici. Il caso di specie scelto è di una lettrice di Macerata che chiede: “Una mamma che entra a scuola e preleva il proprio figlio senza una precedente richiesta al dirigente scolastico può andare incontro a delle responsabilità?
A tal proposito risulta utile riportare un caso giuridico terminato in Cassazione, i cui Giudici hanno ritenuto evidente, come accertato in Appello, «la realizzazione di un danno al regolare svolgimento dell’attività scolastica, essendo incontestato che l’introduzione nella scuola della donna in orario non a ciò previsto, utilizzando una porta secondaria retrostante dell’istituto, prelevando il proprio figlio senza alcuna comunicazione ed autorizzazione, con quel che ne è seguito in termini di aggressione verbale nei confronti della collaboratrice scolastica, ha fatto sì che si determinasse tra gli alunni e gli insegnanti in generale un’agitazione tale da indurli ad interrompere le attività didattiche ed affacciarsi dalle aule per capire cosa stesse succedendo e ad intervenire opportunamente, assieme alla dirigente scolastica». Corretta, quindi, la lettura data al comportamento tenuto dalla madre, poiché il reato di “interruzione di un pubblico servizio” previsto dal Codice Penale si concretizza anche quando «la condotta, pur non determinando l’interruzione o il turbamento del pubblico servizio inteso nella sua totalità, comporta comunque la compromissione del regolare svolgimento di una parte di esso», posto che va tutelato «non solo l’effettivo funzionamento di un ufficio o servizio pubblico, ma anche il suo ordinato e regolare svolgimento».
Evidente poi, secondo i Giudici, la consapevolezza della madre, che ha tenuto «una volontaria condotta trasgressiva», accettando le possibili conseguenze, «anche in punto di regolare svolgimento delle lezioni e dell’attività in genere del plesso scolastico». Corretta anche su questo fronte la valutazione compiuta in Appello, laddove si è applicato il principio secondo cui «ai fini della configurabilità dell’elemento psicologico è sufficiente che il soggetto sia consapevole che il proprio comportamento possa determinare l’interruzione o il turbamento del pubblico ufficio o servizio, accettando ed assumendone il relativo rischio». A rendere ancora più grave il comportamento della madre, è la constatazione che «non era la prima volta che ella travalicava le regole di comportamento in quel contesto scolastico, essendo più volte accaduto che la ricorrente attaccasse ed offendesse insegnanti ed operatori per un malinteso senso di difesa del figlio, che ripetutamente assumeva comportamenti intemperanti, aggressivi e violenti sia nei confronti dei propri compagni che degli insegnanti».
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che: “Va punita la mamma che si reca a scuola senza preavviso per portare via il figlio – in anticipo sull’orario di uscita – e crea così tanto scompiglio da spingere docenti e allievi a uscire dalle classi, per diversi minuti (Cass. Pen., Sez. VI, sentenza n. 28213/20; depositata il 9 ottobre).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi correlati al Covid-19. Presso l'Inrca di Ancona è deceduta una signora di 85 anni residente nel capoluogo dorico. All'ospedale di San Benedetto del Tronto si è verificato, inoltre, il decesso di una signora di 79 anni residente a Folignano (Ascoli Piceno). Entrambe le donne presentavano patologie pregresse.
Nelle Marche hanno perso la vita a causa del Coronavirus: 1019 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (526), mentre sono 166 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio sanitario regionale:
Recuperare il ritardo accumulato con un piano di indirizzo con direttive e azioni per le strutture sanitarie in prima linea nella lotta al Covid-19. È l’obiettivo della delibera adottata, ieri pomeriggio, dalla Giunta regionale che rafforza le misure strategiche previste dal Piano pandemico regionale per contrastare la diffusione del coronavirus.
“È un primo atto di indirizzo che racchiude sia una visione strategica sia gli interventi approntati dal nuovo esecutivo nelle prime due settimane di attività – afferma il presidente Francesco Acquaroli – L’avvio della XI Legislatura ha coinciso con la riesplosione del fenomeno pandemico, richiedendoci di verificare immediatamente gli strumenti approntati nel precedente mandato consiliare, affinché risultino congrui e più puntuali con le esigenze attuali. Abbiamo deciso di non intaccare il contenuto essenziale del Piano Pandemico per evidenti ragioni organizzative e per evitare confusione nella fase operativa quotidiana da parte degli operatori sanitari. Stiamo lavorando per potenziare l’assistenza territoriale e domiciliare e presto arriverà un secondo atto in questo senso. Il mio pensiero in questo momento non è solo rivolto al rischio della pandemia – aggiunge il presidente – ma anche a tutti coloro che se la situazione peggiorerà non potranno essere curati, a tutti coloro che hanno paura di non essere assistiti, ai più deboli, ai più fragili e alle categorie a rischio. Lo abbiamo detto, il problema non sono le scuole, non sono le attività sportive, non sono i ristoranti o le palestre. Il problema esiste nella fragilità del sistema sanitario, della medicina del territorio, della medicina della prevenzione e nel trasporto pubblico locale. E proprio perché consapevoli di queste fragilità, l’unico strumento che abbiamo è cercare di prevenire il più possibile, riducendo le occasioni di contagio e i comportamenti che possono favorirlo”.
Le misure previste dal Piano strategico, spiega l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, “sono di natura emergenziale e straordinaria. Si rendono necessarie e inderogabili a causa del rapido diffondersi dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale. Hanno pertanto validità temporanea, fino alla risoluzione delle criticità, ma sono essenziali in questa fase di ripresa del contagio. Siamo al lavoro per implementare le reti sanitarie e territoriali, l’arrivo in ospedale deve avvenire solo quando necessario”. Dai dati riportati nel Piano pandemico, risulta che il rapporto positivi/testati è passato dal 9,7% (12-18 ottobre) al 14,35% (19-25 ottobre). L’incidenza media al giorno da 141 casi (12-18 ottobre) a 216 (19-25 ottobre). L’indice Rt per la valutazione del rischio da 1,45 (5-11 ottobre) a 1,55 (12-18 ottobre).
L’assessore sottolinea, inoltre, che “abbiamo constatato, alla data del 21 ottobre 2020, che i posti letto in terapia intensiva risultavano 120, ponendo le Marche in 17a posizione rispetto alle dotazioni delle altre Regioni. Si sono registrati ritardi nella copertura dei 105 posti di terapia intensiva già autorizzati dal Governo e si è dovuto quindi avviare l’utilizzazione di parte della struttura allestita presso la Fiera di Civitanova, constatata la carenza attuale di posti letto”.
Nel piano di indirizzo deliberato dalla Giunta, sono numerose le azioni programmate e messe in campo dalla Regione per il controllo della curva pandemia e la gestione delle necessità assistenziali che emergeranno in autunno-inverno. Prima di tutto quella di incrementare la dotazione giornaliera di tamponi (5000 molecolari, 1500 molecolari rapidi, 5500 antigenici rapidi), dotazione richiesta e confermata dal Commissario Arcuri. Il rafforzamento della campagna informativa e educazionale sui comportamenti corretti da assumere, l’implementazione del sistema informatizzato regionale di raccolta e aggregazione dei dati clinici ed epidemiologici, il tracciamento dei contatti e la sorveglianza sanitaria tramite i Dipartimenti di Prevenzione, che dovranno essere potenziati. Il potenziamento dell’attività vaccinale anti-influenzale per la quale, oltre alle già distribuite 294.300 dosi (rispetto alle 420.000 prenotate), sono state richieste al commissario ulteriori 310.000 dosi, l’implementazione dell’attività assistenziale sul territorio grazie anche alla dotazione di apparecchiature portatili per ecografie da effettuare sul territorio e anche a domicilio. La Regione sta lavorando per costituire delle centrali operative territoriali di coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie ed anche per attivare un Numero Unico per le Emergenze. Si conferma inoltre la procedura agevolata per la prescrizione dematerializzata farmaceutica.
Non da ultimo, la Giunta è impegnata nel potenziamento della rete ospedaliera e dei posti di terapia intensiva, prima di tutto con la riattivazione del Covid Hospital di Civitanova, che rappresenta un elemento strategico per evitare quanto più possibile la promiscuità nei reparti ordinari, e poi per il reclutamento di ulteriore personale specializzato per cui si stanno mettendo in campo diverse iniziative.
Si procede inoltre alla riorganizzazione delle attività nelle strutture territoriali, anche per garantire nei Pronto Soccorso dei percorsi di separazione e percorsi di accesso dedicati per sospetti Covid-19. Nel piano approvato dalla Giunta anche la possibilità di rimodulare l’offerta ambulatoriale se sarà necessario, la revisione degli accordi con il privato accreditato, la necessità di prevedere scorte di Dispositivi di Protezione Individuale DPI, materiale sanitario e apparecchiature per almeno 5 mesi e altre iniziative come l’attivazione di strutture di tipo alberghiero finalizzate a rendere possibile le misure di isolamento sociale o di quarantena per chi ne avesse necessità ed anche le linee operative per gli istituti penitenziari.
Alla data del 30 ottobre 2020, rileva la deliberazione, in aggiunta ai 120 posti letto di terapia intensiva Covid, risultano attivi altri 44 posti letto, distribuiti tra il Covid Hospital di Civitanova (14), Torrette di Ancona (21), Marche Nord (6) e San Benedetto (3). L’eventuale urgenza di allargare la dotazione in terapia intensiva potrà essere garantita utilizzando la struttura Covid di Civitanova Marche (dotata di sei moduli da 14 posti letto, per un totale di 84 ).
Comunque, la Giunta Acquaroli ha avviato una riorganizzazione per incrementare la dotazione regionale di 105 posti letto per terapia intensiva e 107 di terapia sub intensiva. Sono stati inoltre previsti percorsi per pazienti Covid prioritariamente nelle strutture ospedaliere dove esiste un’Unità operativa di malattie infettive/terapia intensiva: ospedali di Pesaro, Ancona Torrette e Fermo. In queste strutture viene garantita la presa in carico completa del paziente, assicurando, contemporaneamente, le restanti attività assistenziali non procrastinabili. Il punto nascita dedicato Covid verrà gestito presso l’Azienda ospedaliera Marche Nord.
In caso di ulteriore peggioramento della pandemia sul territorio regionale è prevista la riorganizzazione dei percorsi dedicati presso le strutture ospedaliere di Senigallia, Jesi, Inrca di Ancona, Camerino, Civitanova e sezione distaccata di Macerata, San Benedetto del Tronto ed ex malattie infettive di Ascoli Piceno. In base all’ulteriore aumento delle necessità di ricovero è confermata la possibilità di attivare posti letto del privato accreditato a Villa dei Pini (Civitanova, per le acuzie), a Campofilone/Valdaso e Villa Fastiggi (Pesaro) per le post acuzie.
Ricoveri extra ospedalieri, per la durata dell’emergenza, saranno possibili presso le strutture di Fossombrone e Galantara (AV1), Chiaravalle (AV2) e Villa Maria di Fermo (AV4). Il Piano pandemico prevede, inoltre, il rafforzamento di alcuni servizi territoriali, come gli Usca e l’Assistenza domiciliare integrata, che necessitano di colmare la carenza degli equipaggi: sono state impartite direttive, attingendo nuove figure professionali (infermiere di comunità) e nuovi servizi (Centrale operativa regionale).
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3195 tamponi: 1728 nel percorso nuove diagnosi e 1467 nel percorso guariti.
I positivi sono 502 nel percorso nuove diagnosi: 91 nella provincia di Macerata, 237 nella provincia di Ancona, 46 nella provincia di Pesaro-Urbino, 50 nella provincia di Fermo, 60 nella provincia di Ascoli Piceno e 18 da fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (75 casi rilevati), contatti in setting domestico (104 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (138 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (12 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/divertimento (31 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (14 casi rilevati), screening percorso sanitario (7 casi rilevati) e 9 rientri dall'estero (Bangladesh e Albania).
Per altri 107 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Si registra un incremento rispetto alla giornata di ieri nel rapporto percentuale tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati rilevati: dal 26,6% di ieri al 29,05% di oggi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 14.121 su un totale di 187.640 campioni testati.
Aumentano i ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: sono 322 (+ 21 rispetto a ieri), di cui 47 in terapia intensiva (+8 rispetto a ieri).
Nel Maceratese sono accolti 43 pazienti (dato in aumento rispetto alle ultime 24 ore quando erano 36: 21 all'ospedale di Macerata, 9 pazienti al pronto soccorso di Civitanova Marche e 13 al Covid Hospital).
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale: