
di Ludovico Corvatta

Lube, sei di nuovo in finale: Milano piegata in 4 set, sarà lotta scudetto contro Trento
I quasi 4mila cuori biancorossi dell'Eurosuole Forum spingono la Cucine Lube Civitanova all'ennesima finale scudetto. Si mantiene vivo il sogno del quarto tricolore consecutivo, dopo aver piegato in quattro set (27-25, 25-22, 23-25, 27-25) l'Allianz Milano al termine di una serie appassionante e ricca di colpi di scena. Nella decisiva gara 5 i cucinieri si impongono in quattro set (27-25, 25-22, 23-25, 27-25). Per gli uomini di Blengini il prossimo appuntamento è fissato per il primo maggio (ore 18:15) quando andrà in scena gara 1 della finalissima in quel di Trento contro l'Itas. Si arresta, invece, la corsa dei meneghini salutati comunque dagli applausi scroscianti dei tifosi ospiti che riconoscono ai giocatori l'impresa compiuta in questa stagione con l'eliminazione ai quarti della favoritissima Perugia. Sugli spalti non è mancato lo spettacolo in un palazzetto brulicante di entusiasmo, alla presenza del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, del questore Vincenzo Trombadore e del prefetto Flavio Ferdani. Da segnalare la spettacolare coreografia architettata dai Predators prima dell'inizio del match, ispirata ancora una volta a Jumanji come in occasione di gara 3, e accompagnata dallo striscione "Fidatevi di voi e gli occhi non sbattete". LE FORMAZIONI - Confermati, da ambo i lati, i sestetti tipo. Lube in campo con De Cecco al palleggio in diagonale con l’opposto Zaytsev, Yant e Nikolov in banda, Anzani e Chinenyeze al centro, Balaso libero. Ospiti schierati con la diagonale Porro-Patry, Ishikawa e Mergarejo in banda, Piano e Loser al centro, Pesaresi libero. PRIMO SET - Civitanova parte fortissimo al servizio e trova l'ace sia con Zaytsev che con Nikolov, volando sull'immediato più tre (6-3). Milano non ci sta e, approfittando degli errori in attacco dei padroni di casa, ritrova subito la parità (7-7). La Lube, un po' come in tutta la stagione, alterna grandi giocate a momenti di blackout. Un pallonetto di Ishikawa che incoccia l'asta dà il via a una nuova mini-fuga dei cucinieri (16-13), che costringe Piazza al time-out. Al rientro in campo l'Allianz ha la reazione attesa dal suo allenatore e ricuce il gap con Melgarejo (19-18). Gli ospiti ritrovano la parità sul 23 pari e portano il set ai vantaggi. La Lube se lo aggiudica in ogni caso, alla terza chance utile, con un grande muro di Nikolov (27-25). SECONDO SET - Milano continua a confermarsi piuttosto imprecisa dai nove metri, facendo registrare nove errori in poco più di un set (4-2). Dall'altro lato del campo anche Anzani si iscrive a referto dopo un primo set da zero punti. Ishikawa non appare in una delle sue migliori serate (ci smentirà nel corso del match totalizzando 20 punti, top scorer della sua squadra), Civitanova va sul più tre (12-9). Zaytsev infiamma il palas quando si traveste da alzatore e consegna a Nikolov una splendida palla da attaccare. La Lube fa la voce grossa (17-13), mentre Milano non esce dalla spirale negativa al servizio: a fine secondo set saranno ben 13 gli errori complessivi. Sul 21-18 Blengini sceglie di rinforzare la ricezione inserendo D'Amico per Yant, ma Ishikawa non si fa spaventare e va a trovare l'ace proprio individuando il neo entrato come obiettivo. Il numero dello schiacciatore giapponese ridà fiducia ai meneghini che firmano un parziale di 3-0 (21-20). Ma non basta, Civitanova non spreca il margine acquisito e si porta sul due a zero (25-22). TERZO SET - L'Allianz non vuole essere semplice sparring partner e coglie il break per prima nel terzo set (1-3). Ci pensa Chinenyeze a sopire gli entusiasmi ospiti con un muro su Piano: è di nuovo parità (8-8). Equilibrio che dura, però, un battito di ciglia grazie a Patry che si sveglia dal torpore e bombarda alla battuta consegnando il +3 ai suoi (8-11). È ancora una volta al muro che Civitanova ricorre per rientrare in carreggiata (15-16). Milano si affida a tutto il talento offensivo di Ishikawa per conservare il break, riuscendo a condurre in porto il set (23-25). La partita si allunga. QUARTO SET - La Lube parte a razzo e si porta sul 4-1 immediato. Una dichiarazione d'intenti piuttosto chiara. Quando Yant pesca due ace consecutivi, l'Eurosuole Forum trabocca di entusiasmo (10-5). Il pubblico assapora la finale. L'Allianz non si lascia prendere dal panico e ha il merito di tornare sul meno due (17-15). A dare una nuova spallata alla partita ci pensa Ivan Zaytsev con due super schiacciate (19-15). I giochi sembrano fatti, ma Civitanova si smarrisce sul più bello sbagliando troppo alla battuta. Con l'ace di Porro e l'attacco di Ishikawa, Milano riprende la Lube (21-21). Si va ai vantaggi. Dopo aver dilapidato i primi due match point, il lieto fine arriva con il servizio vincente di Nikolov (mvp della partita con 21 punti), certificato anche dal video-check. La festa può cominciare. Il tabellino Cucine Lube Civitanova - Allianz Milano 3-1 (27-25, 25-22, 23-25, 27-25) Cucine Lube Civitanova: De Cecco 1, Yant Herrera 15, Chinenyeze 12, Zaytsev 17, Nikolov 21, Anzani 6, Balaso (L), D'Amico, Bottolo, Diamantini, Garcia Fernandez, Ambrose (L), Gottardo, Sottile. All. Blengini. Allianz Milano: Porro 3, Ishikawa 20, Loser 15, Patry 10, Melgarejo Hernandez 15, Piano 5, Patry 8, Vitelli, Pesaresi (L), Ebadipour, Lawrence, Bonacchi, Fusaro, Colombo. All. Piazza. ARBITRI: Stefano Cesare (RM) e Marco Zavater (RM) PARZIALI: 27-25 (33’), 25-22 (29'), 23-25 (28'), 27-25 (34'). Totale: 2h 04’. NOTE: Milano: battute sbagliate 23, ace 4, muri 7, attacco 49%, ricezione 58% (25% perfette). Civitanova: battute sbagliate 22, ace 5, muri 6, attacco 51%, ricezione 47% (32% perfette). Spettatori: 3983. MVP: Nikolov. (Credit foto: Spalvieri/Lube Volley)

Serie D, il Tolentino piega il Trastevere in dieci: Nagy segna il gol dell'anno
Il secondo successo casalingo stagionale del Tolentino mantiene viva la fiammella della speranza. Nella sfida interna contro il Trastevere i cremisi si impongono per due a uno con le reti decisive di Gori e Nagy. A due turni dal termine del campionato sono cinque le lunghezze che separano i marchigiani dalla zona playout. Servirà un'impresa con la consapevolezza che il destino è nelle mani altrui. Da segnalare, sugli spalti, il canto ininterrotto degli ultras locali, coadiuvati dai supporters dell'Osimana. Le due squadre sono legate da uno storico gemellaggio. LA CRONACA - Zannini propone il tridente offensivo con ai lati Tizi e Pallecchi e Moscati come riferimento centrale. A centrocampo Gori è il regista con Papaserio e Marcelli come incursori. In difesa linea a quattro con Massarotti e Lattanzi terzini, Nagy e l'adattato Rozzi centrali. Avvio di partita vivace. Al 13' il Tolentino passa in vantaggio con il tap-in sotto porta di Gori, bravo a sfruttare l'assist di Pallecchi, trovato in area di rigore dal suggerimento di Massarotti. La reazione dei laziali è rabbiosa ma non conduce a clamorose occasioni da rete sino alla mezz'ora. Al 31' De Costanzo sfiora il palo con una conclusione radente al termine di un ottimo contropiede, con il pallone che viene anche deviato in angolo da Rozzi. Trastevere costantemente in proiezione offensiva sino al duplice fischio che sancisce l'intervallo con il Tolentino che riesce a conservare il vantaggio. Il copione della partita non cambia nella ripresa. A spingere, alla ricerca del pareggio, sono i capitolini. Le loro avanzate sono, però, sterili. Al 65' l'episodio che segna la partita. Nagy pesca il gol dell'anno con un'incredibile parabola su punizione dal centro del campo che beffa il portiere ospite Semprini. Una rete che abbaglia e al contempo stupisce il 'Della Vittoria'. Al 68' ancora Tolentino pericoloso con l'incrocio dei pali centrato da Pallecchi dalla trequarti. Al 73' il legno lo coglie Alonzi dopo confuso batti e ribatti in area di rigore tolentinate. Al 75' espulsione per Rozzi con i padroni di casa che rimangono in dieci. Il finale è contrassegnato da un assalto continuo del Trastevere, sorretto dall'uomo in più. All'81' il direttore di gara decreta un discusso rigore a favore dei laziali per un contatto in area tra Nagy e Baldari. Dal dischetto Tortolani non fallisce. Finale in apnea per i locali con recupero monstre di sette minuti concesso. Il triplice fischio arriva come una liberazione.

Lube, la semifinale Scudetto torna in parità: i biancorossi cedono al tie break a Milano
La Cucine Lube Civitanova manca l’allungo nella Semifinale Scudetto in Gara 2 all’Allianz Cloud. A imporsi sono i padroni di casa dell’Allianz Milano al tie break (25-18, 20-25, 25-21, 21-25, 15-9) portando sulla situazione di 1-1 la serie al meglio delle cinque partite. I cucinieri lottano e trovano il pareggio per due volte, ma cedono al tie break sotto i muri di un team trascinato da un palas sold out. A capitan De Cecco e compagni non rimane che rimboccarsi le maniche e tornare in campo mercoledì 19 aprile (ore 20.30) tra le mura amiche dell’Eurosuole Forum per cercare di riportarsi in vantaggio. A fare la differenza sono i dettagli e un tie break giocato sulle ali dell’entusiasmo dai padroni di casa, capaci di tradurre in giocate essenziali il sostegno dell’impianto meneghino e di mettere in difficoltà Civitanova con un avvio arrembante del quinto atto. MVP del match è Yuki Ishikawa, anche top scorer con 22 punti, in evidenza per l’Allianz anche Patry (19) e Mergarejo (17) in attacco, Loser e Piano a muro (3 a testa). Nella Lube prolifico Nikolov (20 punti), molto lucido Zaytsev (19 punti con il 62% in attacco, un ace e tre block). In doppia cifra anche Chinenyeze (13 punti, di cui 2 a muro) e Yant (12 punti a referto). Nel primo set Allianz aggressiva e padrona del gioco fin dall’inizio (18-11) con il 56% in attacco e 7 punti di Patry contro il 44% biancorosso (25-18). Più combattuto il secondo parziale, con la Lube che cresce in attacco (53%) e sale in cattedra nella seconda parte del set con la serie al servizio di Zaytsev, autore di 6 punti, di cui uno dai nove metri e uno a muro. Sul fronte opposto bene Ishikawa con 6 sigilli e il 60% di efficacia, ma a passare è Civitanova (20-25). Nel terzo Set Civitanova stenta in attacco, Milano assesta la mira. Nonostante la tenuta a muro e in ricezione dei campioni d’Italia, con Chinenyeze sul pezzo nei duelli a rete, è Ishikawa, autore di 8 punti, a fare la differenza (25-21). Nel quarto atto la Lube riapre la contesa (21-25) trovando presto il doppio vantaggio (10-12) e restando avanti per tutto il set grazie al 68% degli attaccanti, con Nikolov autore di 7 punti (78%). Il tie break si apre col monologo di Milano (9-3), capace di forzare, murare palloni pesanti e chiudere 15-9. Mercoledì 19 aprile (ore 20.30), squadre in campo all’Eurosuole Forum per il terzo atto. LA CRONACA - Serata aperta dal minuto di silenzio per ricordare Julia Ituma. Lube in campo con De Cecco al palleggio in diagonale con l’opposto Zaytsev, Yant e Nikolov in banda, Anzani e Chinenyeze al centro, Balaso libero. Padroni di casa schierati con la diagonale Porro-Patry, Ishikawa e Mergarejo in banda, Piano e Loser al centro, Pesaresi libero. Avvio duro per la Lube, sotto 6-0 sul turno al servizio di Patry chiuso da un ace. I biancorossi cercano di scuotersi (9-5), ma dopo il muro di Piano l’Allianz riallunga (13-6), con Blengini costretto al secondo time out in pochi minuti. Il block a uno di Patry tiene a distanza la Lube (18-11). Nikolov dà respiro in attacco, ma non passa dai nove metri (20-13). Il primo tempo di Piano porta i meneghini sul +8 (22-14). Nel finale Civitanova dà cenni di reazione con molto mestiere (23-17). Garcia entra al servizio, ma non trova il campo (25-18). Al rientro il primo break è di Milano con l’ace di Loser (8-6), la Lube capovolge la situazione con buoni attacchi e l’ace di Zaytsev (10-11). Si apre una lotta serrata con duelli a rete tra sorpassi e controsorpassi. Yant e Nikolov sono più presenti, l’Allianz è meno precisa del primo parziale (16-18). Lo Zar si esalta e timbra un block a una mano (16-19), Patry risponde abbattendo l’onnipresente Balaso (17-19). Da applausi anche il bolide di Zaytsev e il pallonetto di Nikolov prima del diagonale out di Ishikawa e del tocco beffardo del bulgaro biancorosso (18-24). Anzani chiude (20-25) ristabilendo la parità nella gara. Il terzo set viene squarciato da Ishikawa che sigla il primo break e dà il via a una serie di punti per gli ambrosiani chiusa dal suo muro del 13-8. Blengini inserisce Bottolo che lo ripaga con un ace (16-13). La Lube va sotto 18-14 sul colpo di Ishikawa, poi dimezza lo svantaggio grazie a Zaytsev (18-16). Si procede a strappi (20-16), ma il lungolinea fuori misura di Bottolo spiana la strada all’Allianz, che poi allunga con Patry (23-17). Nel finale la Lube annulla palle set in serie, ma Mergarejo sigla il 25-21. Battaglia sportiva anche nel quarto set, ma gli attacchi di Zaytsev e Nikolov valgono il +2 biancorosso (10-12). Il sestetto marchigiano conserva il vantaggio con lucidità e firma il +3 grazie all’attacco di Chinenyeze (16-19). Il francese si ripete più volte in attacco (18-21). Un ace di Patry con il pallone fermato dal nastro rimette in gioco i padroni di casa (20-21), ma il successivo errore dell’opposto avversario e l’attacco di Zaytsev ristabiliscono le distanze (20-23). L’offensiva out di Patry frutta quattro palle set alla Lube (20-24). Milano inciampa dai nove metri con Mergarejo che batte a rete (21-25). Al tie break Milano, spinta da un palas rovente, trova lo slancio (9-3). I campioni d’Italia reagiscono tardi (11-7). Il match si chiude con il muro di Loser per il 15-9. GIANLORENZO BLENGINI (allenatore): “Milano ha giocato molto bene, ma ce lo aspettavamo e non solo perché oggi erano in casa. Noi purtroppo non siamo riusciti a fare altrettanto. Abbiamo avuto una partenza difficoltosa, in generale abbiamo fatto troppa fatica in attacco, per tutta la partita. I nostri avversari sono riusciti a fare punto anche quando li staccavamo da rete con la ricezione, noi no. La serie ci vede impegnati contro una squadra capace, che ha qualità e resistenza. Saranno tutte partite che si decideranno per uno o due palloni, nella quale una minima imprecisione farà la differenza”. FABIO BALASO: “Sapevamo che avremmo trovato una Milano differente rispetto a quella vista in Gara 1. Loro hanno iniziato forte col servizio, nel primo set ci hanno messo molto in difficoltà, ma poi siamo riusciti a prendere le misure e giocarcela fino al tie break. Peccato la brutta partenza nel quinto set, ma ora è inutile piangere sul latte versato. Dobbiamo resettare subito e pensare alla sfida di mercoledì a Civitanova. Sarà un’altra battaglia”. BARTHELEMY CHINENYEZE: “Abbiamo iniziato male sia nel primo set che nel decisivo tie break, è questo che ha fatto la differenza ed è su questo che dobbiamo lavorare. La situazione adesso è in perfetta parità, l’imperativo è ripartire belli carichi in Gara 3 che si giocherà nel nostro palas. Mi auguro di vederlo pieno e caloroso come lo è stato giovedì scorso”. Il tabellino Allianz Milano - Cucine Lube Civitanova 3-2 (25-18, 20-25, 25-21, 21-25, 15-9) Allianz Milano: Porro 1, Ishikawa 22, Loser 12, Patry 19, Mergarejo Hernandez 17, Piano 9, Pesaresi (L), Fusaro 0, Vitelli 0, Ebadipour 0, Lawrence 0, Bonacchi 0. N.E. Colombo. All. Piazza. Cucine Lube Civitanova: De Cecco 0, Yant Herrera 12, Chinenyeze 13, Zaytsev 19, Nikolov 20, Anzani 6, Bottolo 2, Balaso (L), D'Amico, Garcia Fernandez 0. N.E. Diamantini, Sottile, Gottardo, Penna (L). ARBITRI: Curto (GO) e Braico (TO) PARZIALI: 25-18 (25’), 20-25 (28’), 25-21 (30’), 21-25 (31‘), 15-9 (18‘). Totale: 2h 12’. NOTE: Milano: battute sbagliate 19, ace 5, muri 9, attacco 51%, ricezione 39% (20% perfette). Civitanova: battute sbagliate 15, ace 3, muri 7, attacco 49%, ricezione 51% (26% perfette). Spettatori: 5.200. MVP: Ishikawa.

È una Pasqua dolcissima per la Lube: Verona spazzata via in tre set, è in semifinale
Sarà una Pasqua dolcissima per la Cucine Lube Civitanova. Davanti a un Eurosuole Forum brulicante di entusiasmo come poche volte avvenuto in questa stagione (sugli spalti anche lo schermidore Tommaso Marini e il violinista Valentino Alessandrini), i biancorossi completano la rimonta contro la WithU Verona in gara 5 dei quarti di finale playoff scudetto Credem Banca, dopo essersi trovati sotto 0-2 nella serie. I ragazzi di Blengini vincono in tre set una partita in cui hanno mostrato superiorità tecnica, atletica e mentale (25-19, 25-23, 25-23). Ora ad attendere i campioni d'Italia uscenti in semifinale ci sarà la vincente dell'incrocio tra Sir Safety Susa Perugia e Allianz Milano, altro quarto giunto a gara 5. LE FORMAZIONI - Lube in campo con De Cecco al palleggio per l’opposto Zaytsev, Yant e Nikolov in banda, Anzani e Chinenyeze al centro, con Balaso libero. Ospiti schierati con la diagonale composta da Spirito e Shapozhkov, Mozic e Keita in banda, Grozdanov e Mosca al centro, Gaggini libero. PRIMO SET - In avvio di partita, trascinata dal tifo assordante del palas, c'è solo una squadra in campo, ed è Civitanova. Un turno al servizio di Yant fa sfuggire i cucinieri all'immediato +6 (7-1). Verona appare irretita dalla partenza veemente degli avversari e sbaglia troppo, anche in attacco. Passata l'ondata, gli scaligeri hanno una reazione rabbiosa trainati dai muri di Mozic e dai fendenti di Sapozhkov, e sono capaci di firmare un contro-parziale di 5-0 che li avvicina a meno due (12-10). La partita ora sale di tono da ambo le parti. Quando Anzani stoppa Sapozhkov sotto rete, il pubblico dell'Eurosuole Forum riprende fiato. E Verona torna a pasticciare dai nove metri (4 errori tutti nella seconda parte del set, ndr), oltre che in ricezione con lo stesso Sapozhkov che si fa centrare da un servizio di Bottolo regalando l'ace alla Lube (21-17). Proprio una battuta out di Mozic consegna il set ai marchigiani (25-19). SECONDO SET - Meglio gli ospiti in apertura di secondo parziale. Civitanova va in sofferenza in ricezione e si spegne in contrattacco sino a venire doppiata da Verona (4-8). Blengini chiama il time-out. Una scossa che serve a dimezzare lo svantaggio (10-12). Un punto cruciale arriva con Nikolov sul 12-13, con la Lube brava a non scomporsi dopo che il video-check le sottrae un punto cancellando l'invasione di campo inizialmente assegnata a Spirito. Lo stesso golden-boy bulguraro, classe 2003, riporta - con l'ace - il punteggio in parità poco più tardi (14-14). Due errori di Keita valgono il sorpasso dei cucinieri (17-16), un muro di Yant significa break (23-21): i biancorossi si conquistano due set point. La seconda chance è quella buona, con lo stesso Yant che mette a terra il pallone del 2-0. TERZO SET - Due muri consecutivi di Mozic su Nikolov rompono l'equilibrio (6-8). Quando Yant spara a salve un attacco in parallela la WithU si issa sul +4 (7-11). Blengini decide che è il momento di parlarci su, time-out Lube. E i risultati si vedono subito. Quattro punti in sequenza valgono il riaggancio dei padroni di casa (11-11). Verona non ci sta e scappa di nuovo, ancora una volta grazie a una fase muro di grande efficacia (17-20). Un punto clamoroso di Nikolov dopo recupero di Zaytsev in braccio ai tabelloni, accende il palas che inizia a credere di poterla chiudere in tre set (20-21). Una super diagonale di Zaytsev fa scrivere 23-23 sul tabellone luminoso. Il finale ha un solo grande protagonista: Yant. Lo schiacciatore cubano trascina letteralmente Civitanova in semifinale con due potentissimi attacchi (25-23). Al Forum si può scatenare la baraonda. Il tabellino Cucine Lube Civitanova - WithU Verona 3-0 (25-19, 25-23, 25-23) WithU Verona: Spirito 2, Keita 17, Grozdanov 3, Sapozhkov 14, Mozic 12, Mosca 1, Gaggini (L), Zanotti 0, Vieira De Oliveira ne, Cortesia 3, Magalini 0. N.E. Bonisoli, Cavalcanti, Jensen. All. Stoytchev. Cucine Lube Civitanova: De Cecco 0, Yant Herrera 15, Chinenyeze 8, Zaytsev 11, Nikolov 15, Anzani 2, Bottolo 1, Garcia Fernandez 0, Balaso (L), D'Amico, Diamantini 0. N.E. Ambrose (L), Gottardo, Sottile. All. Blengini. PARZIALI: 25-19 (24’), 25-23 (32’), 25-23 (27'). Totale: 1h 23’. NOTE: Verona: battute sbagliate 14, ace 0, muri 9, attacco 55%, ricezione 48% (25% perfette). Civitanova: battute sbagliate 9, ace 4, muri 5, attacco 56%, ricezione 57% (32% perfette). Spettatori: 3985 Arbitri: Cesare, Caretti MVP: Yant. (Credit foto: Spalvieri/Lubevolley.it)

Serie D, il Tolentino affonda contro il Nuova Florida: retrocessione a un passo
Arriva la condanna, pressoché definitiva, per il Tolentino. A 5 giornate dalla fine del campionato di Serie D il sogno di un'insperata rimonta salvezza evapora dopo la sconfitta dolorosissima contro il Team Nuova Florida, vittorioso per uno a zero grazie alla rete di Tamburlani che arriva nel finale di match dopo un primo tempo dominato dai cremisi. Settimana prossima in casa della capolista Pineto servirà un'impresa che appare (quasi) impossibile. LA CRONACA - Zannini deve rinunciare al suo miglior terminale offensivo, Vitiello, fermo ai box per un problema fisico. Al suo posto il centro dell'attacco lo tiene sulle spalle il classe 2003 Moscati, assistito da Tizi. Dietro di loro la diga di centrocampo è composta da Rozzi, affiancato dai piedi buoni di Papaserio e Gori. Sulle fasce spazio a Mataloni e Lattanzi. In difesa linea a tre con Stefoni, Salvatelli e Nagy. Gagliardini il portiere e capitano. Al 13' la prima chance è per Tizi, liberato al tiro da un bel lavoro di sponda di Moscati. Il suo tentativo, però, non inquadra la porta. Il terreno di gioco reso pesante da un violento acquazzone abbattutosi su Tolentino poco prima del fischio d'inizio non agevola lo spettacolo. Poco prima del ventesimo si rende pericoloso Moscati con uno stacco di testa nel cuore dell'area di rigore, ma la mira è ancora imprecisa. Il Team Nuova Florida si fa vedere dalle parti di Gagliardini con Moretti, il più vivo fra le fila ospiti. Al 30' clamorosa chance fallita da Papaserio. Gori approfitta di un'incomprensione tra il portiere del Nuova Florida Spadini e i suoi difensori servendo Papaserio a porta sguarnita, ma il centrocampista attende troppo a calciare e si fa deviare la conclusione in corner. È l'ultima emozione vibrante del primo tempo. Al riposo si va sullo zero a zero. Al rientro dagli spogliatoi il Tolentino butta alle ortiche un'altra opportunità gigantesca. Moscati cincischia a due passi da Spadini masticando il tiro dopo ottima percussione di Gori, tra i migliori in campo (quando uscirà, sostituito da Marcelli, il Tolentino calerà vistosamente di colpi, ndr). Al 59' Rozzi - anche lui uno degli ultimi ad arrendersi - va vicino all'eurogol ma Spadini si esalta e toglie il pallone da sotto la traversa. Il Nuova Florida torna ad affacciarsi in avanti con Zitelli, la cui conclusione a botta sicura sibila a pochi centimetri dal montante dopo una bella azione in ripartenza. Poco più tardi lo stesso Zitelli è costretto ad abbandonare il campo causa brutto infortunio. Gli ospiti col passare dei minuti acquisiscono fiducia. Ci prova anche D'Angelo, bravo a liberarsi per la conclusione dal limite ma non altrettanto ad inquadrare i pali. Nel finale il Tolentino traballa pericolosamente e la beffa arriva all'85'. Un colpo di testa di Tamburlani piega le mani di Gagliardini su gran assist di Muzzi. Un gol che fa saltare i nervi dei padroni di casa. Marcelli, subentrato a Gori, si becca il rosso diretto. Il peggior modo per far calare il sipario sulla partita e sulla stagione del Tolentino.

L’incredibile stagione del Napoli di Luciano Spalletti
Alzi la mano chi prima dell’inizio di questa stagione aveva pensato che il Napoli potesse non solo vincere, ma anche dominare il campionato di Serie A. Basta fare una piccola ricerca per ritrovare tra le griglie di partenze le più accreditate Juventus, Inter e Roma, protagoniste per chi si intende di calcio di un mercato più prestigioso e importante, rispetto a quello operato da Cristiano Giuntoli e dal presidente Aurelio De Laurentiis. Eppure dopo un primo timido avvio, la formazione guidata da Luciano Spalletti ha iniziato a produrre un calcio moderno, dinamico e caratterizzato da elementi che l’hanno reso ingiocabile, a tratti irresistibile, sia in chiave di proposta offensiva, sia per quanto concerne la solidità difensiva, tratto saliente e determinante per lottare in un campionato come quello italiano, per il vertice della classifica. Con una media punti importante, il Napoli ha saputo reggere bene, nonostante qualche infortunio e assenza illustre, prima tra tutte quella del suo centravanti di riferimento, Victor Osimhen, il quale immancabilmente si era infortunato proprio durante la gara d’esordio di Champions League, vinta dal Napoli contro i campioni inglesi del Liverpool di Jurgen Klopp. Proprio coi Reds, questo gruppo ha qualcosa in comune. Non solo in termini di gioco, ma anche per quello che riguarda il dato statistico e una cabala che per più di 30 anni ha reso la vittoria del titolo nazionale come un sogno irrealizzabile. Come tutti sanno infatti anche la squadra di Klopp non vinceva un titolo da lungo tempo, proprio da quel 1990, anno del secondo e ultimo scudetto del Napoli di Albertino Bigon, risalente all’epoca Maradona. Il girone di ritorno del Napoli di Spalletti, tra campionato e ambizioni Champions Il Napoli di Spalletti attualmente viaggia con una media di 15-19 punti di vantaggio rispetto alle dirette inseguitrici, che da inizio stagione sono cambiate più volte. A inizio stagione la squadra che si contendeva il posto di capolista era infatti l’Atalanta di Gasperini, mentre per lungo tempo sono state le due milanesi, il Milan di Pioli già campione d’Italia in carica e l’Inter di Simone Inzaghi. Complici i risultati altalenanti, le milanesi hanno ora lasciato il posto di seconda forza del campionato alla Lazio di Maurizio Sarri, che essendo uscita dalle competizioni europee potrà ora concentrarsi esclusivamente sul campionato e sul piazzamento utile per la prossima edizione di Champions League. Discorso che torna utile anche in termini di quote calcio per queste ultime giornate di campionato di Serie A 2022-2023, che ci daranno una dimensione più approfondita delle dinamiche legate alla stagione calcistica del momento. Detto questo il Napoli ha accumulato e raggiunto un vantaggio necessario per posizionarsi sulla buona strada per uno storico titolo, il primo dalla stagione 1990 con Diego Maradona. Tuttavia, una cosa di cui non si parla molto è proprio la Champions League. Non vuoi mai dire che tutto è garantito nel calcio, ma in questo momento sembra terribilmente buono per il Napoli nella corsa al titolo di Serie A. Dopo la vittoria per 2-0 contro l'Atalanta, seguita dalla trasferta di Torino, il club partenopeo è in testa alla classifica con ben 19 punti mentre va alla ricerca del suo primo titolo dalla leggendaria stagione di Diego Maradona nel 1990. Le dichiarazioni di Simone Eterno a favore del Napoli tra Europa e campionato C'è una discussione sul fatto che il Napoli sia la migliore squadra d'Europa in questo momento in base alla forma e per avere qualche informazione in più ci siamo messi in contatto con Simone Eterno di Eurosport Italia. “Così impressionante. Assolutamente eccezionale. Soprattutto se si considerano quelle che erano le aspettative a inizio stagione”. Eterno racconta le incredibili prestazioni del Napoli nella stagione 2022-23. Le importanti cessioni a inizio stagione non hanno condizionato il percorso della squadra “Ricorda che in estate sembrava quasi a tutti che fosse la fine di un'era. Le cessioni di Kalidou Koulibaly (Chelsea), Lorenzo Insigne (Toronto FC) e il capocannoniere di tutti i tempi del club Dries Mertens (Galatasaray) hanno messo il Napoli in una sorta di stagione di "transizione". Se continueranno ad andare come stanno facendo ora, batteranno il record di punti della Serie A raggiunto dalla Juventus di Antonio Conte, 102 punti, nella stagione 2013/14. Ma che dire in Europa? Notoriamente, la Juventus ha raggiunto due finali di Champions League a metà degli anni 2010, ma non è riuscita a superare l'ostacolo finale. Nessuna squadra italiana ha vinto la Champions League dall'Inter di Jose Mourinho nella stagione 2009-10, e nessuna ha raggiunto la finale dalla Juve nel 2017. Il Napoli può invertire la tendenza? "Penso che questa sia una specie di stagione 'magica' in cui non puoi porre limiti a ciò che una squadra può ottenere". dice Eterno in risposta. Il campionato secondo Simone Eterno è già da archiviare, dato che non ci sono precedenti né statistiche che dicono di una squadra che ha perso un vantaggio così cospicuo e soprattutto arrivati a meno di 11 gare dalla fine della stagione.

Ats XVIII, Gentilucci: "Il servizio per la mediazione familiare scelto per un progetto nazionale"
"In questi giorni si parla di autonomia differenziata, anche in ambito sociale. La specificità del nostro territorio, esteso e con una popolazione anziana, richiede investimenti pubblici adeguati che tengano conto dei fabbisogni delle aree interne". È il presidente dell’Ambito Territoriale Sociale XVIII, Alessandro Gentilucci, a richiamare l’attenzione sulla necessità di impiegare risorse in modo adeguato per assicurare a tutti i cittadini diritti essenziali. "Di certo, come ATS XVIII riusciamo a centrare risultati importanti: la Regione ha scelto il nostro centro per la famiglia per rappresentarla, a livello nazionale, in un progetto sulle conflittualità familiari. È indice che questo servizio, tra i primi ad essere attivato nelle Marche, ha saputo acquisire una effettiva capacità di intervento nelle dinamiche di famiglia più delicate, mi riferisco a separazioni, gestione dei minori, situazioni di difficoltà parentali". Grazie ad una sperimentazione del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ATS XVIII avvierà una collaborazione con un analogo centro per la famiglia del Piemonte per implementare il servizio di mediazione familiare. "Perseguiamo una cultura della mediazione del conflitto" prosegue Gentilucci "avvalendoci di psicologi, avvocati, assistenti sociali appositamente formati per evitare i costi sociali che spesso derivano da situazioni di malessere e disagio. Tutto questo in modo completamente gratuito, protetto e, soprattutto, non sanitario. Un’esperienza che stiamo condividendo anche con altri Ats, a significare validità del servizio e risorse economiche ben utilizzate".

Tecnologia streaming: un successo multisettore
“Streaming” è una delle parole chiave dell’evoluzione tecnologica. Grazie a questa innovazione si possono trasmettere contenuti via Internet, per mezzo della connessione dati e svincolandosi così dalle copie materiali ovvero “fisiche” di brani musicali, videogiochi, film. La comodità che sta alla base di questa tecnologia è la versatilità, perché basta connettersi, anche da mobile, per poter trasmettere e visionare contenuti, anche in forma “live”, senza supporti analogici e senza la necessità di download. Non a caso la parola “stream” è traducibile con il termine italiano “flusso”, mentre il concetto che sta alla base, al pari di tante altre evoluzioni legate al Web, è quello di “dematerializzazione”: si pensi al cashless, e dunque ai metodi di pagamento digitali, ormai insostituibili. Il settore delle telecomunicazioni è stato quello principalmente interessato dalle prime conquiste dello streaming e ne sono un esempio classico le edizioni dei telegiornali (si veda Rai Play), visibili dai siti delle piattaforme delle emittenti, come anche le trasmissioni delle web radio. In seguito, è stato l’entertainment, in senso lato, il macrosettore nel quale lo streaming ha trovato maggiore applicazione. Senza dubbio YouTube è stato l’apripista in tale direzione, permettendo agli utenti di visualizzare brevi video direttamente online, senza doverli scaricare e dunque senza appesantire la memoria del dispositivo. Ad oggi il successo di YouTube è confermato dall’introduzione della versione Premium della piattaforma, mentre, nel frattempo, lo streaming video ha conquistato una propria indipendenza, tanto che si può parlare di “videostreaming”. Lo streaming on demand A questo punto è opportuno fare una distinzione tra “streaming live” e “streaming on demand”, partendo da quest’ultimo. Lo streaming on demand , ovvero “su richiesta” è la tecnologia utilizzata per richiedere contenuti da visionare sul proprio dispositivo: funzionano così Netflix, Amazon Prime Video, Disney +, Now TV e tutte le piattaforme che offrono pacchetti di film, serie TV, documentari, cartoni animati, dietro abbonamento. La modalità “on demand” è molto richiesta perché le piattaforme si sono specializzate in contenuti sempre più personalizzati, e su pacchetti componibili anche in base alle diverse esigenze della famiglia. Oltre ai video, però, lo streaming “su richiesta” è divenuto un trend anche relativamente ai contenuti audio, primi su tutti i brani musicali che oggi si possono ascoltare su Spotify, sia in forma gratuita che dietro abbonamento, per un accesso illimitato, sempre via app, e comprensivo di più funzioni (Spotify, peraltro, come Deezer, ha dato il via a quello che oggi si chiama “freemium”, un modello-mix tra contenuti free, ovvero liberi, e premium, dunque a pagamento.). In alcuni casi le piattaforme mettono a disposizione degli utenti sia contenuti “on-demand” che “live”: è il caso del servizio di streaming a pagamento DAZN, specializzato in eventi sportivi, per i quali la necessità della diretta è di primo piano. Lo streaming live Si è introdotto il concetto di streaming live, che è relativo alla trasmissione in diretta di contenuti audiovisivi, visionabili se si dispone di una connessione, anche da mobile e via app. Lo streaming live ha avuto una sua particolare applicazione, oltre che nel comparto dell’informazione, anche in quello videoludico, in senso esteso. La tendenza del momento, per i videogiocatori, è la trasmissione in diretta delle partite, condivise con la community degli appassionati: il successo di piattaforme come Twitch e YouTube Gaming non sono che una conferma di questo inarrestabile trend. Non solo, anche nel campo del gioco a distanza, settore in crescita almeno dal 2019 a questa parte, si è assistito al boom dello streaming: basta vedere come fanno i migliori casinò online legali, che offrono giochi classici “live”, dalla roulette alle carte, simulando l’esperienza dal vivo, con tanto di croupier e dealer in carne ed ossa che animano le partite e con i quali si può anche interagire in live chat. A proposito di “live chat”, va detto che ormai questo tipo di approccio relazionale è utilizzato da molte aziende all’interno delle attività di customer service, intendendo con questo termine tutte le funzioni interne al servizio clienti. Il dialogo “in diretta” con la clientela che naviga in un sito o in un marketplace è necessario in quanto permette una interazione rapida all'interno dell'intero processo d'acquisto, eliminando problematiche dell’ultimo momento e sostenendo il perfezionamento delle compravendite. Non solo: il futuro dell’e-commerce per molti esperti risiede anche nel “live streaming shopping”, un’azione di marketing strategico che consiste nell’organizzazione di eventi in diretta, con la partecipazione di clienti e influencer in interazione con i potenziali consumatori. Taobao della cinese Alibaba, ma anche Amazon e Facebook hanno già implementato questa funzionalità, che punta tutto sulla componente di intrattenimento unita al marketing relazionale e al sistema della “raccomandazione” qualificata da parte di esperti, influencer e celebrità. Si è parlato di eventi streaming: anche il mondo della formazione, ormai, si è avvicinato alle trasmissioni in diretta e alle videolezioni di ogni genere. Gli webinar sono esempi di questo nuovo approccio, poiché, grazie a queste riunioni o presentazioni virtuali, ci si può connettere praticamente da tutto il mondo, in modalità aperta o “su invito”, superando di fatto i confini fisici ed amplificando, così, in modo esponenziale, la platea e il bacino d’utenza. (Foto di ELLA DON su Unsplash)

Serie D, il Tolentino sfata il tabù 'Della Vittoria': Montegiorgio battuto dal rigore di Pallecchi
Il Tolentino non fallisce l'ultima chiamata e conserva un briciolo di speranza per la salvezza. I cremisi battono per 1-0 il Montegiorgio nel match valevole come venticinquesima giornata del girone F di Serie D allo stadio 'Della Vittoria' ottenendo per la prima volta stagionale i tre punti nel campo amico. Un risultato che permette di dimezzare il ritardo dalla penultima in classifica, il Notaresco (sconfitto ieri dall'Avezzano nell'anticipo del sabato), accorciando il distacco a tre punti. A decidere il derby è la rete su rigore di Pallecchi. Per i rossoblù parte male la gestione Domenico Izzotti, sedutosi in settimana sulla panchina dei fermani. LA CRONACA - Zannini ritrova dal primo minuto la sua principale bocca di fuoco in attacco, Vitiello. Al suo fianco l'under Moscati e Tizi, nel tridente. In porta confermato capitan Gagliardini. Linea di difesa a quattro con Stefoni, Zeetti, Lattanzi e Mataloni. A centrocampo Papaserio, Marcelli e Massarotti. Tra le fila ospiti in porta il 2003 Forconesi. Difesa con Pistolesi, Diop, Baraboglia e Morganti. Linea a quattro di centrocampo con Zancocchia, De Angelis e Monza. In attacco Leonetti, Cardoni e D’Agostino. Nonostante la pioggia caduta con insistenza nella notte e per tutta la mattinata, il campo del 'Della Vittoria' presenta un buon drenaggio. Il primo squillo porta la firma di Leonetti, ma il suo colpo di testa è troppo centrale e non crea apprensione a Gagliardini. Al 3' ancora Montegiorgio pericoloso con Cardoni. Il suo tiro-cross mette i brividi al numero uno tolentinate che se la cava sulla linea di porta. Al 19' cambio obbligato per Zannini: esce l'infortunato Zeetti, al suo posto Nagy. Zancocchia ci prova dalla distanza, ma la sua conclusione non inquadra lo specchio. Cremisi troppo remissivi in avvio di partita. Al 28' ancora Montegiorgio in evidenza. Monza tenta la stoccata sugli sviluppi di corner, ma Gagliardini si fa trovare pronto e devia la sfera in tuffo. Al 40' bella girata al volo di Leonetti di prima intenzione su torre di Diop: palla alta. Poco prima del riposo Cardoni esplode una gran botta dal limite sulla quale Gagliardini vola a deviare in corner. È l'ultima emozione del primo tempo. SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi ci prova Zancocchia su punizione, ma la sua mira non è delle migliori (52'). Il primo tiro in porta del Tolentino arriva al 61' con Vitiello: il suo tentativo non impensierisce Forconesi. Il campo sempre più pesante non aiuta lo spettacolo. L'episodio che cambia la partita arriva al 90', con l'atterramento in area di Vitiello che vale il calcio di rigore per il direttore di gara. Dal dischetto si presenta Pallecchi, che non sbaglia. Subito dopo lo stesso Pallecchi si fa espellere nell'arco di 60 secondi rimediando il doppio giallo. L'assalto finale del Montegiorgio non sortisce gli effetti sperati. I cremisi festeggiano la prima vittoria casalinga dell'anno. TABELLINO TOLENTINO- MONTEGIORGIO 1-0 TOLENTINO (4-3-3): Gagliardini; Lattanzi (34’ st Di Biagio), Stefoni, Zeetti (20’ pt Nagy), Mataloni; Massarotti (8’ st Rozzi), Marcelli (40’ st Gori), Papaserio; Tizi (22’ st Pallecchi), Moscati, Vitiello. A disposizione: Giorgi, Testiccioli, Nacciarriti, Giuli. Allenatore Gianfranco Zannini MONTEGIORGIO (4-3-3): Forconesi; Pistolesi, Diop, Baraboglia, Morganti (47’ st Perpepaj); Zancocchia (34’ st Marini), De Angelis, Monza (19’ st Santoro); Cardoni, Leonetti (13’ st Tenkorang), D’Agostino (27’ st Antichi). A disposizione: Cavallo, Monterotti, Pavone, Vignaroli. Allenatore: Domenico Izzotti. ARBITRO: Sig. Adam Collier della sezione di Gallarate. ASSISTENTI: Sig.ri Nicola Giancristofaro della sezione di Lanciano e Sig. na Benedetta Bologna della sezione di Vasto. RETI: 46’ st Pallecchi (rig)

Serie D, ruggito della Samb all'ultimo assalto: Del Moro decide il derby contro il Tolentino
Il Tolentino crolla all'ultimo assalto contro la Sambenedettese e fa un passo in più verso la retrocessione. Termina uno a zero a favore dei rossoblù l'anticipo della ventiquattresima giornata del girone F di serie D. Tre punti d'oro per i padroni di casa che allontanano la zona play-out, mentre gli ospiti, desolatamente ultimi in classifica, sembrano ormai condannati all'Eccellenza. Al 96' a decidere la sfida è Del Moro. Cremisi che saranno nuovamente impegnati nel turno infrasettimanale contro il Vastogirardi, per il recupero della ventiduesima giornata rinviata causa neve, in programma mercoledì 22 febbraio (ore 14:30). Una tappa cruciale per il proprio campionato: appare come l'ultima chiamata per provare a credere nell'impresa salvezza, che diviene sempre più un miraggio. LE FORMAZIONI - Zannini deve rinunciare a tre uomini, assenti per squalifica: Nagy, Massarotti e Salvatelli. Sorprende l'esclusione dal primo minuto di Vitiello, top scorer della squadra con 6 reti. Al suo posto gioca dal primo minuto l'under Moscati (2003). Ad appoggiarlo è Tizi. In difesa linea rivoluzionata con l'inserimento del giovane Di Biagio (2003), a completare lo schieramento a 4 con Zeetti, Stefoni e Mataloni. A centrocampo mediana composta da Rozzi, Gori, Marcelli e l'altro under Lattanzi (2004). In porta capitan Gagliardini. Per la Samb a difendere i pali è Marone. Davanti a lui linea a quattro con Zaffagnini, Viscardi, Karkalis e Mauthe. A centrocampo Favo e Angiulli. Riferimento centrale in attacco è Torromino, appoggiato dal trio Vita, Alboni e Marras. In panchina si siede Romandini, visto il turno di squalifica che deve scontare Manoni dopo l'espulsione contro il Pineto di settimana scorsa. LA CRONACA - Prima chance per i padroni di casa, al 4', con una bella punizione di Torromino che Gagliardini blocca a terra sulla linea di porta. Ancora Samb pericolosa all'11' con un'iniziativa personale di Vita che si accentra dalla sinistra e lascia partire un bolide che si spegne di poco sopra la traversa. Con il passare dei minuti il Tolentino prende coraggio, sfruttando soprattutto il binario di sinistra con Mataloni e Lattanzi che creano più di un grattacapo dalle parti di Mauthe. Proprio l'under della Samb, classe 2004, e Stefoni finiscono sul taccuino dell'arbitro intorno alla mezz'ora di gioco per due falli evitabili. Al 38' Vita sguscia via e penetra in area, seminando il panico nella retroguardia cremisi, ma al momento del tiro viene chiuso in maniera prodigiosa da Stefoni e, sulla ribattuta, l'attaccante rossoblù non inquadra la porta. Al 45' la sassata al volo di Favo dalla distanza termina alta. È l'ultima emozione del primo tempo, che si chiude sullo 0-0. SECONDO TEMPO - A inizio ripresa torna a farsi sentire la Curva Nord della Samb, in silenzio per tutti i primi 45 minuti di gioco in segno di protesta contro la gestione del presidente Roberto Renzi. Cambio immediato tra le fila del Tolentino che sostituisce Di Biagio con Giuli, tentando un assetto più propositivo. I rossoblù rispondono con l'ingresso in campo di Cardella per Torromino (impalpabile) e di Feliz Rabacal per Alboni. Al 51' ancora un cambio per il Tolentino: Vitiello per Tizi. La girandola delle sostituzioni prosegue con Nacciarriti per Moscati per gli ospiti e con Lulli in luogo di Favo per i padroni di casa. La partita procede a bassi ritmi, senza particolari guizzi. Al 65' Zannini completa lo slot di cambi inserendo Papaserio e Brondi per Rozzi e Gori. Due minuti più tardi da segnalare un calcio di punizione di Vita che sorvola la traversa. Dalla Curva Nord della Samb si susseguono cori contro la proprietà, mentre in campo lo spettacolo latita. All'84' Cardella getta alle ortiche un ottimo assist di Karkalis spedendo alto da posizione ravvicinata un comodo colpo di testa. A tre minuti dal termine la Samb cambia Marras con Del Moro per preparare l'assalto finale. Al 90' clamorosa occasione per i rossoblù, con Vita che spedisce il pallone sul palo a tu per tu con Gagliardini dopo batti e ribatti in area. All'ultimo pallone buttato in avanti i padroni di casa, al 96', passano proprio con Del Moro, appena entrato, bravo a fulminare il portiere cremisi con un bel piazzato su assist di Cardella. Al triplice fischio il Riviera della Palme può tirare un sospiro di sollievo, mentre il Tolentino è sempre più nel baratro.

Serie D, il Tolentino è più forte delle espulsioni: in nove strappa un punto alla Vigor Senigallia
Il Tolentino, ultimo della classe nel girone F di serie D, stoppa - in nove uomini - la corsa della lanciatissima Vigor Senigallia. Il derby marchigiano termina sull'uno a uno. Un punto che fa muovere la classifica dei cremisi, distanti ora cinque punti dal terzultimo posto, valido per l'accesso ai play-out. Entrambi le reti arrivano nel primo tempo e portano la firma di Mori e Rozzi. Settimana prossima i cremisi, nell'anticipo del sabato, saranno attesi da un altro derby, quello contro la Sambenedettese, cruciale ai fine della classifica. LA CRONACA - Zannini preferisce coprirsi rispetto al modulo che, due settimane fa, aveva regalato un pareggio contro il Matese. Unico assente di peso, per squalifica, è Marcelli. In porta c'è capitan Gagliardini. Davanti a lui linea a quattro di difesa con Salvatelli, Zeetti, Nagy e Stefoni. A centrocampo con Rozzi, ci sono Gori, Lattanzi e Massarotti. Davanti coppia d'attacco composta da Tizi e Vitiello. I padroni di casa partono forte e si rendono subito pericolosi con l'inzuccata di Lattanzi su assist di Massarotti che non inquadra, però, lo specchio. Replica immediata della Vigor con D'Errico che dà soltanto l'illusione ottica del gol con la sua conclusione al volo al termine di una ripartenza fulminante condotta da Kerjota. Al 10' ancora cremisi in evidenzia con la stilettata in diagonale di Vitiello che fa la barba al palo. Cinque minuti più tardi ci prova anche Gori con un tiro dal limite, deviato in angolo della difesa ospite. Al 22' punge la Vigor che, dopo un errore in disimpegno di Zeetti, si lancia in contropiede e conclude in porta con Lazzari: Gagliardini risponde presente e blocca a terra la sfera. Al 37' arriva il vantaggio della Vigor Senigallia. Mori risolve una mischia in area sugli sviluppi di calcio d'angolo, approfittando di una difesa fin troppo passiva del Tolentino. Ma i cremisi non ci stanno e trovano subito il pareggio con Rozzi, bravissimo a non lasciare scampo a Roberto con un tiro secco dal limite al 41'. I padroni di casa vanno anche vicini al vantaggio con Zeetti, ma il suo piattone da posizione ravvicinata non impensierisce il portiere senigalliese. Al riposo si va sull'uno a uno. SECONDO TEMPO - Al 48' cambia il volto del match: Nagy subisce il rosso diretto per un fallo giudicato da ultimo uomo su Perri. La Vigor, forte dell'uomo in più, sfrutta l'inerzia e per dieci minuti cinge d'assedio la metà campo cremisi. Zannini, comprendendo le difficoltà dei suoi, ridisegna la squadra e rimpolpa il centrocampo con Brondi e Papaserio al posto di Salvatelli e Gori. La mossa ripaga e il Tolentino riesce ad alleggerire la pressione avversaria sino al 90'. Si giunge ai minuti di recupero senza grosse emozioni, sino a quando in pieno recupero il Tolentino subisce anche l'espulsione di Massarotti e resta in nove. Nel finale concitato, però, la Vigor non riesce a crearsi grosse opportunità per il 2-1. Il match termina in parità, con divisione della posta in palio.

Serie D, il Tolentino naufraga al 'Mancini': il Fano vince 2-0 il derby sotto la pioggia
Il Tolentino crolla allo stadio 'Mancini' di Fano nel sentito derby contro i granata. I cremisi si sciolgono nel secondo tempo e cadono per due a zero sul campo dell'Alma Juventus. Decisive le reti su rigore di Broso e dell'ex Severini. Una sconfitta che sa di condanna quasi definitiva per la formazione ospite, che resta inchiodata all'ultimo posto con 14 punti e conclude la partita in nove uomini a seguito delle espulsioni di Nagy e Stefoni. Zannini conferma dal primo minuto il giovane attaccante Moscati, già provato titolare nel match di domenica scorsa contro il Termoli. Al suo fianco, stavolta, c'è Vitiello, rientrato dalla squalifica. A centrocampo regia affidata a Gori, spalleggiato da Marcelli e Rozzi. Sulle fasce Massarotti e Lattanzi. In difesa, stante la pesante assenza dell'infortunato Zeetti, linea a tre con Stefoni, Nagy e Salvatelli. In porta capitan Gagliardini. Tra le fila del Fano, oltre all'ex Mosconi in panchina, in campo c'è anche il difensore Bonacchi, che l'anno scorso ha vestito la casacca cremisi. LA CRONACA - Campo del 'Mancini' estremamente pesante, a seguito delle insistenti piogge cadute sulla città. Al quinto minuto gol annullato al Fano per fuorigioco di Broso, piuttosto dubbio. L'azione nasce da un corner calciato da Nappello su cui svetta Schiaroli che fa da sponda allo stesso Broso. L'attaccante trova il tap-in vincente in anticipo su Gagliardini, ma il suo urlo di gioia viene strozzato in gola dall'assistente dell'arbitro, che non convalida la rete. Il numero nove sembra, però, tenuto in gioco da Vitiello. Il terreno, zuppo d'acqua, non favorisce il gioco a terra. Le azioni pericolose stentano ad arrivare, sebbene i padroni di casa si facciano preferire. Al 36' ci prova Niang che, dopo una bella sgroppata, butta alle ortiche una buona opportunità calciando alto. All'intervallo si va sullo zero a zero. La pioggia non diminuisce di intensità nemmeno nella ripresa. Tolentino che ritorna in campo con tutt'altro piglio e al 48' va vicinissimo al vantaggio con Massarotti, che al volo colpisce il palo sugli sviluppi di calcio piazzato. Trenta secondi più tardi la palla buona capita sui piedi di Moscati, che calcia clamorosamente a lato dopo errore di Bizzini. Sino al 60' il forcing cremisi è costante, ma non porta al gol. Al 72' l'episodio che cambia il match. Nagy manca la palla e spalanca la via della porta a Broso, per poi atterrarlo prima che il numero nove fanese possa concludere in porta. Il direttore di gara concede il rigore e rifila la seconda ammonizione al centrale cremisi. Dagli undici metri lo stesso Broso non sbaglia e il Fano passa in vantaggio. Gli animi si incendiano e al 76' viene espulso per doppio giallo anche Stefoni. Due minuti più tardi arriva il raddoppio dei granata con l'ex, entrato nella ripresa, Mirko Severini. Gran conclusione che non concede scampo a Gagliardini da fuori area. La partita finisce praticamente qui. La stagione del Tolentino, ora, sembra davvero segnata.

Serie D, un pareggio che sa di condanna per il Tolentino: il Termoli fa 1-1 in extremis
Parte con un pareggio l'era Zannini sulla panchina del Tolentino. Una partita che lascia l'amaro in bocca ai cremisi, che hanno cullato l'idea del primo successo casalingo stagionale sino al 92', nello scontro salvezza contro il Termoli. Decisiva la rete, in pieno recupero, di De Marzo che fissa il punteggio sull'1-1 dopo il vantaggio locale firmato da Massarotti. Risultato che sorride alla squadra molisana, lasciando all'ultimo posto solitario il Tolentino. La scalata in classifica diventa ancor più complessa. Servirà una continuità di rendimento sin qui mai avuta per evitare lo spettro della retrocessione diretta. Il prossimo scoglio, in trasferta, sarà il Fano infarcito di ex. Al quadro nero si aggiunge anche l'infortunio subito da Zeetti nel finale. LA FORMAZIONE - Il primo 'undici' di Zannini è segnato dalle assenze di Tizi e Brondi per infortunio e da quella di Vitiello, out per squalifica. A prendere il suo posto in attacco è Moscati, assistito da Pallecchi e Lattanzi. A centrocampo Papaserio, Marcelli e Massarotti. Difesa a quattro con Salvatelli, Stefoni, Nagy e Zeetti. In porta Gagliardini, che indossa anche la fascia da capitano. LA CRONACA - Squillo dei padroni di casa sul pronti-via. Nagy con una bella conclusione dal limite impegna Lombardo, bravo ad alzare il pallone sopra la traversa. Al 9' ancora Tolentino pericoloso con una punizione calciata da Pallecchi, di nuovo ben ribattuta da Lombardo. Dopo l'effervescenza iniziale il match perde di tono nella fase centrale della frazione, vista anche l'importante posta in palio. Ma sale il nervosismo. Gli animi si accendono dopo un fallo di Pallecchi su Ciofi, che vale l'ammonizione all'attaccante cremisi. Per il resto, null'altro da segnalare in un primo tempo avaro di emozioni. Termoli subito pimpante nella ripresa. Al 48' Carnevale sciupa una grossa chance calciando alle stelle a porta sguarnita su cross di Bamba. Otto minuti più tardi i molisani sfiorano l'autorete sugli sviluppi di una punizione battuta da Pallecchi e spizzata da Zeetti. Gli ospiti, in ogni caso, si fanno preferire sotto il piano del ritmo e dell'aggressività. Al Tolentino serve un episodio. E l'episodio arriva al 74' grazie a un'azione personale travolgente di Rozzi (entrato in campo per uno spento Papaserio) che strappa a centrocampo e, chiudendo il triangolo con Giuli, assiste l'accorrente Massarotti che a due passi dalla linea di porta, insacca. Il Termoli reagisce al 77' con il tiro al volo di Carnevale che sfiora il palo. Al 90' ancora molisani vicini al pareggio con Dragutinovic, che non inquadra la porta da ottima posizione. Il forcing si concretizza con il gran tiro dalla distanza di De Marzo, al secondo dei sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara, che sorprende Gagliardini al termine di un assedio costante degli ospiti. Finisce qui, con tanti rimpianti per i padroni di casa che vedono sfumare sulla linea del traguardo una vittoria che sarebbe stata vitale.

Milano bestia nera: Lube fuori dalle Final Four di Coppa Italia per il secondo anno di fila
L'Allianz Milano si conferma la bestia nera della Cucine Lube Civitanova. Come successe l'anno scorso, i meneghini espugnano l'Eurosuole Forum in quattro set e strappano ai cucinieri la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia in programma il 25 e 26 febbraio prossimi a Roma. Una sconfitta contro ogni pronostico, arrivata in rimonta. I ragazzi di coach Blengini, dopo aver conquistato il primo set, hanno abbassato la guardia e si sono trovati impreparati alla reazione milanese, consentendo agli ospiti di imperversare, sopratutto nel quarto set. L'avversaria in semifinale di Milano sarà l'Itas Trentino, capace di ribaltare il fattore campo nella sfida contro la Valsa Group Modena. Per Civitanova è la seconda grande delusione stagionale, dopo la sconfitta in finale contro Perugia in Supercoppa Italiana. Ora non resta che concentrare le attenzioni sul campionato e sulla Champions League. LE FORMAZIONI - Lube in campo con De Cecco al palleggio per Zaytsev opposto, Nikolov e Bottolo in banda, Chinenyeze e Anzani al centro, Balaso libero. Milano si dispone con l’ex Porro al palleggio per l’opposto Patry, Melgarejo e Ishikawa in banda, l'argentini Loser al centro con l’ex Lube Vitelli, e l’ex biancorosso Pesaresi libero. LA CRONACA - Avvio fulminante dei campioni d'Italia in carica, capaci di fare subito la voce grossa a muro con Nikolov e Zaytsev. L'errore in attacco di Patry consegna ai padroni di casa l'immediato +5 (6-1). I cucinieri hanno il braccio caldo e con Zaytsev arriva anche l'ace (9-4). I meneghini provano ad abbozzare una reazione nella parte centrale del parziale, ma a mantenere in quota Civitanova ci pensa un Nikolov capace di acquisire ogni giorno che passa nuove soluzioni al proprio arsenale di colpi. È proprio il giovane bulgaro a chiudere il set con un bell'attacco in parallela, suo settimo punto della partita (25-18). Il livello della contesa scende di tono in avvio di secondo set, dove si contano errori a ripetizione da ambo i lati. Il primo break se lo prende l'Allianz murando Nikolov dopo un'ottima pipe di Ishikawa (8-10). Il divario si amplia dopo un servizio vincente dello stesso schiacciatore giapponese (13-17). Gli ospiti raggiungono un vantaggio massimo di cinque punti. Blengini manda in campo Yant al posto di Bottolo per provare a dare una scossa alla squadra. Mossa che porta un parziale di 3-0, che riavvicina la Lube (17-19). Milano, però, reagisce. Melgarejo ed Ishikawa fanno male con le loro bordate e portano l'Allianz a quattro set point: basta il secondo (21-25). I meneghini viaggiano sulle ali dell'entusiasmo. Melgarejo fa i danni in battuta, mentre Piano - mandato in sestetto a partire dal secondo set - fa la differenza sia a muro che in attacco. L'Allianz imperversa e si porta sul +6 (5-11). In campo c'è solo una squadra. Milano, senza troppe difficoltà, si porta sul 2-1 (18-25). Civitanova si trova spalle al muro. Nel quarto set si lotta punto a punto, sino a quando gli ospiti trovano un muro vincente con Porro su Nikolov che vale il break (13-15). È il segnale che spezza l'equilibrio. Ishikawa, di lì in poi, torna incontenibile per la ricezione biancorossa, che non riesce a contenerlo. Scorrono impietosamente i titoli di coda sulla Coppa Italia della Lube, estromessa per il secondo anno consecutivo dalle Final Four. IL TABELLINO ALLIANZ MILANO: Melgarejo 18, Lawrence 1, Bonacchi, Vitelli 1, Fusaro, Patry 15, Piano 9, Ishikawa 21, Porro 3, Colombo ne, Pesaresi, Ebadipour 2, Loser 3. All. Piazza CUCINE LUBE CIVITANOVA: Garcia Fernandez, Sottile ne, D’Amico, Balaso (L), Zaytsev 14, Chinenyeze 10, Nikolov 14, Diamantini, Gottardo, Ambrose (L) ne, De Cecco, Anzani 2, Bottolo 11, Yant 3. All. Blengini. Spettatori: 2612 Parziali: 25-18 (23’), 21-25 (26'), 18-25 (24'), 21-25 (27'). Totale 1h 40' (Credit foto: Spalvieri)

Serie D, il Tolentino si fa riacciuffare in extremis dal Roma City: sarà un Natale da ultimo in classifica
Stagione che si conferma stregata per il Tolentino. I cremisi, dopo il pareggio sul campo del Nuova Florida e la vittoria contro il Trastevere, portano a casa un altro punto in terra laziale. Ma è un pareggio amaro che condanna la formazione di Mattoni all'ultimo posto della classifica, in solitaria. Al Riano Athletic Center, lo stadio del Roma City, termina 1-1 la partita valevole come diciassettesima giornata di campionato, l'ultima del girone d'andata. Un'amarezza ancor più acuita dal fatto che la rete del pareggio dei padroni di casa è arrivata in pieno recupero, complice un'ingenuità di Stefoni. La scalata per uscire dalle acque agitate resta lunga e perigliosa visto che la quota per la salvezza diretta dista ben 7 punti (20 punti del Team Nuova Florida contro i 13 del Tolentino). LA FORMAZIONE - Mattoni sceglie di consegnare fascia da capitano e numero dieci a Tizi, che affianca Vitiello nel reparto offensivo. Alle loro spalle linea a cinque con il solito Gori in regia, Brondi e il 2005 Giuli mediani, Massarotti e Salvatelli a tutta fascia. Linea difensiva a tre composta da Nagy, Zeetti e Stefoni. In porta Gagliardini. LA CRONACA - Nei primi venti minuti di gioco regna l'equilibrio. Il Roma City ha la chance buona al 22' con il colpo di testa di Iacoponi che, da ottima posizione, trova la provvidenziale ribattuta di Gagliardini a mani aperte. Sul ribaltamento di fronte - come indica la più classica delle leggi del calcio "gol sbagliato-gol subito" - un gran lancio di Brondi trova l'inserimento di Vitiello, che penetra in area di rigore dalla sinistra e poi mette in mezzo per l'accorrente Massarotti che con il piattone beffa Barone. Il vantaggio acquisito regala fiducia ai cremisi che, in ripartenza, danno la costante impressione di poter essere pericolosi, anche grazie alla pressione alta comandata da coach Mattoni, che appanna le idee dei padroni di casa. Vitiello in campo aperto può liberare tutti i suoi cavalli e risulta imprendibile per i difensori del Roma City. Si va all'intervallo con il Tolentino avanti. Vitiello incontenibile anche in avvio di secondo tempo. Il bomber cremisi si inventa una parabola pazzesca dalla trequarti, sfiorando l'eurogol poco prima del 60'. A dirgli 'no' è soltanto la traversa. Nella parte centrale della ripresa da segnalare le conclusioni di Rasi e del subentrato Pallecchi, ben neutralizzate dai portieri di entrambe le squadre. Roma City vicinissimo al pareggio con Manoni, il cui tiro da distanza ravvicinata viene fermato da un intervento miracoloso di Gagliardini. I padroni di casa cingono d'assedio la porta cremisi nell'ultimo quarto d'ora di gioco, ma senza creare nitide occasioni da rete. Al Roma City serve un episodio che arriva nel primo dei sette minuti di recupero assegnati. Stefoni tocca con la mano in area di rigore e il direttore di gara decreta il penalty. Raffini dagli undici metri spiazza Gagliardini: è 1-1. Una doccia gelata per il Tolentino che sotto l'albero trova l'ultimo posto in classifica.