Migliorano le acque di balneazione nel Maceratese, ma restano le peggiori delle Marche
Sono appena stati pubblicati dall’ARPAM i risultati della “Relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione 2020” e i dati del “Monitoraggio della qualità dei corpi idrici fluviali e lacustri nella Regione Marche 2018/2019” con cui l’Agenzia rende conto dell’attività svolta e dei risultati riscontrati, formulando inoltre, per ciò che riguarda la balneazione, il nuovo quadro classificatorio delle acque marchigiane.
I dati divulgati dall’ARPAM concludono, nel caso della balneazione, il ciclo annuale delle attività di analisi e controllo disposto dalla Regione Marche che, sulla base delle norme generali in materia, concretizza in questo caso la propria attenzione ambientale approvando il programma di monitoraggio e il calendario concordato dei campionamenti, misure che hanno visto quest’anno le importanti novità dell’istituzione di 3 nuove acque di balneazione nel comune di Porto San Giorgio e di una particolare intensificazione della frequenza dei campionamenti nei punti ritenuti più critici.
Allo stesso modo la Regione interviene anche per la classificazione dei corpi idrici (fiumi e invasi), che l’ARPAM propone sulla base dei risultati relativi agli indicatori rilevati in ciascun triennio, determinando con un proprio Piano di Monitoraggio le attività finalizzate alla valutazione del loro stato ecologico e chimico.
BALNEAZIONE
È un diffuso miglioramento delle classi di qualità delle acque di balneazione marchigiane quello che l’ARPAM, al termine della stagione estiva, ha registrato sulla base della serie storica dell’ultimo quadriennio: delle 254 acque di balneazione monitorate (245 marine e 9 relative ad acque interne), ben 31 hanno migliorato nel 2020 la propria qualità, ed in un solo caso i rilievi hanno determinato un peggioramento di classe.
I risultati dei rilievi hanno visto attribuire la classe "Eccellente" in 219 casi (erano 200 nel 2019) e quella "Buona" in 21 casi (31 nel 2019), confermando le ottime prestazioni del nostro litorale nel 94% dei punti monitorati.Con significative riduzioni rispetto all’anno precedente, soltanto 6 acque sono risultate "Sufficienti" (erano 10 nel 2020) e 4 "Scarse" (9 nel 2020), corrispondenti queste ultime alle note critiche ubicazioni in prossimità della foce dei fiumi Musone e Chienti.
In particolare, il confronto con gli anni precedenti indica come le acque con classificazione Buona o Eccellente abbiano raggiunto nell’ultimo anno una percentuale mai riscontrata prima, a discapito delle classi Sufficiente e Scarso.
Il quadro provinciale vede sul podio Ascoli Piceno, dove la riviera delle palme conferma il primo posto dell’anno precedente con il 100% di acque eccellenti e nessun superamento dei limiti mai riscontrato nel 2020.
Dei 72 punti di campionamento nella provincia di Pesaro sono 69 (96%) quelli che raggiungono l’eccellenza, mentre i rimanenti 3, corrispondenti alle prossimità delle foci dei fiumi Foglia e Metauro, si collocano comunque in classe buona. Una nota particolare va all’acqua posta nei pressi della foce del torrente Arzilla, per anni classificata come Scarsa, che dopo diversi interventi di cui alcuni ancora in corso, ha ottenuto la classe Eccellente.
Tendenza generale in miglioramento anche per la provincia di Ancona, dove diverse azioni messe in campo dalle istituzioni interessate fanno raggiungere ai litorali del capoluogo il 94% delle acque in classe Eccellente.
Per le caratteristiche peculiari di territori ove insistono le foci di corsi d’acqua di rilievo come il Musone, il Potenza, il Chienti e il Tenna, oltre ad altri torrenti minori, Macerata e Fermo presentano rispettivamente il 68 e 64% di Eccellenze; a Macerata in particolare sono comunque in corso interventi di miglioramento che stanno già evidenziando i primi risultati (10 le acque che hanno visto migliorare la classe a fronte di nessun peggioramento).
Nella Regione Marche anche tre laghi (Borgiano, Castreccioni e Fiastrone in provincia di Macerata) ed un fiume (Castellano, in quella di Ascoli Piceno) sono adibiti alla balneazione. Le acque lacustri hanno ottenuto per la stagione 2020 la classe Eccellente, mentre il fiume Castellano risulta ancora non classificato per insufficienza di campioni dovuta al ristretto periodo balneabile a causa delle condizioni meteoclimatiche.
FIUMI E INVASI
Per i fiumi la qualità ambientale è valutata attraverso il monitoraggio di diversi indicatori (biologici, chimici e chimico fisici), ed i risultati relativi agli indicatori monitorati nell’ambito di un triennio di monitoraggio (nel caso specifico triennio 2018-2020) sono utilizzati per classificare i corpi idrici attraverso due indici sintetici: lo stato ecologico e lo stato chimico.
Lo stato ecologico, valutato in cinque classi (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo) che esprimono la qualità della struttura e del funzionamento dell’ecosistema acquatico, e lo stato chimico, valutato in due classi (buono e non buono) attribuito sulla base della presenza delle sostanze chimiche prioritarie individuate dalla normativa (metalli pesanti, pesticidi, inquinanti industriali ……).
Nel periodo 2018-2019 sono stati direttamente monitorati il 58% dei 185 corpi idrici fluviali marchigiani e l’86% degli invasi.
La rete di monitoraggio comprende 112 stazioni fluviali e 6 lacustri.
I risultati dei 3100 campioni raccolti nel biennio 2018-2019 suggeriscono un quadro di generale di discreta qualità degli indicatori analizzati per circa 13 bacini idrografici indagati; salvo poche eccezioni, i risultati migliori si ottengono nelle zone più interne appenniniche e collinari, dove l’antropizzazione è contenuta e gli ecosistemi fluviali riescono a mantenere condizioni più vicine a quelle di naturalità; le classi di qualità tendono a peggiorare man mano che si procede verso la fascia costiera, più antropizzata.
In particolare, riguardo ai fiumi, l’analisi dei dati di monitoraggio ecologico relativi al periodo 2018-2019 restituiscono un lieve peggioramento dello stato buono rispetto al triennio 2015-2017, causato più dalla variabilità delle condizioni metereologiche ed idrologiche piuttosto che da un’effettiva variazione dei fattori di pressione; un confronto con il quadro precedente potrà comunque essere valutato solo al completamento del nuovo triennio di monitoraggio, quando si potranno aggiungere i risultati definitivi anche dell’anno 2020.
Anche per ciò che riguarda i risultati dello stato chimico occorre attendere il completamento del triennio 2018-2020, ma – con il 90% dei corpi indagati in stato Buono - essi già sembrano indicare un generale miglioramento della qualità rispetto al sessennio precedente. Tale risultato è dovuto anche all’evolversi delle tecniche d’indagine, più affidabili e precise, che ora consentono anche di escludere casi anomali, come ad esempio quelli connessi agli eventi sismici.
Nel periodo 2018-2019 l’Agenzia ha attuato anche un importante sforzo sulle sostanze emergenti, considerate dalla Comunità Europea come target futuro per tutelare l’ambiente e la salute, promuovendone una progressiva diminuzione del livello di dispersione nell’ambiente.
Si mantiene al momento stabile la situazione degli invasi, dove i risultati parziali ottenuti nel periodo 2018-2019 sembrano confermare le discrete classi di qualità ecologica del triennio precedente.
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