Un documento durissimo di accusa verso le Istituzioni. Ma anche la volontà ferma di non mollare e di voler mettere in piedi qualsiasi forma di protesta, anche la più eclatante, possa essere utile ad evitare il totale abbandono del territorio dell'entroterra maceratese colpito dal terremoto e il conseguente, inevitabile spopolamento.
La riunione dei titolari delle strutture ricettive comprese nel cratere dei Monti Sibillini ha avuto come esito l'unanime protesta verso chi non ascolta le ragioni e le necessità di una intera popolzione, tanto che si parla di "condanna a morte per l'entroterra e le imprese del comparto turistico, produttivo e artigianale".
Il testo integrale del documento non lascia spazio a interpretazioni di alcun tipo. E una frase colpise particolarmente, una metafora che recentemente anche chi scrive aveva usato per far capire come stanno andando le cose: "L'entroterra fra 50 anni sarà forse metà turistica di passaggio per vedere le macerie del più grande sisma degli ultimi 300 anni. Per Pompei il Vesuvio, per noi il terremoto”.
"La condanna è scaturita dal rifiuto dell’applicazione dell’area NO-TAX e della richiesta di annullamento delle quote fisse relative alle utenze (min.3 anni) a tutte le attività produttive e ai cittadini residenti nel cratere.
Questi emendamenti rappresentano l’unica speranza di far ripartire territori letteralmente a terra dopo le scosse e di dare occupazione alle comunità di cui si teme lo spopolamento.
Non riusciamo a capire come mai lo Stato non ha applicato il testo di questo documento (qui) di vitale importanza per gli abitanti e per le attività turistico/ricettive dell’area del cratere. In Emilia sono state fatte le zone franche urbane, guarda caso per noi tutto ciò non è stato possibile. Quando rispetto a loro abbiamo Comuni completamente distrutti.
Grazie Stato! Il processo di distruzione economica e psicologica che stanno toccando con mano quotidianamente gli abitanti e gli operatori economici dell’area del cratere è imputabile unicamente allo Stato ed ai suoi governanti, capaci di creare disagi ben maggiore della calamità che ci ha colpiti: uno Stato che non sa decidere, che non sa dare risposte né chiare né tempestive, uno Stato che non dà punti di riferimento proprio per scoraggiare i cittadini e farli perdere nei meandri della burocrazia, uno Stato inefficiente e disinteressato nei confronti di coloro che stanno vivendo un dramma ancora più grande del Terremoto perché le scosse sono diminuite ma NON si riesce ancora minimamente a vedere la speranza di poter ripartire.... anzi prima ancora di poter sopravvivere!!!
Non ci si rende conto (o forse meglio fa comodo fare finta di niente!!!) che senza sgravi fiscali, senza decontribuzioni previdenziali, senza tagli alle utenze, senza fondi VERI per finanziare i pochi “eroici” imprenditori (e per tali intendiamo i piccoli artigiani e commercianti, o i titolari di piccoli insediamenti produttivi....perchè di questo parliamo, questo è il nostro reale tessuto socio-economico se qualcuno ancora non se ne è accorto!) che stanno provando a resistere o che si dovrebbe provare ad attrarre, resta solo una prospettiva per il futuro, che è lì ad attenderci proprio dietro l'angolo: fallimento. Fallimento di tutte le attività ricettive e non e relativo spopolamento dei comuni del cratere i quali abitanti, l’80%, vivono di solo turismo, agricoltura, artigianato, commercio e cultura.
Diteci come riusciamo a pagare ciò che abbiamo descritto sopra se dal 24/08/2016 le nostre attività non hanno più fatturati e i costi fissi quotidiani vanno avanti imperterriti (luce, acqua, gas, tari, imu, telefono e i contratti di assistenza tecnica, siae, rai, consulenze di professionisti ecc. Tutto ovviamente obbligatorio per legge!).
Queste spese fisse dobbiamo comunque pagarle. Ad esempio le fatture del gas e della luce solo il 30% del costo è addebitabile ai consumi effettuati....tutto il resto se ne va in quote fisse, accise, iva.... neppure su questo sarebbe lecito attendersi un intervento che renda sostenibile ciò che non lo è, o meglio che neanche è concepibile accettare!!
Lo sappiamo benissimo che i Comuni del cratere vi interessano poco. Il motivo è semplice: hanno poca popolazione e questo per coloro che intendono governarci equivale a dire pochi voti e pochi consensi.... questi SI' che sono gli UNICI numeri che interessano la nostra classe dirigente e sui quali si affollano i loro pensieri..... altro che quelli delle utenze, dell'incidenza delle tasse, del calo demografico che sta perpretando un fenomeno tangibile di spopolamento!!!!
Lo Stato ci ha abbandonato completamente dicendo grandi bugie sui mass media: “è tutto a posto, è tutto sotto controllo”. Non è vero niente di ciò che comunicate, tutte falsità..... la verità è una sola: nei territori colpiti dal sisma NIENTE è a posto, NIENTE è sotto controllo e NIENTE funziona, ci sono ritardi sotto gli occhi di tutti, non ci sono tempi e procedure certe su NIENTE..... e nel frattempo le nostre Comunità rischiano di scomparire.
Ci rivolgiamo a quei pochi politici, locali e non, che dicono di avere realmente veramente a cuore il destino dei propri concittadini, ed in particolare di quei loro concittadini che sono stati profondamente colpiti dal sisma.
Aiutateci! Aiutateci perché il futuro delle attività produttive, turistiche e commerciali dell’area del cratere sono nelle vostre mani.
Se non verranno applicati i punti contenuti nei documenti da noi richiesti per noi è la fine totale! E relativo spopolamento di questi paesi meravigliosi i quali diverranno un deserto cosparso di macerie. E fra 50 anni sarà forse metà turistica di passaggio per vedere le macerie del più grande sisma degli ultimi 300 anni. “Per Pompei il Vesuvio, per noi il terremoto”.
Ma ricordatevi, politici, noi popolo dell’entroterra e della montagna siamo persone determinate e tenaci.......non vogliamo rinunciare ai nostri diritti e non vi permetteremo, con tutti i mezzi leciti che ci saranno consentiti, di lasciar morire le nostre terre.
Noi chiediamo urgentemente l’approvazione del documento precedente “Ci sentiamo soli, abbandonati e sfruttati dallo Stato” perché senza questo non riusciremo a fare un programma di rilancio turistico del territorio dato che massimo entro un anno l’80% delle attività dell’area del cratere saranno fallite.
Siamo stremati a livello psicologico ed economico ma vi ribadiamo che il popolo della montagna venderà cara la sua pelle.
Il nostro documento precedente è di vitale importanza per le attività ricettive del cratere. Questo è stato totalmente ignorato da parte di qualche organo istituzionale che copre un ruolo determinante nell’area del cratere: ossia nemmeno letto. Ci snetiamo offesi e ridicolizzati da questo atteggiamento irresponsabile!
In merito alla nostra richiesta contenuta nel documento precedente relativa al rientro degli sfollati verso il proprio comune di appartenenza possiamo affermare senza pericolo di smentita che l’obiettivo delle istituzioni è quello di lasciare la situazione esattamente come è. Di fatto le nostre imprese ricettive hanno accolto la richiesta di disponibilità da parte della regione fino al 31.12.2017 dato che ci avevano comunicato che avrebbero avuto urgente bisogno di spostare gli sfollati dalla costa verso l’entroterra.
Proprio come riportato nel documento precedente la nostra richiesta riguardava un accordo “VUOTO PER PIENO” almeno per la stagione estiva, oltre all’aumento della tariffa pro capite giornaliera riconosciuta sino ad ora qaule elemento fondamentale per evitare di operare in perdita gestionale. Cosa è successo? In parte gli sfollati rimarranno nelle strutture della costa dove sono attualmente ospitati e gli altri spostati in strutture ricettive limitrofe.....NON C'E' BISOGNO DI AGGIUNGERE ALTRO, TUTTO IN PERFETTA SINTONIA CON LE QUESTIONI SOLLEVATE E CON UN CHIARO PIANO DI FAR SPOPOLARE DEFINITIVAMENTE L'ENTROTERRA!".
Le conclusioni della riunione vengono racchiuse nelle ultime righe del documento:
"Ci avete bloccato le strutture, ci avete preso per in giro, ci avete danneggiato al massimo bloccandoci le prenotazioni per il periodo estivo, non mandandoci nessun ospite sfollato e nello stesso tempo bloccandoci l’ipotetico arrivo di nuovi ospiti e gruppi. Le nostre strutture, dunque, sono vincolate al vostro contratto di ospitalità ma nella realtà sono di fatto semi-vuote e stanno operando in perdita!!!
Riepiloghiamo brevemente la storia che di ciò che è accaduto in merito a quanto sopra.
Circa un mese fa tutte le strutture della zona del cratere, quelle che già ospitavano sfollati, hanno aderito su richiesta della regione Marche, di proseguire e/o ampliare l’offerta di posti letto per ospitare gli sfollati del sisma. Ci hanno chiesto di comunicare i posti disponibili di ogni singola struttura dato che avevano urgente bisogno di liberare le strutture del mare e riavvicinare gli stessi ospiti ai loro comuni.
Il risultato di questa loro richiesta è che la situazione è rimasta pressoché immutata.
Le nostre strutture sono vincolate fino al 31.12.2017 con la Regione Marche. Con questo vincolo non possiamo prendere prenotazioni da parte di turisti; il “vuoto per pieno” richiesto e l’aumento della tariffa completamente ignorati. Risultato: fatturati azzerati, strutture utilizzate solo in minima parte ed a prezzi di sopravvivenza, perdite gestionali che si stanno accumulando, impossibilità ad accettare nuove prenotazioni da parte di clientela “esterna” per il vincolo imposto dalla Regione a favore defgli “sfollati”......Tradotto: lo Stato sta facendo fallire le poche strutture ricettive rimaste!!!!
Non abbiamo più parole per definire il vostro comportamento, il vostro modo di gestire l’emergenza ed il vostro non rispetto e menefreghismo che state adottando nei confronti delle strutture ricettive del cratere. Una cosa è ormai certa: che a voi dello spopolamento dei comuni del sisma e relativo riavvicinamento delle persone sfollate non ve ne frega nulla. Basta vedere tutta la stampa delle ultime settimane per capire che gli sfollati verranno trasferiti su altri campeggi ma sempre sulla costa. Dell’entroterra e quindi dei comuni più colpiti, ma ancor di più delle strutture agibili già martoriate dagli eventi ma che già ospitano gli ospiti sfollati, pochissimi, e che potrebbero ospitarne degli altri consentendo il loro rientro verso casa, non se ne parla per niente.
L'unica strada che ci rimane è quella di dare seguito ad ogni forma di protesta LECITA E PACIFICA, MA SICURAMENTE BEN VISIBILE E TANTO RUMOROSA, PER DENUNCIARE A TUTTA ITALIA COME STANNO VERAMENTE LE COSE, MOLTO DIVERSE DALLE FRASI AD EFFETTO CHE RIEMPIONO I PROCLAMI CHE QUALCUNO QUOTIDIANAMENTE LANCIA ALLA STAMPA.
E' ORA DI DIRE “BASTA” DI FRONTE A TANTO MENEFREGHISMO......E' ORA CHE OGNUNO SI ASSUMA LE RESPONSABILITA' DEL PROPRIO OPERATO!".
Con 201 voti favorevoli e 16 contrari, la Camera dei Deputati ha dato il via libera nel pomeriggio al decreto legge sul terremoto. Il provvedimento, che ora passa al Senato per la definitiva conversione in legge, va a modificare e integrare una serie di misure (già previste nei due precedenti Dl) a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nel 2016 e nel 2017 in Abruzzo, Umbria, Lazio e Marche.
Nella prima lettura alla Camera, in particolare nel corso dell'esame in Commissione, il testo del decreto è stato in più parti modificato, ed ora andrà all'esame del Senato dove l'Aula dovrebbe discuterlo dal 4 al 6 aprile. Nel decreto terremoto, che è stato approvato dalla Camera, ci sono anche i 47 milioni di euro risparmiati dal bilancio del 2016 da Montecitorio. L'importo risparmiato è stato versato nel bilancio dello Stato indicando però la destinazione e cioè il fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma.
Secondo il deputato marchigiano Lodolini, il decreto "Contiene importanti strumenti per affrontare l’emergenza, aiutare la ricostruzione e affrontare alcuni nodi emersi nel corso della gestione dell’emergenza e dell’avvio della ricostruzione: il tema del personale, il sostegno agli enti locali impegnati nella ricostruzione, l’accelerazione delle procedure per la realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie per casette, per le stalle e per le scuoleCi sono misure di sostegno al reddito e alle imprese dei territori colpiti, il riconoscimento del danno indiretto per dare ossigeno alle attività turistiche e commerciali. Si prevede, per la delocalizzazione temporanea delle attività economiche e produttive dai Comuni del cratere, la possibilità di spostarle in altro Comune previo assenso fra i due Enti interessati se in quello d'origine risulta troppo onerosa o non vi sono immobili disponibili. Si rafforzano le istituzioni riportando le competenze a curare la pianificazione urbanistica in capo ai Comuni colpiti dal terremoto (prima era del Commissario per la ricostruzione).Si destinano nuove risorse umane per potenziare la Protezione civile, gli Enti Locali e i due Parchi Nazionali coinvolti, tra i quali quello dei Monti Sibillini.Tra le novità più rilevanti resta la destinazione dell’8 per mille per 10 anni a questi territori: una risposta importante e che sicuramente incontrerà la generosità di tanti italiani che vorranno concorrere, anche in questo modo alla ricostruzione fisica e sociale di quei luoghi meravigliosi".
Iniziativa Democratica, l'Associazione di promozione sociale marchigiana leader a livello nazionale negli scambi giovanili europei, è stata inserita tra i partners ufficiali di March for Europe 2017! Un risultato straordinario, che premia il grande lavoro svolto dal 2013 ad oggi, che ha portato oltre 250 nostri giovani iscritti a viaggiare in Europa e nel mondo con il programma di mobilità Erasmus +. Al fianco di veri e propri "colossi" come la stessa Agenzia Nazionale Giovani - ANG, AEGEE, Erasmus Student Network Italia, Forum Nazionale Giovani, Stand Up for Europe ed altri, la nostra Associazione è stata inserita tra i partner che promuoveranno la grande marcia a favore dell'Europa che porterà migliaia di partecipanti a Roma il 25 marzo prossimo per celebrare i 60 anni del Trattato di Roma ! Iniziativa Democratica parteciperà con una propria delegazione, guidata dalla presidente, l'avv. Federica Ciciliani di Ancona e dal segretario Alessandro Gaeta, aperta alla partecipazione di tutti quanti vorranno unirsi a noi e sostenerci!
Per info e contatti: www.iniziativademocratica.org
FB: @AssociazioneIniziativaDemocratica
Beato chi riesce e riuscirà a trovare il bandolo della matassa. E' di ieri la notizia della bocciatura dell'emendamento promosso dall'on. Lara Ricciatti per autorizzare i privati e posizionare casette di legno sul proprio terreno.
L'ultimo capitolo di una storia infinita dove i diversi livelli istituzionali dello Stato italiano hanno offerto ognuno una propria e diversa interpretazione, lasciando così il cittadino inerme e incapace di comprendere cosa possa e non possa fare. Ma, prendendo spunto dall'intervento dell'on. Ricciatti, ai terremotati si sta anche togliendo il diritto ad avere paura.
Andiamo per ordine. Il giorno 13 dicembre, con una circolare senza data e senza numero di protocollo, il dirigente della P.F. Urbanistica, Paesaggio e informazioni territoriali della Regione Marche ha inviato ai comuni interessati dagli eventi sismici una mail contenente una circolare nella quale si invitavano i sindaci ad attenersi alla normativa statale in merito alle soluzioni alloggiative temporanee per la popolazione e a non adottare provvedimenti in contrasto con le disposizioni di legge. In sostanza, non veniva data la possibilità di auto organizzarsi costruendo casette di legno in autonomia.
In realtà, nel frattempo, qualche sindaco, aveva già preso la propria decisione, autorizzando la costruzione delle casette. Quindi, alla fine, niente da fare: chiunque aveva già costruito la propria casetta, avrebbe dovuto smontarla, pena il rischio di una incriminazione per abuso edilizio. Ma i sindaci più tenaci sono andati avanti. Basti leggere le dichiarazioni rilasciate al Resto del Carlino dal primo cittadino di Serravalle di Chienti: "La lettera non è stata una bella mossa da parte della Regione. Non sono d’accordo. Stiamo preparando un regolamento per il posizionamento delle strutture temporanee, anche perché è la prima richiesta che i cittadini ci presentano quando entrano in Comune. Sono convinto, e andremo avanti. Molti hanno acquistato casette amovibili, non ancorate al suolo. Vanno per la maggiore le casette con le ruote, un boom, dal costo di 9.000 euro circa. Ce ne sono anche a Muccia e Pieve Torina. Queste persone non solo non hanno più la casa, ma hanno anche speso soldi per sistemarsi alla meno peggio. Figuriamoci se adesso le faccio rimuovere o addirittura demolire. C’è gente poi che si è arrangiata con questa soluzione perché ha paura di dormire in casa, ma vuole restare vicino alla propria abitazione. Non ci stiamo a una decisione calata dall’alto, non su questo tema".
Con un tempismo degno di uno scatto di Marco Pantani sulle salite delle Alpi, il Consiglio Regionale delle Marche il 28 febbraio scorso approva invece una mozione della maggioranza per chiedere “presso tutte le sedi istituzionali competenti” che venga modificata la normativa vigente in tema di autorizzazioni a costruire. Con la mozione si chiede che i Comuni terremotati possano decidere autonomamente se e come autorizzare l’edificazione di manufatti temporanei su suolo privato, cosa non possibile fino al momento della mozione.
Attenzione, badiamo bene: la mozione è stata presentata da quella stessa Regione che alle deroghe disposte da alcuni comuni sulla stessa materia, fu proprio la Regione Marche a disporne l’annullamento tramite la circolare uscita il 13 dicembre scorso.
Ieri, l'ultimo atto in Parlamento con la bocciatura dell'emendamento presentato da Lara Ricciatti. "Voi li chiamate abusi edilizi. Noi proviamo a far comprendere a questo Parlamento che a queste persone, trattate come pacchi postali, dovremmo riconoscere almeno il diritto ad avere paura" ha detto in aula la deputata marchigiana. Aggiungendo poi un commento sulla sua pagina Facebook: "La maggioranza ha bocciato questo mio emendamento. L'onorevole Carrescia l'ha appena definito demagogico e populista. L'andasse a dire a quei Sindaci che hanno autorizzato l'installazione temporanea delle casette per evitare lo spopolamento delle zone montane e per riconoscere alle persone il sacrosanto diritto di avere paura". Curiosamente, a favore dell'emendamento hanno votato hanno votato a favore Lega, Cinque stelle, Forza Italia e Sinistra Italiana: da destra a sinistra senza pregiudizi o preconcetti.
Malgrado questo, però, la gente attende che chissà quando lo Stato porti loro le oramai famigerate casette di legno e non ha neanche il diritto di poter, a spese proprie, di poter dormire notti tranquille, mentre la terra continua a tremare. Insieme alle loro vite.
La gestione post sisma sta mettendo in luce giorno dopo giorno situazioni sempre più assurde, spesso ai limiti della fantascienza. Se non fosse che poi le conseguenze ricadono pesantemente sui cittadini.
L'ennesimo caso che suscita quantomeno indignazione riguarda la decisione del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di assegnare la gestione della mensa della cucina da campo presso il campo base di Arquata a una ditta privata con i prezzi di ogni singolo pasto che sono lievitati dai 3,80 euro della gestione dei Vigili del Fuoco ai 10 euro a pasto attuali.
L'allarme arriva dalle organizzazioni sindacali di Cgil Cisl Uil dei Vigili del Fuoco, "indignate dalla decisione che il Dipartimento VVF ha assunto, in maniera del tutto unilaterale, in merito alla gestione della cucina da campo presso il campo base di Arquata, cucina che va considerata a tutti gli effetti “un‘attrezzatura tecnica di soccorso” visto che è un tassello fondamentale del sistema di colonna mobile Regionale dei Vigili del Fuoco delle Marche.
Nessuna richiesta è stata fatta dai Vigili del Fuoco per far assegnare la gestione della mensa mobile ad una ditta privata, né si sono verificate situazioni problematiche che hanno obbligato in tal senso la scelta del Dipartimento, che con tale decisione ha di fatto obbligatoriamente assegnato a privati la gestione delle attrezzature ed il confezionamento dei pasti. La decisione è stata assunta senza il minimo confronto con la Dirigenza locale che si è vista “calare dall’alto” un provvedimento assurdo che non rispetta l’egregio lavoro svolto dai colleghi fino ad oggi e non coglie di certo, a parere delle scriventi, l’obbiettivo di risparmiare.
Perché si parla di risparmio quando il singolo pasto confezionato dalla ditta avrà un costo quasi tre volte superiore a quello del confezionato in proprio? Con la gestione dei VVF il costo per la fruizione di un pasto è di 3,80 euro, con la ditta privata il costo sarà intorno ai 10 euro a pasto. Di quale risparmio sta parlando l’amministrazione?
Oltretutto sembra che personale VVF continuerà ad essere inviato in missione presso la cucina da campo regionale ma non più per il confezionamento dei pasti: con quali mansioni? Le attrezzature che compongono la cucina da campo dei Vigili del Fuoco in gestione al Comando di Macerata è costata circa 500.000 euro, di cui 200.000 investiti alla fine dello scorso anno per completarne l’assetto definitivo ed avere un’attrezzatura perfettamente funzionale in grado di garantire nel giro di poche ore centinaia di pasti in totale autonomia in scenari emergenziali complessi in cui è impossibile usufruire di strutture o utenze in loco. Perché quindi dare in mano ad una ditta privata un bene dello Stato costato così tante risorse economiche dei cittadini, per permettere alla stessa di fare profitto sfruttando tale bene?
Non sappiamo se ci siano i presupposti per un intervento della Corte dei Conti o della Magistratura, ma ci sconcerta che un’attrezzatura di soccorso dei VVF, senza nessun motivo apparente, sia assegnata ad una ditta privata oggi dopo più di sei mesi di gestione interna dei Vigili del Fuoco, gestione che ha funzionato in maniera egregia anche in momenti di estrema difficoltà come quelli vissuti in occasione delle persistenti nevicate di metà gennaio. Rimaniamo convinti che le cose non accadano a caso, qualcuno ha già una sua strategia da attuare e probabilmente si immagina magari in nome del risparmio di dare in gestione anche il soccorso tecnico urgente!
"Volete aiutare le Marche? Andate a visitare le bellezze del nord della Regione, lontane dalle zone terremotate": sembra incredibile ma è tutto vero. L'invito a stare alla larga dalle zone terremotate del centro sud delle Marche è arrivato nei mesi scorsi indovinate da chi? Dall'Ufficio Turismo e Commercio della Regione Marche!
Sembra un romanzo di Kafka, ma invece è la realtà di questa disastrata regione dove, oltre a calamità di ogni genere, si aggiunge anche una politica assurda che, alla luce di quanto sta succedendo, non fa altro che alimentare l'idea che ci sia un vero e proprio disegno di spopolamento del territorio devastato dal sisma.
L'e-mail partita dall'Ufficio Turismo e Commercio della Regione è stata inviata a novembre, quindi subito dopo le devastanti scosse sismiche di fine ottobre agli operatori del settore turistico e della ricettività. E oggi, alla luce di un rilancio di cui non si vede neanche l'ombra, questa comunicazione assume un carattere ancora più inquietante, oltre che assurdo.
Il testo della mail recita testualmente: "Gentilissimi, come sapete le Marche stanno vivendo, a seguito del sisma di agosto e ottobre, un periodo di sofferenza per le ferite portate alle famiglie, alle case, alle nostre montagne e all’immenso patrimonio culturale della nostra regione. Crediamo tuttavia che il modo migliore per aiutare le Marche sia visitarle e cogliere le occasioni che gli eventi in corso in questo periodo, come le grandi mostre di Osimo, Loreto, Senigallia, Ancona e Urbino e i mercatini natalizi dei borghi storici e città d’arte della provincia di Pesaro-Urbino sanno offrire. Vi alleghiamo pertanto il calendario degli eventi di Natale e vi invitiamo a diffonderlo”. “Siamo a disposizione – prosegue la mail – per invio di immagini e di altre informazioni sul patrimonio culturale colpito e le iniziative di solidarietà che sono in corso. A tal proposito vi invitiamo a vedere la nuova pagina facebook della Regione Marche ‘Salviamo i tesori delle Marche’ che documenta le operazioni di salvataggio del patrimonio diffuso tra i Monti Sibillini”.
E mentre da sei mesi si attende un benchè minima bozza di programma di rilancio del settore turistico delle zone colpite dal terremoto, leggere queste righe lascia non solo perplessi, ma anche fortemente amareggiati: esiste dunque veramente una differenza di fondo fra le Marche del nord e quelle del sud? Chi prende queste decisioni scellerate che rischiano di lasciare nell'isolamento totale una larga fascia della popolazione marchigiana? Ecco: queste potrebbero essere domande da rivolgere ad esempio venerdì al presidente Luca Ceriscioli che sarà a Tolentino insieme a Errani per parlare... di terremoto.
"Alla Camera sul Decreto Terremoto si sono registrati diversi errori, mancanze e molte criticità aperte e lontane da una soluzione. Non si pensi che, vista l'urgenza, il Senato resterà silente. Non si creda di poter mettere a tacere il Senato che, ricordo, è sopravvissuto alla Riforma e quindi non deve farsi valletto di nessuno, ma assumere con responsabilità e coscienza un ruolo attivo".
Lo scrive sulla sua pagina Facebook, la senatrice Serenella Fucksia (Gruppo Misto).
Anche la Guardia di Finanza delle Marche ha prestato la propria opera, con le altre forze di polizia, per soccorrere le popolazioni terremotate nell'immediatezza del sisma, ma in prospettiva "saranno implementate tutte le attività di salvaguardia del corretto impegno delle risorse straordinarie sia per il contributo di autonoma sistemazione (Cas) sia per la ricostruzione".
Lo ha annunciato il comandante regionale, generale di brigata Gianfranco Carozza. "In questo modo - ha spiegato - svolgiamo il nostro ruolo di polizia sociale". Carozza ha ricordato, tra gli interventi di soccorso, l'evacuazione di due case di riposo a Camerino e Pieve Torina la notte del 26 ottobre, "con il salvataggio dei degenti, tutti anziani e molti incapaci di deambulare".
E l'aiuto prestato a un'anziana di Tolentino accompagnata fuori dalla sua abitazione danneggiata dalle scosse. Monitoraggio già in corso per il Cas, anche a scopo preventivo e controlli anche su iniziative benefiche.
(ANSA)
La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nei giorni scorsi ha approvato il DL 8/2017 sul terremoto inserendo, rispetto al testo originario, varie modifiche sollecitate della presentazione di specifici emendamenti.
Rileva innanzitutto la circostanza che è stata aumentata la cifra prevista per l'attività di microzonazione sismica in quanto lo stanziamento passa da 5 milioni di euro a 6,5.
L'altra novità significa sul fronte della prevenzione riguarda il tema degli "Interventi urgenti per le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici". L'articolo 20 bis stabilisce infatti che "I documenti attestanti le verifiche di vulnerabilità sismica eseguite ai sensi della normativa tecnica vigente, sono pubblicati sulla home page del sito internet dell'istituzione scolastica che utilizza l'immobile" e che "entro il 30 giugno 2018 ogni immobile adibito ad uso scolastico situato nelle zone a rischio sismico classificate 1 e 2 nei comuni compresi negli allegati 1 e 2 al decreto-legge n.189 del 2016, deve essere sottoposto a verifica di vulnerabilità sismica".
Una novità già segnalata riguarda poi l'inserimento del danno indiretto per le aziende dei comuni terremotati; si è anche intervenuti disponendo la proroga della sospensione dei mutui e la proroga del MUD.
Il Governo ha poi assunto l'impegno in merito all’introduzione della zona franca urbana (ZFU), anche se già nel testo attuale si parla di contratti di sviluppo territoriali ed è prevista una significativa estensione del credito d’imposta oggi riservato alle Regioni del Sud per chi acquista nuovi macchinari.
La questione relativa alle limitazioni per la delocalizzazione viene invece superata con apposita ordinanza del Commissario.
In materia di concessione dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione privata e disciplina del contributo per le attività tecniche per la ricostruzione pubblica e privata si specifica ulteriormente il grado di parentela nei rapporti.
La reintegrazione delle risorse dei contributi ricevuti dalle aziende agricole e zootecniche anticipate dal Fondo di rotazione vanno rientegrate entro il 31 dicembre 2018, anzichè entro la fine del 2017.
Infine sono aumentati gli importi in materia di personale da impiegare ed è stata eliminato il limite di cinque unità di personale per ciascun Comune interessato che intenda di stipulare contratti di lavoro autonomo di collaborazione coordinata e continuativa.
Tra le richieste avanzate da associazioni e parlamentari rimane invece senza risposta, al momento, la questione relativa all’indennizzo forfettario per i soci di srl artigiane e commerciali.
"Il decreto terremoto ha ancora bisogno di modifiche e aggiunte, perché così com'è non risolve tutti i problemi. Proprio per questa ragione abbiamo più che dimezzato i nostri emendamenti: non vogliamo appesantire i lavori dell'Aula, dando così la scusa per mettere la fiducia.
Fare presto è importante ma altrettanto lo è fare bene, per questo ci aspettiamo che il governo valuti attentamente le nostre proposte al fine di eliminare le criticità che ancora permangono, come il mancato inserimento di alcuni comuni nel cratere, la carenza di risorse, l'assenza di misure a sostegno degli enti locali e la mancata istituzione delle zone economiche franche. Rispetto a questi ultimi due punti, il governo ha promesso d'intervenire nel prossimo futuro, ma di promesse non possiamo fidarci e comunque tali interventi avrebbero dovuto essere già attivi da tempo". Così in una nota il gruppo M5S alla Camera (ANSA).
Quattro giorni intensi per i carabinieri che, dal 13 al 16 marzo, hanno recuperato 150 dipinti e alcuni beni ecclesiastici. Tra le opere messe in salvo quelle di Simone De Magistris, Filippo Bellini e Andrea Lilli. Dalle chiese sono state estratte decine e decine di sculture e beni ecclesiastici (turiboli, aspersori, reliquiari, crocifissi, ostensori).
L'operazione è stata svolta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Ancona, insieme ai colleghi del Battaglione "Puglia" di Bari e della task force Unite4Heritage, impegnati insieme ad altri corpi dello Stato, al personale delle Soprintendenze e a volontari.
I comuni interessati al recupero beni artistici sono stati: Porchiano, Acquasanta Terme (dove è stata recuerata una campana in bronzo), Pievebovigliana-Valfornace, Ripe San Ginesio (140 metri lineari di documentazione d'archivio del periodo dal 1571 al 1971); Monte San Vito, Offida, Matelica, Montegallo. I beni recuperati, appartenenti alle varie diocesi, sono stati messi al sicuro nei depositi ad Ascoli, Camerino, Senigallia, San Severino e Matelica.
(Foto Ansa)
Ancora un terremoto ben avvertito questa mattina (6:02) in provincia dell'Aquila.
Magnitudo 3.6, seguito da alcuni di minore entità nella stessa area. Il sismologo dell'INGV Alessandro Amato nella sua pagina facebook spiega che l'epicentro ricade all'interno dell'area interessata dalla sequenza iniziata ad agosto, in particolare nel suo settore meridionale, dove erano stati localizzati i quattro eventi di M5-5.5 il 18 gennaio (Campotosto).
Ciò indica che si tratta di un aftershock di questi eventi, e questo è un bene. Ma ci ricorda anche che la sequenza è ancora attiva e che non si può escludere l'occorrenza di altri eventi anche più forti. "Non è detto e speriamo ovviamente di no, ma non ignoriamo questo rischio". Questo il messaggio dell'esperto.
In relazione poi agli eventi che interessano in questi giorni il vulcano Etna, Amato spiega che il terremoto di oggi c'entra solo lontanamente. Infatti, "L'Appennino si estende per la rotazione della micro-placca adriatica, e questo causa una tensione lungo la dorsale - ci spiega - Questa tensione, che deriva da un movimento relativo tra il settore adriatico e quello tirrenico di circa 3-4 mm/anno, si viene rilasciata principalmente con terremoti di tipo estensionale, come quelli del 1997, 2009, 2016-17. E' un processo lento, continuo (da centinaia di migliaia di anni) e inarrestabile. Fortunatamente i terremoti non sono giganteschi e non sarebbe difficile costruire in modo tale da difendersi efficacemente".
Nel cuore della notte, tra sabato e domenica, sono state ritirate 15 patenti di guida tutte per guida in stato di ebbrezza.
La polizia stradale di Macerata ha effettuato controlli nella zona costiera, dove si concentrano locali frequentati dai più giovani, all'interno di un serrato programma di prevenzione alle stragi del sabato sera condotto dalle forze dell'ordine. I conducenti delle auto ai quali sono stati ritirate le patenti sono stati trovati con un tasso alcolemico superiore a quello consentito.
La raccomandazione è sempre quella di non mettersi alla guida dopo aver bevuto.
Il gruppo facebook "Manifestazione terremotati a Roma" non si ferma, anzi rilancia.
Annuncia infatti con un post che il primo aprile ci sarà una nuova manifestazione di protesta a Roma.
"Siamo partiti con l'idea di Diego di creare questo gruppo su facebook che ci ha permesso di conoscerci ed unirci, che è diventato un mezzo per ognuno di noi di confronto,di dialogo e condivisione di idee e preoccupazioni....pochi o tanti siamo andati a Roma,siamo stati ascoltati dalle più alte cariche dello Stato...a quasi due mesi da questa manifestazione è giunto il momento di farci sentire di nuovo,ma questa volta dobbiamo essere proprio tutti a manifestare contro il NULLA che è stato fatto sino ad ora!!!!TUTTI UNITI IL 1 APRILE A ROMA".
L'esasperazione, lo scoramento e la rabbia delle persone che vivono nelle zone colpite dal sisma tornano dunque di nuovo in piazza per manifestare, dopo due mesi dalla prima trasferta nella Capitale, che "nulla" è cambiato e che si vuole far sentire la propria voce contro l'immobilismo e l'incapacità di gestire una situazione che si sta facendo sempre più preoccupante.
Il Governo ha annunciato, in sede di commissione sul Decreto Terremoto, l’avvio di una procedura di notifica all’Ue per istituire una zona franca nel cratere.
La misura doganale si baserebbe su: su tre elementi e dovrebbe prevedere per i Comuni del cratere: 1) esenzione fiscale per le aziende 2) esenzione contributiva per le aziende 3) agevolazioni per i professionisti. Il provvedimento poi dovrebbe essere sottoposto alla regola del de minimis e cioè con un massimo di 200 mila euro l’anno per azienda.
Pare dunque che il Governo si sia impegnato formalmente ad adottare, entro brevissimo tempo, una nuova Zona Franca, superiore a quelle dell’Aquila e dell’Emilia per la quale si parlerebbe di un paio di settimane, periodo necessario per ottenere il placet dell'Europa.
Al riguardo però si ripropongono i dubbi e le perplessità circa una misura che nel c.d. "Progetto Ussita", presentato nel mese di novembre dal Prof. Giuseppe Rivetti di Unimc e dal sindaco di Ussita Rinaldi, viene definita chiaramente e con ampia cognizione di causa "immobile e statica".
Il modello invece prospettato dal giurista e dal sindaco e che ha ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica Mattarella, è finalizzato alla creazione di un "territorio a fiscalità privilegiata" fondato su modelli innovativi e su modi nuovi di pensare la leva fiscale. Una "fiscalità sociale" come la definisce il Prof. Rivetti, docente di diritto tributario e sostenitore dell'idea che il diritto di cui è esperto, debba essere utilizzato in funzione di sviluppo per attrarre gli investimenti delle aziende che non risiedono nel cratere, detassandole. Attraverso delle forme di fiscalità privilegiata per gli investitori sarà possibilie pensare a una ricostruzione del tessuto economico di tutto il territorio colpito dal sisma, arginare il fenomeno dello spopolamento e recuperare l'identità territoriale dei luoghi.
Fiscalità privilegiata dunque, per famiglie, imprenditoria e profissionisti localizzati o che intendono localizzarsi nelle zone terremotate, sotto forma di:
esenzione irpef e irap
esenzione dai tributi locali
esonero dal versamento dei contributi
detrazioni fiscali per l'intero importo delle spese di ristrutturazione/messa in sicurezza degli immobili (in cinque anni).
Il modello propone anche la creazione di una Fondazione per lo sviluppo, altro strumento compatibile con l'ordinamento tributario nazionale e il diritto dell'Unione Europea.
"Basta dunque parlare di zona franca. Bisogna attuare misure veloci e concrete, altrimenti si rischia di perdersi ancora in un dibattito sterile e fine a se stesso su interventi irrealizzabili".
Così conclude il Prof. Rivetti, auspicando una ripresa del modello che invece potrebbe far compiere finalmente un passo in avanti in una situazione di empasse che dura da troppo tempo.
Il comune di Tavullia e il fans club di Valentino Rossi si sono mobilitati per le aree terremotate.
Infatti una delegazione formata dal sindaco e da assessori e consiglieri comunali, accompagnata da presidente e vice presidente del fans club, ha visitato i Comuni Visso, Amandola e Acquasanta Terme.
Oltre 9.000 euro, tratti dal proprio bilancio, sono stati poi donati dal comune: un euro per cittadino, come previsto da un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, più piccole somme derivanti da tagli a indennità e a gettoni di presenza.
"E' stata una giornata significativa, i 9.000 euro serviranno ai Comuni per finanziare tre progetti" commenta il sindaco di Tavullia Francesca Paolucci, sottolineando "l'assoluta trasversalità dell'iniziativa, sostenuta da maggioranza e opposizione. Ringrazio anche il fans club di Valentino che ha regalato una giornata speciale ai bambini delle scuole di Amandola, Visso e Acquasanta, che hanno ricevuto gadget e piccoli doni".
(FONTE ANSA)
"Questo clima di incertezza e la mancanza di risposte chiare da parte dello stato non ci consente di ripartire!La nostra categoria, in questo momento più che mai, non è fatta da imprenditori che mirano ai propri interessi, ma è fatta di persone, o meglio di cittadini, che hanno vissuto e stanno vivendo in prima persona il trauma del sisma e gli effetti devastanti che ha avuto sul nostro territorio e sulla nostra vita quotidiana".
Questo lo sfogo congiunto riportato in una nota dai titolari delle strutture ricettive dei comuni del cratere.
"Proprio tale esperienza, vissuta sulla nostra pelle, ha portato la categoria ad andare ben oltre l’interesse della propria attività, cercando invece in tutti i modi di mettersi al servizio della collettività e della comunità in cui viviamo, mossi da un forte senso di appartenenza e dalla piena consapevolezza che occorre coraggio e tenacia per potersi rialzare, ma tutti insieme! Purtroppo però ci stiamo rendendo conto che coraggio e tenacia da soli non possono bastare, perché c’è bisogno di uno stato e di istituzioni che siano realmente al fianco dei cittadini e delle imprese, ma per farlo occorre calarsi nella realtà che si sta vivendo, nel bisogno di quotidianità che tarda a tornare!".
Il comunicato sottolinea come il nodo di tutti i problemi sta nel rischio spopolamento che sta colpendo tutto l’entroterra marchigiano, "un fenomeno disastroso che va immediatamente stoppato".
"Occorre mantenere e/o riportare i cittadini dell’entroterra vicini alle loro abitazioni, ai loro affetti, alle loro usanze: insomma bisogna ricostruire e far ripartire la comunità dell’entroterra!".
Questo il messaggio accorato e disperato degli albergatori. Per farlo chiariscono che occorre riavvicinare le persone, accelerare i tempi di ricostruzione, destinare fondi certi, agevolare e finanziare le attività economiche perché senza la loro presenza lo spopolamento non diventa più semplicemente un rischio ma una realtà certa.
Le strutture ricettive del cratere ribadiscono inoltre la propria disponibilità verso tutti i cittadini colpiti dal sisma ed intendono continuare ad offrire il miglior servizio verso costoro, ma rivendicano l’intervento delle istituzioni, che sono chiamate a fare la propria parte ed a dare segnali forti, chiari ed inequivocabili.
"Siamo stanchi di vivere nell’incertezza, non solo come cittadini colpiti dal sisma ma anche come “eroici imprenditori” che stanno cercando di fare di tutto per non chiudere i battenti e per non far morire definitivamente le nostre zone e di conseguenza le nostre imprese. Ma non vogliamo più navigare a vista da qui in avanti : vogliamo risposte chiare, precise, certe e inequivocabili alle questioni sollevate e vogliamo sapere se ci sono le condizioni che ci consentono di proseguire".
Per poter andare avanti, riassumono inoltre i punti essenziali e più urgenti che chiedono siano inseriti nella nuova convenzione da stipulare e chiedono poi un immediato incontro formale in cui affrontare in dettaglio tutte le ulteriori questioni che, a loro avviso, dovranno necessariamente riguardare un necessario piano di rilancio di tutto il territorio:
acquisizione della struttura ricettiva da parte della regione con la formula “ allotment totalmente garantito” più comunemente conosciuto come contratto “ vuoto per pieno “ in virtù del quale la regione si obbliga, per l’intero periodo opzionato, al pagamento di tutte le camere e servizi opzionati, indipendentemente dall’effettiva conferma ed impiego. Verrebbe così superato l’attuale problema delle strutture alberghiere parzialmente occupate e delle forti perdite di gestione che ne derivano;ridefinizione delle tariffe applicate in sede di convenzione, in quanto insufficienti a garantire equilibrio dal punto di vista economico, considerati i costi da affrontare per i servizi resi e la sostanziale rinuncia per le nostre strutture a percepire ulteriori introiti a parametri di mercato. La nostra richiesta al riguardo è già nota, ovvero importo base a € 46,00 netti per una pensione completa ed al meno € 55,00 netti nei mesi invernale ( da novembre a marzo);tempi certi di pagamento: i ritardi ad oggi riscontrati, non fanno altro che arrecare danni sotto il profilo finanziario e non consentono di onorare come è giusto che avvenga i propri impegni con fornitori e personale dipendente.
E concludono ribadendo di non intendere lasciare sole le persone terremotate che si trovano presso le loro strutture ma di avere al tempo stesso bisogno prima possibile di risposte chiare e certe: "La nostra disponibilità al prolungamento dell’ospitalità ai terremotati non può e non deve venire meno e ribadiamo con forza e determinazione la nostra volontà a riguarda ma non possiamo e non vogliamo più andare avanti nell’incertezza, ritenendo che le questione sopra toccate siano condizioni minime ed essenziali per consentire di poter andare avanti con la dovuta serenità e con lo spirito di accoglienza e di collaborazione che ha sempre contraddistinto il modo di operare delle nostre strutture".
E' stato approvato ieri l'emendamento al terzo decreto sul terremoto che stanzia per l'anno 2017 23 milioni di euro per le aziende che si trovano nei territori colpiti dal sisma.
Dopo l'articolo 20 è stato infatti introdotto l'articolo 20 bis, rubricato "Interventi volti alla ripresa economica", finalizzato a favorire la ripresa produttiva delle aziende delle aree terremotate. La norma riguarda i danni indiretti alle imprese che hanno subito un calo del fatturato di almeno il 40% rispetto a quello calcolato sulla media del medesimo periodo del triennio precedente.
Queste potranno usufruire dei contributi nel limite dell'importo complessivo stanziato dei 23 milioni. Le modalità, i criteri e le procedure di accesso al fondo non sono però ancora note e sono delegate ad un decreto che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del terzo decreto terremoto.
E' dunque un primo passo avanti, ma ancora incompiuto...nell'infinita vicenda dei martoriati territori del centro Italia.
“Rafforzare il personale dipendente dei parchi nazionali del Gran Sasso e dei monti Sibillini, attraverso comandi o distacchi, o con l'assunzione di personale con contratti a tempo determinato nei limiti di un contingente massimo di 15 unità.” Lo prevede un emendamento, a prima firma Enrico Borghi, al decreto Terremoto approvato con riformulazione in commissione Ambiente alla Camera nel corso dell'ultima seduta, in notturna. La VIII commissione ha chiuso l'esame del provvedimento, atteso in aula a partire da lunedì. Lo comunica in una nota lo stesso On. Borghi, parlamentare lombardo del Partito Democratico e per lungo tempo presidente nazionale delle Comunità Montane italiane.
"E’ dal 30 ottobre 2016 che come Alzheimer Uniti Italia denunciamo il dramma nel dramma che stanno vivendo gli anziani dei territori colpiti dal sisma".
Così esordisce in un comunicato stampa Manuela Berardinelli, locale presidente di Alzheimer Uniti Italia Unlus.
"Abbiamo messo a disposizione delle Istituzioni e degli Enti i nostri collaboratori, qualificati, per dare ausilio alle persone fragili o in una fascia di età a rischio, ma senza esito alcuno. - continua la nota - Sembrava una storia infinita di un romanzo di Tolstoj, l’epilogo era lontano frenato dalla troppa burocrazia… La situazione ha avuto fortunatamente una svolta decisiva con la firma il 14 febbraio 2017 del Protocollo tra la nostra Associazione e L’Ambito Territoriale Sociale n. 18, che ringraziamo per la sensibilità dimostrata".
"Il primo passo - prosegue la Berardinelli - è stato quello di fare un “censimento” per sapere quante sono le persone over 65 che sono ospiti nei vari hotel e come stanno. Contiamo di terminare questa fase entro il 25 marzo poi potremmo capire,in base ai dati che risulteranno, qual è la situazione reale e procedere con il Progetto Hotel Sisma. Ricordo che attualmente le persone anziane e fragili sono “sparpagliate” nei vari hotel della costa, da cui tra aprile e maggio dovranno tra l’altro andare via…, la nostra proposta è di raggrupparli in un’unica struttura alberghiera dell’entroterra dove possano avere un’attenzione dedicata da parte di personale qualificato, sia per modulare la giornata che per elaborare la paura" .
Senza dare false illusioni il Presidente ritiene in conclusione che ci sia una buona possibilità di concludere (seppure tardivamente) questa vicenda e ringrazia per la disponibilità dimostrata il personale delle strutture alberghiere ed i collaboratori dell’Alzheimer Uniti Italia.