Sarà una serata di musica e solidarietà in cui cantanti, musicisti e ballerini saranno impegnati nei più celebri brani d’opera ma anche in famose canzoni d’autore, immortali colonne sonore e qualche sorpresa: “E lucevan le stelle” riunirà sul palcoscenico dello Sferisterio, nel giorno del suo compleanno – l’arena maceratese venne inaugurata infatti il 5 settembre 1829 con una partita di palla al bracciale per poi diventare teatro d’opera nel 1921 – un ampio gruppo di artisti che arriveranno a Macerata per sostenere una nuova causa della Fondazione Andrea Bocelli con partner grant maker la Fondazione Mediolanum Onlus, pronta a raddoppiare fino ad un massimo di 50.000 euro il ricavato della serata per il progetto di ricostruzione della sede di San Ginesio dell’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano, in accordo con il Commissario Straordinario per la Ricostruzione.
La serata allo Sferisterio, firmata come autore da Davide Corallo, sarà divisa in due parti: la prima, presentata da Paolo Notari, sarà dedicata soprattutto al repertorio classico e operistico, la seconda, affidata invece a Serena Autieri, porterà sul palcoscenico il mondo del musical, del cinema e della canzone d’autore.
La locandina degli ospiti, tutti particolarmente sensibili alla causa, e da tempo al fianco della Fondazione Andrea Bocelli per varie iniziative, si completa con le presenze dell’étoile Eleonora Abbagnato, del flautista Andrea Griminelli e della cantante Ilaria Della Bidia, i quali si aggiungono ai già annunciati Ramin Bahrami (pianoforte), Anastasiya Petryshak (violino), Giovanni Caccamo (cantautore) e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta per l’occasione da Beatrice Venezi.
Quindi i Giovani di ABF: il soprano Clara Barbier Serrano, il pianista Xing Chang, la sassofonista Eleonora Fiorentini e l’Orchestra di Fiati “Città di Camerino” diretta da Vincenzo Correnti. Le coreografie sono firmate da Kristian Cellini. Naturalmente è prevista la partecipazione straordinaria di Andrea Bocelli.
"Con slancio e generosità – commenta il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli – sono tante le persone che si sono messe a disposizione per la riuscita dell'evento e per questo le ringrazio. Non poteva esserci momento migliore per celebrare il compleanno dello Sferisterio e per dimostrare la vicinanza della città capoluogo a tutto il territorio che, partendo anche da iniziative come queste, deve riscoprirsi sempre più unito e solidale. Andrea Bocelli, insieme alle tante persone che collaborano con la fondazione che porta il suo nome, per la quarta volta ha scelto di essere vicino alle popolazione colpite dal sisma e in particolare ai giovani; l'arte quindi a servizio dei cittadini ha nuovamente mostrato non solo la sua valenza culturale ma anche sociale".
La Fondazione Mediolanum Onlus, dopo il supporto ai progetti di ricostruzione ABF nei Comuni di Sarnano e Muccia, ha scelto di essere vicina al territorio marchigiano anche in questa occasione. "In continuità con quanto già realizzato, con gioia abbiamo accolto l’appello della Andrea Bocelli Foundation – dichiara Sara Doris, presidente di Fondazione Mediolanum Onlus – per contribuire a sostenere il nuovo progetto di ricostruzione rivolto ai giovani in un territorio così duramente colpito dal sisma del 2016, e doppiamente colpito a seguito della pandemia. Una scommessa che solo insieme si può vincere per restituire normalità e un futuro a questi ragazzi e ragazze che saranno gli adulti di domani".
“Ricostruire le comunità” è il titolo di una iniziativa che va avanti ormai da 5 anni nel territorio del sisma 2016.
Si tratta di una serie di 10 progetti che l’Unione Sportiva Acli ha realizzato nel territorio di 8 comuni utilizzando lo sport come strumento di ripartenza per favorire la ripresa delle attività ed il ritorno alla normalità delle aree colpite dal sisma.
Le attività dell’U.S. Acli non si sono mai fermate in questi 5 anni e sono state portate avanti con continuità assicurando a cittadini di ogni età la partecipazione gratuita ad una lunga serie di manifestazioni, eventi e corsi sportivi di vario genere che hanno coinvolto migliaia di persone.
Tra l’altro il 2020 ed il 2021 sono stati caratterizzati dal Covid19 e questo ha complicato lo svolgimento di diverse attività che sono state comunque svolte in modalità on line al fine di garantire la pratica dello sport anche nella propria abitazione sia nel periodo del lockdown sia nei periodi delle zone rosse e arancioni.
In questo periodo, grazie al lavoro coordinato di U.S. Acli Marche ed U.S. Acli provinciali di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, ad esempio, sono in fase di svolgimento ben 6 progetti che sono stati finanziati dalla Regione Marche ai sensi della L.R. 5/2012 dedicata al “Sostegno per la ripresa dell’attività sportiva nelle aree colpite dal sisma” alle amministrazioni comunali di Venarotta, Offida, Folignano, Treia, Pioraco e Castorano ma che coinvolgono anche il territorio dei comuni di Palmiano e Maltignano.
A Venarotta, grazie al progetto “Movimento & Salute 3.0”, per i cittadini di Venarotta e Palmiano c’è la possibilità settimanalmente di partecipare a camminate di gruppo o a un corso gratuito di attività motoria e ginnastica dolce.
A Pioraco con “Libertà di movimento” i cittadini sono stati coinvolti in lezioni di nordic walking e lezioni e partite libere di scacchi oltre che a un evento plastic free di sensibilizzazione sull’inquinamento da plastica.
A Castorano nei mesi di giugno e luglio, grazie a “Castorano e lo sport 2021” si sono svolte lezioni gratuite di yoga e di superjump.
A Treia nel periodo estivo, all’interno di “Sport a Treia 2021” ci sono state lezioni di nordic walking e camminate serali mentre a settembre sono previste lezioni e partite libere di scacchi.
A Folignano e Maltignano grazie a “In corpore sano” sono state organizzate attività di yoga per bambini e adulti oltre che camminate di gruppo ed una camminata naturalistica.
Per quanto riguarda Offida, invece, all’interno di “Destinazione benessere Sport Offida 2021” sono ancora in corso lezioni di yoga e di pilates, partite libere e lezioni di scacchi e camminate culturali serali.
Le attività dei 6 progetti andranno comunque avanti fino al 30 settembre 2021 e per conoscerne il programma si può consultare la pagina facebook dell’Unione Sportiva Acli Marche.
Una lectio magistralis indimenticabile in cui Vittorio Sgarbi ha letto e commentato i versi più belli dell’amore celebrato da Dante nella Divina Commedia con il supporto di opere d’arte che sono state proiettate e commentate nel corso dello spettacolo.
Sgarbi ha iniziato il suo spettacolo parlando del sentimento dell’amore nella poesia partendo dall’amore di Petrarca per Laura, di Dante per Beatrice per arrivare a Leopardi e a Montale. ‘La poesia sembra essersi arrestata dagli anni ’50 in poi. Al suo posto troviamo l’amore nelle canzoni dei cantautori più importanti d’Italia. Ognuno di noi ha avuto un amore incompiuto o infelice che ci ha fatto ricordare i versi di Dante, Petrarca e Leopardi. Colonne sonore che fermano dei punti importanti nella nostra vita di adolescenti’. Così è iniziato il racconto andato in scena domenica sera 8 agosto diretto da Vittorio Sgarbi ‘Dante e l’Amore’. Poi sono state lette e commentate le pagine più belle della Divina Commedia in cui anime dannate e beate si alternano nella Commedia dantesca. Il più commuovente e sentito emotivamente da Sgarbi e da tutto il pubblico presente è l’amore fra i marchigiani Paolo e Francesca. ‘Una storia struggente di amanti uccisi per mano del marito di lei, in cui quel primo bacio ‘tremante’ si consuma per arrivare immediatamente alla morte. E seppur collocati da Dante nell’Inferno, Dante non giudica, ma anzi prova tenerezza e commozione tanto che alla fine del racconto cade svenuto’.
Il secondo blocco della narrazione ‘sgarbiana’ è proseguito con il canto V del Purgatorio con la triste vicenda di Pia dei Tolomei, in cui Pia chiede a Dante di non essere dimenticata: "Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma:salsi colui che 'nnanellata pria disposando m'avea con la sua gemma".
Il terzo blocco ha riguardato Piccarda e il III Canto del Paradiso. ‘Una figura femminile e perfetta che non anela a niente più di ciò che ha perché deciso da Dio. Una donna che raggiunge per me la perfezione, anzi è la mia donna ideale che forse ho trovato, riferendosi alla compagna di sempre l’ex modella Sabrina Colle – ha scherzato Sgarbi – ella non chiede nulla e vive perfettamente nella compiutezza di Dio’.
Un lunghissimo applauso ha concluso le due serate del Festival dedicato a Dante nel 700° anniversario della sua morte che l’amministrazione comunale e il sindaco Ciarapica ha fortemente voluto e che ha realizzato grazie alla collaborazione dell’Azienda dei Teatri di Civitanova. Il sindaco, inoltre, dopo le disposizioni andate in vigore il 6 di agosto sull’obbligatorietà di poter assistere agli spettacoli anche all’aperto con il Green Pass, si è immediatamente attivato facendo collocare un bus per effettuare tamponi rapidi ad un prezzo calmierato di soli 12 euro pur di far partecipare allo spettacolo tutti, compresi coloro che non erano forniti di carta verde.
Al termine Sgarbi, accompagnato dal Sindaco Fabrizio Ciarapica, ha visitato la mostra dei pittori e scultori presenti con le loro opere nel Giardino delle Palazzine Liberty adiacenti all’Arena Varco sul Mare. Il critico d’arte ha guardato con interesse le opere esposte, ha dato consigli agli artisti presenti e si è complimentato con l’artista Daria Castelli per la bella mostra. Molti espositori e cittadini presenti hanno voluto da Sgarbi selfie e autografi.
La serata si è conclusa alla Locanda Fontezzoppa capitanata dal Sindaco Ciarapica con pochi invitati amici di Sgarbi e la compagna Sabrina Colle ideatrice del festival e della mostra su Listri a Civitanova Alta. Fra gli altri è stato presente anche il potentino Raffaele Curi, già direttore per molti anni del Festival di Spoleto con Gian Carlo Menotti e ora direttore artistico della Fondazione Alda Fendi per cui organizza mostre e spettacoli a Roma di grande richiamo sia di pubblico che di critica.
Sarà un ritorno sui prati al femminile quello che segnerà la chiusura della quinta edizione di RisorgiMarche. Martedì 31 agosto, in località Fontanelle tra i Comuni di Sarnano e Amandola, il festival ospiterà la cantautrice siciliana Levante con il suo tour “Dall’Alba al Tramonto LIVE”.
Considerata l’unica artista italiana in grado di condensare in sé la cantautrice impegnata e l’icona pop, tracciando una strada mai battuta, Claudia Lagona - in arte Levante - ha pubblicato quattro album di grande successo, calcato centinaia di palchi in Italia e in Europa, ed è stata giudice del programma tv X Factor, oltre che in gara a Sanremo 2020 con un brano presto divenuto una hit. Oltre alla carriera musicale, Levante è anche una scrittrice affermata: per Rizzoli ha pubblicato tre romanzi.
I biglietti per il concerto di Levante sono già acquistabili on line sul circuito Ciaotickets al seguente link https://www.ciaotickets.com/biglietti/levante-risorgimarche-2021
L’apertura dei punti vendita, invece, partirà alle ore 12:30 di martedì 20 luglio.
Ad annunciare il nuovo evento sono Neri Marcorè e Giambattista Tofoni, rispettivamente direttore artistico e direttore esecutivo della manifestazione nata a sostegno delle comunità colpite dai terremoti del 2016.
“RisorgiMarche non poteva che ritornare alle proprie origini - ribadisce Marcorè -, a quel format che ha sempre visto una piena simbiosi tra pubblico, artisti e natura. E ospitare un’artista creativa e sensibile come Levante è per tutti noi motivo di orgoglio, la spinta giusta che ci rimetterà in cammino a fine agosto lungo quei sentieri che hanno segnato la nostra storia e, soprattutto, la storia di questi territori meravigliosi. Un ringraziamento speciale va ai Comuni di Sarnano e Amandola, sempre propositivi e collaborativi, con i quali si è instaurato un rapporto di fiducia che, ne siamo certi, permetterà di garantire ulteriori proposte culturali di alto livello”.
“Come accaduto anche per altre importanti manifestazioni nazionali, che insieme a RisorgiMarche hanno dato vita alla rete italiana dei festival in montagna - ricorda Tofoni - abbiamo lavorato convinti di tornare a rivivere quella dimensione che, prima dell’emergenza sanitaria, aveva permesso a decine di migliaia di persone di scoprire luoghi incantevoli dell’area montana. Torniamo a farlo insieme a Levante, ovviamente nel pieno rispetto delle normative vigenti e, come avvenuto in tutte le precedenti edizioni, del luogo che abbiamo scelto e che già nel 2019 aveva visto protagonista Marco Mengoni di un’indimenticabile giornata”.
“Sin dalla prima edizione abbiamo sempre aderito con entusiasmo - rimarca Luca Piergentili, sindaco di Sarnano - perché abbiamo compreso l'importanza di RisorgiMarche, rimasta la stessa nonostante la manifestazione si sia nel tempo evoluta. Il fatto di portare gente nel nostro territorio ci fa assolutamente piacere. Inoltre, il nostro sarà l'unico concerto che si svolgerà con la vecchia modalità, in un luogo bellissimo e immersi nella natura. Non vediamo l'ora di accogliere chi vorrà venire a trovarci, approfittandone per vedere le altre attrattive che ha il nostro paese dal punto di vista ambientale e storico. Ringrazio Marcorè e Tofoni per quanto fatto in questi anni e per quello che stanno facendo in questa quinta edizione”.
“Voglio esprimere il piacere e la felicità per il fatto che RisorgiMarche torni nella montagna dei Sibillini - prosegue il primo cittadino di Amandola, Adolfo Marinangeli -. Con l’organizzazione c’è sempre stato un rapporto ottimo e anche quest’anno è stata riconfermata la grande attenzione per le aree del cratere sismico. Sarà un ulteriore segnale di amicizia e di vicinanza, anche con il collega Piergentili con il quale si rinnova un accordo che ci ha portato a vivere una tappa stupenda nel 2019, sintomo di una rete della montagna sempre più efficiente. RisorgiMarche, inoltre, ha fatto conoscere le nostre zone come non avrebbe fatto nessun altro e per questo come Amministrazione comunale abbiamo scelto di fare sforzi importanti per accoglierla sin dal 2017. Purtroppo, lo scorso anno per motivi burocratici non è stato possibile, ma adesso siamo pronti a goderci una giornata che si preannuncia straordinaria”.
Il Comune e le Terme di Sarnano, con il patrocinio della Regione Marche e dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche promuovono il Festival nazionale del giornalismo “art.21” dedicato alla memoria del giornalista marchigiano, già vicepresidente della Rai, Leo Birzoli in programma a Sarnano dal 16 al 18 luglio 2021.
Direttore artistico del Festival “art. 21” il giornalista Attilio Romita, storico volto del Tg1 delle 20. Organizzazione a cura della Like Partners di Maurizio Tosoroni.
L’evento è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, ospitata a Palazzo Raffaello dalla Regione Marche, dall’Assessore Guido Castelli, dal Direttore artistico del Premio Attilio Romita, dal Sindaco di Sarnano Luca Piergentili, dal Presidente delle Terme di Sarnano Marco Nacciarriti, dal Presidente dell’Istao Pietro Marcolini, dal Presidente dell’ODG Marche Franco Elisei.
A Sarnano, per tre giorni, si discuterà di libertà di stampa e reputazione dei cittadini alla luce del dibattito sul reato di diffamazione. Giornalisti, intellettuali, opinion maker analizzeranno anche il ruolo dell’informazione durante il periodo della pandemia e con Michele Mirabella discuteranno di covid e divulgazione scientifica. Una sessione centrale del programma prevede uno spazio dedicato alle donne, “giornaliste coraggiose” alle quali è dedicata anche una sezione del premio.
Scopo del Festival è analizzare le trasformazione in atto nel mondo dell’informazione alla luce dell’art. 21 della Costituzione che così recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Un articolo fondamentale, che fa da architrave della struttura democratica del Paese, perché la libertà di espressione è a fondamento delle società democratiche e i Padri costituenti, definendo che la ”stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni e a censure” hanno teso a designare i paradigmi della nascente democrazia dopo la lunga notte buia della dittatura.
Un diritto questo che va salvaguardato in un mondo in rapido mutamento, che rende sempre più complesso il panorama del sistema dell’informazione.
L’obiettivo del Festival, quindi, è quello che analizzare concretamente, la doppia faccia del rapporto tra libertà-democrazia-media dal punto di vista di chi fa informazione professionalmente e dal punto di vista del cittadino, che ha il diritto ad una informazione libera, non manipolata e non manipolatrice. Un rapporto ricco di incognite e di buchi neri che risente di alcuni cambiamenti strutturali e di lungo periodo.
Il Premio prevede incontri con Paolo Borrometi, Francesco Giorgino, Augusto Minzolini, Leonardo Metalli, Giuseppe Brindisi, Marco Mazzocchi, Giampiero Mughini, Lisa Marzoli, Franco Elisei, Piergiorgio Severini, Daniele Rotondo, Paolo Digiannantonio, Asmae Dachan, Maria Pia Ammirati, Francesca Fagnani, Manuela Moreno e Carlo Verna.
Venerdì 16 luglio, ore 21.00
LA LIBERTA’ DI STAMPA: UN DIRITTO TUTELATO DALLA COSTITUZIONE, UN DOVERE DEONTOLOGICO NELL’INTERESSE DEI LETTORI
L’evento, coordinato dal giornalista del Tg2 Daniele Rotondo, vedrà la partecipazione di Paolo Borrometi, Giampiero Mughini, Agusto Minzolini, Marco Mazzocchi, Francesco Giorgino, Piergiorgio Severini e Franco Elisei.
I relatori effettueranno un’analisi delle trasformazioni in atto nel mondo dell’informazione alla luce dell’art.21 della Costituzione e quindi della libertà di espressione del proprio pensiero. L’obiettivo è quello di approfondire le condizioni in cui operano i giornalisti alla luce della rivoluzione tecnologica, della digitalizzazione della società e dalla nascita di nuovi canali informativi che alle volte sfuggono alle regole deontologiche e professionali.
Sabato 17 luglio, ore 10.00
DONNE CORAGGIOSE, GIORNALISTE IN PRIMA LINEA
L’evento intende mettere a fuoco il reale stato delle pari opportunità nel mondo del giornalismo.
Sarà coordinato dall’inviato del Tg1 Paolo Digiannantonio ed avrà come protagoniste giornaliste-testimonial dei rischi e delle difficoltà che una donna in prima linea sul fronte del giornalismo d’inchiesta incontra nella vita professionale.
All’evento hanno confermato la loro partecipazione: Asmae Dachan, Francesca Fagnani e Sara Lucaroni.
Sono previsti crediti formativi per i giornalisti iscritti all’ODG.
Sabato 17 luglio, ore 17.30
Covid e informazione. Dibattito con Michele Mirabella e gli autori del libro “L’ospite inatteso” Michele Cozzi e Attilio Romita.
Sabato 17 luglio, ore 21.15
Premio giornalistico intitolato a Leo Birzoli, sarnanese, già vicepresidente della Rai, destinato a giornalisti e scrittori che si sono distinti per la loro carriera professionale, che sarà assegnato dal comitato tecnico-scientifico, selezionato di anno in anno.
Domenica 18 luglio, ore 10.00
Premio giornalistico assegnato alle testate giornalistiche operanti sul territorio regionale.
L’Università di Macerata investe 340 mila euro per dottorati che contribuiscano allo sviluppo dei territori, favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani altamente qualificati.
L’Ateneo ha, infatti, previsto il co-finanziamento di dieci borse per percorsi di ricerca a tema vincolato, da svolgere in collaborazione con enti, aziende e istituzioni operanti sul territorio nazionale.
Unimc mette a disposizione una quota pari alla metà dell’importo della borsa, mentre il rimanente, pari a 34 mila euro, è a carico dell’ente o azienda.
“Questo cofinanziamento permette di connettere l’Università con il sistema produttivo, rafforzando l’interconnessione fra la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione del Paese”, sottolinea il rettore Francesco Adornato.
Cofinanziando una borsa, l’ente o l’azienda avrà la possibilità di ospitare nella propria sede, per metà della durata del corso, giovani altamente qualificati da dedicare a processi di ricerca e innovazione, nell’ottica di un interscambio di competenze e conoscenze. Possono, inoltre, essere previste agevolazioni fiscali in caso di erogazioni liberali o credito d’imposta per il finanziamento della ricerca.
“I nostri corsi, sottoposti negli ultimi anni a un processo di rinnovamento, sono stati riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca come Dottorati innovativi, una sorta di etichetta di qualità che ne evidenzia il carattere internazionale, interdisciplinare e intersettoriale”, spiega la direttrice della Scuola di dottorato Laura Melosi.
Come sottolinea la delegata del rettore alla ricerca e alla terza missione Francesca Spigarelli: “Il nostro Ateneo concorre alla sfida della ripresa post-pandemica, in un contesto europeo sempre più̀ orientato alla sostenibilità̀, all’innovazione digitale, alla transizione ecologica, al potenziamento dell’offerta di servizi di istruzione e cultura, agendo nella prospettiva umanistica che ne caratterizza la missione”.
I corsi attivi per il nuovo ciclo sono cinque, due dei quali in lingua inglese: Diritto e innovazione coordinato da Massimo Meccarelli; Formazione, patrimonio culturale e territori coordinato da Anna Ascenzi; Global studies. Justice, rights, politics coordinato da Benedetta Barbisan; Quantitative methods for policy evaluation coordianto da Luca De Benedictis; Umanesimo e tecnologie coordinato da Roberto Lambertini.
Enti o aziende possono proporsi come partner dell’Ateneo per costruire insieme progetti di formazione teorica e applicata entro il 30 giugno, rispondendo all’avviso pubblicato sul sito di ateneo unimc.it. Scade, invece, il 5 luglio il bando per concorrere a uno dei posti già con borsa di studio o senza borsa.
Lo Sferisterio potrà ampliare la capienza massima di spettatori. Lo ha deciso oggi la giunta regionale con una deliberazione proposta dall’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, con la quale si autorizza ad estendere il numero di spettatori il Comune di Macerata che aveva richiesto una deroga in tal senso lo scorso 26 maggio.
“È una risposta concreta ad una legittima esigenza – spiega l’assessore Latini – sulla quale abbiamo lavorato in sinergia con il sottosegretario alla Cultura, Borgonzoni e con il territorio: Università, Comune, Sovrintendente dello Sferisterio, Area vasta 3, per arrivare all’elaborazione di un documento che garantisca tutti gli aspetti, dalla sicurezza alla massima fruizione degli spettacoli che si svolgeranno nell’Arena".
La delibera approvata tiene conto delle linee guida per lo spettacolo dal vivo e il cinema che sono state approvate con ordinanza del ministro della Salute dello scorso 29 maggio e che consente proprio alle Regioni, sentite l’Azienda Sanitaria locale, di derogare al numero massimo di spettatori.
Come è noto, in base alla legislazione ad oggi vigente (DL 22 aprile 2021, n.52) è consentita la riapertura delle attività di spettacolo in zona gialla a “condizione che sia rispettata la distanza di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero degli spettatori non può comunque essere superiore a 1000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi per ogni singola sala”.
Tuttavia, in zona gialla, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e delle caratteristiche dei siti e degli eventi all’aperto, può essere stabilito un diverso numero massimo di spettatori, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottate dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.
In particolare, la deroga è stata adottata sulla base del parere espresso dall’Area Vasta 3 che, a seguito di sopralluogo presso l’Arena Sferisterio, ha autorizzato l’ampliamento dei posti. Il parere dell’Azienda sanitaria ha una validità temporanea perché è legato alla situazione attuale sia sotto il profilo sanitario-epidemiologico che normativo e quindi in futuro potrebbe variare.
Una festa di colori e di musica quella andata in scena lo scorso venerdì 4 giugno. I bambini dei plessi Betti e Salvo D’Acquisto dell'Istituto Comprensivo Betti si sono riuniti nell’Auditorium Benedetto XIII per il concerto finale dei progetti Orchestra e Prima Musica che da oltre 15 anni danno la possibilità ai giovani alunni di intraprendere un percorso musicale che li coinvolge a più livelli per i 5 anni di scuola primaria.
Uno spettacolo che l’anno scorso in piena pandemia ha comunque avuto come prodotto finale un filmato in cui tutti i bambini hanno cantato e suonato il tema di "Amarcord" di Federico Fellini registrandosi da casa.
Quest’anno scolastico è iniziato con la ricorrenza della nascita dello scrittore, pedagogista, giornalista, e poeta Gianni Rodari ed è questo leit motiv che ha fatto da traino nel corso dei mesi di lezione per arrivare alla preparazione dei brani che sono stati eseguiti dalle varie classi.
“Abbiamo iniziato il percorso con tanti dubbi e incertezze sulla fattibilità di un concerto finale in base all’evolversi di una situazione molto instabile a causa delle molte restrizioni e la continua mutazione delle regole di gestione scolastica” - ci dice Andrea Ercoli responsabile da due anni del progetto – “ma con la ferma consapevolezza che se le condizioni lo avessero permesso, avremmo dovuto dare a questi bambini il giusto riconoscimento per l’impegno e la dedizione che hanno dimostrato in un anno scolastico così difficoltoso e anomalo per la loro vita quotidiana”.
Ecco quindi che, in due spettacoli “gemelli” e con gli ingressi contingentati al limite, si sono potute ascoltare le filastrocche di G. Rodari messe in musica e cantate dalle classi prime e seconde per poi comporre una sezione alla volta la grande orchestra di strumenti, caratteristica peculiare di questo progetto. I violini, i violoncelli, i flauti e le chitarre nonché tutta la sezione ritmica hanno eseguito brani arrangiati ad hoc per loro come, ad esempio, le colonne sonore dello sceneggiato di Pinocchio di Comencini del 1972 passando per i grandi classici di animazione a firma Disney come Gli Aristogatti, La bella e la bestia e Il mago di Oz.
A chiudere un riuscitissimo estratto dalla Favola sinfonica di Pierino e il lupo di Prokofviev. Un sentito grazie va al dirigente scolastico Maurizio Cavallaro sempre molto attento e in prima linea per quanto riguarda l’educazione musicale nelle scuole di Camerino e a tutto il personale docente che ha sempre appoggiato ed affiancato tutto il percorso dei due progetti. Anche quest’anno i violini sono stati preparati dal M° Andrea Esposto, i violoncelli dal M° Angelo Casagrande, i flauti e le percussioni dal M° Arianna Aureli e in ultimo dal M° Alessandra Petrini.
La Maestra Sabrina Conocchioli ha curato i testi e la preparazione del coro delle seconde mentre Andrea Ercoli, responsabile del progetto, ha preparato il coro delle prime, la sezione delle chitarre e scritto tutti gli arrangiamenti dei brani eseguiti: “Il nostro in bocca al lupo più grande va a tutti i bambini, con la speranza di poter riportare tutta la scuola sul palco il prossimo anno e che quest’estate possano continuare a sognare e divertirsi in musica con le molteplici offerte della programmazione estiva e nei due campus musicali organizzati nella città di Camerino”
Mercoledì 26 maggio a Roma presso la sede generale dell’IBL Banca in Via Flavia, 15 alle ore 15:30, avrà luogo la presentazione del libro intitolato “La strada dei sogni”; narra di un’importante esperienza professionale ed umana sulla realizzazione di un progetto di rete integrato e di un piano di sviluppo, unico nel suo genere in Italia, denominato ‘Quadrilatero’; un sistema di reti stradali che collega trasversalmente il Centro Italia, ancora oggi considerato un modello innovativo nell’ambito delle politiche infrastrutturali del nostro Paese. “È stata un’esperienza esaltante– sottolinea l’Architetto Romozzi, ideatore e artefice del progetto insieme al Professor Mario Baldassarri, all’epoca Vice Ministro dell’Economia –. Un modello di partenariato pubblico privato che dovrebbe essere seguito da tutti i soggetti decisori per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, dalle strade agli ospedali. Dall’idea progettuale, al finanziamento fino alla realizzazione”: un sistema infrastrutturale integrato con un piano di sviluppo, tutto questo è Quadrilatero, un modello capace di portare alla realizzazione della SS 77 con un investimento pari a 1.4 MLD euro in meno di dieci anni (2009 inizio lavori-2015/2016 fine lavori e apertura al traffico), un vero e proprio record per l’Italia”.
La novità che fa di “Quadrilatero” un perfetto esempio di best practice è dunque l’aver inventato, attraverso il meccanismo della cosiddetta “Cattura di Valore”, una procedura di finanziamento molto interessante che prima d’ora esisteva solo in alcuni paesi stranieri ma che nessuno aveva mai pensato di provare in ItaliaAggiunge l’Architetto Romozzi: “Merito questo del Prof. Mario Baldassari, teorico e proponente del sistema innovativo, dell’Ingegnere Pietro Lunardi, già Ministro delle infrastrutture che inserì la ‘Quadrilatero’ nei programmi del Governo e dell’Ingegnere Ercole Incalza, esperto di trasporti e infrastrutture strategiche, loro insieme hanno reso possibile la realizzazione di un’opera che ha liberato l’area del centro Italia dal suo secolare isolamento”.
La presentazione del libro, edito da Eurilink University Press, è anche l’occasione per riflettere su un tema di grande attualità: come finanziare in momenti difficili opere necessarie e utili allo sviluppo socioeconomico di un territorio.
Saluti Franco Masera - Presidente IBL Banca Intervengono: Mario Baldassarri - Economista, già Viceministro dell'Economia e delle Finanze Giuseppe Giuffré - Avvocato, esperto di diritto amministrativo; Ercole Incalza - Ingegnere, esperto di Trasporti e Infrastrutture Strategiche; Pietro Lunardi - Ingegnere civile, già Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Marina Mattei - Archeologa e Storica dell’arte antica; Giuseppe Scanni - Giornalista, saggista, docente; Vincenzo Scotti - Politico, Fondatore della Link Campus University; Lanfranco Senn - Economista, Professore Emerito di Economia Regionale, Università Bocconi; Maria Fernanda Stagno d’Alcontres - Architetto, esperta di Valutazione d’Impatto Ambientale .Modera l’incontro il giornalista e Direttore del quotidiano il Denaro, Alfonso Ruffo.
Sono previsti anche interventi a distanza grazie alla piattaforma di zoom via web. Per partecipare all’evento online cliccare sul link indicato di seguito: https://zoom.us/j/93680353860?pwd=bDFjMzFqMU1ObTdsQkRQSjJBWW9EUT09 ID riunione: 936 8035 3860 - Passcode: 12345
Il Museo civico archeologico “Silverj” al Castello della Rancia si arricchisce di una nuova importantissima sezione, dedicata agli eccezionali ritrovamenti di epoca mesolitica rinvenuti in contrada Pace a Tolentino.
L’esposizione presenta un gran numero di reperti, resti di un accampamento di diecimila anni fa, una perfetta ricostruzione dello stesso accampamento, pannelli esplicativi in italiano e inglese con foto, immagini e illustrazioni di grande impatto.
L’inaugurazione del nuovo Museo è prevista per fine mese e il programma contempla anche visite guidate per i neofiti e gli appassionati e istruttivi e divertenti laboratori riservati ai bambini e ragazzi, tutto a cura della cooperativa Archeolab di Macerata, che ha condotto la campagna di scavo.
I resti dell’accampamento sono emersi durante la preparazione dei lavori per la realizzazione del nuovo campus scolastico e sono riferibili al Mesolitico (9.500-5.500 anni a.C.), epoca degli ultimi cacciatori-raccoglitori preistorici, che precede in Europa l’introduzione dell’economia di agricoltura e allevamento durante il Neolitico.
"Lo scavo archeologico, svolto tra il 2019 e il 2020 da ArcheoLab sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, con il supporto delle Università degli Studi di Ferrara, La Sapienza di Roma e di Firenze – ricorda l’Assessore alla Cultura Silvia Tatò - ha messo in luce un esteso suolo caratterizzato da concentrazioni di manufatti litici e resti ossei e altri tipi di evidenze come focolari e aree carboniose databili, secondo l’analisi di alcuni dei reperti, alla fase più antica del Mesolitico (Sauveterriano).
La ricchezza delle testimonianze recuperate e la portata scientifica delle scoperte effettuate sono molto rilevanti non solo perché vanno parzialmente a riempire la lacuna conoscitiva sul Mesolitico nelle Marche, sinora noto solo per il ritrovamento di Pievetorina, ma anche perché consentono di proporre il sito come un luogo cruciale per la comprensione delle più antiche frequentazioni del maceratese, proiettandolo nello scenario culturale e turistico regionale.
"Da qui – conclude l’Assessore Tatò - l’idea di valorizzare queste scoperte, favorendone la diffusione su scala locale e nazionale, incoraggiando ulteriori studi e ponendo Tolentino come centro strategico per la diffusione della conoscenza della Preistoria del nostro Paese. Per il raggiungimento di questo obiettivo si ritiene che si debba partire dalla realizzazione di una mostra archeologica finalizzata a presentare in anteprima le potenzialità del ritrovamento di Contrada Pace e di porre le basi per la nascita di un’ampia sezione archeologica dedicata al Mesolitico nella prestigiosa sede del Castello della Rancia di Tolentino, già sede del Museo Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj”, che diventerebbe un importante punto di riferimento per il racconto e la conoscenza di questo periodo dell’età della Pietra".
Nei prossimi giorni verranno resi noti tutti i particolari che riguardano il nuovo Museo e il programma dell’inaugurazione.
Lo Sferisterio e il Macerata Opera Festival sono stati l’argomento centrale dell’incontro a Roma del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, dell’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini e di quello comunale Katiuscia Cassetta, oltre al sovrintendente Luciano Messi, con il sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, che già aveva mostrato interesse per la manifestazione marchigiana in occasione della presentazione del programma 2021.
Al sottosegretario sono stati consegnati alcuni documenti fra cui il modello operativo per la gestione degli spettacoli in tempi di pandemia (tra i primi a essere elaborati già nel 2020 e aggiornato alle ultime disposizioni), un dossier sulle attività del Centenario e su quelle che vengono svolte annualmente (dai percorsi di accessibilità al progetto speciale per il centenario) e un approfondimento sul loro impatto socio-economico sul territorio (coefficiente di moltiplicazione del valore di 10,4). Inoltre, sono state segnalate all’attenzione del sottosegretario Borgonzoni le linee di approfondimento scientifico che lo Sferisterio sta sviluppando in collaborazione con gli Atenei delle Marche (Ancona, Camerino, Macerata, Urbino) e la Regione Marche, finalizzate in particolare alle misurazioni dell’efficacia delle procedure di sicurezza, del benessere percepito dagli spettatori e dell’impatto socio-economico.
«Il Macerata Opera Festival, realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio, è una delle opportunità migliori per la ripartenza dello spettacolo in Italia in sicurezza - così la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni -. Bisogna sperimentare, come diciamo da tempo, partendo anche dallo Sferisterio, che già dalla sua struttura ben si presta a un’esperienza pilota, per ospitare eventi covid free. È encomiabile, inoltre, il lavoro di approfondimento scientifico che lo Sferisterio sta sviluppando in collaborazione con gli Atenei delle Marche, il Comune e la Regione finalizzato proprio alla misurazione dell’efficacia delle procedure di sicurezza, sia all’ingresso, sia durante gli spettacoli. Sono questi dati infatti che ci raccontano come il numero maggiore di spettatori non sia il vero fattore che impatti sul rischio contagi».
«Il sottosegretario Lucia Borgonzoni ha perfettamente chiaro quale sia l’obiettivo da raggiungere: ripartire presto e in sicurezza. Per questo sta coordinando più realtà in Italia, importanti come lo Sferisterio – è intervenuto il sindaco di Macerata e presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Sandro Parcaroli –. Solo grazie a un lavoro di squadra e coinvolgendo le giuste professionalità e competenze a livello nazionale potremo ripartire presto. Il nostro progetto sarà esaminato, insieme ad altri, dal Comitato Tecnico Scientifico; ringraziamo l’assessore Latini per aver organizzato l’incontro e il sottosegretario per l’attenzione e la sensibilità dimostrate alla nostra città».
«Ringrazio il sottosegretario Borgonzoni per l’attenzione che ha avuto per il territorio marchigiano – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini –. Lo Sferisterio è un luogo unico al mondo e può essere il simbolo culturale da dove far partire una stagione lirica in occasione dei 100 anni dalla prima opera – Aida di Verdi nel 1921 – con numeri che arrivino almeno al 50%. Le Università del territorio stanno lavorando affinché ci siano dati scientifici che sostengano la possibilità di riaprire in sicurezza con tutti i dovuti protocolli. Siamo fiduciosi che grazie al supporto del sottosegretario Borgonzoni potremo fare un’apertura degna di tale nome. C’è stato un bellissimo lavoro di squadra tra Regione, Comune, Sferisterio e Università: ciò significa che facendo rete si possono ottenere dei risultati importanti. Il mio ringraziamento va anche alle quattro Università del territorio, al sindaco Parcaroli, all’assessore Cassetta e al sovrintendente Messi per l’impegno profuso».
«Un incontro, quello con il sottosegretario Lucia Borgonzoni, che ci ha permesso di approfondire tanti temi inerenti la ripresa dello spettacolo in Italia in sicurezza con l’obiettivo chiaro di far ripartire un settore fortemente segnato dalla pandemia – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata Katiuscia Cassetta –. Il lavoro tra enti e istituzioni dimostra quanto sia importante essere coordinati per raggiungere l’obiettivo; per noi è quello di riaprire in sicurezza lo Sferisterio, luogo con caratteristiche uniche, e godere quindi della bellezza della musica, della danza e dello spettacolo in generale».
«Grazie alle sue caratteristiche di teatro di tradizione e innovazione, alla spiccata proiezione internazionale e al profondo radicamento territoriale - sottolinea il sovrintendente Luciano Messi - lo Sferisterio può essere il fulcro di un accordo di programma che riunisca i temi principali dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e le misure del PNRR dedicate alla Cultura, costituendosi come modello di produzione e infrastruttura culturale al servizio del Paese».
Dalla documentazione presentata al sottosegretario Borgonzoni emerge infatti che lo Sferisterio è un luogo di spettacolo dotato di ampi spazi di accesso e deflusso nonché di un cospicuo personale di sicurezza. Anche per questo lo Sferisterio si candida a ospitare spettacoli covid-free che si propongono come esperienze pilota utili a un ritorno alla completa normalità.
Lo Sferisterio ha una capienza standard di 2476 posti. Secondo le prescrizioni per il contenimento del Covid-19, in particolare quelle relative al distanziamento interpersonale, la pianta dello Sferisterio è stata rimodulata per una capienza che garantisce un minimo di 880 posti (in assenza di conviventi). Nell’ipotesi più probabile di una partecipazione di spettatori conviventi pari a 2/3 del pubblico totale (una coppia convivente per ogni spettatore singolo) la capienza che lo Sferisterio potrebbe garantire in media è pari a 1088 persone, ulteriormente incrementabile in base alla quantità di spettatori non sottoposti al distanziamento. I protocolli di sicurezza e le procedure di gestione del personale e del pubblico hanno consentito già nel 2020 lo svolgimento regolare del Festival coinvolgendo più di 400 tra artisti, maestranze e personale organizzativo e accogliendo oltre 10.000 spettatori, senza registrare nessun caso di contagio.
Il Centro Internazionale Studi Gentiliani – CISG di San Ginesio ha compiuto 40 anni di vita (9 maggio 1981 – 9 maggio 2021).
Per l’occasione Poste Italiane, su richiesta del Comune di San Ginesio, ha prodotto una cartolina dedicata che è stata annullata con apposito timbro postale oggi, domenica 9 maggio, nella piazza intitolata ad Alberico Gentili, il giurista e intellettuale umanista, nato a San Ginesio nel 1552 e morto a Londra nel 1608.
Celebrato nel mondo per essere stato uno dei tre padri fondatori del diritto internazionale, Alberico Gentili, che è l’autore di 26 opere a stampa, tra cui l’opus magnum in tre libri, il De Iure Belli, che fu titolare della Cattedra di Regius Professor of Civil Law nella celeberrima Università di Oxford (1587-1608); che fu consigliere del Privy Council della regina Elisabetta I d’Inghilterra; e che fu avvocato difensore della Spagna nelle cause di diritto del mare intese a concludere contenziosi aperti da almeno 50 anni tra questa l’Inghilterra e l’Olanda, Alberico Gentili è il Bene immateriale inalienabile e prezioso di San Ginesio. E non da oggi.
Nel 1908, per erigere il monumento in suo onore nella piazza di San Ginesio, opera dello scultore Giuseppe Guastalla, furono impiegati i fondi raccolti a fine Ottocento dal Comitato Nazionale, presieduto dal Principe Erede al Trono, Umberto di Savoia, e dal Comitato internazionale presieduto dal Principe Reale inglese, Leopoldo.
Nel 2008, lo Stato italiano ha promosso le celebrazioni, dando vita al Comitato Nazionale Alberico Gentili nel quarto centenario della sua morte, centenario per il quale l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Poste Italiane Filatelia hanno emesso l’“Alberico Gentili”, il “piccolo monumento di carta”, ovvero il francobollo del valore di € 0,65, allora in voga per la corrispondenza europea.
L’evento di oggi ha celebrato i 40 anni del Centro Studi sanginesino che, raccolta l’eredità del passato, ha valorizzato la figura del giurista e l’humus culturale della sua terra natale; ha promosso l’opera del grande personaggio attraverso convegni internazionali, le Giornate Gentiliane, attraverso pubblicazioni scientifiche, gli Atti dei Convegni, attraverso il sostegno alle edizioni critiche e traduzione in lingue moderne di quasi tutte le sue opere maggiori. Da non dimenticare poi i Seminari: in particolare, gli annuali Incontri tra i Dottorandi in diritto internazionale e diritto dell’Unione europea, intitolati ad Alberico Gentili, una tre giorni organizzata e condotta a San Ginesio dalla Società Italiana di Diritto Internazionale (SIDI), il massimo organo del settore.
Grazie al Direttivo CISG, ai Soci e ai cittadini di San Ginesio che hanno partecipato numerosi all’evento. Grazie alla Direttrice delle Poste di Loro Piceno, signora Federica Petetta e al dott. Sinibaldi di Poste Filatelia di Ancona. Grazie a Sara Tesei, l’artista sanginesina autrice della cartolina di Poste Italiane. Grazie al Sindaco di San Ginesio, sig. Giuliano Ciabocco, che ha propiziato l’evento, e grazie al Presidente del CISG, prof. Luigi Lacchè, che lo ha onorato con la sua presenza.
Prosegue il ciclo di presentazioni “I Colloqui eum” con il libro La scuola nella pandemia. Dialogo multidisciplinare a cura di Giuseppe Laneve, pubblicato il 9 settembre 2020, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, in un contesto emergenziale inedito.
Venerdì 7 maggio alle 15 con il curatore ne parleranno Luca De Benedictis, presidente delle edizioni Università di Macerata, Alessandra Fermani, docente di psicologia sociale Unimc, e Angela Fiorillo, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Paladini” di Treia, autrici di alcuni dei contributi presenti nel volume. Sarà possibile seguire l’incontro, collegandosi al canale YouTube o al sito www.unimc.it dell’Università di Macerata.
La scuola, da marzo a giugno 2020, ha dovuto raccogliere una sfida enorme: rimanere in vita, pur nella chiusura degli edifici scolastici e, successivamente, affrontar la riapertura in uno scenario completamente nuovo, segnato da dubbi e interrogativi tali da rendere l’orizzonte dell’anno scolastico ancora del tutto incerto. Questo instant book raccoglie molte delle riflessioni sviluppate durante un webinar organizzato lo scorso luglio all’interno del Dipartimento di Scienze della formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell’Università di Macerata: l’attenzione è stata rivolta al piano giuridico-costituzionale (i diritti degli alunni, ma anche degli insegnanti e delle stesse scuole), a quello pedagogico (la didattica a distanza, ma anche l’educazione) e a quello psico-sociale (la condizione psicologica dei minori, il ruolo delle famiglie).
Il volume raccoglie contributi di Camilla Bianchi, Gonzalo Del Moral Arroyo, Rosita Deluigi, Alessandra Fermani, Angela Fiorillo, Catia Giaconi, Lorella Giannandrea, Luca Girotti, Giuseppe Laneve, Ilenia Marino, Ilaria Rivera, Massimiliano Stramaglia, Arianna Taddei, Michele Troisi. Il libro è disponibile in Open Access sul sito eum.unimc.it.
La giunta regionale mette in atto una nuova misura per la formazione di figure professionali che operino nel settore socio-sanitario del sistema pubblico e privato: lo comunicano, al termine della consueta seduta settimanale dell’esecutivo, gli assessori all’Istruzione, Giorgia Latini, e alla Sanità Filippo Saltamartini.
Si tratta di specifici percorsi per l’acquisizione della qualifica di ‘Operatore Socio-Sanitario’ da parte di studenti che frequentano gli Istituti Professionali di Stato ad indirizzo ‘Servizi Socio-Sanitari’ per l’anno scolastico 2021/2022.
“Un percorso formativo integrato che, contestualmente a quello curriculare di istruzione del IV e V anno, permette agli studenti interessati di acquisire la qualifica di OSS per accrescere competenze e conoscenze che possono essere valorizzate come crediti formativi – dichiara Latini – . La Regione vuole offrire un’occasione in più per ampliare, in base alle proprie attitudini, le possibilità di un futuro inserimento nel mercato del lavoro e contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico dopo il terzo anno”.
“L’emergenza sanitaria da Covid che ha investito l’Italia e le Marche nel corso del 2020 e nella prima parte del 2021 - aggiunge Saltamartini - rende ancora più attuale la necessità di strutturare specifici percorsi finalizzati alla formazione di figure professionali che operino nel settore socio-sanitario del sistema pubblico come di quello privato. Mai, come in questo preciso periodo storico, infatti, è assolutamente importante e attuale dotare tutte le strutture socio-sanitarie di figure qualificate che, in maniera competente, possano affiancare il personale medico e infermieristico nella gestione delle pratiche mediche ordinarie e nella gestione di emergenze sanitari e sociali”.
L'offerta formativa per l'anno scolastico 2021-22 prevede il finanziamento di 15 percorsi di cui 4 rivolti a quanti frequentano i corsi serali e sono iscritti al IV e V anno del percorso ordinamentale.
L'azione formativa promossa dalla Regione Marche prevede un monte ore complessivo pari a 440, articolato sulle due annualità del IV e del V anno del percorso curriculare. Le restanti competenze previste per il conseguimento della qualifica vengono certificate dalla scuola stessa attraverso il riconoscimento di crediti formativi.
L'intervento è sostenuto finanziariamente dalle risorse a valere sul POR Marche FSE 2014/2020 per complessivi 396.000 euro.
Ricorre il 24 aprile il centenario della nascita di Amelio Carlini. Conosciutissimo a Tolentino e non solo, è stato uno degli ultimi “Maestri - Artigiani” che con la loro grande “cultura del lavoro” e con le loro creazioni artistiche hanno lasciato un segno indelebile.
Lo storico Enzo Calcaterra, nella monografia a lui dedicata, lo definiva, in occasione di una mostra di sue sculture promossa per TolentinoExpo, l’ultimo artigiano di Tolentino, appartenente a quella categoria di Maestri artigiani come falegnami, fabbri, calzolai, oggi purtroppo, scomparsi che con le loro botteghe animavano il tessuto sociale cittadino.
Nei suoi lavori, vere sculture su marmo, il sapiente uso delle mani si fonde con l’arte dando vita ad altissimi spunti creativi che sfociano in manufatti che sono vere e proprie opere d’arte.
Amelio Carlini prima di morire ha voluto donare parte delle sue opere alla Città di Tolentino e questo piccolo patrimonio artistico, attualmente conservato nelle sale espositive di Palazzo Sangallo, attende di essere valorizzato con una esposizione permanente che è allo studio dell’Amministrazione comunale.
Carlini, fin da giovanissimo, ha iniziato nelle antiche botteghe artigiane ad apprendere i primi rudimenti per la lavorazione del marmo. Fu spinto a frequentare la Scuola d’Arte dove si applicò con diligenza. Passato il periodo della guerra, riprese a lavorare, tra le comprensibili difficoltà del tempo, nelle botteghe artigiane cittadine.
Fu agli inizi degli anni ’50 che decise di aprire il suo laboratorio artigianale e per risparmiare coinvolse altri ingegnosi artigiani locali per farsi realizzare macchine capaci di fresare e tagliare il marmo, pezzi unici ancora oggi perfettamente funzionanti.
Spostò il suo laboratorio da via Filefo in piazzetta Piccinino, dove edificò casa e spazi produttivi e assunse anche collaboratori. Tutto proseguì per il meglio fino agli inizi degli anni 2000 quando, per alcuni problemi cardiaci, dovette rallentare la sua attività. In realtà continuerà a scolpire fino alla sua morte, con il rimpianto di non aver trovato un giovane, malgrado tanti appelli, anche pubblici, voglioso di continuare la sua arte.
“Pronti per una nuova stagione”, con Roberto Mancini in campo insieme alle sue Marche. Sarà lo slogan della campagna promozionale 2021 della Regione, con testimonial d’eccezione il commissario tecnico della Nazionale, originario di Jesi (Ancona). Mancini ha terminato di girare i primi spot nelle “sue” Marche, con location tra le più suggestive in vista dell’imminente stagione turistica.
“Ringrazio la Regione per avermi scelto come testimonial. Insieme faremo grandi cose”, ha promesso, ad Ancona, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Giunta regionale. “
Noi marchigiani siamo veramente molto felici che abbia accettato questa sfida di rilancio dell’immagine del nostro territorio. Un territorio bellissimo che a volta ancora ci stupisce, che regala emozioni straordinarie ma che non è sempre conosciuto – ha detto il presidente Francesco Acquaroli - Sicuramente l’immagine vincente di Roberto Mancini, da giocatore, allenatore e oggi da commissario tecnico della nazionale, può aiutare la nostra e la sua regione a diventare protagonista come lo è stato lui in campo e tuttora in panchina. Questa sfida coinvolge tanti aspetti, ma quello che mi ha colpito di più è la sua immediata disponibilità a collaborare con noi, perché la sua testimonianza può restituirci un’immagine all’estero e una consapevolezza in casa. In un momento così difficile dobbiamo puntare sulla bellezza e sulla capacità della nostra terra. Dobbiamo valorizzare il nostro patrimonio culturale e turistico per far riscoprire a tanti una regione straordinaria e ricca che ha molto da offrire sul fronte dell’attrattività e dell’accoglienza”.
Mancini ha paragonato questa sfida a quella della Nazionale: “È un grande onore come quando sono stato scelto come CT della nazionale. Le situazioni possono essere anche simili: io ho preso la nazionale in una situazione abbastanza difficile, nella quale nessuno credeva. In due anni siamo riusciti a riportarla ai vertici. Le Marche, come tutta l’Italia, sta attraversando un momento difficile; però credo che abbiamo grandi qualità, siamo allenati a questo perché i marchigiani sono dei grandi lavoratori. Penso che tutti insieme usciremo da questa situazione, dal momento che le Marche sono talmente belle da essere capaci di attrarre tutte le persone che vorranno venire”.
Il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini ha rimarcato come le Marche “scenderanno in campo insieme al capitano Mancini per portare avanti, il più possibile, la visibilità della regione su tutti i capi e i terreni di gioco dove il mister sarà protagonista con la sua Nazionale. Cercheremo di catturare più turisti possibili, facendo loro amare le Marche. Mancini sarà per noi la punta di diamante per riconquistare nuove mercati e quelli persi a causa della pandemia”. A margine della conferenza stampa Mancini ha risposto ad alcune domande sul calcio italiano. Iniziando dalla conferma Uefa dell’avvio dell’Europeo in Italia con il 25 per cento della capienza che segna, di fatto, la ripartenza del sistema Paese: “C’è stato un lavoro importante della Federazione. Spero veramente che l’inaugurazione dell’Europeo a Roma sia una ripartenza per il nostro Paese. Ma spero che anche tutte le categorie economiche possano riaprire prima di giugno. Le persone hanno diritto di tornare a vivere e lavorare”. Rispondendo a una domanda sulle prospettive in Nazionale di Nicolò Zaniolo e Moise Kean, Mancini ha detto che quella di Zaniolo “è una situazione particolare perché dobbiamo aspettare e vedere se riuscirà a recuperare al meglio perché e giovane e non possiamo permetterci di metterlo a rischio. Per lui è importante recuperare e vedremo tra qualche settimana la situazione. Mose sta facendo molto bene a Parigi, sta maturando e può diventare molto bravo. Sicuramente sarà uno che in Nazionale giocherà per molti anni.” A una domanda sull’Inter capolista ha risposto che “l’Inter ha un grande blasone e quest’anno anche una grande squadra. È la dimostrazione di come i risultati arrivino, lavorando con continuità e serietà”.
Le Marche hanno legato, negli anni, la propria immagine turistica allo sport. Quello di Mancini, da questo punto di vista è un “ritorno alle origini”, essendo già stato testimonial della propria regione da calciatore della Lazio di Sven-Goran Eriksson nel 1999 e 2000. In precedenza altri due marchigiani d’eccezione avevano promosso i “colori di casa”: l’attuale sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali (pluricampionessa della scherma, jesina come il Mancio) nel 1997 e il giovane pluricampione di motociclismo Valentino Rossi di Tavullia (Pesaro), nel 1998. Poi, nel 2019 e 2020, lo scettro è passato a Vincenzo Nibali, campione del ciclismo mondiale, adottato dalle Marche per sostenere gli investimenti promossi dalla Regione sulle ciclabili.
Al via la digitalizzazione dell’Archivio storico di Recanati, un patrimonio documentario che grazie allo scanner innovativo “BookKeeper” studiato e creato appositamente dall’Università di Camerino, verrà messo in sicurezza e reso facilmente fruibile agli studiosi e alla popolazione.
Il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari ha consegnato oggi al Sindaco di Recanati Antonio Bravi, il nuovo potente scanner nella Biblioteca comunale M.A. Bonacci Brunamonti, alla presenza dell’Assessore alla cultura Rita Soccio, del vice segretario e dirigente del Comune Giorgio Foglia, di un gruppo di studenti dell’Università di Camerino della laurea magistrale in computer science che, diretti dal Prof. Andrea Polini docente di Informatica, ha progettato e realizzato lo strumento: Federico Valeri, Melania Fattorini, Francesco Casoni.
“Ringrazio il Rettore Claudio Pettinari per la preziosa collaborazione nata da tempo e che oggi ci ha portato a dotarci di un importante strumento per la digitalizzazione del nostro Archivio storico – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – un patrimonio documentario ricco e importante che conserva atti membranacei e cartacei di notevole interesse storico dal 1202 al 1940 e ricostruisce la storia sociale e istituzionale della città, molto apprezzato da studiosi italiani ed internazionali e che grazie alla digitalizzazione presto potrà essere consultato comodamente sul web da tutti.”
“Il progetto nasce da un’idea integrata dove abbiamo unito il passato con il futuro - ha spiegato il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari - Una tecnologia innovativa sviluppata nei nostri laboratori dai nostri docenti con la collaborazione degli studenti degli ultimi anni, in un’attività di ricerca applicabile immediatamente nella realtà. Un importante progetto di Unicam che ha sviluppato un macchinario adatto a digitalizzare libri soprattutto antichi per mettere in sicurezza il patrimonio culturale italiano e farlo fruire agli studiosi e al pubblico a distanza, cosa che in altri tempi non sarebbe stato possibile.”
La workstation di BookKeeper permette di digitalizzare testi antichi preservandone l’integrità grazie ad un piano di scansione a ‘V’ che non danneggia la rilegatura, uno scanner in plexiglas che tiene aperte le pagine evitando che vengano distese con le dita, due fotocamere Canon che acquisiscono le immagini prive di curvatura, la camera oscura con illuminazione a led e foto su sfondo nero per una perfetta resa fotografica. Grazie all’innovativo software le scansioni non hanno bisogno di post produzione, scatti e ritagli automatici permettono la messa on line diretta delle pagine del libro.
“L'archivio rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, un progetto a cui lavoriamo da tempo e che oggi vede il suo traguardo - ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio - grazie all’Università di Camerino, presto il nostro Archivio storico potrà essere consultato da tutti via web. Tra i documenti presenti conservati nel suo interno: le riformanze, gli attuali verbali dei Consigli comunali recanatesi dai primi anni del 1400, i libri giudiziari con rendicontazioni dei processi e delle pene dal 1300 e una ricchissima documentazione del 1500 e 1600 soprattutto legata all’importante fiera che si teneva ogni anno nella cittadina marchigiana.”
Doppio ciak nella suggestiva località di Elcito, il piccolo tibet delle Marche, e nella faggeta di Canfaito, all’interno della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito. In questi giorni uno dei luoghi più magici della nostra regione ospita, infatti, ben due set cinematografici.
Il primo è stato allestito dalla Berta Film di Stefano Mutolo per le riprese del cortometraggio “Autoritratto con arma”. Un padre di famiglia divorziato, Giuseppe, nella campagna marchigiana all’inizio degli anni Duemila porta il figlio quattordicenne, Giovanni, alla sua prima battuta di caccia. Quel giorno il ragazzo troverà la forza di disubbidire per la prima volta agli imperativi del padre, affermando la sua identità.
Diretto da Giovanni Ortoleva, giovane regista teatrale menzione speciale alla Biennale di Venezia-Teatro, e scritto insieme a Bartolomeo Pampaloni, regista premiato al Film Festival di Roma 2014, il corto è affidato alla produzione esecutiva di Damiano Giacomelli della “YUK! Film”. Nel cast figura anche Giorgio Montanini.
Il film racconta il passaggio verso l’età matura, simboleggiando il faticoso percorso della crescita individuale: attraverso il punto di vista del ragazzo, gli autori vogliono fare di un discorso individuale lo spettro di un mutamento generazionale.
Il progetto anche ha vinto un bando della Regione Marche per l’audiovisivo ed è sostenuto dall’associazione culturale settempedana “Noa Noa”.
E’ ispirato, invece, al romanzo “E tutto iniziò a tremare” di David Miliozzi il cortometraggio che il promettentissimo attore e regista maceratese Simone Riccioni girerà ad Elcito. Una storia a più capitoli che intende dare un messaggio di speranza a chi ha vissuto il terremoto in prima persona e si è rimboccato le maniche convinto che non valesse veramente la pena per nessuna ragione al mondo abbandonare questo territorio così martoriato eppure incredibilmente unico. La macchina da presa, in questo caso, si accenderà subito dopo Pasqua.
Pronte come non mai per affrontare il covid, se si erano mosse anzitempo dotandosi e attrezzandosi adeguatamente per i tamponi, ora anzitempo si sono mosse per essere accreditate struttura hub vaccini.
Le Terme di Sarnano mai come ora vicino alla sua popolazione e a quella dell’entroterra dell’alto Maceratese.
La Regione Marche, servizio Sanità, ha identificato sede idonea la struttura termale sarnanese come punto Hub Vaccini .
In attesa del protocollo del Ministero le Terme di Sarnano sono state accreditate come struttura in in grado di ospitare vaccinazioni anti Covid. La Regione Marche, Servizio Sanità formerà il personale della struttura termale maceratese e già dai prossimi giorni (al massimo da inizio prossima settimana) verrà dato il via libera.
La struttura metterà a disposizione gratuitamente ambulatori e staff per le vaccinazioni e così Sarnano, e tutto il comprensorio attiguo, avrà l’opportunità di contribuire in maniera massiccia all’uscita da questo lungo tunnel.
L’iniziativa promossa dal presidente Nacciarriti Marco e dal suo cda, è stata fortemente affiancata e caldeggiata dal Sindaco Piergentili Luca.
“Vogliamo essere vicino alla nostra gente, al nostro territorio, e mai come in questo momento recargli un servizio hub vaccini anti-covid , così come abbiamo fatto con il tampone antigenico rapido in struttura e con il servizio tampone antigenico rapido con il camper itinerante, contribuirà a velocizzare l’uscita da questa situazione particolare e difficile” dice il presidente Nacciarriti.
“Continuiamo la nostra opera di forte presenza sul territorio oltre che da un punto di vista di servizi termali anche di presidio medico, voluta fortemente dal Sindaco Piergentili, che ci ha sempre supportato ed appoggiato in queste iniziative volte alla cura sanitaria della popolazione sarnanese. Collaborazione dimostrata con i fatti dal primo cittadino di Sarnano, dal vice sindaco Franco Ceregioli (delegato alle Terme) , e da tutta la Giunta, che al nostro fianco ci ha permesso di avere la giusta credibilità dapprima per il centro Test Tamponi ed ora per il Centro Hub Vaccini” conclude Nacciarriti.
Dall’Umanesimo che innova all’Umanesimo digitale. È la prossima sfida dell’Università di Macerata che proprio ieri, in Senato Accademico, ha approvato il progetto del primo corso di laurea a orientamento professionale dell’Ateneo, incentrato su “Digital humanities e sistemi multimedia” per l’anno accademico 2022/2023.
Le lauree professionalizzanti – una nuova categoria di lauree introdotta nel 2018 - hanno l’obiettivo di formare figure subito inquadrabili nelle realtà aziendali. Il corso interdipartimentale progettato da UniMc rientra in una delle tre classi di laurea attivate dal Ministero dell’Università giusto lo scorso settembre, la L-P03 in professioni tecniche industriali e dell'informazione.
Il percorso, fortemente legato al mondo del lavoro, risponde a un bisogno non soddisfatto sul territorio di giovani con competenze digitali, capaci di operare in contesti di impresa medio-piccola, nei settori tipici della vocazione manifatturiera, turistica e di servizio della Regione, bilanciando competenze di tipo informatico-tecnologico con competenze socio-culturali. Nel medio periodo si potrebbe avviare una laurea magistrale trasversale, centrata sui temi dell’intelligenza artificiale nelle Digital Humanities.
“Abbiamo conosciuto passaggi importanti nell’evoluzione dell’Ateneo. Oggi ne stiamo avviando un altro”, sottolinea il rettore Francesco Adornato. “L’Umanesimo che innova è già stato un passo in avanti rispetto a una tradizionale configurazione di un Ateneo Umanistico. Ci ha consentito di accelerare il passo, di allargare l’orizzonte. Questo nuovo percorso è iniziato dagli Stati generali del 2018 con l’obiettivo di uno “scompaginamento” degli schemi di Ateneo superati dai processi reali. La stessa Ministra Cristina Messa, allora Rettrice dell’Università Bicocca di Milano, partecipò a un’iniziativa su “L’Università e il suo futuro”. Durante l’inaugurazione dell’ultimo anno accademico è stato ribadito il bisogno di nuovi paradigmi, nuove categorie, novi linguaggi, nuove modalità operative per rispondere all’esigenza di coniugare saperi umanistici e discipline tecnologiche”.
Il percorso così delineato determinerà la necessità di un piano di reclutamento mirato a rafforzare l’inserimento di docenti e ricercatori in grado di valorizzare la formazione all’umanesimo in chiave digitale.
“Ciò consentirà – evidenzia il prorettore e delegato alla didattica Claudio Ortenzi - di rafforzare anche l’offerta formativa dei dipartimenti attraverso la formula dei laboratori per l’acquisizione di competenze informatico-digitali. Inoltre, il necessario reclutamento di docenti in nuovi settori disciplinari getterà le basi per realizzare un programma di formazione inter-Dipartimentale triennale ispirato all’umanesimo digitale e dedicato a studenti con vocazione umanistica in ottica innovativa”.
Il Direttore Generale Mauro Giustozzi sottolinea la prontezza con cui l’Ateneo ha colto l’opportunità offerta dall’introduzione della nuova classe di laurea da parte del Ministero. “Perno di questa transizione deve essere un significativo rinnovamento dell’offerta didattica che, da un lato, sia all’insegna della innovazione tecnologica e digitale e, dall’altro, sappia adeguarsi agli interessi del territorio e alle esigenze produttive connesse”.