Magnitudo 3.6 a Campotosto: Amato "E' un aftershock ma non ignoriamo questo rischio"
Ancora un terremoto ben avvertito questa mattina (6:02) in provincia dell'Aquila.
Magnitudo 3.6, seguito da alcuni di minore entità nella stessa area. Il sismologo dell'INGV Alessandro Amato nella sua pagina facebook spiega che l'epicentro ricade all'interno dell'area interessata dalla sequenza iniziata ad agosto, in particolare nel suo settore meridionale, dove erano stati localizzati i quattro eventi di M5-5.5 il 18 gennaio (Campotosto).
Ciò indica che si tratta di un aftershock di questi eventi, e questo è un bene. Ma ci ricorda anche che la sequenza è ancora attiva e che non si può escludere l'occorrenza di altri eventi anche più forti. "Non è detto e speriamo ovviamente di no, ma non ignoriamo questo rischio". Questo il messaggio dell'esperto.
In relazione poi agli eventi che interessano in questi giorni il vulcano Etna, Amato spiega che il terremoto di oggi c'entra solo lontanamente. Infatti, "L'Appennino si estende per la rotazione della micro-placca adriatica, e questo causa una tensione lungo la dorsale - ci spiega - Questa tensione, che deriva da un movimento relativo tra il settore adriatico e quello tirrenico di circa 3-4 mm/anno, si viene rilasciata principalmente con terremoti di tipo estensionale, come quelli del 1997, 2009, 2016-17. E' un processo lento, continuo (da centinaia di migliaia di anni) e inarrestabile. Fortunatamente i terremoti non sono giganteschi e non sarebbe difficile costruire in modo tale da difendersi efficacemente".
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