Covid Center Civitanova, via al passaggio di consegne. Bertolaso: "Spiace che nessuno del Governo sia presente oggi" (FOTO)
Si è tenuta oggi pomeriggio alle 16, la cerimonia che ha sancito il passaggio di consegne tra l’Ordine dei Cavalieri Malta e la Regione Marche del Covid-Center di Civitanova, la struttura da 84 posti letto che dovrà aiutare la sanità regionale a combattere la battaglia contro il coronavirus.
Una celebrazione sobria iniziata con il vescovo di Fermo monsignor Rocco Pennacchio, che ha seguito in processione la statua della Madonna di Loreto posta all’ingresso del lungo corridoio che conduce ai padiglioni che ospiteranno i malati di Covid-19. Erano presenti, tra gli altri, tutti protagonisti principali del percorso che ha portato in poco meno di due mesi alla realizzazione dell’opera: dal commissario Guido Bertolaso al presidente della Regione Luca Ceriscioli, dal sindaco Fabrizio Ciarapica al capogruppo del Pd in Regione Francesco Micucci, passando per il presidente del Cisom Gerard Solaro del Borgo, il direttore dell’Area Vasta Alessandro Maccioni.
Presente anche una delegazione della Lega, partito che ha criticato l’opera nel corso dei mesi e che invece si è schierato in prima fila con i parlamentari Luca Paolini e Giuliano Pazzaglini e con l’assessore comunale Giuseppe Cognigni.
“Molti non hanno capito – ha esordito Ceriscioli - che le terapie intensive degli ospedali non nascono per gli infettivi come i pazienti covid, la loro presenza ha stravolto i flussi degli ospedali normali – ha spiegato il governatore – oggi abbiamo 17 ricoverati in terapia intensiva sparsi su sette ospedali. Spostandoli qua li avremo tutti in un solo blocco e saranno necessari 9 medici, non 21 come ora. Stesso ragionamento per i semi intensivi. In un solo colpo si liberano molti spazi ospedalieri che, a loro volta, non erano certo nati per quello. Sono stati adibiti in fretta e furia per ospitare i malati covid, con una sola parete a dividerli dal resto delle rianimazioni. Qui non c’è meno sicurezza in fatto di contagio, ce n’è di più”.
Ceriscioli ha precisato che il piano pandemico per le Marche del 2007 prevedeva per la nostra regione la necessità di avere almeno 300 posti di terapia intensiva disponibili per combattere efficacemente una crisi del genere. “Grazie a questa struttura arriviamo proprio a quel numero",ha proseguito il presidente di Regione. Il problema è che lo si fa con una struttura provvisoria. O almeno così è stata prospettata. Ma potrebbe essere vero solo a metà. "Ci siamo resi conto che una struttura del genere alla nostra Regione serve – ha aggiunto il presidente – è provvisoria la sua collocazione qui alla fiera di Civitanova, come abbiamo sempre detto. Ma dovremo ragionare su dove e come realizzarne una in pianta stabile”.
“Più che un’inaugurazione – ha esordito Bertolaso - quella odierna è la presa d’atto del lavoro straordinario che è stato fatto, grazie alla collaborazione fra la Regione Marche, il Comune di Civitanova e il Corpo italiano del soccorso dell’Ordine di Malta. È la dimostrazione che quando si vuole, anche il Italia, si riescono ad abbreviare i tempi e a superare qualsiasi ostacolo burocratico.È stata un’opera a costo zero per la comunità. Spiace che non ci siano politici nazionali per prendere esempio e replicare il progetto anche in altre regioni”. Fa rumore infatti l’assenza alla cerimonia dei ministri della Salute e degli Affari regionali, invitati dallo stesso ex Capo della Protezione Civile.
“Ricordo il 20 marzo quando con le prime telefonate si è deciso di dare avvio a questo progetto. Dove c’era uno spazio fieristico vuoto oggi c’è un ospedale di emergenza che ci consentirà di recuperare le nostre strutture ospedaliere e recuperare prestazioni e interventi – ha affermato Ciarapica – ma ci consentirà anche di essere preparati per una nuova recrudescenza. Oggi per me è una giornata importante, se in tutta Italia si parla del Covid center di Civitanova qualcosa di buono è stato fatto, tutti abbiamo remato insieme e questo è qualcosa di meraviglioso”.
Lunedì arriveranno i medici a prendere possesso degli spazi per proseguire con la formazione necessaria. Ogni blocco da 14 posti letto necessiterà di 13 anestesisti e 9 medici per coprire le 24 ore facendo dei turni. “ pazienti arriveranno solo quando ci sarà la sicurezza totale che tutto sia pronto – ha poi precisato Ceriscioli – per i costi di gestione attendiamo anche che arrivino 70 milioni promessi dal Governo. Ancora non sono nero su bianco, ma quando ci saranno una parte saranno destinati anche qui”.
Al termine la statua della Madonna di Loreto è stata portata in processione fino alla nicchia e lì benedetta dal vescovo, con il Corpo di soccorso dei Cavalieri di Malta che ha “consegnato” la struttura alla Regione.
Di fuori dai cancelli la contestazione di alcuni esponenti delle associazioni Cittaverde e Civitasvolta, le più attive contro la realizzazione della struttura.
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