di Alessandro Vallese

"Un progetto che farà rete", la Lube entra nel calcio annunciando una svolta per lo sport treiese (FOTO e VIDEO)

"Un progetto che farà rete", la Lube entra nel calcio annunciando una svolta per lo sport treiese (FOTO e VIDEO)

Il 28 giugno 2024 è una data che segnerà per sempre il mondo dello sport treiese e non solo. In una conferenza stampa tenutasi presso la sede centrale, la Lube ha chiarito tutte le anticipazioni che erano state fatte nei giorni scorsi e ha annunciato ufficialmente il suo ingresso nel mondo del calcio. Il progetto, ambizioso e innovativo, mira a creare una rete sportiva che vada oltre le logiche individuali e le rivalità, ponendo al centro i giovani e il loro futuro. L’azienda cuciniera è da sempre molto attiva nella promozione dello sport e di quelli che sono i suoi valori fondanti. Ha deciso così di lanciare un'iniziativa che vuole rappresentare un punto di riferimento non solo sportivo, ma anche culturale e formativo per i giovani di Treia. "È stata dura unificare e mettere un progetto al di sopra degli individualismi e delle rivalità, ma è un progetto molto ambizioso, che farà rete", ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo Lube Fabio Giulianelli. “L'obiettivo, a partire dal settore giovanile, è dunque quello di creare un'unica realtà sportiva a Treia, senza divisioni tra frazioni e periferie”. Il progetto prevede innanzitutto la creazione della Lube Academy, una struttura multidisciplinare che offrirà ai giovani la possibilità di giocare a calcio, ma anche di partecipare a programmi di doposcuola, sul modello dei college americani. "Vogliamo creare un punto di riferimento importante nella logica di una formazione culturale, di arte e mestieri. Guardiamo ai giovani in maniera unita, nell’ottica di un’unica Treia senza frazioni e senza periferie", ha sottolineato l’ad. Nel lungo periodo la Lube ha affermato anche la volontà di farsi garante per la realizzazione di nuove infrastrutture sportive. "A Treia sorgeranno strutture che richiameranno i paesi limitrofi. Non saremo più noi ad andare fuori, ma gli altri a venire da noi", ha affermato Giulianelli. L’ambizioso progetto coinvolgerà 3 squadre locali, tra cui AP Aurora Treia, USD Treiese e US Abbadiense, che parteciperanno rispettivamente ai campionati di Promozione (in attesa del ripescaggio), Seconda Categoria e Prima Categoria. Giulianelli ha tenuto a ribadire che la Lube non è uno sponsor, ma vorrà gestire attivamente il progetto, mantenendo al centro valori etici e un'idea di sport come strumento di crescita personale e collettiva. "L’Aurora sarà la stella polare. Non compriamo titoli di squadre superiori perché bisogna imparare a vincere. Con la pallavolo partimmo dalla Serie C e pian piano abbiamo iniziato a vincere", ha ricordato il patron, sottolineando l'importanza di costruire una base solida partendo dai giovani. Presenti alla conferenza stampa i presidenti delle tre squadre coinvolte: Stefano Cegna per l’Aurora Treia, Rodolfo Micucci per la Treiese e Luigi Raponi per l’Abbadiense. Assente invece il presidente del Chiesanuova Calcio Luciano Bonvecchi. La squadra biancorossa, che si è già attivata da tempo per preparare il prossimo campionato di Eccellenza, per il momento continuerà individualmente il proprio percorso in Eccellenza. Farà comunque parte anch’essa del settore giovanile unico. Il progetto sarà gestito da un gruppo di coordinamento composto da dirigenti del Gruppo Lube e da due membri del direttivo di ciascuna delle tre associazioni sportive coinvolte. Questo gruppo avrà il compito di definire gli obiettivi, convalidare i progetti presentati e monitorare l'uso corretto dei fondi stanziati. Guardando al futuro, la Lube si impegna dunque a creare un ambiente sportivo che possa diventare un modello a livello nazionale, dimostrando come un piccolo paese possa realizzare qualcosa di grande. "Integreremo lo sport con la scuola. Sarà qualcosa di fantastico. Daremo ai giovani la possibilità di credere", ha concluso Giulianelli. A chi gli chiede invece se l’ingresso del mondo del calcio possa in qualche modo ridurre l’impegno nella Pallavolo, l’ad risponde: “Abbiamo vissuto 34 anni di volley ad altissimi livelli. Oggi diventa però sempre più difficile riuscire a competere. Sicuramente non faremo più spese pazze e non cercheremo giocatori con ingaggi folli. Abbiamo vinto tutto, il volley ci ha dato notorietà, ma ora vogliamo vivere la pallavolo con un altro principio”. Il progetto Lube Academy rappresenta sicuramente una svolta per Treia, in grado di unire sport, cultura e formazione in un'unica grande visione per il futuro dei giovani e della comunità. Oggi, inizia una nuova era per lo sport treiese, con l'augurio per il calcio locale che questo sia solo l'inizio di una lunga serie di successi.

28/06/2024 15:41
Rata da scoprire, l'era Monachesi e il playoff con il Livorno: "Con Pagliari non avremmo perso" (VIDEO)

Rata da scoprire, l'era Monachesi e il playoff con il Livorno: "Con Pagliari non avremmo perso" (VIDEO)

Il secondo episodio di "Rata da Scoprire", il documentario tratto dall’omonimo libro scritto da Andrea Fabiani, Enrico Scattolini e Paolo De Felice, si concentra su uno dei periodi più significativi nella storia della Maceratese: la presidenza di Stefano Monachesi, che nel 1997 portò i biancorossi a sfiorare la promozione in Serie C1, sfumata in seguito alla finale playoff persa contro il Livorno a Reggio Emilia. L’episodio parte dalla cocente sconfitta nel playout di Cecina del 1995, arrivata in seguito ad un rocambolesco autogol. Un feeling particolarmente sfortunato quello della Rata con gli spareggi.  La società biancorossa fu così costretta a ripartire dalla Serie D, segnando l'inizio di un nuovo capitolo sotto la guida di una figura chiave come il presidente Maurizio Mosca. La delusione di Cecina non fece che rafforzare la determinazione della società. Mosca rifondò la squadra portando in biancorosso elementi di esperienza, come Stefano Colantuono, Giuseppe De Amicis, Sergio Spuri, già secondo di Garella nella scudettata Hellas Verona, in panchina promuove l’esordiente Giovanni Pagliari, che solo l’anno prima aveva iniziato la carriera di allenatore guidando la formazione Allievi della Rata. “Il gemello del gol” valorizza due elementi del vivaio poi destinati a categorie professionistiche: Danilo Stefani, che sarà acquistato dalla Fiorentina, e Marco Cento, ceduto al termine della stagione al Venezia, in Serie B. Con i lagunari conquisterà l’anno successivo la promozione in Serie A. Nella stagione 1995/96 la Maceratese vince il campionato di Serie D e come consuetudine anche il derby con la Civitanovese, sia in casa che sul neutro di Senigallia. Al termine di un duello serrato con la Narnese, i biancorossi vincono un campionato equilibrato fino all’ultima giornata. Il finale è da batticuore, in quanto la Maceratese deve giocare l’ultima giornata sul campo di Camerino. Non essendo l’impianto idoneo ad ospitare la marea di tifosi biancorossi al seguito, la lega e le autorità locali optano per lo spostamento della sfida sul più capiente stadio di San Severino Marche. La strada settempedana si colora di serpentoni di macchine biancorosse, con oltre 2.000 tifosi che raggiungeranno San Severino per assistere alla promozione della formazione di Giovanni Pagliari, al termine di un incontro sofferto e sbloccato solo nel secondo tempo dal decisivo gol del difensore Giuseppe De Amicis. La Serie C2 era così di nuovo realtà. Con il ritrovato entusiasmo della piazza e l’affacciarsi al calcio professionistico, il documentario prosegue così raccontando l'ingresso dell’imprenditore Stefano Monachesi, all’epoca proprietario dell’azienda ASMEA, nella società biancorossa. Il suo avvento genera stabilità di categoria ed equilibrio societario, ma con risultati non all’altezza delle aspettative. I repentini cambi di allenatori e direttori sportivi, a fronte di grandi attese e ingenti spese, portano a scarsi frutti. Sotto la sua presidenza, la Maceratese ha comunque vissuto alcuni dei momenti più importanti della sua storia. Il focus del documentario è dedicato in maniera particolare al primo campionato di Serie C2 del 1996/97, che resterà scolpito nella memoria della tifoseria come l’anno del playoff di Reggio Emilia con il Livorno. Quella partita, giocata di fronte a quasi 15.000 tifosi, segnerà un epilogo molto amaro, che lascerà delusione, strascichi e polemiche negli sportivi maceratesi. Monachesi ripercorre quella stagione fino alla partita con il Livorno. “Facemmo un lavoro importante. Prima di tutto costruimmo una società, con una serie di intuizioni positive legate allo staff tecnico. Per la quasi totalità riguardava la famiglia Pagliari, con Giovanni allenatore, Ivo preparatore e Silvio direttore sportivo”. Il presidente racconta dell’alto livello delle squadre che la Maceratese si ritrovò a fronteggiare, in un girone importante con squadre come Arezzo, Ternana, Livorno. “Avevamo un bacino di utenza molto più dimensionato. La nostra forza fu quella di lavorare sulla squadra. Portammo allo stadio tanti tifosi, tanto entusiasmo e anche tante critiche, che non sono mai mancate. La squadra però fu il differenziale”. Il culmine del racconto è la finale playoff di Reggio Emilia contro il Livorno. Monachesi ricorda con amarezza quella partita, segnata da un gol subito nei primi tre minuti e da una serie di eventi sfavorevoli, tra cui l'infortunio di Colantuono e l'espulsione di De Amicis. La partita terminò con un pesante 3-0 per il Livorno, lasciando una profonda delusione nei tifosi biancorossi. Le parole di Monachesi nel documentario sono toccanti: “Con Giovanni Pagliari non avremmo avuto quei problemi, sicuramente”, riferendosi al cambio di allenatore a stagione in corso. Il secondo episodio di "Rata da Scoprire" offre dunque un'intensa riflessione su un periodo cruciale nella storia della Maceratese. La presidenza di Stefano Monachesi, con le sue sfide e i suoi momenti memorabili, viene analizzata in profondità, evidenziando le speranze, le delusioni e la passione che hanno caratterizzato quegli anni. Un viaggio nostalgico e formativo per tutti i tifosi biancorossi e per gli appassionati di calcio.

27/06/2024 10:27
"Il luogo dove è nato il basket portorecanatese intitolato ad Attilio Pierini": nasce un nuovo playground all’Oratorio Don Bosco

"Il luogo dove è nato il basket portorecanatese intitolato ad Attilio Pierini": nasce un nuovo playground all’Oratorio Don Bosco

Domenica 23 giugno è stata una giornata di grande emozione e ricordo a Porto Recanati, dove è stato inaugurato il nuovo Playground dell'Oratorio Don Bosco, dedicato alla memoria di Attilio Pierini, il campione scomparso tragicamente il 9 giugno 2021 in un incidente stradale, di cui l’Attila Basket porta fieramente il nome. La cerimonia è iniziata alle 19:00 con una messa in ricordo di Attilio Pierini. La funzione si è svolta presso la Chiesa del Preziosissimo Sangue, adiacente all'oratorio, e ha visto una numerosa partecipazione della comunità locale. Alle 20:00 si è tenuta l'inaugurazione ufficiale del nuovo campo esterno, generosamente donato dalla famiglia Pierini. L'evento ha visto la partecipazione del sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini, della squadra Attila Basket e della famiglia Pierini al completo. Durante la cerimonia, è stata scoperta una targa commemorativa con la seguente iscrizione: "La famiglia Pierini dona questo playground alla comunità dei giovani, in memoria di Attilio. Il luogo dove è nato il basket portorecanatese sarà nuovamente scenario di incontri, di condivisione e di sport". Il sindaco Andrea Michelini ha espresso profonda gratitudine alla famiglia Pierini per il loro generoso contributo alla comunità, sottolineando l'importanza di avere spazi dedicati allo sport e alla socializzazione per i giovani. La serata è proseguita con una partita amichevole tra i giovani dell'Attila Basket, in cui l'Under 15 Eccellenza ha sfidato i campioni della Coppa Marche dell'Under 19. Al termine dell’incontro, la famiglia Pierini e l'Attila Basket hanno organizzato un rinfresco per tutti i ragazzi che partecipano al Grest (Gruppo Estivo) dell'oratorio di Porto Recanati. È stato un momento di festa e convivialità, in cui i presenti hanno potuto ricordare Attilio e il suo grande contributo al basket locale. Durante l'evento, il Presidente dell’Attila Basket Giuseppe Pierini ha regalato un sorriso ai presenti, raccontando l'ispirazione dietro la realizzazione del playground. "Eravamo a vedere la partita dell’Attila quest’inverno. Arriva Don Luca e mi fa: ‘Che figata sarebbe se facessimo un campo anche ai Salesiani. Lo facciamo colorato, arancio e blu, come i colori dell’Attila. Sarebbe una bella iniziativa. Questa cosa me l’ha ripetuta anche nelle partite successive, almeno altre 2 o 3 volte. Così un giorno torno a casa, parlo con mia moglie e decidiamo di realizzare il playground. Siamo soddisfatti come famiglia di quello che abbiamo realizzato. Come diceva il sindaco è qui che parte la pallacanestro di Porto Recanati. Ricordo come già nel 1963 iniziavamo a muovere i primi passi in questa area. Eravamo forse nella provincia di Macerata la prima società sportiva che iniziava a calcare la pallacanestro. Non potevamo quindi esimerci da questa iniziativa, che spero possa essere un motivo di sviluppo e un incentivo a praticare questo fantastico sport. Un ringraziamento all’oratorio che, con l’impegno di Don Luca, sta portando avanti davvero tante belle iniziative". In segno di riconoscimento, l'Oratorio Don Bosco ha consegnato una targa ricordo al Presidente Pierini, ringraziandolo per il suo impegno e la sua dedizione. La celebrazione della memoria di Attilio Pierini continuerà sabato 29 giugno, con il 4° Memorial Attila Pierini organizzato dall'Attila Basket e dalla famiglia Pierini presso il playground Attilio Pierini (campo esterno del Palasport E. Medi di Porto Recanati). Sarà una giornata di basket e intrattenimento, supportata dagli sponsor Banca Generali Private Team Benessere Finanziario, Evoluzione Immobiliare, Sì con te Porto Recanati, Fondazione Ospedale Salesi Onlus, e con il patrocinio della città di Porto Recanati. L'evento sarà un ulteriore tributo alla passione di Attilio per il basket e un'occasione per tutta la comunità di ricordare un grande campione e una persona speciale.  

24/06/2024 17:00
Standing ovation per Ankoneide, la rivoluzione culturale della Carrà conquista l'Anfiteatro romano

Standing ovation per Ankoneide, la rivoluzione culturale della Carrà conquista l'Anfiteatro romano

Ankoneide, la rassegna estiva di Popsophia, ha concluso la sua serata finale all'Anfiteatro romano di Ancona con una sentita standing ovation. Due appuntamenti che hanno inaugurato il bene archeologico riaperto dal Comune grazie alla collaborazione e alla disponibilità della Soprintendenza e destinato ad ospitare alcuni degli appuntamenti estivi più attesi del capoluogo. Per la serata conclusiva dedicata alla rivoluzione culturale di Raffaella Carrà, ieri sera tutti in piedi a ballare “Rumore” e gli altri tormentoni, con l’Anfiteatro che si è animato di luci e musica con il pubblico scatenato sulle note della Factory la band di Popsophia. La serata non è stata la sola riproposizione dello spettacolo che fu sold out a gennaio alla Mole, ma un arricchimento filosofico con gli interventi della scrittrice Ilaria Gaspari che hanno accompagnato la narrazione di Lucrezia Ercoli con tre approfondimenti su simboli ed emozioni, dai desideri ai tabù fino alla felicità. Popsophia che ha inaugurato con i suoi due philoshow da tutto esaurito l’anfiteatro traccia un primo bilancio della rassegna e della nuova esperienza. “Il bilancio non può che essere di soddisfazione per la riuscita e di grande gratitudine per l’affetto della città – le parole della direttrice artistica Lucrezia Ercoli - È stato un onore e anche una grande responsabilità aprire la stagione estiva. Siamo stati i primi ad occupare gli splendidi spazi dell’anfiteatro fra le sue pietre millenarie e lo sforzo organizzativo per riuscire a preparare tutto in tempo è stato notevole.  L’attesa era altissima e testimonianza è stata l’aver polverizzato oltre 1500 posti per le due serate in meno di dieci minuti al momento dell’apertura delle prenotazioni. L’apprezzamento e le tante parole di stima per lo spettacolo del debutto e per la versione rinnovata del philoshow su Raffaella Carrà ci commuovono e continuano a stimolare sempre nuovi progetti. Ed è proprio in quest’ottica che a breve inizieremo a lavorare per improntare già da ora i prossimi appuntamenti ad Ancona annunciando il tema della prossima edizione di Popsophia 2025 fra alcune settimane”.  Il 2024 ha visto infatti il festival nazionale approdare ad Ancona, nel capoluogo di regione, dove è nato un sodalizio stabile in collaborazione con il comune. “Una scelta che è stata di reciproca soddisfazione anche perché il pubblico dorico ha colto subito in pieno il messaggio che avevamo in mente di veicolare con i nostri appuntamenti, rompendo i confini fra cultura alta e cultura bassa e mescolando, come è avvenuto nella serata dedicata al solstizio, i temi della classicità con i linguaggi della contemporaneità”.

23/06/2024 16:29
Diodato emoziona, Graziani celebra il padre, si salta con Serena Brancale: buona la prima per Musicultura

Diodato emoziona, Graziani celebra il padre, si salta con Serena Brancale: buona la prima per Musicultura

La prima delle due serate finali della XXXV edizione di Musicultura è stata un’esplosione di musica e talento, che hanno illuminato uno Sferisterio calorosamente pieno. L’apertura è stata affidata a Diodato, che con la sua sensibilità e maestria ha saputo conquistare immediatamente il pubblico. Diodato ha presentato due dei suoi brani più celebri: “Che vita meravigliosa”, colonna sonora del film La dea fortuna di Özpetek e vincitore del David di Donatello per la migliore canzone originale nel 2020, e “La mia terra”, parte della colonna sonora del film Palazzina Laf di Riondino, che gli è valso lo stesso prestigioso premio nel 2024. La sua esibizione si è conclusa con l’acclamata “Fai rumore”, brano vincitore della 70° edizione del Festival di Sanremo. “Che emozione, è una grande responsabilità aprire il Festival in un luogo magico come questo, l’augurio che mi sento di fare agli artisti è di trovare la propria strada e di continuare sempre a seguirla, la musica è un’opportunità per crescere e per creare dei ponti che arrivano alle persone”, ha detto Diodato, sottolineando il valore e l'importanza di Musicultura per gli artisti emergenti. “E’ per me una grande emozione e un orgoglio condividere con Carolina il palco di Musicultura nel ruolo di conduttrice” ha detto Paola Turci, per la prima volta nella sua carriera in veste di co-conduttrice con Carolina Di Domenico nella presentazione delle serate finali di Musicultura. Paola Turci, tra i membri del prestigioso Comitato di Garanzia del Festival, ha anche regalato al pubblico una perla musicale: accompagnata dalla sua chitarra, ha offerto “L’avvelenata” di Guccini. Questi i nomi, le città di provenienza e i titoli delle canzoni degli otto vincitori finalisti di Musicultura, in lizza per il titolo di Vincitore assoluto del Festival e il Premio Banca Macerata di 20 mila euro che sarà decretato dai voti del pubblico delle due serate: Nico Arezzo (Modica) - Nicareddu; Anna Castiglia (Catania) - Ghali; De.Stradis (Bologna) - Quadri d’autore; Nyco Ferrari (Milano) - Sono fatto così; Bianca Frau (Sassari) - Va tutto bene; Helle (Bologna) - Lisou; Eugenio Sournia (Livorno) - Il cielo; The Snookers (Morbegno) - Guai. Eugenio Sournia, Anna Castiglia e Nyco Ferrari sono stati i tre artisti più votati dal pubblico nella serata di apertura del Festival. Eugenio Sournia si è aggiudicato il Premio PMI per miglior progetto discografico del valore di 2.000 euro e Anna Castiglia il Premio per il miglior testo di 2.000 euro assegnato dalle giurie degli studenti delle Università di Macerata e Camerino. Marcin Patrzalek, il giovane chitarrista polacco che ha conquistato il mondo con il suo talento e la sua straordinaria abilità tecnica, si è esibito per la prima volta in Italia sul palco di Musicultura. Con la sua capacità di reinventare brani famosi e renderli unici, Marcin ha offerto l’“Habanera” della Carmen di Bizet, “Kashmir”, la celebre canzone dei Led Zeppelin, e ha chiuso la sua funambolica performance con “La toccata e fuga in Re minore” di Johann Sebastian Bach. In anteprima sul palco di Musicultura, Serena Brancale, accompagnata dai suoi musicisti, ha presentato il suo ultimo singolo “Stu cafè”. Con la sua potente voce ha reinterpretato la grande musica napoletana di Tullio De Piscopo e Pino Daniele con i brani “Andamento lento” e “Alleria”. Ha continuato con la sua “Sta uagnedd” e ha chiuso la performance con “Baccalà”, trascinando i 2.400 presenti allo Sferisterio in un grande ballo catartico collettivo. “Musicultura è un luogo magico per il cantautorato, per la libera espressione di chi ama fare musica e scrivere parole” ha detto Filippo Graziani sul palco del Festival. Con un avvolgente abbraccio musicale, l’artista ha celebrato l’eredità di Ivan con i grandi brani “Lugano addio”, “Il chitarrista”, “La canzone dei marinai” e ha chiuso il dialogo tra padre e figlio oltre i confini del tempo nel tripudio degli applausi con “Pigro”.  Toccante la testimonianza di Alessandra Campedelli, la coraggiosa allenatrice della nazionale di volley femminile dell’Iran e del Pakistan, che utilizza lo sport come agente di trasformazione sociale per migliorare la condizione delle donne nei paesi dove subiscono costanti violazioni, mostrando loro altri mondi possibili. La serata del Festival, in diretta su Rai Radio 1, ha visto anche gli interventi dalla Stazione Bus di Rai Radio 1 di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola. Questa sera, sabato 22 giugno, finalissima di Musicultura con Enzo Avitabile e i Bottari, Nada, Carlotta Proietti e Alessandro Bianchi. La Rai è main media partner di Musicultura con Rai Radio1, Rai 2, TgR, Rainews24, RaiNews.it, Rai Italia e RaiPlay impegnate a raccontare l’evento a tutto tondo. Le serate finali di Musicultura si potranno vedere su Rai 2 il prossimo 15 luglio nella trasmissione televisiva firmata dalla regia di Duccio Forzano, che verrà anche diffusa nei cinque continenti da Rai Italia.    

22/06/2024 16:22
Macerata è "Il mondo" di Jimmy Fontana: una targa lo ricorda per sempre, il figlio Luigi lo canta (VIDEO)

Macerata è "Il mondo" di Jimmy Fontana: una targa lo ricorda per sempre, il figlio Luigi lo canta (VIDEO)

La città di Macerata ha reso un sentito omaggio a uno dei suoi figli più illustri: Jimmy Fontana. In occasione del decennale della sua scomparsa, un’intera giornata è stata dedicata alla memoria di una delle voci più popolari della musica italiana. La giornata si è aperta con un seminario organizzato all’Auditorium Unimc dal titolo “La vita e le opere del grande artista fra cultura popolare e immaginario collettivo” ed è poi proseguita con l’intitolazione del loggiato del Palazzo degli Studi in onore di Jimmy Fontana. Questo luogo, che è stato teatro di numerosi momenti di vita quotidiana e artistica, ha visto spesso protagonista proprio l’artista, diventando ora un simbolo permanente della sua eredità. Le celebrazioni sono state promosse dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Università di Macerata e Musicultura, dimostrando l'unità e il rispetto della comunità verso l'artista. Gli eventi hanno visto la partecipazione, oltre che del sindaco Sandro Parcaroli e della sua giunta, della moglie di Jimmy Fontana, Leda Distasi, e dei figli Luigi e Paola Fontana. Macerata ha continuato a ricordare Jimmy Fontana con l’evento de La Controra di Musicultura, in cui Luigi Fontana ha presentato il suo libro “Il mondo che sarà”, un'opera che ripercorre la vita accanto al padre e celebre artista. Luigi ha raccontato il grande successo degli anni Settanta, la delusione del Festival di Sanremo 1971, quando la canzone di Jimmy venne affidata ai Ricchi e Poveri, e molti altri momenti importanti. Al suo fianco, il presentatore radiofonico John Vignola, l'amico e artista Massimo Di Cataldo e il Professore Unimc delegato per Musicultura Massimiliano Stramaglia, che hanno contribuito a ricostruire un viaggio affascinante dalla piccola Camerino alla Roma del jet set. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Luigi Fontana in merito a questa giornata speciale. Alla domanda sulle emozioni provate, Luigi ha risposto: “Emozione uniche, difficile spiegarle. È una cosa sulla quale lavoriamo con il comune, con la provincia e con la regione da anni. So che non è facile mettere in linea i desiderata di tutte le persone che hanno potere decisionale, è stata un’iniziativa abbastanza lunga e tortuosa, però la soddisfazione adesso è immensa. Sono venuto ieri da Roma e, ad essere sincero, non pensavo che mi sarei emozionato così tanto”. Riguardo al suo libro “Il mondo che sarà”, Luigi ha condiviso: “È tutta la mia vita. Il libro parte con il racconto di quando trovai papà morto nel letto. Purtroppo, mi è capitata anche questa sfortuna. Poi da lì si parte con il racconto della mia vita da quando sono nato. Anzi, in realtà si parte da quando mio papà e mia mamma si conoscono a Roma alla fine degli anni ’50. Poi è un racconto che arriva fino ai giorni nostri, perché il libro l’ho finito di scrivere alla fine dell’estate dello scorso anno. E nel libro si parla della mia vita fino a quei giorni. Chiaramente è la mia autobiografia, ma ci sono 50 anni vissuti come figlio di Jimmy Fontana, di cui 30 vissuti a casa sua e ben 31 anni vissuti insieme sui palchi di tutto il mondo e nello studio di registrazione dove si creavano i nostri sogni e dove io cerco di crearne ancora”. L’evento de La Controra ha visto un momento particolarmente toccante nell’immancabile performance della canzone “Il Mondo”, cantata da Luigi Fontana insieme all’amico Massimo Di Cataldo. “Questa canzone risuonerà per sempre all’interno della Galleria Scipione di Macerata?”. Gli abbiamo chiesto. La sua risposta: “Mi piace pensare che possa essere così. Cantare in questo posto è una cosa assolutamente unica e indimenticabile per me, come sarà anche stasera in Piazza della Libertà. Stamattina mentre la attraversavamo a passeggio, c’era il palco in allestimento, mia madre mi ha guardato e mi ha detto: ‘Sei riuscito anche a cantare nella piazza della città di tuo padre’. E questa è una bellissima soddisfazione”.  La giornata in onore di Jimmy Fontana si concluderà infatti con il concerto dei finalisti di Musicultura in Piazza della Libertà, condotto da John Vignola. A seguire, l’esibizione di Luigi Fontana che renderà omaggio al padre, portando il pubblico nel vero mondo di Jimmy Fontana e suggellando una giornata che rimarrà per sempre nella storia di Macerata.

19/06/2024 21:14
Potenza Picena, 30 anni di successi: Goldenplast in festa per una serata "capolavoro" con Il Volo (FOTO e VIDEO)

Potenza Picena, 30 anni di successi: Goldenplast in festa per una serata "capolavoro" con Il Volo (FOTO e VIDEO)

Festeggiamenti in grande stile per Goldenplast, che nella serata di ieri ha celebrato i 30 anni di attività. La sede dell'azienda specializzata nella produzione di compound termoplastici, situata a Potenza Picena, si è trasformata per un giorno in un palcoscenico di cultura e spettacolo. La giornata ha avuto inizio con un convegno moderato dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Barbara Capponi, incentrato sull'intelligenza artificiale e i suoi sviluppi e utilizzi nel mondo dell'industria. Questo ha dato il via a una giornata ricca di stimoli e di contenuti, che si è conclusa in una serata indimenticabile. Una volta che gli invitati hanno poi preso posto nella sale adibita per la cena, sotto l'attenta conduzione della giornalista Daniela Gurini, ha preso la parola il padrone di casa Germano Ercoli, che ha fatto il punto sui 30 anni di attività di Goldenplast. Ercoli ha ringraziato tutti i suoi dipendenti, che saranno premiati con un bonus di 1.000 euro ciascuno per celebrare l’importante obiettivo raggiunto. Nel suo discorso, ha sottolineato come l’azienda sia cresciuta in modo costante, passando da due a sette linee di produzione e stia ora investendo in un nuovo laboratorio per esplorare altri materiali, con l’obiettivo di diversificare la produzione. "Diciamo che questi 30 anni di attività sono andati molto bene - le parole del patron Ercoli -. Abbiamo avuto un buon successo come azienda, diventando un punto di riferimento nel campo della produzione di termoplastico per stampare le suole delle calzature. La nostra parte l’abbiamo fatta bene e la stiamo facendo ancora bene. In questi 30 anni siamo avanzati gradualmente: siamo partiti con due linee di produzione, oggi ne abbiamo sette. Ne abbiamo aggiunta quasi una ogni cinque anni. Ora stiamo ultimando un nuovo laboratorio per eseguire delle prove anche su altri materiali, per una spesa di quasi un milione di euro. Cominceremo la produzione di questi nuovi prodotti con investimenti su campi diversi da quello delle calzature, in modo da poter diversificare la produzione e stare più tranquilli nei momenti difficili come quello attuale per le calzature, che sono un po' in rallentamento. Questo ci permetterà di bilanciare la produzione giornaliera". Nel concludere il proprio discorso, Ercoli ha poi annunciato quella che sarebbe stata la grande sorpresa della serata. Le tre aste posizionate sul palco erano un chiaro indizio: alle 23:30 il Volo sarebbe arrivato nella sede di Goldenplast. L’annuncio è stato inevitabilmente salutato da un grande boato da parte del pubblico. Numerosi personaggi di spicco erano presenti all’evento, tra cui imprenditori e figure istituzionali. Il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, ha elogiato Goldenplast come un’azienda fondamentale per il territorio, capace di coniugare occupazione, innovazione, ricerca, sviluppo e competitività. Il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, fresca di nuova elezione e quindi alla sua prima uscita pubblica di questo secondo mandato, ha sottolineato l’importanza dell’azienda per la comunità locale, lodando la guida visionaria di Ercoli. Fra gli invitati anche diversi imprenditori marchigiani, che ai nostri microfoni hanno espresso tutta la loro stima per Germano Ercoli. Mauro Quacquarini dell’azienda vinicola e dolciaria Quacquarini lo ha definito un "leader indiscusso", mentre il presidente della Cucine Lube Luciano Sileoni ha elogiato la "solidità della realtà aziendale di Goldenplast". Umberto Antonelli di Eurobuilding ha sottolineato "l’eccezionale capacità di Ercoli di innovare e raggiungere risultati straordinari". Dopo una cena in un’atmosfera resa magica dal suono dei violini, seguita dal taglio della torta e le foto di rito scattate dal nostro direttore Guido Picchio, è arrivato  il momento più atteso della serata, con l’arrivo de Il Volo salutato dalla folla in visibilio. Trovandosi nel Maceratese, “The Tryo” non ha potuto che aprire le danze con l’omaggio a Jimmy Fontana. “Il mondo” è subito un’esplosione di note e grandi emozioni, “non si è fermato mai un momento”, proprio come Goldenplast in questi 30 anni. L’esibizione prosegue con brani iconici della musica mondiale come “My Way” di Frank Sinatra e “Halleluja”. In mezzo i grandi classici della musica italiana come “Volare” e la celebre romanza “Nessun Dorma”, con cui Il Volo ha incantato il mondo intero. Piero, Ignazio e Gianluca portano per un attimo i presenti sul golfo di Napoli, con “Te voglio bene assaje”. Da questa atmosfera quasi spettrale si passa ad una più festosa con “'O surdato 'nnammurato” e i tovaglioli roteano rigorosamente nella sala al momento del ritornello. Prima di lasciare il palco e lasciar che la sala si trasformasse in una discoteca, spazio anche ai singoli targati Il Volo come Grande Amore e Capolavoro, eseguita a grande richiesta una seconda volta prima di lasciare il palco. Il titolo di quest’ultima canzone è in grado di riassumere perfettamente la serata: una festa capolavoro assolutamente all’altezza di 30 anni di memorabile attività di Goldenplast.    

15/06/2024 15:10
Macerata alla Pino Brizi: gioca d'anticipo su Euro 2024. Il figlio: "Papà ci saluta dall'alto"

Macerata alla Pino Brizi: gioca d'anticipo su Euro 2024. Il figlio: "Papà ci saluta dall'alto"

Venerdì 14 giugno avrà inizio Euro 2024 e Macerata gioca d'anticipo, proprio come avrebbe fatto il mitico "Britzenbauer" nei confronti del proprio avversario. Lo fa con un evento culturale che ha riportato alla luce le origini del prestigioso torneo continentale, grazie alle ricerche di Danilo Onori. Alla Bottega del Libro è stata ripercorsa la storia della prima vera edizione degli Europei, quella del 1960, ideata da Henri Delaunay, il cui nome è oggi legato alla coppa argentata in palio. Onori ci ricorda dunque come l'edizione inaugurale del 1960 vide una partecipazione limitata: solo 16 squadre si iscrissero, e di queste, soltanto 4 giunsero alla fase finale. La Spagna, guidata dal leggendario Alfredo Di Stefano, non partecipò a causa della decisione del dittatore Francisco Franco. Anche la Francia, priva dei suoi campioni Just Fontaine e Raymond Kopa, riuscì comunque ad arrivare alla fase conclusiva. L'Unione Sovietica, con le prodezze del ragno nero Lev Jasin, trionfò sulla Jugoslavia, conosciuta come “il Brasile d’Europa” per la spettacolarità del suo gioco, mentre la Cecoslovacchia conquistò il terzo posto, dando vita a quello che fu definito “il podio sparito”. L'incontro è stato moderato dal professor Edilio Venanzoni, che il prossimo 29 e 30 giugno lancerà l’edizione 2024 del FantaMacerata. A portare i saluti istituzionali da parte del Comune di Macerata è stato l’assessore allo sport, al turismo e ai grandi eventi Riccardo Sacchi. Tra i presenti figuravano personalità di spicco come il giornalista Maurizio Verdenelli, il filosofo Guido Garufi, il presidente della sezione arbitri di Macerata Gilberto Sacchi, la vecchia gloria della Maceratese Alberto Prenna e Gianluca Brizi, figlio dell’indimenticabile e indimenticato Pino Brizi, il più grande calciatore maceratese di sempre nonché l’unico a vincere uno scudetto. Gianluca Brizi è stato omaggiato con una targa e un'opera d'arte realizzata da Irene Dipré, presidente dell'Arti Riunite Aps. Durante la cerimonia, Gianluca Brizi ha espresso con commozione: “Mio padre da lassù ci starà salutando. Sono sicuro che continua a giocare ancora a calcio e che sarà vicino a noi anche in occasione dei prossimi Europei”. L'incontro si è concluso con un tocco di ironia, grazie alla lettura da parte di Danilo Onori di una poesia in dialetto maceratese intitolata “Le regole del lu pallò de na orda”, scritta da Gianluca Longhi. La poesia ha suscitato diversi sorrisi e ha contribuito a creare un'atmosfera cordiale, idelae per gustare un bel aperitivo offerto dal Ristorante Il Quartino. Con questo evento, Macerata si prepara dunque a vivere intensamente i prossimi Campionati Europei di Calcio, con la speranza che gli Azzurri, guidati dal CT Luciano Spalletti, possano regalarci altre memorabili “Notti Magiche”.  

13/06/2024 20:25
Maceratese, presentati mister Possanzini e staff: "Organizzazione e professionalità alla base del nuovo progetto" (VIDEO e FOTO)

Maceratese, presentati mister Possanzini e staff: "Organizzazione e professionalità alla base del nuovo progetto" (VIDEO e FOTO)

Presentato questa mattina presso la sala stampa dello Stadio Pino Brizi-Helvia Recina il nuovo staff tecnico della Maceratese per la stagione 2024/25. Uno staff giovane e ambizioso, voglioso di portare un’idea di professionalità alla base dell’organizzazione del club e costruire una squadra che si dimostri all’altezza dei gloriosi colori biancorossi. Insieme al presidente Alberto Crocioni, la dirigenza della Maceratese sarà composta da Stefano Serangeli nel ruolo di direttore generale e da Nicolò De Cesare in quello di direttore sportivo. Sulla panchina biancorossa siederà mister Matteo Possanzini, reduce dall’esperienza al Tolentino. Emanuele Liberati sarà il suo vice, con Christian Mataloni nel ruolo di preparatore atletico, Oscar Busi come preparatore dei portieri e Matteo Siroti che si occuperà dell’area scouting. Il presidente Crocioni ha aperto la conferenza sottolineando la rinnovata struttura organizzativa del club, composta da figure giovani e preparate. "Sappiamo che lo scorso anno è andato male," ha dichiarato il presidente, "quest’anno cerchiamo di fare meglio con la massima lealtà, umiltà e sforzo economico. Con Serangeli ci eravamo già cercati in passato, mentre con De Cesare siamo stati insieme nella fantastica annata culminata con la vittoria del campionato di Promozione. Mi fido molto di loro. Speriamo di ricominciare il campionato nel nostro stadio e per questo la mia impresa sta lavorando sodo. Voglio sottolinearlo perché credo che sia prioritario avere la possibilità di continuare l’attività calcistica qui a Macerata”. Il presidente Crocioni ha inoltre fatto luce sulle voci di una sua possibile cessione della Maceratese, alla fine non concretizzatasi: “Ho avuto diversi contatti per la cessione, ma in realtà nulla di troppo serio. Lo dico perché, se qualcuno avesse avuto piacere che mi ritirassi, non ci sarebbe stata nessuna offerta concreta”. Ha preso poi la parola il dg Serangeli, che ha espresso gratitudine per la fiducia accordatagli e ha sottolineato l'importanza di non porsi limiti. "Questa società deve strutturarsi in maniera professionale per essere pronta per altri palcoscenici. La professionalità e l’organizzazione sono quelle che fanno la differenza." Serangeli ha insistito anche sull'importanza del settore giovanile per costruire una società sostenibile e organizzata. Perfettamente allineato con Serangeli anche il neo ds De Cesare, che ha ribadito l'importanza di alzare l'asticella dell'organizzazione e della professionalità, essenziali per una piazza esigente come Macerata: “Puoi prendere tutti i giocatori che vuoi, ma se non hai la base di professionalità e organizzazione che questa squadra richiede non vai da nessuna parte”. De Cesare ha parlato anche delle scelte che guideranno la costruzione della squadra, che nella sua idea dovrà composta da uomini prima che da giocatori: “Nei giocatori dovrà esserci la volontà di venire a Macerata, consapevoli di trovare una piazza esigente e che dovranno lottare per i vertici di fronte a tanti tifosi. Quelli che associano la Maceratese solo a un discorso economico avranno difficoltà a relazionarsi con me”. De Cesare ha dichiarato inoltre di aver già avviato i contatti con alcuni componenti della rosa dello scorso anno, non risultandone però molto soddisfatto dal loro esito: “Ho detto sia al presidente che al dg e al mister che sui vecchi non volevo precludermi niente. Volevo mostrargli la mia idea e sentire cosa avessero da dirmi loro dopo la deludente stagione passata. Devo dire che i primi colloqui non sono andati benissimo perché ho visto poca consapevolezza di quello che è stato la scorsa stagione e di quello che vorremmo fare noi nella prossima. Non nascondo di essere rimasto un po’ deluso, però andiamo avanti”. La guida tecnica della squadra, come detto, è stata affidata a Mister Matteo Possanzini. Una scelta condivisa dal ds De Cesare, che ha evidenziato la sua capacità di lavorare con i giovani e l’importanza di costruire un ambiente sano e sereno. Il nuovo allenatore biancorosso ha manifestato entusiasmo per la nuova sfida, sottolineando la necessità di creare un’identità forte per la squadra: "Chi fa calcio sogna di trovare ambienti come Macerata e vorrei che i giocatori capiscano in primis questo. Per la prima volta trovo dei dirigenti più giovani di me e questo mi rende molto felice. Con Serangeli e De Cesare non abbiamo parlato di moduli o di giocatori, ma di idee e visioni. Il nostro obiettivo infatti è quello di creare un’identità forte perché è quello che l’ambiente merita. Metteremo al servizio della maceratese onestà e professionalità per un obiettivo comune fra società e tifosi. Se tutti fanno la loro parte poi sarà tutto più semplice”. La volontà di puntare porte sui giovani e sul settore giovanile è ribadita dall’ingresso nello staff di Paolo Siroti, che si occuperà, come detto, dell’area scouting. Una figura di rilievo, che proviene da un’esperienza importante di 5 anni nel Perugia, dove ha portato ad affermarsi ad alti livelli giocatori come Seghetti e Polizzi, fra i giovani più interessanti dell’ultima Serie C. “Sentivo il bisogno di una nuova sfida”. Ha dichiarato Siroti. “Appena si è aperta questa nuova possibilità non ho esitato un attimo. Sono da sempre tifoso della Maceratese e andavo spesso in curva. Darà il massimo per mettere a disposizione della squadra dei bravi under e continuare quanto già fatto di buono per il settore giovanile. La conferenza si è conclusa con un ringraziamento da parte del patron Crocioni allo staff della scorsa stagione e un appello ai tifosi affinché continuino a supportare la squadra. Il presidente ha riconosciuto il valore della curva biancorossa, fondamentale per il morale della squadra: "Avere una curva così per noi è importantissimo. Quando vincemmo il derby di coppa contro la Civitanovese lo scorso anno, molti tifosi mi ringraziarono per aver costruito una squadra forte. Le cose poi non sono andate come volevamo, ma il passato è passato. Spero che ci continueranno a seguire e supportare come sempre hanno fatto. Sono stato in silenzio perché ero molto dispiaciuto e penso che, quando si perde, è meglio rimanere in silenzio. Ora però andiamo avanti”. Da definire l’inizio della preparazione estiva, che prenderà il via, comunque, il 24 o 25 luglio. Non si svolgerà all’Helvia Recina, momentaneamente interessato dai lavori di ristrutturazione, ma su un campo limitrofo e sempre in erba, con sedute doppie e l’obiettivo di creare un gruppo coeso e pronto per affrontare le sfide del campionato. La Maceratese, con una rinnovata organizzazione e un nuovo staff tecnico, è determinata a dimostrare il proprio valore sul campo e a riconquistare la fiducia dei propri tifosi. Credit foto IGsport47

08/06/2024 13:53
Maceratese, svelati i membri dello staff tecnico: sabato 8 giugno la presentazione ufficiale

Maceratese, svelati i membri dello staff tecnico: sabato 8 giugno la presentazione ufficiale

La Maceratese esce allo scoperto e annuncia i componenti del proprio staff tecnico per la stagione 2024/25. Saranno Stefano Serangeli nel ruolo di direttore generale, Nicolò De Cesare in quello di direttore sportivo e Piero Sileoni come consulente di mercato ad affiancare il presidente Crocioni nella dirigenza del club biancorosso. Se per i primi due mancava solo l’annuncio ufficiale, con la nostra intervista a De Cesare negli scorsi giorni che lasciava presagire l’imminente assunzione della carica, l’ingresso in società di Piero Sileoni rappresenta sicuramente una novità.  L’ex dirigente della Settempeda avrà dunque voce in capitolo rispetto alle prossime operazioni di mercato della Rata, affiancando Nicolò De Cesare, alla sua prima esperienza nei panni di direttore sportivo. L’ormai ex centrocampista del Grottammare torna dunque a Macerata in vesti diverse, dopo aver vinto da capitano biancorosso il campionato di Promozione nella stagione 2021/22. Stefano Serangeli sarà invece il direttore generale, in un ruolo già ricoperto nel Tolentino. Uno staff tecnico, dunque, giovane e voglioso di far bene, che verrà presentato ufficialmente sabato 8 giugno alle ore 10:30 presso la sala stampa dello stadio Pino Brizi-Helvia Recina. Manca ora solo il nome del nuovo allenatore della Maceratese, che risponderà al nome di Matteo Possanzini. L’annuncio del tecnico ex Tolentino e Porto Recanati dovrebbe arrivare entro sabato, sancendo così l’avvio di un nuovo corso in casa biancorossa.

06/06/2024 12:13
Michele Paolucci dà l'addio al calcio: "Non avrei potuto scegliere finale migliore"

Michele Paolucci dà l'addio al calcio: "Non avrei potuto scegliere finale migliore"

Michele Paolucci dà l’addio al calcio. L’attaccante, 137 presenze in Serie A e 54 in Serie B, ha comunicato la propria decisione attraverso un romantico post sui propri profili social. Decisione presa dopo aver riportato da capitano la Civitanovese, squadra della sua città, dalla Promozione alla Serie D. Nel suo comunicato Paolucci ripercorre la sua prestigiosa carriera: dall’esordio e la prima rete in Serie A con l’Ascoli, alla vittoria del campionato primavera con la Juventus, passando per i gol a San Siro e le avventure oltreoceano con la maglia del Manitoba. Tutte esperienze vissute sempre con la stessa passione di quando dava i primi calci al pallone nel campetto di San Gabriele dietro casa.  Lo scorso gennaio Paolucci, durante un match contro l’Osimana, aveva rimediato la rottura del legamento crociato. Dopo tre mesi di riabilitazione e duro lavoro, l’ex Juve era caparbiamente tornato in campo nell’ultima giornata di Eccellenza contro la Jesina, per godersi dal rettangolo verde la vittoria del campionato e la promozione in Serie D. Quelli sono stati gli ultimi istanti della sua carriera da calciatore, che secondo lo stesso Paolucci non poteva avere epilogo migliore. Di seguito il suo post di addio integrale: "Caro Calcio è ora di lasciarti, oggi termina un sogno lungo una vita, 24 anni di dedizione passione, sudore e gioia. Sei riuscito a farmi girare il mondo, giocare negli Stadi più belli, conoscere persone straordinarie e grandi campioni, in campo e fuori. Dal campetto di San Gabriele dietro casa quando tornavo con le ginocchia sbucciate allo Stadio di San Siro per finire al Polisportivo della mia Civitanovese sempre con la stessa passione e gioia negli occhi e nel cuore, lo stesso bambino che per Natale scartava quel pallone e vedeva in lui la cosa più bella del Mondo, quello stesso amore mi ha accompagnato fino all’ultimo giorno. Se avessi potuto scegliere un finale sarebbe stato proprio quello che ho vissuto in questo ultimo viaggio, tornato a casa dopo una carriera intera ho deciso di seguire quella folle ambizione di riportare in alto la Squadra del mio cuore, dopo 2 anni di solo vittorie insieme a un gruppo di ragazzi unici sono riuscito a riportare da capitano la squadra della mia città alle porte del professionismo. Proprio la sera della festa, in quell’ultimo abbraccio di tutti i miei compagni e idealmente della mia città in festa di fronte alla mia Famiglia e i miei affetti ho capito che non avrei potuto desiderare nulla di più e che ciò che fa la differenza è avere la forza e il coraggio di lasciare nel punto più alto, capisci che ha più senso brillare come una cometa e non spegnersi lentamente. Quando sei idolo dei bambini della tua città capisci che il tuo lavoro in campo è terminato. Se guardo indietro non riesco a credere quanto il tempo sia volato: ricordo come se fosse ieri il profumo dell’erba tagliata delle prime partitelle a 7 anni, la gioia del primo scudetto primavera con la Juventus, il rumore della rete del primo gol in Serie A con l’Ascoli o la magia di leggere il tuo nome nel maxi schermo di San Siro fino al viaggio in Nord America e i primi gol oltre Oceano... capisci di essere stato parte di un qualcosa di grande, di unico e che quella fortuna te la sei dovuta meritare. Caro calcio ti ho dato tutto e tu mi hai restituito di più, sarai per sempre parte del mio Cuore e della mia Vita. A molto presto, Michele”.

06/06/2024 11:00
"Il primo gol in Eccellenza, il primo gol nel nuovo stadio": il Chiesanuova saluta "Lo Zio" Iommi

"Il primo gol in Eccellenza, il primo gol nel nuovo stadio": il Chiesanuova saluta "Lo Zio" Iommi

"Correva l'estate del 2022 quando un navigato allenatore del calcio marchigiano ci disse: 'avete preso il giocatore più forte di tutti...Giacomo Iommi'. A distanza di due anni, possiamo dire che aveva assolutamente ragione". Si apre così il romantico post d’addio da parte del Chiesanuova per salutare un senatore biancorosso come Giacomo Iommi. Con nove campionati vinti in carriera, è chiaro che il successo non è una coincidenza. I suoi successi sul campo parlano da soli, dimostrando una dedizione e una capacità che in pochi possono vantare. Ma le sue qualità non si limitano ai trofei. Quando la pressione è alta e la partita si decide nei momenti cruciali, è spesso Giacomo a prendere il controllo. La palla sembra trovare sempre i suoi piedi nei momenti più critici, e questo non è certo per caso. Il primo gol della storia del Chiesanuova in Eccellenza? Lo ha segnato Giacomo Iommi. Il primo gol nel nuovo stadio "Sandro Ultimi"? Ancora lui, nonostante sia un difensore. Per i suoi compagni di squadra, e non solo, Giacomo è "Lo Zio". Il suo carisma e la sua esperienza hanno riscontrato un impatto significativo su tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocare al suo fianco. Da quando è arrivato, tutti hanno mostrato una crescita esponenziale, testimoniando il suo ruolo di mentore e guida. Non sono solo le azioni sul campo però a rimanere nei cuori dei supporters biancorossi, come scritto dalla società sulla propria pagina Facebook: "Le risate, gli abbracci e gli interminabili aperitivi al bar con Brigida e Christian sono momenti che non dimenticheremo mai. La sua presenza ha arricchito la vita di tutti noi, creando ricordi che dureranno per sempre. Non possiamo che ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi, Giacomo. E perché no, facciamoci una promessa: l’anno prossimo, quando verrai a giocare a Chiesanuova contro di noi, chi vince paga l’aperitivo. Speriamo di essere noi a pagare. In bocca al lupo, Zio Giacomo. Per sempre uno di noi, ti vogliamo bene".

05/06/2024 19:25
L'ultimo ballo per De Cesare: l'ex Rata riporta il Grottammare in Promozione e si prepara a una nuova sfida

L'ultimo ballo per De Cesare: l'ex Rata riporta il Grottammare in Promozione e si prepara a una nuova sfida

Nella sera di sabato primo giugno il Real Madrid vinceva, superando 2-0 il Borussia Dortmund, la quindicesima Champions League della sua storia. La naturalezza con cui i giocatori di Mister Ancelotti hanno affrontato un impegno così delicato è stata ancora una volta disarmante e ha confermato il dna vincente da sempre alla base del club madrileno. Il giocatore più emblematico, in grado di rispecchiare questa filosofia vincente della “Casa Blanca” è sicuramente Toni Kroos, che dopo aver messo in bacheca la sesta coppa dalle grandi orecchie della sua carriera, oltre a svariati altri titoli conquistati, ha deciso, a 34 anni, di dare l’addio al calcio al termine dei prossimi Europei. 1764. Sono i chilometri che separano lo stadio di Wembley, teatro della finale di Champions League, dallo Stadio Ferranti di Porto Sant’Elpidio, dove si giocava invece la finale playoff di Prima Categoria fra Vigor Montecosaro e Grottammare. Cosa hanno in comune le due storie? Apparentemente nulla. Se non fosse per quel sottile filo rosso che le collega, perché a Porto Sant’Elpidio un altro centrocampista classe 90’, conquistando l’ennesimo successo della sua carriera, giocava quella che molto probabilmente è stata la sua ultima partita. Nicolò De Cesare, un passato nelle giovanili dell’Inter e diverse presenze fra Serie C, Serie D e Eccellenza, ha infatti guidato da capitano il suo Grottammare alla vittoria dei playoff di Prima Categoria, garantendole l’accesso al prossimo campionato di Promozione. Una finale che ha visto gli adriatici andare inizialmente sotto nel punteggio, con gli avversari della Vigor Montecosaro che avevano sbloccato il risultato con Pomili ad inizio secondo tempo. La reazione dei bianazzurri non si è fatta attendere, con Beruschi che qualche minuto più tardi ha trovato il gol del pareggio. Quando la partita sembrava indirizzata verso i supplementari, ecco che al 94’ il Grottammare trova il gol del 2-1 e al 97’ addirittura quello del 3-1 grazie alle reti di Franchi e Di Nicolò. "Anche in campionato tante partite le abbiamo riprese o vinte nell’extra-time. La finale di sabato è stata uno specchio della stagione e di una squadra che non molla mai". Ha commentato capitan De Cesare, che quest’anno è tornato a vestire la maglia del Grottammare dopo averla indossata per 7 stagioni dal 2013 al 2020. "La società mi aveva chiesto una mano per rialzare un po’ la testa dopo le ultime due deludenti retrocessioni. Grottammare è una squadra che merita, una realtà seria con le adeguate strutture. Mi faceva male vederla in Prima Categoria e così ho deciso di accettare la sfida". Missione completata è allora il caso di dire, con la vittoria dei playoff che conferma il grande feeling di De Cesare con le promozioni. Il centrocampista ascolano ne ha infatti conquistate diverse sul campo, da quella in Serie D ottenuta con la maglia del Porto D’Ascoli a quella in Eccellenza da capitano della Maceratese. A queste si aggiungono le miracolose salvezze arrivate nelle 7 stagioni in Eccellenza con il Grottammare e quella sudatissima con il Chiesanuova dello scorso anno con il gruppo autogestito. De Cesare però non si sente un amuleto, ma una parte integrante del gruppo, che è quello che alla fine a suo avviso fa la differenza. "Le vittorie, le piccole imprese, le soddisfazioni vere nascono tutte da lì, o almeno questa è stata la mia esperienza nel calcio. Se non c’è il concetto di squadra, l’unione di intenti fai fatica. È il gruppo e la squadra che devono esaltare i singoli, non viceversa". Quello contro la Vigor Montecosaro potrebbe esser stato dunque l’ultimo successo ottenuto da De Cesare come giocatore. Stando ai rumors e alle varie notizie pubblicate su diversi giornali, la bandiera del Grottammare avrebbe ora di fronte a sé un futuro da direttore sportivo della Maceratese. Sulla questione non si sbilancia troppo, facendo però intuire che, a meno di clamorosi dietrofront o improvvise novità nell’assetto societario, sarebbe pronto ad accettare l’ennesima sfida della sua carriera sportiva. “Ho sempre detto che devi lasciare il calcio prima che lui lasci te. Dire addio al campo con una promozione mi piacerebbe come idea. Poi diciamo che in queste settimane mi è capitata un’opportunità molto stimolante a cui avrei dato disponibilità. Non so come andrà a finire, purtroppo non posso dire altro. Quello di direttore sportivo comunque è un ruolo che mi è sempre piaciuto. Alcuni ex compagni mi ritenevano più adatto per un ruolo di allenatore, ma per le mie doti umane e di gestione del gruppo mi vedrei più in dirigenza”. Una parabola, dunque, con le dovute proporzioni, simile a quella del collega Toni Kroos per De Cesare. Se per il campione tedesco si profila un Europeo da protagonista in Germania, per il capitano del Grottammare ci sarà invece, a quanto pare, un’estate di lavoro per programmare il futuro della Maceratese. Anche senza gli scarpini saprà comunque trasmettere alla squadra il suo dna vincente? La parola, come sempre, al campo.  

03/06/2024 19:18
Montecosaro, l'energia dei Fast Animals and Slow Kids arriva sul palco del Mind Festival

Montecosaro, l'energia dei Fast Animals and Slow Kids arriva sul palco del Mind Festival

Il Mind festival ha annunciato i secondi ospiti dell’edizione 2024. Si tratta dei Fast Animals and Slow Kids, che si esibiranno sul palco del Campo Sportivo Mariotti di Montecosaro Scalo il prossimo 26 luglio. I Fast Animals and Slow Kids sono una band indie rock italiana, formatasi a Perugia nel 2008. Composta da Aimone Romizi (voce e chitarra), Alessandro Guercini (chitarra), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessio Mingoli (batteria), la band è diventata un punto di riferimento nel panorama rock alternativo italiano grazie alla loro energia esplosiva e ai testi incisivi. Il loro sound è caratterizzato da un mix di riff potenti, melodie coinvolgenti e una ritmica incalzante, che insieme creano un'atmosfera carica di adrenalina nei live show. L’energia dei FASK sarà dunque protagonista anche al prossimo Mind Festival, che dopo aver annunciato il rapper Nitro come primo artista, mette a segno un altro colpo importante, che conferma il festival di Montecosaro come uno dei più interessanti dell’estate marchigiana.    

28/05/2024 18:30
Appignano, tutti insieme per lo sport: il candidato sindaco Buldorini incontra le realtà sportive locali

Appignano, tutti insieme per lo sport: il candidato sindaco Buldorini incontra le realtà sportive locali

Sabato sera, il ristorante "Le Grazie" di Appignano ha ospitato un incontro fra la lista “Tutti insieme” del candidato sindaco Luca Buldorini e le società sportive U.S. Appignanese e Appignano Volley. L'evento ha visto la partecipazione dei presidenti delle due società sportive, Claudio Camilletti e Gianni Zamponi, dei candidati della lista "Tutti Insieme" e di numerosi cittadini. La serata ha avuto anche una ospite d'eccezione: Kristel Talamonti, giornalista sportiva originaria di Porto San Giorgio e conduttrice televisiva per Sportitalia. L'incontro è stato un'occasione per discutere vari temi, con un focus particolare sul futuro di Appignano e il ruolo centrale che lo sport può avere nello sviluppo della comunità. Il candidato sindaco Luca Buldorini ha espresso con passione la sua visione per il futuro della città: “Crediamo fortemente nel futuro dei nostri giovani all’interno di una realtà sana come quella dello sport. Abbiamo la fortuna e l’onore di avere qui ad Appignano dei validi dirigenti, delle persone, ancor prima cittadini appignanesi, che da anni si spendono personalmente per creare futuro e creare un ambiente sicuro per i nostri giovani. Come amministrazione ci candidiamo per poter continuare a garantire questo percorso e continuare a supportare queste realtà come punto di riferimento per un futuro speranzoso e ricco di certezze per i nostri figli, la cosa più importante che abbiamo”. Il vicepresidente provinciale Buldorini ha inoltre motivato la sua decisione di ricandidarsi, sottolineando il desiderio di mettere a disposizione del paese l'esperienza acquisita negli anni: “La scelta di ricandidarmi è dettata proprio dalla volontà di mettere a disposizione del mio paese il bagaglio esperienziale che in questi anni ho potuto acquisire grazie all’integrazione nella filiera governativa che parte da Roma, passa per la regione, per la provincia e un domani spero di poter collegare la nostra comunità a questa strategica e fondamentale realtà per il prossimo futuro. Appignano non ha nulla da invidiare agli altri centri e, se ben amministrata, ha tutte le carte in regola per poter essere protagonista di questo bellissimo territorio”. La serata si è conclusa con un rinnovato senso di comunità e speranza, con l’augurio che Appignano possa continuare a crescere e prosperare, sostenuta da una solida amministrazione e da una forte rete di supporto sportivo e sociale.

26/05/2024 12:47
L'Attila Basket si gode i propri giovani: l'Under 19 di Porto Recanati vince la Coppa Marche

L'Attila Basket si gode i propri giovani: l'Under 19 di Porto Recanati vince la Coppa Marche

La formazione Under 19 dell'Attila Basket ha trionfato nella Coppa Marche, sconfiggendo i pari età del Padaso in una finale combattuta su due confronti, concludendo con un risultato globale che ha premiato la formazione di Porto Recanati. Gara 1 ha visto gli arancioblù vincere con un punteggio di 59-56, mentre Gara 2 è stata persa di misura, 62-60. Tuttavia, la differenza canestri complessiva ha sorriso all'Attila Basket, regalando loro l'ambito titolo. Questa vittoria rappresenta un motivo di grande orgoglio per la società guidata dal patron Giuseppe Pierini, che ha sempre puntato fortemente sulla valorizzazione dei propri giovani. La filosofia del club di Porto Recanati non si limita solo a vincere trofei, ma si focalizza sulla crescita dei giovani talenti, molti dei quali hanno già avuto l'opportunità di esordire in prima squadra, lanciati in campo da Coach Nicola Sclabroni nell’arco del campionato di Serie B Interregionale. Il successo dell'Under 19 nella Coppa Marche è anche il frutto del grande lavoro svolto dal coach Luca Camarri, dal suo primo assistente Marco Cappelletti e dai responsabili del settore giovanile, Nunzio Giri e Massimo Attili. Insieme hanno saputo creare un ambiente ideale per far crescere i ragazzi e permettere loro di togliersi grandi soddisfazioni. L'Attila Basket, dunque, si conferma come una realtà ambiziosa all’interno del panorama cestistico regionale e come un punto di riferimento assoluto per lo sport portorecanatese.  Di seguito i componenti della formazione laureatasi campione regionale: Losinski Karol (2006), Battestin Alain (2006), Marcone Filippo (2007), Buffarini Mario (2008), Napoli Francesco (2005), Moretti Pierpaolo (2006), Zaid Elkilani Omar (2006), Giampaoli Riccardo (2007), Morì Giulio (2005), Giorgetti Lorenzo (2006), Stella Matteo (2005), Perugini Marco (2005), Lovera    Alessandro (2005, Di Napoli Mattia (2007), Caporaletti Emanuele  (2008), Cini Tommaso (2007).    

24/05/2024 18:20
Tutti i derby marchigiani della prossima Serie C e Serie D

Tutti i derby marchigiani della prossima Serie C e Serie D

Quello che si è chiuso è stato un weekend di verdetti finali sulla stagione 2023/24 per il calcio marchigiano. La sconfitta della Recanatese con la Vis Pesaro e la conseguente retrocessione dei giallorossi, unita all’eliminazione playoff della Sambenedettese, ci consegnano un quadro definitivo sulla presenza delle squadre marchigiane nei prossimi campionati di Serie C e Serie D. Si è conclusa dunque una stagione particolarmente negativa per il calcio marchigiano, che ha visto ben 4 squadre retrocesse. Partendo dall’alto, quella dell’Ascoli, aldilà del tifo e dei colori, è sicuramente la più dolorosa. Dopo 9 anni, le Marche perdono una propria rappresentante nella seconda serie del calcio italiano. Sono due le squadre che invece retrocedono dalla Serie C. Oltre alla già citata Recanatese anche la Fermana è scivolata in Serie D, salutata invece dal Fano. L’unica promozione riguarda invece la Civitanovese, che vincendo il campionato di Eccellenza si è conquistata la possibilità di tornare a giocare l’interregionale a 7 anni dall’ultima volta. Serie C La retrocessione dell’Ascoli in Serie C ci proporrà nel prossimo campionato il ritorno del sentitissimo derby con l’Ancona. L’ultimo confronto fra le due squadre risale al 2 maggio del 2015, penultima giornata del Girone B di Lega Pro Prima Divisone, terminata con il successo bianconero per 2-1 in un “Del Duca” con 8.000 spettatori. Sarà “derby dei tifosi” invece Ascoli-Vis Pesaro, con i supporters delle due squadre uniti da uno storico gemellaggio. Hanno dato vita quest’anno a due grandi confronti invece Ancona e Vis Pesaro (2-2 all’andata e 3-3 al ritorno), che dunque torneranno a sfidarsi anche nella prossima Serie C. Serie D Salgono a 7 le squadre marchigiane che parteciperanno al prossimo girone F di Serie D. Per un Fano che retrocede in Eccellenza, ecco Recanatese, Fermana e Civitanovese tornare a disputare il campionato di Serie D, dove troveranno le corregionali Atletico Ascoli, Fossombrone, Sambenedettese e Vigor Senigallia. “Derby dei tifosi” anche qui dunque, con Civitanovese e Sambenedettese che, oltre ai colori sociali e al litorale adriatico, condividono anche un profondo gemellaggio fra tifoserie. Sarò una partita speciale soprattutto per Mister Sante Alfonsi, con il tecnico della Civitanovese originario di San Benedetto e profondamente legato alla Samb, di cui è stato anche allenatore. Torna dopo 3 anni anche il sentito derby fra Sambenedettese e Fermana, con l’ultimo confronto giocato in Serie C a febbraio del 2021 e terminato con la vittoria gialloblù. Bisogna invece tornare al 2017 per risalire all’ultimo Fermana-Civitanovese, anche in quel caso terminato con il successo dei canarini. Saranno due i “derby di provincia”: quello fra Civitanovese e Recanatese, con la provincia di Macerata che torna dunque ad essere rappresentata nell’interregionale dopo un anno di assenza, e quello fra Sambenedettese e Atletico Ascoli, che quest’anno nel match di ritorno si è conclusa con la clamorosa vittoria della seconda squadra di Ascoli, vedendo i tifosi rossoblù inevitabilmente ricoperti di sfottò dai tifosi del Picchio. Altro gemellaggio fra tifoserie riguarda Fermana e Recanatese, con quest’ultima che è invece separata da una rivalità con i supporters della Vigor Senigallia. Completa il quadro la presenza del Fossombrone. Come detto, retrocede invece in Eccellenza il Fano, che ritroverà lo storico derby con la Maceratese. Una sfida che rappresenta un classico per il calcio marchigiano e che può vantare ben 34 precedenti nei tornei professionistici.

21/05/2024 18:07
Macerata, un nuovo profumo nell'aria: Absoluta porta in centro le sue fragranze esclusive (FOTO e VIDEO)

Macerata, un nuovo profumo nell'aria: Absoluta porta in centro le sue fragranze esclusive (FOTO e VIDEO)

C’è un profumo diverso nell’aria del centro di Macerata. "Absoluta Niche Perfumery", la nuova profumeria di prestigio, ha aperto le sue porte, offrendo la sua selezione esclusiva di fragranze. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Piera Briganti, titolare insieme al marito Francesco Petruccioli dell'attività commerciale, per scoprire la sua visione dietro questo gioiello profumato. “Absoluta è un negozio particolare, in cui vendiamo profumi esclusivi che non si sentono addosso a tutti. Questo ne definisce un po’ il pregio: sono fragranze che vengono studiate e prodotte con metodi che vanno dai più tradizionali e ricercati ai più tecnologici e moderni nell’ambito della profumeria. Sono delle fragranze particolarmente durevoli perché sono molto concentrate e prodotte attraverso l’utilizzo di oli essenziali. Sviluppano, evolvono sulla pelle della persona in base anche a delle caratteristiche soggettive (il ph, la temperatura, il grasso sottocutaneo…). Possono sottolineare alcune note piuttosto che altre. Per esempio, ci sono delle differenze sullo stesso profumo tra uomo e donna. Nel nostro negozio tutti i profumi sono tendenzialmente unisex, tanto i floreali come quelli più legnosi che noi europei associamo magari più ad un immaginario maschile. Eppure, si personalizzano con quello che è l’ultimo ingrediente del profumo, ovvero la nostra pelle". Con una passione travolgente per il mondo delle fragranze e una altissima preparazione, Piera ha saputo creare un'oasi per gli amanti della bellezza in cerca di un'esperienza senza pari, in grado di regalare al cliente un momento di cultura oltre che di acquisto. “Questo tipo di acquisto è un processo anche di istruzione del cliente su quelle che sono le materie prime contenute all’interno delle fragranze che sceglie di provare, ma anche sulla produzione e quindi che tipo di metodologie sono state utilizzate per arrivare a quella fragranza. Diciamo che non è una vendita “fast” e a consumo. Il cliente viene accolto in un ambiente in cui passa una buona ora ad ascoltare la storia del profumo, come è stato creato e qual è il concetto che il profumiere ha voluto trasmettere tramite quella fragranza”. Con il suo mix unico di eleganza, esclusività e attenzione al cliente, Absoluta si distingue come una destinazione imperdibile per tutti gli amanti dei profumi. La scelta di aprire il negozio a Macerata, ci spiega Piera, tra l’altro non è stata affatto casuale. “Un prodotto del genere va collocato nel salotto della città, dove c’è un tessuto sociale che possa interessarsi a questo tipo di profumi. Per cui non è stato un caso che abbiamo scelto il centro di Macerata, dopo aver fatto delle indagini e degli studi su quello che poteva essere il suo potenziale”.

15/05/2024 20:00
A Macerata il "paradiso delle sneakers": la nuova vita di Yun Shop in Galleria del Commercio (VIDEO)

A Macerata il "paradiso delle sneakers": la nuova vita di Yun Shop in Galleria del Commercio (VIDEO)

Troppo spesso siamo chiamati a raccontare di negozi e attività del centro di Macerata costretti a chiudere. Oggi vogliamo invece parlare di Yun Shop, “il paradiso delle sneakers” che dalla sua vecchia sede di corso Matteotti si è spostato di qualche metro per abbracciare una nuova avventura in Galleria del Commercio.  Nel cuore pulsante della città, dove lo stile urbano si fonde con l'eleganza senza tempo, il negozio è subito riconoscibile grazie ai colori e alla vivacità delle scarpe esposte in vetrina. Con modelli assolutamente ricercati, Yun Shop si propone come un punto di riferimento per gli amanti dello stile distintivo e delle creazioni esclusive. “Abbiamo tutte edizione limitate, che partono dai modelli più semplici come le Nike Dunk e le Air Jordan fino a quelli più particolari”. Ci spiega Alessio Mosca, il giovane titolare e fondatore di Yun Shop. La sua passione per le sneaker e la grande abilità nello scovare prodotti unici sul web lo ha portato ad intraprendere questa avventura, nata come un passatempo e divenuta una professione. “È iniziato tutto circa dieci anni fa, quando per puro caso ho iniziato a rivendere cose che non utilizzavo più. Pian piano c’è stata sempre più richiesta, con i miei amici incuriositi dagli articoli che trovano sul web. Un passaparola dopo l’altro è iniziato tutto ciò. Da un passatempo è diventato un effettivo lavoro”. Situata in centro e caratterizzata da una continua vivacità, la Galleria del Commercio offre a Yun Shop un'eccellente visibilità e un accesso privilegiato a una clientela variegata: "Sicuramente qui Yun Shop gode di un’esposizione e di un’estetica maggiore. Le sneakers, così come i capi di abbigliamento, risaltano molto di più rispetto al precedente negozio, dando anche un effetto più professionale". Ma non è solo la posizione ad aggiungere fascino a questa nuova tappa della giovane storia di Yun Shop. Il negozio si impegna a mantenere vivo il suo spirito di innovazione e creatività attraverso una selezione ancora più esclusiva di prodotti, concentrata su articoli in edizione limitata che riflettono le ultime tendenze della moda urbana e dello streetwear di lusso. Le scarpe rimangono il punto forte di Yun Shop e continuano a essere il fiore all'occhiello del negozio, con una vasta gamma che spazia dalle sneaker di design alle calzature più eclettiche. Alessio ci mostra anche la sua più grande chicca, rappresentata dal modello Jordan 1 realizzato in collaborazione con Off-White e con colorazione University. Un prezzo a tre zeri per un articolo già bloccato al momento dell’inaugurazione della nuova sede. Non solo scarpe però, perché anche l'abbigliamento proposto è altrettanto straordinario, con capi unici in grado di fondere abilmente stile e funzionalità. Il trasferimento di Yun Shop in Galleria del Commercio rappresenta dunque per Alessio l'inizio di un nuovo emozionante capitolo per la sua attività. Con la sua combinazione unica di moda all'avanguardia e servizio impeccabile, Yun Shop regala così al centro storico di Macerata un negozio singolare, che guarda al futuro e definisce una nuova frontiera dello shopping cittadino.

14/05/2024 19:30
Basket, l'Attila cede 70-74 alla Virtus Roma e dice addio ai playoff. Scalabroni: "Usciamo a testa alta" (VIDEO)

Basket, l'Attila cede 70-74 alla Virtus Roma e dice addio ai playoff. Scalabroni: "Usciamo a testa alta" (VIDEO)

Nel secondo incontro dei quarti di finale playoff di Serie B Interregionale, l’Attila Basket viene sconfitta dalla Virtus Roma con un punteggio finale di 70-74. Nonostante la delusione per la sconfitta, la squadra di Coach Scalabroni ha dimostrato una tenacia e una determinazione straordinarie, mantenendo il pubblico del palaMedi di Porto Recanati sulle spine fino alla fine. Si chiude così una stagione ricca di soddisfazioni per la società del Presidente Giuseppe Pierini, che al suo debutto in Serie B Interregionale ha dimostrato di saper tener testa a chiunque, esprimendo una bella pallacanestro e continuando a far crescere la passione per la palla a spicchi in quel di Porto Recanati. Gara 2 è stata un'autentica battaglia, con entrambe le squadre che si sono affrontate con grande decisione. La Virtus Roma ha iniziato forte, prendendo il comando del gioco e costringendo l’Attila a lottare duramente per recuperare il terreno perso. Nell’ultimo quarto gli arancioblu di casa sono riusciti anche a portarsi in vantaggio, rispondendo con una serie di giocate brillanti che hanno ribaltato le sorti dell'incontro. La vittoria finale è stata incerta fino a pochi secondi dalla fine. Sul +2 per la Virtus poi la squadra capitolina si è vista assegnare un fallo tecnico fischiato su Gamazo che le ha permesso di mettere in ghiaccio il risultato. Il sostegno appassionato dei tifosi presenti al palaMedi ha dato all’Attila la forza necessaria per combattere fino alla fine. Anche se il risultato non è stato quello sperato, i giocatori di Coach Scalabroni hanno lasciato il campo a testa alta. “Dispiace perché perdere di 4 punti stasera e di 2 a Roma vuol dire che ce la siamo giocati punto su punto con una squadra che ha una storia e delle ambizioni diverse dalle nostre - ha commentato al termine della partita l’Head Coach dell’Attila Basket Nicola Scalabroni - Bisogna comunque fare grandi complimenti alla squadra. Va ricordato che a dicembre, dopo la partita con Pescara, ci guardavamo indietro per non fare i playout". "Nonostante le varie difficoltà, siamo arrivati a giocarci questa serie con Roma, in gara 1 al PalaTiziano di fronte a 2500 spettatori e stasera in un PalaMedi da brividi. Il mio ringraziamento per tutto questo va ai ragazzi, al pubblico di Porto Recanati, alla società e a tutto lo staff che ha lavorato per me quest’anno. Usciamo a testa alta da questa stagione, consapevoli della nostra crescita e della nostra forza", conclude Scalabroni.

12/05/2024 12:20
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