A pochi giorni dalla conferma del rinnovo del sostegno istituzionale del Comune di Macerata a Musicultura, una notizia altrettanto significativa giunge dal fronte privato: a scendere in campo è la Banca di Macerata, nel ruolo di Main Partner del festival. È la riprova di come e quanto la vicinanza al territorio sia uno degli elementi costitutivi del DNA dell’Istituto bancario. La ricerca della qualità, il dialogo fra eccellenza della tradizione e slancio dell’innovazione, la trasparenza sono i valori condivisi da Musicultura e Banca Macerata, sulla base dei quali nasce la collaborazione.
Il nuovo Main Partner è stato ufficializzato oggi a Macerata dal direttore artistico del Festival Ezio Nannipieri, nella conferenza stampa di apertura di Musicultura 2021 nella Gran Sala dello Sferisterio dedicata al compianto fondatore e direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli, alla presenza del Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, dell’Assessore agli Eventi e al Turismo Riccardo Sacchi, dei vertici di Banca Macerata il Presidente Ferdinando Cavallini e il Presidente Onorario Loris Tartuferi, dei Rettori dell’Università di Macerata e Camerino Francesco Adornato e Claudio Pettinari e della direttrice dell’ Accademia di Belle Arti Rossella Ghezzi.
“Nel ricordo di Piero Cesanelli abbiamo l’onore e la responsabilità di tenere alta la bandiera del Festival rispondendo con dinamismo al mutare della difficile realtà che ci circonda – ha detto Ezio Nannipieri – Immaginazione tenacia e passione sostenute da una compagine pubblica e privata di attori del territorio che oggi sono tutti qui riuniti nel nome di Musicultura”.
Un’unione d’intenti verso il Festival espresso anche nel messaggio di saluto pervenuto dal Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli "Non potrà mancare il sostegno della Regione per una manifestazione importante come Musicultura, che da oltre 30 anni dà alle Marche e a Macerata un risalto nazionale e un ruolo centrale nel panorama musicale italiano e rappresenta contemporaneamente un evento di grande potenzialità turistica e di valorizzazione del nostro territorio."
Il Sindaco Sandro Parcaroli, dopo aver ricordato commosso la grande figura di Piero Cesanelli, ha dichiarato “Lo scorso anno non si sapeva cosa sarebbe successo e oggi siamo qui ad annunciare il Festival, io sono un ottimista, dobbiamo continuare con uno spirito positivo a guardare avanti. Siamo grati a Musicultura per quanto ha dato e continua a dare da 16 anni alla città di Macerata. Il nostro appoggio e sostegno saranno massimi perché è compito anche dell’Amministrazione investire in una manifestazione che rappresenta un valore aggiunto per Macerata".
“Abbiamo deciso di supportare concretamente Musicultura e lo faremo anche nei prossimi anni per contribuire a mantenere l’altissimo livello artistico raggiunto e per creare una sempre più stretta sinergia tra il Festival e la città – ha aggiunto l’Assessore agli Eventi e al Turismo Riccardo Sacchi - il formidabile apparato comunicativo del Festival valorizza, in modo unico, la potenzialità dell’offerta turistica della città. In un anno caratterizzato dall’emergenza pandemica, Musicultura rappresenta un forte segnale di ottimismo e di positività oltre che di ripartenza".
Qualità, talento, passione e valorizzazione del territorio, valori del Festival da quest’anno condivisi con il nuovo Main Partner Banca Macerata.
“Banca Macerata rappresenta il partner ideale per unirsi ad un’eccellenza culturale del territorio quale è Musicultura – ha detto il Presidente Onorario di Banca Macerata Loris Tartuferi - siamo estremamente felici di poter avviare questa nuova sinergia, cominciata qualche anno fa proprio con Piero Cesanelli, poiché la nostra missione è quella di restituire al territorio un’Istituzione bancaria locale; una Banca che più cresce, più sarà in grado di sostenere iniziative di questo calibro”.
“Questa sponsorizzazione – ha affermato il Presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini – è volta a veicolare valori comuni, quali il sostegno al territorio di appartenenza, la valorizzazione dei giovani e delle eccellenze, la perfetta fusione dei concetti di innovazione e tradizione, e si lega al filone di progetti a sostegno dei giovani che la Banca ha supportato e promosso negli anni. Questo è il momento più opportuno per sostenere la più alta rappresentanza locale di un settore particolarmente colpito dalla pandemia. La musica è cultura, la cultura è il pane dell’anima. Banca Macerata c’è”.
La XXXII edizione di Musicultura riconferma anche le storiche collaborazioni con i centri culturali di riferimento del territorio, l’Università di Macerata, l’Università di Camerino e l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Le iniziative in comune si dipaneranno nell’ambito di uno spettro ancora più vasto di esperienze formative che coinvolgeranno studentesse e studenti sui terreni della comunicazione, dell’acquisizione di strumenti critico estetici di analisi musicale, della grafica, del light design e dell’audio-video.
“In questi anni l’Università di Macerata ha condiviso con Musicultura un percorso che ha permesso a tanti giovani di esprimere se stessi attraverso la musica, la cultura e l’arte, in piena sintonia con la missione che da sempre anima l’ateneo. – ha detto il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato - Questo festival è un patrimonio importante che dobbiamo sostenere, continuando ad avvicinare le nuove generazioni ad un festival che premia talento e creatività”.
“Musica arte e scienza camminano insieme per il benessere della comunità – ha affermato il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari - l’Università di Camerino è orgogliosa di proseguire il legame con il Festival. La musica rappresenta da sempre un momento di confronto, di aggregazione e di incontro tra culture, ed anche in questo momento in cui la pandemia ci costringe a rinunciare a queste cose, è importante mantenere viva l’attenzione e non rinunciare ad appuntamenti importanti, quale è Musicultura”.
Per il secondo anno consecutivo l’Accademia delle Belle Arti di Macerata è partner del Festival, gli studenti del corso di Graphic Design 2, hanno infatti firmato la nuova immagine di Musicultura 2021.
“Le nostre collaborazioni sono un segno tangibile dell’importanza di investire nei mestieri creativi, con il coinvolgimento e la sinergia tra Istituzioni che generano cultura e arte a beneficio del territorio. - Ha detto la Direttrice dell’Accademia di Belle Arti Rossella Ghezzi - Tutto ciò conferma il valore dato, come espressione di coerenza, alla crescita artistica e culturale della contemporaneità. Una contemporaneità che guarda e si rivolge soprattutto al futuro delle nuove generazioni”.
Con un messaggio benaugurante di Vasco Rossi su Instagram, in qualità di membro del Comitato di Garanzia di Musicultura, si conclusa la prima conferenza stampa della XXXII Edizione del Festival che dopo il record di iscrizioni, i tre mesi di ascolto delle 2.126 canzoni e il recente annuncio delle 63 proposte artistiche selezionate, si accinge ad entrare nelle sue fasi pulsanti. Dal 19 al 28 marzo prossimi, il Teatro Lauro Rossi di Macerata ospiterà le Audizioni dal vivo, dieci serate consecutive di spettacolo, con proposte artistiche da tutta Italia e tutte da scoprire. Le misure di contrasto al Covid-19 impediscono la presenza in sala del pubblico, ci saranno però le dirette streaming. Musicultura intende concepirle con originalità, varando formule che diano modo di assaporare anche da casa tutto il sapore della variopinta kermesse musicale rappresentata dalle audizioni live, forse il passaggio artisticamente più intrigante nell’iter annuale della manifestazione.
Al termine delle audizioni saranno proclamati i 16 finalisti di Musicultura 2021, ad eleggere due degli otto vincitori sarà il pubblico dei social, i rimanenti sei saranno decretati dal prestigioso Comitato di Garanzia di Musicultura, composto da:
Claudio Baglioni, Brunori Sas, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Luca Carboni, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Frankie hi-nrg mc, Giorgia, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Antonio Rezza, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Riccardo Zanotti.
Il lungo cammino di Musicultura 2021 terminerà a giugno, nella settimana tra il 14 e il 19, quando nel centro storico di Macerata si dissemineranno i variegati appuntamenti della Controra e lo Sferisterio ospiterà le serate conclusive del festival, con gli otto vincitori del concorso in veste di protagonisti sul palco assieme ad ospiti prestigiosi nazionali ed internazionali. Lì conosceremo il nome del vincitore assoluto della XXXII edizione, decretato dal pubblico, al quale andranno i 20.000 euro del Premio Banca Macerata.
A cento anni dalla nascita, i licei Costanza Varano di Camerino hanno organizzato ieri un incontro sulla figura di Leonardo Sciascia, scrittore, giornalista, insegnante, politico, poeta e critico d’arte, nel progetto di approfondimento curato dal dipartimento di lettere della scuola, con referente la docente Maria Pierandrei. A tenere in collegamento online con le quinte classi il seminario è stata la professoressa e scrittrice Lucia Tancredi, docente di materie letterarie nei licei. Il secondo appuntamento si terrà il prossimo 27 febbraio.
La docente ha ricordato il centenario dalla nascita di Sciascia, l’importanza di una figura da riscoprire nel mondo della scuola: «Un centenario importante di questi tempi, manca Sciascia come scrittore impegnato, scrittore civile, uomo capace di grande coraggio. Un uomo che ha insegnato a non essere ostaggio di nessun tipo di ideologia e soprattutto di avere il coraggio di scendere dove si trova la verità che costa molto. Secondo me i tempi sono maturi per studiare Sciascia e non ridurlo, lui non è solo il “mafiologo”, come amava definirsi, ma uno studioso raffinato, estremamente rigoroso, un uomo complesso. Ho cercato di spiegarlo in questo senso: da una parte un ammiratore dell’illuminismo di Manzoni, che vuole portare le cose alla luce, dall’altra l’irrazionale di Pirandello, ama la chiarezza di Stendhal dei francesi, si addentra nei gerghi specialistici, nei linguaggi oscuri». La docente ha ricordato anche il profondo amore per la verità, che ha portato Sciascia ad occuparsi di mafia e del caso Moro: «Lo dico anche da meridionale, un uomo che ama la luce, portare la verità alla luce ma che dice che non bisogna essere schiavi della verità, perché in nome della verità si fanno cose pessime.
Lui è come il Vate, lo scrittore antico, quello che si chiude gli occhi perchè bisogna avere uno sguardo capace di entrare nelle tenebre, di accompagnarci nella discesa agli Inferi, quella di trovarci di fronte ai misteri d’Italia, si parla del caso Moro, del cavaliere della morte. Non solo i misteri della mafia, ma anche i misteri della politica, ma anche i misteri umani, la malattia, la morte. Alla base di tutto c’è il suo pessimismo progressivo, un pessimismo lucido che ci aiuta a crescere, ad essere maturi, a non essere vittime della minorazione civile che in questo momento c’è in molti ambiti, nella politica, nel linguaggio, nelle mediazioni umane e sociali, in quello che siamo costretti a vivere, in questo tempo di Coronacene. Ma dall’altra parte c’è il pessimismo progressivo, vale a dire l’ottimismo di chi come lui scrive, perchè scrivere è un atto ottimistico ed è prospettare il fatto che il bene ha comunque delle radici».
A trentadue anni dalla morte di Sciascia resta il progetto dell’archivio che si sta portando avanti in Puglia, ricorda Lucia Tancredi: «Sciascia sorprende sempre. Io vengo da un paese del Gargano, San Marco in Lamis, dove un grande amico di Sciascia, Antonio Motta ha fondato l’archivio di Sciascia. Un’altra cosa che mi piace di lui è che non amava stare nei salotti, in televisione, dove doveva ricavarne un’immagine buona solo a soddisfare il suo ego. Viveva in campagna alla Noce. E’ stato un intellettuale volutamente periferico, generosissimo. Il suo archivio è custodito in un paese, Motta ha difficoltà a raccogliere tutto quello che Sciascia ha prodotto, perchè nella sua grande generosità soccorreva chiunque gli chiedesse qualcosa, il pittore sconosciuto, il piccolo giornale di provincia. Lo dico come lo direbbe Gramsci lui è stato un raffinatissimo e grandissimo scrittore nazional popolare, che la scuola deve imparare a riscoprire in tutta la sua grandezza, senza ridurre». Quarant’anni dopo le riflessioni dello scrittore e giornalista siciliano, sono ancora di sorprendente attualità, ricorda la docente: «Alcune situazioni endemiche non sono state ancora sanate, il problema è quello.
Quello che sta a cuore a Sciascia è la libertà nella legge. Questo è l’anno di Dante ed è l’anno di Sciascia, cerchiamo questo parallelismo, questo punto in comune: questo bellissimo personaggio di Catone l’Uticense guardiano del Purgatorio, uno che preferisce darsi la morte e scomparire, un po’ come Maiorana, piuttosto che essere complice del male o di qualcosa che può fare del male. Il problema della Sicilia è iniziare a capire che la libertà è nella legge, però lo Sciascia scomodo è stato in qualche modo ostracizzato, da parte di tanti che adesso salgono sul carrozzone delle celebrazioni. Quando Sciascia scrisse con grande coraggio l’articolo sul pool dell’antimafia e contro quelli che disse sono i cani baduggeddu, Sciascia era per la libertà nella legge, a patto che non fossero le leggi speciali che poi provocarono torture come quelle del caso Tortora, di boss mafiosi che improvvisamente si trovavano a piede libero, semplicemente per il fatto di aver collaborato con la legge». Per Lucia Tancredi l’insegnamento più grande di Sciascia rimane la consapevolezza della libertà: «Sciascia ancora oggi ha da insegnarci nel suo grande coraggio e nel suo grande rigore, che la libertà è il bene più grande che abbiamo. Mi sarebbe piaciuto chiedergli oggi, a proposito delle tante leggi speciali che abbiamo e limitano la nostra libertà, per cui abbiamo delle priorità riguardo alla salute, ma su cui il dibattito è aperto, laddove finisce ed inizia la nostra libertà. Dico Leonardo Sciascia ci manchi, perchè il suo coraggio, la sua vigilanza ci sarebbe stata utile per capire che quello che noi chiediamo alla politica ed allo Stato ed a tutte le mediazioni che ci rappresentano, che la libertà dell’individuo, viene prima di ogni cosa».
Oggi, 11 febbraio, in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, l’Università di Camerino ha organizzato due eventi significativi.
Nella mattinata si è tenuto un incontro, promosso dalla Prorettrice alle Pari opportunità, Tutela e Garanzia della Persona prof.ssa Barbara Re, al quale hanno partecipato oltre 300 studenti delle scuole superiori: diciotto studentesse Unicam, ognuna in rappresentanza di un corso di laurea dell’Ateneo, hanno raccontato la vita ed i successi di altrettante scienziate.
Barbara Borgi, Laura Bucossi, Jessica Piccioni, Giulia Angeloni, Francesca Pompei, Martina Zannotti, Marica Magagnini, Gloria Vincioni, Giusi Raffaele, Anna Nuccitelli, Elena Giuliani, Elena Pasquali, Sofia Lupparelli, Eugenia Mazzara, Eleonora Spinozzi, Caterina Di Flaminio, Giulia Castagnani, Claudia Vitturini, hanno scelto ciascuna una scienziata nel loro ambito disciplinare: Elinor Ostrom, unica donna Nobel per l'economia, Nicole Fontaine, seconda Presidente donna del Parlamento europeo e profonda sostenitrice di politiche di integrazione in seno all'Unione europea, Hedy Lamarr, inventrice, Marta Cartabia, prima Presidente donna della Corte costituzionale, Ellen Swallow Richards, ingegnere e chimica, Sofja Kovalevskaj e Emmy Noether, matematiche, Rachel Carson, biologa, Iris Van Herpen, stilista contemporanea olandese, Marie Skłodowska-Curie, Premio Nobel per la Chimica e per la Fisica, Rosalind Franklin, chimica, Chien-Shiung Wu, chimica, Alice Ball, chimica, Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna, Premio Nobel per la Chimica 2020, Neri Oxman, designer, Maria Bianca Cita, paleontologa, Ipazia, la più celebre matematica e filosofa dell'antichità.
Al termine gli studenti partecipanti hanno votato la storia che li ha appassionati di più.
“Siamo assolutamente convinti – ha affermato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – che la scienza non abbia genere. E’ possibile per ogni uomo e per ogni donna essere persone di valore in ogni disciplina, e questa consapevolezza potrà aiutarci anche per il nostro futuro. In questo momento complesso per il nostro Paese, le donne stanno mostrando una grande capacità di fare ricerca, di gestire, di programmare, di progettare: donne e uomini insieme potranno dare delle risposte positive al nostro Paese”.
“Ringrazio tutti i partecipanti che hanno voluto essere con noi in questa giornata così importante. Le studentesse di Unicam, che ringrazio di cuore, hanno accettato con entusiasmo il nostro invito e sono state oggi protagoniste per sottolineare il contributo che tante donne hanno dato, stanno dando e daranno nella scienza”.
Nel pomeriggio, poi, la sezione di Geologia ha organizzato il primo evento del ciclo di seminari “Geoscienze e Sostenibilità”, dal titolo “Acqua, Terra, Fuoco”, che dopo l’introduzione delle professoresse Eleonora Paris e Chiara Invernizzi, docenti della Sezione di Geologia di Unicam, ha visto protagoniste le dottorande M. Bufalini, D. Jablonska, G.Penza, P. Stabile.
Avrà inizio sabato 6 febbraio l’edizione 2021 di Porte Aperte in Unicam, il consueto appuntamento dedicato all’orientamento alla scelta universitaria. Quest’anno gli incontri, che si terranno in modalità telematica, prenderanno il via sabato 6 febbraio e si ripeteranno sabato 20 febbraio, venerdì 26 marzo, giovedì 29 aprile per consentire la più ampia partecipazione degli studenti delle scuole superiori di tutta Italia.
Docenti, ricercatori, professionisti, studenti universitari e personale Unicam, saranno a disposizione dei partecipanti per illustrare l’offerta formativa dell’Ateneo e per ogni approfondimento ed informazione.
La mattinata del 6 aprile si aprirà alle ore 9.30 con una sessione plenaria in diretta streaming nel corso della quale interverranno il Rettore Unicam Claudio Pettinari, la Delegata all’Orientamento Valeria Polzonetti, un rappresentante del Cus Camerino ed uno studente Unicam.
I partecipanti si collegheranno poi nelle stanze virtuali dei corsi di laurea, dove i docenti illustreranno il corso con seminari ed attività specifiche, e gli studenti potranno interagire in diretta facendo domande per chiedere informazioni o chiarire dubbi o semplici curiosità.
“Sperando di poterci vedere di nuovo in presenza con le future matricole ed aprire loro davvero le porte dell’Università di Camerino – ha sottolineato la prof.ssa Polzonetti – questa iniziativa rappresenta comunque un importante momento di contatto in cui le ragazze ed i ragazzi che interverranno avranno l’opportunità di avere tutte le informazioni per iniziare a ‘costruire il proprio futuro’. Queste giornate dedicate alla scelta del proprio percorso universitario rappresentano un appuntamento importante per conoscere Unicam, i corsi di laurea ed i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con i docenti e gli studenti dell’Ateneo”.
“Gli open day rappresentano una grande opportunità – ha ribadito il Rettore Unicam Claudio Pettinari – per illustrare al meglio l’offerta formativa del nostro Ateneo, un Ateneo vivo e vivace che non si è mai fermato, né con il sisma né con la pandemia, garantendo alle studentesse ed agli studenti tutti i servizi, le attività didattiche e la possibilità di conseguire il titolo di studio nei tempi previsti. Non solo: anche per il prossimo anno accademico attiveremo un nuovo corso di laurea, quello in Informatica per la comunicazione digitale. Abbiamo posto l’attenzione su tutti i punti di forza e le eccellenze di Unicam, attraverso i quali formeremo donne e uomini capaci di essere attori consapevoli dello sviluppo del nostro Paese”.
Il programma completo è disponibile nel sito www.unicam.it/porteaperteonline, nel quale sono illustrati dettagliatamente tutti i corsi di laurea, sia triennali che magistrali e magistrali a ciclo unico, anche attraverso video di docenti e di studenti e laureati dell’Ateneo.
Dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria, da oggi, mercoledì 3 febbraio, ha riaperto i battenti la biblioteca comunale Mozzi Borgetti.
“Dopo i musei riapre anche la Biblioteca Mozzi Borgetti – afferma l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - e questo è un primo segnale di ritorno alla normalità. Nel rispetto delle norme anti contagio ci auguriamo che i luoghi di arte e di cultura tornino a essere frequentati perché rappresentano spazi unici di ripartenza dopo la chiusura forzata e luoghi fondamentali per lo sviluppo sociale, intellettuale ed economico della città”.
Da oggi dunque è possibile tornare a frequentare la Sala delle Terme, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,30 e dalle 14 alle 18,30. La Biblioteca rimarrà chiusa invece dalle 13.30 alle 14 per consentire le operazioni di igienizzazione e in questo lasso di tempo tutti i tavoli dovranno essere liberati.
Nella giornata del sabato, dalle 9 alle 13, la Mozzi Borgetti eseguirà soltanto il prestito e la restituzione di libri.
A causa delle norme anti covid il numero di posti è stato limitato a 23 per garantire la distanza tra gli utenti e l’accesso sarà consentito fino ad esaurimento della disponibilità. Viene naturalmente richiesta la misurazione della temperatura all'ingresso e l'igienizzazione delle mani mentre l'uso della mascherina è obbligatorio durante la permanenza nella sala di lettura e per ogni spostamento all'interno della biblioteca. Vietati gli assembramenti.
Per quanto riguarda le prenotazioni non sono più necessarie per prendere o restituire libri durante gli orari di apertura della biblioteca, sabato compreso, mentre rimangono valide, da inoltrare all’indirizzo di posta elettronica biblioteca@comune.macerata.it, per la consultazione dei fondi speciali e dei libri conservati nella sala Libero Paci.
Per quanto riguarda le sale dedicate ai bambini restano chiuse mentre è possibile prendere i libri in prestito.
Intanto, per i più piccoli, la Biblioteca Mozzi Borgetti sta organizzando, con la rete provinciale delle biblioteche, BiblioLab, una serie di laboratori a loro dedicati. Gli incontri, previsti per il mese di marzo, si svolgeranno in streaming mentre per maggio l’augurio è quello di poterli organizzare in presenza a Macerata
Il Covid 19 ha dato notorietà ad un piccolo strumento, il saturimetro, fondamentale per valutare il livello di funzionalità respiratoria che è uno dei segni vitali più importanti da monitorare per il controllo della propria salute . Da questa premessa Federfarma Marche , in piena sintonia con le associazioni provinciali dei titolari di farmacia , ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini marchigiani per portare “un saturimetro in ogni casa” .
Da lunedì 1 febbraio , in oltre 300 farmacie marchigiane sarà possibile acquistare il piccolo apparecchio ad un prezzo di assoluto favore e ricevere dal farmacista utili suggerimenti sul migliore utilizzo.
Andrea Avitabile , presidente di Federfarma Marche sottolinea” l’impegno dei farmacisti per sensibilizzare la popolazione in un momento in cui è necessario valorizzare sempre più il rapporto di fiducia tra cittadino e professionista in camice bianco“. Sono 40 le farmacie che in provincia proporranno i saturimetri a prezzo concordato , un numero rilevante come evidenzia Ida Kazcmarek presidente di Federfarma Macerata" titolari e dipendenti delle nostre farmacie saranno anche a disposizione per informare sul migliore uso del saturimetro per monitorare la salute del nucleo familiare”.
Anche in questa occasione la farmacia si conferma fondamentale presidio sanitario di prossimità come già avvenuto per i test sierologici in regime di auto somministrazione proposti nelle farmacie tra novembre e dicembre in piena sintonia con la regione marche , per arginare la curva epidemica . Sono stati più di 15.000 i test sierologici effettuati nelle farmacie marchigiane , risultato importante vista la capillarità delle farmacie , operanti anche in quelle aree interne della Regione, dove spesso sono unico presidio sanitario, per dare risposte immediate a fasce “fragili “di popolazione . .
Da alcune settimane Federfarma Marche ha sottoposto all’Assessore alla sanità Saltamartini la volontà di ampliare la collaborazione ed effettuare , senza costo alcuno per la Regione ed in base alla più recente normativa sanitaria nazionale , anche i tamponi antigenici con prelievo nasale.
Per Avitabile “la proposta avanzata, di cui aspettiamo ancora risposta, è per attivare un ennesimo efficace baluardo contro la diffusione del contagio, ottenere nuovi dati utili nella lotta al Covid-19, riservando alla popolazione ed all’Amministrazione Regionale efficienza e professionalità, finalizzata alla sicurezza collettiva”
Il Bonus Casa 2021 ha introdotto una serie di agevolazioni che possono essere molto vantaggiose per i cittadini. Ma orientarsi nella normativa non è sempre alla portata di tutti.
Per essere ancora più vicini alle esigenze del territorio, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo ha ideato lo sportello “Non Solo 110% - Bonus Casa a portata di click”.
Il progetto presentato questa mattina, è volto ad orientare i cittadini e le imprese sulle varie tipologie di Bonus Casa. Nel sito web di Confartigianato è stata ospitata una sezione che rappresenta l’incontro tra domanda e offerta, a disposizione di un potenziale bacino d’utenza di 30.000 famiglie.
In questa nuova sezione, sarà possibile consultare le imprese, i professionisti e le banche disponibili alle agevolazioni, e ricevere l’assistenza e la consulenza di Confartigianato per ottenere il beneficio richiesto.“Non Solo 110%” è uno strumento utile anche ad incentivare l’economia del territorio, dando al cittadino la possibilità di conoscere i bonus e metterlo in contatto con le realtà delle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo interessate allo studio di fattibilità e alla realizzazione.
Al progetto hanno collaborato gli Ordini professionali interessati e le attività produttive. Allo sportello hanno ad oggi aderito 170 imprese e 70 tra ingegneri, architetti e geometri. Negli elenchi sono inoltre riportati i cinque istituti di credito che sono già convenzionati per assorbire il credito d’imposta: sono Intesa Sanpaolo, Bper, Unicredit, Artigiancassa e Uni.Co.
Alla conferenza stampa online di questa mattina hanno partecipato i partner dell’iniziativa.
Renzo Leonori, Presidente Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo ha sottolineato come l’Associazione vuole con questo progetto “dare il proprio supporto al territorio anche pensando ad un settore focale come l’edilizia e su temi centrali quali la ricostruzione post-sisma, soprattutto in uno dei più difficili contesti economici che stiamo vivendo”.
“Il nostro è un progetto di comunità locale - ha aggiunto il Segretario Generale Giorgio Menichelli - che va verso il rilancio della filiera dell’edilizia e del mondo della ristrutturazione. Siamo convinti che in questo mercato si faranno quasi esclusivamente operazioni utilizzando credito d’imposta e cessione del credito, e proprio per questo motivo abbiamo voluto mettere a disposizione di tutti questo nuovo sportello. Questo rilancio è interconnesso alla ricostruzione post-sisma, che ha preso un nuovo slancio. Ma l’iniziativa non si esaurisce qui, perché sostiene i privati e i consumi in un momento di particolare difficoltà. Non di meno, la riqualificazione va verso la tutela ambientale e il risparmio energetico”.
Le conclusioni sono state affidate a Pacifico Berrè, responsabile Settore Edilizia: “Abbiamo intercettato l’esigenza di mettere insieme tutti gli attori dei vari bonus disponibili, creando una sorta di sportello in cui trovare tutte le informazioni utili, dalle imprese, ai professionisti agli istituti di credito. Bene ha fatto il legislatore a metter mano sul comparto, Confartigianato sarà parte attiva per far sì che tali agevolazioni possano essere prorogate anche dopo giugno 2022.
A livello di ricostruzione post sisma ci sono stati importanti provvedimenti del Commissario Legnini che estendo il 100% all’accollo, ovvero alla parte che non viene finanziata dall’Ufficio Speciale Ricostruzione. Altrettanto importante è il provvedimento che prevede la possibilità di ottenere una maggiorazione del 50% in più, quindi 165%, del credito di imposta sui lavori fuori dal sistema del contributo pubblico. Ringraziamo tutti i professionisti, imprese e gli istituti di credito che si sono resi disponibili e hanno collaborato alla realizzazione di questo importante progetto”.
“Quando parliamo di un’opera pubblica dovremmo considerare un fatto che spesso passa in secondo piano: che intorno alla realizzazione di una strada, un ponte, una ferrovia, un ospedale o un edificio scolastico, si genera un valore che va ben oltre il progetto e la relativa costruzione, e riguarda lo sviluppo socio-economico che quella stessa opera è in grado di generare nel medio-lungo periodo per chi vive e lavora in quello specifico territorio”.
Esprime soddisfazione Francesco Baldelli, Assessore regionale alle Infrastrutture, Viabilità, Governo del Territorio, Lavori Pubblici, Politiche per la Montagna e le Aree Interne, nell’annunciare il co-finanziamento della Regione per il nuovo “Unicam Student Center”, un’opera a servizio del Campus Universitario Unicam di Camerino.
“E’ un piacere doppio – sottolinea Baldelli – perché coinvolge in un unico intervento due deleghe fondamentali dell’Assessorato, quella dei Lavori Pubblici e quella delle Aree Interne. A tutto ciò aggiungo anche il particolare impatto che il Campus avrà anche per il rilancio di una delle zone più colpite dal sisma del 2016”.
La costruzione, il cui costo è stimato intorno ai 10milioni di euro, di cui 3 a carico alla Regione Marche, 2 della Protezione Civile, 1 di Bankitalia e il restante con Fondi assegnati dal Miur, è prevista all’interno del Campus Universitario Unicam, il più importante fulcro della vita universitaria della cittadina maceratese, posto a circa 1 km a nord rispetto al centro, in un’area non distante dai Poli didattici delle Scuole di Scienze e Farmacia.
Il nuovo Unicam Student Center, inserito all’interno del Piano Particolareggiato PP6 di iniziativa pubblica e localizzato entro il perimetro territoriale definito dal PRG vigente, prevede l’ampliamento del Campus con 140 posti letto per gli studenti e la realizzazione di uffici, sale riunioni, auditorium, interno ed esterno, un’aula da 80 posti, una piccola biblioteca, una zona-studio ed altri servizi annessi.
Con questo progetto – si legge nella Delibera regionale - si vuole anche dar vita ad un luogo-simbolo attraverso cui gli studenti si sentano rappresentati e partecipi di una comunità, un luogo che agisca come cuore pulsante del campus e rifletta la cultura universitaria camerte, che sia altresì luogo di aggregazione e conoscenza, che fornisca spazi per servizi di supporto all’intero bacino di utenti del campus e dell’università in generale, un hub che unisce e crea identità, aprendo possibilità inaspettate di incontri e collaborazioni”.
“Con la sottoscrizione della convenzione – conclude Baldelli - la Regione Marche si impegna al co-finanziamento dell’opera e a gestire, insieme alle altre Amministrazioni aderenti, la realizzazione dell’intervento all’interno del campus universitario di una città che dev’essere un punto di riferimento per una comunità, quella dell’Alto maceratese, resa ancor più fragile dal ‘combinato’ drammatico di sisma e pandemia”.
È stata la sala consiliare a ospitare questa mattina la cerimonia voluta dall’Amministrazione comunale per ringraziare ufficialmente tutti i Mecenati che hanno contributo con l’Art Bonus a restituire alla fruizione pubblica preziose opere d’arte.
Ai protagonisti il sindaco Sandro Parcaroli, alla presenza di tutta la Giunta, ha consegnato una targa per simboleggiare il riconoscimento dell’Amministrazione e della città.
Grazie a una proficua sinergia tra pubblico e privato e con uno splendido esempio di cittadinanza attiva - con l’auspicio che questi esempi di generosità possano essere seguiti da altri e nuovi mecenati per interventi futuri - da oggi sono state restituite alla città, dopo un accurato lavoro di restauro, tre statue che fanno parte della pregevole raccolta archeologica conservata nel cortile del Palazzo comunale e quattro dipinti provenienti dalle collezioni civiche.
Gli interventi conservativi del patrimonio archeologico, eseguiti da Eleonora Vittorini Orgeas, assistita da Irene Giovacchini, sono stati finanziati in Art Bonus cui si aggiunge il service dell’associazione MaceratArcheo e la Soprintendenza archeologica e storico artistica delle Marche che ha seguito il lavoro di ogni singola opera.
Nello specifico la ditta Co.Bo.S.r.l. della Famiglia Procaccini mediante lo strumento dell’Art Bonus, ha finanziato il restauro delle due sculture affiancate, collocate entrambe su basamenti accanto ai pilastri del cortile. Si tratta di una figura maschile togata con capsa, e una femminile (I secolo D.C) mentre al service di MaceratArcheo si deve il restauro della statua rappresentante Esculapio, il dio della medicina che proviene dal sito di Urbs Salvia.
Sempre per quanto riguarda l’Art Bonus la signora Francesca Loreti ha finanziato il lavoro di recupero del dipinto raffigurante Francesco Mornati, olio su tela del XVIII secolo, presente nella collezione della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti.
Alla Famiglia Luchetti Pietroni, invece, si deve il restauro di tre dipinti raffiguranti Bartolomeo Mozzi, olio su tela (XVIII secolo), Giuseppe Mozzi, olio su tela, XVIII secolo, entrambi parte della collezione della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti e infine Ritratto del cardinale Alessandro Farnese, di Pulzone Scipione, olio su tela del 1579, opera che appartiene alla collezione dei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi dove tornerà ad essere esposta nella Sala del Caminetto o Degli Dei.
“A tutti voi - ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - vorrei rivolgere un grazie a nome dell’intera Amministrazione e di tutta la città, perché, con i vostri contributi, avete ridato vita a opere d’arte e sculture che avrebbero avuto un futuro incerto. Invece, grazie a questo impegno diffuso e all’Art bonus che rappresenta un nuovo impulso e dà vita a forme moderne di valorizzazione dei beni culturali, la città torna a godere e ammirare pezzi di storia”.
“Ringrazio tutti i mecenati per questo prezioso dono – ha affermato l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - che abbiamo voluto condividere e presentare alla città proprio nel periodo di Natale per dare un ulteriore esempio di generosità e condivisione in un periodo difficile quest’anno, ma sicuramente il più significativo dell’anno. La lista dei beni di cui prendersi cura è ancora lunga e in accordo con la Soprintendenza stiamo elaborando un progetto per il 2021 al quale ci auguriamo parteciperanno altri e tanti cittadini generosi. Un nuovo Rinascimento in cui tutti si sentono responsabili in modo forte delle proprie ricchezze artistiche e per la loro salvaguardia e cura si impegnano in un comune accordo tra pubblico e privato”.
Da remoto hanno portato i propri saluti e sono intervenuti nel merito delle operazioni di riqualificazione effettuate, Stefano Finocchi per la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e, in collegamento da Torino, Eleonora Vittorini Orgeas che ha eseguito il restauro delle statue collocate nel cortile municipale.
Gli interventi di recupero dei dipinti sono stati eseguiti dal laboratorio Restauro Dipinti di Maria Pia Topa.
Il progetto TAS (Teatro a Scuola) del liceo Leopardi non si dà per vinto e tiene accesa la fiamma della passione e della creatività: si può riassumere così l’attività degli studenti di classico e linguistico, coordinati dall’operatore Francesco Facciolli.
Domani andrà on line la prima puntata del Podcast “Natale Di Stanza”. Sarà on line ogni due giorni a partire da domani 8 dicembre per 10 puntate che finiranno il 25 (8, 10, 12, 14, 16, 18, 20, 22, 24 e 25 dicembre). In ogni puntata ci sarà un argomento centrale che verrà raccontato con pezzi di letterature, curiosità, ricette natalizie, proverbi ed aforismi e musiche natalizie.
Vista la natura del Liceo nel Podcast si parleranno tutte le lingue studiate dai ragazzi: greco antico, latino, inglese, francese, spagnolo, tedesco, cinese. La spiegazione stavolta è affidata a Lucrezia Cerquetella, una delle studentesse partecipanti al progetto: “So che sarete curiosi e forse leggermente confusi a riguardo. Probabilmente non avreste mai immaginato che nel nostro liceo, già così poliedrico e pieno di opportunità, si potesse arrivare a realizzare perfino dei podcast, eppure eccoci qua! A tenervi compagnia fino a Natale con varie puntate dedicate ad argomenti altrettanto diversi fra loro, ma accomunate dal riferimento a questa festività che unisce tutti nello spazio e nel tempo. Ma lasciatemi introdurre le informazioni generali dell'iniziativa: è una proposta che va ad introdursi nell'ambito del progetto TaS, Teatro a Scuola, coordinato dal regista Francesco Facciolli e dal professor Fabio Macedoni.
Come si può immaginare quest'anno vivremo un Natale atipico, a “distanza” ma è proprio giocando su tale termine che abbiamo voluto gettare la base per questo progetto.
Io e un'altra venticinquina di ragazzi, dal secondo al quinto anno del nostro liceo classico e linguistico, per più di due mesi, ci siamo dedicati a raccogliere e sviluppare testi, citazioni, aforismi, acrostici, lavorando a fondo sulle parole, come un bravo attore deve saper fare. Ed è infatti burlandoci di esse che abbiamo preferito aggiungere uno spazio all'interno di quel termine così spiacevole e asettico, che nell'ultimo periodo sentiamo sempre più con insistenza. Così da “distanza” siamo passati a “di stanza”: per indicare come ciascuno sia stato solo tra le quattro mura della sua camera, ma allo stesso tempo unito agli altri da un progetto, da un'idea, da una voglia di fare e realizzare qualcosa di bello insieme, che ci accomuna tutti.
In tale modo è nato “Natale a Di Stanza”, il quale sicuramente non è la realizzazione dell'idea iniziale, ma qualcosa che di certo sentiamo più vicino e attuale in questo momento così particolare, e soprattutto non dimentichiamoci la frase che un vecchio saggio direbbe in questi casi: “Rispetto a niente, meglio qualcosa!”.
“Hanno realizzato – dichiara la dirigente Annamaria Marcantonelli – qualcosa di veramente sorprendente, a riprova che le tante difficoltà non sempre debilitano, ma fortificano. Inoltre, nel nostro liceo, i linguaggi della comunicazione bene si accompagnano con il progetto del teatro: è stato così che il podcast natalizio ha potuto essere realizzato, unitamente alla capacità di adattamento che tutti hanno saputo mostrare, dagli studenti agli insegnanti. Non posso che rallegrami di questa iniziativa, l’ennesima, che ci fa sempre ben sperare per un futuro governato dalle loro capacità”.
Il podcast potrà essere visibile sulla pagina facebook: https://www.facebook.com/NatalediStanzaPodcast e sul profilo instagram: https://instagram.com/nataledistanza?igshid=xjw6s7ps0rd
Una guida indispensabile per conoscere la variegata offerta delle Marche del vino e dell’olio. Sono le 500 pagine che compongono “Le Marche nel bicchiere 2021”, la ricca guida, curata dall’Associazione italiana sommelier Marche, che offre un’ampia panoramica sui vini, spumanti, passiti, cantine e oli monovarietali del territorio. Giunta alla tredicesima edizione, ha l’obiettivo di “far scoprire le piccole e le grandi aziende che disseminano le colline marchigiane e stimolare il fenomeno, sempre più incisivo, dell’enoturismo che, in questa fase delicata in cui viviamo, ha visto un incremento dei numeri significativamente valido”.
Il volume è stato presentato dal vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, dal presidente dell’Associazione sommelier Marche (Ais) Stefano Isidori, dai rappresentanti dei Consorzi di tutela. “Le Marche vantano una grande qualità produttiva, frutto anche del lavoro di piccole e straordinarie aziende. La nostra diversità deve diventare un punto di forza del nostro sistema agricolo”, ha evidenziato Carloni. La regione schiera cinque vini Docg (denominazione controllata e garantita), 15 Doc (denominazione d’origine) e un Igt (indicazione geografica) che valorizzano vitigni autoctoni e di antica coltivazione, impegnando 17.500 ettari vitati, di cui quasi il 50 per cento nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si avvale anche di due Consorzi di tutela riconosciuto dal ministero Politiche agricole. “Dobbiamo essere molto fieri del nostro settore vitivinicolo e oleario. Abbiamo grandi eccellenze nella nostra regione e dobbiamo tenera alto il valore di queste produzioni che beneficiano di una forte componente di investimento pubblico. Con le nuove risorse che impegneremo vogliamo ulteriormente potenziare la crescita qualitativa e la promozione di questi vini, per farli diventare eccellenze riconosciute in tutti i mercati. Obiettivo dei prossimi anni sarà quello di migliorare il processo di produzione e la capacità di rafforzare il prodotto sul mercato internazionale”. Il settore oleicolo, ha rimarcato il direttore dell’Assam Andrea Bordoni, “vuole compiere la stessa strada del vino, con piccole imprese fortemente qualificate. Può contare su una biodiversità eccezionale, composta da 23 varietà, con qualità d’eccellenza. Grazie alla guida possiamo conoscere le aziende che hanno investito sulla qualità e sul monovarietale. Sulle tavole domestiche e alberghiere l’auspicio è quello di vedere serviti gli oli monovarietali marchigiani che rappresentano, al meglio, il nostro territorio e le sue eccellenze”.
La guida “è un piccolo prodotto editoriale che veicola informazioni eccezionali – ha spiegato il presidente Ais Marche Stefano Isidori – Racchiude tante conferme tra i premiati con una segnalazione, tanti nuovi ingressi a gratificare le Marche vitivinicole, sempre più al centro dell’attenzione mondiale delle eccellenze”. Il presidente del consorzio tutela vini piceni Giorgio Savini ha rimarcato che, “pur venendo da un anno difficile per la pandemia, le aziende continuano a investire. Proprio in questi giorni il Consorzio ha reinvestito altri 840 mila euro dell’Ocm paesi terzi (promozione fuori dai Pesi europei), oltre alle risorse del Psr (Sviluppo rurale). Per un consorzio come il nostro sono numeri importanti, perché abbiamo impegnato 500 mila euro pubblici ma oltre 300 mila dei produttori. Segno che le aziende credono nelle potenzialità del settore anche in un momento difficile per le conseguenze della pandemia”. Alberto Mazzoni (Istituito marchigiano tutela vini) ha sottolineato come i consorzi svolgano “un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema agricolo regionale. Lavorano non solo sulla promozione del vino, ma anche sui due binari più importanti: ricambio dei vigneti e la tecnologia in cantina. Nel prossimo quinquennio auspichiamo una programmazione forte, decisa e mirata a beneficio delle oltre 14mila aziende vinicole marchigiane. Le Marche del vino, in questi anni, sono state una delle poche regioni che hanno fornito un contributo altissimo alla valorizzazione del prodotto. La guida è l’almanacco delle Marche enologiche e va diffusa attraverso i canali internazionali per far conoscere e crescere l’eccellenza della viticoltura regionale”.
La Guida “è il risultato della degustazione dei vini, degli spumanti e dei passiti delle 237 cantine marchigiane che hanno aderito al progetto”, ha illustrato Marica Spuria (referente Ais). Una commissione di 52 degustatori ufficiali ha esaminato 1.010 campioni, “rigorosamente alla cieca”, stilando, per ognuno, l’analisi sensoriale e suggerendone l’abbinamento e una preparazione enogastronomica. La sezione spumanti offre una panoramica consolidata, visto il crescente interesse dei consumatori verso il mondo delle bollicine. Cosi come quella dei passiti, che rende più agevole la consultazione degli utenti interessati a scegliere vini con queste caratteristiche. Risulta confermata anche la sezione dedicata agli oli monovarietali, con l’inserimento delle valutazioni sensoriali effettuate dal Panel regionale, cioè dal gruppo di assaggiatori formati da Assam-Marche. Come nelle precedenti edizioni, sono stati assegnati 82 premi. Settantuno sono quelli evidenziati con il “Picchio”: i vini che hanno ricevuto l’eccellenza, quelli che hanno maggiormente colpito i degustatori nell’aspetto qualitativo, mentre undici hanno ricevuto la segnalazione come rapporto più favorevole tra qualità e prezzo, contraddistinta da un “salvadanaio”. La Guida offre anche una traduzione in inglese dei testi, per una maggior fruibilità sui mercati esteri.
Più di 100 persone sulla piattaforma informatica dell’IIS”Matteo Ricci” di Macerata per assistere alla lezione della prof.ssa Caporossi sul” Pensiero “
Il pensiero femminile, la differenza sessuale, la democrazia e l’impegno etico. Questi sono alcuni dei temi affrontati in un interessantissimo incontro tenutosi il 18 novembre scorso in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale della Filosofia e organizzato dalla Società Filosofica Italiana sezione di Macerata, in collaborazione con l’Università di Macerata e con l’Istituto di Istruzione Superiore Matteo Ricci di Macerata.
L’evento, che si è svolto in modalità videoconferenza, ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico. In più di 100 persone, infatti, tra professori, studenti e persone interessate, si sono collegati alla piattaforma informatica messa a disposizione dal Matteo Ricci.
“L’iniziativa è stata un successo che è andato oltre le nostre aspettative - ha dichiarato la prof.ssa Arianna Fermani, docente dell’Università di Macerata e presidentessa della Società Filosofica Italiana sezione di Macerata. Questo è il segno - ha poi aggiunto - di come, anche, e forse soprattutto, in questo momento di emergenza e difficoltà, il bisogno di pensare, discutere e leggere con sguardo critico la tradizione e il presente, non è venuto meno”.
L’incontro è stato aperto dalla prof.ssa Donatella Pagliacci, dell’Università di Macerata, la quale, accogliendo i partecipanti, ha presentato la biografia della prof. Caporossi, ricordando soprattutto la sua presenza sia nell’Enciclopedia delle donne sia nella autorevole Treccani (https://www.treccani.it/enciclopedia/patrizia-caporossi/) e ha poi inquadrato la questione del pensiero femminile, visto come l’opportunità di superare la fissità del soggetto neutro di stampo cartesiano, per andare verso un nuovo modello di soggettività, capace di aprirsi all’incontro autentico con l’altro.
La parola è quindi passata alla relatrice, la prof.ssa Patrizia Caporossi, una delle più autorevoli filosofe italiane del pensiero femminile e autrice di un libro chiave per capire il femminismo oggi: Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile (Edizioni Quodlibet).
La sua intensa riflessione ha colpito profondamente il pubblico, che ha seguito, seppur davanti ad uno schermo, con grande interesse tutta la conferenza.
La professoressa, già docente al Liceo e nelle Scuole di Specializzazione per Insegnanti dell’Università di Macerata, ha parlato di pensiero femminile da un punto di vista storico e filosofico, oltre che personale.
La sua stessa biografia è infatti una chiara testimonianza dell’unione di pensiero e azione: le sue letture e le sue convinzioni politiche l’hanno portata a impegnarsi in prima linea nelle battaglie storiche per il riconoscimento dei diritti delle donne, fino a rivestire il ruolo di funzionaria nell’Unione Donne Italiane (la storica associazione, nata nel 1945, durante la Resistenza, che ha visto la presenza attiva di tante donne, spesso dimenticate, e che ha avuto un ruolo fondamentale nelle lotte degli anni Sessanta e Settanta).
Perché ancora oggi parlare di pensiero femminile? Questa è la domanda da cui la professoressa è partita, una domanda che molte volte le è stata rivolta, soprattutto dalle tante studentesse che ha incontrato durante la sua lunga carriera di insegnante. Una domanda che nasce dalla percezione che la stagione della lotta per il riconoscimento dei diritti sembra essersi ormai conclusa. Ma è così? La lotta per i diritti delle donne è una questione che appartiene al passato? “In realtà no - risponde Patrizia Caporossi a questa domanda - anzi, dobbiamo fare molta attenzione, visto che la storia non procede in modo lineare e a volte sembra anche tornare sui suoi passi, rimettendo in discussione ciò sembrava definitivamente conquistato”.
Ma il vero motivo per cui è ancora necessario parlare di pensiero femminile è proprio di natura filosofica: il pensiero, così come il linguaggio, non è mai neutro, esso è, invece, sempre connotato, in primo luogo dalla specificità del corpo.
Cosa vuol dire dunque parlare e pensare dal punto di vista del corpo femminile? Significa pensare il mondo a partire-da-sè e dalla relazione maschio-femmina, che è insieme il germe di ogni relazione biologica e il nucleo fondante di ogni collettività.
“L’uomo generico non esiste - afferma Patrizia Caporossi, sulla scorta della lettura di Luisa Muraro - esiste, invece, la differenza sessuale”. Mentre la diversità sottintende il guardare da un’altra parte e quindi allude alla separazione e all’esclusione, la differenza indica, invece, la ricchezza plurale dell'essere umano.
Pensare al femminile significa quindi pensare al plurale, essere consapevoli di sé per aprirsi al mondo.
Il pensiero femminile dunque non è semplicemente un insieme di contenuti (che cosa hanno detto le donne filosofe o che cosa hanno fatto le donne storiche), ma è prima di tutto un metodo, una via che tutti possono percorrere per ripensare se stessi e il mondo non più come separazione, esclusione e competizione, bensì come relazione, inclusione e collaborazione.
Il discorso sul femminile si intreccia con la questione della democrazia, ha infine ricordato la prof.ssa Pagliacci, che ha citato una famosa frase di Luce Irigaray: “la democrazia inizia nell’intimità dell’amore della casa”.
La relazione con l’altro da me, con il sesso opposto, ha continuato Patrizia Caporossi, diventa fondamentale, non solo perché nucleo biologico della vita, ma anche perché nucleo fondante del dialogo. La prima modalità che permette il dialogo è il riconoscimento dell’alterità. La relazione tra uomo e donna è la piccola democrazia che fa scuola alla grande democrazia: è il paradigma della democrazia collettiva, vista come una rete dove il duale si ritrova con altri duali per costruire la società dialogante.
L’evento si è concluso con un applauso virtuale e con la ripromessa di riannodare i fili del discorso in presenza, quando questo sarà di nuovo possibile.
Per chi fosse interessato, la registrazione dell’incontro sarà disponibile a breve sia sul sito della SFI di Macerata (https://sfimacerata.wordpress.com/) che su quello del Matteo Ricci (https://www.iismatteoricci.edu.it/)”.
“La pandemia e il virus non ci fermano, possono condizionarci, ma non arrestano le attività dell’ateneo che continuano a crescere”. Con queste parole il rettore Francesco Adornato ha dato il benvenuto ai nuovi dottorandi di ricerca, ossia gli iscritti al terzo e più alto livello di istruzione previsto nell'ordinamento accademico italiano.
L’occasione è stato il recente Open Day di benvenuto che si è tenuto online. “A Macerata, diversamente da altri Atenei, abbiamo una Scuola di dottorato – ha spiegato la direttrice Laura Melosi - con cinque corsi al momento attivi, per offrire così un momento di sintesi, di lavoro comune, per costruire una massa critica, una modalità di interrelazione fra i percorsi in modo che la formazione possa essere davvero trasversale”.
Il dottorato di ricerca ha lo scopo di fornire una formazione specialistica nelle metodologie avanzate per l'attività di ricerca scientifica e di consentire l'acquisizione di una professionalità di altissimo livello. Negli ultimi anni è diventata sempre più stretta la collaborazione diretta con le imprese, grazie alle iniziative e ai finanziamenti della Regione per quelli che sono stati battezzati “Dottorati di ricerca Eureka” e “Dottorati di ricerca innovativi”.
Quest’anno i neo allievi dei cinque corsi attivati da Unimc sono 33: cinque con cittadinanza estera, sedici laureati Unimc, sedici di altri atenei italiani o stranieri.
I progetti Eureka quest’anno sono tre e permetteranno ai dottorandi di calibrare la ricerca accademica sulle richieste specifiche delle imprese partner: Entroterra Società cooperativa per la sicurezza negli ambienti di lavoro; la LxA, azienda di strumenti musicali della EKo, relativamente a industria musicale e innovazione tecnologica; PlayMarche per un nuovo modello di visita interattiva del sito archeologico Pollentia-Urbs Salvia. I progetti di dottorato innovativo sono, invece, cinque, uno per ogni corso di dottorato, e riguardano la difesa del patrimonio culturale, l’utilizzo degli archivi informatici in ambito sanitario, le transizioni economiche attraverso le blockchain, il patrimonio culturale come leva di marketing per il made in Italy, lo sviluppo di un sistema integrato di valutazione a supporto della resilienza territoriale.
“Il dottorato – ha sottolineato il rettore Adornato - ha caratteristiche di rottura e innovazione rispetto alle logiche tradizionali della didattica, una maggiore apertura verso tutto ciò che è in apparenza lontano, sorprendente e multiculturale”.
Perché dormiamo? Perché il sonno è uno strumento necessario per il benessere del nostro cervello. Lo sta studiando da tempo il prof. Michele Bellesi, professore associato presso la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, che ora sta sviluppando un nuovo progetto volto alla valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale, con particolare attenzione, in questo caso, alla popolazione del cratere.
"Il progetto – sottolinea il prof. Bellesi – ha lo scopo di valutare l'impatto di eventi catastrofici come un sisma o l'attuale pandemia sulla salute mentale della popolazione colpita. In collaborazione con la prof.ssa Emanuela Merelli della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam e il Dr. Giulio Bernardi della Scuola IMT Alti Studi Lucca, stiamo sviluppando un’APP per telefoni cellulari chiamata Sogniario (nome derivato dalla sintesi di sogni e diario) per registrare e catalogare i sogni e prendere nota della qualità del sonno”.
Sogniario permetterà al team di ricercatori di costruire un archivio di dati riguardanti i sogni e il sonno che non ha precedenti sul territorio italiano. Grazie poi a innovative tecniche di analisi della neuro-linguistica computazionale applicate a grandi masse di dati, quali sono i Big Data, il gruppo coordinato dal prof. Bellesi proverà ad estrapolare fattori predittivi dello stato di salute cognitivo e ed emotivo della popolazione di riferimento partendo dall'esame del contenuto dei sogni e dalla qualità soggettiva del sonno.
“L'obiettivo – conclude il prof. Bellesi – è quello di creare uno strumento semplice e automatizzato che possa aiutare a misurare l'impatto di eventi catastrofici sulla salute mentale di intere popolazioni e che consenta di incrementare l'efficacia delle tecniche di intervento post-disastro indirizzandole verso le fasce di popolazioni più vulnerabili”.
Il prof. Bellesi è un eccellente esempio di “rientro dei cervelli”; dopo aver conseguito il dottorato di ricerca ha avuto l’opportunità di lavorare al Center for Sleep and Consciousness presso l'Università del Wisconsin-Madison, per proseguire poi la sua attività di ricerca all’Università di Bristol, in un team di fama internazionale.
Ha scelto però di tornare in Italia e di mettere a disposizione il suo know-how scientifico per far crescere la ricerca nel nostro Paese, ed in Unicam in particolare.
All’Auditorium della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti si è svolta nei giorni scorsi la terza tavola rotonda online, preceduta da quelle organizzate da Stoccolma e Praga, all’interno del progetto comunitario Epic a cui il Comune di Macerata ha aderito.
Epic si occupa di far emergere e condividere le buone prassi metodologiche rispetto all’accoglienza e all’integrazione dei minori stranieri non accompagnati sul territorio con l’ obiettivo di mettere in comune la capacità di inclusione e cura dei vari territori nazionali e internazionali e delle diverse associazioni partner del progetto.
Nella Roundtable, coordinata da Milena Foglia dei Servizi sociali del Comune di Macerata, si è data voce ai partner attivamente coinvolti nella realizzazione del progetto “Famiglie a colori” che prevede percorsi strutturati di accoglienza e inclusione sociale, abitativa e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati rintracciati sul territorio maceratese e inseriti nei percorsi di affido familiare.
“Il progetto ‘Famiglie a colori’ – è intervenuta l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro – non solo va implementato ma soprattutto reso maggiormente visibile a livello comunicativo, affinché questo sistema d’integrazione, che permette uno sviluppo più efficace delle potenzialità umane delle persone a cui si rivolge, possa diffondersi il più possibile come esempio di buona prassi a livello nazionale e internazionale. L’accoglienza non è solo un dovere imposto dalla legge, ma un dovere morale.”
Ad avviare le relazioni della tavola rotonda è stata la referente dell’Area famiglia, infanzia e adolescenza dei Servizi sociali del Comune, Marika di Prodi, che ha raccontato l’avvio del progetto “Famiglie a colori” e di come questo percorso coinvolgente non è scritto sulla carta ma è il racconto di una storia, nata dal rapporto di fiducia tra il Servizio Sociale del Comune di Macerata e l’intera comunità maceratese. Il disegno progettuale si propone, in maniera innovativa rispetto all’accoglienza tradizionale dei minori stranieri non accompagnati nelle comunità educative, di sviluppare percorsi di accoglienza in famiglia quale luogo sicuro per ognuno di noi
I partner del progetto hanno illustrato, sotto varie sfaccettature, le numerose iniziative di accoglienza, integrazione e inclusione sociale dei ragazzi minorenni sul territorio maceratese, tra cui l’Associazione Piombini Sensini che si occupa di garantire in emergenza l’accoglienza dei minori presso la comunità Il Girasole, il Centro di Ascolto e prima Accoglienza che ha sviluppato sub progetti artistici oltre che garantito percorsi di integrazione dopo la maggiore età dei ragazzi, l’artista Stefano Calisti che ha rappresentato la varietà dei colori del progetto in una sua opera d’arte, l’imprenditrice maceratese che ha aperto le porte della sua azienda offrendo lavoro a cinque ragazzi, Cristina Parolisi, tutore legali degli MSNA, che ha sottolineato la parità dei diritti che in Italia vengono garantiti a tutti minorenni. Gli educatori professionali, Umberto e Diego e la rappresentante del servizio civile, Arianna Stampone, hanno contribuito ad arricchire i percorsi di conoscenza del territorio maceratese ai ragazzi e ad affiancarli ai contesti formativi e professionali grazie ai quali la maggior parte di loro è riuscita ad integrarsi nel nostro tessuto sociale.
Particolarmente intense ed emozionanti sono state le testimonianze della coppia, Silvia ed Eraldo, che ha accolto nella loro famiglia tre minori stranieri e di Ernest, un ex minore adolescente che è riuscito a realizzarsi professionalmente ma soprattutto ad assecondare il suo profondo bisogno d’istruzione proprio grazie al progetto “Famiglie a colori”.
A conclusione della roundtable il Dirigente del Servizio Welfare e Cultura, Gianluca Puliti, ha sottolineato non solo la validità etica del progetto, che si fonda sulla passione degli operatori coinvolti e sull’energia delle famiglie e dei ragazzi che sono il vero cuore del progetto ma anche la sua virtuosità per il risparmio economico che ha rappresentato e rappresenta per l’amministrazione comunale.
L’Università di Camerino e gli altri Atenei delle Marche hanno adottato una serie di misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19 che consentono di poter proseguire nella massima sicurezza lo svolgimento delle attività didattiche anche in presenza, senza dover ricorrere alla sola modalità telematica: è quanto hanno stabilito all’unanimità i Rettori dei quattro Atenei marchigiani nel corso della riunione del Comitato Regionale di Coordinamento dei Rettori delle Università Marchigiane (C.R.U.M.) tenutasi ieri mattina e coordinata dal Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari.
“Le misure di sicurezza adottate dal nostro Ateneo – sottolinea il Rettore Pettinari – sono state precise e puntuali: dopo aver effettuato una attenta ricognizione di tutte le aule e dei laboratori didattici in tutte le nostre sedi, ne è stata definita la capienza, è stata predisposta un'apposita segnaletica per i posti utilizzabili al fine di garantire il distanziamento, sono stati segnalati anche i percorsi di accesso ed uscita dalle aule, agli ingressi di ogni struttura, delle aule e dei laboratori sono stati posizionati dispenser per la sanificazione delle mani, sono stati definiti puntuali piani per la pulizia, sanificazione ed aerazione dei locali, è stata realizzata una app, YoUnicam, proprio da due nostri studenti, che consente la rilevazione delle presenze e l’assegnazione del posto in aula, è stato istituito un Covid Team coordinato dal prof. Francesco Amenta, medico chirurgo e Direttore della nostra Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, in collaborazione con Contram spa sono stati potenziati i trasporti con l’attivazione di corse dedicate. Dal 28 settembre sono iniziate, quindi, le attività didattiche in presenza, pur mantenendo anche la modalità telematica, che si stanno svolgendo nella massima sicurezza con regolarità e serenità per tutti, ed è nostro intento per il momento proseguire in questo modo”.
“Permettetemi un ringraziamento particolare – prosegue il Rettore Pettinari – sia ai nostri studenti che a tutti i docenti ed al personale tecnico e amministrativo, per l’impegno e per la serietà con cui stanno adempiendo ai loro rispettivi compiti, attenendosi scrupolosamente a tutte le indicazioni previste dai nostri protocolli: si tratta di un piccolo sforzo che facciamo per noi, per i nostri familiari, per i nostri amici”.
Tutti gli Atenei proseguiranno naturalmente nel costante monitoraggio del quadro pandemico territoriale raccordandosi con le competenti autorità regionali, tenendo anche conto delle situazioni territoriali peculiari e delle specifiche caratteristiche dei singoli Atenei, in relazione all’evoluzione epidemiologica.
“Il quadro della ricostruzione è cambiato. Governo e Parlamento ci hanno dato nuovi strumenti, più semplici ed efficaci, e nuovi fondi, perché c’è un impegno a mettere 1,6 miliardi nella Legge di Bilancio per finanziare le opere pubbliche, ed altre cospicue risorse nel Recovery Plan. Le nuove Ordinanze, che hanno attuato questa semplificazione, stanno funzionando e siamo a un punto di svolta. La ricostruzione oggi può davvero partire, e i sindaci devono avere un ruolo essenziale in questa fase, anche per informare e sensibilizzare i cittadini sui loro diritti e sui doveri, dalla possibilità di usare questi nuovi strumenti, alla necessità di rispettare le scadenze”.
Lo ha detto il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, partecipando oggi ad un incontro organizzato dall’Anci Marche con circa cento sindaci dei comuni marchigiani colpiti dal sisma. Le Marche sono la regione più colpita dal sisma del 2016, con 87 comuni che rientrano nel cratere, ed altri cento che hanno comunque subito danni. Nella Regione sono state censiti oltre 45 mila edifici inagibili, due terzi dei quali con danni gravi.
“Insieme dobbiamo riuscire a invertire il corso di questa fin qui lentissima ricostruzione. Servono anche azioni concrete e approfondite – ha ricordato Legnini ai sindaci – per informare i cittadini. Il 30 novembre scade il termine perentorio per presentare le domande di contributo alla riparazione dei danni lievi. Mancano ancora molte domande: i cittadini avranno problemi se non rispetteranno questa scadenza, e di conseguenza li avranno anche i sindaci”.
In questi giorni, ha ricordato il Commissario Legnini, è aperta la finestra che consente a cittadini e tecnici di recuperare le pratiche già presentate e aderire alla nuova procedura semplificata dell’Ordinanza 100 “che sta funzionando, perché si arriva in media ad ottenere il contributo in 65 giorni, nulla rispetto ai tempi biblici del passato, ed è un’opportunità che va colta per accelerare il rientro dei cittadini nelle case”.
“Siamo a un tornante decisivo, e un ruolo essenziale lo hanno anche i professionisti e i tecnici che preparano i progetti. Siamo andati incontro alle loro richieste, anche con l’applicazione delle tariffe dell’equo compenso. Ora devono presentare le pratiche” ha detto il Commissario, annunciando la prossima emanazione di tre Ordinanze, le ultime di razionalizzazione della normativa prima del Testo Unico.
Una di queste riguarderà l’uso dei poteri speciali in deroga che sono stati conferiti al Commissario per la realizzazione di opere prioritarie e complesse, ma anche per la ricostruzione dei centri storici dei comuni più colpiti. “Pensiamo di attribuire la capacità di agire in deroga ai soggetti attuatori, quindi anche ai comuni. Voi sindaci potrete così agire rapidamente ed in sicurezza, protetti dall’ombrello dell’Ordinanza del Commissario. Sarete voi però a chiedere di attivare questi poteri”.
Nel pomeriggio Legnini ha partecipato ad un altro incontro in videoconferenza con i cittadini di Amatrice, organizzato dal Comitato Civico 3 e 36 proprio sui nuovi strumenti per la ricostruzione della città, rasa al suolo dal sisma del 24 agosto di quattro anni fa.
Al centro del confronto le opportunità dei nuovi Programmi Straordinari di Ricostruzione rispetto ai tradizionali strumenti urbanistici.
Il Comune di Recanati protagonista al LuBeC 2020 di Lucca sul tema "Welfare culturale tra salute e società sostenibile" con l’indagine in atto finalizzata a mappare lo stato dell’arte sull’influenza che la cultura del territorio ha sul benessere delle persone.
“Stiamo creando a Recanati un coordinamento regionale per sviluppare policy sul tema della Cultura che genera benessere – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Il progetto ha coinvolto duecento operatori della cultura e del sociale in un percorso di conoscenza, formazione e progettazione che intende fornire strumenti condivisi per la prossima programmazione regionale e che potrebbe essere di esempio per le altre Regioni.”
L’iniziativa, partita da Recanati da un’idea dell’Assessora alle Culture Rita Soccio in collaborazione con la Regione Marche, curata da Promo PA Fondazione, che da anni lavora sul tema, ha mappato in questi mesi lo stato dell’arte dei progetti tra cultura e benessere sul territorio marchigiano, nella prospettiva di costruire, partendo dall'esistente – competenze, esperienze, bisogni territoriali −, veri e propri servizi di welfare al cittadino.
“Siamo stati invitati a LuBeC di Lucca per il nostro progetto di nuovo Welfare Culturale.- ha detto l’Assessora alle Culture Rita Soccio - Il nostro è un esempio nazionale che si innesca in una rete di città che stanno sperimentando nuovi processi di sistemi sociali che hanno come protagonista l’attività culturale, ormai riconosciuta come valore curativo e formativo per le comunità. In queste due giornate di studio è stato ribadito come ormai è scientificamente provato che la cultura non solo far star bene ma che allunga la vita dei cittadini di 10-15 anni. Finalmente anche in Italia molti enti si stanno occupando di questi temi ed è ora che anche la politica faccia la sua parte. Recanati è pronta per essere una delle città protagoniste a livello nazionale.”
"Il termine 'welfare culturale' è entrato ormai nel linguaggio comune – ha affermato Francesca Velani, vice presidente di Promo PA Fondazione e direttore LuBeC - La capacità delle esperienze culturali di influenzare il comportamento degli individui in termini di felicità personale e di serenità psico-fisica con ricadute sulla comunità, è finalmente riconosciuta anche in Italia. L'arte può influenzare la dinamica delle nostre cellule staminali. La musica e la parola possono raggiungerle in ogni organo e tessuto, stimolandone il differenziamento e rendendole capaci di avviare addirittura un processo di autoguarigione secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB), che ha portato a un brevetto congiunto dell'Università di Bologna e della California aprendo le frontiere dell'art therapy.”
L'organizzazione mondiale della sanità considera la cultura tra i determinanti sociali della salute con un impatto sul benessere e l'Istat, come ha ricordato Gaetano Scognamiglio , Presidente della Fondazione Promo P.A. , che organizza LuBeC, inserisce fra i 12 domini del rapporto 'Benessere e sostenibilità', anche paesaggio e patrimonio culturale, istruzione e formazione, relazioni sociali, innovazione, ricerca e creatività.
Ancora un premio prestigiosissimo ad uno studente del corso di laurea in Disegno Industriale e Ambientale-DISIA della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino.
Dopo i risultati ottenuti un anno fa al James Dyson Award con un progetto vincitore e due progetti finalisti a livello nazionale da studenti del terzo anno del DISIA, quest'anno con il suo progetto di tesi di laurea un altro studente del corso di laurea in Disegno Industriale e Ambientale, Gianmarco Gatti, si è aggiudicato il "premio dei premi" nell'ambito del design: il XXVI Compasso d'Oro ADI - Targa Giovani, il premio più autorevole e importante a livello internazionale che possa ricevere un giovane designer e che viene assegnato ogni due anni dall’ADI-Associazione per il Disegno Industriale per valorizzare la qualità del design italiano.
Il successo è stato reso possibile grazie al progetto “Tetraodon. Sistema di protezione individuale dalle valanghe”, esito della tesi di laurea del dott. Gatti che ha avuto come relatrice la prof.ssa Lucia Pietroni.
Questo importante riconoscimento è stato attribuito ad un progetto costituito da un sistema di protezione individuale che mira ad aumentare la probabilità̀ di sopravvivenza, in caso di valanghe, riducendo al minimo i fattori di rischio mortale. Il dispositivo è rappresentato da un corpetto regolabile dotato di airbag che permette il trasporto di oggetti per l’autosoccorso.
Come altri sistemi di airbag, Tetraodon sfrutta il principio fisico/dinamico della segregazione inversa, che si sviluppa quando le vibrazioni causate da una sollecitazione esterna portano il materiale granulare più piccolo a trasportare i granuli più grandi e voluminosi in superficie.
Si tratta di un sistema bioispirato a specie marine, in questo caso ai tetraodontidi, comunemente conosciuti come “pesce palla”, che ne hanno ispirato il nome.
Il progetto è stato realizzato anche con il supporto scientifico dell’Institute for Snow and Avalanche Research SLF” di Davos, di esperti del CAI, nivologi del centro funzionale e professori della Scuola Normale di Pisa.
“Sono naturalmente molto soddisfatto e pieno di orgoglio – ha sottolineato il dott. Gianmarco Gatti – per aver ottenuto questo riconoscimento, uno dei più importanti per i giovani designer. È stato un progetto molto impegnativo, ma che mi ha dato grandi soddisfazioni e per questo ringrazio molto la prof.ssa Lucia Pietroni ed Unicam. Nel prossimo futuro spero di poter proseguire a lavorare nell’innovazione, progettando prodotti con una forte componente innovativa in tutti i settori”.
“È stato veramente un grande onore – ha affermato la prof.ssa Lucia Pietroni – aver ricevuto questo premio, il più prestigioso a livello internazionale per i designer, anche in considerazione del fatto che in questa edizione la giuria, presieduta da Denis Santachiara, ha dato molto valore al design per la sostenibilità, per la salute, la sicurezza e l’utilità sociale ed il progetto di Gatti si inserisce pienamente in questo ambito, con un approccio al design orientato all’innovazione”.
“Per la nostra Scuola di Architettura e Design e per il corso di laurea in Disegno industriale e Ambientale – ha proseguito la prof.ssa Pietroni – è importante potersi confrontare, attraverso questi strumenti così prestigiosi, con differenti metodi e approcci didattici e percorsi formativi erogati nell’ambito del design industriale da altre istituzioni pubbliche e private. Siamo pertanto onorati che i nostri studenti ottengano questi riconoscimenti, che rappresentano un po’ anche il senso del nostro mestiere, quello di vedere i nostri giovani essere competitivi ed apprezzati a livello sia nazionale che internazionale".
Ancora fumata nera per il sostegno ad un alunno disabile nella scuola secondaria di primo grado di Pieve Torina. “Sono due settimane che è iniziato il nuovo anno scolastico ed ancora mio figlio non ha potuto ricevere quel servizio che gli spetta di diritto. Posso capire le difficoltà all’avvio della scuola, difficoltà che si ripetono ogni anno, ma ormai sono passate due settimane e siamo ancora fermi a soluzioni provvisorie”.
Sonia, questo il nome della madre dell’alunno, si è rivolta al sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che prontamente si è mosso per cercare una soluzione al problema. Al momento il bambino è seguito a scuola da un assistente sociale, e delle 18 ore di insegnamento di sostegno che gli spettano di diritto glie ne sono state assegnate soltanto 6. “Un peccato – prosegue la madre – perché mio figlio ha una grande voglia di apprendere e privarlo di questa opportunità rappresenta il non riconoscimento dei suoi diritti”.
Sulla questione il sindaco Gentilucci ha chiesto chiarimenti al dirigente scolastico facente funzione, Maurizio Cavallaro, perché attivasse tutte le procedure per arrivare alla definizione di una soluzione rapida e positiva della vicenda. “Ad oggi registriamo qualche timido passo avanti, ma non sufficiente. Capiamo le difficoltà di Sonia e chiediamo all’ufficio scolastico provinciale e regionale di accelerare per arrivare finalmente alla nomina dell’insegnante di sostegno. Alternativamente, di assegnare le ore mancanti di sostegno all’istituto scolastico perché provveda a reperire eventuali altre professionalità. Pretendiamo una attenzione al caso specifico ma anche all’istituzione scuola in un paese, Pieve Torina, che sta difendendo il diritto ad avere un presidio scolastico certo per rilanciare una opportunità di futuro per le famiglie.
Se passiamo sopra al diritto dei singoli perdiamo di vista l’obiettivo più ampio di una scuola per tutti come sancito dalla Costituzione. Per questo domani mattina alle ore 8:30 faremo un sit in davanti all’ingresso della scuola perché le istituzioni scolastiche, ai diversi livelli, siano sollecitate a dare una risposta alle legittime richieste di una madre e di una comunità”.