Macerata celebra un nuovo scrigno per la storia. Da oggi, infatti, il Museo della carrozza di Palazzo Buonaccorsi accoglie in dono dal Lions Club Macerata Host una nuova teca per l’esposizione di alcuni “Nécessaires da viaggio in carrozza”, oggetti che offrono uno sguardo di dettaglio su un’epoca ormai lontana in cui il trasporto a trazione animale aveva uno spazio privilegiato.
Alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta alla presenza delle maggiori autorità civili e militari, hanno partecipato l'assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta, il presidente del Lions Club Macerata Host Piergiorgio Parisella, l’architetto progettista della teca, Luca Schiavoni, e Antonio Volpini, alla cui generosità si devono i nécessaires esposti.
“Quello del Lions Club Macerata Host, che ringrazio è un esempio che testimonia la vicinanza delle realtà cittadine al patrimonio culturale e artistico della nostra città – interviene il sindaco Sandro Parcaroli -. È una vetrina che permetterà anche di dare vita a una nuova sezione espositiva dei Musei Civici permettendo una migliore fruizione da parte del pubblico”.
Il Museo della carrozza ospita una preziosa collezione di carrozze d’epoca, finimenti e accessori, offrendo ai visitatori un’immersione nel mondo dei viaggi e dei trasporti del passato e rappresentando di fatto un unicum nel panorama museale del Centro Italia. In tale contesto, la donazione della teca rappresenta un investimento concreto nella conservazione e nell'esposizione di un manufatto di grande valore storico e culturale, il “Nécessaire de voyage in carrozza”, che trova in questo nuovo allestimento una degna e sicura collocazione.
“Grazie alla generosità del Lions Club Macerata Host - ha dichiarato l’assessore Cassetta - possiamo ogni anno ampliare, migliorare e garantire nuovi servizi per il Museo della carrozza che è sempre molto apprezzato dai nostri visitatori. Una collaborazione che ha radici nella fondazione stessa dell’istituzione garantendo costante sostegno e rinnovata partecipazione”.
La sinergia fra pubblico e privato realizza un modello virtuoso che contribuisce in maniera significativa alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale; la sensibilità dimostrata verso le esigenze del museo e la volontà di contribuire attivamente alla sua crescita sono un esempio di impegno civico.
Il presidente dei Lions Parisella ha sottolineato come il legame del Club con il Museo, primaria istituzione culturale cittadina, risalga alla sua fondazione: “Tali legami non sono mai venuti meno, avendoci visti impegnati non solo a implementare le dotazioni espositive ma anche a promuovere una collezione, rara nel suo genere, attraverso la pubblicazione di un volume di pregio Carrozze e redini lunghe. Storia, tradizione e sport - Il Museo della carrozza di Macerata, già arrivato alla terza edizione".
"D’altra parte, siamo convinti che l’esposizione, che è parte di un polo museale di indubbia e riconosciuta attrazione, sia di interesse non solamente per gli specialisti del settore e gli storici, ma anche e soprattutto per il grande pubblico e, segnatamente, per i più giovani, i quali, con la loro fantasia e la capacità di emozionarsi difronte ad ogni nuova scoperta, riescono meglio di chiunque altro a figurarsi un passato ben diverso dal nostro quotidiano, che diviene sprone per ripensare l’oggi in una prospettiva diretta a conservare un forte e sano legame con l’ambiente naturale”.
La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e curata da Sara Tassi (vicepresidente Fondazione CRJ), vuole offrire un ulteriore spazio di riflessione sull’arte contemporanea attraverso le opere di Carlo Iacomucci e Maria Grazia Focanti. Pur nella diversità stilistica ed espressiva della loro produzione, le anime pittoriche dei due artisti restituiscono una corrispondenza rispetto al tema del divenire della corporeità.
L’inaugurazione si terrà giovedì 17 aprile alle ore 17,30 con presentazione degli artisti da parte della curatrice della mostra. L’esposizione sarà visibile al pubblico con ingresso libero, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, secondo gli orari di apertura di Palazzo Bisaccioni.
Lo spazio fisico della mostra è definito e distinto in due ambienti separati ma contigui per enfatizzare e valorizzare l’identità pittorica di ognuno e stabilire un contrappunto artistico, una sinfonia in due tempi, una lirica a due strofe.
Il tema della mostra è racchiuso nello stesso titolo Mèta – corporis, che associa due termini di diversa natura ed etimologia: mèta deriva dal greco μετά che significa, tra le tante accezioni possibili, «oltre», mentre corporis, che deriva dal latino corpus, significa più intuitivamente «corpo». L’intera espressione è traducibile in diversi modi ma quella più identificativa è oltre i corpi, richiamando per assonanza e significato il termine metamorfosi, topos della letteratura fin dall’antichità e ispirazione per l’arte di ogni tempo.
Traslando il significato greco a quello di uso corrente, il percorso espositivo è di fatto diviso a metà, in un equilibrio spaziale dove ogni artista può esprimere la propria identità e creatività. Il corpo è soggetto dei dipinti in mostra, affiorando da una gestazione che tenta di fermare il divenire del gesto artistico in forma compiuta.
L’approssimarsi della figura all’umano, il ricordo dell’elemento corporeo che diviene altro da sé e oltre sé stesso, rende l’opera dei due artisti particolarmente affascinante ed evocativa. Le figure dipinte sono posizionate oltre i corpi perché l’apparire della forma si sgancia dalla mimesis per approdare in una nuova versione dell’umano, attraverso una metamorfosi artistica che permette ai corpi di esprimersi oltre il canone apparente.
La gestualità potente e saggia di Iacomucci si contrappone alla pausata e serena conduzione di Focanti. La mano decisa e graffiante di Iacomucci definisce il corpo femminile come la ricomposizione di un caos primordiale, il cui perno è il segno che, dopo aver definito il disegno sottostante alla pittura, decostruisce la figura, ribattezzando con il colore un nuovo cosmos metamorfizzato: è anatomia del negativo che opera coprendo il segno preparatorio, affinché affiori la natura materica del corpo-gestualità.
La visione pittorica di Focanti è l’apertura a un mondo onirico in cui il dato fenomenico si fonde con quello simbolico. L’approssimarsi delle forme e dei colori alla riconoscibilità della natura fa da contrasto ad elementi spuri che appaiono e sostano nella tela: in particolare il volto diventa sineddoche del corpo, una parte per il tutto, un profilo radicato nello spazio che lo circonda in una metamorfosi panteistica dell’umano.
In occasione dell’evento verrà presentato il catalogo della mostra dove sono state inserite venti opere per ogni artista, le stesse allestite nell’esposizione. I testi in catalogo sono di Sara Tassi e di Patrizia Minnozzi.
Oggi Riccardo Calamita ha conseguito la laurea in Management dello Sport presso l'Università Foro Italico di Roma.
Riccardo ha festeggiato con amici e parenti quello che è un passo importante nel suo percorso accademico e professionale.
Complimenti a Riccardo per il suo successo!
L’ex operaio di Finale Emilia proclamato dottore in Scienze filosofiche. Il rettore Mc Court: “Un privilegio accompagnarlo nel percorso delle sue tre lauree a UniMC. Emozionanti l’affetto e l’ammirazione degli studenti più giovani”.
“La proclamo Dottore magistrale in Scienze filosofiche”. Con un accenno d’inchino, da gentiluomo d’altri tempi, e gli occhi colmi d’emozione, Italo Spinelli, ha ringraziato la presidente della commissione, la professoressa Arianna Fermani, e scritto una nuova pagina della sua vita: la terza laurea in sette anni, conseguita oggi all’Università di Macerata all’età di 89 anni, che compirà il 21 maggio.
Oggi all’Università di Macerata, dipartimento di Studi Umanistici, l’ex operaio di Finale Emilia (Modena), nonostante una notte insonne, ha discusso la sua tesi magistrale, “Il ritorno di Euridice: memoria e futuro in Giordano Bruno”, con il professor Guido Giglioni. “Dedico questo lavoro - ha scritto nel frontespizio del suo lavoro - alla professoressa Arianna Fermani, la cui passione e dedizione hanno ispirato il mio percorso di ricerca, e al magnifico rettore proffessor John Mc Court, per il suo impegno nel promuovere il valore del sapere e della comunità accademica. Un pensiero speciale va alla mia famiglia: ai miei figli Paolo, Francesca e Alessandra, e alle mie adorate nipoti Ines, Adele e Nina, che con il loro affetto e la loro energia mi hanno sostenuto e dato forza in ogni momento. Infine, il mio pensiero, oggi come allora, va a mia moglie, Angela Orri in Spinelli, scomparsa 11 anni fa, ma ancora viva nei nostri cuori”.
Fu proprio per cercare una risposta negli studi filosofici alla scomparsa della sua amata compagna di una vita, che, nel 2018, Spinelli si era laureato in Filosofia, e poi in Storia, prima di riprendere il percorso originario. “Do ragione a Sant’Agostino, che diceva che le anime restano vicino a chi le ha amate davvero. Quindi penso che Angela sia ancora accanto a me, perché io l'ho amata davvero”, afferma oggi.
“Sono contento del mio peregrinare con la filosofia. Ci ho sempre pensato: che cosa significa cercare la verità? Uno la cerca e forse l’ho trovata” ha detto il tre volte dottore una volta fuori dall’aula. “Il percorso è stato molto duro, soprattutto negli ultimi anni, studiare Giordano Bruno, con le sue idee antidogmatiche. Ai ragazzi dico di perseverare, di non avvilirsi anche se un esame va male, ma di continuare a studiare, perché i risultati arrivano. Anche a me è successo di essere stato cacciato”, ha ricordato con un sorriso.
“In questi anni – ha commentato il rettore John Mc Court – Italo Spinelli è stato di casa a Unimc. Ha avuto tanto affetto e tanto rispetto da tutta la nostra comunità di studenti, docenti e personale amministrativo. È stato un privilegio accompagnarlo nel percorso che lo ha portato a conseguire ben tre lauree con noi. Oggi è la sua giornata, e ci emoziona vedere quanta ammirazione gli abbiano riservato anche studenti molto più giovani. Siamo fieri di Italo che è un esempio molto importante del valore del “life long learning”. A nome di tutto l’Ateneo, gli auguro di continuare a coltivare la sua passione per la conoscenza, che è un esempio per tutti noi”.
“Spinelli ha dato un esempio non solo di tenacia, per le difficoltà affrontate alla sua età, ma anche per aver mostrato come, nella comunità di Unimc, nessuno viene abbandonato, ma c’è un sistema di accompagnamento, di relazioni, che permettono alle persone di studiare e di realizzarsi fino alla laurea”, ha evidenziato il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini.
Alla quarta laurea non pensa, Spinelli, ma ha raccontato di voler seguire una causa di beatificazione riguardante Maria Pia Benati, fondatrice e superiora generale delle missionarie dell'Eucarestia, morta a Forlì nel novembre 1986.
Giovedì 10 aprile la Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" dell'Università di Macerata ospiterà il regista bosniaco Ado Hasanović per una doppia iniziativa aperta al pubblico, incentrata sul potere del cinema come strumento di memoria e testimonianza.
Il primo incontro è in programma alle ore 18 alla Biblioteca Statale di Macerata, dove Hasanović condividerà la propria esperienza personale e professionale in un dialogo aperto con il pubblico. L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti.
In serata, alle 21, al Cinema Italia, verrà proiettato il documentario "My Father’s Diaries / I diari di mio padre", un’opera intensa che ricostruisce la memoria della guerra in Bosnia attraverso le riprese e i diari del padre del regista.
Un viaggio intimo e toccante tra ricordi familiari e storia collettiva, capace di raccontare le ferite della guerra con uno sguardo autentico e personale. Al termine della proiezione, il regista sarà nuovamente presente per un incontro con il pubblico.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività culturali promosse dalla Scuola di Studi Superiori "G. Leopardi", che da anni ospita personalità di rilievo della scena culturale internazionale per offrire momenti di confronto aperti alla cittadinanza e alla comunità accademica.
Sabato 5 e domenica 6 aprile, dopo i lavori di ristrutturazione, ha riaperto le porte ai visitatori il piccolo museo Antiquarium di Pievefavera, che conserva i reperti provenienti dagli scavi e dal territorio al fine di raccontare, attraverso gli oggetti di uso comune, le fasi significative della vita dell'antico sito, che testimoniano la presenza umana databile dalla media età repubblicana fino all’età imperiale romana. La sua collezione archeologica è anche il frutto dei ritrovamenti casuali restituiti dal territorio, grazie anche al senso civico di tanti cittadini, su tutti il dottor Analdo Mazzanti che insieme a sua moglie Anna Cerruti negli anni '70 scoprì diversi reperti, sia sulla riva del lago che nei terreni vicini.
Mazzanti, rispettando il Codice dei beni culturali, non si fermò alla donazione ma in tanti anni si è occupato anche di una prima classificazione e poi della divulgazione avvenuta anche grazie alla stampa locale e all’interessamento di studiosi marchigiani e non solo che hanno raccontato dell’importanza di questo sito e di alcuni reperti in particolare, in diverse pubblicazioni nel tempo. Lo scavo sistematico della Soprintendenza, che ha interessato la villa romana rinvenuta nell’area adiacente all’Antiquarium, ha permesso di portare in luce significativi reperti.
Oggi al visitatore si consente di vivere un'esperienza completa, integrando la visita agli scavi con l'esposizione museale. Presenti all’inaugurazione, in rappresentanza degli Enti che hanno sostenuto il riallestimento promosso dal Comune di Caldarola, Pierpaolo Borroni, consigliere regionale, il presidente e il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi e Gianni Fermanelli. A curare l’intero progetto la Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio per le province di Ascoli Piceno Fermo e Macerata. Presenti Giovanni Issini e Federica Erbacci oltre a Francesca Pettinari della SABAP di Ancona e Pesaro Urbino, responsabile scientifica.
Tra gli intervenuti al taglio del nastro Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, che ha ricordato come questa opera sia stata il frutto anche del lavoro di alcuni amministratori del passato come Fedro Buscalferri, Fabio Lambertucci e le loro giunte comunali oltre ai Sindaci che proseguirono la loro opera. Nel tempo numerosi Enti come la Soprintendenza e l’Università di Macerata, si interessarono attivamente al progetto.
Nel suo discorso per l’inaugurazione, il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni ha sottolineato il lavoro corale portato avanti: "Una giornata significativa. Abbiamo restituito al territorio un contenitore culturale e turistico da far fruire nel tempo all'intera collettività, soprattutto ai bambini degli Istituti Scolastici. Ringrazio tutte le autorità intervenute, la Curia- Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche, le associazioni, la EFI Srl - Estrazione in cava e Lavorazione Inerti per il sostegno, il signor Massimiliano Vecchioni per la collaborazione, i dipendenti comunali, i professionisti che hanno collaborato nel tempo e a vario titolo a questa nuova apertura, i cittadini".
"Il nostro auspicio ora è che nel prossimo futuro la Soprintendenza, che ci è stata molto vicina, possa continuare ad effettuare nuovi scavi, utili a restituire tracce importanti del nostro passato" Ospite della inaugurazione anche Quochi Pallotta, della famiglia proprietaria del Castello, che tra circa un anno vedrà la grande riapertura. Domenica 6 aprile oltre 90 persone provenienti da diversi comuni marchigiani, hanno partecipato all’ evento che ha consentito di vedere i reperti con la spiegazione delle esperte della Soprintendenza Erbacci e Pettinari. La passeggiata naturalistica al Castello di Pievefavera, con la guida ambientale escursionistica Martina Zura Puntaroni, ha condotto nella piazzetta della chiesa di Santa Maria Assunta alla performance artistica: “Rinvenimenti. Dissertazioni archeologiche tra il conte Desiderio Pallotta e la sua serva” con Elena Fioretti e Mauro Capenti, ex sindaco di Caldarola componente del gruppo dei volontari “Cittadini attivi” del presidente Stefano Vellante.
Autrice dell’adattamento Genny Ceresani. A fine evento, all'interno della torre poligonale della cinta muraria di Pievefavera, presso la chiesa di Santa Maria Assunta, la visita al lapidario, che conserva importanti reperti. Infine, nella Piazzetta del Circolo Acli, molto apprezzata anche la degustazione con pane bruschettato e olio evo varietà Coroncina, tipico del luogo, a cura dell’Associazione Olio Coroncina, grazie anche alla disponibilità del gestore del piccolo Circolo Acli Pinzi e della Pro Loco di Caldarola che ha curato gli aspetti della logistica degli eventi, promossi dal Comune di Caldarola e coordinati dalla giornalista Barbara Olmai.
L'Antiquarium resterà aperto al pubblico il sabato e la domenica pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30 dal prossimo 25 aprile e su prenotazione per i gruppi. Data la richiesta, si sta valutando se anticipare le aperture già dal prossimo fine settimana.
I pannelli espositivi all’interno dell’Antiquarium, accompagneranno i visitatori. Una delle novità di questo allestimento è l'intento di rendere l'archeologia un tema comprensibile e interessante per tutti, con un particolare focus sul coinvolgimento dei più giovani e degli studenti, per i quali la visita al museo non deve essere pensata solo come esperienza didattica ma anche come conoscenza della propria identità in riferimento alla storia e al territorio.
Nuovi locali per l'unità operativa di diabetologia all'interno dell'ospedale di comunità di Recanati: sono stati inaugurati questa mattina dal vicepresidente e assessore alla sanità della Regione, Filippo Saltamartini, insieme al direttore generale dell'Ast di Macerata, Alessandro Marini, il direttore della diabetologia Gabriele Brandoni, alla presenza del sindaco Emanuele Pepa e di Sauro Galassi, presidente dell'Associazione diabetici di Recanati.
"Dal nostro insediamento nel 2020, abbiamo lavorato per realizzare una sanità di prossimità, in controtendenza rispetto agli ospedali unici, abbiamo riformato la sanità e approntato un Piano socio sanitario il cui obiettivo è quello di mantenere e rafforzare i servizi sul territorio regionale. Anche per Recanati e il suo territorio abbiamo previsto un potenziamento dei servizi - ha spiegato Saltamartini -. Nel nostro approccio, abbiamo deciso di puntare su un modello più decentralizzato, con ospedali per acuti a Civitanova, Macerata e Camerino e ospedale di sede disagiata di San Severino Marche. Questo significa che le patologie gravi vengono trattate in questi centri, ma la vera sfida è quella di rafforzare la sanità territoriale, con diagnostica avanzata, prevenzione e un miglior controllo delle patologie sul territorio".
"Per quanto riguarda Recanati, la nostra prospettiva è quella di potenziare l'ospedale di comunità di Recanati con tutta la diagnostica per immagini disponibile (la TAC installata potrebbe essere solo il primo pezzo), altri servizi già presenti e tutta l’attività ambulatoriale - ha proseguito l'assessore -. Possiamo offrire servizi vitali per la salute dei cittadini, senza farli viaggiare verso altri ospedali, alleggerendo così il carico su strutture come quella di Macerata. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per garantire una programmazione concreta, con un piano che prevede il rafforzamento della sanità territoriale e l'incremento dei medici che stiamo formando in Regione dal 2021 con 150 borse di specializzazione l’anno in più, anche se dobbiamo fare i conti con una carenza di personale pregressa che è il risultato di un errore di programmazione a livello nazionale che abbiamo ereditato dal passato".
"Quest’anno a medicina verranno iscritti oltre 20.000 ragazzi e per la fine di quest’anno il numero di medici che entreranno in servizio saranno superiori a quelli collocati in pensione - ha ribadito Saltamartini -. Questo ci permette di essere ottimisti per il futuro, sebbene ci siano ancora sfide legate alla carenza di infermieri. I 5 milioni del Pnrr su Recanati Casa di Comunità sono stati orientati a rafforzare l’assistenza territoriale di queste comunità e sono investimenti di chiara evidenza".
"I nuovi locali della diabetologia di Recanati sono la risposta ad un bisogno di salute da parte dei cittadini che è aumentato nel corso del tempo, a testimonianza della qualità dell’offerta sanitaria erogata - ha dichiarato Marini -. Vi era la necessità di garantire spazi più ampi e confortevoli al dottor Brandoni e a tutta la sua equipe che lavorano ogni giorno con competenza e abnegazione per soddisfare le necessità di cura della popolazione".
"È il coronamento di un lavoro iniziato tanti anni fa - ha aggiunto Brandoni – che ci ha permesso di portare a Recanati oltre mille persone che hanno una patologia come il diabete. È una patologia importante, sfiora il 6 per cento in Italia, e qui riusciamo a dare un buon servizio grazie all’equipe che prevede due infermieri che fanno l'accettazione, una infermiera delle ferite difficili, un podologo e un dietista. Una bella equipe di professionisti che vogliamo aumentare nel numero per cercare di seguire tutte le persone con questa patologia che sono in aumento”.
Il nuovo reparto, il cui costo complessivo è di 170.060 euro, è stato realizzato nell'area ex dialisi dell'ospedale di comunità di Recanati, è dotato di spazi più ampi e funzionali per venire incontro alla richiesta sanitaria in aumento, comprende un'area di accettazione, una di attesa, nove ambulatori, spogliatoi e servizi igienici su una superficie totale di 330 metri quadrati ed è interamente dotato di impianto di climatizzazione.
L'Unità Operativa di Diabetologia, attiva presso la struttura di Recanati dal 2017, ha per lungo tempo svolto le proprie prestazioni sanitarie utilizzando quattro ambulatori, presenti al piano terra dell'Ex Ospedale, in condivisione e alternanza programmata con altre specializzazioni. L'incrementata affluenza di pazienti diabetici nel corso degli anni ha reso necessaria l’individuazione di locali più idonei e il conseguente trasferimento della diabetologia.
La Hotsand Macerata si appresta ad affrontare la nuova stagione di serie A 2025 che inizierà sabato 12 aprile sul campo di Macerata contro il Nettuno. Per un campionato di alto livello, anche il diamante di via Cioci avrà una nuova veste, più green e sostenibile grazie agli interventi realizzati e a quelli in corso, in primis il relamping realizzato un anno fa, che ha permesso un impegno di potenza elettrica dai 220 kW precedenti ai 64 kW attuali.
"E’ con grande piacere che ci ritroviamo oggi per parlare degli importanti interventi realizzati sul diamante di via Cioci, un luogo di aggregazione e sport di alto livello per tanti giovani e appassionati - interviene l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Siamo orgogliosi di annunciare che, grazie a significativi investimenti, il nostro stadio è diventato un esempio di sostenibilità e attenzione all’ambiente. Infatti è stato avviato un progetto che ha trasformato l’impianto sportivo in uno spazio più green grazie ai cambiamenti attuati che non solo migliorano la fruibilità del campo, ma contribuiscono anche a rendere Macerata un modello di sport sostenibile. Inoltre siamo qui anche per presentare il nuovo campionato della Macerata Angeles, una squadra che darà il via a una stagione ricca di emozioni e competizione, creando un legame ancora più forte con la comunità locale”.
"L’illuminazione attuale non permetteva più l’omologazione del campo, abbiamo chiesto al Comune di aiutarci a coronare il nostro sogno di averne una nuova per scongiurare la mancata iscrizione o la migrazione su altro campo omologato, e devo dire che questa amministrazione si è subito attivata, nel vero senso della parola, realizzando quello che non eravamo mai riusciti ad ottenere fino ad oggi - dichiara il presidente Andrea Graziani -. Nell’ottica della sinergia, tramite alcuni sponsor ed alcuni sforzi della società, stiamo facendo realizzare un impianto fotovoltaico da 20 kW posizionato dietro gli esterni, che sarà poi ceduto al Comune, quale esempio di cooperazione e collaborazione stretta, magari anche nell’ottica delle comunità energetiche, grazie anche alla mia professione".
Il presidente chiude poi il cerchio: "Sempre con il Comune siamo in procinto di realizzare il nuovo pozzo per l’irrigazione dell’area verde del campo da baseball, ultima catena di una anello di virtuosismo sostenibile che sarà un fiore all’occhiello della città di Macerata e un modello di transizione ecologica; in questo modo, con i risparmi ottenuti, il contributo del Comune per la gestione del campo sarà sufficiente per tutte le operazioni di manutenzione dell’impianto, che sono tante, al fine di avere sempre lo stadio in condizioni perfette. Un ringraziamento a tutti, dall’assessore Riccardo Sacchi agli altri assessori, al sindaco, al vicesindaco e agli ingegneri con i quali sono sempre a contatto. Un ringraziamento particolare anche a Simone Ciattaglia, come figura coordinatrice e sempre disponibile. Vorrei dare un nome a questo campionato del 2025: il campionato ecosostenibile".
Per quanto riguarda il campionato, un nuovo sistema con tante novità, come il ritorno alla vecchia formula di due partite da 9 innings al posto delle 3 partite da 7 innings e la reintroduzione, a partire dal prossimo anno, della serie A 1 e A2. Ciò è stato voluto dalla nuova presidenza eletta a novembre dopo otto anni di amministrazione Marcon, con Marco Mazzieri alla guida di un nuovo ciclo per il baseball e softball italiano.
Il girone dove è stata inserita la Hotsand Macerata è il girone d’elite, dove figurano le migliori otto formazioni degli ultimi anni, cioè il Parma, San Marino, Bologna, Reggio Emilia, le due squadre di Grosseto, Nettuno e appunto Macerata. Queste squadre accederanno tutte agli ottavi di finale dove incontreranno le migliori 8 dei 4 gironi B, C, D, E nei quali figurano le squadre di seconda fascia. Dagli ottavi si passerà ai quarti, alle semifinali e alla finale, tutti turni al meglio delle cinque gare.
Gli sponsor hanno permesso l’allestimento di un’ottima squadra che sicuramente sarà competitiva sotto tutti i punti di vista. Sarà possibile quindi anche quest’anno avere un baseball di alto livello; le prime due squadre accederanno poi alla coppa dei Campioni che si svolgerà nella prossima stagione.
Tra i volti nuovi, quello dell’allenatore Pierpaolo Illuminati, maceratese doc, che dopo tanti anni di girovagare, torna nella sua Macerata. Tra le tante apparizioni in nazionale, campionati europei, mondiali e intercontinentali, ricordiamo la partecipazione alle olimpiadi di Atlanta del 1996.
“La buona educazione. Giuseppe Tamagnini e la Scuola della Costituzione”: è il titolo del documentario che viene presentato al teatro Mestica di Apiro venerdì 11 aprile, alle ore 17, per iniziativa dell'Istituto comprensivo “Coldigioco Mestica” e del Gruppo territoriale di Macerata del Movimento di cooperazione educativa.
Dopo il saluto della Dirigente scolastica Emanuela Tarascio, referente dell'Mce provinciale, sarà il fanese Fausto Antonioni a raccontare nel dettaglio il senso e la portata di quest'opera di ricostruzione storica dedicata alla figura di Giuseppe Tamagnini, il quale, divenuto anche sindaco di Apiro (suo paese d'origine), è stato uno dei pionieri del Movimento di cooperazione educativa in Italia grazie anche all'esperienza vissuta a Coldigioco assieme alla moglie Giovanna Legatti, pure lei maestra.
“Pino Tamagnini – spiega Fausto Antonioni, già dirigente scolastico e autore del documentario –, sulle orme del pedagogista francese Célestin Freinet, fa entrare la scuola italiana nel grande solco delle ‘Scuole Nuove’ europee e dà il tono a una lunga stagione di innovazioni pedagogiche. In questo cammino incontra personalità del calibro di Mario Lodi, Bruno Ciari, Margherita Zoebeli, Gianni Rodari, e persone che hanno fatto la storia della pedagogia italiana come Giuseppe Lombardo Radice, Ernesto Codignola, Aldo Visalberghi, Maria Corda Costa, Raffaele Laporta, Lidya Tornatore”.
Con questo evento il Gruppo territoriale di Macerata del Movimento di cooperazione educativa apre una serie di iniziative formative e di approfondimento che avrà, come secondo appuntamento, un laboratorio su “Giochi cooperativi fuori e dentro la scuola”, in programma sabato 12 aprile (dalle 9 alle 12 e dalle 14-17) presso il Museo della Biodiversità, in via dei Giardini 4, a Macerata. Un appuntamento curato dagli esperti Mce di Bologna e rivolto agli insegnanti. Infoline e iscrizioni: 338 6050122 (Federico).
Anche la città di San Severino Marche ha preso parte, a Vedano Olona, alla Giornata nazionale dell’associazione "Città per la Fraternità", un evento che ogni anno celebra e promuove le esperienze virtuose delle amministrazioni locali impegnate nella costruzione di comunità solidali.
Cuore pulsante della cerimonia è stata la consegna del XII Premio Internazionale Chiara Lubich per la Fraternità, riconoscimento che ha visto la Città di Soliera, in provincia di Modena, trionfare con il progetto "Community Care – Il fiore e le rose", un esempio tangibile di come la fraternità possa tradursi in cura, vicinanza e ascolto.
Una menzione speciale è stata conferita alla città di San Severino Marche per l’impegno costante e articolato nel promuovere reti di solidarietà e inclusione sociale attraverso un insieme integrato di iniziative, raccolte sotto il titolo "Continuità solidale: un mosaico di iniziative per la fraternità", che oltre al Comune coinvolgono anche la Caritas Vicariale, l’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, l'Acec Associazione cattolica esercenti cinema, l'Uteam, la Croce Rossa Italiana di San Severino Marche e il comune di Tolentino.
Il progetto presentato da San Severino Marche si fonda su una rete ampia e integrata di interventi, tra cui spiccano l'Emporio Solidale Diocesano, inaugurato nel gennaio 2024 e gestito interamente da volontari, che offre beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà e rappresenta un punto di incontro e partecipazione attiva per tutta la comunità; le attività dell’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia Odv, impegnata nel sostegno a donne, minori, anziani e persone fragili, nella prevenzione delle dipendenze e nel contrasto al disagio giovanile e al bullismo, il cine-teatro San Paolo, gestito da giovani volontari e sede di iniziative culturali e scolastiche, divenuto simbolo della resilienza culturale dopo il sisma, e punto di aggregazione per le nuove generazioni oltre al servizio della Croce Rossa, che assiste persone vulnerabili nei bisogni quotidiani di trasporto e accompagnamento, anche nelle aree più isolate del vasto territorio comunale; e alle attività dell’Uteam Università della Terza Età che promuove la crescita culturale, morale e spirituale degli anziani, valorizzando il tempo libero come momento di dignità e formazione permanente.
Queste iniziative rappresentano un autentico "mosaico solidale", che testimonia il profondo radicamento della fraternità nella visione amministrativa e sociale della città. La partecipazione di San Severino Marche alla rete "Città per la Fraternità" si è rivelata nel tempo un terreno fertile per la crescita di esperienze condivise anche con altre città, come Tolentino, con cui esiste una collaborazione attiva. "La menzione speciale ricevuta in occasione del Premio Chiara Lubich 2025 rappresenta un riconoscimento importante di questo cammino collettivo", spiega l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Michela Pezzanesi.
Un’opera avvolta nel mistero e nella leggenda che continua a esercitare un fascino potente a quasi due secoli e mezzo dalla sua composizione. È il Requiem in re minore K. 626 di Wolfgang Amadeus Mozart che l'Orchestra Filarmonica Marchigiana porta nei teatri della regione e a Montepulciano, con la direzione di Luigi Piovano, artista in residenza che è stato applauditissimo appena 10 giorni fa con il concerto omaggio ad Ezio Bosso.
Benché incompiuto alla morte del genio salisburghese nel 1791, il frammento del Requiem giunto a noi, completato dal suo allievo Franz Xaver Süssmayr, rappresenta una delle vette più toccanti e drammatiche della musica sacra. La partitura, per soli (soprano, contralto, tenore e basso), coro e orchestra, rivela una profondità emotiva e una maestria compositiva ineguagliabili.
Assistere alla sua esecuzione è un'esperienza intensa e catartica. Il ruolo del coro, grande protagonista di quest’opera, viene qui affidato al Coro Giovanile delle Marche, composto da ragazze e ragazzi provenienti da tutta la regione, diretti da Giovanni Farina; la collaborazione tra giovani talenti e musicisti di grande esperienza rappresenta un’importante opportunità di crescita e valorizzazione artistica per tutti gli artisti coinvolti, che hanno l’occasione di confrontarsi con un capolavoro di rara intensità.
I solisti che si esibiscono sono dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo: Antonella Granata (soprano), Nutsa Zakaidze (mezzosoprano), Alessandro Fiocchetti (tenore) e Aleksandr Utkin (basso). La loro virtuosità insieme alla potenza del coro e alla ricchezza timbrica dell'orchestra creano un affresco sonoro che esplora le profondità del dolore, della paura della morte, ma anche della speranza e della fede. È questo il testamento spirituale di Mozart che, pur consapevole della sua imminente scomparsa, ha saputo trasfondere nell’ultima creazione un messaggio di eterna bellezza e commozione.
I cinque concerti in programma sono giovedì 10 aprile, alle ore 21, al Teatro Lauro Rossi di Macerata (in collaborazione con Associazione Musicale Appassionata); venerdì 11 al Rossini di Pesaro (sempre alle ore 21, in collaborazione con Ente Concerti Pesaro); sabato 12 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Fermo (ore 21, ingresso gratuito); domenica nella Chiesa di San Biagio di Montepulciano (nell’ambito del Festival di Pasqua) e lunedì 14 aprile al Teatro Pergolesi di Jesi (ore 21). Biglietti acquistabili nelle relative biglietterie dei Teatri oppure online su vivaticket.com. Info: www.filarmonicamarchigiana.com.
Una città che guarda lontano, che crede nella cultura, nella formazione e nel potenziale delle nuove generazioni. Civitanova Marche continua a percorrere con convinzione questa strada, grazie - anche - alla rinnovata e rafforzata collaborazione con l'Università di Camerino.
Questa mattina, presso la sede comunale, il sindaco Fabrizio Ciarapica insieme al segretario comunale Benedetto Perroni, hanno incontrato il rettore dell'ateneo camerte, Graziano Leoni, e il direttore generale, Andrea Braschi, per un confronto diretto e operativo, ricco di contenuti e prospettive concrete.
Al centro dell’incontro, la comune volontà di rilanciare e potenziare la presenza universitaria in città, attraverso l’attivazione di nuovi servizi e percorsi formativi, pensati per rispondere alle esigenze del territorio, dei giovani e del mondo del lavoro. L’Università di Camerino ha espresso con determinazione l’intenzione di ampliare l’offerta a Civitanova, riconoscendo nella città un contesto dinamico, vivace e ricettivo, ideale per accogliere progetti di alto profilo culturale, formativo e professionale.
"Siamo davvero molto soddisfatti - ha sottolineato il rettore Unicam Graziano Leoni - di proseguire la proficua sinergia instaurata nel corso degli anni. Unicam vuole continuare ad essere un punto di riferimento per il territorio, polo di formazione per i giovani ma anche sostegno per la crescita e l’innovazione sociale e dei sistemi produttivi. Ringrazio l'amministrazione comunale per la fattiva collaborazione nel perseguire questi obiettivi".
L'obiettivo condiviso è quello di creare un presidio universitario sempre più strutturato, capace di attrarre studenti, generare connessioni con le imprese, collaborare con le realtà locali e rafforzare l'identità culturale della città. Si è parlato di nuovi servizi per gli studenti e attività di orientamento e ricerca, tutti elementi che contribuiranno a rendere Civitanova uno dei poli culturali e accademici nel cuore della provincia.
"Civitanova non è solo dinamismo e vitalità - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica - è anche e soprattutto una città che crede nella conoscenza, nello studio e nelle opportunità per i giovani. La rinnovata collaborazione con l'Università di Camerino rappresenta un tassello fondamentale della nostra visione: una Civitanova che cresce come punto di riferimento per il sapere, l’innovazione e la formazione. Ringrazio il rettore Leoni e il direttore Braschi per la loro disponibilità e per la volontà concreta di far crescere insieme questo progetto ambizioso e strategico, che rafforza il ruolo della nostra città come centro vivo e qualificato".
Confindustria Macerata ricerca per un'azienda operante nel settore tessile-abbigliamento un/a tecnico meccanico (codice annuncio Conf 491_bis) da inserire nel team per attività di manutenzione ordinaria e riparazione di macchine da cucire e altri macchinari di produzione.
Mansioni e responsabilità: Effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria di macchine da cucire e altri macchinari di produzione; Diagnosi e riparazione di guasti tecnici, garantendo il corretto funzionamento delle attrezzature; Regolare, lubrificare e verificare periodicamente il funzionamento delle macchine; Collaborare con altri reparti per ottimizzare i processi e ridurre i tempi di fermo.
Requisiti richiesti: diploma di Istituto Tecnico, preferibilmente in ambito meccanico o affini; Buona manualità; Capacità di problem solving e autonomia nelle attività; Motivazione a crescere professionalmente e ad acquisire nuove competenze. Sede di lavoro: Provincia di Macerata. Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: clicca qui.
SECONDO ANNUNCIO - Confindustria Macerata ricerca per affermata impresa di pulizie un/a addetto/a alle pulizie (codice annuncio Conf 498) da inserire nel proprio team. Mansioni e responsabilità: Pulizia e sanificazione di ambienti aziendali (uffici, aree operative e comuni, bagni, etc.); Gestione e mantenimento dell’ordine e della pulizia delle strutture; Utilizzo dei prodotti e degli strumenti necessari per la pulizia; Sostituzione dei materiali di consumo (come sapone, carta igienica, ecc.); Rispetto delle norme di sicurezza e igiene sul posto di lavoro.
Requisiti richiesti: Esperienza pregressa, anche minima, nel settore delle pulizie, preferibilmente in ambienti industriali; Attenzione ai dettagli e capacità di lavorare in autonomia; Flessibilità oraria e disponibilità a lavorare in orari diversificati; Affidabilità e serietà. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Il rapporto verrà gestito con contratto di somministrazione. Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: clicca qui. Gli annunci sono rivolti ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Una comunità educante è, prima di tutto, una comunità che sa educarsi. È da questo presupposto che nasce "Parole che fanno bene", il nuovo Glossario Digitale Intergenerazionale che sarà presentato alla cittadinanza venerdì 11 aprile alle ore 21:00 presso il Cinema Cecchetti, con la partecipazione speciale dello scrittore e filosofo Cesare Catà. Uno strumento innovativo pensato per facilitare il dialogo tra adulti e giovani, attraverso parole chiave condivise che promuovono comprensione, ascolto e benessere relazionale.
Il progetto è stato elaborato e proposto dal gruppo di lavoro nominato dal Tavolo Interistituzionale di concertazione delle attività di prevenzione per la Promozione della Salute e del Ben-Essere delle Nuove Generazioni, coordinato da Andrea Foglia, e subito accolto dal Comune di Civitanova Marche - assessorato alle Politiche Giovanili.
"In un tempo in cui le parole possono diventare strumenti di divisione, abbiamo voluto restituire loro la forza di costruire ponti tra generazioni - dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Crediamo che solo attraverso una comunità educata e consapevole si possa davvero promuovere il benessere dei nostri giovani. Questo evento rappresenta un tassello fondamentale di un percorso partecipato e condiviso che guarda al futuro con responsabilità".
Il glossario si propone come uno strumento operativo per famiglie, educatori, insegnanti e per tutti coloro che hanno a cuore la crescita e il benessere delle nuove generazioni. "Parole che fanno bene è un invito collettivo a fermarsi, ascoltarsi e capirsi - afferma l'assessore alle politiche giovanili Francesco Caldaroni -. L’incontro con Cesare Catà sarà un’occasione speciale per riflettere insieme su come le parole possano diventare cura, legame e consapevolezza. La presentazione del glossario è il primo passo per costruire, insieme, una comunità davvero educante". L'ingresso all’evento è libero fino ad esaurimento posti.
Prosegue con intensità l'attività di controllo dei carabinieri nella provincia di Macerata, avviata a seguito dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni del Codice della Strada lo scorso 14 dicembre 2024. I reparti del Comando provinciale, infatti, hanno intensificato i servizi su tutto il territorio, dai centri costieri fino all’entroterra, con l'obiettivo di verificare il rispetto delle nuove norme, ma anche di prevenire e contrastare reati di ogni genere.
Tra le priorità dei controlli, la sicurezza stradale. In poco più di tre mesi, i militari hanno deferito all'autorità giudiziaria 26 persone per guida in stato di ebbrezza alcolica, 6 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e 2 per essersi rifiutati di sottoporsi all’etilometro. In 6 di questi casi, le infrazioni sono state accertate a seguito di interventi per incidenti stradali.
Il tasso alcolemico riscontrato nei conducenti ha oscillato tra 0,65 g/l e 2,53 g/l, con la maggior parte dei casi compresa tra 1 e 1,5 g/l. In tutti gli episodi, le patenti sono state ritirate, mentre i veicoli sono stati in genere affidati a persone indicate dagli stessi conducenti. In 7 casi si è invece proceduto al sequestro amministrativo del mezzo.
I controlli, svolti lungo le principali arterie viarie e nei pressi di obiettivi sensibili, non si limitano solo alla guida in stato alterato. L’attività dei carabinieri punta a scoraggiare tutte quelle condotte pericolose alla guida: dall’eccesso di velocità al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, fino all’uso scorretto dei dispositivi di protezione.
Dal 14 dicembre a oggi, il Comando provinciale ha rilevato 257 incidenti stradali, di cui 2 con esito mortale e 70 con feriti, per un totale di circa 100 persone rimaste infortunate. Dati che evidenziano quanto sia ancora fondamentale lavorare sulla prevenzione e sul rispetto delle regole del codice della strada.
"L’obiettivo - sottolineano i carabinieri - è tutelare la vita e la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Le attività di controllo non servono solo a punire chi sbaglia, ma soprattutto a sensibilizzare la cittadinanza e a promuovere una cultura della legalità e della responsabilità alla guida".
I controlli proseguiranno nelle prossime settimane, con particolare attenzione alle fasce orarie e alle zone a maggiore rischio. L’invito, rivolto a tutti i cittadini, è quello di mettere sempre al primo posto la sicurezza, propria e altrui, ogni volta che ci si mette alla guida.
Proseguono a Corridonia le opere di ripristino degli edifici storici lesionati dal sisma del 2016, ed inserite nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026. Tra marzo ed aprile, infatti, sono ben quattro i cantieri che sono stati avviati o che sono in fase di avvio.
Lo scorso 17 marzo sono iniziati i lavori di ripristino funzionale del Porticato di ingresso del Cimitero Comunale. Opere ricomprese tra quelle dell’ordinanza OCSR 137 del 29/03/2023 del Commissario Guido Castelli, per le quali è stata assegnata al Comune di Corridonia la somma di 120mila euro. La progettazione delle opere necessarie è stata prontamente affidata il 30 giugno 2023 e a dicembre 2024 si è dato avvio al procedimento di affidamento dei lavori e il cantiere si protrarrà per 72 giorni.
Gli interventi al Porticato non mirano alla sola riparazione del danno, ma si inseriscono in un "sistema" di consolidamento generale, suddiviso per step, che interesserà le volte a crociera e le strutture voltate in mattoni. Inoltre saranno effettuate lavorazioni inerenti la ricostituzione di nervature e cornici di volte laterizie di mattoni. I lavori termineranno con una ripulitura delle superfici interessate, al fine di rendere tutto il portico omogeneo nella colorazione e nella fattezza. Infine, si interverrà sul ripristino e consolidamento della copertura.
Iniziati anche i lavori per il ripristino funzionale di Porta San Pietro, situata all’interno del centro storico di Corridonia, per i quali il Comune ha a disposizione la somma di 50mila euro. A luglio del 2023 venivano assegnati gli incarichi per la progettazione esecutiva e tra novembre e dicembre del 2024 sono stati affidati gli incarichi per la relazione tecnica e per la realizzazione dei lavori, iniziati negli scorsi giorni, che riguardano la struttura muraria lesionata e il restauro dei materiali lapidei. Per il termine dei lavori sono previsti 60 giorni.
Interessata da lavori di rispristino funzionale, a causa dei danni causati dal terremoto, anche la porta castellata denominata Porta Romana, situata in via Mazzini. L’assegnazione della progettazione risale al luglio del 2023, seguita dal progetto definitivo a luglio 2024, la riqualificazione prevede un costo complessivo di 150.000 euro. Attualmente si sta lavorando sui ponteggi, in modo da garantire sicurezza nelle fasi di cantiere e ridurre al minimo il periodo di eventuale interdizione al passaggio, dato che la Porta costituisce un importante varco di accesso al Centro storico.
Per gli interventi su entrambe le porte il Comune ha avuto il via libera dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. Importante sottolineare anche che, sia per Porta San Pietro che per Porta Romana, una volta terminati i lavori di ripristino si procederà anche un progetto illuminotecnico volto a valorizzare a pieno gli elementi architettonici e il contesto in cui sono inseriti.
Lo scorso dicembre sono stati affidati poi i lavori per gli interventi di ripristino della Palestra di Judo all’interno del complesso Ex-Lanzi, in via Santa Chiara. Un progetto esecutivo approvato a giugno 2024 per il quale il Comune ha a disposizione 150.000 euro, e anche in questo caso è stato necessario attendere il parere favorevole del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio. I lavori interesseranno soprattutto la copertura dell’edificio e si protrarranno per 90 giorni.
"Diciotto cantieri nell’area del centro storico, tra pubblici e privati, senza considerare quelli fuori dalla cinta muraria, sono segno di una ritrovata vitalità e di una concreta voglia di rinascita – ha dichiarato il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli -. Sono segno di un attaccamento convinto alle proprie radici e della speranza che diventa realtà grazie alla determinazione e al lavoro di chi crede con convinzione nel futuro della sua città. Siamo convinti che solo dando impulso, sostenendo e accompagnando la ricostruzione, con la massima collaborazione tra pubblico e privato, si possa invertire la direzione rispetto al fenomeno dello spopolamento che tanti comuni dell’entroterra subiscono da anni".
Quest’anno sarà Civitanova Marche ad ospitare la cerimonia provinciale per il 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato. L’evento si terrà nella mattinata di giovedì 10 aprile, in piazza XX Settembre, alle ore 10 alla presenza di autorità civili, politiche e religiose a livello provinciale, nonché del vicepresidente della regione Marche Filippo Saltamartini.
La location è stata concordata tra la Questura di Macerata e l’amministrazione comunale che insieme alla Polizia di Stato ed il contributo del comando della polizia locale di Civitanova Marche stanno curando tutta l’organizzazione.
L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dal sindaco Fabrizio Ciarapica, che ha offerto pieno supporto tecnico e logistico. "Siamo particolarmente onorati che la Festa della Polizia quest’anno si svolga proprio a Civitanova Marche - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. È un segnale forte e simbolico che ci riempie d’orgoglio. La Polizia di Stato, insieme a tutte le Forze dell’Ordine, rappresenta un presidio fondamentale per la sicurezza della nostra città".
"La loro presenza è costante e visibile sul territorio, e il loro intervento è spesso decisivo nell’affrontare situazioni complesse, talvolta anche emergenziali, che richiedono tempestività, fermezza e grande professionalità - ha proseguito il primo cittadino -. A Civitanova non mancano sfide legate alla sicurezza, alla legalità, al rispetto delle regole: è grazie al lavoro quotidiano di questi uomini e donne che riusciamo a dare risposte concrete ai cittadini. Come amministrazione siamo vicini e riconoscenti, e questa giornata sarà l’occasione per rinnovare pubblicamente la nostra gratitudine, il nostro rispetto e la nostra collaborazione istituzionale".
"Donare non toglie, moltiplica". È questo uno dei messaggi più forti e autentici emersi durante l'incontro che si è svolto venerdì 4 aprile presso l’auditorium dell'IIS Matteo Ricci di Macerata. Un evento speciale, rivolto alle classi quinte dell’Istituto, che ha visto protagoniste alcune delle principali realtà del volontariato locale: ADMO, AIDO e AVIS di Macerata, in collaborazione con il CSV Marche – Centro Servizi per il Volontariato.
L’iniziativa, ormai consueta nel calendario scolastico e fortemente voluta dalla dirigente scolastica Rita Emiliozzi, ha avuto come obiettivo primario quello di promuovere una cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva.
Attraverso interventi chiari e coinvolgenti, gli studenti hanno potuto approfondire gli aspetti medico-scientifici delle varie forme di donazione – sangue, organi, midollo osseo – ma anche i principi costituzionali legati alla gratuità, al volontariato e alla sussidiarietà, elementi chiave per comprendere il ruolo fondamentale svolto dalle organizzazioni di volontariato e dagli enti del terzo settore.
All’incontro sono intervenuti numerosi rappresentanti delle associazioni coinvolte, ognuno dei quali ha portato la propria esperienza e competenza, contribuendo a offrire una visione completa e coinvolgente del mondo del volontariato. Eleonora Iacobucci, coordinatrice del CSV Marche – sede di Macerata, ha introdotto le finalità del progetto e il ruolo del Centro Servizi per il Volontariato sul territorio.
Elisabetta Marcolini, vice-presidente di AVIS Macerata, ha illustrato l’importanza della donazione di sangue, mentre Matteo Balestrini, consigliere regionale ADMO Marche, ha condiviso la propria testimonianza personale. Eleonora Salvatori, Responsabile di ADMO Macerata, ha approfondito il tema della donazione del midollo osseo. Erika Andreani, relatrice del Progetto Scuola per la provincia di Macerata per CSV Marche ETS, ha spiegato il valore educativo di queste iniziative nelle scuole.
Infine, Elio Giacomelli, presidente di AIDO Macerata, ha parlato della donazione di organi e dell’importanza di una scelta consapevole e informata. L'evento è stato introdotto dai saluti della Dirigente, che ha voluto sottolineare l’importanza di una adesione libera, volontaria e consapevole alle associazioni di volontariato, sottolineandone il valore sia personale sia collettivo.
"Sostenere la cultura del dono – ha dichiarato la dottoressa Rita Emiliozzi nel suo intervento - significa educare al senso più profondo dell’essere cittadini: responsabili, attenti all’altro, capaci di scegliere il bene comune".
L’interesse e la partecipazione attiva dimostrati dagli studenti, testimoniati dai numerosi interventi durante l’incontro, rappresentano un segnale incoraggiante e lasciano ben sperare in una futura adesione consapevole dei giovani alle associazioni che si dedicano alla solidarietà sociale e in un loro concreto impegno nel mondo del volontariato.
A coordinare le attività è stata la professoressa Elisabetta Crucianelli, referente del progetto, che ha così commentato: "L'incontro con i volontari è un’occasione preziosa per far entrare nella scuola la vita reale: storie vere, valori autentici, esperienze che toccano e lasciano il segno".
Il progetto, che sarà certamente riproposto anche nel prossimo anno scolastico, ha saputo coniugare in modo efficace informazione, testimonianza e riflessione, offrendo ai ragazzi un’opportunità concreta per diventare cittadini più consapevoli e responsabili. Un’esperienza che si conferma una tappa significativa nel percorso educativo dell’Istituto.
"Il melodramma alla sbarra: delitto e diritto nell’opera lirica": questo è l’incontro che l’Associazione Laureati Ateneo Maceratese Alam organizza con l’avvocata Cinzia Maroni venerdì 11 aprile alle ore 16.30 alla Sala Conferenze di Piazza Strambi di Macerata, all’interno del Dipartimento di Economia e diritto.
La direttrice artistica degli Aperitivi Culturali organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura parlerà del rapporto tra i temi della legge e del diritto e le storie delittuose narrate nelle opere liriche più popolari, supportata dalle letture teatrali di Gabriela Lampa e dai montaggi video del regista Riccardo Minnucci. L’incontro sarà introdotto dalla presidente dell’ALAM Daniela Gasparrini.
"Questo evento - dice la professoressa Gasparrini - si inserisce in un percorso di incontri, occasioni di confronto che l’Associazione ritiene siano funzionali a mantenere viva e attuale la sua presenza nella comunità e, allo stesso tempo, vuole essere un tributo da rendere ai Laureati dell’Università di Macerata. Che abbiano raggiunto importanti traguardi nella loro vita professionale e sociale, come nel caso dell’avvocata Maroni".
Il titolo provocatorio dell’incontro mette in luce l’approccio multidisciplinare per dimostrare come l’opera lirica possa essere lo specchio e il pretesto per approfondire questioni giuridiche al centro del dibattito contemporaneo. "Il diritto e l’opera lirica hanno un rapporto molto più stretto di quanto si pensi – ha dichiarato l’avvocata Maroni -. Nella maggior parte delle opere sono rintracciabili vere e proprie questioni giuridiche, sia civili che penali, inserite nel racconto universale del rapporto tra i sessi, il potere e la società. Malgrado la necessaria storicizzazione dei fatti e degli eventi, non mancano spunti per far riferimento al presente e per riflettere sulle vicende di oggi. Dal ricatto sessuale praticato dal barone Scarpia su Tosca alla prostituzione minorile e al turismo sessuale in paesi esotici in Butterfly, fino al brutale femminicidio praticato nei confronti di una donna libera come Carmen. Tutti temi (purtroppo) di grande attualità".
La calma abituale di piazza della Vittoria, a Macerata, è stata bruscamente interrotta ieri pomeriggio, quando è scoppiata una violenta rissa tra due gruppi di cittadini peruviani. L'episodio si è sviluppato in prossimità del negozio "Frutta e verdura da Samy" in via Roma.
Intorno alle 19:20, le tensioni sono diventate evidenti quando, nei pressi dell'attività commerciale, si è creato un alterco. Diverse persone – tra cui donne e bambini – hanno partecipato attivamente agli scontri verbali, mentre oggetti come crauti, fragole, arance e mele venivano scagliati. Tra i passanti, il figlio del titolare del negozio è risultato colpito da un'arancia lanciata durante la mischia, costringendo i presenti ad intervenire e a fare una chiamata d'emergenza.
La rapidità dell'intervento è stata determinante: immediatamente dopo l'allarme, agenti delle Volanti sono giunti sul posto. Durante l'operazione, sono stati identificati e portati in questura quattro giovani peruviani, di età compresa tra i 26 e i 38 anni, ritenuti responsabili della rissa. Nei loro confronti è scattato l'arresto per il reato di rissa aggravata. Al momento si trovano ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida.
Durante lo scontro, uno dei partecipanti ha riportato lesioni personali con una prognosi di 10 giorni. Due degli arrestati, inoltre, sono stati trovati in possesso di un cutter e di una lama da cutter, posti dagli operatori sotto sequestro penale. È stato altresì sequestrato un coltello da cucina, consegnato agli agenti dal titolare del negozio “Frutta e verdura da Samy”, il cui possesso è stato ricondotto con certezza ad uno dei quattro soggetti arrestati grazie all’acquisizione e all'analisi analisi delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza comunale.
Le autorità stanno ancora indagando sull'episodio, che potrebbe avere un legame con quanto accaduto il sabato precedente a Santa Croce. In quell'occasione, una giovane donna peruviana era stata vittima di uno schiaffo in via Pantaleoni. L'evento aveva scatenato una reazione a catena: nel primo pomeriggio, alcuni familiari della donna, presumibilmente in cerca di vendetta, avevano dato il via a una “spedizione punitiva” nei pressi di via Spalato, culminata in una scenata clamorosa lungo la strada.
"Questi fatti non solo colpiscono la sicurezza dei cittadini, ma minano anche il senso di tranquillità e coesione sociale. Un grave errore considerare ancora la nostra provincia più sicura di altre", è quanto sottolinea - in una nota - il Segretario provinciale generale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp), Damiano Cioppettini.
"Questa logica, negli ultimi 10 anni, ha portato ad una riduzione del 20% del personale per uffici come quello delle 'Volanti maceratesi' e del 40% della Polizia Stradale. In senso opposto è cresciuta la percezione di insicurezza tra i cittadini. È fondamentale che le istituzioni competenti prendano coscienza della gravità della situazione. Una delle soluzioni, per noi prioritaria, è investire nel controllo del territorio perché non possiamo permettere che la nostra provincia diventi un terreno fertile per l’illegalità", conclude Cioppettini.