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"Ciao Sandro": il ricordo di Guido Picchio dell'amico Petrone nelle foto scattate nei momenti felici (FOTOGALLERY)

"Ciao Sandro": il ricordo di Guido Picchio dell'amico Petrone nelle foto scattate nei momenti felici (FOTOGALLERY)

E scomparso questa notte il giornalista napoletano Sandro Petrone.

Aveva compiuto 66 anni nel febbraio scorso ma già da tempo combatteva contro un tumore che lo aveva colpito ai polmoni, di cui aveva parlato anche pubblicamente.

Volto noto della RAI, dove lavorato prima come inviato e successivamente nelle vesti di conduttore del TG2 , era anche conosciuto per la sua passione per la musica e la sue attività di cantautore. Senza dimenticare il ruolo di docente dove insegnò teoria e tecnica della comunicazione di massa nell’allora neonato corso di laurea interfacoltà in Scienze della comunicazione dell'Università degli studi di Macerata per 7 anni.

"Se ne è andato un caro amico - ricorda commosso Guido Picchio - ci siamo incrociati per la prima volta durante le nostre missioni a Sarajevo, insieme al maceratese Andrea Angeli, portavoce dell’ONU, e poi abbiamo avuto l'occasione di rivederci anche in Afghanistan e Kosovo ,da li in poi siamo sempre rimasti molto legati - e aggiunge - andavo spesso a trovarlo nel suo studio della RAI di Roma ma lui era anche molto attaccato alla città di Macerata in quanto ha ricoperto il ruolo di docente universitario"

"Era veramente innamorato del nostro territorio e ogni volta che l'ho invitato in redazione o in altre occasioni, ha sempre partecipato volentieri - spiega Picchio - abbiamo insieme organizzato molti eventi dove lui era uno dei protagonisti tant'è che ha presentato diversi libri nel cortile di Picchio News - e sottolinea - nel 2014 quando terminai il mio libro sull' Afghanistan gli proposi se poteva seguirmi durante le varie presentazione e lui non si è mai tirato indietro.

"Era molto appassionato delle colline maceratesi, specialmente di Serrapetrona dove spesso andavamo a trovare l'amico Mauro Quaquarini che ci faceva degustare la sua vernaccia e passavamo delle bellissime giornate in allegria e -poi conclude - Vorrei ricordare Sandro con delle fotografie che ritraggono i nostri momenti più intensi vissuti insieme e questo penso sia il medo migliori per ricordare una persona eccezionale oltre che un mio grande amico"

"Se dovessi definire Sandro Petrone lo chiamerei 'L' Inviato Gentiluomo' - Cosi' esordisce Andrea Angeli dalla Base Nato di Pristina dove e' tuttora impegnato -"La parte centrale della sua carriera si e' stata contrassegnata da conflitti ad alta intensita' mediatica dove Sandro si e' dovuto confrontare con colleghi del calibro di Ennio Remondino, Toni Capuozzo, Franco di Mare, Sergio Canciani, Giovanna Botteri, Pino Scaccia, solo per citarne alcuni. Non solo non ha mai sfigurato, ma quell che piu' ho apprezzato e' che non ha mai modificato per adeguarsi alle mode del momento il suo stile sobrio, mai strillato e che sicuramente a molti - io per primo - piaceva. E' stato un giornalista completo come se ne vedono pochi. Impeccabile conduttore dell'edizione di punta del telegiornale, ogni hanno in estate sostituiva il corrispondente del Tg2 a New York e subito ingranava la quarta anche li', come se ci fosse stato sempre, ci siamo visti  molto anche oltre oceano. Insomma era una garanzia ad ogni latitudine, uno su cui si poteva contare, sempre"

"Anni fa promise che mi avrebbe portato a un concerto del suo amico Pino Daniele, me lo ripetette piu' volte, fui io che non riuscii mai a incastrare una data e non ho mai avuto tempo - e mi rincresce anche quello - di apprezzare le sue doti canor-musicali".

"Era legatissimo a Macerata, piu' volte mi confesso' che avrebbe volute viverci in pianta stabile, purtroppo non c'e' riuscito. Ho il suo libro sul giornalismo con la foto in copertina. Mi sara' difficile metterci sopra un altro volume".

"Sono senza parole e profondamente addolorata - dichiara la sua amica di lungo corso Anna Smorlesi nel ricordarlo - sapevamo tutti della sua malattia ma la forza e la volontà che ci avevamo messo anche in questa situazione era una peculiarità di Sandro così come in tutte le cose che in cui era impegnato - racconta - tutto ciò che ha fatto, l'ha portato avanti sempre con passione e in più era un empatico in tutto quello che toccava e che faceva"

"Io l'ho conosciuto quando ancoralavorava a TeleMontecarlo a fine anni 80, successivamente si sposò con una mia carissima amica quindi la frequentazione è stata continua negli anni spiega Anna - anche se abitavano a Roma, ci vedevamo molto spesso ed eravamo molto uniti -prosegue - era un grande giornalista ma a prescindere da questo dimostrava sempre una curiosità di fondo nel conoscere persone ed argomenti. Qui a Cingoli aveva casa anche Gigi Mattucci, che è stato un dirigente RAI che era molto amico di mio marito Paolo Lampa e quindi mi ricordo delle bellissime serate passate insieme dove c'erano anche Franco Moschini, Giorgio Pagnanelli - chiosa- erano dei momenti molto divertenti ma anche profondi perché ognuno portava la propria esperienza e Sandro era sempre pronto a cogliere dai presenti l'aspetto della professione"

"Sandro era una persona preparata, onesta e dotata di una grande cultura perciò faccio fatica a trovargli un difetto e non lo dico perché era una sua amica - conclude Anna - di lui mi attraeva soprattutto questo suo fondo di malinconia che tra l'altro credo che si riesca a percepire bene anche nei libri sul blues che lui ha scritti"

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