"Il Cagliari degli eroi": Maurizio Verdenelli presenta il libro che racconta il "riscatto di una Nazione"
"Quella sera del 17 giugno 1970 'chiudemmo' la redazione molto prima per essere puntuali all'appuntamento televisivo dell'anno: la semifinale di Coppa Rimet tra Italia e Germania all'Azteca di Mexico City. Nella villa di suo nonno, Marco degl'Innocenti (sarebbe di li' a poco diventato inviato di punta de La Gazzetta dello Sport) ci aspettava con 'sor' Guido Mazzetti mitico allenatore del Perugia e tanti 'Grifoni' gia appollaiati sui divani del grande salotto. Che girandola di emozioni! Che abbracci! Poi dopo la vittoria, ebbri di felicità, tutti in piazza a festeggiare. La mattina mi era andata malissimo la prova scritta di Statistica all'università: ma che importava alla luce abbagliante di quel 4 a 3 nella 'partita del secolo'? Tutti folli anche a Perugia e noncuranti pure delle umane personali disavventure, come quei due tifosi che in auto vicino alla piazza, in via Maesta' delle Volte, si erano 'scontrati' distruggendo i mezzi. E loro, miracolosamente illesi, ne erano usciti ed invece di litigare si era abbracciati e così insieme era risaliti festeggiando con tutti. Magia di una notte!".
Così Maurizio Verdenelli, allora giovane cronista de La Nazione ("collaboravo soltanto da tre anni") ricorda quel giorno di metà giugno di mezzo secolo fa, preso a modello dal ministro Spadafora per la ripartenza del Calcio post emergenza (diciamo così) facendo coincidere la data con la finale di Coppa Italia.
Una memoria che Verdenelli ha trasfuso nel libro, da qualche giorno acquistabile sulla rete Amazon: 'Il Cagliari degli eroi. Il riscatto di una Nazione dal tricolore alla partita del secolo' scritto con Giovanni Giacchi, e la prefazion di Enrico Gaviano. Nella rovesciata di Gigi Riva, in controcopertina, il senso dell'inversione di un fenomeno gravissimo che aveva deturpato l'immagine dell'isola: i sequestri di persona. Un fenomeno criminale che aveva avuto i suoi inquietanti prodromi proprio nel territorio tra Umbria e Marche sull'altopiano di Castelluccio dove una banda, dalla Sardegna, aveva rapito un giovane romano chiedendo il riscatto. Mai in quel caso avvenuto grazie alla liberazione dello studente portato prigioniero su monti molto più accessibili della Barbagia, poi teatro dei successivi atti criminali.
Nel libro come una moderna Odissea, seguendo le orme dei calciatori rossoblu prima campioni d'Italia, poi in azzurro vicecampioni del mondo, se ne delinea il 'ritorno' spesso travagliato come eroi omerici. Tracce riscontrabili pure nelle Marche, dove Ricky Albertosi concluse la carriera in serie C all'Elpidiense. E a Montecosaro quando con Luciano 'giaguaro' Panetti e Beniamino Di Giacomo ha inaugurato il Museo dello Sport Illustrato. E riflessi di mister Manlio Scopigno, il 'Filosofo' dei campioni sardi, si possono cogliere nei ricordi trasmessi a Verdenelli da Pino Ferretti che l'ebbe allenatore nel Lanerossi Vicenza. Ed un capitolo e' dedicato al grande giornalista di 'Repubblica' Gianni Mura, deceduto di recente a Senigallia nel ricordo degli amici Florindo Mancinelli e Stefano Giustozzi. Il nickname Hombre vertical che Gianni aveva dedicato a Riva, era da questo preferito molto di piu' rispetto a quello, breriano, di Rombo di Tuono che gli era tutta tuttavia rimasto appiccicato addosso.
Non a caso, inoltre, il regista maceratese Maurizio Boldrini ha portato gli attori del suo Minimo Teatro a Sant'Elpidio a mare per una performance di quell'impresa ormai avvolta nel mito che vide per la prima volta una squadra del Mezzogiorno, il Cagliari, a vincere uno scudetto (fino ad allora sempre appannaggio della squadre del Nord) nello sport più popolare d'Italia.
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