Il noleggio a lungo termine, come tutti gli altri settori industriali e commerciali, ha sofferto la crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19. Tuttavia il settore ha dimostrato una straordinaria resilienza, nonché una grande capacità di cambiare pelle e adattarsi alle nuove contingenze del mercato.
Uno dei principali trend del 2020, che continuerà anche nel 2021, è l'elettrificazione delle vetture. Le principali società di noleggio stanno aumentando il numero di e-car nel loro parco auto, per rispondere adeguatamente alla domanda crescente del mercato.
Rent4you è tra i player più affidabili del settore, sempre al passo con i tempi e pronto a cogliere le nuove opportunità offerte dalla tecnologia.
L'utilizzo di un veicolo elettrico con Rent4you consente di tagliare i costi, che risultano più accessibili grazie agli incentivi, che spingono verso soluzioni ecosostenibili. Le stesse società possono approfittarne per offrire canoni più vantaggiosi ai clienti.
Un altro punto interrogativo attuale riguarda i continui lockdown, che rischiano di limitare fortemente la libera circolazione stradale.
Per aggirare questo problema le agenzie hanno studiato nuove soluzioni flessibili e personalizzate.
Il noleggio plurimensile e mid term (a medio termine) sono formule sempre più apprezzate, poiché vengono ridotti considerevolmente i vincoli e le limitazioni.
Col la formula plurimensile il cliente, alla fine di ogni mese, può decidere se rinnovare il contratto o restituire l'auto. Con la formula mid term il cliente può invece plasmare il contratto e modificarlo periodicamente, secondo le sue necessità.
Anche il breve termine fornisce soluzioni particolarmente elastiche, adatte soprattutto per i veicoli commerciali.
La pandemia da Covid-19 ha ridotto al minimo i contatti fisici, accelerando il processo di digitalizzazione dei servizi.
Questa tendenza, pur essendo in atto già da tempo, ha rappresentato un'ulteriore sfida per le società di noleggio.
Il servizio di customer care è stato fortemente digitalizzato. I clienti infatti non devono necessariamente recarsi presso i punti vendita fisici per prenotare un'auto, o conoscere i modelli disponibili, ma possono farlo direttamente online.
Il check-in a distanza garantisce un servizio accurato e nella massima sicurezza. Le stesse agenzie, con l'ausilio di app e dispositivi telematici, possono gestire più facilmente il parco auto a disposizione.
Un ultimo aspetto da considerare è la sicurezza, intesa come incolumità del guidatore e tutela sanitaria.
Per quanto riguarda la sicurezza stradale, è opportuno sottolineare che sempre più vetture a noleggio sono dotate di sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems). Si tratta di dispositivi elettronici che supportano l'automobilista nelle normali fasi della guida, ma anche in situazioni di pericolo ed emergenza.
Le società devono inoltre garantire la massima sicurezza igienica e sanitaria, perciò seguono specifici protocolli di pulizia ed igienizzazione dei veicoli.
L'auto è considerata il mezzo più sicuro in periodo di pandemia, infatti le operazioni di sanificazione ed igienizzazione sono diventate prassi normali presso le agenzie di noleggio.
A seguito degli eventi sismici del 2016 per la tutela della pubblica incolumità era stata interdetta la parte superiore di Vicolo Balilla, nel centro storico del Capoluogo, al passaggio pedonale. Mentre per lo stesso motivo era stata realizzata, nella parte sottostante, verso Corso Vittorio Emanuele una struttura di protezione per i passanti. A seguito di un intervento di ripristino delle condizioni preesistenti al sisma sugli immobili comunali che si affacciano sul vicolo in questione, con incarico dell' Ufficio Tecnico, il Vicolo è oggi completamente fruibile alla cittadinanza.
Un piccolo passo che restituisce ai cittadini, oltre alla sua funzionalità di collegamento pedonale, anche un angolo suggestivo del centro storico.
Sono appena stati pubblicati dall’ARPAM i risultati della “Relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione 2020” e i dati del “Monitoraggio della qualità dei corpi idrici fluviali e lacustri nella Regione Marche 2018/2019” con cui l’Agenzia rende conto dell’attività svolta e dei risultati riscontrati, formulando inoltre, per ciò che riguarda la balneazione, il nuovo quadro classificatorio delle acque marchigiane.
I dati divulgati dall’ARPAM concludono, nel caso della balneazione, il ciclo annuale delle attività di analisi e controllo disposto dalla Regione Marche che, sulla base delle norme generali in materia, concretizza in questo caso la propria attenzione ambientale approvando il programma di monitoraggio e il calendario concordato dei campionamenti, misure che hanno visto quest’anno le importanti novità dell’istituzione di 3 nuove acque di balneazione nel comune di Porto San Giorgio e di una particolare intensificazione della frequenza dei campionamenti nei punti ritenuti più critici.
Allo stesso modo la Regione interviene anche per la classificazione dei corpi idrici (fiumi e invasi), che l’ARPAM propone sulla base dei risultati relativi agli indicatori rilevati in ciascun triennio, determinando con un proprio Piano di Monitoraggio le attività finalizzate alla valutazione del loro stato ecologico e chimico.
BALNEAZIONE
È un diffuso miglioramento delle classi di qualità delle acque di balneazione marchigiane quello che l’ARPAM, al termine della stagione estiva, ha registrato sulla base della serie storica dell’ultimo quadriennio: delle 254 acque di balneazione monitorate (245 marine e 9 relative ad acque interne), ben 31 hanno migliorato nel 2020 la propria qualità, ed in un solo caso i rilievi hanno determinato un peggioramento di classe.
I risultati dei rilievi hanno visto attribuire la classe "Eccellente" in 219 casi (erano 200 nel 2019) e quella "Buona" in 21 casi (31 nel 2019), confermando le ottime prestazioni del nostro litorale nel 94% dei punti monitorati.Con significative riduzioni rispetto all’anno precedente, soltanto 6 acque sono risultate "Sufficienti" (erano 10 nel 2020) e 4 "Scarse" (9 nel 2020), corrispondenti queste ultime alle note critiche ubicazioni in prossimità della foce dei fiumi Musone e Chienti.
In particolare, il confronto con gli anni precedenti indica come le acque con classificazione Buona o Eccellente abbiano raggiunto nell’ultimo anno una percentuale mai riscontrata prima, a discapito delle classi Sufficiente e Scarso.
Il quadro provinciale vede sul podio Ascoli Piceno, dove la riviera delle palme conferma il primo posto dell’anno precedente con il 100% di acque eccellenti e nessun superamento dei limiti mai riscontrato nel 2020.
Dei 72 punti di campionamento nella provincia di Pesaro sono 69 (96%) quelli che raggiungono l’eccellenza, mentre i rimanenti 3, corrispondenti alle prossimità delle foci dei fiumi Foglia e Metauro, si collocano comunque in classe buona. Una nota particolare va all’acqua posta nei pressi della foce del torrente Arzilla, per anni classificata come Scarsa, che dopo diversi interventi di cui alcuni ancora in corso, ha ottenuto la classe Eccellente.
Tendenza generale in miglioramento anche per la provincia di Ancona, dove diverse azioni messe in campo dalle istituzioni interessate fanno raggiungere ai litorali del capoluogo il 94% delle acque in classe Eccellente.
Per le caratteristiche peculiari di territori ove insistono le foci di corsi d’acqua di rilievo come il Musone, il Potenza, il Chienti e il Tenna, oltre ad altri torrenti minori, Macerata e Fermo presentano rispettivamente il 68 e 64% di Eccellenze; a Macerata in particolare sono comunque in corso interventi di miglioramento che stanno già evidenziando i primi risultati (10 le acque che hanno visto migliorare la classe a fronte di nessun peggioramento).
Nella Regione Marche anche tre laghi (Borgiano, Castreccioni e Fiastrone in provincia di Macerata) ed un fiume (Castellano, in quella di Ascoli Piceno) sono adibiti alla balneazione. Le acque lacustri hanno ottenuto per la stagione 2020 la classe Eccellente, mentre il fiume Castellano risulta ancora non classificato per insufficienza di campioni dovuta al ristretto periodo balneabile a causa delle condizioni meteoclimatiche.
FIUMI E INVASI
Per i fiumi la qualità ambientale è valutata attraverso il monitoraggio di diversi indicatori (biologici, chimici e chimico fisici), ed i risultati relativi agli indicatori monitorati nell’ambito di un triennio di monitoraggio (nel caso specifico triennio 2018-2020) sono utilizzati per classificare i corpi idrici attraverso due indici sintetici: lo stato ecologico e lo stato chimico.
Lo stato ecologico, valutato in cinque classi (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo) che esprimono la qualità della struttura e del funzionamento dell’ecosistema acquatico, e lo stato chimico, valutato in due classi (buono e non buono) attribuito sulla base della presenza delle sostanze chimiche prioritarie individuate dalla normativa (metalli pesanti, pesticidi, inquinanti industriali ……).
Nel periodo 2018-2019 sono stati direttamente monitorati il 58% dei 185 corpi idrici fluviali marchigiani e l’86% degli invasi.
La rete di monitoraggio comprende 112 stazioni fluviali e 6 lacustri.
I risultati dei 3100 campioni raccolti nel biennio 2018-2019 suggeriscono un quadro di generale di discreta qualità degli indicatori analizzati per circa 13 bacini idrografici indagati; salvo poche eccezioni, i risultati migliori si ottengono nelle zone più interne appenniniche e collinari, dove l’antropizzazione è contenuta e gli ecosistemi fluviali riescono a mantenere condizioni più vicine a quelle di naturalità; le classi di qualità tendono a peggiorare man mano che si procede verso la fascia costiera, più antropizzata.
In particolare, riguardo ai fiumi, l’analisi dei dati di monitoraggio ecologico relativi al periodo 2018-2019 restituiscono un lieve peggioramento dello stato buono rispetto al triennio 2015-2017, causato più dalla variabilità delle condizioni metereologiche ed idrologiche piuttosto che da un’effettiva variazione dei fattori di pressione; un confronto con il quadro precedente potrà comunque essere valutato solo al completamento del nuovo triennio di monitoraggio, quando si potranno aggiungere i risultati definitivi anche dell’anno 2020.
Anche per ciò che riguarda i risultati dello stato chimico occorre attendere il completamento del triennio 2018-2020, ma – con il 90% dei corpi indagati in stato Buono - essi già sembrano indicare un generale miglioramento della qualità rispetto al sessennio precedente. Tale risultato è dovuto anche all’evolversi delle tecniche d’indagine, più affidabili e precise, che ora consentono anche di escludere casi anomali, come ad esempio quelli connessi agli eventi sismici.
Nel periodo 2018-2019 l’Agenzia ha attuato anche un importante sforzo sulle sostanze emergenti, considerate dalla Comunità Europea come target futuro per tutelare l’ambiente e la salute, promuovendone una progressiva diminuzione del livello di dispersione nell’ambiente.
Si mantiene al momento stabile la situazione degli invasi, dove i risultati parziali ottenuti nel periodo 2018-2019 sembrano confermare le discrete classi di qualità ecologica del triennio precedente.
"Riguardo la situazione all’ASP “Porcelli, si registra un primo ritorno alla normalità per cinque pazienti che si sono negativizzati. È questo un primo passo che testimonia il lavoro portato avanti seppur in condizioni di emergenza". Lo comunica, in una nota, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi.
"Nella mattinata di giovedì 28 gennaio sono stati effettuati nuovi test molecolari ai diversi pazienti per avere conferma di quanti risultano attualmente negativi al covid - ha aggiunto il primo cittadino -. I risultati saranno disponibili entro la giornata di sabato. Purtroppo, nelle ultime ore sono stati registrati altri due decessi di persone ricoverate in ospedale (si tratta di Irma Riccucci ed Ersilia Di Poce), sopra i 90 anni, con patologie pregresse".
Il numero delle persone scomparse a seguito del contagio sviluppatosi all'interno della casa di riposo è, così, aumentato a diciassette.
"La normativa sulla ricostruzione del Centro Italia ha subìto l’anno scorso una profonda trasformazione con le Ordinanze e con i Decreti varati da Governo e Parlamento, con una fortissima semplificazione e lo snellimento delle procedure. E’ quasi naturale che ci siano, tra i professionisti, come nelle amministrazioni, dei dubbi interpretativi sull’applicazione di queste nuove regole. La Circolare ne chiarisce alcune importanti, e vanno tutte nel senso di una reale semplificazione del lavoro che c’è da fare per accelerare la ricostruzione e far tornare al più presto i cittadini nelle loro case”.
Lo ha detto il Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini, commentando la Circolare appena firmata che, in sostanza, spiega gli effetti concreti delle nuove norme varate. Si chiarisce così che anche le demolizioni e le ricostruzioni nei centri storici, se conformi al preesistente legittimo, possono tollerare una modifica dei prospetti senza autorizzazioni, e non necessitano di autorizzazione paesaggistica. Si spiega come i Comuni devono attestare l’assenza di procedimenti sanzionatori o di condoni entro i 30 giorni, e soprattutto quali sono i limiti, rilevanti, al loro possibile intervento dopo quel termine che fa scattare il silenzio assenso.
Nella Circolare si specifica il limite delle tolleranze ammesse per considerare “gravi” gli eventuali abusi edilizi (che devono quindi essere sanati prima del contributo), si chiarisce che gli oneri di costruzione e di urbanizzazione non sono dovuti per le ricostruzioni, ad eccezione delle delocalizzazioni volontari.
Viene definito anche un nuovo criterio per la ricostruzione degli edifici misti, stabilendo che dove la proprietà pubblica è maggioritaria rispetto al privato, il finanziamento dell’intervento è a carico della contabilità speciale per le opere pubbliche e non segue il criterio del credito di imposta. La facoltà dei professionisti incaricati dei progetti di avvalersi di collaboratori viene interpretata in senso meno restrittivo, mentre si sottolinea un criterio più rigoroso per gli affidamenti, nelle gare pubbliche, dei servizi di ingegneria e progettazione di valore pari o superiore ai 75 mila euro.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4886 tamponi: 2832 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1044 nello screening con percorso Antigenico) e 2054 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,1%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 429 (108 in provincia di Macerata, 121 in provincia di Ancona, 86 in provincia di Pesaro-Urbino, 59 in provincia di Fermo, 37 in provincia di Ascoli Piceno e 18 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (53 casi rilevati), contatti in setting domestico (96 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (119 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (23 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (11 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (5 casi rilevati). Per altri 105 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1044 test e sono stati riscontrati 59 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 6%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente:incidenza all'15,14% oggi rispetto all'8,54% di ieri.
In diminuzione di 5 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 621, di cui 70 in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri). Sono, invece, 40 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 118 pazienti: 48 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 15 a Camerino. Altri 9 sono ospitati nei Pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Auto avvolta dalle fiamme: intervengono i Vigili del Fuoco.
I pompieri sono intervenuti, alle 07,45 circa della mattinata odierna, in via Manzoni a Loreto per l'incendio di un 'autovettura.
La Squadra di Osimo, intervenuta con un’autobotte, ha spento le fiamme e messo in sicurezza la zona dell’intervento. Gli occupanti del mezzo sono scesi prontamente dall’abitacolo.
Sul posto i Vigili Urbani di Loreto.
Una terremoto di magnitudo 3.5 è stato rilevato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) intorno alle 22:46 di oggi.
L'epicentro è stato segnalato lungo la costa marchigiana fermana ad una profondità di 9 km.
La scossa, durata pochi secondi, è stata avvertita indistintamente lungo tutta la fascia costiera delle Marche, e in parte in Abruzzo nella zona del Teramano.
Una nuova scossa di magnitudo 3.1 è stata poi registrata alle 2:21.
Secondo i rilevamenti dell'Ingv, il sisma ha avuto ipocentro a 8 km di profondità ed epicentro a 14 km da Civitanova e a 15 da Porto Sant'Elpidio. Non si registrano danni a persone o cose,ma sono state molte le segnalazioni prese in carico dai Vigili del Fuoco da parte di persone preoccupate.
“Questi primi 100 giorni sono trascorsi molto velocemente e credo siano stati principalmente due i settori che hanno caratterizzato tutto il periodo di lavoro – ha esordito il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha oggi stilato un primo bilancio di quanto fatto fino ad ora alla guida dei marchigiani– mi riferisco alla gestione dell’emergenza Covid e la programmazione dei grandi temi che sono tra l’altro quelli in cui abbiamo focalizzato le nostre energie per inizare a portare un cambiamento nella nostra regione”.
“Non sono state giornate normali per via della pandemia– ha spiegato - basti pensare che il dpcm dove si inserivano le fasce di rischio per le regioni è stato emanato poco dopo il nostro insediamento; un impatto quindi subito rilevante che ha testato la nostra capacità politica. Vedere oggi che siamo passati ad oltre 5mila tamponi giornalieri processati è un numero di cui oggettivamente andiamo fieri senza poi dimenticare lo screening di massa tuttora in atto che rappresenta un’azione molto incisiva in termini di prevenzione”.
“In un mese abbiamo isolato 3-4mila persone che avrebbero potuto essere potenziali veicoli di contagio – ha dichiarato Acquaroli - sono numeri che hanno consentito al nostro indice Rt di stabilizzarsi sotto 1 dal 15 di novembre e questo è un risultato che ci va molto piacere perché giunge all’interno della risoluzione di un problema molto complesso”.
Non è stata solo l’emergenza Covid ad impegnare la Giunta Acquaroli: “In questi tre mesi abbiamo sottoscritto un accordo senza precedenti riguardante il corridoio adriatico – ha aggiunto – è stato sancito insieme ai presidenti delle Regioni Abruzzo, Molise e Puglia ed è un patto che rappresenta una richiesta al Governo Nazionale per una maggiore attenzione rispetto alla 3 corsie sull’A14 e all’alta velocità dal punto di vista ferroviario. Uno dei temi della campagna elettorale è stato l’isolamento istituzione di cui le Marche è stata vittima per tanti anni e oggi per la prima volta una filiera del medio e basso adriatico si è unita per chiedere con forza di un intervento al Governo”.
Sono tutti aspetti che si uniscono ad un bilancio di previsione che approvato prima della scadenza dell’anno e ciò non era per nulla scontato – ha illustrato il Presidente della Regione Marche – in quel documento sono state scritte delle chiare indicazioni che ora stiamo strutturando; come l’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione, una realtà innovativa nella nostra regione ma che ci vede ancora indietro rispetto alle altre, e la volontà di trasformare la Svim in un ente che possa valorizzare le politiche europee nel nostro territorio marchigiano”.
“Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro svolto in sinergia tra tutti i componenti della giunta – chiosa Acquaroli - in un momento in cui il rischio maggiore era quello di concentrarsi totalmente dall’emergenza noi, oltre alla gestione della stessa, abbiamo anche associato delle altre azioni che nelle prossime settimane si tradurranno in atti legislativi e creazione di strumenti fondamentali per il rilancio della nostra regione”.
La ripartenza economica del tessuto sociale marchigiano è stato sicuramente uno dei punti più attesi di cui ha parlato, durante la confernza dei '100 giorni' il Vice Presidente della Giunta Mirco Carloni: “Dopo l’epidemia si aprirà un periodo molto difficile – ha annunciato - mi riferisco soprattutto al settore terziario, gli artigiani e molte altre attività economiche legate ai servizi. Abbiamo elargito contributi a circa 450 imprese che hanno generato investimenti per circa 20 milioni di euro cercando altresì di agevolare le semplificazioni come avvenuto per il regolamento del commercio ambulante – ha proseguito l'Assessore con delega al Commercio – è stato sboccato il gravame burocratico di cui viveva il settore dell’agricoltura accelerando quindi i pagamenti inerenti al Piano delle Sviluppo Rurale che sono di fatto quadruplicati nell’ultimo quadrimestre. Il Presidente ci ha dato la missione di semplificare tutte le procedure che in passato hanno reso difficile tutte le attività degli agricoltori e su questo punto ci stiamo impegnando davvero – ha chiosato Carloni - Vogliamo dare la certezza ai cittadini che la regione Marche non sta aspettando la fine dell’emergenza sanitaria ma si sta preparando già alla fase successiva; vale a dire quella in cui bisognerà aiutare i cittadini imprese a ripartire con coraggio e forza”.
Altro tema caldo è stato quello sviscerato da Filippo Saltamartini che ha raccontato da assessore alla Sanità tutto una parte dell’iter della gestione dell’emergenza epidemiologica sul territorio marchigiano “Da 115 posti in terapia intensiva siamo passati a 233, affrontando i temi dei protocolli clinici come quello relativo alla terapia con l’idrossiclorichina – ha iniziato -su questo punto sono stato molto criticato e voglio ricordare che la medicina non è una scienza ma una disciplina che si applica sulla base dell’esperienza quindi mi è sembrato utile aprire le porte ad una sperimentazione che veniva già fatta all’estero. I numeri dello screening di massa ci dicono che siamo l’unica regione d’Italia a somministrare 200mila stick e rilevare molti positivi asintomatici per questo credo che il tracciamento sia stata un opera straordinariamente importante. In merito ai vaccini sono stati somministrati alla metà della popolazione degli operatori sanitari ed ora stiamo attendendo altre dosi ma non trovo niente di male nel sostenere che dovremmo essere noi a produrli magari proprio nella nostra regione – ha sottolineato - Infinte stiamo investendo molto sui servizi educativi ai minorenni e per la prima volta abbiamo finanziato le attività degli oratori – ha terminato Saltamartini - sull’autismo stiamo lavorando per la costruzione di due centri, uno a nord e uno a sud delle Marche, perché si tratta di una tematica molto seria”.
Tra gli interventi dei vari assessori non è mancato quello di Guido Castelli che ha illustrato lo stato dell’arte della ricostruzione post-sisma: “In breve tempo e in piena emergenza abbiamo messo insieme l’approvazione del consuntivo, l’assestamento e il bilancio di previsione – ha spiegato l'assessore con delega alla ricostruzione - una macchina amministrativa deve funzionare e in questo momento storico la regine necessita di un recupero di efficienza. Voglio ricordare i quasi 12 milioni che abbiamo trovato per garantire le primalità covid invece per quanto riguarda il terremoto quando ci siamo insediati viaggiavamo su circa 50 pratiche di danni lievi evase al mese ora solo a novembre ne abbiamo processate 1900. Al momento ne mancano 4000 che vogliamo decretare entro il 2021 così da consentire a centinaia di marchigiani di tronare a casa – ha incalzato- metteremo mano anche alle opere pubbliche che richiedono una assoluta velocizzazione e per farlo avremo 70 unità aggiuntive nel personale addetto, che saranno impiegate perimplementare gli uffici gare – ha concluso Castelli - mi auguro che tutto ciò possa essere il miglior viatico per sostenere il mio motto ‘senza fretta ma senza sosta’".
In coda alla seduta del Consiglio regionale andata in scena ieri, la maggioranza ha bocciato la proposta di mozione, di cui prima firmataria era la consigliera Manuela Bora del Partito Democratico, in materia di interruzione volontaria della gravidanza.
Nella proposta di mozione, l'ex assessore Bora chiedeva alla giunta di monitorare l’effettività dei diritti sanciti dalla legge 194 del 1978 e far sì che essi siano concretamente esercitabili da tutte le donne marchigiane, in particolare attraverso la presenza di una percentuale sufficientemente alta di personale sanitario non obbiettore di coscienza, capace di garantire l’interruzione volontaria della gravidanza entro i termini consentiti dalla medesima legge.
“Mai come ieri, a nostra memoria, l’Assemblea legislativa delle Marche era caduta così in basso". Questo il commento del gruppo assembleare del Partito Democratico sulla bocciatura della mozione.
"Se però qualcosa di positivo c’è in questa giornata assolutamente da dimenticare, è il fatto che la maggioranza al governo della Regione Marche ha calato finalmente la maschera - aggiungono i Dem -, mostrando il suo volto reazionario e misogino. Vogliamo dirlo chiaramente: se il subdolo intento dell’Amministrazione è procedere al progressivo smantellamento dei consultori e cancellare i diritti sanciti dalla legge 194, il gruppo del Partito Democratico si batterà per evitare che la nostra regione torni indietro di decenni, a un lugubre passato fatto di aborti clandestini, di donne morte per mancanza di assistenza medica, di ginecologi e ostetriche arricchitisi sulla loro pelle e sul loro dramma”.
Il Partito Democratico nel suo mirino ha, in particolare, l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: "Saltamartini ci ha fatto sapere che la pillola Ru 486 non sarà distribuita nei consultori marchigiani, a dispetto di quanto previsto dalle più recenti linee guida del ministero della Sanità e a quanto avviene in tutta Europa. Non da meno è stato il grande ispiratore della politica sanitaria della giunta regionale, ovvero il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, il quale, sempre più in difficoltà nel contenere i suoi primordiali istinti ideologici e mostrando tutto il suo dispregio per la donna, è arrivato a tirare in ballo l’identità nazionale, la capacità di riproduzione, la sostituzione etnica; tutti temi attinti a pieni mani dalla retorica del Ventennio e dalle più strampalate teorie complottiste. Sulle sue gravi dichiarazioni annunciamo fin da ora che depositeremo un’interrogazione”.
Dall'altro lato della barricata sono arrivate le dichiarazioni della Lega e dell'Udc. Il "Carroccio" si è espresso per tramite del Commissario Regionale, l'onorevole Riccardo Augusto Marchetti: “In merito a temi etici come quello dell’aborto, la Lega non ha mai preso una posizione, nell’assoluta convinzione che la libertà è un diritto inviolabile e che ognuno deve poter scegliere per sé stesso stiamo portando avanti una politica a favore della vita, e la Regione Marche è già al lavoro per stanziare dei fondi a sostegno della natalità, ma questo che non significa essere contrari all'aborto. Intendiamo mettere in campo ogni azione necessaria per sostenere le donne, affinché l'interruzione volontaria di gravidanza sia una scelta consapevole e non obbligata da ragioni di natura economica”.
"L'aborto è una questione etica e ogni posizione va rispettata, - ha ribadito Marchetti - quello che come Lega vogliamo evidenziare, proprio perché rispettiamo le donne e vogliamo salvaguardarne la salute, è la necessità di un controllo medico di almeno 24 ore dopo l'assunzione della pillola abortiva. La Lega ha sempre agito a tutela delle donne, tanto da essere stata promotrice del Codice Rosso - ha ricordato Marchetti - ogni nostra azione è volta a difendere le donne, la loro libertà e anche la loro salute".
Ancora più trionfalistici i toni utilizzati dal capogruppo Udc Dino Latini: "Esprimo piena soddisfazione per la compattezza della maggioranza che ha respinto in blocco l’applicazione della direttiva ministeriale in quanto contraddice la 194: questa legge infatti prescrive che l’aborto debba essere fatto in ospedale e l’aborto chimico della RU486 non è una semplice pillola del giorno dopo, ma una vera interruzione di gravidanza avviata e quindi, come l’aborto chirurgico, deve essere fatto in ospedale".
"Il consiglio ha quindi stabilito la difesa di una prerogativa dell’autonomia regionale nel rispetto della gerarchia delle fonti giuridiche; troppe volte l’attuale governo cerca la scorciatoia dell’atto amministrativo saltando il Parlamento, come sta facendo con i decreti ministeriali nella gestione dell’emergenza sanitaria Covid19" aggiunge Latini.
Anche la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, Alessia Morani (Pd), è intervenuta sulla questione con un post su Facebook: "La maggioranza di destra della regione Marche nega il diritto alla interruzione volontaria di gravidanza per evitare la sostituzione etnica. A me sembrano dichiarazioni folli. Folli davvero".
"Sono posizioni assurde - aggiunge Morani -. La destra nega i diritti delle donne. Non possiamo che stigmatizzare e contrastare questa furia ideologica che vuole riportare le Marche al Medioevo dei diritti".
La nuova RC auto, che entrerà in vigore a partire dal prossimo 30 aprile 2021, prevede una formula più chiara e trasparente per i contraenti, che possono valutare facilmente un preventivo, ed in generale i costi da sostenere.
Le compagnie dovranno quindi adeguarsi al nuovo regolamento, offrendo proposte standardizzate in base al modello elettronico di contratto, sui loro siti web e sul servizio del Preventivatore Pubblico.
I clienti, che hanno necessità di rinnovare il contratto o sottoscriverne uno nuovo, avranno a disposizione un prospetto uguale, con tutte le componenti della polizza.
Nello specifico dovranno essere presenti le clausole minime necessarie per attivare l'assicurazione e le condizioni aggiuntive, che possono far lievitare oppure abbassare il premio finale.
In questo modo gli automobilisti avranno una visione chiara di tutti i costi e potranno scegliere la compagnia migliore per rapporto qualità/prezzo, in base naturalmente alle loro esigenze di guida.
Nel particolare contesto che stiamo vivendo, gli automobilisti puntano soprattutto al risparmio, da affiancare con servizi di qualità, che si adattano alle abitudini di guida di ogni contraente.
In tale ottica Prima Assicurazioni è un valido alleato per i guidatori che intendono risparmiare, senza rinunciare ad una copertura completa e professionale.
L'agenzia assicurativa omnicanale si è sempre distinta per la chiarezza dei prezzi, grazie ad un preventivatore intuitivo e facile da usare, disponibile sul sito.
A questi servizi si aggiunge un'ottima assistenza clienti, tramite un approccio multicanale che consente di essere sempre al fianco degli assicurati per ogni necessità.
Ritornando al nuovo modello del contratto base RC auto, vengono riportate voci specifiche per aiutare il contraente a comprendere esattamente cosa copre la polizza e quali siano i costi.
Innanzitutto va indicato l'identificativo del modello elettronico, con richiesta e risposta del preventivo.
Alla voce tipologia del contratto bisogna specificare se si vuole rinnovare un contratto già esistente, oppure sottoscriverne uno nuovo.
Nei dati anagrafici e di sintesi dei veicoli, il contraente deve riportare tutte le sue informazioni personali e quelle del mezzo, come targa, tipologia ecc.
La voce attributi di arricchimento è piuttosto importante, poiché serve per indicare l'eventuale alimentazione aggiuntiva, marca, età e modello del mezzo, tipologia d'uso ecc. Questi fattori possono far aumentare o abbassare i costi assicurativi.
Ad esempio un utilizzo quotidiano della vettura, rispetto ad uno sporadico o solo per il tempo libero, chiaramente peserà di più sul premio finale.
La mappa delle clausole abilitative e relativi parametri serve per indicare la tipologia di guida (esperta o esclusiva) ed eventuali pagamenti a rate.
Completano il nuovo modello di RC auto altre voci come: ultimo attestato di rischio, ultima copertura assicurativa, dati del veicolo censiti dalla Motorizzazione Civile, banca dati delle dotazioni tecniche dei veicoli e componenti costitutivi del premio.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5452 tamponi: 3301 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1287 nello screening con percorso Antigenico) e 2151 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 14,1%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 466: 79 in provincia di Macerata, 177 in provincia di Ancona, 98 in provincia di Pesaro-Urbino, 54 in provincia di Fermo, 42 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (56 casi rilevati), contatti in setting domestico (88 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (108 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (39 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (20 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (7 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (17 casi rilevati), screening percorso sanitario (6 casi rilevati).
Per altri 125 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1287 test e sono stati riscontrati 39 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia una decrescita rispetto alle giornate precedenti: incidenza all'8,54% oggi rispetto all'11,45% di ieri.
In aumento di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 626, di cui 72 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Sono, invece, 34 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 119 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 15 a Camerino. Altri 6 sono ospitati nel Pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
"Ho inviato una lettera al ministro Speranza, per chiedere che nella valutazione sulla fascia di colore che si apprestano a fare nei confronti della nostra Regione, si tenga conto che l'indice Rt nelle Marche è sotto ad 1 ormai dal 15 novembre, e che se è vero che c'è stato un aumento dei casi durante le festività natalizie, ormai quasi un mese fa, è anche vero che in questi giorni la pressione ospedaliera sta scendendo, così come si sono dimezzati i contagi giornalieri e sono stati aggiunti posti letto in terapia intensiva".
Così, in una nota, si è espresso il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli con il chiaro intento di fare pressione sul Governo affinché sia preso in considerazione un ritorno nella zona gialla.
"Vogliamo continuare ad essere responsabili e collaborativi, ma chiediamo che i numeri che riguardano la nostra Regione siano valutati alla luce di un trend che dimostra un comportamento virtuoso dei nostri cittadini - aggiunge Acquaroli -. L'accoglimento di questa richiesta, oltre a riconoscere il miglioramento tendenziale della situazione epidemiologica, sarebbe importante anche per far fronte alla crisi di molteplici settori ed attività economiche che stanno pagando un prezzo altissimo in questa pandemia".
Le eventuali reazioni avverse al vaccino anti-Covid possono essere segnalate al medico di famiglia, al centro vaccinale, al farmacista di fiducia o alla Asl di appartenenza, oltre che direttamente sul sito Vigifarmaco dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Lo precisa la stessa agenzia nelle Faq sulla 'Farmacovigilanza su vaccini Covid-19' appena aggiornate sul suo sito. Tra gli effetti collaterali al vaccino più spesso osservati finora ci sono reazioni locali nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari o articolari, insieme a febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi.
Circa la segnalazione, l'Aifa ricorda che "può essere effettuata anche direttamente da chiunque osservi o ne venga a conoscenza, sia esso operatore sanitario o cittadino, compilando la scheda disponibile sul portale dell'Aifa e inviandola al responsabile locale di farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza". Inoltre, è possibile fare la segnalazione direttamente online tramite il sito VigiFarmaco seguendo la procedura guidata.
(Fonte: ANSA)
"Preferisco, da figura istituzionale territoriale, non commentare quelle che sono le possibili evoluzioni nazionali però io credo sempre che in democrazia, quando non c'e' una certezza, occorre ridare la parola agli elettori".
Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha commentato la crisi di Governo che, questa mattina, ha portato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a dimettersi. Il governatore marchigiano ritiene fosse: "imprevedibile una crisi in piena pandemia o meglio era prevedibile ma si sperava prevalesse il senso istituzionale in un momento cosi' complicato"
(Fonte: Agenzia DIRE)
Amara novità dalla Commissione Bilancio della Camera 2021 per la filiera cerealicola delle farine e altri cereali.
“Apprendiamo con preoccupazione - dichiara il Vice Presidente Vicario Enzo Mengoni, che verrà attivato dal Governo un registro per il monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale. Quindi, chiunque detenga cereali e farine di cereali sarà tenuto a registrare tutte le operazioni di carico e scarico, se la quantità del singolo prodotto supera le 5 tonnellate annue.
Se da un lato questo permetterà di evitare che tali prodotti vengano introdotti nel nostro Paese in maniera illegale e spacciati per locali, abbiamo timore che possa essere un ulteriore appesantimento per l’impresa costretta già ad innumerevoli adempimenti burocratici”.
La registrazione delle operazioni di carico e scarico per la vendita o trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali, di provenienza nazionale ed europea, dovrà essere effettuata in un apposito registro telematico istituito sul Sian, il portale del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, entro sette giorni lavorativi.
“Le sanzioni previste per chi non istituisce il registro - aggiunge Paolo Capponi, responsabile Export - vanno dai 5.000 ai 20.000 euro e, a chiunque non rispetti le modalità di tenuta telematica del registro, verrà applicata la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro. Inoltre, in caso di violazione dei quantitativi registrati, si applicherà la sanzione accessoria della chiusura dello stabilimento da 7 a 30 giorni.
Siamo in attesa di conoscere i decreti attuativi della norma e di come le nostre imprese potranno adeguarsi alla nuova disciplina. Nel frattempo la nostra Associazione sta collaborando con i vertici nazionali di Confartigianato per l’elaborazione di un documento da inviare al Ministro di competenza, ad interim oggi il Presidente del Consiglio Conte, affinché la norma possa essere snella, chiara e di minimo impatto economico per le imprese”.
L'obbligo del POS è stato introdotto per la prima volta nel codice penale dall'articolo 696. Secondo questo articolo, chiunque rifiuta di ricevere monete che hanno corso legale nello Stato, come appunto quelle elettroniche, potrebbe avere una sanzione amministrativa fino a 30 euro. Nonostante questo però, nel corso degli anni tale tipo di sanzione non è mai stata applicata in maniera regolare.
Nel corso del tempo però, l'obiettivo di eliminare l'evasione fiscale e anche di ridurre la diffusione del contante ha portato il legislatore a cercare delle nuove norme per incentivare all'utilizzo del pagamento con POS. Prima del 2016, ma poi soprattutto nel 2020, è scattato finalmente l'obbligo POS professionisti e quindi, il diktat di far pagare con il POS per tutta una serie specifica di categorie.
POS obbligatorio, la normativa fino al 2016
L'utilizzo del POS obbligatorio è diventato importante nel corso, soprattutto, degli ultimi anni. Del resto, sono tanti a voler pagare con il POS in quanto si tratta di un metodo molto semplice e che è stato anche incentivato da alcune politiche messe in campo dagli istituti bancari.
Oltre a quanto previsto nel codice penale con l'articolo 693, a partire dalla legge di stabilità 2016 e con la Direttiva Psd2 (Payment Services Directive) sui pagamenti nell'Unione Europea, la norma è divenuta molto più stringente. Nel corso del tempo, la direttiva però non è stata applicata così come si doveva.
La Direttiva infatti, prevedeva la riduzione delle commissioni interbancarie anche nei pagamenti al di sotto dei 5 euro e questo voleva sia per le carte di credito, che per quelle di debito. In questo modo, si cercava di incentivare il pagamento digitale, ma non è stato poi possibile farlo realmente. Nel tempo c'è stato anche il decreto sviluppo del 2012 a cercare di formulare questa obbligatorietà.
In questo decreto si prevedeva che l'uso della moneta elettronica venisse incentivato per semplificare la tracciabilità dei movimenti bancari e quindi, contrastare l'evasione fiscale. In pratica, si cercava di rendere il POS obbligatorio, ma di fatto non veniva mai sancito uno stop vero e proprio.
La normativa fino al 2020 per i pagamenti con POS
Con la normativa sulla legge di stabilità del 2016 si cercava di bloccare un fenomeno ormai troppo diffuso. Infatti, molti esercizi commerciali rifiutavano il pagamento POS per importi inferiori a una determinata somma. Questo non solo non è previsto dalla legge, ma soprattutto è una cosa che non è proprio possibile fare e si dovrebbe incorrere in delle sanzioni.
Ecco perché il legislatore ha deciso di mettere in conto qualcosa di differente. Infatti, la legge di bilancio del 2020, e poi successivamente anche la normativa fiscale di riferimento, stabilisce l'obbligatorietà del POS.
Il POS è diventato obbligatorio lo scorso anno. L'obbligo POS è partito dal primo luglio 2020. Dopo varie proroghe finalmente è arrivata la data di scadenza. Oggi il bancomat obbligatorio riguarda non solo le attività commerciali, imprenditoriali o produttive, ma è stato anche sancito l'obbligo POS professionisti. Per cercare di incentivare la diffusione di POS, si è anche stabilito un cosiddetto bonus POS.
Che cos'è il Bonus POS
Con la legge di stabilità del 2020 si è deciso anche di garantire un'agevolazione fiscale per chiunque avesse comprato un dispositivo per i pagamenti digitali. Il legislatore, a seguito dell'introduzione dell'obbligo POS professionisti, ha deciso di mettere in campo degli incentivi in modo tale da cercare di rimborsare gli esercenti che dovevano fare questa spesa per l'attivazione dei pagamenti digitali.
Il bonus POS prevede di rimborsare con credito di imposta pari al 100% i liberi professionisti, negozi, attività commerciali oppure imprenditoriali che devono installare questi dispositivi nelle loro attività. In particolare, possono essere rimborsati, come credito d'imposta fino al 30%, sia i costi per l'attivazione e mantenimento del POS, ma anche quelli relativi alle commissioni sulle transazioni.
La diffusione del POS obbligatorio
Da quando è partita la normativa relativamente al POS obbligatorio, il pagamento digitale è diventato molto più diffuso. Molti vogliono pagare con il POS. Questa pratica è stata favorita anche dall'attivazione del cosiddetto Cashback di Stato e in generale, dal provvedimento di Cashback previsto per tutti coloro che effettuano pagamenti in digitale.
Insieme agli incentivi fiscali per gli esercenti, il Cashback garantisce comunque un ritorno economico a coloro che pagano anche delle piccole spese con la carta. Tale incentivo, probabilmente porterà nel corso dei prossimi anni a diffondere sempre di più i pagamenti in digitale. Quindi, l'acquisto di un POS mobile oppure di un classico, è diventato oramai da prendere in considerazione ed è una spesa fissa per gli esercenti.
Chi vuole adeguarsi deve scegliere il miglior POS in base alle proprie esigenze, calcolando bene qual è il volume di affari con pagamenti digitali della propria attività. Insieme all'obbligo POS, e quindi all'installazione di un bancomat obbligatorio, vi è anche l'opportunità di attivare il bonus POS, ovvero il già citato incentivo fiscale che aiuterà a sostenere le spese iniziali.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
"Blackout challenge”: la sfida prevede che lo sfidante si comprima la carotide fino alla perdita dei sensi.
Probabilmente molti adulti non conoscevano neppure l’esistenza di questa challenge, sino a che non è stata diffusa la notizia che una bambina di 10 anni a Palermo è morta poichè si sarebbe legata la cintura dell’accappatoio intorno al collo, e avrebbe attaccato l’altra estremità al porta asciugamani per eseguire il video da postare su Tik Tok.
Tik Tok, ha dichiarato di "non aver riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano avere incoraggiato" alla ‘blackout challenge’ ma che avrebbe continuato "a monitorare attentamente la piattaforma come parte del continuo impegno per mantenere la community al sicuro". Sarebbe una delle sorelline più piccole di Antonella ad aver rivelato ai genitori della blackout challenge su questo social.
La Procura ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio contro ignoti”, mentre gli inquirenti stanno ancora indagando per capire da quale piattaforma questa sfida sia stata effettivamente lanciata e colta dalla piccola Antonella.
Certo è che la bambina aveva intenzione di postare il suo video su Tik Tok. Il suo cellulare, a conferma di ciò, è stato ritrovato sulla mensola del bagno di casa.
Più del 30% degli utenti di Tik Tok sono minorenni, molto spesso di età inferiore ai 14 anni.
Che parliamo di Tik Tok, di Facebook o di altri social il problema non cambia. Il problema dovrebbe essere forse focalizzato piuttosto sul ruolo dei genitori nella vita “social” dei figli minori: presenza, condivisione ma anche controllo.
Non serve elencare gli articoli del codice civile e penale per capire quali siano le tutele predisposte dal nostro ordinamento nei confronti di un minore che, se addirittura di età inferiore ai 14 anni, è considerato totalmente incapace di intendere e di volere. Basta quel sano buon senso che non passa mai di moda, anche se i tempi cambiano, anche se sotto l’ albero di Natale i più piccoli attendono cellulari e tablet al posto della Barby o della macchina telecomandata.
E’ di poche ore fa un’altra morte per soffocamento di un bambino di Bari: 9 anni, trovato dai genitori impiccato nella sua cameretta, con una corda intorno al collo. I genitori hanno chiamato immediatamente i soccorsi, ma per il piccolo i soccorritori del 118 non hanno potuto fare nulla se non constatarne il decesso.
La PM di turno ha disposto il sequestro di tutti i dispositivi elettronici nella casa: nessuna pista è esclusa. Anche in questo caso la Procura di Bari, come atto dovuto, avrebbe aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti.
Crediamo il nostro pensiero sia riassumibile dalle ben più autorevoli parole della Polizia Postale a cui lasciamo spazio perchè crediamo che tutti i genitori dovrebbero leggerle.
FONTE: POLIZIA POSTALE
- Parlate ai ragazzi delle nuove sfide che girano in rete in modo che non ne subiscano il fascino se ne vengono al corrente da coetanei o sui social network;
- Assicuratevi che abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle challenge online. I ragazzi spesso si credono immortali e invincibili perché “nel fiore degli anni”: in realtà, per una immaturità delle loro capacità di prevedere le conseguenze di ciò che fanno, potrebbero valutare come innocui comportamenti letali.
- Alcune challenge espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonato etc), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a sé o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari stc)
- Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone: potrete capire meglio cosa li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro.
- Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social compaiono inviti a partecipare a challenge, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide segnalateli subito a www.commissariatodips.it
- Tenetevi sempre aggiornati sui nuovi rischi in rete con gli ALERT che vengono pubblicati sul portale www.commissariatodips.it e sulle pagine Facebook Una Vita da Social e Commissariato di PS Online
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4618 tamponi: 2540 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1023 nello screening con percorso Antigenico) e 2078 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 7,9%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 291: 18 in provincia di Macerata, 76 in provincia di Ancona, 85 in provincia di Pesaro-Urbino, 38 in provincia di Fermo, 57 in provincia di Ascoli Piceno e 17 fuori regione. Questi casi comprendono (33 casi rilevati), contatti in setting domestico (45 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (79 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (22 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (10 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (6 casi rilevati).
Per altri 81 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1023 test e sono stati riscontrati 38 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia una certa stabilità rispetto alle giornate precedenti: incidenza all'11,45% oggi.
Scende di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 618, di cui 73 in terapia intensiva (dato invariato). Sono, invece, 38 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 119 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 53 al Covid Hospital e 17 a Camerino. Altri 12 sono ospitati nil pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
"Le iniziative che la Regione Marche sta portando avanti sono quelle di poter canalizzare le risorse e far lavorare le compagnie marchigiane attraverso iniziative strutturali nel tempo, quali il Festival dei Borghi e il Cura Teatri. Sul Festival dei Borghi siamo intervenuti con 150mila euro e interverremo con altri fondi per realizzare anche una promozione turistica e offrire un circuito culturale, mentre con il Cura Teatri vogliamo rimettere al centro i teatri soprattutto quelli più piccoli. Sicuramente attraverso la programmazione triennale potremmo dare un bel supporto al settore dello spettacolo incentivando il lavoro e non creando assistenzialismo".
Queste le parole dell'assessore alla Cultura Giorgia Latini che insieme all'assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, ha incontrato in videoconferenza le associazioni sindacali del Spettacolo (Cgil-Slc, Fistel-Cisl, UilCom Cam, Assoartisti e Agis Marche) per esaminare le criticità del settore, approfondire il tema dei ristori e illustrare le proposte inerenti la modifica di legge sullo spettacolo ferma dal 2009.
“Anche se sul fronte dei ristori ci sono delle criticità - ha continuato l'assessore – affronteremo con le associazioni sindacali le soluzioni migliori, invece per quanto riguarda la rivisitazione della legge sullo spettacolo abbiamo colto da parte vostra buoni spunti e suggerimenti per sostenere questo importante settore. Altro obiettivo sarà quello di creare un Osservatorio sui vari settori culturali”.
“Dopo circa un anno di pandemia – ha sottolineato Aguzzi - la situazione si sta aggravando e voi che appartenete al mondo dello spettacolo avete sofferto di più rispetto ad altre categorie in quanto siete fermi da molto tempo. La Regione cercherà di rilanciare e sostenere il settore dello spettacolo incoraggiando le iniziative che metterete in campo”.
Gli operatori hanno espresso soddisfazione per l’incontro voluto dall’assessore e hanno garantito la loro disponibilità nel creare un percorso comune rafforzando la filiera del settore Spettacolo che conta diverse decine di professionisti.