Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 8 decessi correlati al Covid-19.
Nelle strutture ospedaliere dell'Anconetano sono 6 le vittime registrate: si tratta di un 98enne e una 94enne, entrambi originari di Ancona, che si sono spenti all'INRCA di Ancona mentre una 91enne senigalliese ha trovato la morte al nosocomio di Senigallia. Tre le vittime all'Ospedale di Jesi dove hanno perso la vita un 72enne e una 84enne jesini iniseme ad un 83enne di Cupramontana.
Una vittima nel presidio ospedaliero di Pesaro dove è spirato un 72enne del Capoluogo così come al "A.Murri" di Fermo dove si è spento un 81enne di Pedaso.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1986 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (809), mentre sono 338 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio Sanitario regionale:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1439 tamponi: 988 nel percorso nuove diagnosi (di cui 534 nello screening con percorso Antigenico) e 451 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 19,1%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 189: 13 in provincia di Macerata, 143 in provincia di Ancona, 19 in provincia di Pesaro-Urbino, 3 in provincia di Fermo, 5 in provincia di Ascoli Piceno e 6 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (32 casi rilevati), contatti in setting domestico (44 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (63 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (11 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (5 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 25 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 534 test e sono stati riscontrati 9 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 2%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 19,12% oggi rispetto al 14,41% di ieri.
Ricoverati per covid in aumento nelle Marche secondo l'aggiornamento del Servizio Sanità della Regione: sono 607, +6 rispetto a ieri. Una diminuzione legata ai pazienti in reparti non intensivi che sono 384, +6 su ieri, mentre quelli in terapia intensiva sono 72 (numero invariato rispetto a ieri) e quelli in area semi intensiva sono 151 (numero invariato rispetto a ieri).
Nelle ultime 24 ore ci sono stati, inoltre, 20 dimessi. In diminuzione gli ospiti di strutture territoriali (da 224 a 222), mentre le persone nei pronto soccorso (tecnicamente non comprese tra i ricoverati) sono salite da 23 a 32.
L’assessore alla sanità Filippo Saltamartini ha partecipato questa mattina per le Marche alla riunione della Conferenza Stato-Regioni per l’adozione del piano di vaccinazioni all’esito della riduzione della fornitura dei vaccini preannunciata da Pfizer, Moderna e AstraZeneca.
Nel corso della conferenza si è tornati a parlare della possibilità di produrre vaccini in Italia, ipotesi avanzata già nelle scorse settimane dall’assessore Saltamartini.
“In tal senso si è riscontrata la stessa richiesta da parte di altri rappresentanti delle Regioni - spiega Saltamartini - Il Commissario Arcuri, anche se ha affermato che ci sono notevoli difficoltà al riguardo, ha aggiunto che tuttavia non è una strada impraticabile e per questo convocherà le ditte produttrici per verificare la possibilità di utilizzare gli stabilimenti italiani per l’aumento della produzione. Ho richiesto anche l’avvio della contrattazione nazionale con i Medici di Medicina generale per giungere ad un accordo per la somministrazione domiciliare dei vaccini, tenuta conto dell’urgenza di somministrare 122.000 vaccini agli over 80 della nostra regione”.
L’assessore alla sanità ha poi rinnovato la richiesta per l’acquisto, come ha fatto recentemente la Germania con un investimento di 300 milioni, per le cure al Covid 19 degli anticorpi monoclonali. “Dobbiamo occuparci non solo dell’immunizzazione ma anche della cura – ha aggiunto Saltamartini – e procedere nella sperimentazione poiché come sempre l’uso di questa terapia nelle fasi preliminari accentua in modo significativo le guarigioni. Anche su questo punto il Commissario Arcuri ha dichiarato che l’Italia si attiverà per il finanziamento di una produzione italiana di anticorpi monoclonali e che avrebbe chiesto ad Aifa di valutare i prodotti attualmente in commercio per un uso anche nel nostro Paese".
"Non per ultimo la Regione Marche ha chiesto uno stanziamento per le premialità del personale del settore della sanità che recentemente ha visto le organizzazioni sindacali ventilare azioni di mobilitazione. Già nel decreto legge Milleproroghe andrebbero riconosciuti questi trattamenti per tutti coloro i quali sono da mesi sotto stress in più fronti” ha concluso Saltamartini.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che l'operazione di screening "Marche Sicure" nella giornata di sabato 30 gennaio nell'Area Vasta 1 ha registrato un'adesione di 873 persone con 3 casi positivi. Nell'Area Vasta n.3 (località di Tolentino) sono stati effettuati 1416 test e sono stati riscontrati 4 positivi. Nell'Area Vasta n.5 (località di Ripatransone, Montalto delle Marche e Montefiore dell'Aso) si sono sottoposte al test 1749 persone con 4 soggetti positivi.
Complessivamente lo screening effettuato al Pala Chierici di Tolentino ha coinvolto 4.307 persone che si sono sottoposte a test: tra queste sono stati riscontrati, in totale, dieci casi positivi.
Dall'inizio del programma 'Marche Sicure', avviato dalla Regione Marche per il controllo della diffusione e il tracciamento dell’epidemia da SARS-CoV-2 e l’individuazione degli asintomatici positivi, hanno aderito 236.016 persone. Sono stati individuati 1220 casi positivi. In totale la percentuale di positività è pari allo 0,5%. I casi positivi rilevati sono stati sottoposti al tampone molecolare.
A Corridonia lo screening è in programma da martedì 2 a giovedì 4 febbraio dalle 8 alle 20 nella Tensostruttura in via Enrico Mattei. Potranno fare il tampone i cittadini dei Comuni di Corridonia, Appignano, Loro Piceno, Mogliano, Petriolo, Urbisaglia.
A Sarnano infine l’appuntamento è per mercoledì 3 e giovedì 4 febbraio dalle 14 alle 20 nel Palazzetto dello sport in via del Colle. Potranno usufruire del servizio gli abitanti di Sarnano, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Sant’Angelo in Pontano.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4227 tamponi: 2511 nel percorso nuove diagnosi (di cui 968 nello screening con percorso Antigenico) e 1716 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 14,4%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 362: 85 in provincia di Macerata, 152 in provincia di Ancona, 57 in provincia di Pesaro-Urbino, 35 in provincia di Fermo, 25 in provincia di Ascoli Piceno e 8 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (46 casi rilevati), contatti in ambito domestico (73 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (84 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (31 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (14 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (15 casi rilevati), screening percorso sanitario (6 casi rilevati).
Per altri 89 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 968 test e sono stati riscontrati 27 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 14,41% oggi rispetto al 13,22% di ieri.
Ricoverati per covid in calo nelle Marche secondo l'aggiornamento del Servizio Sanità della Regione: sono 601, -12 rispetto a ieri. Una diminuzione legata ai pazienti in reparti non intensivi che sono 378, -16 su ieri, mentre quelli in terapia intensiva sono 71 (+1) e quelli in area semi intensiva sono 151 (+3).
Nelle ultime 24ore ci sono stati inoltre 20 dimessi.In diminuzione anche gli ospiti di strutture territoriali da 229 a 224, mentre le persone nei pronto soccorso (tecnicamente non comprese tra i ricoverati) sono salite da 21 a 23.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilaciati dal Servizio sanitario regionale:
Fernando Alonso si appresta a tornare ad un ruolo operativo in F1 con Alpin. ll team è praticamente la Renault F1 che per volontà di Luca De Meo (AD Renault) ha cambiato nome, prendendo quello del marchio sportivo di casa Renault. Alonso si era ritirato nel 2018 perché riteneva non soddisfacente proseguire il rapporto con Mclaren che non gli consentiva prospettive vincenti.
Ora Renault sembra essere un team in crescita con un buono staff tecnico che ha dato ad intendere nelle ultime gare del 2020 di aver trovato il bandolo della matassa della sua competitività e quindi di poter migliorare i propri risultati sportivi.
Tutto questo suggellato da un compagno di squadra come Ocon che difficilmente potrà essere al livello del bicampione del mondo asturiano e quindi essere un elemento di disturbo nel team per Fernando.
Tuttavia c’è un “ma” sul quale tornerò nel corso della stagione 2021 di F1; vengo al dunque: Alonso ha dimostrato di essere un campione di classe iper-cristallina, di essere solido e veloce ma ha anche dimostrato che la sua smania di vincere a tutti i costi è stata spesso causa di deterioramento di rapporti umani che sono poi costati molte opportunità, ed anche opportunità di vittoria al "Matador".
Uno su tutti il caso di litigi ed umiliazioni inflitte in pubblico e bruscamente alla Honda per la sua scarsa competitività con i propulsori installati su McLaren, Honda ha poi reso la pariglia mettendo il veto affinchè Alonso partecipasse ad una edizione della 500 miglia di Indyanapolis con team motorizzati dalla Honda medesima.
Ora la domanda è: "Benché Alonso sembri essersi calmato, riuscirà a tenere a bada il suo sacro fuoco e a non creare dissesti e contraccolpi nel team fino al 2022 (anno in cui si spera l’Alpine avrà una macchina da lotta per il Mondiale)?"
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i contratti di lavoro e nello specifico l’incidenza del Covid-19 in tali rapporti. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “E’ possibile rifiutarsi di servire un cliente sprovvisto della dovuta mascherina ed a quali rischi lavorativi si può andare incontro?”.
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una situazione che in tale periodo di pandemia può accadere.
A tal proposito risulta utile riportare il caso giuridico rappresentato da un’azienda che aveva licenziato il proprio dipendente addetto alla vendita per non aver concluso la transazione alla cassa ad un cliente che si rifiutava di indossare la mascherina.
Tale condotta, secondo l’azienda, avrebbe violato gli obblighi derivanti dal contratto di lavoro, oltre ad avere danneggiato l’immagine dell’azienda; da parte sua, il lavoratore si difendeva sostenendo come sia stato il cliente a danneggiare l’immagine dell’azienda, posto che aveva dato addirittura del “ladro” a lui e al titolare del market.
La vicenda investita dal Tribunale del Lavoro, il quale respingeva l’opposizione alla reintegrazione nel posto di lavoro proposta dall’azienda, evidenziando che il cliente si era avvicinato al dipendente senza mascherina o altro dispositivo similare, che il commesso lo aveva informato che avrebbe potuto avvicinarsi coprendo il viso con il collo della felpa e che a tale invito il cliente aveva reagito affermando che “le mascherine le indossano i malati”, dando del ladro al dipendente e all’azienda e minacciando di chiamare la Polizia.
In tali elementi il Tribunale non ha rinvenuto la sussistenza di alcuna offesa grave alla dignità ovvero di un grave pregiudizio per gli interessi del titolare del market, ritenendo la reazione del lavoratore «giustificata dall’esasperazione per una condotta altrui omissiva, denotante ignorante sottovalutazione del fenomeno pandemico, accompagnata da frasi villane e sprezzanti della salute propria e degli altri clienti, oltreché del cassiere».
Pertanto, la condotta del commesso non è idonea a ledere la fiducia che sta alla base del rapporto di lavoro, non integrando dunque violazione del dovere di fedeltà ex art. 2105 c.c. e nemmeno giusta causa di licenziamento, considerando che il lavoratore si è limitato ad esercitare il proprio diritto a svolgere la prestazione in condizioni di sicurezza; del resto, il Tribunale evidenziava, inoltre che, «L’esimente dello stato di necessità gli consentiva anche di astenersi dal lavoro poiché lo svolgimento della prestazione lo esponeva ad un rischio di danno alla persona».
Per tali ragioni, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che: “Il lavoratore che si rifiuta di servire il cliente che non indossa la mascherina esercita il proprio diritto (costituzionalmente tutelato) a svolgere la propria prestazione in condizioni di sicurezza, considerando che essa lo esporrebbe ad un rischio di danno alla persona, senza comportare tale azione alcuna violazione al dovere di fedeltà e nemmeno giusta causa di licenziamento” (Tribunale di Arezzo, sez. Lavoro, sentenza n. 9/21; depositata il 13 gennaio 2021).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Yara, 13 anni, era scomparsa da Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, il 26 novembre 2010.
Il giorno della scomparsa aveva frequentato il corso di ginnastica ritmica nel centro sportivo del paese, che dista non più di 700 metri dalla casa in cui viveva con i suoi genitori.
I suoi genitori, non vedendola rientrare, hanno immediatamente dato l’allarme e sonoscattate le indagini, ma il corpo della povera Yara fu ritrovato casualmente solo dopo 3 mesi, abbandonato in un campo a Chignolo d’Isola, distante 10 chilometri da Brembate.
Il crimine è stato efferato: molteplici le ferite da arma da taglio sul suo corpo, una ferita più profonda al collo, numerosi i segni dei colpi ricevuti dalla ragazzina con una spranga ed un trauma cranico. Non furono trovati segni di violenza sessuale sul corpo. Secondo il medico legale, la morte della ragazzina è sopraggiunta a causa del freddo, dopo una lunga agonia, quindi in un momento successivo all’aggressione.
Il 16 giugno 2014 veniva arrestato Massimo Bossetti, un muratore di Mapello, incensurato.
Sul corpo di Yara era stata rilevata una traccia di DNA nucleare di un soggetto non identificato, definito “Ignoto 1”.
Si è giunti all’arresto di Bossetti proprio tramite le indagini a tappeto nella Bergamasca, svolte per dare un’identità ad “ ignoto 1”, attraverso il prelievo “a tappeto” di materiale biologico tra gli abitanti della zona: il DNA nucleare di Bossetti era risultato sovrapponibile al DNA nuclere ritrovato sul corpo di Yara.
Nel 2015 si conclusero le indagini e Bossetti fu rinviato a giudizio come unico imputato.
Si aprì un lungo ed infuocato dibattito tra la difesa di Bossetti e l’accusa, sulla validità delle analisi biologiche effettuate e sui riscontri ottenuti.
Il 1º luglio 2016 la Corte d'Assise di Bergamo condannò Massimo Bossetti all’ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, sentenza confermata nel 2017 in Appello.
Il processo si è concluso nel 2018 con la condanna definitiva all'ergastolo per Bossetti.
Per spiegare l’origine fattuale della decisione della Cassazione del 13 gennaio scorso, riportiamo le parole del Prof. Novani che dal luglio 2014 è entrato a far parte della difesa di Bossetti. In un’intervista spiega in modo semplice:
“A novembre 2019 abbiamo proposto un’istanza con cui abbiamo chiesto di poter vedere e analizzare i reperti da cui è stato estratto il dna di Ignoto 1. Questo perché nessuno ce li ha fatti non dico analizzare, ma neppure vedere per tre gradi di giudizio. Inoltre, abbiamo chiesto di poter visionare il materiale biologico: per anni ci è stato detto che era consumato. La cosa eccezionale è che il presidente del tribunale di Bergamo ha emesso un provvedimento in cui ha autorizzato tutto. Al che, abbiamo chiesto quando e dove poter visionare il materiale, ma lo stesso presidente del tribunale ci ha risposto che tutto quel che è stato prelevato dagli indumenti di Yara è sotto confisca, e che dunque non avremmo potuto fare niente. A quel punto abbiamo presentato due ricorsi in Cassazione, e la Suprema Corte ci ha dato ragione.”
La Suprema Corte ha deciso di concedere alla difesa del condannato l’esame dei 54 reperti del caso, tra cui il fantomatico DNA di ignoto 1.
L’ articolo 111 della Costituzione stabilisce che nel processo penale la prova si forma nel contraddittorio delle parti.
E’ possibile che una prova importante come quella del DNA entri nel processo senza un contraddittorio tra le parti? Pur nell’attesa del deposito delle motivazioni della Suprema Corte, sembrerebbe che la Cassazione, accogliendo il ricorso dei legali di Bossetti, abbia risposto: “no”. Ciò non significherebbe, a prescindere, voler contestare il percorso fatto della giustizia penale per accertare la colpevolezza del Bossetti, ma riaffermare il diritto di ogni imputato a che ciò avvenga secondo il rispetto delle forme del processo penale e delle garanzie costituzionali.
A volte il cittadino comune rimane piuttosto frastornato da tutte queste sentenze. Quello che in fondo rimane chiaro è la fine tragica di questa povera bambina e il grido del suo “aguzzino” che si professa innocente e continua a chiedere la revisione del processo, con argomenti che sembra non siano considerati privi del tutto di fondamento.
Attivato un altro step nel percorso della giunta regionale marchigiana a sostegno dello sport. È stato pubblicato il bando per l’assegnazione di contributi alla realizzazione di manifestazioni e competizioni sportive di livello regionale, nazionale e internazionale.
“Sono 150 mila euro le risorse stanziate per questa misura e rappresentano un aiuto mai come ora necessario per il settore dilettantistico, provato più di altri dalla pandemia - ricorda l’Assessore allo Sport Giorgia Latini – Coni, Federazioni, Società sportive ed Enti sono l’asse dorsale della pratica sportiva dilettantistica in cui, specie per i più giovani, il momento agonistico assume il ruolo indispensabile di stimolo all’attività motoria”.
La domanda di contributo dovrà essere inviata esclusivamente tramite il sistema informativo SIGEF dalle ore 23:59 del primo febbraio alle ore 18:00 del 15 marzo.
Tutte le informazioni necessarie per la presentazione delle istanze di partecipazione e per gli adempimenti successivi sono disponibili sul sito istituzionale: www.norme.marche.it e sul portale regionale: clicca qui.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime registrate al Covid Hospital di Civitanova Marche: si tratta di una 80enne del luogo, di un 82enne di Macerata e di un 93enne di Monte San Giusto. Nel Maceratese si segnala anche il decesso di un 87enne maceratese, spirato al nosocomio cittadino. Un'altra cittadina della provincia, una 70enne di Civitanova Marche, si è spenta alla Residenza Valdaso, dove c'è stato anche il decesso di un 78enne di Sant'Elpidio a Mare.
Due, invece, i decessi registrati all'ospedale di Pesaro: si tratta di una 72enne di Acqualagna e di un 93enne di Fano.
Due vittime anche al nosocomio di San Benedetto del Tronto, dove sono spirati un 91enne di Pesaro e un 73enne di Montegranaro. Un decesso registrato anche all'ospedale Torrette di Ancona dove ha perso la vita una 87enne originaria di Falconara Marittima.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 1966 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (807), mentre sono 334 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Prete positivo al Covid-19 pranza con i suoi confratelli e partecipa a un rito funebre: decine di contagiati
Il coronavirus arriva nella Diocesi di Fabriano-Matelica (Ancona). Per un pranzo alla Casa del Clero cittadina, una ventina di sacerdoti, molti in pensione, sono costretti alla quarantena obbligatoria e in attesa di essere convocati per sottoporsi all'esame del tampone molecolare.
Questo perché un presbitero di una parrocchia di una delle frazioni fabrianesi è risultato positivo al Covid-19. Per almeno quindici giorni, fino al 10 febbraio circa, molti fedeli vedranno la vita parrocchiale rivoluzionata. Difficoltà per le varie funzioni religiose nelle parrocchie della diocesi, si cercano sostituti fra i preti che non pranzano nella struttura diocesana. "Si cercherà di rimediare al meglio con i sacerdoti non coinvolti con la quarantena", il commento del vicario generale della Diocesi Fabriano-Matelica, Tonino Lasconi.
(Fonte Ansa)
Il Covid 19 ha dato notorietà ad un piccolo strumento, il saturimetro, fondamentale per valutare il livello di funzionalità respiratoria che è uno dei segni vitali più importanti da monitorare per il controllo della propria salute . Da questa premessa Federfarma Marche , in piena sintonia con le associazioni provinciali dei titolari di farmacia , ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini marchigiani per portare “un saturimetro in ogni casa” .
Da lunedì 1 febbraio , in oltre 300 farmacie marchigiane sarà possibile acquistare il piccolo apparecchio ad un prezzo di assoluto favore e ricevere dal farmacista utili suggerimenti sul migliore utilizzo.
Andrea Avitabile , presidente di Federfarma Marche sottolinea” l’impegno dei farmacisti per sensibilizzare la popolazione in un momento in cui è necessario valorizzare sempre più il rapporto di fiducia tra cittadino e professionista in camice bianco“. Sono 40 le farmacie che in provincia proporranno i saturimetri a prezzo concordato , un numero rilevante come evidenzia Ida Kazcmarek presidente di Federfarma Macerata" titolari e dipendenti delle nostre farmacie saranno anche a disposizione per informare sul migliore uso del saturimetro per monitorare la salute del nucleo familiare”.
Anche in questa occasione la farmacia si conferma fondamentale presidio sanitario di prossimità come già avvenuto per i test sierologici in regime di auto somministrazione proposti nelle farmacie tra novembre e dicembre in piena sintonia con la regione marche , per arginare la curva epidemica . Sono stati più di 15.000 i test sierologici effettuati nelle farmacie marchigiane , risultato importante vista la capillarità delle farmacie , operanti anche in quelle aree interne della Regione, dove spesso sono unico presidio sanitario, per dare risposte immediate a fasce “fragili “di popolazione . .
Da alcune settimane Federfarma Marche ha sottoposto all’Assessore alla sanità Saltamartini la volontà di ampliare la collaborazione ed effettuare , senza costo alcuno per la Regione ed in base alla più recente normativa sanitaria nazionale , anche i tamponi antigenici con prelievo nasale.
Per Avitabile “la proposta avanzata, di cui aspettiamo ancora risposta, è per attivare un ennesimo efficace baluardo contro la diffusione del contagio, ottenere nuovi dati utili nella lotta al Covid-19, riservando alla popolazione ed all’Amministrazione Regionale efficienza e professionalità, finalizzata alla sicurezza collettiva”
Via libera dell'Ema al vaccino AstraZeneca per le persone dai 18 anni."L'agenzia europea del farmaco ha dato l'ok al vaccino Astrazeneca. È una notizia incoraggiante. La battaglia contro il virus è ancora complessa, ma avere a disposizione un altro vaccino efficace e sicuro ci da' più forza nella campagna di vaccinazione". Lo ha scritto in un post su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.
Per l'Ema il vaccino di AstraZeneca può essere utilizzato anche per gli over 55 "anche se non ci sono ancora molti dati poiché la maggior parte dei partecipanti ai test avevano un'età compresa tra i 18 e i 55 anni", si legge nella nota dell'Ema.
"Non abbiamo molte informazioni sull'efficacia del vaccino AstraZeneca nella fascia di età degli over 55, ma il 13% dei pazienti inclusi in questa analisi erano anziani.
Lo raccomandiamo sulla base dei dati e dell'esperienza accumulata con gli altri vaccini. Ci attendiamo qualche tipo di efficacia anche per questo sub-gruppo, anche se l'esatto livello di efficacia non può essere stimato ora". Lo dichiara un esperto dell'Ema, Bruno Sepodes, aggiungendo: "Questo significa che può essere usato, ma se ci sono altre opzioni sono preferibili"."Non sappiamo ancora se il vaccino AstraZeneca sia efficace di fronte alle varianti ed abbiamo chiesto all'azienda di fornire dati, come abbiamo fatto con le altre case farmaceutiche". Così la direttrice dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), Emer Cooke, spiegando che il parere positivo al vaccino è stato all'unanimità e basato su un solido dibattito scientifico.AstraZeneca plaude al via libera senza limitazioni per le persone più anziane dato oggi dall'agenzia di controllo Ue sul farmaco, al vaccino anti Covid sviluppato assieme all'università di Oxford, e assicura di voler garantire - dopo le polemiche su questi giorni con Bruxelles - "un acceso ampio ed equo alle forniture". Lo si legge in una nota diffusa dall'azienda farmaceutica anglo-svedese.La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà domani, 30 gennaio, per esaminare il dossier del vaccino anti-Convid di AstraZeneca e per l'autorizzazione all'immissione in commercio e all'utilizzo nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. La commissione valuterà anche la platea di popolazione per la quale il vaccino risulta maggiormente indicato.
(Fonte: ANSA)
"Il Ministro Speranza mi ha appena comunicato che le Marche da domenica torneranno in zona gialla"
Ad annunciarlo è lo stesso presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in un post su facebook. Le nuova zona scatterà a partire dal 31 gennaio. Così è stato deciso secondo i dati che emergono dal monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità. Il sigillo dell'ufficialità arriva dalla firma di una nuova ordinanza da parte del ministo della Salute, Roberto Speranza.
A stretto giro è un ulteriore precisazione da parte del Presidente Acquaroli: "Chiarisco che la nostra Regione tornerà in zona gialla alla mezzanotte tra domenica e lunedì, ossia a seguito della scadenza dell'ordinanza vigente".
Ecco come cambiano cambiano i colori delle Regioni a partire da domenica 31 gennaio:
Arancione: Puglia, Sicilia, Sardegna, Umbria, Bolzano.
Giallo: Valle D’Aosta, Calabria, Emilia-Romagna, Veneto, Trento, Toscana, Molise, Campania, Basilicata, Lombardia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte.
Ripristinare subito le autonomie scolastiche. Il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari ha scritto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ugo Filisetti, al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e all’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e diritto allo studio Giorgia Latini per chiedere quanto prima di attuare le nuove norme previste dalla Finanziaria riguardo alla programmazione regionale della rete scolastica ed offerta formativa per l’anno scolastico 2021-22.
Infatti la legge di bilancio per il 2021 dà un aiuto alle scuole e modifica i limiti dimensionali delle autonomie scolastiche, comportando per la nostra provincia una riduzione da 400 a 300 studenti per le istituzioni situate nei Comuni montani e da 600 a 500 per quelle dei Comuni del restante territorio provinciale.
Quindi solo gli istituti al di sotto di tali nuovi limiti perderanno l’autonomia e saranno annessi ad un altro istituto scolastico, facendo scattare la reggenza per i ruoli direzionali.
“Questo significa - dichiara Pettinari - che le scuole rientranti nei nuovi parametri potranno riavere le figure stabili a tempo indeterminato di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi, figure fondamentali per ogni istituto, sia per l’organizzazione della didattica che per lo sviluppo di una scuola legata al suo territorio e alle sue esigenze. Abbiamo pertanto chiesto agli uffici competenti, interessando anche le varie istituzioni locali, di avere una risposta in tempi brevi, per esaminare così le delicate questioni della programmazione scolastica sulla base del quadro aggiornato delle autonomie. La nuova norma è importantissima per il nostro territorio, specie per le zone montane che in questi anni hanno vissuto il fenomeno dello spopolamento, aggravato anche a causa del terremoto, e che oggi si ritrovano pure a subire l’emergenza Covid”.
La legge di bilancio per il 2021 inoltre prevede l’incremento degli organici di sostegno, degli assistenti tecnici e di personale per il potenziamento dell’offerta formativa della scuola dell’infanzia.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19.
Due vittime registrate all'ospedale di Civitanova Marche: si tratta di un 79enne di Urbisaglia e un 83enne di Sant'Elpidio a Mare.
Nelle strutture ospedaliere dell'Anconetano sono 5 le vittime: si tratta di un 71enne di Ostra deceduto al nosocomio di Jesi e di una 89enne delle città dorica deceduto all'Inrca di Ancona mentre altre tre persone hanno perso la vita all'ospedale di Senigallia: un 92enne di Arcevia, una 93enne di Monsano e una 84enne senigalliesi.
4, invece, i decessi registrati al "A.Murri" di Fermo: si tratta di una 82enne di Porto San'Elpidio, un 89enne di Monteleone, un 88enne di Sant'Elpidio a Mare e una 84enne di Montegranaro. Sempre nella cittadina calzaturiera si spento un 85enne presso la propria abitazione. Due vittime anche al nosocomio di San Benedetto del Tronto, dove sono spirati un 75enne di Porto San Giorgio e un 81enne di Grottammare. Un decesso registrato anche all'ospedale di Pesaro dove ha perso la vita un 83enne originario di Fano.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1955 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (804), mentre sono 329 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio Sanitario regionale:
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4780 tamponi: 3132 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1674 nello screening con percorso Antigenico) e 1648 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'11,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 371 (92 in provincia di Macerata, 60 in provincia di Ancona, 111 in provincia di Pesaro-Urbino, 52 in provincia di Fermo, 44 in provincia di Ascoli Piceno e 12 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (47 casi rilevati), contatti in setting domestico (77 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (95 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (19 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (13 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (15 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati). Per altri 99 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1674 test e sono stati riscontrati 69 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 6%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente:incidenza all'11,84% oggi rispetto all'15,14% di ieri.
In diminuzione di 8 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 613, di cui 73 in terapia intensiva (+3 rispetto a ieri). Sono, invece, 40 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 119 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 53 al Covid Hospital e 16 a Camerino. Altri 7 sono ospitati nei Pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Gli italiani non possono più attendere: i loro tempi sono oramai scaduti.
Con le dimissioni del Presidente del Consiglio Conte si è aperta ufficialmente la crisi di governo, nell’aria da un paio di mesi. Ora è il Presidente della Repubblica che, attraverso le consultazioni delle forze politiche, giungerà ad una soluzione, scegliendo chi possa avere la fiducia delle Camere.
Aperte le consultazioni: una partita a poker. A carte coperte si cerca di stanare l’avversario Conte, da una parte, l’avversario Renzi dall’altra.
Il senatore di Forza Italia, Luigi Vitali, ieri sera aveva annunciato di lasciare Forza Italia per sostenere il Conte ter, annunciando il passaggio nel neonato gruppo al Senato degli Europeisti. Ma nella notte ci ripensa. Sembrerebbe che le telefonate intercorse con Silvio Berlusconi prima e con Matteo Salvini poi, l’avrebbero convinto a non lasciare Forza Italia.
Lo slogan del partito Italia Viva di Renzi è “ consultazioni senza veti”, che diventa ancor più sibillino nel suo proseguire: “Non metteremo veti su Conte, ma non c'è solo lui. Andremo al Colle senza fare nomi ma per discutere di temi".
Intanto Zingaretti, alla direzione PD: "Chiedo mandato per proporre reincarico a Conte”.
Luigi Di Maio, conferma l’intenzione del MoVimento 5 Stelle di salire al Colle in occasione delle consultazioni facendo come "unico nome quello di Giuseppe Conte" ma sembrerebbe che all’interno del Movimento non manchino i favorevoli a riaprire il dialogo con Italia Viva.
Salvini dalla Lega fa sapere: "La prima opzione che portiamo al Colle venerdì è il voto, ma non è l'unica".
"Elezioni subito" resta la posizione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Berlusconi: “Esecutivo di unità o voto. Forza Italia è nel centrodestra".
E gli italiani? Moltissimi in cassa integrazione da marzo 2020. Da marzo sì...ma il primo pagamento (pari all’80 % con il limite di un massimale, ricordiamolo, non sulla busta paga) è arrivato per molti nel mese di giugno, e con tali irregolarità e ritardi continua ad arrivare (o a non arrivare!).
Ciò a causa del numero delle domande, più che raddoppiate nel corso dell’ultimo anno, e del solito problema tutto italiano, di una macchina burocratica lenta dalle procedure confuse, cristallizzata ormai da decenni a causa dell’incapacità dei precedenti governi di centro sinistra e di centro destra, di attuare una riforma di ammodernamento del sistema della pubblica amministrazione, a partire dalla digitalizzazione.
Ci sono i 50enni che sono costretti a farsi aiutare dagli anziani genitori, gli anziani genitori che passano le notti in bianco preoccupati dalla nuova improvvisa precarietà economica dei loro figli oramai adulti.
Mutui che sono stati contratti in “tempi non sospetti” da pagare, affitti che non si riescono ad onorare, scadenze.
E tutte le migliaia di famiglie in cui uno solo lavorava e uno solo portava a casa lo stipendio, che non possono contare sui genitori anziani perchè magari non ci sono più, e quest’anno hanno dovuto aspettare 9 mesi per ricevere 900 euro, come sopravvivono?
Serve subito un Governo forte per parlare di queste cose ed iniziare a risolverle. Le vite degli italiani sono congelate, mentre le consultazioni “proseguono”.
La realtà di questo grande pasticcio a cui stiamo assistendo è che ancora non si riesce a vederne la soluzione: senatori che entrano a far parte degli europeisti e poche ore dopo si pentono e tornano indietro, altri che dichiarano una cosa e nel loro retropensiero c’è tutt’altro.
Sembra di assistere ad un film giallo la cui soluzione sarà chiara solo all’ultimo momento. Il povero italiano che ha davanti a sè i gravi problemi della sua esistenza può augurarsi soltanto che tutto finisca prestissimo e nel miglior modo per tutti noi.
Si è svolto oggi a Roma, un incontro tra il Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del MiBACT, Leandro Ventura e l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini. Al centro dei temi in dibattito l’avvio di una collaborazione che porterà ad un accordo quadro tra l’Istituto e la Regione Marche.
“Si tratta di un’originale e importante iniziativa – ha spiegato Giorgia Latini - per la valorizzazione, la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e etnoantropologico della nostra Regione: la prima in Italia a sperimentare questa interessante collaborazione, che darà grande spazio ai nostri borghi e alla promozione dei territori. Una iniziativa che si inserisce perfettamente negli obiettivi del progetto che stiamo costruendo per valorizzare i borghi marchigiani. Un modo per sperimentare la capacità di saper connettere l’innovazione tecnologica e la tradizione culturale, la sapienza dei processi produttivi e la creatività.“
“Le Marche - ha concluso l’assessore - vantano già un patrimonio museale demo-etnoantropologico unico nel panorama nazionale sia in termini di quantità, ben 56 sparsi su tutto il territorio regionale e per lo più nelle aree interne, sia in termini di qualità come rarità e originalità delle raccolte che restituiscono uno spaccato delle storie di vita quotidiana e di lavoro. Questo accordo rappresenterà un’ulteriore opportunità per rendere più riconoscibile e quindi più visibile la nostra regione attraverso le peculiarità che la distinguono e quindi una valorizzazione anche sotto il profilo turistico. Sappiamo, ad esempio, che l’Unesco riconosce patrimonio dell’Umanità anche la cultura immateriale di un Paese, ebbene sono sicura che le Marche potrebbero candidarsi a questo riconoscimento attraverso le forti e radicate tradizioni artigiane".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 13 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima registrata all'ospedale di Macerata, si tratta di una 92enne di Tolentino. Nel Maceratese si rileva anche il decesso di una 81enne di Esanatoglia, all'ospedale di Camerino.
Nelle strutture ospedaliere dell'Anconetano sono 3 le vittime: si tratta di un 79enne del capoluogo deceduto a Torrette, un 75enne di Senigallia e una 81enne di Cupramontana spirati al nosocomio di Senigallia.
Sette, invece, i decessi registrati nel Pesarese: si tratta di una 92enne di San Lorenzo in Campo, un 70enne di Sassocorvaro Auditore, un 76enne di Fano, una 83enne di Mercatello sul Metauro e una 86enne del capoluogo che hanno perso la vita all'ospedale di Pesaro; mentre un 85enne di Pesaro e una 94enne di Terre Roveresche sono deceduti all'Rsa Galantara.
Una vittima anche al nosocomio di San Benedetto del Tronto, dove si è spento un 71enne di Ascoli Piceno.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1939 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (803), mentre sono 328 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.