Nella serata di venerdì 15 maggio è crollata una parte di tetto presso l’ex stabilimento produttivo "Fornace Smorlesi" in località Vallecascia di Montecassiano. Un episodio che ha generato forte preoccupazione tra i residenti della frazione, visto che il manto in eternit è rovinato a terra.
In zona, infatti, sono presenti molte abitazioni.
"Da subito abbiamo chiamato i vigili urbani, i carabinieri, l'Asur e il sindaco Leonardo Catena - ci dicono i cittadini -. Da gennaio assistiamo a un continuo via vai di persone che svolgono dei lavori nello stabilimento. Più volte abbiamo chiesto informazioni in merito, visto che l'azienda è in fallimento e ha un custode fallimentare. Ci è stato risposto che i lavori in questione riguardano la pulizia dell'azienda, ma niente di più specifico ci è stato detto. Non sappiamo come vengano svolti i lavori né chi li svolga".
Molta è l'apprensione nei riguardi di una situazione di cui i cittadini non riescono a comprendere i contorni: "Dopo il crollo del tetto, gli operai presenti all'interno dello stabilimento sono subito fuggiti. Alle nostre richieste iniziali, in un primo momento, è stato risposto soltanto di chiudere le finestre - raccontano -. Vorremo conoscere in maniera più dettagliata la situazione visto che i nostri bambini, dopo essere stati in quarantena a causa del coronavirus, ora sono costretti a restare in casa per timore dell'amianto. Siamo molto preoccupati, anche perché questo non è il primo grave episodio che riguarda la ditta. Il capannone non può rimanere a lungo in queste condizioni: vanno presi provvedimenti immediati".
A seguito delle continue segnalazioni da parte dei residenti, nella mattinata di ieri - intorno alle ore 9:45 - la responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Montecassiano ha eseguito un sopralluogo per la verifica dello stato di consistenza e accertamento dei luoghi.
Non riuscendo a contattare il curatore fallimentare, inizialmente è stato fatto un sopralluogo speditivo esterno. È stata quindi contattata la proprietà Smorlesi, la quale ha fornito telefonicamente le seguenti informazioni:
- Nell’insediamento sono in corso i lavori di smantellamento dei macchinari e pulizia dell’area per recupero di tutto il materiale in ferro; i suddetti lavori sono stati commissionati direttamente dalla curatela fallimentare;
- Sono altresì in corso le vendite dei laterizi presenti;
- Il referente per tali lavori è esclusivamente la curatela in quanto la proprietà non ha più possibilità di gestire alcuna operazione sia in merito di vendite che di lavori.
Alle ore 10.15 è stato aperto lo stabilimento permettendo all’Ufficio Tecnico di entrare e di fare l’accertamento dello stato dei luoghi. Parte del tetto è crollata in quanto è caduta metà della capriata in ferro e di conseguenza il manto in eternit è rovinato a terra.
A seguito di questo primo sopralluogo speditivo, si è evito che i lavori di smantellamento hanno probabilmente provocato danni alla struttura portante del tetto e pertanto risulta necessario ed urgente che venga rimosso sia tutto ciò che è caduto a terra sia la restante parte del tetto attualmente pericolante.
"A tal fine, dopo essere riuscito a raggiungere telefonicamente la curatela - sottolinea il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena -, è stato convocato il liquidatore per lunedì 18 maggio alle ore 9.30. A lui è stato chiesto di far presenziare anche la ditta esecutrice del lavori, per l’accertamento formale di quanto verificato oggi. Alla luce di quanto accertato, lunedì 18 maggio emanerò immediatamente un’ordinanza per la rimozione dell'amianto. Nel frattempo come misura precauzionale (non abbiamo un’analisi tecnica che ci dica se e quanto sia pericoloso il materiale caduto) si invita la cittadinanza residente nelle immediate vicinanze della fornace Smorlesi a tenere chiuse le finestre".
"Prenderemo subito tutti i provvedimenti rendendoli esecutivi più rapidamente possibile. Faccio anche presente che l'amministrazione comunale ha chiesto e ottenuto un piano di monitoraggio delle condizioni del capannoni della fornace Smorlesi, in particolare sullo stato di conservazione delle coperture in amianto. Così come negli anni scorsi sono stati bonificati quelli indicati come pericolosi dall'Asur, il piano ci indica tempi e modalità di intervento da qui in avanti. Quindi vi posso assicurare che la situazione viene costantemente seguita dall'amministrazione per gli aspetti ambientali e di salute pubblica" ha concluso il sindaco.
“Grazie fratello, la tua vocazione, nostra luce, ieri, oggi e per sempre”. Così recita lo striscione in ricordo di Don Giuseppe Branchesi, affisso oggi sopra la porta della Chiesa di Santa Maria in Selva.
La comunità parrocchiale della frazione di Treia ha voluto ricordare in questo modo il parroco, scomparso lo scorso 19 aprile a causa del Coronavirus. (Leggi qui)
Don Peppe era molto conosciuto in tutta la Provincia di Macerata per la sua attività di insegnante di religione svolta negli anni e per il suo coordinamento del Comitato Parrocchiale di Santa Maria in Selva, grazie al quale ha fatto divenire una tradizione immancabile quella della Sagra della Polenta.
Lo striscione appeso oggi nella sua chiesa, è un fulgido esempio di come il suo ricordo sia ancora vivo nei cuori e nella menti di tutti coloro che lo hanno conosciuto, una figura che ha lasciato il segno in tantissimi fedeli, e non solo.
"Pronti per ripartire. Le misure della Fase 1 hanno prodotto i risultati attesi, quindi si può ripartire, con fiducia e senso di responsabilità". Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa tenuta questa sera a Palazzo Chigi . Il presidente del Consiglio conta sulla collaborazione delle Regioni "che dovranno assumersi le loro responsabilità. Affrontiamo un rischio calcolato, la curva dei contagi potrà tornare a salire, e saranno possibili nuove chiusure". Questo il nocciolo delle parole del premier, che ha toccato vari temi in vista delle riaperture di lunedì.
Conte ha confermato le misure che sono contenute nel decreto legge, che oggi è stato firmato dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
Riaperture nelle quali permane l’obbligo del distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine. "Riaprono negozi di vendita al dettaglio i servizi legati alla cura della persona come barbieri, parrucchieri e centri estetici, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub, riprendono le funzioni religiose, ma anche gli allenamenti degli sport di squadra (Serie A inclusa). Riaprono anche gli stabilimenti balneari, via alla libera circolazioni nei comuni, possibile incontrare gli amici, e spariscono le autocertificazioni, necessarie soltanto per gli spostamenti tra Regioni che restano limitati fino al 3 giugno ai soli casi di emergenza e urgenti. Nella stessa giornata l'Italia riaprirà le frontiere". Dal 25 maggio riapriranno le palestre, le piscine e i centri sportivi e dal 15 giugno cinema e teatri, e per i bambini "ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo". Il premier ha spiegato che Regioni e sindaci potranno intervenire per modificare le norme, ricordando che "occorre cautela ovunque”. Infine Conte ha parlato anche del decreto rilancio: “Con questa manovra gettiamo un ponte per contenere l'impatto della crisi" e ha annunciato che il governo lavora a un decreto Semplificazione per passaggi amministrativi più rapidi”.
Si è tenuta oggi pomeriggio alle 16, la cerimonia che ha sancito il passaggio di consegne tra l’Ordine dei Cavalieri Malta e la Regione Marche del Covid-Center di Civitanova, la struttura da 84 posti letto che dovrà aiutare la sanità regionale a combattere la battaglia contro il coronavirus.
Una celebrazione sobria iniziata con il vescovo di Fermo monsignor Rocco Pennacchio, che ha seguito in processione la statua della Madonna di Loreto posta all’ingresso del lungo corridoio che conduce ai padiglioni che ospiteranno i malati di Covid-19. Erano presenti, tra gli altri, tutti protagonisti principali del percorso che ha portato in poco meno di due mesi alla realizzazione dell’opera: dal commissario Guido Bertolaso al presidente della Regione Luca Ceriscioli, dal sindaco Fabrizio Ciarapica al capogruppo del Pd in Regione Francesco Micucci, passando per il presidente del Cisom Gerard Solaro del Borgo, il direttore dell’Area Vasta Alessandro Maccioni.
Presente anche una delegazione della Lega, partito che ha criticato l’opera nel corso dei mesi e che invece si è schierato in prima fila con i parlamentari Luca Paolini e Giuliano Pazzaglini e con l’assessore comunale Giuseppe Cognigni.
“Molti non hanno capito – ha esordito Ceriscioli - che le terapie intensive degli ospedali non nascono per gli infettivi come i pazienti covid, la loro presenza ha stravolto i flussi degli ospedali normali – ha spiegato il governatore – oggi abbiamo 17 ricoverati in terapia intensiva sparsi su sette ospedali. Spostandoli qua li avremo tutti in un solo blocco e saranno necessari 9 medici, non 21 come ora. Stesso ragionamento per i semi intensivi. In un solo colpo si liberano molti spazi ospedalieri che, a loro volta, non erano certo nati per quello. Sono stati adibiti in fretta e furia per ospitare i malati covid, con una sola parete a dividerli dal resto delle rianimazioni. Qui non c’è meno sicurezza in fatto di contagio, ce n’è di più”.
Ceriscioli ha precisato che il piano pandemico per le Marche del 2007 prevedeva per la nostra regione la necessità di avere almeno 300 posti di terapia intensiva disponibili per combattere efficacemente una crisi del genere. “Grazie a questa struttura arriviamo proprio a quel numero",ha proseguito il presidente di Regione. Il problema è che lo si fa con una struttura provvisoria. O almeno così è stata prospettata. Ma potrebbe essere vero solo a metà. "Ci siamo resi conto che una struttura del genere alla nostra Regione serve – ha aggiunto il presidente – è provvisoria la sua collocazione qui alla fiera di Civitanova, come abbiamo sempre detto. Ma dovremo ragionare su dove e come realizzarne una in pianta stabile”.
“Più che un’inaugurazione – ha esordito Bertolaso - quella odierna è la presa d’atto del lavoro straordinario che è stato fatto, grazie alla collaborazione fra la Regione Marche, il Comune di Civitanova e il Corpo italiano del soccorso dell’Ordine di Malta. È la dimostrazione che quando si vuole, anche il Italia, si riescono ad abbreviare i tempi e a superare qualsiasi ostacolo burocratico.È stata un’opera a costo zero per la comunità. Spiace che non ci siano politici nazionali per prendere esempio e replicare il progetto anche in altre regioni”. Fa rumore infatti l’assenza alla cerimonia dei ministri della Salute e degli Affari regionali, invitati dallo stesso ex Capo della Protezione Civile.
“Ricordo il 20 marzo quando con le prime telefonate si è deciso di dare avvio a questo progetto. Dove c’era uno spazio fieristico vuoto oggi c’è un ospedale di emergenza che ci consentirà di recuperare le nostre strutture ospedaliere e recuperare prestazioni e interventi – ha affermato Ciarapica – ma ci consentirà anche di essere preparati per una nuova recrudescenza. Oggi per me è una giornata importante, se in tutta Italia si parla del Covid center di Civitanova qualcosa di buono è stato fatto, tutti abbiamo remato insieme e questo è qualcosa di meraviglioso”.
Lunedì arriveranno i medici a prendere possesso degli spazi per proseguire con la formazione necessaria. Ogni blocco da 14 posti letto necessiterà di 13 anestesisti e 9 medici per coprire le 24 ore facendo dei turni. “ pazienti arriveranno solo quando ci sarà la sicurezza totale che tutto sia pronto – ha poi precisato Ceriscioli – per i costi di gestione attendiamo anche che arrivino 70 milioni promessi dal Governo. Ancora non sono nero su bianco, ma quando ci saranno una parte saranno destinati anche qui”.
Al termine la statua della Madonna di Loreto è stata portata in processione fino alla nicchia e lì benedetta dal vescovo, con il Corpo di soccorso dei Cavalieri di Malta che ha “consegnato” la struttura alla Regione.
Di fuori dai cancelli la contestazione di alcuni esponenti delle associazioni Cittaverde e Civitasvolta, le più attive contro la realizzazione della struttura.
Attenzione all'ambiente e alla mobilità sostenibile a Camerino, per una città sempre più eco.
Sarà realizzata, infatti, una stazione di ricarica per bici e auto elettriche anche nel quartiere Vallicelle. La città ducale si è aggiudicata un bando che finanzia con fondi europei l'acquisto e l'installazione di colonnine di ricarica per mezzi pubblici e privati alimentati anche da fonti alternative. Un progetto a cui l'amministrazione ha iniziato a lavorare appena insediata, lo scorso giugno, affidando all'ingegnere Stelvio Calafiore l'incarico di redazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione del progetto così da poter presentarsi al bando, decidendo di stabilire la nuova area di ricarica auto e bici elettriche a Vallicelle. Il finanziamento di 34.375,88 euro andrà dunque a ricoprire quasi totalmente l'intero importo dell'intervento di 49.108,40 euro.
“Nel programma che avevamo presentato c’era proprio un’attenzione particolare all’ambiente e all’ecosostenibilità - spiega il Consigliere comunale Riccardo Pennesi che ha curato il bando – Così, appena insediati, a giugno abbiamo iniziato a lavorare anche in questa direzione, cogliendo l’occasione dei fondi europei per presentare un progetto che avesse la finalità di offrire un servizio aggiuntivo per il collegamento del quartiere Vallicelle con il resto della città. La stazione sorgerà in un terreno di proprietà comunale antistante il centro commerciale “Vallicenter” dove attualmente sono presenti alcune delle attività delocalizzate a seguito degli eventi sismici del 2016. Il nostro auspicio è che possa essere un altro modo per dare un nuovo impulso all’economia della città che è stata messa a dura prova dal terremoto e ora anche dalla situazione causata dal Covid-19. Sono estremamente soddisfatto che il bando sia andato in porto. Camerino merita di essere valorizzata. Bisogna riprogettare il futuro della città sfruttando tutte le occasioni che si presenteranno”. L'incarico di progettazione esecutiva è stato affidato allo stesso ingegnere Calafiore e una volta redatto si potrà procedere con la gara di affidamento dei lavori. In città sono già presenti colonnine di ricarica per auto e bici, installate dalla Contram, all'esterno della sede via Le Mosse, che studenti e residenti possono noleggiare.
“Il virus è stato sconfitto, spero di tornare il più in fretta possibile alla vita di prima”. Sono le parole di Laerte Tombesi, 56enne capo reparto dei vigili del fuoco di Macerata, che - dopo il secondo tampone risultato negativo - ha ricevuto la notizia dell’effettiva guarigione dal Coronavirus.
L’incubo per Laerte è iniziato il 23 marzo, quando è stato ricoverato all’ospedale di Civitanova in seguito ad una crisi respiratoria, dopo che da una settimana era stato costretto in casa con la febbre.
Dopo il ricovero, è stato trasferito in vari reparti dell’ospedale fino al momento più buio, ovvero quando è stato intubato per alcuni giorni. Infine il ritorno a casa e ora la fine della battaglia, non contro il fuoco come è abituato nel suo lavoro, ma contro quel nemico invisibile chiamato Covid-19. (Leggi qui la sua storia)
“Dopo il ritorno a casa – racconta Laerte – sono stato costretto in isolamento come da prassi e sottoposto a ben tre tamponi”. Il primo il 28 di aprile è risultato ancora positivo, poi un altro l’8 maggio che ha dato esito negativo ed infine un altro tampone il 13 che ha sancito (con la risposta arrivata ieri) l’effettiva guarigione”.
“Ora mi sento meglio, non ho più quell’affanno che avevo appena ritornato a casa". Laerte ha voglia di ritornare alla normalità. “Abbiamo accolto l’attesa notizia dell’effettiva guarigione con gioia, finalmente sono potuto uscire dall’isolamento e ho potuto pranzare con la mia famiglia e questa è stata già una grande emozione – racconta il pompiere in servizio a Macerata, ma residente a Petriolo -. Quando si vive una terribile esperienza come questa, dove si ha paura di non farcela, si vede la vita da una prospettiva diversa, ci si rende conto di quali sono le priorità e per me gli affetti vengono prima di tutto. Ciò che ho vissuto ha aumentato questa mia consapevolezza".
Riguardo al voler tornale alla normalità e quindi anche al suo amato lavoro da Vigile del Fuoco, Laerte ha specificato che sarà il suo medico curante a dare il via libera affinché possa tornare in servizio: "Purtroppo il Coronavirus ha lasciato alcuni strascichi. Il mio fisico è ancora debilitato, ho perso parecchi chili, quindi deciderà il dottore quando potrò tornare completamente operativo, certo è che il peggio è passato".
Infine un ringraziamento particolare da parte di Laerte, oltreché per tutto il personale sanitario sanitario dell’ospedale di Civitanova che lo ha curato, ai parenti e ai suoi vicini di casa che hanno supportato la sua famiglia in questo periodo così difficile. “Anche con piccole cose come fare la spesa – racconta –, per me sono stati molto importanti. Inoltre ringrazio anche il Comune di Petriolo che ci ha fatto sentire la sua vicinanza”.
Il Sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri per sollecitare un suo intervento sulla stabilizzazione del personale impiegato nell’ambito dell’emergenza e della ricostruzione, questione peraltro già anticipata nella visita dello stesso Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera nel settembre dello scorso anno (leggi qui).
E’ prossima, infatti, la scadenza dei tre anni dall’assunzione del personale a tempo determinato, che a suo tempo fu ripartito tra la struttura del Commissario, le Amministrazioni Comunali, USR-Regionali, Provincie e Università.
Al momento, la normativa prevede la possibilità di applicare una limitatissima deroga/proroga ai contratti del personale impiegato, fino al termine dello stato d’emergenza fissato dal Decreto Sisma centro Italia al 31 dicembre 2020.
Il personale in scadenza - stante le pochissime figure professionali dei piccoli Comuni - ha ricoperto quasi sempre il ruolo, non solo di Responsabile dell’Ufficio Sisma, ma anche di Responsabile Unico del Procedimento e di Direttore Esecuzione Contratto, acquisendo comprovata esperienza. "Questa modalità ha consentito agli Enti di far fronte alle difficoltà connesse all’iniziale emergenza - sottolinea il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci -. Sono evidenti le difficoltà tecniche/operative che l’Amministrazione dovrà gestire, quando il dipendente, suo malgrado, terminerà il rapporto di lavoro con l’Ente di appartenenza. I Comuni si vedranno costretti ad interrompere, bruscamente, tutte le attività procedurali, di gara, di contratti, di verifiche, con i diversi operatori/enti, che la normativa vigente in ambito di codice degli appalti e di T.U.E.L., affida al Responsabile dell’Ufficio, nonchè al Responsabile Unico del Procedimento e Direttore all’esecuzione del contratto, di tutti i procedimenti sia in ambito di Emergenza che di Ricostruzione".
"Purtroppo i Comuni possono stabilizzare i dipendenti a tempo determinato solo con risorse finanziarie proprie - sottolinea Falcucci -. Va da sé che, specialmente per i piccoli comuni, come quello che il sottoscritto rappresenta, si tratta di uno sforzo insostenibile e, quindi, impossibile! Per ironia della sorte ci troviamo di fronte a casi in cui i nostri dipendenti, dopo aver acquisito presso di questi Comuni la dovuta esperienza e formazione, vengono reclutati a tempo indeterminato dagli Enti più grandi, i quali hanno ben altre capacità assunzionali rispetto alle nostre. I nostri Comuni subiscono, quindi, danni enormi da questo inutile processo migratorio tra Enti/Istituzioni, con interruzione del servizio, perdita del know how e necessità di formare ex novo il personale".
"La necessità di stabilizzare a tempo indeterminato una parte del personale che da oltre tre anni lavora negli Uffici Sisma e che ricopre ruoli apicali di Responsabilità nei Comuni terremotati è nota anche al Commissario Legnini - aggiunge Falcucci -. E’ auspicabile che vengano individuati al più presto, e prima delle imminenti scadenze contrattuali, i criteri e modalità per stabilizzare il personale già formato, anche prevedendo che lo stesso, una volta terminata l’esperienza lavorativa per il Sisma del Centro Italia, possa rientrare alle dipendenze, ad esempio, del Dipartimento di Protezione Civile, del Dipartimento CasaItalia o della Regione, al fine di essere impiegato nella gestione di altre calamità naturali/emergenze, che sempre più spesso stanno interessando il nostro territorio Nazionale".
Oltre che al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il sindaco Falcucci ha inviato la nota anche allo stesso Commissario Legnini, al Capo Dipartimento della Protezione Civile Borrelli, al Vice Commissario della Regione Marche Ceriscioli e al Presidente dell’Anci Marche Mangialardi: "Ad essi ci affidiamo fiduciosi per una decisione tempestiva e assolutamente non rinviabile considerato che finalmente si registrano significativi segnali positivi sulla ricostruzione con l’insediamento del Commissario Legnini".
Il Gores ha fornito - attraverso il quotidiano aggiornamento delle ore 12:00 - la provenienza provinciale dei 6642 positivi al coronavirus nella Regione Marche. Sono 2.723 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino (4 più di ieri), 1.853 in provincia di Ancona (13 più di ieri), 1.092 in provincia di Macerata (5 in più di ieri), 455 in provincia di Fermo (numero invariato), 289 in provincia di Ascoli Piceno (1 più di ieri), 226 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: è stata infatti superata la soglia delle tremila dimissioni (3.003), rispetto ai 2.847 di ieri. Allo stesso tempo scendono i contagiati ancora in isolamento domiciliare: sono 2.486 oggi, rispetto ai 2.599 di ieri.
Scende, invece, il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: ora sono 171 rispetto ai 196 di ieri. Si riduce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva rispetto a ieri (17 rispetto ai 18 di ieri): 5 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (2 a Civitanova Marche, 3 a Camerino).
Ecco le tabelle con i grafici resi noti dal Gores:
L’Azienda dei Teatri comunica che da lunedì 18 maggio la Pinacoteca “Moretti” di Civitanova Alta rimarrà chiusa.
Anche se il Governo ha dato il via all’apertura dei musei dopo circa 70 giorni di stop, l’Azienda dei Teatri ha ritenuto che, per l’attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori e dei frequentatori, lo spazio culturale della Città Alta debba ancora essere chiuso al pubblico.
Al momento la collezione antica e quella moderna, custodite all’interno del Palazzo, sono visitabili virtualmente sul sito http://www.pinacotecamoretti.it/.
Aggiornamenti saranno comunicati nei prossimi giorni.
"Se n'è andata una persona straordinaria, con la quale avevo instaurato un'amicizia decennale". Così Mauro Quacquarini, uno dei titolari dell'omonima azienda vinicola e dolciaria di Serrapetrona, ricorda commosso Sandro Petrone, il noto giornalista napoletano scomparso all'età di 66 anni a causa di un tumore ai polmoni.
Malattia con la quale lo storico volto del telegiornale di Rai Due combatteva da diverso tempo.
"Il ricordo più vivido che mi rimane di lui - racconta Mauro - è quello della serata di lancio del suo progetto discografico. Un evento che scelse di tenere al nostro Emporio di Civitanova Marche (leggi qui), due anni fa. Sandro era un grande appassionato di musica e un uomo dalla grande generosità. Ci ha aperto persino gli studi Rai di Saxa Rubra, dove era ormai di casa, durante una visita romana che feci assieme all'amico Guido Picchio. In quell'occasione ci svelò tutti i segreti del mestiere. Una giornata che ricordo con emozione".
L'ultima volta che Mauro ha parlato con Sandro risale a poco più di due mesi fa, poco prima della Santa Pasqua. "Non l'ho sentito cambiato. Non si è mai lasciato abbattere alla malattia, affrontava la vita con lo stesso entusiasmo di sempre, confidando nella guarigione. Ogni volta che veniva nelle Marche, non si lasciava sfuggire l'occasione di venirci a trovare in azienda. Era particolarmente colpito dai nostri appassimenti, che riteneva straordinari. Sandro mi ha omaggiato della sua amicizia per anni, la sua perdita è particolarmente dolorosa".
E' durata davvero poco la raccolta fondi per l'acquisto e la successiva donazione di un igenizzatore per la casa di riposo di Cingoli.
Il traguardo dei 1500 euro è stato, infatti, raggiunto in pochissimi giorni grazie alle donazioni fatte dagli aderenti al movimento CasaPound di Macerata, che hanno risposto all'iniziativa nata a seguito di un appello lanciato dalla struttura di accoglienza cingolana.
Stamattina una ridotta rappresentanza del movimento ha raggiunto il "Balcone delle Marche" per consegnare l'utile dono direttamente nelle mani del Sindaco Michele Vittori.
Il dispositivo permetterà di sanificare a norma di legge i locali abbattendo il pericolo di contagio da Coronavirus in una struttura che ha annoverato molti casi di contagio tra gli ospiti.
Consegna dai toni ufficiali, con immensa soddisfazione da parte dei donatori e sincera gratitudine dall'amministrazione e dalla struttura assistenziale.
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 23 sui 991 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6642 su un totale di 54804 campioni testati. Aumenta lievemente l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri (si è passati dal 2,04% al 2,32%), ma il trend resta consolidato. Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi, infatti, continua a rimanere sostanzialemente stabile (12,30% ieri, 12,11% oggi).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
"Il nuovo accordo raggiunto da Federfarma, in sede nazionale, con il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha confermato il grande senso di responsabilità dei farmacisti, che con spirito collaborativo, e nonostante le accuse di speculare su questi prodotti, si sono attivati immediatamente nell'interesse dei cittadini".
Questa la premessa del vice presidente di Federfarma Marche Stefano Golinelli che, con soddisfazione, ha annunciato che “nelle prossime ore la nostra cooperativa Farmacentro riuscirà a fornire alle farmacie di Marche, Umbria ed Emilia Romagna un importante quantitativo di mascherine a prezzo calmierato; metteremo infatti a disposizione dei cittadini più di 1.200.00 pezzi di questo articolo fondamentale nell’attuale momento di uscita dall’emergenza”.
Golinelli ha sottolineato che “questo approvvigionamento di mascherine sarà il primo di una serie di forniture , sempre a prezzo calmierato, che verranno assicurate nelle prossime settimane”. Con l’occasione il massimo esponente di Federfarma Marche ha anche reso noto che la cooperativa – in stretto raccordo con le strutture nazionali collegate a Federfarma - sta attivandosi, sul mercato internazionale, per reperire , a prezzi favorevoli, anche gli altri prodotti necessari ma introvabili come, ad esempio, i guanti in lattice.
È prevista per domani alle 16 l’inaugurazione del Covid Center di Civitanova, per il passaggio di consegne dal Cisom, il corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta guidato da Guido Bertolaso, alla Regione Marche.
Sarà una cerimonia sobria con poche presenze di pubblico, come impone il protocollo in tempi di Coronavirus. Saranno presenti il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, l’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti oltre ovviamente i vertici del Cisom e Guido Bertolaso. Lo stesso ex capo della Protezione Civile è stato presente in questi giorni al Covid Center, dove ha potuto assaggiare le prelibatezze cucinate nella zona mensa dallo chef Giuseppe Giustozzi, proprietario del "Gruppo Giustozzi Hotels - Banqueting & Catering". Il cuoco si è occupato infatti, in questi giorni, di cucinare insieme a suo figlio Samuele per tutto il personale impegnato nei lavori all’ex Fiera.
Sono arrivati stamattina nella sede della onlus a Fano i Ros del Carabinieri.
Una perquisizione a fondo della sede dell'associazione, dove i Carabinieri avrebbero copiato il contenuto di alcuni hard disk e di alcuni telefoni
All'origine di tutto l'indagine aperta dalla Procura di Roma nata dopo aver ascoltato la testimonianza della ragazza partita volontaria in africa e sequestrata pochi giorni dopo l'arrivo.
Sotto la lente sembrerebbero i protocolli di sicurezza messi in atto per la tutela del personale in missione, già valutati in precedenza dagli inquirenti dopo il rapimento della volontaria.
Lilian Sora, presdente dell'associazione ha dichiarato che la ragazza "non fu lasciata mai sola" e che per la sua permanenza erano stati assoldati due "masai armati di machete", uno dei quali, al momento del sequestro, si era allontanato per andare "al fiume".
La ragazza, per essere scelta, fece un colloquio ed un breve corso on line per poi essere inviata in africa il 5 novembre. Il 20 novembre fu rapita.
Il governo aveva gia spiegato che la onlus "non rientra tra le organizzazioni destinatarie di alcun sostegno delle istituzioni italiane" e che "ha operato in totale autonomia senza informare la Farnesina".
Anche sulla rete erano apparsi attacchi diretti all'associazione Africa Milele, rea secondo gli internauti di non aver garantito le basi di sicurezza nella permanenza di volontari in paesi dove l'instabilità della realtà locali rende quantomeno probabili situazioni che possano mettere a rischio l'incolumità dei cooperanti.
“Bisogna mettere in campo una serie di provvedimenti capaci di riIanciare I'attuaIe reaItà socio economica che ci circonda, ora strangoIata daIIa situazione contingente che attanagIia iI cittadino privato quanto Ie partite IVA, come Iogica conseguenza restrizioni emanate daIIe ordinanze Iegate aI covid−19: moIti dei nostri ristoratori, commercianti e artigiani sono allo stremo”. Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di "Monte San Martino tra la gente" Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi di “Radici per il Futuro”, i quali nello scorso consiglio comunale hanno formulato una mozione per chiedere alcune misure a sostegno delle attività commerciali del paese e delle famiglie. A preoccupare i due consiglieri di minoranza è "Ia voIontà da parte dell'amministrazione comunale di voIer affrontare Ia crisi puntando suI turismo e Ia cuItura senza preoccuparsi minimamente di chi accogIierà e offrirà i servizi ai potenziaIi turisti (COVID−f9 permettendo), mettendoIi in condizione di farIo", scrivono in una nota.
“Proponiamo pertanto all’amministrazione comunale - scrivono - di sospendere, per I'anno corrente, iI pagamento deI canone di affitto dei IocaIi comunaIi fino alla compIeta riapertura e il totaIe ripristino deI normaIe svoIgimento deII'attività in questione. Per iI periodo di sospensione sarà dovuto aII'ente iI 50% deI canone di affitto.
Di sospendere ed abbattere le tasse comunaIi come TARI per Ie partite Iva che si sono trovate costrette ad interrompere I'attività a causa deI Iockdown ed una riduzione deIIa stessa per Ie famigIie.
La sospensione deIIa tassa suIIa segnaIetica commerciaIe fino aI 31 dicembre 2020. La sospensione, per I'anno corrente, deIIa tassa di soggiorno e di quella di occupazione deI suoIo pubbIico fino aI 31 dicembre 2020 e concedere gratuitamente uIteriori spazi pubbIici, come piazze e vie deI centro a tutti i ristoratori e gestori di IocaIi di Monte San Martino permettendo ai Ioro cIienti di effettuare consumazioni all'aperto neI rispetto delle distanze e norme di sicurezza".
I due consiglieri chiedono inoltre "la concessione di Iiquidità a fondo perduto per Ie attività in crisi; oltre alla restituzione deI pagamento per iI trasporto pubbIico scoIastico 2019/2020 e servizio gratuito per iI periodo 2020/2021. II rimborso dei buoni mensa già acquistati daIIe famigIie per I'anno 2019/2020 e rendere iI servizio gratuito per iI periodo 2020/2021".
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 5 persone. Nelle strutture sanitarie maceratesi il Gores ha registrato il decesso di una donna di 95 anni originaria di Castelraimondo deceduta al Covid-Hospital di Camerino.
Salgono a quota 982 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (520),mentre sono 161 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,8 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
In questo drammatico momento che ci coinvolge e che sconvolge la nostra vita, il Soroptimist International si è attivato, come è nei suoi principi fondanti, per supportare con aiuti concreti esigenze emerse nei differenti ambiti territoriali.
In particolare il Soroptimist International di Macerata ha voluto dimostrare la sua vicinanza e la sua partecipazione agli urgenti bisogni emersi in ambito sanitario, attraverso la donazione di 2 barelle complete nella loro dotazione al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Macerata, Area Vasta 3.
L’attrezzatura elettro-medicale è stata visionata ed approvata dal Direttore di Area Vasta 3, dottor Alessandro Maccioni e dall’ Ingegnere Clinico dottoressa Maria Costantino.
Nell’ incontro del 14 Maggio la Presidente del Soroptimist di Macerata, dottoressa Cinzia Cecchini, ha consegnato il gagliardetto del Club al Direttore dell’Area Vasta3 ed all’Ing. Maria Costantino. Il dottor Maccioni ha ringraziato la dottoressa Zelinda Giannini, Direttore Unità Operativa Acquisti e Logistica e l’Ingegneria Clinica per il supporto tecnico nonché tutte le Socie del Club per la sensibilità e la generosità dimostrate, dando inoltre la disponibilità per ulteriori collaborazioni o progetti
Sono in corso i lavori di asfaltatura sulla strada provinciale 10 “Bivio Vergini - Civitanova Marche”. L’intervento, del valore di 200 mila euro, è eseguito dalla ditta Francucci Luigi e il tratto interessato si trova nel comune di Morrovalle, esattamente tra il bivio Passionisti e la frazione di Santa Lucia. Le economie derivanti dal ribasso della gara di appalto saranno utilizzate per asfaltare un ulteriore tratto della provinciale.
I lavori rientrano tra quelli finanziati con le risorse di 2 milioni e mezzo messe a disposizione dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) per le opere pubbliche a favore della sicurezza stradale, relative al bilancio 2020.
“Il progetto, l’appalto e la direzione dei lavori sono a cura della Provincia di Macerata - afferma il Presidente Antonio Pettinari -. Oltre ai lavori già programmati con il finanziamento dal Ministero, siamo in attesa del decreto che ci mette a disposizione altri 510 mila euro da utilizzare nell’anno in corso. L’Amministrazione ha già individuato e approvato i nuovi interventi: uno sulla provinciale 91 ‘Pian di Pieca - Monastero - Fiastra’ e l’altro sulla 180 ‘Tolentino - Camerino’, nel tratto tra Belforte del Chienti e la Sfercia. Quando ci arriverà la comunicazione ufficiale, saremo pronti per inserire i progetti nella piattaforma del Ministero; da quel momento sarà possibile per il nostro Ente procedere con l’approvazione dei progetti e poi del relativo appalto”.
E scomparso questa notte il giornalista napoletano Sandro Petrone.
Aveva compiuto 66 anni nel febbraio scorso ma già da tempo combatteva contro un tumore che lo aveva colpito ai polmoni, di cui aveva parlato anche pubblicamente.
Volto noto della RAI, dove lavorato prima come inviato e successivamente nelle vesti di conduttore del TG2 , era anche conosciuto per la sua passione per la musica e la sue attività di cantautore. Senza dimenticare il ruolo di docente dove insegnò teoria e tecnica della comunicazione di massa nell’allora neonato corso di laurea interfacoltà in Scienze della comunicazione dell'Università degli studi di Macerata per 7 anni.
"Se ne è andato un caro amico - ricorda commosso Guido Picchio - ci siamo incrociati per la prima volta durante le nostre missioni a Sarajevo, insieme al maceratese Andrea Angeli, portavoce dell’ONU, e poi abbiamo avuto l'occasione di rivederci anche in Afghanistan e Kosovo ,da li in poi siamo sempre rimasti molto legati - e aggiunge - andavo spesso a trovarlo nel suo studio della RAI di Roma ma lui era anche molto attaccato alla città di Macerata in quanto ha ricoperto il ruolo di docente universitario"
"Era veramente innamorato del nostro territorio e ogni volta che l'ho invitato in redazione o in altre occasioni, ha sempre partecipato volentieri - spiega Picchio - abbiamo insieme organizzato molti eventi dove lui era uno dei protagonisti tant'è che ha presentato diversi libri nel cortile di Picchio News - e sottolinea - nel 2014 quando terminai il mio libro sull' Afghanistan gli proposi se poteva seguirmi durante le varie presentazione e lui non si è mai tirato indietro.
"Era molto appassionato delle colline maceratesi, specialmente di Serrapetrona dove spesso andavamo a trovare l'amico Mauro Quaquarini che ci faceva degustare la sua vernaccia e passavamo delle bellissime giornate in allegria e -poi conclude - Vorrei ricordare Sandro con delle fotografie che ritraggono i nostri momenti più intensi vissuti insieme e questo penso sia il medo migliori per ricordare una persona eccezionale oltre che un mio grande amico"
"Se dovessi definire Sandro Petrone lo chiamerei 'L' Inviato Gentiluomo' - Cosi' esordisce Andrea Angeli dalla Base Nato di Pristina dove e' tuttora impegnato -"La parte centrale della sua carriera si e' stata contrassegnata da conflitti ad alta intensita' mediatica dove Sandro si e' dovuto confrontare con colleghi del calibro di Ennio Remondino, Toni Capuozzo, Franco di Mare, Sergio Canciani, Giovanna Botteri, Pino Scaccia, solo per citarne alcuni. Non solo non ha mai sfigurato, ma quell che piu' ho apprezzato e' che non ha mai modificato per adeguarsi alle mode del momento il suo stile sobrio, mai strillato e che sicuramente a molti - io per primo - piaceva. E' stato un giornalista completo come se ne vedono pochi. Impeccabile conduttore dell'edizione di punta del telegiornale, ogni hanno in estate sostituiva il corrispondente del Tg2 a New York e subito ingranava la quarta anche li', come se ci fosse stato sempre, ci siamo visti molto anche oltre oceano. Insomma era una garanzia ad ogni latitudine, uno su cui si poteva contare, sempre"
"Anni fa promise che mi avrebbe portato a un concerto del suo amico Pino Daniele, me lo ripetette piu' volte, fui io che non riuscii mai a incastrare una data e non ho mai avuto tempo - e mi rincresce anche quello - di apprezzare le sue doti canor-musicali".
"Era legatissimo a Macerata, piu' volte mi confesso' che avrebbe volute viverci in pianta stabile, purtroppo non c'e' riuscito. Ho il suo libro sul giornalismo con la foto in copertina. Mi sara' difficile metterci sopra un altro volume".
"Sono senza parole e profondamente addolorata - dichiara la sua amica di lungo corso Anna Smorlesi nel ricordarlo - sapevamo tutti della sua malattia ma la forza e la volontà che ci avevamo messo anche in questa situazione era una peculiarità di Sandro così come in tutte le cose che in cui era impegnato - racconta - tutto ciò che ha fatto, l'ha portato avanti sempre con passione e in più era un empatico in tutto quello che toccava e che faceva"
"Io l'ho conosciuto quando ancoralavorava a TeleMontecarlo a fine anni 80, successivamente si sposò con una mia carissima amica quindi la frequentazione è stata continua negli anni spiega Anna - anche se abitavano a Roma, ci vedevamo molto spesso ed eravamo molto uniti -prosegue - era un grande giornalista ma a prescindere da questo dimostrava sempre una curiosità di fondo nel conoscere persone ed argomenti. Qui a Cingoli aveva casa anche Gigi Mattucci, che è stato un dirigente RAI che era molto amico di mio marito Paolo Lampa e quindi mi ricordo delle bellissime serate passate insieme dove c'erano anche Franco Moschini, Giorgio Pagnanelli - chiosa- erano dei momenti molto divertenti ma anche profondi perché ognuno portava la propria esperienza e Sandro era sempre pronto a cogliere dai presenti l'aspetto della professione"
"Sandro era una persona preparata, onesta e dotata di una grande cultura perciò faccio fatica a trovargli un difetto e non lo dico perché era una sua amica - conclude Anna - di lui mi attraeva soprattutto questo suo fondo di malinconia che tra l'altro credo che si riesca a percepire bene anche nei libri sul blues che lui ha scritti"