L'obbligo del POS è stato introdotto per la prima volta nel codice penale dall'articolo 696. Secondo questo articolo, chiunque rifiuta di ricevere monete che hanno corso legale nello Stato, come appunto quelle elettroniche, potrebbe avere una sanzione amministrativa fino a 30 euro. Nonostante questo però, nel corso degli anni tale tipo di sanzione non è mai stata applicata in maniera regolare.
Nel corso del tempo però, l'obiettivo di eliminare l'evasione fiscale e anche di ridurre la diffusione del contante ha portato il legislatore a cercare delle nuove norme per incentivare all'utilizzo del pagamento con POS. Prima del 2016, ma poi soprattutto nel 2020, è scattato finalmente l'obbligo POS professionisti e quindi, il diktat di far pagare con il POS per tutta una serie specifica di categorie.
POS obbligatorio, la normativa fino al 2016
L'utilizzo del POS obbligatorio è diventato importante nel corso, soprattutto, degli ultimi anni. Del resto, sono tanti a voler pagare con il POS in quanto si tratta di un metodo molto semplice e che è stato anche incentivato da alcune politiche messe in campo dagli istituti bancari.
Oltre a quanto previsto nel codice penale con l'articolo 693, a partire dalla legge di stabilità 2016 e con la Direttiva Psd2 (Payment Services Directive) sui pagamenti nell'Unione Europea, la norma è divenuta molto più stringente. Nel corso del tempo, la direttiva però non è stata applicata così come si doveva.
La Direttiva infatti, prevedeva la riduzione delle commissioni interbancarie anche nei pagamenti al di sotto dei 5 euro e questo voleva sia per le carte di credito, che per quelle di debito. In questo modo, si cercava di incentivare il pagamento digitale, ma non è stato poi possibile farlo realmente. Nel tempo c'è stato anche il decreto sviluppo del 2012 a cercare di formulare questa obbligatorietà.
In questo decreto si prevedeva che l'uso della moneta elettronica venisse incentivato per semplificare la tracciabilità dei movimenti bancari e quindi, contrastare l'evasione fiscale. In pratica, si cercava di rendere il POS obbligatorio, ma di fatto non veniva mai sancito uno stop vero e proprio.
La normativa fino al 2020 per i pagamenti con POS
Con la normativa sulla legge di stabilità del 2016 si cercava di bloccare un fenomeno ormai troppo diffuso. Infatti, molti esercizi commerciali rifiutavano il pagamento POS per importi inferiori a una determinata somma. Questo non solo non è previsto dalla legge, ma soprattutto è una cosa che non è proprio possibile fare e si dovrebbe incorrere in delle sanzioni.
Ecco perché il legislatore ha deciso di mettere in conto qualcosa di differente. Infatti, la legge di bilancio del 2020, e poi successivamente anche la normativa fiscale di riferimento, stabilisce l'obbligatorietà del POS.
Il POS è diventato obbligatorio lo scorso anno. L'obbligo POS è partito dal primo luglio 2020. Dopo varie proroghe finalmente è arrivata la data di scadenza. Oggi il bancomat obbligatorio riguarda non solo le attività commerciali, imprenditoriali o produttive, ma è stato anche sancito l'obbligo POS professionisti. Per cercare di incentivare la diffusione di POS, si è anche stabilito un cosiddetto bonus POS.
Che cos'è il Bonus POS
Con la legge di stabilità del 2020 si è deciso anche di garantire un'agevolazione fiscale per chiunque avesse comprato un dispositivo per i pagamenti digitali. Il legislatore, a seguito dell'introduzione dell'obbligo POS professionisti, ha deciso di mettere in campo degli incentivi in modo tale da cercare di rimborsare gli esercenti che dovevano fare questa spesa per l'attivazione dei pagamenti digitali.
Il bonus POS prevede di rimborsare con credito di imposta pari al 100% i liberi professionisti, negozi, attività commerciali oppure imprenditoriali che devono installare questi dispositivi nelle loro attività. In particolare, possono essere rimborsati, come credito d'imposta fino al 30%, sia i costi per l'attivazione e mantenimento del POS, ma anche quelli relativi alle commissioni sulle transazioni.
La diffusione del POS obbligatorio
Da quando è partita la normativa relativamente al POS obbligatorio, il pagamento digitale è diventato molto più diffuso. Molti vogliono pagare con il POS. Questa pratica è stata favorita anche dall'attivazione del cosiddetto Cashback di Stato e in generale, dal provvedimento di Cashback previsto per tutti coloro che effettuano pagamenti in digitale.
Insieme agli incentivi fiscali per gli esercenti, il Cashback garantisce comunque un ritorno economico a coloro che pagano anche delle piccole spese con la carta. Tale incentivo, probabilmente porterà nel corso dei prossimi anni a diffondere sempre di più i pagamenti in digitale. Quindi, l'acquisto di un POS mobile oppure di un classico, è diventato oramai da prendere in considerazione ed è una spesa fissa per gli esercenti.
Chi vuole adeguarsi deve scegliere il miglior POS in base alle proprie esigenze, calcolando bene qual è il volume di affari con pagamenti digitali della propria attività. Insieme all'obbligo POS, e quindi all'installazione di un bancomat obbligatorio, vi è anche l'opportunità di attivare il bonus POS, ovvero il già citato incentivo fiscale che aiuterà a sostenere le spese iniziali.
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