Sisma,Federcontribuenti Marche: "ora c'è luce in fondo al tunnel della ricostruzione"
"Gli ultimi provvedimenti legislativi e le ordinanze successive del Commissario Straordinario alla ricostruzione hanno sicuramente dato una diversa prospettiva all’azione di sburicratizzazione delle pratiche del terremoto, anche se a oggi non c'e' ancora una velocizzazione della ricostruzione nel suo insieme. I ritardi più evidenti sono quelli delle opere pubbliche, specialmente nelle zone dell’epicentro sismico. Ma ricordare a quattro anni dalla 'grande botta' che ha devastato alcune zone del maceratese e' un obbligo morale e sociale per tenere alta l'attenzione delle istituzioni". Così, Maria Teresa Nori segretario di Federcontribuenti Marche ricorda il sisma che ha colpito i comuni del maceratese e in particolare quelli dell'Alto Nera il 30 ottobre del 2016.
"La maggior parte della popolazione si era già spostata dopo il 26 ottobre (quando il terremoto era tornato a farsi sentire con magnitudo 5.9) - ricorda Maria Teresa Nori - per questo non ci furono vittime, ma i crolli furono innumerevoli e i danni difficilmente quantificabili. La scossa distruttiva era il prolungamento della sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 che aveva raso al suolo Amatrice e i borghi circostanti, causando 300 vittime. Non bisogna allentare l'attenzione e come Federcontribuenti siamo a disposizione dei cittadini per facilitare il dialogo con le istituzioni locali e con l'Ufficio Speciale Ricostruzione. Questi territori devono continuare a vivere - conclude - contro il rischio dello spopolamento. Vediamo comunque la luce in fondo al tunnel della ricostruzione, una luce di speranza".
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