“Piangiamo la scomparsa di Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale dalle straordinarie doti artistiche ed umane”. Così, in una nota, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ricorda il compositore scomparso oggi all’età di 48 anni.
“Abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerlo personalmente nel marzo del 2018 . ricordano - quando accettò di dirigere con la FORM la Settima Sinfonia di Ludwig van Beethoven nei teatri di Montegranaro, Pesaro ed Ancona.
Fu per noi, e per il nostro pubblico, un’esperienza indimenticabile che si è arricchita ulteriormente all’inizio di quest’anno, quando, in occasione delle celebrazioni dei 250 anni dalla nascita di Beethoven, ci ha donato una indimenticabile esecuzione della “Quinta Sinfonia” insieme a quella del “Concerto per oboe” di Strauss, interpretato dal nostro comune amico Francesco Di Rosa.
È stata probabilmente la sua ultima esibizione in pubblico in veste di direttore d’orchestra. Non dimenticheremo mai il suo entusiasmo per la vita e per la bellezza, trasmesso dall’energia luminosa dei suoi gesti e del suo sorriso.
Ezio era semplicemente travolgente; lo è stato, in particolare, con la Quinta, un capolavoro musicale che esorta l’uomo a non piegarsi mai e che vogliamo considerare il più bel testamento che ha lasciato a tutti noi”.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi informa sulla situazione Covid-19 a Tolentino.
"Ad oggi venerdì 15 maggio 2020, secondo quanto comunicato dalla Regione Marche, questi sono i dati ufficiali: 16 positivi e 7 persone che sono in isolamento domiciliare.
Si ricorda che è importante continuare a rispettare le disposizioni per evitare il propagarsi del Covid-19. Bisogna sempre seguire le normative e non vanificare il lavoro fatto fino ad ora. Anche in questa fase 2 occorre osservare alcune importanti regole per prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del nuovo coronavirus” – afferma il primo cittadino - .
Il Sindaco Pezzanesi ha quindi emesso una’ordinanza con la quale a decorrere dalla sua pubblicazione (15 maggio 2020) e fino alla revoca si stabilisce che: nei luoghi pubblici, negli esercizi commerciali, negli uffici pubblici, negli uffici postali, nelle banche e in ogni altro luogo chiuso nel quale sia previsto l’accesso generalizzato di persone, l'accesso sarà consentito solo ed esclusivamente indossando le mascherine; nei luoghi pubblici all'aperto è obbligatorio essere muniti di mascherina; la mascherina dovrà essere prontamente indossata al venir meno delle condizioni di individualità ed isolamento, quando il distanziamento interpersonale sia inferiore ad un metro. Chiunque non osservi gli obblighi stabiliti da questa ordinanza, salvo che il fatto costituisca reato, la violazione prevede la sanzione amministrativa da euro 25,00 ad euro 500,00 (pagamento in misura ridotta euro 50,00) ex art. 7 bis D.Lgs. 267/2000.
Nuovo intervento di igienizzazione dei contenitori per la raccolta dei rifiuti
Al via un nuovo intervento di igienizzazione di tutti i cassonetti stradali destinati alla raccolta dei rifiuti organici.
Nella settimana dal 18 al 25 maggio, infatti, il Cosmari effettuerà il terzo intervento di sanificazione dei contenitori dislocati lungo le strade. Come negli altri casi gli operatori utilizzeranno uno specifico prodotto disinfettante non nocivo.
Il Gores ha fornito - attraverso il quotidiano aggiornamento delle ore 12:00 - la provenienza provinciale dei 6619 positivi al coronavirus nella Regione Marche. Sono 2.723 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1.840 in provincia di Ancona, 1.087 in provincia di Macerata (5 in più di ieri), 455 in provincia di Fermo (numero invariato), 288 in provincia di Ascoli Piceno, 226 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: sono infatti arrivati a 2.847 rispetto ai 2.725 di ieri. Allo stesso tempo scendono i contagiati ancora in isolamento domiciliare: sono 2.599 oggi, rispetto ai 2.697 di ieri.
Scende, invece, il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali: ora sono 196 rispetto ai 207 di ieri. Rimane invariato il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva rispetto a ieri (18): 5 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (2 a Civitanova Marche, 3 a Camerino).
Ecco le tabelle con i grafici resi noti dal Gores:
A seguito del secondo Consiglio Comunale e delle novità riguardanti le sorti del Convitto Nazionale di Macerata, Comitato Genitori ha scritto un lettera per spiegare il loro punto di vista sulla questione.
Ecco il testo integrale del comunicato:
"Convitto, sentite quanto è piena, bella questa parola. Dai: proviamo a scandirla tutti insieme! S’approssimano i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri - speriamo che da qui a un anno il virus ci lasci il modo per celebrarli come meglio si conviene – e proprio nei primi mesi di esilio il grande fiorentino compose un’opera che s’intitola Convivio. Quel titolo l’Alighieri lo scelse per significare che stava imbandendo un banchetto di sapienza destinato a coloro i quali pur avendo in animo lo studio non l’avevano potuto condurre per impedimenti di lavoro, di famiglia, di censo. L’Alighieri scelse di scrivere in volgare perché fosse intellegibile ai più. C’è una bellissima frase di Jean Anthelme Birillat Savarin nella sua “Physiologie du gout” che suona così: “Convitare qualcuno è prendersi cura della sua felicità per tutto il tempo che rimane sotto il nostro tetto”. Convitare è cosa assai diversa dal semplice invito; è partecipazione, è ri-conoscenza, è condivisione.
Tutto questo è il Convitto. Possiamo darne una lettura minima-con vitto, dunque con il cibo- o una ampia: cum vivere, vivere insieme. Entrambe ci portano però a una medesima conclusione: convitto significa generazione di una comunità. E’ forse questo che un po’ “spaventa”. Noi genitori siamo persuasi che ci sia la percezione di una sorta di diversità della scuola dove vanno i nostri ragazzi. E la diversità se non la incontri, se non la spieghi spaventa sempre un po’ e genera pregiudizio. Dunque se non si capisce appieno il valore della nostra scuola, ma anche perché le siamo così affezionati, perché gli educatori, i professori, il personale tutto partecipa del Convitto piuttosto che lavorare al Convitto, perché i nostri ragazzi pensano alle Convittiadi – che non hanno potuto fare quest’anno – come a un’occasione di fraternità, vivono il teatro, l’orchestra, il clil come costruzione della loro identità e non come “obbligo” è anche colpa nostra: non ci siamo spiegati, non ci siamo fatti conoscere bene. Forse dovremmo fare – quando sarà possibile – un giorno di scuola aperta, ma non per illustrare alle famiglie cosa offre la nostra scuola, ma per raccontare alla società maceratese e per primi ai nostri amministratori e a quelle che una volta i cronisti definivano come le autorità civili, militari e religiose i valori e il valore della nostra scuola.
Oggi si chiamano gli stakeholders. Molti sono convinti che il Convitto sia un po’ estraneo e strano. Perfino alti dirigenti del ministero della pubblica istruzione hanno stabilito errando che il Convitto non è una scuola. E’ vero: il Convitto non è solo una scuola. Ma ciò che più ci dispiace è che il Convitto a un certo punto sia diventato un problema. Una sorta di eterogenesi dei fini se pensiamo che il Convitto fin dalla sua gloriosa e remota nascita è sorto per risolvere un problema. Quale? Quello che settecentosedici anni fa s ‘era posto Dante: offrire un banchetto di conoscenza per chi diversamente non avrebbe potuto studiare. Per questo s’è formato il Convitto nella sua casa che è quel meraviglioso scrigno d’architetture e di storia che langue, purtroppo, ferito dal terremoto e con Tito Livio però noi genitori ripetiamo “hic manebimus optime”. Non ci sarà niente e nessuno che potrà negare al Convitto il diritto alla sua casa che vogliamo presto risorga meravigliosa così come la determinò l’architetto Tombolini nel 1861. Abbiamo registrato con soddisfazione che il Consiglio Comunale di Macerata con in testa il nostro Sindaco ha preso solenne impegno a restituirci la nostra casa che tale resterà ab eterno come peraltro sancito fin dal 1860 costituendo – allora saggiamente – un vincolo perpetuo sul magnifico convento domenicano.
Peraltro – è bene che Macerata lo rammenti – quel vincolo è la più solida assicurazione che uno degli edifici simbolo della città sarà conservato a patrimonio comune. Abbiamo anche registrato con altrettanta soddisfazione che c’è l’intenzione di mettere d’accordo Provincia e Comune per assicurare i giusti spazi al Convitto finché dovrà permanere nei locali che con lungimirante abnegazione le due amministrazioni hanno messo a disposizione della nostra scuola dopo il terremoto, augurandoci però che sollecitamente si metta mano alla ristrutturazione della sede storica. In fin dei conti basta che Comune e Provincia con l’intervento della nostra scuola si sentano un Convitto per appianare ogni ostacolo. Vorremmo però una data certa di questo incontro, vorremmo sapere che a settembre i nostri ragazzi torneranno a scuola – e speriamo davvero in classe – tranquilli e che si possano accogliere i nuovi iscritti con la certezza degli spazi e la garanzia di assoluta continuità della scuola. Dunque sistemiamo subito la faccenda delle utenze e ridotiamo la scuola della mensa che è costituiva della nostra comunità perché noi siamo appunto “con vitto”.
C’è un altro aspetto che ci preme molto sottolineare. E’ stato detto che il Convitto ha accettato più iscritti di quanti poteva. Non è così perché vi era un impegno a consentire l’utilizzo delle aule lasciate libere dalla scuola Dante. Dunque la nostra dirigente, la professoressa Annamaria Marcantonelli alla quale va il nostro totale sostegno e il nostro sentito grazie, ha agito con estrema correttezza com’è peraltro costume della nostra scuola. Non è accettabile che si facciano rilievi infondati. Ma al di là di questo giova ricordare che la Costituzione della Repubblica Italiana è chiarissima.
Nell’articolo 31 là dove si sancisce che la Repubblica “Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo” e nell’articolo 34 là dove esplicitamente è detto “La scuola è aperta a tutti”. Ma è qualcosa di più e di ulteriore. E’ scritto nell’articolo 30: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio” e si pone in capo alla Repubblica l’onere di rendere effettivo l’esercizio di questo diritto/dovere. Vi è però un’indicazione di eccezionale civiltà giuridica nell’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo a cui si conformano anche la Convenzione Europea, l’Unesco e la Comunità Europea là dove è scritto: “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli”. Allora si capisce bene che il Convitto non può rifiutare gli iscritti e tanto meno può essere obbligato a farlo, ma anzi deve essere messo in condizione di soddisfare la domanda legittima dei genitori. Peraltro se avesse avuto già la sua casa ristrutturata avrebbe potuto agevolmente farlo. Ora sappiamo perché ce lo ha detto il Consiglio Comunale che sarà così.
Vogliamo però notare un ultimo elemento. Se il Convitto ha avuto crescenti richieste d’iscrizione forse ci sono dei motivi. Tra i tanti vogliamo sottolineare oggi che i nostri docenti sono stati i primi ad attivare le lezioni on line, che i nostri ragazzi hanno avuto anche in queste difficilissime circostanze una formazione completa e compiuta. E a questi docenti va il nostro incondizionato grazie, così come a tutto il personale che ci ha consentito di sentirci a scuola nonostante tutto! Perché chi insegna e lavora al Convitto appartiene a quella comunità: convita e dunque si prende cura della felicità dei nostri ragazzi. Ci auguriamo che oggi finalmente la strada per noi sia in discesa. Vogliamo dire grazie al Comune, alla Provincia, a tutti coloro i quali ci hanno reso possibile guardare al futuro con meno apprensione. Però ora siamo a chiedere velocemente atti concreti. Si sappia che vigileremo sul rispetto degli impegni assunti. Non foss’altro perché ci siamo formati all’insegnamento di un’ eccelsa figlia della terra marchigiana: Maria Montessori. Che ancora ci ammonisce: “La società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge, per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l’umanità futura”. Questo vogliamo per i nostri ragazzi. Grazie"
Questa sera a partire dalle ore 21:15 in Diretta Web Morena Oro e Maurizio Lombardi condurranno "Dove ci porta l'asporto?", la trasmissione dedicata alle problematiche legate all’imminente riapertura dei locali pubblici prevista per lunedì prossimo. Saremo collegati con il Sindaco di Civitanova Marche, Lauro Prenna, con Massimiliano Polacco della Confcommercio Marche e Marco Scarpetta, titolare dello chalet “Raphael Beach”, con i quali discuteremo della situazione dei pubblici esercizi che si trovano a dover affrontare, dopo il lockdown, il dilemma delle riaperture. Andranno in onda servizi giornalistici effettuati in alcuni locali di Civitanova Marche con interviste ai titolari di balneari, gelaterie, bar, ristoranti e pizzerie che ci hanno offerta la loro testimonianza di come affrontato questo periodo difficile e cosa faranno per i prossimi giorni,
Con l'occasione è anche possibile, per chi ci segue sul web, intervenire in diretta con domande, riflessioni e suggerimenti che saranno poi discussi dagli ospiti nel corso della diretta.
“Giuliano De Minicis è stato un amico inatteso, e forse, per questo, ancor più caro. La notizia della sua dipartita mi addolora, e addolora la comunità intera di Pieve Torina, perché quando se ne va un uomo buono, tutti perdono qualcosa. E noi, che abitiamo queste terre martoriate, lo sappiamo bene. Sappiamo bene quanto Giuliano fosse generoso, disponibile, altruista. È a lui ed al gruppo di Succisa Virescit che dobbiamo la ricostruzione della scuola, è a quel gruppo di persone buone e generose che abbiamo affidato la speranza di ripartenza trovando mani tese, sorrisi, risorse finanziarie.
Quando ho saputo della sua morte ho ripercorso le strade che ci hanno portato ad incrociarci, tra novembre e dicembre del 2016, quando il terremoto stava ancora imperversando e noi eravamo, letteralmente, a terra. Trovammo subito un’intesa, che è proseguita negli anni, e che ha portato sollievo e fiducia tra la gente di Pieve Torina, che ha potuto toccare con mano il significato vero e profondo della generosità: mettersi a disposizione di chi vive una situazione di difficoltà con atti concreti come, appunto, il contributo alla ricostruzione della scuola, importantissima per la rigenerazione del tessuto sociale del nostro paese.
Di amici in questi anni ne abbiamo incontrati tanti, per fortuna, e tra questi spiccano le figure di Giuliano e di Sandro Paradisi, altra colonna portante della fondazione Succisa Virescit, anche lui recentemente scomparso. Di certo Giuliano e Sandro lasceranno un segno tra le persone che li hanno conosciuti. Di certo noi di Pieve Torina non li dimenticheremo.”
Il Gores come di consueto ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 16 sui 783 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6619 su un totale di 53813 campioni testati. Aumenta lievemente l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri (si è passati da 1,51% a 2,04%) Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi continua a rimanere sostanzialemente stabile (12,45 % ieri, 12,30 oggi %).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Un’idea che ad entrambi i titolari dei locali di ristorazione HAB e LORD BIO, Paolo Perini e Raffaele Delle Fave, è venuta in mente in tempi non sospetti, li ha portati a chiedersi: perché non metterla in pratica a maggior ragione adesso? La Caritas della Diocesi di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia, impegnata da sempre nel sostegno alle famiglie più bisognose, ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e con la collaborazione e la sinergia di tutti, da Lunedi 18 Maggio inizieranno le consegne a domicilio dei pasti gratuiti. A livello operativo, le consegne avverranno alle 12.30 con le seguenti modalità: 7 pasti saranno prelevati dai ragazzi del Servizio Civile Diocesano e 2 dai volontari del CISOM, il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta, del gruppo di Macerata.
“Basta un sorriso” è nato per fare la differenza in un momento in cui in tanti hanno bisogno di sostegno. Si inizia con la distribuzione in due giornate a settimana, il Lunedì ed il Venerdì, sperando che l’iniziativa venga accolta anche da altri locali che potranno aggregarsi, al fine di coprire l’intera settimana con un sostegno continuo.
I due ideatori sono pronti con le loro strutture: cuochi e camerieri si sono detti entusiasti e a completa disposizione. Il fine è quello di essere “ripagati” con un sorriso, bypassando le difficoltà economiche, la burocrazia, spada di Damocle sulla nostra società, e il momento storico attuale. Siamo tutti nella stessa barca e i commercianti per primi sono in enorme difficoltà, ma regalare un pasto non peggiorerà la situazione, anzi, sicuramente fa del bene e sottolinea l’importanza della collaborazione tra noi cittadini allo scopo di donare quel po’ di tranquillità che al momento manca completamente.
Il pasto a tavola deve rimanere un diritto di tutti, e laddove non viene garantito, c’è la buona volontà di fare ciascuno la propria parte, unendosi quando serve.
Ricominciare a vivere, far ripartire l'economia in sicurezza ma senza indugi, questo è principale messaggio emerso durante un confronto tra gli Amministratori Comunali di Recanati con gli imprenditori rappresentativi del territorio e i responsabili del credito bancario.
“Oggi più che mai è necessario un lavoro di squadra tra l’Amministrazione e tutti i componenti della realtà produttiva ed economica del nostro territorio per verificare problemi e possibili immediate soluzioni concrete. – ha detto il Sindaco Antonio Bravi -Sono le aziende il motore portante della nostra regione ed è di fondamentale importanza una rapida ripartenza in sicurezza per poter ricominciare a produrre reddito e lavoro”
Recanati Produce è il nuovo tavolo di lavoro digitale creato dall'Assessore alle Attività produttive Francesco Fiordomo con il Sindaco Antonio Bravi e i principali imprenditori della Citta di Recanati che rappresentano la storia produttiva del territorio, da Adolfo Guzzini a Giuseppe Casali, Paolo Tanoni, Fausto Pigini, Mimmo Guzzini, attuale presidente di Confindustria Macerata, Michele Casali, la famiglia Clementoni e Sandrino Bertini, Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano.
“Recanati Produce nasce come un gruppo di lavoro composto da un primo nucleo di rappresentati pronto ad aprirsi ad altri, - ha detto l’Assessore Francesco Fiordomo - per ragionare insieme, proporre e trovare soluzioni concrete per guardare al futuro con ottimismo, grazie a quelle capacità di sorprendere e di innovare che nel dopo guerra e nei decenni successivi hanno fatto la fortuna di questo territorio e dato occupazione e reddito a molti.”
Dopo un’analisi della situazione attuale provocata dall’emergenza Coronavirus, alle porte della ripartenza dell’intera produttività del territorio, gli imprenditori, durante l'incontro, hanno espresso notevole preoccupazione per il futuro delle aziende.
In ambito sanitario, destano forte apprensione le nuove regole sulla sicurezza nel lavoro, stabilite dal protocollo regionale che andrebbero a rallentare le attività produttive in crisi.
In ambito economico il coro degli imprenditori ha espresso in maniera unanime la necessità immediata di sburocratizzare il più possibile tutti i procedimenti e di poter attingere più liquidità dalle banche per la ripartenza.
La volontà di lottare del comparto imprenditoriale recanatese non è mai mancata nella storia e tantomeno oggi, ma servono programmi finanziari specifici per la ripartenza.
Al centro del dibattito non solo i problemi delle industrie ma anche quelli delle numerose attività artigianali che fanno da tessuto collante del territorio e degli esercenti commerciali della città di Recanati soprattutto del centro storico.
Nella giornata di ieri si è svolto un incontro tra i rappresentanti SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) Segretario Generale Regionale Andreucci Paolo e Segretario Generale Provinciale di Macerata Damiano Cioppettini ed il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni "Marche" la dottoresssa Cinzia Grucci. Nodo del confronto è stata la grave carenza di personale che investe la Sezione della Polizia Postale di Macerata.
I dati nazionali relativi al 2019 indicano che sono state 52 le vittime di cyberbullismo di età inferiore ai 9 anni (nel 2018 erano state 18), 99 le vittime di età compresa ta 10 e 13 anni e 309 di età tra i 14 ed i 17 anni. Delle 460 vittime totali in Italia di cyberbullismo nel 2019, 18 erano per stalking, 114 per diffamazione online, 141 per ingiurie o minacce, 87 per furto di identità, 81 per diffusione di materiale pedo online ed 19 per sextortion (ricatto a sfondo sessuale). Sono giunte 196.000 segnalazioni di truffe on-line, che hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati 3.620 persone. Nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online sono state indagate 650 persone. Le indagini relative al fenomeno dell’adescamento di minori online, invece, hanno consentito di indagare 180 soggetti.
“Questo ci fa comprendere l’importanza della Polizia Postale sul territorio e della delicatezza dei compiti a cui gli operatori sono impegnati ad affrontare ogni giorno. Attività che a livello provinciale si concretizza attraverso indagini di Polizia Giudiziaria d’iniziativa, indagini delegate dalla Procura della Repubblica, ricezione denunce, perquisizioni e sequestri, per non dimenticare gli importanti e continui incontri educativi nelle scuole”, spiega Damiano Cioppettini segretario provinciale del Siulp. “Tutto questo – prosegue - viene svolto dell’esiguo organico della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Macerata, quattro poliziotti. I dipendenti in uscita non sono mai stati rimpiazzati e quel che è più grave, tra qualche mese ne rimarranno in servizio solo tre perché uno di loro sarà posto in quiescenza.
La dottoressa Grucci ha speso significative parole di stima e gratitudine verso gli operatori di Piazza Gramsci, ma la situazione resta grave. Le conseguenze causate da un numero così esiguo di dipendenti si ripercuotono inevitabilmente sugli operatori esponendoli a rischi professionali inaccettabili. Non dimentichiamoci che nella Provincia di Fermo non esiste una Sezione di Polizia Postale ed i residenti, in caso di necessità, hanno gli Uffici di Macerata come punto di riferimento. Un bacino d’utenza di 400.000 abitanti circa per quattro poliziotti, uno ogni 100.000 abitanti.
Quello che più ci lascia sgomenti è che la Polizia Postale sta vivendo un importante processo di rinnovamento Nazionale. Rinnovamento e potenziamento, ma non per Macerata. Altre sezioni sparse su tutto il Territorio Nazionale stanno godendo di un ampliamento d’organico, anche grazie all’innesto di agenti di nuova nomina.
Alla luce di quanto sopra denunciato, considerato che la Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Macerata vive un’insostenibile situazione di criticità, serve un tempestivo ed autorevole intervento in merito, mirato a potenziare adeguatamente gli uomini ed i mezzi disponibili per garantire ai poliziotti una migliore qualità della vita e del lavoro ed una migliore sicurezza ai cittadini”.
E’ stato inaugurato oggi all’ospedale di Macerata il nuovo reparto di terapia intensiva. “Una struttura nuova, bella, tecnologica, avanzata – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - che risponde al desiderio di riqualificazione nato 13 anni fa, poi tre anni fa l’impegno di realizzarla e dopo solo un anno di lavori, interrotti tra l’altro da un periodo di fermo a causa del Covid, è nata questa nuova terapia intensiva. Segno che la Regione ci crede molto, in questi anni ha investito tanto nelle strutture, ed abbiamo tenuto fede a questo impegno”.
"Questo reparto - ha aggiunto il presidente nel corso dell’inaugurazione a cui hanno preso parte tra gli altri anche l’assessore Angelo Sciapichetti, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il primario Giuseppe Tappatà e il consigliere Francesco Micucci - è un investimento di qualità, con otto posti letto, di cui uno a camera isolata, qualificato, moderno, pronto anche per le prossime necessità ed emergenze. La spinta è quella di continuare negli investimenti”.
“Chi ha lottato tanti anni per ottenere il risultato ora ha la soddisfazione di vedere una cosa realizzata e l’ha vista in un momento in cui sembrava impossibile - ha aggiunto il presidente -. L’intero sistema si muove verso orizzonti che migliorano i nostri servizi. Ecco perché vogliamo ripartire con tanti spazi disponibili che servono per tutti. Vi rivolgo un ringraziamento grandissimo”.
Il nuovo reparto è all’avanguardia per qualità di finiture e tecnologie impiantistiche. Tutte le attrezzature elettromedicali e i letti sono di nuova generazione. I lavori di ristrutturazione sono iniziati a luglio del 2019 accorpando gli spazi dell’ex UTIC con quelli della vecchia Rianimazione.
Il reparto si struttura in due parti, una destinata ai servizi, dove sono accolti gli studi medici, la sala riunioni, gli spogliatoi per il personale e i depositi materiali, l’altra predisposta ad accogliere i pazienti. E’ costituita da un’ampia sala che ospita sette posti letto con ricambio di aria ogni due ore e una stanza a pressione negativa predisposta per i pazienti infetti e immunodepressi.
Il personale medico per il servizio di anestesia e rianimazione in organico è di 20 medici a cui si aggiunge il Primario, mentre attualmente in servizio sono 18 medici oltre al Primario. Sette medici si occupano della Rianimazione, mentre 11 si occupano dell’attività di anestesia.
Anche quest’anno e per la diciassettesima volta consecutiva, la Città di Civitanova Marche, viene premiata con la Bandiera Blu. Ai tempi del Coronavirus niente ritiro del prestigioso vessillo a Roma dalla sede del Cnr, ma collegamento Facebook in diretta con i comuni premiati.
E nella sala giunta di Civitanova, collegati al pc il Sindaco Fabrizio Ciarapica, l’Assessore Maika Gabellieri e il Presidente del Consiglio, Claudio Morresi: scoppia l’applauso e l’emozione, dopo un periodo lungo e drammatico di Covid 19 e di lookdown che ha creato dolore e tensione ovunque.
La Fee (Foundation for Environmental Education) ancora una volta, valuta Civitanova Marche per l’alta qualità delle acque di balneazione, la gestione dei rifiuti, la sicurezza sulle spiagge, la cura del territorio. Le Marche perdono il podio e raggiungono il quarto posto (ex equo con la Puglia, scopri il primo posto)
"La Bandiera Blu di questo anno ha per me un valore molto grande, e sono orgogliosa di poterlo condividere con la mia Città. Un riconoscimento sicuramente prestigioso ottenuto in un momento storico molto critico e molto particolare. Che sia di buon auspicio per un positivo lancio della stagione estiva, che sia benzina per tutti i nostri operatori turistici per la corsa di ripartenza che stiamo intraprendendo tutti insieme. Il ringraziamento oltre che dovuto, estremamente sentito, alla nostra squadra di dipendenti che ha lavorato a questo obiettivo”. Ha dichiarato l’Assessore alla Crescita Culturale e al Turismo, Maika Gabellieri.
“Un riconoscimento importante – ha affermato il Sindaco Ciarapica - che giunge in un momento particolarmente delicato per il Paese e per le strutture ricettive in forte difficoltà a causa della pandemia in corso. L’Italia è al Top con 195 Comuni premiati, per complessive 407 spiagge, che corrispondono a circa il 10% delle spiagge premiate a livello mondiale. Un ottimo traguardo che ci deve far essere tutti orgogliosi delle nostre bellezze e dell’attento lavoro degli italiani che curano così bene questo grande patrimonio”.
“Ci auguriamo tutti – ha concluso il Sindaco - che il settore turistico e balneare possa riprendere gradualmente respiro, seppur nelle difficoltà del tragico momento, e si possa ricominciare a vedere un po’ di normalità soprattutto per il bene dell’economia e delle migliaia di posti di lavoro che questo settore strategico rappresenta”.
L’ufficio postale di Visso riapre oggi nella vecchia sede: un piccolo segno di rinascita per il paese, così duramente colpito dal sisma del 2016.
Non si è tenuta una vera e propria cerimonia di inaugurazione, ma sono intervenuti per un saluto il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi,la vicesindaca Patrizia Serfaustini e Beatrice Bacchiocchi direttrice generale delle Poste di Macerata.
L’ufficio, che garantisce gli standard di accoglienza e sicurezza per i clienti e il personale, è dotato di due sportelli abilitati a tutte le operazioni e una sala consulenza con personale qualificato per fornire chiarimenti e consigli in modo riservato sui prodotti di risparmio, protezione e investimento dell’azienda.
La sede dispone anche di uno sportello ATM Postamat, accessibile 24 ore su 24, per il prelevamento di denaro contante, il pagamento di bollettini di conto corrente postale e per tutte le altre operazioni oltre al servizio wi-fi gratuito per connettersi a internet in modo facile e veloce.
Garantite inoltre tutte le misure di sicurezza per l’emergenza sanitaria grazie all’installazione di pannelli schermanti in plexiglass e il posizionamento di strisce per far rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.
“Viviamo con grande gioia questa giornata in cui l’Ufficio Postale di Visso riprende l’operatività nella sua sede storica. Siamo grati a Poste Italiane che sin dal verificarsi del sisma del 2016 si è impegnata per non interrompere il rapporto con i cittadini, attivandosi con un container prima e con l’apertura di questo bellissimo ufficio oggi - ha dichiarato il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi. Questo ufficio è un segno di rinascita perchè è stato demolito e ricostruito".
L’ufficio di via Paolo da Visso è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.
Le spiagge delle Marche perdono il podio nazionale. La nostra Regione viene "scalzata" dalla Campania al terzo posto per numero di Bandiere Blu ricevute dalla Foundation for Environmental Education (Fee).
In vetta si conferma la Liguria (32 località bandiera blu), seguita dalla Toscana (20 località) e dalla Campania (19 località). La nostra Regione si attesta al quarto posto con 15 località bandiera blu.
Rispetto alle città premiate lo scorso anno non hanno ricevuto conferma le spiagge di Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio, entrambe nel Fermano a cui restano soltanto Fermo e Pedaso. Nel Maceratese restano due le Bandiere Blu: Civitanova March (diciassettesima Bandiera Blu) e e Potenza Picena (quattordicesima Bandiera Blu consecutiva).
Il top regionale si riscontra nell'anconetano dove sono quattro i riconoscimenti ottenuti (Senigallia, Sirolo, Numana, Ancona) e nel Pesarese (Pesaro, Fano, Mondolfo, Gabicce). Tre, invece, le Bandiere Blu ottenute dalla provincia di Ascoli Piceno: Grottammare, Cupra Marittima, San Benedetto del Tronto.
Oltre alla qualità delle acque di balneazione, di primo rilievo ai fini dell'assegnazione del riconoscimento risultano i servizi, la gestione dei rifiuti e la sicurezza garantita.
Francesco Zago, titolare di Pro-Gest spa, il Gruppo privato numero uno in Italia – e uno dei maggiori player in Europa – nel settore della carta, del cartone e del packaging, proprietario della Cartiera di Tolentino, a fronte del periodo di difficoltà dovuto alla rapida diffusione del virus covid-19 e che ha così fortemente colpito tutta la penisola italiana, ha avviato un’azione di solidarietà nei confronti dei Comuni dei territori in cui operano alcune aziende del Gruppo. Un intervento che coinvolge 8 realtà comunali di 5 differenti Regioni italiane, che stanno ricevendo da parte di Pro-Gest un contributo di 20 mila euro ciascuna. La somma complessiva di 160 mila euro viene devoluta sotto forma di buoni spesa da poter utilizzare in punti convenzionati. Spetta ai Sindaci e al personale dei servizi sociali a destinarli, su espressa richiesta della Famiglia Zago, ai nuclei familiari più bisognosi, all’interno del Comune.
I 1.000 buoni spesa da 20 euro ciascuno, per un totale di 20 mila euro, sono stati consegnati nella mani del Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi dal titolare Francesco Zago a nome della Famiglia, alla presenza del Direttore della Cartiera Novello Cantolacqua.
La Pro-Gest ha acquistato la Cartiera di Tolentino nel 1998 e in questi ultimi anni ha stretto una importante e proficua collaborazione con l’Amministrazione Pezzanesi per apportare migliorie sia strutturali che tecnologiche con l’intento di mitigare l’impatto della propria produzione verso l’ambiente e la popolazione residente nelle vicinanze dell’impresa che vanta una storia e una tradizione ultra centenaria.
Con questo gesto – ha detto Francesco Zago – vogliamo confermare i nostri ottimi rapporti con tutta la Città di Tolentino. E’ nostra volontà far sentire la nostra vicinanza in un periodo di forte difficoltà e disorientamento, come quello che stiamo vivendo, anche a quelle persone più deboli e che magari hanno perso il lavoro a causa del lockdown. Non potevamo non inserire Tolentino in quanto abbiamo ottimi e positivi rapporti con il Sindaco Pezzanesi e con tutta l’Amministrazione comunale, con i quali lavoriamo con unità di intenti. Sarà il Comune a stabilire i criteri di distribuzione dei nostri buoni spesa e ci auguriamo di poter dare un po’ di sollievo alle famiglie di Tolentino, già duramente colpite dal sisma. Anche in un momento come questo siamo orgogliosi del nostro lavoro e della nostra Azienda. Lavoriamo, restando uniti e rispettando scrupolosamente tutte le regole per tornare ad una graduale situazione di normalità, senza dimenticare la grande famiglia composta da tutti i nostri dipendenti. Infatti, consci della fortuna avuta nel poter rimanere attivi a servire la clientela durante questo terribile periodo per tante Aziende Italiane e con immenso spirito di riconoscenza nei confronti dei propri 1.300 dipendenti che stanno prestando servizio regolarmente nei 24 stabilimenti italiani del Gruppo, Pro-Gest ha predisposto una tessera ricaricabile con il valore immediatamente spendibile di 100 euro utilizzabile in un network di oltre 150.000 locali italiani convenzionati quali supermercati, alimentari, ristoranti e bar che verranno distribuite a tutti i dipendenti nel mese di maggio. Quindi anche un segno tangibile di vicinanza e attenzione anche ai propri dipendenti di Tolentino.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha ringraziato Francesco Zago e tutta la sua famiglia. Ancora una volta – ha sottolineato – ci dimostrate tutta la vostra attenzione alla Comunità tolentinate. Da seri e capaci imprenditori quali siete, oltre ad aver investito per l’eliminazione degli impatti sull’ambiente, oltre ad aver costruito una parte di pista ciclabile che va dalla zona Sticchi al Ponte del diavolo, oltre a sostenere con i vostri contributi molti eventi che promuoviamo nel corso dell’anno, ora dimostrate anche tutto il vostro “grande cuore” ,donandoci 20 mila euro in buoni spesa per aiutare le famiglie di Tolentino che versano in condizioni di disagio economico a causa del covid-19. E’ l’ennesima testimonianza che quando si lavora condividendo idee e obiettivi, in unica direzione, si raggiungono importanti traguardi. Rinnovo tutta la mia stima personale e ringrazio la Famiglia Zago, il Gruppo Pro-Gest e la cartiera per questo ennesimo dono che hanno voluto fare alla nostra Città.
Inoltre, grazie alla collaborazione con la Protezione Civile, Pro-Gest ha donato due bilici di prodotti monouso in carta di propria produzione come carta igienica, rotoli di carta per pulizia, asciugatutto a strappi e fazzoletti in carta.
L'emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha quanto mai messo sotto scacco le palestre e i centri sportivi che giorno dopo giorno, soprattutto perché per oltre due mesi di inattività hanno navigato nell'incertezza che veleggiava sulla data d'apertura. Ora sembra esserci, a detta del ministro Spadafora, il 25 maggio.
“Si riparte, ma le misure sembrano essere davvero drastiche andandone ad elencare solo alcune: attrezzi sanificati subito dopo l’uso di ogni singolo cliente, spogliatoi chiusi così come le aree comuni, nelle palestre più piccole si potrebbe andare solo su appuntamento e nelle altre in base a scaglioni ferrei o a gruppi e si potrà essere seguiti solo a distanza di due metri dall’istruttore (in guanti e mascherina), spiegano Ludovico Solpi, amministratore della palestra BluEnergy di San Severino e il Presidente Regionale ASC Marche in Confcommercio Imprese per L'Italia, Giampietro Cappella.
“Le palestre riaprono con una netta riduzione della clientela ma quei titolari che devono fare i conti con le spese vive poste in essere nei confronti dello Stato, ma ancor più quelle relative ai propri clienti?, domandano .
Un ambito che riguarda soprattutto le palestre, le quali a inizio anno, hanno investito molto sulla loro immagine proponendo all'eventuale clientela, bonus d'abbonamenti su base mensile, trimestrale e annuale. Senza parlare dei relativi sconti destinati ai clienti di vecchia data. Ma concentrarsi sulla clientela generica è quanto mai doveroso in quanto gli abbonamenti possono essere pagati per intero o in tranche. Qui nasce il problema, senza aggiungere le nuove restrizioni. È impensabile che una piccola palestra possa ricevere solo per appuntamento. Un paio di clienti all’ora, quando prima ne entravano cinquanta. E i costi di gestione? Come comportarsi con coloro che in questi mesi di inattività hanno sottoscritto un abbonamento e a causa del forzato lockdown, non hanno potuto usufruire dei servizi per i quali hanno già pagato?
Ludovico Solpi e Giampietro Cappella hanno unito le forze e attraverso una petizione hanno avanzato un'importante ipotesi di rilancio delle palestre e grazie proprio a quest'ultima, tale proposta potrebbero arrivare direttamente al Governo il quale "dovrà farsi carico delle spese che i centri fitness dovranno sostenere, sia per la posticipazione delle scadenze degli abbonamenti (per mancato incasso), sia quelle relative agli eventuali rimborsi che verranno richiesti dagli utenti".
Il nocciolo della questione è semplice. I fruitori dei servizi chiedono agevolazioni ai rispettivi centri, i gestori liquidità. Due rette parallele che senza un sostanziale aiuto economico da parte dello Stato, non finiranno mai per incontrarsi.
Link alla petizione: http://chng.it/r8K8VJYJ
Lunedì 18 maggio è la data fissata per la riapertura delle attività economiche. La formalizzazione avverrà con il decreto del governo, che di fatto anticipa la data del primo giugno, inizialmente prevista.
“Tutte le categorie - afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - possono continuare a prepararsi alla riapertura seguendo le linee guida regionali, che, alla luce della lettura delle linee guida Inail, confermiamo in pieno. All’interno di queste ultime - prosegue Ceriscioli -, abbiamo individuato alcune proposte integrative, soprattutto per i balneari, che utilizzeremo per integrare il nostro documento, o come elemento aggiuntivo, o come aspetto facoltativo al quale aderire. Per quanto riguarda i balneari, per i quali è prevista la riapertura per il 29 maggio, ci sarà tempo disponibile per gli eventuali adeguamenti”.
“La data del 18 maggio – prosegue Ceriscioli – ci trova pronti sia dal punto di vista delle procedure di sicurezza sanitaria da mettere in campo, sia per quanto riguarda i nostri dati epidemiologici, che sono tra i migliori in Italia: un risultato raggiunto grazie a una comunicazione costante e trasparente ai cittadini, che ci ha permesso di contenere efficacemente i contagi, nonostante partissimo da una situazione molto difficile”.
Con molto anticipo la Regione ha lavorato all'elaborazione dei protocolli (leggi qui), che sono stati approvati nella seduta di giunta di lunedì, e che riguardano: sicurezza negli hotel, sicurezza nelle strutture extra alberghiere (agriturismi, case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi, affittacamere, case vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, Bed and Breakfast, residenze d’epoca, case religiose d’ospitalità, country house, lodge e chalet), campeggi e villaggi turistici, stabilimenti balneari, commercio su aree pubbliche (mercati, fiere, posteggi isolati, commercio itinerante), somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti), commercio in sede fissa (negozi), agenzie viaggi (assimilate ai negozi come protocollo), estetisti e parrucchieri, tatuatori, sgombero cantine e solai.
Ritorno alla normalità, dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, per i proprietari dei una singola abitazione in località Marciano.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato infatti la revoca dell’Ordinanza di inagibilità con la quale, dopo il sisma, aveva dichiarato non utilizzabile l’immobile che è stato interessato da lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura per un importo di 55mila euro coperto da finanziamento pubblico in base alla Ordinanza 4 relativa alla cosiddetta ricostruzione leggera.
Torna pienamente operativo l’ufficio postale di via Gorgonero, anche nella fascia pomeridiana dal lunedì al venerdì.
Il vice direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, ha inviato una comunicazione all’Amministrazione comunale confermando la notizia delle nuove aperture secondo i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 8:20 alle 19:05 mentre il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35.
L’intera rete nazionale degli uffici postali è stata in queste settimane interessata da procedure specifiche di sanificazione e sono stati installati pannelli schermanti in plexiglass nelle postazioni di front – office. Inoltre sono state posizionate strisce di sicurezza idonee a garantire il distanziamento interpersonale, a tutela di clientela e dipendenti.
Anche nei giorni scorsi il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, intanto è tornata a sollecitare a Poste Italiane il ripristino e l’installazione di un nuovo Atm Postamat in sostituzione di quello distrutto, a seguito di una rapina, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre dello scorso anno.
Facendosi portavoce di molti cittadini il sindaco era tornata così a far presente che da mesi, ormai, nonostante l’emergenza Coronavirus per i correntisti l'unica possibilità per fare delle operazioni è quella di recarsi agli sportelli col rischio che si creino, ovviamente, lunghe file e soprattutto situazioni rischiose di assembramento particolarmente sconsigliate dalle misure restrittive in materia di contenimento del Covid-19.