Aggiornato alle: 09:38 Giovedì, 28 Marzo 2024 cielo coperto (MC)
Politica Altri comuni

Pillola abortiva, è bagarre. Pd: "Mai caduti così in basso". Lega: "Donne libere di scegliere"

Pillola abortiva, è bagarre. Pd: "Mai caduti così in basso". Lega: "Donne libere di scegliere"

In coda alla seduta del Consiglio regionale andata in scena ieri, la maggioranza ha bocciato la proposta di mozione, di cui prima firmataria era la consigliera Manuela Bora del Partito Democratico, in materia di interruzione volontaria della gravidanza.

Nella proposta di mozione, l'ex assessore Bora chiedeva alla giunta di monitorare l’effettività dei diritti sanciti dalla legge 194 del 1978 e far sì che essi siano concretamente esercitabili da tutte le donne marchigiane, in particolare attraverso la presenza di una percentuale sufficientemente alta di personale sanitario non obbiettore di coscienza, capace di garantire l’interruzione volontaria della gravidanza entro i termini consentiti dalla medesima legge.

“Mai come ieri, a nostra memoria, l’Assemblea legislativa delle Marche era caduta così in basso". Questo il commento del gruppo assembleare del Partito Democratico sulla bocciatura della mozione.

"Se però qualcosa di positivo c’è in questa giornata assolutamente da dimenticare, è il fatto che la maggioranza al governo della Regione Marche ha calato finalmente la maschera - aggiungono i Dem -, mostrando il suo volto reazionario e misogino. Vogliamo dirlo chiaramente: se il subdolo intento dell’Amministrazione è procedere al progressivo smantellamento dei consultori e cancellare i diritti sanciti dalla legge 194, il gruppo del Partito Democratico si batterà per evitare che la nostra regione torni indietro di decenni, a un lugubre passato fatto di aborti clandestini, di donne morte per mancanza di assistenza medica, di ginecologi e ostetriche arricchitisi sulla loro pelle e sul loro dramma”.

Il Partito Democratico nel suo mirino ha, in particolare, l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: "Saltamartini ci ha fatto sapere che la pillola Ru 486 non sarà distribuita nei consultori marchigiani, a dispetto di quanto previsto dalle più recenti linee guida del ministero della Sanità e a quanto avviene in tutta Europa. Non da meno è stato il grande ispiratore della politica sanitaria della giunta regionale, ovvero il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, il quale, sempre più in difficoltà nel contenere i suoi primordiali istinti ideologici e mostrando tutto il suo dispregio per la donna, è arrivato a tirare in ballo l’identità nazionale, la capacità di riproduzione, la sostituzione etnica; tutti temi attinti a pieni mani dalla retorica del Ventennio e dalle più strampalate teorie complottiste. Sulle sue gravi dichiarazioni annunciamo fin da ora che depositeremo un’interrogazione”. 

Dall'altro lato della barricata sono arrivate le dichiarazioni della Lega e dell'Udc. Il "Carroccio" si è espresso per tramite del Commissario Regionale, l'onorevole Riccardo Augusto Marchetti: “In merito a temi etici come quello dell’aborto, la Lega non ha mai preso una posizione, nell’assoluta convinzione che la libertà è un diritto inviolabile e che ognuno deve poter scegliere per sé stesso stiamo portando avanti una politica a favore della vita, e la Regione Marche è già al lavoro per stanziare dei fondi a sostegno della natalità, ma questo che non significa essere contrari all'aborto. Intendiamo mettere in campo ogni azione necessaria per sostenere le donne, affinché l'interruzione volontaria di gravidanza sia una scelta consapevole e non obbligata da ragioni di natura economica”.

"L'aborto è una questione etica e ogni posizione va rispettata, - ha ribadito Marchetti - quello che come Lega vogliamo evidenziare, proprio perché rispettiamo le donne e vogliamo salvaguardarne la salute, è la necessità di un controllo medico di almeno 24 ore dopo l'assunzione della pillola abortiva. La Lega ha sempre agito a tutela delle donne, tanto da essere stata promotrice del Codice Rosso - ha ricordato Marchetti - ogni nostra azione è volta a difendere le donne, la loro libertà e anche la loro salute". 

Ancora più trionfalistici i toni utilizzati dal capogruppo Udc Dino Latini: "Esprimo piena soddisfazione per la compattezza della maggioranza che ha respinto in blocco l’applicazione della direttiva ministeriale in quanto contraddice la 194: questa legge infatti prescrive che l’aborto debba essere fatto in ospedale e l’aborto chimico della RU486 non è una semplice pillola del giorno dopo, ma una vera interruzione di gravidanza avviata e quindi, come l’aborto chirurgico, deve essere fatto in ospedale".

"Il consiglio ha quindi stabilito la difesa di una prerogativa dell’autonomia regionale nel rispetto della gerarchia delle fonti giuridiche; troppe volte l’attuale governo cerca la scorciatoia dell’atto amministrativo saltando il Parlamento, come sta facendo con i decreti ministeriali nella gestione dell’emergenza sanitaria Covid19" aggiunge Latini. 

Anche la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, Alessia Morani (Pd), è intervenuta sulla questione con un post su Facebook: "La maggioranza di destra della regione Marche nega il diritto alla interruzione volontaria di gravidanza per evitare la sostituzione etnica. A me sembrano dichiarazioni folli. Folli davvero". 

"Sono posizioni assurde - aggiunge Morani -. La destra nega i diritti delle donne. Non possiamo che stigmatizzare e contrastare questa furia ideologica che vuole riportare le Marche al Medioevo dei diritti".

 

 

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni