Allarme alga tossica lungo le coste di Ancona: concentrazioni in aumento al Passetto e Pietralacroce
Ad Ancona continua a destare preoccupazione la presenza della microalga "Ostreopsis cf. ovata", rilevata in concentrazioni particolarmente elevate lungo i tratti costieri del Passetto e di Pietralacroce. Dopo i primi campionamenti effettuati il 1° agosto, che avevano già fatto scattare la fase emergenziale, i nuovi controlli eseguiti dall’ARPAM il 7 agosto hanno confermato un aggravamento della situazione, con valori che hanno raggiunto rispettivamente 2.900.000 cellule per litro al Passetto e 1.100.000 cellule per litro a Pietralacroce.
Questi livelli superano ampiamente la soglia di attenzione fissata dalle linee guida nazionali, rendendo necessario il proseguimento delle misure emergenziali previste dai protocolli di monitoraggio e intervento per la gestione del rischio biologico nelle acque marine.
Fortunatamente, nei punti di campionamento restanti della regione non è stata riscontrata la presenza dell’alga. L'Arpam ha assicurato che i controlli continueranno con maggiore frequenza sia nelle zone interessate sia nelle aree limitrofe, garantendo un monitoraggio costante. I dati rilevati vengono tempestivamente comunicati alle autorità competenti e pubblicati sul sito istituzionale dell’agenzia per assicurare la massima trasparenza e informazione alla cittadinanza.
L'alga "Ostreopsis cf. ovata" è una microalga tropicale appartenente alla famiglia delle dinoflagellate, nota per la sua potenziale tossicità. Negli ultimi anni ha trovato condizioni favorevoli per proliferare lungo le coste italiane soprattutto durante i mesi estivi, in presenza di acque calme, temperature elevate e scarsa movimentazione marina. Quando si verifica una fioritura intensa, questa microalga può produrre tossine che si diffondono sia nell’acqua sia nell'aerosol marino, con possibili conseguenze per la salute pubblica.
L'esposizione può avvenire per contatto diretto con l'acqua contaminata oppure tramite inalazione delle microgocce trasportate dal vento lungo le zone costiere. Tra i sintomi più comuni associati all'inalazione dell'aerosol vi sono irritazioni delle mucose di naso, gola e occhi, mal di testa, febbre, tosse secca persistente, disturbi respiratori di tipo simil-asmatico e spossatezza generale. Il contatto diretto con l’acqua può provocare dermatiti, prurito cutaneo, bruciore agli occhi e congiuntivite.
Sebbene non si tratti di effetti cronici o permanenti, la gravità dei sintomi varia a seconda della sensibilità individuale e del tempo di esposizione, con particolare attenzione riservata a soggetti fragili, bambini e anziani.
In considerazione dell’elevata concentrazione di "Ostreopsis cf. ovata" rilevata, le autorità sanitarie invitano i cittadini a prestare particolare attenzione e a seguire alcune raccomandazioni fondamentali. Si sconsiglia la balneazione e lo svolgimento di attività sportive acquatiche nei tratti interessati, così come di sostare a lungo sulle scogliere o nelle immediate vicinanze del mare.
È importante inoltre monitorare l’insorgere di eventuali sintomi respiratori dopo una giornata trascorsa in spiaggia e consultare prontamente un medico in caso di disturbi sospetti. La collaborazione della popolazione è fondamentale per contenere i rischi e garantire la sicurezza durante questi eventi ambientali.
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