Dopo oltre sessant’anni di assenza l’opera raffigurante “Santa Lucia” sarà finalmente restituita alla sua comunità. Il 20 settembre 2020 alle ore 18.00 , il Tenente Colonnello Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo TPC di Ancona, e il Tenente Colonnello Maurizio Biancucci, Comandante della Compagnia Carabinieri di Ascoli Piceno, affideranno l’olio su tela (cm 90x65) a Don Umberto Puglia nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Venarotta (AP).
L’opera, databile intorno al 1833, venne rubata tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta nella Chiesa Santissima Annunziata di Cepparano (frazione di Venarotta, oggi inagibile a causa del terremoto del 2016), ma nessuno ne denunciò la scomparsa. Le ricerche negli archivi parrocchiali, le testimonianze dei fedeli e la divulgazione della foto dell’opera sui giornali e le televisioni , hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire il percorso di “Santa Lucia”, ritrovata in un’abitazione privata in provincia di Fermo dai Carabinieri del Nucleo TPC di Ancora e delle Stazioni di Monterubbiano (FM) e Venarotta (AP). I “tagli” effettuati sui lati della tela mostrano in modo evidente l’asportazione dalla cornice originaria. Nell’archivio della Confraternita Del sacramento di Venarotta è stato trovato un documento del 1833 ove veniva dato incarico ad un pittore di Ascoli Piceno tale “Rinaldo” per l’esecuzione del dipinto di Santa Lucia per una spesa di due scudi. Inoltre nella chiesa è presente un antico affresco raffigurante Santa Lucia e non è da escludere che il dipinto fu commissionato per preservare la memoria di quell’affresco che si stava deteriorando. Inoltre delle allora ragazze e oggi signore ottantenni ricordavano perfettamente quel quadro posto in corrispondenza delle scale che portavano alla cripta, in quanto la madre che aveva una sorella non vedente pregava quell’immagine della martire siracusana.
Valido aiuto alle indagini è stato fornito dalla consultazione della pubblicazione “Linee guida per la tutela dei beni culturali ecclesiastici”, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di protezione dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, e quelle devozionali.
Secondo le disposizioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo, l’opera sarà restaurata e custodita nella chiesa parrocchiale di Venarotta in attesa di tornare al suo luogo di origine, la Chiesa della Santissima Annunziata.
Continua la collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Tolentino e Popsophia con “Biumor 2020”, il festival dell’umorismo che torna in autunno a Tolentino, sono infatti già state messe a calendario le date del festival, che viaggia su una tre giorni da giovedì 26 a sabato 28 novembre.
"La stupidità" sarà il tema caldo di questa edizione, che indagherà l’argomento utilizzando il suo mix di linguaggi massmediali, incontri con filosofi, lectio pop e spettacoli filosofico musicali.
Voltaire diceva di rispettare molto la stupidità umana: “è la sola cosa che mi dà un’idea dell’eternità”. La stupidità va allora presa molto sul serio, in considerazione proprio della sua costanza, la sua stabilità. È su questa corda tesa verso tale stato di torpore che il festival camminerà nella sua nuova edizione tolentinate, con un ricco e coraggioso percorso culturale che aggredisce la questione della presenza della stupidità nei prodotti culturali della società di massa.
Un’ambiguità già esistente nella stessa parola stupidità, che deriva dal latino stupēre, che nel passaggio in italiano ha due significati distinti: “stupito”, persona in una condizione cioè di passività, indotta dallo stupore, e “stupido”, che esprime una condizione duratura di “insufficienza” nel comprendere.
L’arduo compito del festival seguirà vari spunti, dalla legge di Murphy alla stupidità della burocrazia, dalla superstizione agli errori di prospettiva.
“È innegabile che siamo in una situazione emergenziale - ammette la direttrice artistica di Popsophia, Lucrezia Ercoli -. Il mondo dei social network ci costringe a riflettere sulla stupidità e su una moltitudine di comportamenti stupidi. Con la presenza degli 'utonti', contrazione di utente e tonto, e degli 'webeti' che incarnano i peggiori sentiment della rete. Ma non possiamo relegare la stupidità ad ameno stato di alcuni. È infatti necessario tener conto della componente di stupidità, come di altre categorie di comportamento, che è in ognuno di noi, e da qui cercare di scoprirne le sue origini. 'Stupido è chi lo stupido fa', era il leitmotiv di Tom Hanks nei panni di Forrest Gump. Ma è davvero così?”.
Naturalmente mostre importanti affiancheranno Biumor 2020 e non mancheranno le doverose celebrazioni degli anniversari di Sordi e di Gassman, che Tolentino omaggerà riesumando le figure iconiche della stupidità di alcuni capolavori del cinema italiano.
Per il secondo anno il festival si concentrerà nei luoghi più caratteristici del centro storico. Volontà dei promotori è quella di avviare un processo virtuoso di miglioramento diffuso del tessuto urbano, che nel contempo valorizzi la memoria storica del Museo dell’Umorismo di Palazzo Sangallo.
Sottolinea l’importanza dell’evento il sindaco Giuseppe Pezzanesi: “alla cultura chiediamo di contribuire alla ripartenza. Per questo riproponiamo con forza Biumor e vogliamo che tutte le iniziative legate al festival dell’umorismo si svolgano nel centro storico. L’edizione 2020 avrà un valore culturale e turistico nazionale e l’Amministrazione continuerà a lavorare nella direzione che i risultati di questi anni ci hanno indicato. La riqualificazione e valorizzazione del Centro storico cittadino, ancor più dopo la crisi sanitaria, passa anche attraverso la realizzazione di questi appuntamenti importanti in grado di sviluppare e caratterizzare la nostra splendida cittadina”.
Il vicesindaco Silvia Luconi torna sul ruolo del festival: “le giornate di Biumor nel centro storico di Tolentino sono un’opportunità incredibile di promozione del territorio. Siamo di fronte ad un evento fortemente voluto da questa Amministrazione. Abbiamo assicurato a Tolentino un appuntamento formidabile per la cultura nazionale. A novembre ci attende una grande occasione di richiamo esterno attraverso un programma spettacolare, che solo Biumor, un’eccellenza tolentinate a livello nazionale, può assicurare”.
Gli spettacoli e le mostre di questa edizione di Biumor offriranno l’occasione per ribadire l’importanza della cultura e dello spettacolo a Tolentino.
“Stiamo lavorando per costruire, nelle nuove condizioni di sicurezza e di distanziamento sociale, una risposta organizzativa e culturale di cui andare fieri - dichiara Silvia Tatò, assessore alla cultura -. Le difficoltà sanitarie ci vedono impegnati ancor di più del solito per presentare un programma innovativo, con grandi ospiti e grandi spettacoli musicali dedicati alla filosofia dell’umorismo. Le giornate di Biumor avranno più che mai quest’anno il giusto riscontro di pubblico e di risonanza mediatica, per portare l’attenzione sulla vita culturale della nostra città”.
Dopo il grande apprezzamento riscosso dalla mostra sulla Grande Guerra dello scorso anno, il Centro Studi “Carlo Balelli” fa ritorno all’Abbadia di Fiastra con un nuovo allestimento intitolato Carlo Balelli e il lavoro nel primo Novecento. Oggi pomeriggio infatti, in versione più contenuta a causa delle norme anti Covid, ha avuto luogo il taglio del nastro della rassegna, che aprirà ufficialmente al pubblico a partire da domani. Partner dell’iniziativa la Fondazione Carima, la Regione Marche, la Fondazione Giustiniani Bandini e Meridiana Experience. Si tratta di un progetto che l’associazione aveva a cuore da anni e che finalmente prende forma nella splendida cornice dell’ex Ospizio dei Pellegrini.
Le 150 fotografie esposte – provenienti dagli archivi delle Biblioteche Statale e Comunale di Macerata e dalla collezione privata della famiglia Balelli – delineano il mondo del lavoro nelle sue molteplici sfaccettature e raccontano il territorio maceratese dell’epoca, rappresentativo di una condizione economica ancora fortemente legata all’agricoltura comune a gran parte del Centro Italia, dove lo sviluppo arriva con lentezza e sporadici sono i segnali di industrializzazione. Non mancano tuttavia i segni di quella modernità che sta sempre più velocemente prendendo il sopravvento, mutando definitivamente la società.
Gli scatti fotografici di Carlo Balelli – ha affermato la Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti – pur immortalando posti e situazioni peculiari della nostra terra, ci restituiscono magistralmente temi universali quali il rapporto tra l’uomo e la macchina, tra paesaggio e fabbrica, tra miseria ed emancipazione, mettendo in luce gli aspetti economici, storici e sociali che sono alla base delle grandi trasformazioni dell’inizio del XX secolo.
Il risultato è un affascinante percorso espositivo che spazia dal mondo dell’agricoltura nel momento della sua trasformazione tecnologica, alle botteghe artigiane e alle fabbriche, nuovi luoghi di lavoro collettivo. Suggestive immagini raccontano il definitivo passaggio da una civiltà rurale ad una società moderna in cui si affermano le esigenze della cultura e del benessere, con il radicamento di attività termali e di strutture alberghiere legate al turismo.
Emanuela Balelli, Presidente del Centro Studi intitolato al padre, ha spiegato che: Con il linguaggio della fotografia, con il suo obiettivo, Carlo Balelli ha scritto una storia per immagini, che non è soltanto oggetto estetico ma luogo della memoria e traccia per ricostruire il passato. Con professionalità e profonda sensibilità, descrive la situazione economica e lavorativa dei campi e delle fabbriche del primo Novecento in una documentazione storica di grande rilievo, testimonianza dell’evoluzione sociale e culturale che ha interessato il nostro territorio.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta fino al 12 gennaio 2021.
Orari settembre: dal lunedì al venerdì 15.00-18.00, sabato e domenica 10.00-13.00 /15.00-18.00
Orari ottobre/gennaio:
sabato e domenica 10.00-13.00 /15.00-18.00
aperture straordinarie durante le festività di fine anno
Si apre il sipario sulla V°edizione del Mugellini Festival Rassegna di Musica e Arte in collaborazione con il Comune di Potenza Picena e con la Regione Marche, domenica 6 settembre.
Mark Kostabi, che ha firmato anche l’immagine grafica dell’edizione 2020 del Mugellini Festival diretto da Lorenzo Di Bella e Mauro Mazziero, sarà l’atteso protagonista di un emozionate viaggio nell’arte e nella musica.
Mark Kostabi è un compositore affermato nel panorama internazionale e tra i pittori più interessanti della scena artistica contemporanea. Le sue opere sono esposte al Guggenheim, al MoMA, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e in altri prestigiosi musei. Importante figura di riferimento all'interno del movimento artistico dell'East Village degli anni 80, dove coltiva una propria immagine provocativa, con alcune auto-interviste incentrate sulla mercificazione dell’arte contemporanea, ottiene in seguito riconoscimenti internazionali e le sue opere vengono richieste da gallerie di Giappone, Stati Uniti, Australia e Germania.
Nel 1988 fonda "Kostabi World": il suo studio, galleria ed ufficio a New York. Nei suoi dipinti sono presenti delle vere e proprie costanti, come la citazione di altre opere e la raffigurazione di soggetti senza volto che richiamano le figure dei manichini di De Chirico.
“Musica e arti visive si sposano negli eventi del Mugellini Festival dimostrando che, nel nuovo mondo della comunicazione, il concetto di centro e periferia sono superati e l’attenzione si focalizza dove accade davvero qualcosa, dove il palco si anima di contenuti forti e capaci di nutrire chi ha ancora sete di sapere. - Ha dichiarato il pianista Lorenzo di Bella direttore artistico musicale del Mugellini Festival - Questo Festival della rinascita vuole mettere sete di bellezza e, nello stesso tempo, vuole soddisfarla con incontri speciali nei luoghi unici della città natale di Bruno Mugellini.”
Il Mugellini festival nasce dell’amicizia tra il pianista Lorenzo Di Bella e l’artista Mauro Mazziero e dalla volontà di valorizzare la figura di Bruno Mugellini, noto pianista e didatta della fine del XIX sec. che ebbe i natali a Potenza Picena. La doppia direzione artistica di cui il festival si fregia genera una rara simbiosi tra musica e arti visive. Il Mugelllini Festival diviene così un emozionante itinerario nel Bello, in tutte le sue declinazioni.
“I periodi storici più difficili hanno sempre dato vita alle espressioni artistiche più alte. Nelle difficoltà e nella precarietà si apprezzano di più tutte le cose – ha dichiarato Mauro Mazziero direttore artistico delle arti visive del Mugellini Festival - Il nostro istinto si allea finalmente con il pensiero e supera la dicotomia natura–cultura. Da questa alleanza nascono inattese piattaforme adatte al rinnovamento, si aprono porte che mostrano opportunità dove prima c’erano solo problemi. Il Mugellini Festival, giunto alla quinta edizione, vuole essere una di queste porte che rivelano altre prospettive e rilanciano in avanti il nostro sguardo che, in questi mesi, è rimasto prigioniero dei muri domestici e delle nostre paure.”
Nell’ambito della serata verrà presentato l’intero cartellone degli eventi previsti dal Mugellini Festival 2020 che si concluderanno il 25 ottobre prossimo.
Per vedere la mostra e assistere al concerto di Mark Kostabi domenica 6 settembre alle ore 17:30 alla Cappella dei Contadini di Potenza Picena è necessaria la prenotazione sul sito web del Mugellini Festival www.mugellinifestival.it
Sarà possibile seguire l’anteprima del Festival nella diretta streaming sulla pagina Facebook del Mugellini Festival.
Conferenza stampa di presentazione, questa mattina a Caldarola, degli eventi in programma per ricordare il Cardinale Evangelista Pallotta a quattrocento anni dalla sua morte.
Il primo cittadino Luca Maria Giuseppetti, insieme al già Sindaco di Caldarola Mauro Capenti cultore della storia del paese, l’Architetto Loredana Camacci Menichelli e la famiglia Quochi Pallotta, il Conte Carlo con il figlio Tommaso, hanno ricostruito la storia della Caldarola di fine ‘500.
È emersa una figura illuminata di un Cardinale Pallotta precursore dei tempi, innamorato e sempre grato al suo territorio e con un contatto continuo con i suoi concittadini, nonostante la vita cardinalizia a Roma e Cosenza, al fine di veder crescere non solo lo sviluppo urbanistico ma anche culturale del suo paese.
Grazie al Dott. Capenti, che ha citato le indagini e le ricerche approfondite del Prof Rossano Cicconi, diversi sono gli aneddoti legati al Cardinale, come la visita per la prima ed unica volta, resa possibile grazie a lui, di un Papa a Caldarola, Clemente VIII. Diversi anche i modi di dire legati alla vita di Caldarola dell’epoca, che disegnano una concezione più aperta e moderna di tanti altri paesi dei dintorni, come ad esempio la mancanza di porte e mura di cinta medievali proprio a voler dimostrare che “Caldarola senza porte non ha paura di Belforte” all’epoca Comune rivale.
L’Architetto Loredana Camacci Menichelli ha approfondito l’architettura di Caldarola, totalmente stravolta dal Cardinale dietro lo spunto di progetti che in quell’epoca venivano realizzati a Roma, e ha illustrato gli eventi che culmineranno durante i festeggiamenti legati al Santo Patrono San Martino a novembre del 2021: un gruppo di studio, in collaborazione con le Università di Architettura, il coinvolgimento della scuola, la realizzazione di un’edizione della “Giostra de la Castella” incentrata sulla figura del Cardinale e la conclusione proprio nel novembre del prossimo anno con una celebrazione di ampio risalto.
In merito al coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti, il Sindaco Luca Maria Giuseppetti ha sottolineato “l’importanza delle nuove generazione nel tramandare il sapere e la bellezza del territorio caldarolese. Sono i ragazzi i primi ambasciatori delle ricchezze locali e quindi è giusto che studino ogni piccolo gioiello presente nel loro Comune di nascita”.
Infine i Conti Quochi Pallotta. Carlo, capostipite della famiglia, ha ricordato con piacere la vivacità culturale di Caldarola prima del terremoto auspicando di poterla rivivere presto, mentre il figlio Tommaso ha affermato con convinzione che, a seguito di diverse riunioni svolte con i responsabili della ricostruzione, e soprattutto una costante e tenace attenzione del Sindaco Giuseppetti verso la ricostruzione e i relativi finanziamenti, in breve partiranno i lavori di recupero del Castello Pallotta. Ciò per permettere nuovamente a Caldarola di attirare le migliaia di turisti che ogni anni visitavano il maniero e il centro storico con grande ammirazione.
Il primo appuntamento pubblico che suggella ufficialmente l’inizio delle celebrazione del quarto centenario della morte del Cardinale è previsto per domani alle ore 18 con la Santa Messa nei pressi del Monastero Sae.
L’Università di Camerino ha aperto nella giornata di ieri le porte delle proprie strutture nelle sedi di Camerino ed Ascoli Piceno alle ragazze ed ai ragazzi che insieme alle loro famiglie sono venuti a conoscere da vicino l’Ateneo.
Tra le attività di orientamento alla scelta universitaria, infatti, Unicam ha promosso per oggi in presenza l’iniziativa “Unicam Open Day”, nel periodo estivo in cui gli studenti che devono scegliere il percorso universitario hanno bisogno di avere maggiori informazioni e chiarire eventuali dubbi.
Nella sede di Camerino, presso il Polo di Informatica ed altre due sedi, nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento, gli oltre 370 partecipanti sono stati accolti dal Rettore Claudio Pettinari e dalla delegata all’orientamento Valeria Polzonetti e dopo un saluto di benvenuto ed una presentazione dell’Ateneo, hanno avuto le informazioni relative ai corsi di laurea attivati dalle Scuole di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei prodotti della salute, Scienze e Tecnologie, ai servizi, alle borse di studio ed alle agevolazioni, all’organizzazione della didattica. Hanno poi avuto la possibilità di visitare le strutture, gli alloggi e gli impianti sportivi.
Nella sede di Ascoli i partecipanti hanno potute avere tutte e informazioni sui corsi della Scuola di Architettura e Design e sul corso di laurea in Tecnologie innovative per i beni culturali.
“Lavoreremo per dare a ciascuno di voi – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari rivolgendosi ai giovani presenti – quello di cui avete bisogno. Per noi non siete e non sarete un numero qualsiasi, siete persone, e se proprio doveste essere numeri, sareste tutti numeri 1!”.
“Abbiamo voluto dare alle ragazze ed ai ragazzi e alle loro famiglie – ha proseguito il Rettore Unicam Claudio Pettinari – l’opportunità di venire a conoscerci, di incontrare docenti e studenti, di chiarire dubbi e di avere tutte le informazioni necessarie per scegliere al meglio il percorso universitario. Dal nuovo anno accademico avremo poi importanti novità nell’offerta formativa con una particolare attenzione alla sostenibilità: è rinnovato il curriculum del corso di laurea in Scienze Geologiche e Tecnologie per l’ambiente, ora di nuovo in lingua italiana, ed istituito il nuovo corso in Ambiente e Gestione sostenibile delle risorse naturali”.
Prosegue poi fino al 7 agosto e dal 17 agosto al 4 settembre, sia in presenza che in modalità telematica, presso le sedi Unicam di Camerino, Ascoli Piceno, Matelica e San Benedetto del Tronto, l’iniziativa “Porte aperte in Unicam – estate 2020”.
Per tutte le informazioni dettagliate e per prenotare un appuntamento è possibile consultare il sito orientamento.unicam.it
Venerdì 31 luglio, al chiostro di Sant’Agostino di Civitanova Alta, alle ore 21,30, si svolgerà la presentazione del libro di poesie di Sergio Carlacchiani dal titolo: “Indiscrezioni dal fortilizio”, curato dalla casa editrice indipendente RPlibri. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cvitanova.
Sarà un’occasione unica, dopo quarant’anni dalla sua prima pubblicazione con la casa editrice Gabrieli di Roma, di apprezzare la rinnovata scrittura di un’artista a tutto tondo. Oltre ad ascoltare la sua voce dal vivo recitare i suoi componimenti, si potranno ascoltare le sensibili e “care” recensioni di quattro eccellenti professori e infine anche contributi video. Alla serata, interverranno anche illustri relatori quali il professor Franco Di Carlo, la professoressa Filomena Ciavarella, il professor Guido Garufi e il professor Umberto Piersanti.
“Carlacchiani – scrive Piersanti - è un poeta che nella poesia vede la totalità dell’esistere, infatti è un poeta che recita ma dove la figura dell’attore e del poeta sono completamente compenetrate… c’è un modo di afferrare la realtà con tutto se stesso, con tutte le possibilità che vengono date dall’arte e dalla tecnica”.
Per Nicola Vacca "Non ha mediazioni la poesia di Sergio Carlacchiani, che in un dire ininterrotto dal fortilizio delle sue parole scaglia sulla pagina versi come dardi per raccontarsi e raccontare l’essenza della vita attraverso un bagaglio di esperienza umana e attoriale”.
Ingresso libero
Sergio Carlacchiani (pseudonimi: Karl Esse - Sergio Pitti) è performer, attore, doppiatore, poeta e pittore. Nato a Macerata nel 1959, è direttore artistico di varie rassegne teatrali tra cui ricordiamo: Poeti e Poesie da Decl/Amare; CivitanovaPoesia Festival Internazionale di Live Poetry; Poesia inVita, Festival di Poesia Declamata e VITAVITA - Rassegna Internazionale di Arte Vivente. Si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora e di mail art. Ha pubblicato nel 1979, “Poesie”, per la Collana Poeti D’oggi, Gabrielli Editore, Roma; nel 1983, “Quadri di Parole”, a cura dell’Associazione per le Ricerche sulla Scrittura, Grafiche Cardarelli & Casarola Editore, Monte San Giusto, Macerata; nel 1987, con lo stesso Editore, ha pubblicato Quadri di parole 2. Si è formato come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata.
La prenotazione è effettuabile online cliccando sul bottone “Prenota” presente alla seguente pagina e compilando i campi richiesti:
http://turismo.comune.civitanova.mc.it/eventi-cms/presentazione-libro-indiscrezioni-dal-fortilizio-s-carlacchiani-venerdi-31-luglio/
Nel caso di difficoltà nella prenotazione o per informazioni e chiarimenti è possibile contattare i numeri 0733.822213 e 0733.822258 (in orario di apertura uffici)
"Quella sera del 17 giugno 1970 'chiudemmo' la redazione molto prima per essere puntuali all'appuntamento televisivo dell'anno: la semifinale di Coppa Rimet tra Italia e Germania all'Azteca di Mexico City. Nella villa di suo nonno, Marco degl'Innocenti (sarebbe di li' a poco diventato inviato di punta de La Gazzetta dello Sport) ci aspettava con 'sor' Guido Mazzetti mitico allenatore del Perugia e tanti 'Grifoni' gia appollaiati sui divani del grande salotto. Che girandola di emozioni! Che abbracci! Poi dopo la vittoria, ebbri di felicità, tutti in piazza a festeggiare. La mattina mi era andata malissimo la prova scritta di Statistica all'università: ma che importava alla luce abbagliante di quel 4 a 3 nella 'partita del secolo'? Tutti folli anche a Perugia e noncuranti pure delle umane personali disavventure, come quei due tifosi che in auto vicino alla piazza, in via Maesta' delle Volte, si erano 'scontrati' distruggendo i mezzi. E loro, miracolosamente illesi, ne erano usciti ed invece di litigare si era abbracciati e così insieme era risaliti festeggiando con tutti. Magia di una notte!".
Così Maurizio Verdenelli, allora giovane cronista de La Nazione ("collaboravo soltanto da tre anni") ricorda quel giorno di metà giugno di mezzo secolo fa, preso a modello dal ministro Spadafora per la ripartenza del Calcio post emergenza (diciamo così) facendo coincidere la data con la finale di Coppa Italia.
Una memoria che Verdenelli ha trasfuso nel libro, da qualche giorno acquistabile sulla rete Amazon: 'Il Cagliari degli eroi. Il riscatto di una Nazione dal tricolore alla partita del secolo' scritto con Giovanni Giacchi, e la prefazion di Enrico Gaviano. Nella rovesciata di Gigi Riva, in controcopertina, il senso dell'inversione di un fenomeno gravissimo che aveva deturpato l'immagine dell'isola: i sequestri di persona. Un fenomeno criminale che aveva avuto i suoi inquietanti prodromi proprio nel territorio tra Umbria e Marche sull'altopiano di Castelluccio dove una banda, dalla Sardegna, aveva rapito un giovane romano chiedendo il riscatto. Mai in quel caso avvenuto grazie alla liberazione dello studente portato prigioniero su monti molto più accessibili della Barbagia, poi teatro dei successivi atti criminali.
Nel libro come una moderna Odissea, seguendo le orme dei calciatori rossoblu prima campioni d'Italia, poi in azzurro vicecampioni del mondo, se ne delinea il 'ritorno' spesso travagliato come eroi omerici. Tracce riscontrabili pure nelle Marche, dove Ricky Albertosi concluse la carriera in serie C all'Elpidiense. E a Montecosaro quando con Luciano 'giaguaro' Panetti e Beniamino Di Giacomo ha inaugurato il Museo dello Sport Illustrato. E riflessi di mister Manlio Scopigno, il 'Filosofo' dei campioni sardi, si possono cogliere nei ricordi trasmessi a Verdenelli da Pino Ferretti che l'ebbe allenatore nel Lanerossi Vicenza. Ed un capitolo e' dedicato al grande giornalista di 'Repubblica' Gianni Mura, deceduto di recente a Senigallia nel ricordo degli amici Florindo Mancinelli e Stefano Giustozzi. Il nickname Hombre vertical che Gianni aveva dedicato a Riva, era da questo preferito molto di piu' rispetto a quello, breriano, di Rombo di Tuono che gli era tutta tuttavia rimasto appiccicato addosso.
Non a caso, inoltre, il regista maceratese Maurizio Boldrini ha portato gli attori del suo Minimo Teatro a Sant'Elpidio a mare per una performance di quell'impresa ormai avvolta nel mito che vide per la prima volta una squadra del Mezzogiorno, il Cagliari, a vincere uno scudetto (fino ad allora sempre appannaggio della squadre del Nord) nello sport più popolare d'Italia.
L’artista prende posizione con i suoi colori e intraprende una lotta contro la follia dell’uomo e contro un nemico invisibile rappresentato in questo periodo di pandemia da un virus mortale che toglie la vita e la libertà personale.
A Civitanova, l’Assessorato alla Crescita culturale presenta due esposizioni d’arte contemporanea del Maestro modenese Adriano Venturelli, una nella palazzina nord del lido Cluana, l’altra nello spazio multimediale San Francesco di Civitanova Alta.
Stamattina, nella sala della Giunta comunale, il maestro Adriano Venturelli ha presentato alla stampa le due mostre “Colors” e “Gli amici del criminale Cesare Battisti”, alla presenza dell’assessore Maika Gabellieri, del Maestro Fausto De Nisco, del critico d'Arte e giornalista Michele Fuoco, del curatore d'Arte Stefano Danieli e dell’Emotional Art counselor Francesca Giovando.
“In una palazzina appena ristrutturata per accogliere degnamente i momenti dedicati all’Arte – ha detto l’assessore Gabellieri – inauguriamo venerdì la bellissima mostra del Maestro Venturelli, espressione di gioia e di felicità dopo un periodo drammatico. A Civitanova Alta, invece, un messaggio di attenzione al sociale e agli eventi che connotano la nostra storia e la nostra società. Quella di Venturelli non è un’arte fine a se stessa, ma una ricerca di un dialogo tra la sensibilità di un artista e la realtà, un tentativo di rispondere al buio con il colore, alle armi con l’arte”.
La mostra Colors è cotituita da una trentina di tele medie e gradi nate come reazione all’attentato al Bataclan di Parigi ed è accompagnata dal messaggio: “il colore come luce di speranza e fraternità – la fine del Covid – 19 - e verrà inaugurata venerdì 17 luglio, alle ore 19,30 alla palazzina del Lido Cluana. L’allestimento rimarrà fino al 7 agosto.
“Sono un artista – ha detto presentandosi in conferenza stampa Venturelli - e come tale amo esprimere i miei pensieri ed emozioni attraverso l'uso della pittura, con questo mezzo è mia intenzione reagire con proiettili di colori... molti, moltissimi proiettili, uso una mitragliatrice di pennelli per moltiplicarne le infinite tonalità, partendo dai primari rosso, giallo, blu, per poi arrivare ai secondari, arancio verde viola e cosi con tutte le infinite varianti possibili”.
Gli amici del criminale Cesare Battisti sarà ospitata nello spazio multimediale San Francesco (piazza della Libertà), il 24 luglio (ore 19,00) fino al 12 Agosto 2020. In mostra ci saranno una quindicina di tele di grandi dimensioni alle quali Venturelli lavora da un decennio. In questa formula ampia saranno esposte per la prima volte a Civitanova, in prima nazionale.
Adriano Venturelli è nato a Formigine, in provincia di Modena, nel 1953, Adriano Venturelli studia all’Istituto d’Arte Venturi di Modena e consegue il diploma in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel 1975 la sua
prima personale presso la Galleria “Effemeridi” di Modena, cui sono seguite altre personali e collettive (a Milano, Venezia, Bari, Bologna, Madrid, Londra)e collettive e la partecipazione, nel 1986, alla XLII Esposizione Internazionale d’arte Biennale di Venezia, incentrata sul tema “Arte e Scienza”.
L’ingresso alle mostre è libero dalle 18 alle 22
Gli spazi ex Upim, tre piani, centinaia di metri quadrati con ingresso in via Matteotti e vetrine in Galleria del Commercio, a Macerata, hanno trovato finalmente un compratore. Un giovane imprenditore tolentinate. Trattativa segretissima, conclusa appena in queste ore. Riservata anche l'entità della cifra che ha concluso l'affare. Impossibile superare il muro di riserbo innalzato dal mediatore, un'importante agenzia immobiliare maceratese che ha portato avanti la difficile trattativa.
Ma si sussurra che il prezzo di vendita dell'immobile é stato raggiunto sulla base di quello di un appartamento. Importante, ma sempre appartamento. Una cifra dunque non a sei zeri. Se così è, si sarebbe trattato di un ottimo acquisto da parte dell'imprenditore di Tolentino, appartenente al settore dell'edilizia.
E si tratterebbe di una 'svendita' di un pezzo importante del patrimonio edilizio nel centro storico: l'immobile, a mezzo passo da piazza Libertà, sorge su una volumetria in gran parte riadattata nel dopoguerra, di un antico palazzo nobiliare. Un centro sempre più vuoto e 'in vendita' così come lo sono i tre splendidi palazzi a cento metri di distanza dell'ex Upim lungo la stessa via Matteotti.
Vuoti da quando non sono più la sede della Banca d'Italia. In uno dei tre si trova ancora l'appartamento di un funzionario di prima nomina che sarebbe diventato Presidente della Repubblica: Carlo Azeglio Ciampi, rimasto sempre affezionato al ricordo di quegli anni maceratesi.
Ed intanto registriamo la parola 'fine' alla telenovela lunga e sofferta legata al caso ex Upim. Dalla chiusura dei primi grandi Magazzini in città, prima lungo corso della Repubblica poi in via Matteotti (ai quali Guido Picchio ha dedicato un libro: struggente amarcord della vecchia, cara Macerata) l'immobile a tre piani dopo il terremoto del Centritalia, ha conosciuto un travagliato iter. "Senza l'università, il Centro sarebbe un non luogo" scrissero i commercianti per protestare contro lo stallo e poi il fallimento di quella che era sembrata subito la soluzione ideale per l'ex Upim: sede dell'ateneo destinata alla didattica e allo smart working.
Ma il progetto venne a sorpresa bocciato dall'ufficio tecnico per una questione illuminotecnica a riguardo del piano intermedio. La querelle portò ad un irrigidimento dei rapporti tra il sindaco Carancini e il rettore Adornato che, succeduto un mese prima al prof. Lacchè, aveva pensato all'immobile vuoto di via Matteotti per tamponare i gravi problemi di agibilità degli spazi che il rovinoso sisma aveva provocato al patrimonio edilizio universitario.
Tuttavia non ci fu nulla da fare e l'ex Upim rimase tristemente vuota, e neppure più transitoria sede (per necessità di restauro) di mostre, rassegne e sede della Fiera dell'editoria by 'Macerata Racconta', come accaduto in un paio d'occasioni precedenti.
Poi la speranza di una nuova collocazione si era accesa con l'interesse, nel 2018, di due imprenditori (ramo abbigliamento) poi dissuasi dalla prescrizione ad attività non monomarca, e di recente con una terza proposta d'acquisto non arrivata anche questa in porto. Tanto che il costo milionario fissato all'inizio, era stato forzatamente e fortemente ridotto. Ed oggi finalmente la attesa fumata bianca.
Sarà inaugurata giovedì 2 luglio, alle ore 17.30 la mostra allestita nelle nuove sale espositive di via Parisani “Il Volto di una Città. Tolentino tra ‘700 e ‘800. Un patrimonio ritrovato per un percorso di rinascita”.
L’inaugurazione, nel pieno rispetto delle norme anti covid-19, prevede alle ore 17.30 il taglio del nastro da parte del Sindaco mentre tutti gli ospiti potranno seguire la cerimonia dal Teatro Nicola Vaccaj, pronto ad accogliere ospiti ed invitati in tutta sicurezza.
L’evento poi proseguirà al Teatro con gli interventi e la presentazione dell’esposizione da parte del Sindaco Giuseppe Pezzanesi, dell’ideatore Giorgio Semmoloni, del Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi, dell’Assessore alla Cultura e Istruzione Silvia Tatò e del curatore dell’allestimento Giampiero Calcaterra.
A rendere la cerimonia ancora più accattivante gli interventi musicali del Quartetto F.A.T.A. (Fuoco-Acqua-Terra-Aria) composto da quattro flautiste, Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli, attente a repertori trasversali che spaziano dalla musica contemporanea, con una predilezione per gli autori giapponesi, ai grandi classici o musiche crossover, sempre proposte in arrangiamenti inediti.
L’esposizione rimarrà aperta con orario continuato e potrà essere visitata, dall’inaugurazione fino alle ore 24.00, con ingresso gratuito e aperto a tutti. Dalle ore 21.30 la visita della mostra sarà allietata dall’esecuzione di brani musicali a cura del Quartetto di flautiste F.A.T.A.. (Sarà consentito l’accesso a 15 persone max.).
"In occasione dell’apertura della mostra, tuti i negozi del centro storico, grazie alla collaborazione degli esercenti commerciali che hanno aderito all’iniziativa, saranno aperti fino alle ore 24.00- fa sapere l'Amministrazione comunale in una nota - .
La mostra, incentrata su due principi essenziali uno l’"amarcord" e l’altro è quello delle "novelties", ossia delle novità ed è congegnata, se pur in modo rigidamente scientifico, in una forma vezzosa e seducente con una palese rinuncia alla consueta severità accademica, presenta e narra le vicende storiche, sociali ed artistiche della Città di Tolentino, attraverso due secoli molto importanti: il Settecento e l’Ottocento. Da Napoleone e la Pace di Tolentino alla Battaglia della Rancia del 1815, dal meccanismo dell’orologio della torre civica, al Lucatelli fino al Vaccaj.
L’esposizione è promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Tolentino in collaborazione con la Regione Marche e i Musei Civici di Tolentino. Si ringraziano per la collaborazione la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per le Marche.
Ideazione e consulenza scientifica della mostra Giorgio Semmoloni, progetto di allestimento Giampiero Calcaterra, coordinamento generale Maura Gallenzi.
La mostra, la cui gestione è stata affidata all’associazione Tolentino Arte e Cultura, è visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, in via Parisani, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Il costo del biglietto è di 4 euro (intero) e 2 euro (ridotto). Cumulativo: mostra + Miumor + Castello della Rancia 7 euro (intero) 3,5 euro (ridotto)".
Nasce “Interno Marche”, una nuova iniziativa di Franco Moschini per recuperare lo storico Opificio Nazareno Gabrielli di Viale Cesare Battisti, la sua storia e i suoi valori: un progetto ambizioso che vuole attrarre nel territorio turisti e amanti del design.
A Tolentino è partito il cantiere per il recupero e la ri-funzionalizzazione dell’edificio che fu opificio e abitazione di Nazareno Gabrielli dal 1922. L’iniziativa è della Moschini S.p.a., società proprietaria dell’immobile dal 2015. Dopo aver valutato diversi studi di fattibilità economica, è stato deciso di realizzare una struttura ricettiva: un investimento che potrà garantire una sostenibilità futura, anche per i vincoli di salvaguardia del patrimonio storico stabiliti da parte della Soprintendenza dei beni architettonici e per il paesaggio delle Marche.
Il nuovo progetto vuole mantenere vivo lo spirito del passato: dove c’era la produzione ci sarà la promozione dell’arte, del design, dell’artigianato di qualità; dove c’era la vita familiare ci sarà un’accoglienza calda e qualificata, in grado di raccontare agli ospiti le attrattive del territorio. L’edificio, simbolo dello sviluppo socio-economico della città grazie all’indotto creato, è anche molto caro a Franco Moschini per motivi personali e professionali: lì ha vissuto per un certo periodo di tempo, lì è rinata la Poltrona Frau, nel 1963. L’hotel di design si chiamerà “Interno Marche” un nome che da una parte indica la sua “orgogliosa“ collocazione geografica, dall’altra indica l’attività in cui Franco Moschini si è distinto: l’arredamento e il design. L’hotel si caratterizza fortemente per le soluzioni di design: ogni stanza è personalizzata con una o più creazioni di un affermato architetto o designer; tutti i professionisti prescelti hanno creato soluzioni di arredo per le aziende guidate da Franco Moschini, alcuni di loro sono diventati anche suoi amici.
Avrà 30 stanze, un centro benessere, la palestra, spazi polifunzionali per riunioni, esposizioni, colazioni e cene di lavoro, una grande lobby con lounge bar, aperta anche alla città. Il giardino verrà ridisegnato con una rilettura della originale struttura definita “all’italiana”. Interno Marche è stato pensato, in via prioritaria, per chi soggiorna a Tolentino per lavoro ma vuole diventare anche un polo in grado di attrarre turisti e soprattutto amanti del design; per questo, come dice il promotore, deve “testimoniare la passione per il bello e il ben fatto”. Per aumentare l’attrattività sia dell’hotel che del territorio è nato un ambizioso progetto di promozione, orientato al design e sviluppato in chiave esperienziale. La Moschini S.p.a. per questa iniziativa immobiliare ha creato una propria divisione “real estate” che seguirà progettazione, realizzazione, comunicazione e gestione. I progettisti, i collaboratori e i fornitori, a cominciare dalle imprese di costruzione e impiantistiche, saranno locali, salvo rare eccezioni motivate da specifiche e imprescindibili esigenze tecniche.
“Diritti della persona ed emergenze sanitarie” è il tema del corso di formazione promosso dalla Scuola di Giurisprudenza Unicam e diretto dal prof. Piergiorgio Fedeli, che prenderà avvio il prossimo 25 giugno.
Si consolida il rapporto che UNICAM ha voluto instaurare con gli appartenenti alle Forze di Polizia e più in generale alle Forze Armate ed al personale della Protezione civile. Oltre ai percorsi di studi ben calibrati agli studenti “in uniforme” l’ateneo camerte rivolge a queste particolari categorie di persone dei corsi che affrontano argomenti specialistici e di rigorosa attualità.
Il corso di formazione, che prenderà in considerazione le problematiche giuridiche ed operative che l’emergenza sanitarie ha fatto emergere, si pone il fine di fornire conoscenze nell’ambito della tutela dei diritti della persona costituzionalmente garantiti. L’emergenza sanitaria, drammaticamente presentatasi con la pandemia da Covid-19 ha imposto scelte operative, che hanno evidenziato criticità dell’attuale assetto normativo nell’ambito della ricerca di equilibri nella tutela di diritti della persona costituzionalmente garantiti quali la salute, la libertà individuale, la privacy.
Parimenti criticità sono emerse nell’emanazione delle varie normative da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle Regioni; provvedimenti in alcuni casi tra loro contrastanti e contraddittori, con susseguenti difficoltà operative da parte di chi doveva attuarli e farli rispettare.
Gli scenari che ne sono emersi sono stati complessi, dovendosi bilanciare i vari diritti del singolo con l’interesse della collettività. Realtà normative con ricadute importanti sull’attività degli operatori sanitari, delle Forze di Polizia, della Protezione Civile e di altre strutture operative coinvolte nell’emergenza sanitaria; il tutto imponendosi parimenti imprescindibili esigenze di coordinata funzionalità di detti apparati dello Stato.
Il corso ha quindi come obiettivo quello di dare le basi per una formazione nello specifico ambito, ai fini di una corretta operatività nell’affrontare le emergenze sanitarie nel rispetto dei diritti della persona. In linea con gli altri corsi nei quali non è stato tralasciato il dinamismo e la praticità dei contenuti, anche in quello di quest’anno gli argomenti verranno trattati dagli stessi soggetti che concretamente hanno gestito l’emergenza sanitaria.
Nella giornata di apertura del 25 giugno interverranno in qualità di relatori il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il Questore di Macerata Antonio Pignataro, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Macerata Michele Roberti, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata Amedeo Gravina. Prossimi appuntamenti giovedì 2 e giovedì 9 luglio.
Continua il successo del format“Giù la Maschera”, l'iniziativa editoriale del quotidiano online Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente, che anche nella serata di venerdì è riuscita a tenere incollati via web migliaia di spettatori che hanno anche interagito con gli illustri ospiti presenti.
"Emergenza & Emergenze ", sono stati i due delicati temi tratti dal collaudato duo composto dalla speaker radiofonica Morena Oro e il consulente in comunicazione Maurizio Lombardi, per una puntata dove Al centro del dibattito si sono sviscerati gli effetti che l'emergenza Covid-19 ha provocato sulle popolazioni terremotate, già fortemente provate da una ricostruzione che procede a rilento.
Anche in questa occasione sono stati tanti gli ospiti collegati da casa che hanno portato il loro prezioso contributo, confrontandosi, con competenza e precisione. su delle tematiche scottanti e che li riguardano molto da vicino considerando i ruoli che ricoprono.
Per l'appunto hanno preso parte all’ottava puntata di "Giù La Maschera", Rosa Piermattei sindaco di San Severino Marche, Giuliano Ciabocco primo cittadino di San Ginesio e Giampiero Feliciotti, Presidente dell’ Unione Montana Monti Azzurri. Una serata ricca di spunti di riflessione importanti dove si è fatto un quadro ben definito della situazione che stanno vivendo i tanti comuni dell’entroterra maceratese che dopo l’emergenza legata al sisma del 2016 si sono ritrovati ad affrontare anche quella sanitaria.
Non sono mancati come si consueti i servizi e le interviste che hanno dato un ulteriore prezioso contributo alla trasmissione. Questa volta le telecamere di Picchio News hanno messo sotto i riflettori la situazione del Comune di Camerino che è stata illustrata dal primo cittadino Sandro Sborgia e dall’Arcivescovo di Camerino e San Severino Mons. Francesco Massara.
“Abbiamo affrontato questa emergenza sanitaria con senso di responsabilità così come hanno fatto tutti i cittadini italiani – ha esordito il primo cittadino Sborgia - nonostante la riconversione del nostro ospedale a Covid Hospital, devo dire che tutti i camerti hanno dimostrato una grande forza d’animo tant’è che non abbiamo avuto problemi di focolai; questo perché tutti sono stati rispettosi delle norme e disposizioni emanate – e poi ha aggiunto -. Certo è che questa è stata un’emergenza, che si è andata a sommare ad un'altra già in atto, si è abbattuta pesantemente sulla nostra comunità non solo dal punto di vista psicologico ma anche economico. Sono convinto che con la volontà e solidarietà di tutti verremo fuori da questa situazione – ed infine Sborgia ha fatto anche il punto sui lavori di ricostruzione post sisma - Al momento i lavori della ricostruzione sono pressoché fermi ma sono sicuro che le due ordinanze emanate da nuovo commissario andranno sicuramente a dare un forte impulso alla ricostruzione privata, poi bisognerà agire efficacemente anche su quella pubblica”.
“Questa credo che sia un emergenza peggiore della prima in quanto non è solamente sanitaria ma anche economica dove le famiglie sono state toccate nelle loro sicurezze e nel loro futuro – ha affermato monsignor Massara - come Chiesa siamo vicini alla gente in tutti i modi anche attraverso aiuti concreti come quelli economici ma anche con una vicinanza fatta di ascolto e accompagnamento per evitare il rischio che tanta gente compia gesti estremi come successo dopo il terremoto del 2016 – ed ha sottolineato - Questo territorio è bello ma molto provato dal terremoto – spiega - -qui ci sono tutte le risorse e capacità culturali, artistiche e sociali per poter rialzarsi e risorgere di nuovo. Sul futuro sono ottimista anche se per far si che tutto vada bene c’è bisogno di una forte collaborazione tra le istituzioni perché così facendo potremo dare delle ottime risposte a tutto il territorio – ed ha concluso - credo inoltre che sul fronte ricostruzione con il nuovo commissario il dott. Legnini potremo finalmente arrivare ad una svolta in quanto sta dimostrando molto disponibilità a dare risposte concrete alla gente”.
Appuntamento ora con una nuova puntata programmata per martedì 16 giugno, sempre il 21:15 in diretta web, dove si tratterà un tema tutto nuova che sarà svelato questi giorni.
Ricordiamo inoltre che sarà possibile intervenire in diretta con domande, riflessioni e suggerimenti che saranno poi discussi dagli ospiti nel corso della trasmissione.
L’App Immuni è ora disponibile per essere scaricata sui telefoni di tutti i cittadini. Nelle prossime settimane nelle Marche e in altre tre regioni (Liguria, Abruzzo e Puglia) l’App sarà operativa in fase sperimentale, per consentire di mettere a punto le procedure di introduzione in tutta Italia. I cittadini sono dunque invitati a scaricarla e ad attivare il bluetooth del proprio telefono, necessario per consentire il passaggio dei dati.
“Ora abbiamo un’arma in più per fronteggiare il Covid e per contenere il virus - afferma il presidente Luca Ceriscioli - e per questo le Marche hanno aderito volentieri alla fase sperimentale. L’App Immuni è un ulteriore strumento a nostra disposizione: nessuno saprà dove siamo, cosa facciamo o come ci chiamiamo, ma l’App potrà informarci immediatamente se siamo entrati in contatto con una persona positiva, e ci consentirà di seguire subito i necessari percorsi di sicurezza sanitaria. Quindi l’invito a tutti è quello di scaricare l’App e di attivare il bluetooth del proprio cellulare”.
Immuni è un’App unica nazionale per il tracciamento dei contatti, interoperabile anche a livello europeo, che consentirà di individuare in maniera sempre più completa le persone potenzialmente esposte al virus COVID-19 e, attraverso le misure di sorveglianza sanitaria, interrompere la catena dei contagi.
L'App funziona senza seguire gli spostamenti, senza conoscere l'identità della persona che la installa sul proprio cellulare, o quella delle persone con cui si entra in contatto.
“Con il contributo di tutti - si legge nella schermata introduttiva - Immuni aiuta a contenere il virus e a tornare il prima possibile alla normalità".
Una volta attivata, l’App registra i contatti con altri utenti usando il Bluetooth: scambia codici temporanei casuali con altri dispositivi che l’hanno installata. Questi codici non permettono di risalire all’identità dell’utente. Lo scambio è bidirezionale: ogni smartphone invia il proprio codice e riceve i codici degli smartphone nelle vicinanze, salvandoli nella propria memoria interna.
Quando un utente Immuni risulta positivo al SARS-CoV-2, attraverso l’App si attiva un meccanismo per cui vengono avvisati i possibili contatti, che dovranno avvisare il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta per iniziare il percorso assistenziale.
L’applicazione si può scaricare gratuitamente e volontariamente su telefoni iOS e Android, non accede alla rubrica, non invia SMS e non chiede il numero di telefono all’utente. Per l’assistenza tecnica è attivo il numero verde nazionale 800912491 tutti i giorni dalle 7 alle 22.
Info sul sito https://www.immuni.italia.it/download.html
La giunta regionale riunita oggi a Palazzo Raffaello ha approvato il Piano regionale per il riavvio delle attività dei centri sociali e dei circoli culturali e ricreativi nella fase 2 dell’emergenza COVID-19.
Il Piano contiene le linee guida per garantire la sicurezza sanitaria all’interno dei centri sociali, dei circoli culturali e ricreativi della regione Marche. La data di apertura sarà stabilita con successivo decreto. La specificità di queste realtà è rappresentata dalla pluralità di attività che vi vengono svolte, spesso anche contemporaneamente, che implicano l’incontro e la permanenza nei locali dei frequentatori per finalità aggregative e di socializzazione.
Le linee guida prevedono lo svolgimento delle attività di formazione del personale, organizzazione degli spazi e pulizia dei locali e dei materiali in base alle vigenti disposizioni di legge.
Per le specifiche attività si fa riferimento alle seguenti indicazioni:
Attività di mescite, ristorazione e bar: “Misure integrative per la prevenzione del contagio da virus SARS-CoV-2 nel settore Somministrazione Alimenti e Bevande del “Protocollo per la prevenzione, gestione, contrasto e controllo dell’emergenza covid-19 nelle attività di commercio su aree pubbliche, commercio in sede fissa, somministrazione di alimenti e bevande, sgombero, tatuatori e acconciatori, estetisti e centro benessere” di cui alla DGR 565 dell’11/05/2020 così come integrata dalla DGR 569 del 15/05/2020;
Attività ludico ricreative: possono essere organizzate in forma individuale e a gruppi. Sono ammesse le attività per le quali vengono utilizzati in via esclusiva materiali personali, oppure monouso, oppure per i quali è possibile garantire puntuale sanificazione dopo ogni uso. Deve inoltre essere possibile garantire la distanza minima di 1 metro tra i giocatori/partecipanti. A titolo esemplificativo rientrano in questa tipologia: gioco degli scacchi, freccette, hobbistica e modellismo, ecc..
In generale valgono le seguenti indicazioni che devono essere rispettate da parte di tutti i partecipanti:
• Obbligo di utilizzo di mascherina chirurgica
• Lavaggio frequente delle mani
• Rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti
• Accurata disinfezione dei materiali al termine di ogni utilizzo
Vanno pertanto sempre evitati gli assembramenti anche legati alla presenza di pubblico e osservatori. È sempre preferibile e raccomandato lo svolgimento delle attività all’aperto.
Non sono ammesse le attività per le quali non è possibile garantire puntuale e accurata sanificazione dei materiali e/o distanza minima di 1 metro o per le quali sono previsti espressi divieti da parte di disposizioni nazionali/regionali. Tra queste, a titolo esemplificativo: gioco delle carte, giochi da tavolo, biliardino (calciobalilla), giochi di ruolo, tombola/bingo.
Attività sportive e motorie: l’uso della mascherina resta obbligatorio per le attività che non comportano un significativo impegno cardio-respiratorio e non consentono un’adeguata prevenzione dal contatto con droplet, come il gioco delle bocce e il biliardo.
Le attività che si configurano come attività motoria presso palestre possono essere svolte nel rispetto delle indicazioni contenute nello specifico decreto del presidente della Giunta regionale n.158 del 20 maggio 2020 “D.P.C.M. 17 maggio 2020 recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.” - Atto di indirizzo, chiarimenti e disposizioni attuative nel territorio della Regione Marche”.
Le attività che si configurano come attività sportiva di gruppo in squadra possono essere svolte nel rispetto delle indicazioni contenute nel documento Politecnico di Torino - CONI “Lo Sport riparte in sicurezza Prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione del contagio da SARSCoV-2 nei siti dedicati all’attività sportiva” e nelle “Linee-Guida ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 Maggio 2020, art.1, lett. e). Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport di squadra” emanate dall’Ufficio per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono comunque vietate tutte le attività di ballo (liscio, danze popolari, ecc..) o altra attività motoria per cui non è possibile escludere il contatto fisico e assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno due metri.
Attività culturali: gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, cinema e all’aperto di cui all’at.1 lett m) del DPCM 17 maggio sono sospesi fino al 14 giugno. Dopo tale data devono essere realizzate secondo le indicazioni di cui all’allegato 9 del suddetto DPCM 17 maggio e comunque solo con posti a sedere preassegnati e garantendo il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro, nel limite di 1000 persone all’aperto e 200 in luoghi chiusi.
Le attività riconducibili a organizzazione di dibattiti, convegni e presentazione libri sono ammesse secondo le limitazioni di cui all’allegato 17 al DPCM 17 maggio.
Le attività assimilabili alla gestione di biblioteche e sale di studio, mostre ed esposizioni sono disciplinate dalla specifica scheda tecnica “musei, archivi e biblioteche" dell’allegato al DPCM del 17 maggio “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 - Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative”.
Attività educative-ricreative a favore di bambini e ragazzi: devono essere svolte facendo riferimento alle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19” allegato 8 al D.P.C.M. 17/05/2020.
Fiere e mercati devono essere svolti secondo le disposizioni: “Misure integrative per la prevenzione del contagio da virus SARS-CoV-2 nel settore Commercio su aree pubbliche (mercati – Fiere – Posteggi isolati – commercio itinerante)” del “Protocollo per la prevenzione, gestione, contrasto e controllo dell’emergenza covid-19 nelle attività di commercio su aree pubbliche, commercio in sede fissa, somministrazione di alimenti e bevande, sgombero, tatuatori e acconciatori, estetisti e centro benessere” di cui alla DGR 565 dell’11/05/2020 così come integrata dalla DGR 569 del 15/05/2020.
Manutenzione del verde: attività consentita secondo le indicazioni contenute nella specifica scheda tecnica dell’allegato 17 al DPCM del 17 maggio “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2- Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative”.
La realtà aumentata applicata alla manutenzione. Così la didattica a distanza e il lockdown si trasformano in nuova esperienza per gli studenti del settore meccanico delle tre sedi dell’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano.
Intercettata dal prof. Alessio Trapè, l’azienda Icona, con sede a Cinisello Balsamo, ha messo a disposizione dell’Istituto, gratuitamente e per oltre un anno, tre licenze della versione Eagle di Acty.
Acty è un software per la manutenzione in realtà aumentata che permette la connessione tra un ufficio tecnico e il tecnico operatore che si trova nel luogo dove deve essere effettuata la manutenzione. In sostanza, il manutentore sul posto, grazie all’uso della telecamera del suo cellulare o agli Smart glasses, può permettere al tecnico collegato con Pc, tablet o smartphone di valutare il problema e indicare con disegni, frecce, segnali e testo le varie fasi per fornire l’assistenza necessaria. Acty offre anche la possibilità di collegamento simultaneo di più esperti per uno stesso cliente, e il manutentore, grazie alla realtà aumentata, ha la possibilità di lavorare con le mani libere.
“Con questo progetto - ha commentato Giorgio Nepa, Ceo di Icona, nella videolezione di presentazione del software a docenti e studenti dell’IPSIA Frau - vogliamo avviare una collaborazione che possa aiutare gli studenti a interfacciarsi con il mondo del lavoro”.
“Il senso di questo software - ha spiegato Trapè, ingegnere e docente - è che si potrà formare tecnici senza dover ricorrere all’affiancamento fisico. Ma nessuno può sostituire le mani di un manutentore. Questa modalità è assolutamente innovativa per il nostro territorio, e noi cerchiamo di preparare i nostri studenti per il lavoro del futuro”.
"Sin dall'inizio l'obiettivo principale è stato cogliere il meglio da una situazione di emergenza - ha dichiarato Ida Cimmino,dirigente dell’IPSIA Frau - trasformare quello che poteva apparire come una difficoltà insormontabile in un'opportunità di crescita individuale e collettiva, accogliere la sfida e trasformare la didattica centrata sulla progettazione statica in moduli flessibili, duttili, in grado di rispondere alle sollecitazioni giornaliere in modo rapido ed efficace, con la ricerca di strumenti e strategie nuove, frutto della sperimentazione e della ricerca, dell'autoformazione e della curiosità. L'azione di ricerca di applicativi per la realtà aumentata è nata dall'esigenza di mantenere vivo il lato concreto della didattica, elemento essenziale degli Istituti professionali che si sono visti privare delle lezioni pratiche. Si apre un panorama molto interessante che potrà aiutare gli studenti a sviluppare nuove competenze e spingerli con più motivazione alla maturazione di una visione autoimprenditoriale, in una logica di apprendimento continuo e capacità di adattamento ai cambiamenti, oggi sempre più rapidi. Non posso che ritenermi pienamente soddisfatta di quanto operato da tutti i docenti ed in particolare per la straordinaria azione di esplorazione del prof. Alessio Trapè che ha garantito il contatto con l'Azienda”.
L’emergenza Coronavirus ha fatto sì che si sospendessero tutti gli spettacoli teatrali gettando l’intero settore in una situazione che potrebbe diventare drammatica e allo stati dei fatti risulta Impossibile immaginare, almeno per ora, immaginare una riapertura.
Attori, registi, ballerine, scenografi, sarti, truccatori e service audio/video, senza contare tutti quelli che lavorano nelle sale cinematografiche sono tra gli invisibili e che da anni si impegnano, in silenzio, nei teatri italiani di prosa e lirica.
Una situazione che coinvolge molte realtà marchigiane come quella del Politeama di Tolentino, una struttura che può avvalersi di diversi ambienti attrezzati per svolgere un’ampia gamma di attività: la sala spettacolo, sala polivalente, sala audiovisivi, tre sale prove, caffetteria oltre che un luogo per assistere a spettacoli dal vivo, concerti e proiezioni cinematografiche,corsi di formazione ed esposizioni di vario genere.
Veramente tante attività e anche una gran mole di lavoro che al momento è in fase di stallo in attesa di nuove disposizioni da parte del Governo sulla possibile data di ripartenza come ci ha raccontato il Direttore del Politeama di Tolentino, nonché responsabile marketing del Teatro Sistina Massimo Zenobi: "Tutti i teatri, quindi anche gli spettacoli dal vivo, sono fermi oramai dalla prima settimana di marzo –racconta Zenobi -. Questo chiaramente ha determinato lo stop di ogni attività della nostra struttura in quanto abbiamo diversi altri spazi come il cinema o le sale dedicate ai corsi di formazione nelle performing arts”.
“Nei primi giorni di lockdown tutto quello che potevamo proseguire l’abbiamo portato avanti poi ovviamente abbiamo dovuto fermare praticamente tutto – spiega il direttore del Politeama -. La situazione è molto pesante in quanto, oltre alla chiusura della struttura, tutti i dipendenti sono tutti in cassa integrazione e in tutto ciò non sappiamo nulla su quando si potrà riprendere”.
Una ripartenza che anche quando sarà resa nota, già si preannuncia non priva di problemi: “Il comitato tecnico scientifico ha anticipato, tramite un comunicato, quali saranno le norme di sicurezza a cui attenersi quando si potrà riaprire – chiosa Zenobi - una di queste riguarda il distanziamento in platea, cioè sedersi una poltrona si e una no in pratica, e credo proprio che non sarà una norma che si potrà rispettare quando ripartiremo con gli spettacoli perché la ritengo assolutamente anti economica".
Poi il direttore fai i conti con le sue realtà: “In un locale come il Politeama dove ci sono 170 posti, se dovessi seguire le ipotetoche misure di sicurezza, dovrei limitarne la capienza a circa 1/3 e a quel punto diventerebbe impossibile a livello economico allestire un qualsiasi tipo di spettacolo – e aggiunge – a maggior ragione in un teatro come quello a Sistina dove ci sono circa 1600 posti e che in genere ospita spettacoli molto costosi; quindi ritengo molto difficile che queste possano essere delle valide norme per ripartire in maniera adeguata – prosegue - forse il cinema potrà uniformarsi ad una platea meno affollata in quanto si potrebbe distribuire il pubblico su più proiezioni mente credo che gli ultimi a ripartire saranno gli spettacoli dal vivo, considerando che in quel caso l'assembramento di persone è inevitabile, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi”.
Per quanto riguarda il Politeama Zenobi ha poi illustrato: “Stiamo aspettando il via libera per ripartire con i corsi di teatro e danza e su questo punto credo che i tempi potrebbero essere più maturi considerando che queste attività sarebbero comparate alla stregua di un allenamento di gruppo – ipotizza il direttore -. Disponiamo di una sala danza di 200 m² quindi possiamo garantire il distanziamento tra tutti gli allievi ma vogliamo essere assolutamente certi di poter rispettare tutte le misure di sicurezza necessarie – dichiara Zenobi - il Politeama è un centro nato per supportare la cittadinanza ma le attività devono essere svolte tenendo in assoluta considerazione la salute generale di tutti, quindi, se non avremo questa certezza, non apriremo per nulla”.
Nonostante il lockdown però il Politeama non ha mai smesso con la sue iniziative seppur da remoto: "In questo periodo di stop forzato abbiamo pensato di stare vicino al nostro pubblico via web – ma su questo punto precisa - anche se personalmente credo che lo spettacolo dal vivo non può essere completamente rappresentato online perché ha appunro bisogno del coinvolgimento con il pubblico in sala – e poi conclude - abbiamo proposto una serie di spettacoli ,soprattutto cabaret ,sul nostro canale youtube e pagine social , ed ora stiamo programmando anche altre iniziative sempre legate a quella che era la quotidianità del Politeama prima dell’inizio dell’emergenza Covid-19”.
Il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016, Giovanni Legnini, ha emanato oggi quattro nuove Ordinanze sulle quali, il 30 aprile scorso, è stata raggiunta l’intesa con i Governatori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nella Cabina di Coordinamento.
Ecco, nel dettaglio, quanto si prevede nelle nuove ordinanze:
ORDINANZA SEMPLIFICAZIONE
- Tempi certi per le pratiche e la concessione del contributo, 70 giorni nei casi più semplici, 130 al massimo in quelli più complessi. Oggi il tempo medio di percorrenza di una pratica è di 337 giorni nelle Marche, 281 in Lazio, 258 in Abruzzo, 203 Umbria.
- Definizione puntuale dei compiti di professionisti, comuni, uffici speciali, conferenze di servizio, con la previsione di disposizioni mirate a rafforzare l’effettività degli impegni, quali il dovere d’ufficio di partecipazione alle riunioni, il principio di leale collaborazione tra progettisti, Comuni e Usr, le conseguenze in caso di silenzio inadempimento, l’attivazione dei poteri sostitutivi da parte del Commissario.
- Certificazione e asseverazione dei progetti allegati alle domande di contributo e di diversi altri adempimenti con l’utilizzo della Scia da parte dei tecnici abilitati, che vengono qualificati come incaricati di un servizio di pubblica utilità, e ai quali si riconosce un aumento delle parcelle.
- Lo Stato torna a fare il suo mestiere, non più ingegnere, ma controllore, ed erogatore: l’attività degli Uffici, finora assorbita in prevalenza dall’istruttoria delle pratiche, sarà concentrata sui controlli preventivi (1 domanda su 5 a estrazione), e successivi al contributo. Si prevede che i controlli riguarderanno almeno un terzo delle pratiche.
Le nuove procedure semplificate per la presentazione delle pratiche si applicheranno alla gran parte dei progetti di ricostruzione, cioè a tutti gli interventi di importo fino a 600 mila euro per il danno lieve e 2 milioni di euro per il danno grave alle singole unità immobiliare, e 7,5 milioni di euro per gli aggregati volontari o obbligatori.
Il professionista abilitato assume la qualità di esercente un servizio di pubblica necessità e nella richiesta di contributo attesta la conformità edilizia del progetto attraverso la Scia, la conformità urbanistica, l’importo concedibile.
Per questo tipo di interventi viene riconosciuta ai professionisti una maggiorazione dei compensi, che salgono al 12,5% per lavori fino a 500 mila euro, al 10% per quelli fino a 2 milioni, al 7,5% per quelli oltre i 2 milioni, cioè i livelli massimi previsti dalla legge sul sisma.
Dal momento della presentazione della domanda l’Ufficio Speciale e i Comuni procedono parallelamente. L’Usr verifica la completezza delle certificazioni asseverate dal professionista e la documentazione e di norma procede entro 60 giorni ad adottare la proposta di contributo.
Il termine massimo per la conclusione del procedimento è di 90 giorni se le domande sono sottoposte alla verifica preliminare. I termini possono essere sospesi una sola volta e per un massimo di 30 giorni.
I controlli dell’Ufficio sono effettuati a campione e sono di tipo preventivo, sul 20% delle domande presentate, e successivo alla concessione del contributo, in misura del 10%. Gli Usr possono sempre procedere a controlli nel corso dei lavori.
Se a causa del sisma o per motivi di forza maggiore il titolo edilizio dell’edificio per cui si richiede il contributo non sia più disponibile, il professionista abilitato può limitarsi ad accertare la conformità dell’intervento proposto all’edificio preesistente al sisma.
In questo caso si esprime la Conferenza regionale, sempre sulla legittimità del vecchio edificio e l’assenza di vincoli di inedificabilità. La partecipazione dei componenti alla Conferenza, che ha 30 giorni di tempo per esprimersi, è definito esplicitamente dovere d’ufficio.
L’Ordinanza prevede che non sia richiesta l’autorizzazione, e dunque non sia necessario il passaggio nella Conferenza, per i beni di interesse paesaggistico, e tutti gli interventi già esentati dalla normativa ordinaria.
ORDINANZA INAIL
- Fondi stanziati dall’Inail nel 2017 per finanziare gli interventi per la sicurezza dei luoghi di lavoro e ora finalizzati anche all’adeguamento alle nuove norme anti Covid-19 in tutte le aziende del cratere e nei cantieri della ricostruzione.
- 20 milioni sono destinati a coprire fino al 100% delle spese effettuate, fino a un massimo di 10 mila euro, per le dotazioni di sicurezza sanitaria nei cantieri della ricostruzione
- 10 milioni sono riservati a coprire fino all’80% delle spese fatte da tutte le aziende del cratere per interventi di miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro.
ORDINANZA COMUNI PIU’ COLPITI
- In attuazione della Legge 156 del 2019 si definisce un primo elenco di comuni “maggiormente colpiti” dal sisma del 2016 nei quali la ricostruzione può avvenire attraverso i Piani Straordinari di Ricostruzione, dunque con una serie di deroghe alla normativa urbanistica.
- I Comuni del primo elenco, stilato dalle Regioni in base a criteri condivisi, come l’incidenza delle abitazioni inagibili, degli sfollati, delle Sae, dei Cas, dell’intensità macrosismica, sono 44.
Ecco i comuni della regione Marche presenti nell'elenco: Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gagliole, Gualdo, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, San Ginesio, San Severino Marche, Sarnano, Serrapetrona, Tolentino, Valfornace, Visso, Ussita, Amandola, Montefortino, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Force, Montemonaco, Montegallo;
- L’elenco potrà essere aggiornato dal Commissario individuando altri Comuni o parti di questi, con Ordinanze successive
- Entro la fine di giugno il Commissario emanerà le Linee Guida della ricostruzione nei comuni maggiormente colpiti dal sisma, definendo caratteristiche e contenuti dei Piani Straordinari di ricostruzione, tenendo conto di alcuni principi. Tra questi la conformità al preesistente degli edifici da realizzare per quanto riguarda collocazione, ingombro, configurazione degli esterni.
- Le Linee Guida individueranno inoltre le deroghe ai parametri urbanistici che i Piani potranno indicare, come indici di edificabilità, altezze degli edifici e altezze utili interne, vincoli, limiti di sagoma.
ORDINANZA DELEGA AI COMUNI
- Viene messo a punto il meccanismo attraverso il quale gli Uffici Speciali per la Ricostruzione potranno delegare ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, le istruttorie delle pratiche di contributo per la riparazione dei danni agli immobili
- I Comuni che hanno richiesto di svolgere direttamente questo compito sono solo 17, sui 138 del cratere: 5 in Umbria e 12 in Abruzzo.
"Sono vacue e prive di fondamento, le argomentazioni che il presidente dell’Anpas Marche, Andrea Sbaffo, utilizza per colpire indirettamente, il nostro buon nome e le attività rese su scala nazionale, nell’ambito del trasporto infermi, cosi come dell’Emergenza Covid". Così la First Aid One Italia replica a quanto affermato dal presidente di Anpas Marche riguardo l'affidamento del trasporto in ambulanza dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona (leggi qui).
First Aid è un'azienda che opera nel servizio emergenza urgenza 118, nei trasporti sanitari e TNPS anche all’interno della Regione Marche (dove si trova anche la sede legale) ed è in possesso di specifica Autorizzazione sanitaria e relativo Accreditamento Regionale dal 2014.
"Le imprecisioni che sono a nostro avviso frutto di una malcelata volontà di confondere le acque a proprio vantaggio - sottolinea in un comunicato la First -. Ad iniziare dal contenuto della “gara ponte” di cui ANPAS Marche, attraverso Sbaffo, discetta fornendo solo una serie indizi, per di più, privi di verità oggettiva. Come possibile dimostrare in ogni sede. Atti alla mano".
Vengono definite "vacue" le tesi per cui il servizio reso dalle associazioni consorziate con Anpas sarebbe stato finora più vantaggioso per le casse pubbliche. "È esattamente il contrario" affermano da First Aid, evidenziando quanto segue:
- Attuale gara in proroga: tariffa chilometrica modificata in aumento rispetto alla gara aggiudicata all’RTA Croce Verde + Gialla Anpas € 1,50 SCADENZA 30/04/2020 (determina n. 902/Dg del 13/11/2019), aumento di circa il 65% rispetto all’importo aggiudicato ad € 0,92 al chilometro (determina n° 1115 del 01/12/2016);
- Determina n. 831 del 30 Gennaio 2020; l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona nell’indizione della gara ha ritenuto di “non poter più procedere alla prosecuzione del servizio in favore del raggruppamento (RTA) delle Croci a causa delle “più esose condizioni economiche da questa modificate”;
"A Sbaffo ricordiamo come, immotivatamente, nessuna delle associazioni da lui rappresentate ha partecipato alla gara ponte in questione - prosegue First Aid -, mentre alla gara indetta in agosto 2016 hanno concorso, presentando un offerta economica e non già un rimborso spese, ribassando l’importo a base d’asta da € 600.000,00 a € 552.000,00 dell’8% evidenziamo che oggi l'Aor paga il 65% in più sulla tariffa chilometrica".
"Da qui ne discende la confusione che Sbaffo intende ingenerare nell’opinione pubblica - si legge ancora nella replica -. A partire dalla tipologia dei servizi messi a gara e le modalità di selezione del bando. Che contrariamente a quanto asserito trovano fondamento nella selezione fatta sulla proposta più vantaggiosa per la stazione appaltante, e si ascrivono alla procedura negoziale che la Corte di Giustizia Europea e la Corte di Cassazione, hanno indicato a tutte le Regioni Italiane. Ovvero: l’obbligo all’osservanza delle leggi dello Stato e non della legge della regione Marche. O alle esclusive norme del Terzo Settore che Sbaffo, in tema di affidamento dei servizi extra ospedalieri, dimostra di non conoscere affatto. Diversamente avrebbe partecipato alla gara che contesta"
"In ultimo, al fine di sgombrare il campo ad altre ulteriori nauseanti illazioni, ricordiamo a Sbaffo ed all’ANPAS Marche che la First Aid è società leader al momento nella gestione del trasporto Covid, vantando una esperienza attuale, solida e professionalmente elevata in ambito nazionale anche nell’odierna attività di intervento, gestione e trattazione dei soggetti contagiati".