Confartigianato, arriva il registro obbligatorio per farine e cereali: amara novità per le imprese
Amara novità dalla Commissione Bilancio della Camera 2021 per la filiera cerealicola delle farine e altri cereali.
“Apprendiamo con preoccupazione - dichiara il Vice Presidente Vicario Enzo Mengoni, che verrà attivato dal Governo un registro per il monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale. Quindi, chiunque detenga cereali e farine di cereali sarà tenuto a registrare tutte le operazioni di carico e scarico, se la quantità del singolo prodotto supera le 5 tonnellate annue.
Se da un lato questo permetterà di evitare che tali prodotti vengano introdotti nel nostro Paese in maniera illegale e spacciati per locali, abbiamo timore che possa essere un ulteriore appesantimento per l’impresa costretta già ad innumerevoli adempimenti burocratici”.
La registrazione delle operazioni di carico e scarico per la vendita o trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali, di provenienza nazionale ed europea, dovrà essere effettuata in un apposito registro telematico istituito sul Sian, il portale del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, entro sette giorni lavorativi.
“Le sanzioni previste per chi non istituisce il registro - aggiunge Paolo Capponi, responsabile Export - vanno dai 5.000 ai 20.000 euro e, a chiunque non rispetti le modalità di tenuta telematica del registro, verrà applicata la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro. Inoltre, in caso di violazione dei quantitativi registrati, si applicherà la sanzione accessoria della chiusura dello stabilimento da 7 a 30 giorni.
Siamo in attesa di conoscere i decreti attuativi della norma e di come le nostre imprese potranno adeguarsi alla nuova disciplina. Nel frattempo la nostra Associazione sta collaborando con i vertici nazionali di Confartigianato per l’elaborazione di un documento da inviare al Ministro di competenza, ad interim oggi il Presidente del Consiglio Conte, affinché la norma possa essere snella, chiara e di minimo impatto economico per le imprese”.
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