Questa mattina, nella sala consiliare della provincia di Macerata, si è tenuta una commemorazione in ricordo dei reduci dei campi di concentramento. L'evento ha visto la consegna di medaglie e attestati ai familiari dei sopravvissuti ai campi di sterminio e lavoro. Un'occasione per riflettere sul passato, ma anche per trasmettere alle nuove generazioni il valore della legalità e dei diritti umani.
Il prefetto di Macerata, Isabella Fusiello, ha aperto la cerimonia con un intervento che ha sottolineato come ogni anno il Giorno della Memoria rappresenti un momento fondamentale per ricordare gli eventi che hanno segnato la storia del Novecento: "Ogni anno questo giorno ci sollecita a ragionare e a ricordare sugli avvenimenti che hanno macchiato il secolo scorso. Sono idee che hanno avvelenato i popoli. Di fronte a queste atrocità è compito delle istituzioni e dei cittadini fermarsi e bloccare la quotidianità".
Fusiello ha poi citato una delle riflessioni più significative di Hannah Arendt, tratte dal suo libro La banalità del male: "Non erano che azioni banali. Non hanno sentito la responsabilità di ciò che avevano fatto perché non hanno pensato. E la linea che distingue il bene dal male è il pensiero". Il prefetto ha quindi concluso: "L'illecito diventa ordinario e quindi più facile da compiere. Solo il dialogo e la vita attiva possono scardinare questo meccanismo. È quindi indispensabile esercitare il nostro pensiero contro ingiustizia o illegalità".
Anche il presidente della Provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, ha ricordato l’importanza di non dimenticare: "Nel 2000 è stato istituito il Giorno della Memoria. A distanza di 80 anni dalla liberazione, pochi sono i testimoni ancora in vita. È importante educare i giovani e la comunità tutta a questi principi di legalità". Il presidente ha richiamato l'attenzione sulla necessità di preservare la memoria storica per impedire che simili tragedie possano ripetersi.
Il Rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, ha poi parlato del significato profondo del ricordo: "La fine della Seconda Guerra Mondiale ha segnato la fine del nazismo, un’ideologia che ha portato a morti e massacri. Le parole di Edith Bruck sono importanti: 'Non possiamo cancellare il passato'. Ricordare non deve essere solo un atto simbolico ma concreto. La memoria deve essere il filo che lega le generazioni per creare una coscienza collettiva. Solo così possiamo basare la nostra società sul rispetto". McCourt ha quindi avvertito che i totalitarismi non nascono con grandi eventi, ma con piccoli passi: "Il silenzio si sente quando qualcosa di sbagliato avviene. Ricordare è una scelta di responsabilità".
Anche Mauro Radici, dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, ha condiviso una riflessione sul valore di questi riconoscimenti: "Porto il saluto di tutte le associazioni d'arma. L'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci è qui per ricordare che ha affrontato l'umiliazione dell'annientamento dell'identità e le barbarie dei campi di concentramento. Per noi queste medaglie d'onore che il prefetto consegnerà sono più di un riconoscimento. Questa giornata è un impegno a costruire una nuova socialità. Se ignoriamo la memoria, ci releghiamo all'indifferenza e all'errore".
Durante la cerimonia i familiari di quattro sopravvissuti ai campi, hanno ricevuto medaglie d’onore per il sacrificio e le sofferenze patite durante gli anni di prigionia. Tra i ricordati, Giuseppe Pesaresi, internato militare in Germania, ha visto la medaglia ritirata dalla figlia Ernestina, consegnata dall'assessore di Morrovalle, Mauro Baldassarri. Giuseppe Ciccola, anch'egli prigioniero in Germania, ha avuto il riconoscimento consegnato dal sindaco di Montecosaro, Lorella Cardinali, e ritirato dal figlio Nerio. Altri premiati includevano Arturo Pierdominici, militare in Germania, e Tomassino Teodori, prigioniero di guerra, con le medaglie ritirate rispettivamente dai figli Cesare Pierdominici e Giovanni Teodori e consegnate dal sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e il sindaco di Appignano, Mariano Calamita
Giovanni Teodori, figlio di Tomassino Teodori, ha raccontato il suo percorso di scoperta riguardo alla prigionia del padre: "Sapevo solo che mio padre era stato prigioniero, non sapevo perché però, essendo un carabiniere che aveva giurato fedeltà al re. Capire era un desiderio che avevo dentro la testa e che dallo scorso anno ho iniziato a scavare. Lui non ci ha raccontato mai nulla, senonché alcune parole che ogni tanto diceva in tedesco. Mi sono attivato e cerco di capire dove è andato in Germania, dove ha lavorato. Sto scoprendo tantissimo. Credo che, venendo visti come traditori, venivano trattati peggio dei civili".
Anche Nerio Ciccola ha voluto condividere il ricordo del padre, morto nel 1959 dopo il suo ritorno dalla prigionia: "Mio padre, dopo che è tornato dalla prigionia, è morto negli anni ’59. Nel campo di prigionia faceva il falegname. L’ho conosciuto per poco, avevo sei anni quando è morto. Ho chiesto a suoi amici, ma non si affrontavano i racconti degli anni di prigionia".
La cerimonia si è conclusa con un forte impegno da parte delle istituzioni e dei familiari a non dimenticare. Le parole di coloro che hanno preso parte all'evento hanno ribadito l’importanza di continuare a trasmettere la memoria storica alle future generazioni, affinché l’orrore della guerra e delle persecuzioni non venga mai dimenticato.
A seguito delle determinazioni del Consiglio di Amministrazione per gli affari del personale della polizia di Stato, riunitosi il 24 gennaio scorso presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza a Roma, la dottoressa Maria Nicoletta Pascucci, capo di Gabinetto della Questura di Macerata, è stata promossa alla qualifica di primo dirigente della polizia di Stato.
La dottoressa Pascucci, laureata in giurisprudenza presso l’Università di Macerata nel 1996, entra in polizia il 21 marzo del 2000, frequentando il 91^ corso per vice commissario presso l'Istituto Superiore di Polizia. Dopo aver prestato servizio dal 2001 al 2003 presso il Compartimento polizia stradale del Veneto, con sede a Padova, come direttore del 1° Ufficio, è stata trasferita nel 2003 al compartimento polizia stradale delle Marche a Ancona, dove ha ricoperto il medesimo incarico fino al 2010.
Nel 2010, la dorroressas Pascucci è stata trasferita presso la Questura di Macerata, dove ha assunto inizialmente l'incarico di dirigente della Digos, successivamente ricoprendo anche il ruolo di vicecapo di Gabinetto. Nel mese di aprile dello scorso anno, è stata nominata capo di gabinetto della questura di Macerata, mantenendo anche il doppio incarico di dirigente della Digos.
Il questore della provincia di Macerata, Gianpaolo Patruno, ha espresso le sue vive congratulazioni alla dottoressa Pascucci per il prestigioso traguardo raggiunto, sottolineando il suo ottimo lavoro e l'importante contributo che ha dato alla polizia di stato.
In occasione del Giorno della Memoria 2025, è fondamentale ricordare il dramma dei prigionieri di guerra e degli internati civili, con particolare attenzione ai campi di Sforzacosta e Urbisaglia, luoghi distinti ma legati dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
“C’è stata spesso molta confusione perché anche nei materiali d’archivio il campo numero 53, situato a Sforzacosta, veniva chiamato campo di prigionia di Urbisaglia. Veniva quindi spesso confuso con il campo di internamento per prigionieri civili di Urbisaglia, situato nella villa Giustiniani Bandini dell’Abbadia di Fiastra", spiega Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia.
I due campi avevano scopi distinti e furono aperti in anni diversi: "Il campo di Sforzacosta fu creato nel 1942 per concentrare e imprigionare i prigionieri di guerra nemici, principalmente inglesi e americani, che venivano trasferiti dal Sud Italia con l'avanzare degli alleati. Al contrario, il campo di internamento di Urbisaglia venne istituito pochi giorni dopo l'entrata in guerra dell’Italia nel 1940. Qui venivano reclusi civili antifascisti e ebrei, italiani e stranieri, ritenuti nemici dal regime fascista".
"Dopo l'8 settembre 1943, con l'armistizio e l’occupazione tedesca, molti prigionieri di guerra cercarono di fuggire. Il campo di Sforzacosta passò sotto il controllo tedesco, e circa seimila soldati detenuti lì furono trasferiti in campi più a nord o in Germania. In questo momento, il campo di Urbisaglia venne chiuso e gli internati civili furono trasferiti nel campo di Sforzacosta, ormai vuoto. Qui vennero concentrati non solo ebrei e antifascisti provenienti da tutta la provincia, ma anche i giovani renitenti alla leva, che da lì partivano per i campi di lavoro in Germania".
Come sottolinea Giovanna Salvucci: “La Casa della Memoria di Urbisaglia sta cercando di portare alla luce le storie dei tanti internati civili, per render loro omaggio, perché hanno pagato con la libertà e molto spesso con la vita per le loro opinioni politiche.”
La presentazione del XV volume dei Quaderni Storici Esini, dedicato a vicende storiche del vino di Matelica e ad alcuni personaggi della storica di Cerreto d’Esi, è stata occasione sabato 25 gennaio scorso per celebrare la memoria storica della studiosa matelicese Fiorella Conti.
Molto partecipato l’incontro, tenuto nella sala conferenze della Fondazione Il Vallato, che ha visto presenti anche molte persone giunte dai centri vicini e rappresentanti di istituzioni e associazioni locali. A portare i saluti iniziali è stato il sindaco Denis Cingolani, che ha ricordato la figura umana e come a Fiorella Conti Matelica debba tantissimo ed il mondo del vino in particolare le debba tributare «la scoperta, ufficializzata nel 1999, del primo documento relativo al vitigno del Verdicchio a Matelica, in un atto del 12 gennaio 1579 del notaio Niccolò Attucci».
A seguire il presidente della Fondazione Il Vallato, Antonio Roversi, ha colto l’opportunità per tornare a parlare dell’«importanza del vino in una città come Matelica e della necessità di tornare a collaborare, come auspichiamo, tra le istituzioni locali e tra tutte le cantine esistenti, per rendere maggiormente competitivo il valore del verdicchio sul mercato».
Il presidente del Centro Studi Luglio ’67, Raimondo Turchi, nell’annunciare la candidatura del Paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale Camerte al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico del Masaf, ha reso noto che «a comporre la commissione tecnica saranno quindici persone, ovvero i sindaci o i loro delegati degli otto Comuni di Camerino, Castelraimondo, Cerreto d’Esi, Esanatoglia, Fabriano, Gagliole, Matelica, Pioraco, un esperto del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) nella persona del dott. Luigi Servadei, un esperto della Regione Marche, due rappresentanti dell’Università di Camerino, uno dell’Istituto tecnico-agrario Vivarelli di Fabriano, un delegato del Centro Studi Luglio ’67, uno dell’associazione Produttori del verdicchio di Matelica».
Turchi ha poi ricordato Fiorella Conti nei suoi «tre principali ruoli ricoperti in vita: insegnante appassionata, ricercatrice storica attenta e scopritrice del primo atto relativo all’esistenza del verdicchio a Matelica, primo e unico sindaco donna di Matelica nel 1975». A seguire Gianni Barchi, direttore dei Quaderni Storici Esini ha tenuto ad illustrare il contenuto del XV volume, ricchissimo ormai di contributi per tutti i centri che fanno parte della vallata dell’Esina, trattando di archeologia, arte, letteratura e storia.
Il volume, venduto nel corso della serata, sarà possibile acquistarlo anche nelle librerie locali. A seguire Pietro Conti, in rappresentanza della famiglia, ha tenuto a ricordare sua sorella e ha ringraziato per l’omaggio alla memoria di Fiorella, per la cui scoperta del documento sul verdicchio aveva anche sofferto molto, «essendo poi stato ripreso da altri studiosi locali senza fare menzione di chi lo avesse scoperto». In chiusura di serata le presentazioni dei contributi di Maria Cristina Mosciatti su alcuni personaggi cerretesi vissuti tra XVIII e XX secolo e di Matteo Parrini, che si è soffermato su alcune curiosità e su quantità prodotte e prezzi del vino a Matelica nel corso di cinque secoli.
Elisa Del Zozzo è il nuovo presidente del Comitato X Zona Marche della Federazione Italiana Vela per il quadriennio olimpico 2025-2028. L'elezione si è svolta ieri presso la Sala Conferenze Terzo Censi di Ancona, alla presenza di Fabio Luna e Luca Savoiardi, rispettivamente presidente del CONI e del CIP regionale.
Elisa Del Zozzo, 41 anni, avvocato di Macerata, subentra al Commissario Straordinario Alessandro Mei; oggi tesserata per il Club Vela Portocivitanova, ha iniziato l'attività velica da bambina presso l’ASD Nautica Picena di Porto San Giorgio, per poi intraprendere il percorso per diventare Ufficiale di Regata, fino a raggiungere il livello di UdR Nazionale.
In passato ha anche ricoperto il ruolo di Capo Sezione Ufficiali di regata nelle Marche. L'assemblea delle società, presieduta dal presidente della Commissione Carte Federali Fabio Mazzoni, ha poi eletto Marco Lorenzetti, Daniele Malavolta, Angelica Monti, Giovanni Pierini, Francesco Savelli e Raffaele Velardocchia componenti del Comitato regionale che affiancherà la Del Zozzo nel quadriennio olimpico. “Nel progetto di sviluppo della X Zona - ha commentato la neo presidente a conclusione dei lavori - un ruolo importante meriterà la formazione, per garantire uno sviluppo ed una promozione massima della vela nonché la valorizzazione degli Atleti, motivo di orgoglio per la nostra regione. La nostra attenzione sarà poi verso il para sailing, che nel nostro territorio conta la presenza di una realtà punto di riferimento in Italia, e sulla promozione della vela come green sport e volano per il turismo nelle Marche".
Quante persone decidono di seguire una dieta più salutare, aumentando il consumo di frutta, verdura e legumi, ma invece di sentirsi meglio, notano un peggioramento del proprio benessere?
Purtroppo, per chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, una dieta mediterranea ricca di fibre potrebbe non essere la scelta ottimale per prevenire e gestire i sintomi. La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione che colpisce circa il 15% della popolazione adulta italiana, con una maggiore prevalenza tra le donne. In presenza di determinati fattori – non ancora completamente chiariti, ma tra cui lo stress e il microbiota intestinale giocano sicuramente un ruolo chiave – l’intestino non riesce a svolgere correttamente la sua funzione digestiva. Questo porta a sintomi come dolori e gonfiori addominali, spesso accompagnati da stipsi o diarrea.
In passato, si credeva che il colon irritabile fosse dovuto principalmente a un’alterazione della motilità intestinale e che fosse sufficiente aggiungere o ridurre l’apporto di fibre vegetali per alleviarne i sintomi. In alcuni casi, si riteneva addirittura inevitabile dover convivere con questa condizione per tutta la vita.
Tuttavia, proprio la componente vegetale, fondamentale in una dieta sana come quella mediterranea, potrebbe essere tra le principali responsabili del gonfiore addominale. Il nostro organismo, infatti, non è in grado di assimilare tutte le fibre presenti negli alimenti di origine vegetale. Questo può generare gonfiore e alterazioni della motilità intestinale. Tali effetti, sebbene fisiologici in misura moderata, nei soggetti con colon irritabile possono essere accompagnati da dolori e malesseri persistenti, compromettendo seriamente la qualità della vita quotidiana.
Una strategia utile per contenere i sintomi è ridurre temporaneamente l’assunzione di alimenti ricchi di FODMAPs (oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli). Tra i cibi ad alto contenuto di FODMAPs si trovano mela, pera, carciofi, cavoli, cavolfiori, broccoli, legumi, latte e formaggi freschi. Al contrario, alimenti con basse quantità di FODMAPs includono banana, mirtilli, melone, kiwi, arancia, sedano, peperoni, fagiolini, formaggi stagionati e farro.
Non è necessario eliminare completamente questi alimenti dalla propria dieta, ma ridurne il consumo per un periodo limitato (4-6 settimane). Successivamente, è possibile reintrodurli gradualmente. L’obiettivo non è evitare per sempre gli alimenti che scatenano i sintomi, ma raggiungere un equilibrio alimentare che consenta una dieta varia e completa, includendo anche questi cibi senza ansia o timore.
É arrivato il 2025, l’anno in cui il nostro vero volto torna protagonista. La verità è che non serve essere perfetti per avere un profilo social interessante. Anzi, è proprio il contrario!
In questo episodio di “CHIC & Social”, ti racconto come trasformare la tua presenza sui social in un piccolo capolavoro di creatività e autenticità. Spoiler: non servono magie, solo un po’ di personalità (e magari una buona idea!).
La creatività è il tuo miglior filtro
Diciamolo, quei filtri erano una scusa. Ora che li abbiamo salutati, è il momento di rimboccarsi le maniche. Ecco qualche idea facile e divertente per aggiungere un pizzico di creatività al tuo profilo:
Racconta una storia: ogni post può essere un pezzetto della tua vita. Non serve vivere una giornata da copertina per condividere qualcosa di speciale. Persino il tuo caffè mattutino può fare la sua sporca figura, se lo racconti con un tocco di ironia (e senza macchie sulla tazza, eh!).
Gioca con i colori: non hai bisogno di essere un grafico per creare uno stile unico. Basta scegliere una palette cromatica che ti rappresenta e usarla con coerenza. Pinterest è pieno di ispirazioni… fai un giro, ne vedrai di belle! Aggiungi un po’ di ironia: una piccola gaffe, un dietro le quinte buffo, o il selfie imperfetto: mostrare il lato divertente e spontaneo della tua vita è un magnete per chi ti segue.
Autenticità: il vero trend del 2025
Dimentichiamoci l’ossessione di coprire le occhiaie o nascondere i capelli fuori posto. Essere autentici è finalmente cool. Attenzione, però, autenticità non vuol dire trascuratezza, ma valorizzare le cose che ci rendono unici.
Sii coerente, non perfetto: Non puoi piacere a tutti (e meno male!). Punta su chi apprezza davvero il tuo stile e le tue storie. Meglio pochi follower sinceri che una folla di guardoni indifferenti e criticoni.
Condividi ciò che ami: Adori cucinare? Posta i tuoi piatti, anche se non sembrano usciti da MasterChef. Sei un appassionato lettore? Condividi il tuo libro del momento e ispira gli altri.
Scrivi con il tuo stile: Basta con gli aforismi riciclati triti e ritriti. I tuoi semplici pensieri sono mille volte più interessanti.
L'ironia: il filtro che non passa mai di moda
Ammettiamolo: le nostre imperfezioni sono irresistibili. E con un po’ di autoironia diventano ancora più affascinanti. Ecco come:
Il selfie senza segreti: Scrivi: “34 scatti per arrivare a questo”. Vedrai, tutti ti capiranno e rideranno con te!
2 Dietro le quinte: Mostra cosa c’è dietro una foto perfetta: il caos, i tentativi falliti, il gatto che salta nell’inquadratura… La realtà è sempre più divertente di qualsiasi posa finta.
3. Le gaffe digitali: Ti è capitato di scrivere qualcosa di imbarazzante? Raccontalo! Una risata è il miglior modo per creare empatia.
Fai brillare i tuoi contenuti
Vuoi distinguerti davvero? Crea contenuti che parlano di te, con il tuo stile e la tua personalità. Ecco qualche spunto:
Video autentici: Mostra piccoli momenti della tua giornata. Non serve essere perfetti, basta essere reali.
Progetti condivisi: Coinvolgi gli amici o colleghi e taggali. Insieme si creano contenuti freschi e originali e tanta interazione di commenti e like.
Caption che colpiscono: Scrivi descrizioni che raccontano qualcosa di te. Non servono discorsi troppo prolissi , bastano poche righe sincere e personali.
Il tuo profilo, la tua storia
Alla fine, i social parlano di te. Non servono filtri per connettersi davvero con gli altri: basta un tocco di creatività, un pizzico di ironia e tanta autenticità.
Non perderti il prossimo episodio di “CHIC & Social”: parleremo di come commentare, rispondere e interagire con classe per creare relazioni autentiche. Ti aspetto! Ti è piaciuto? Condividi l’articolo e fammi sapere nei commenti cosa ne pensi.
Era già previsto in agenda proprio alle 15 di ieri, giorno in cui fatalmente la cronaca ha posto ancora più attenzione sul tema: il tavolo anti-bullismo del Comune di Recanati era stato già convocato dall’Assessore ai Servizi Sociali Emanuela Pergolesi quando, appena un’ora e mezza prima, è avvenuta l’aggressione con spray urticante da parte di un adolescente ai danni di un 15enne studente dell’ITIS recanatese.
Un incontro tra Amministrazione Comunale, Carabinieri, Polizia Municipale, condiviso anche con i dirigenti comunali, gli assistenti sociali e la psicologa Margherita Carlini, proprio per fare il punto sui fenomeni di aggressività minorile che stanno già da alcuni mesi preoccupando la cittadinanza. Ma non solo: il tavolo tecnico era infatti incentrato non solo sul bullismo ma più in generale su varie situazioni con a sfondo il disagio giovanile e codici rossi.
Parole di condanna del gesto di ieri arrivano subito dal sindaco Emanuele Pepa, che non manca di esternare la propria vicinanza alla dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico, Antonella Marcatili, ai ragazzi colpiti e alle loro famiglie, sottolineando anche la volontà decisa di contrastare questi atteggiamenti da parte di alcuni ragazzi: "Le situazioni più critiche sono monitorate da tempo – spiega Pepa – ma il messaggio che vorrei trasmettere è che il Comune intende vigilare sui fenomeni di bullismo che si verificheranno nel territorio, con l’obiettivo di responsabilizzare questi ragazzi anche con azioni di contrasto al disagio giovanile che stiamo già mettendo in campo e con la collaborazione con le forze dell’ordine del territorio".
Dello stesso avviso anche l’Assessore Pergolesi, che specifica come l’attività del Comune non intenda sostituirsi al ruolo delle forze dell'ordine, quanto piuttosto collaborare sempre più ciascuno nei propri ambiti di competenza: "Si è rivelata già da tempo l’estrema necessità di un’azione comune per fermare tali atteggiamenti e molte azioni sono state già messe in campo in questi mesi. Verrà certamente posta in essere una maggiore vigilanza sul territorio, anche coinvolgendo i dirigenti scolastici per una tempestiva segnalazione di segnali di disagio e violenza, attivando sin da subito nuove convocazioni delle famiglie e dei minori interessati innanzi assistenti sociali e forze dell’ordine. Allo stesso tempo, si prevede la realizzazione di eventi mirati nelle scuole secondarie di primo e secondo grado sul tema del bullismo, attraverso incontri presso gli istituti con sociologi, psicologi esperti nel contrasto del disagio adolescenziale e giovanile".
L’assessore ricorda infine la disponibilità delle operatrici dello sportello comunale antiviolenza e della dottoressa Carlini anche nel sostegno psicologico genitoriale rivolto a tutte le famiglie: non solo a quelle dei minori segnalati, ma anche a quelle che temono che i propri figli possano essere vittime di bullismo.
Il cantiere del Centro Fiere di Macerata è ormai vicino alla conclusione della prima fase dei lavori. L'assessore comunale, Marchiori, ha aggiornato la cittadinanza sullo stato dell'arte, confermando che il 90% delle lavorazioni è stato completato.
"Il cantiere centro fiere è giunto in prossimità del termine dei lavori per quanto riguarda il primo investimento che riguardava la demolizione e la ricostruzione della parte fieristica. Siamo arrivati circa al 90% delle lavorazioni, sono rimaste da fare le lavorazioni esterne. Gli interni sono ultimati, sia per quanto riguarda gli impianti, sia per pavimentazioni e infissi. Siamo in prossimità delle ultimazioni dei lavori", ha dichiarato Marchiori.
La fase conclusiva dei lavori riguarderà principalmente la parte esterna della struttura, con le lavorazioni che sono in corso per completare la zona circostante. Ma non si ferma qui l'impegno per la valorizzazione dell'area: la seconda tranche di interventi, finanziata attraverso il programma ITI 2 della Regione Marche, prevede la rigenerazione dei padiglioni esterni.
"Con il programma di investimenti della Regione Marche ITI 2 siamo in fase di progettazione per la rigenerazione anche dei padiglioni esterni, quello telonato e quello che era rimasto scoperto. Nella parte verso il fiume realizzeremo un'area concerti. Questo dà la misura di quanto il Centro Fiere sia un potente attrattivo per l'intera regione Marche", ha aggiunto l'assessore.
Il progetto di riqualificazione del Centro Fiere di Macerata rappresenta un importante passo verso la creazione di uno spazio multifunzionale, in grado di ospitare eventi e manifestazioni di rilevanza non solo provinciale, ma regionale.
La Giunta comunale ha rinnovato l’incarico all’associazione solidarietà civitanovese (AS.SO.CI) per l’apertura gratuita dell’archivio storico, che si trova nei locali della casa di Annibal Caro a Civitanova Alta, sulla base della convenzione sottoscritta nel 2024.
All'interno dell'archivio sono depositati documenti e materiali di notevole prestigio ed interesse storico, che possono essere consultati con la supervisione di personale specializzato, di cui però l'Ente non dispone in pianta organica. Da qui la necessità di una collaborazione con l'Associ che dal 2011 garantisce l'apertura al pubblico della struttura comunale nella giornata del giovedì, con orario 16.00/18.00, grazie alla disponibilità degli associati, che offrono piena garanzia di serietà e disponibilità per lo svolgimento del servizio.
Nel corso del 2024, l'archivio storico comunale è stato oggetto di un intervento conservativo e di riordino cofinanziato dalla Regione Marche (Bando regionale Unico della Cultura 2023 - Archivi Storici) che ha portato all'elaborazione di una catalogazione del materiale presente per favorirne la valorizzazione e la fruibilità.
"La fruizione del materiale storico e documentario, così come disposto dalla Sovrintendenza Archivistica di Ancona, è un servizio che l'Amministrazione Comunale deve garantire alla cittadinanza e a quanti ne facciano richiesta - ha spiegato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Nel corso degli anni, il numero delle presenze registrate è aumentato in modo esponenziale e la fruibilità dell'archivio, oltre ad aumentare notevolmente il numero di studiosi ed appassionati, ha incrementato anche il flusso turistico dei visitatori della Città Alta. Tengo molto a ringraziare tutti i soci dell'Associ che svolgono un servizio encomiabile per la comunità e per la corretta conservazione del nostro tesoro storico e culturale”.
Per il rinnovo relativo al 2025 all'AS.SO.CI. di Civitanova Marche per l'incarico di apertura e vigilanza dell'Archivio Storico di Civitanova Alta, l'amministrazione comunale ha previsto un rimborso spese annuale di massimo mille euro.
Presentato questa mattina alla stazione di Ancona un nuovo treno elettrico a doppio piano di ultima generazione della flotta del Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), che circolerà da Ancona a Pesaro, Ascoli e Fabriano, toccando tutte le località della Regione.
Hanno partecipato all’evento: l’assessore regionale Goffredo Brandoni, titolare dei Trasporti, Giovanni Zinni, vicesindaco di Ancona, e, per Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale e Marco Trotta, direttore Regionale Marche.
Prosegue il piano di investimenti di Trenitalia nel trasporto regionale, che sta mettendo a disposizione dei viaggiatori marchigiani treni sempre più moderni e confortevoli. Con queste consegne l’età media della flotta del Regionale scende a circa 7 anni - una delle più basse dell’intero panorama nazionale - destinata a ridursi ancora entro il 2025 grazie all’arrivo di altri 9 nuovi treni.
«Con una flotta sempre più moderna, ci muoviamo verso una mobilità sostenibile, offrendo viaggi più confortevoli e accessibili. Grazie agli investimenti nella digitalizzazione, i nostri clienti possono contare su strumenti smart come il biglietto digitale, lo smart caring, informazioni personalizzate sul viaggio in caso di anormalità, e l'indennizzo automatico, per un'esperienza sempre più semplice e su misura» ha dichiarato Maria Annunziata Giaconia, direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia.
«L’arrivo di questo nuovo convoglio rappresenta un passo concreto verso una mobilità più moderna e sostenibile per i cittadini delle Marche. Il nostro impegno è rivolto a migliorare il servizio di trasporto pubblico regionale, potenziandone l’efficienza, il comfort e l’accessibilità, anche attraverso il rinnovo della flotta e l’adozione di tecnologie innovative», ha commentato Goffredo Brandoni, assessore regionale ai Trasporti.
Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), effettua nelle Marche ogni giorno 169 corse commerciali, per oltre 55 mila posti offerti, con oltre 1.100 posti bici a disposizione (+200 rispetto a 2024). Tutte le azioni svolte hanno portato a un complessivo miglioramento in termini di comfort, customer satisfaction e sviluppo dell’intermodalità. La customer satisfaction ha registrato, tra il 2018 e il 2024, un incremento complessivo su tutte le dimensioni analizzate, con punte di +9% per il comfort e +10,3% per la puntualità. Nel complesso il 96% di clienti esprime un giudizio positivo per il viaggio.
In crescita anche i servizi per l’intermodalità e il numero di “Link” in connessione con i treni del Regionale che, dal 2018 a oggi, hanno permesso ai turisti di visitare le città di Urbino, di Fermo, nonché ad universitari e pendolari di raggiungere comodamente l’Università Politecnica delle Marche e il Polo Universitario e ospedaliero regionale ad Ancona.
Progettati con tecnologie di ultima generazione, ecosostenibili e spaziosi. Permettono di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni di vecchia generazione e sono composti per il 97% di materiale riciclabile. Dotati di doppio piano, i nuovi treni possono ospitare fino a 900 persone, con oltre 460 sedute nella composizione a 4 casse, e al loro interno è possibile trasportare fino a 15 biciclette. Inoltre, sono dotati di punti di ricarica per bici o monopattini elettrici. Previste, inoltre, telecamere per la video sorveglianza e postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici.
Con questo treno presentato oggi, sale a 10 il numero dei “doppio piano” attualmente in circolazione nelle Marche. Una flotta che continua il suo processo di rinnovamento giunto a 25 nuovi treni in circolazione. Il tutto in linea con il Contratto di Servizio sottoscritto tra Trenitalia (Gruppo FS) e Regione Marche nel 2019: un accordo quindicennale che prevede oltre 300 milioni di euro di investimenti totali di cui 37 a carico della Regione.
Con l’inizio del nuovo anno il Regionale ha introdotto un nuovo sistema completamente automatico per l’erogazione dell’indennizzo da ritardo riservato a chi sceglie di acquistare il biglietto digitale con carte di pagamento. In caso di ritardo del treno di almeno 60 minuti non sarà più necessaria una richiesta specifica del cliente. L'accredito avverrà, entro 30 giorni dal viaggio, sullo stesso strumento di pagamento utilizzato per l’acquisto, semplificando ulteriormente l’esperienza di viaggio.
Scatta sabato 25 gennaio e resterà in vigore in maniera sperimentale fino al 24 aprile 2025, il divieto di consumare bevande alcoliche nelle aree pubbliche e ad uso pubblico, in orari notturni e nel perimetro stabilito da una specifica ordinanza sindacale firmata ieri sera dal sindaco Fabrizio Ciarapica. La zona interessata va dallo stadio al porto, interessando principalmente il quadrilatero del centro.
Nello specifico, tutti i giorni (dalle ore 22,00 alle ore 06,00), le bevande alcoliche potranno essere consumate solo all’interno dei pubblici esercizi autorizzati alla somministrazione o in spazi pubblici per i quali sia stata rilasciata preventiva autorizzazione dagli uffici comunali preposti.
L’ordinanza del sindaco Ciarapica va a dare concretezza alle disposizioni contenute nel Regolamento di polizia urbana, che prevede la possibilità di disporre limitazioni o divieti di consumo di alcolici su aree pubbliche per prevenire e contrastare situazioni di criticità dovute al mancato rispetto del quieto vivere, come schiamazzi notturni, risse, atti vandalici, abbandono rifiuti ecc., che determinano situazioni di degrado o pericolo di pubblica incolumità.
Nel corso delle diverse riunioni del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, l’ultima di ieri mattina, è stato ribadito che Civitanova non rientra tra le città dove è necessaria l’istituzione delle zone rosse sulla base della direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’Amministrazione comunale quindi ha effettuato una ricognizione e un’accurata analisi delle norme vigenti per valutare le misure più appropriate da adottare.
“Non intendiamo in alcun modo abbassare la guardia su fenomeni che incidono negativamente sulla qualità urbana e la vivibilità cittadina – ha spiegato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Pertanto abbiamo studiato e condiviso con gli Organi preposti questa nuova misura di sicurezza che non va a limitare in alcun modo le attività dei locali presenti sul territorio, ma che va a prevenire situazioni sgradevoli, tutelando le esigenze dei residenti, degli stessi esercizi commerciali e di chi vuole divertirsi rispettando la civile convivenza. L’obiettivo è di raggiungere un equilibrio dei diversi interessi in gioco, in coerenza con i principi posti dalla Corte Costituzionale, nel rispetto dei criteri di proporzionalità e ragionevolezza”. La sanzione amministrativa è di 300 euro, salvo che il fatto non costituisca reato.La vigilanza sull’ottemperanza alla presente ordinanza sarà effettuata da Ufficiali e agenti di polizia giudiziaria.
Semaforo verde dal Consiglio comunale della Città di San Severino Marche ai progetti per la valorizzazione del patrimonio storico - culturale, ambientale e sociale del territorio.
L’Assise settempedana ha infatti approvato le proposte definitive, e i relativi schemi di contratto di partenariato speciale pubblico privato, relative alle iniziative denominate “Connessioni ed identità culturali” e “MaMa Tourism Rebuild”. Si tratta di interventi collegati alla macro misura B “Rilancio economico sociale”, sub misura B2 turismo, cultura, sporte e inclusione, linea di intervento B2.2 del Programma unitario che interessa le aree del terremoto del 2009 e del 2016 del Piano nazionale complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per il progetto “Connessioni ed identità culturali”, dove il Comune di San Severino Marche figura come soggetto unico, è stato previsto un finanziamento di 3 milioni e 300mila euro circa. Allo stesso contribuiranno, per un importo di 50mila euro, tre partner privati: la società Maggioli Spa, la Nextlab Srl e la cooperativa sociale Ebla.
"Il progetto sviluppa le potenzialità intrinseche del patrimonio culturale e cittadino di San Severino Marche e mira alla creazione di un sistema di offerta qualificata composto da servizi integrati – spiega il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, che sottolinea - La città e il suo panorama museale sono al centro di un nuovo concetto di cultura diffusa e inclusiva che fa leva su un’identità territoriale profondamente policentrica e sulla presenza di legami storico-artistici e religiosi che rappresentano forti valori e grandi, e ancora parzialmente inespresse, potenzialità in termini di attrazione turistica. Gli interventi puntuali rappresentati nel progetto rispondono a un’esigenza unitaria di riqualificazione delle strutture, dotazione di strumenti avanzati, sviluppo funzionale, miglioramento della qualità dell’accoglienza, incremento delle strutture di servizio e creazione di nuovi presidi per la diversificazione delle attività e la crescita dell’offerta".
"E’ un grande intervento che nasce dall’esigenza di valorizzare il ricco patrimonio culturale, monumentale e artistico cittadino con l’obiettivo di trasformarlo in un motore di sviluppo turistico, sociale ed economico. Attraverso una strategia integrata e innovativa, il progetto mira a potenziare l’attrattività del territorio, rafforzando il legame tra la comunità locale e il proprio patrimonio, e promuovendo una fruizione più ampia e diversificata per i visitatori. San Severino Marche, con il suo vasto patrimonio storico-artistico e un’identità culturale radicata, rappresenta un potenziale polo di riferimento per il turismo culturale nelle Marche. Tuttavia – conclude l’assessore - eventi come il sisma del 2016 e la recente crisi pandemica hanno evidenziato la necessità di un intervento organico che rilanci il sistema culturale del territorio, migliorandone la resilienza e la competitività".
Cinque, in particolare, le iniziative previste che riguarderanno il museo archeologico "Giuseppe Moretti" di Castello al Monte, l’archivio storico e la biblioteca, il borgo Conce, palazzo Manuzzini sede della pinacoteca civica “Tacchi Venturi” e la creazione di un hub cultura e turismo.
Al museo archeologico gli interventi si concentreranno sulla parte destra dell’edificio interessando la struttura dal piano terra al loggiato superiore del chiostro. Al piano terra verrà allestita una nuova sala per attività di didattica museale e piccoli eventi, con spazi versatili e arredi funzionali per gruppi e scolaresche, che includerà postazioni per l’apprendimento attivo e supporti sempre per attività didattiche. La scala e il loggiato del chiostro saranno sottoposti a interventi di risanamento e pulizia per valorizzarne la fruibilità e verrà installata una nuova illuminazione che esalterà le caratteristiche architettoniche, utilizzando dispositivi wallwasher e mantenendo l’impianto nascosto alla vista. Al piano nobile sarà creata una sala multimediale, un ambiente innovativo che combinerà tecnologie avanzate a contenuti interattivi per un’esperienza immersiva nella storia e nell’archeologia del territorio.
Importante anche l’intervento all’archivio storico e alla biblioteca. Il Comune di San Severino Marche possiede un ingente fondo archivistico e documentale, ospitato negli spazi prossimi alla chiesa del convento di San Lorenzo in Doliolo e presso la biblioteca comunale, che necessita di essere descritto, catalogato e digitalizzato al fine di renderlo fruibile e più facilmente comunicabile ai vari cluster di utenza.
Nello specifico, saranno oggetto di intervento sia l'archivio storico preunitario, con circa 1400 unità, che l'archivio storico postunitario, con altre 2448 unità tra buste, volumi e registri alle quali si aggiungono altra documentazione e scatole, e poi gli archivi aggregati riconducibili agli enti di beneficenza, quali Congregazione di carità, ente comunale di assistenza e opere pie da questi amministrate, gli archivi scolastici, gli archivi comunali aggregati. E poi ci sono alcuni fondi fotografici della biblioteca di San Severino, la fototeca con fotografie relative agli aspetti della vita civile sociale ed economica del territorio, il fondo fotografico Remo Scuriatti, il fondo tenente colonnello di Fanteria Mataloni.
Ad essere oggetto di uno specifico intervento di valorizzazione attraverso un'operazione di arredo urbano chiamata a veicolare contenuti multimediali offrendo ai cittadini ed ai visitatori un servizio innovativo e suggestivo di approfondimento conoscitivo e promozionale con un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità ambientale sarà poi l’antico Borgo Conce. L’importanza di questo primissimo insediamento proto-industriale a livello regionale ed il forte rapporto tra la produzione di energia idroelettrica e la manifattura locale, è già stata oggetto dell’istituzione del “Museo della produzione e dell’elettricità”. Con l’intervento verrà creato un mini ecosistema di arredo urbano intelligente anche come riflessione sulla città del futuro, in un connubio vincente tra tecnologia all’avanguardia e soluzioni così ecosostenibili.
Importante intervento di riqualificazione anche quello previsto per palazzo Manuzzini, sede della pinacoteca civica settempedana. Attualmente sottoposto a significativi lavori di restauro e riparazione dai danni causati dal terremoto, l’immobile sarà interessato da un intervento che prevede la riqualificazione e l’ampliamento del sistema espositivo sia operando sull’esistente con interventi di allestimento e digitalizzazione, sia completando la realizzazione di nuovi presidi che consentiranno alla pinacoteca di qualificarsi come museo adeguato agli standard internazionali.
Infine la progettualità prevede la reazione di un vero e proprio hub destinato a cultura e turismo con la creazione di uno spazio fisico dedicato all’informazione turistica e alla gestione del sistema turistico e culturale, la creazione di un sistema digitale di comunicazione e la definizione di una strategia di marketing integrato che valorizzi l’offerta turistica a matrice culturale del territorio anche attraverso l’organizzazione
di eventi, l’implementazione di un ecosistema digitale che consenta la descrizione, la presentazione e la commercializzazione integrata delle attività, dei prodotti e dei servizi degli operatori pubblici e privati del territorio; oltre alla realizzazione di un articolato piano di sensibilizzazione e disseminazione/conoscenza del progetto verso gli stakeholder territoriali finalizzato alla costruzione di un sistema condiviso delle azioni e degli obiettivi.
Il Consiglio comunale settempedano ha anche approvato la proposta progettuale definitiva, e il relativo schema di contratto, dell’iniziativa denominata "MaMa Tourism Rebuild". Il progetto mira a valorizzare e rilanciare la Marca Maceratese come destinazione turistica d’eccellenza, integrando risorse culturali, paesaggistiche ed esperienziali con innovazione tecnologica e strategie sostenibili. L’obiettivo è creare una destinazione competitiva e attrattiva per rispondere alle esigenze del mercato globale, favorendo crescita economica, occupazionale e culturale per il territorio.
Il progetto, che interessa complessivamente 23 Comuni, si compone di sette interventi che mirano a coprire tutte le fasi della promozione e gestione turistica, dalla creazione di infrastrutture digitali all’ideazione di contenuti promozionali e all’organizzazione di eventi.
In un mondo dell'automobile in continua evoluzione, c'è chi è riuscito a distinguersi grazie a passione, serietà e un'attenzione scrupolosa per la qualità. È il caso di Marzio Moscati, fondatore di Autosalone Moscati, che in pochi anni ha trasformato una semplice intuizione in una realtà di successo.
Partito da un piccolo garage di soli 20 mq, oggi è titolare di un autosalone strutturato, con più sedi operative e una clientela sempre più vasta, affermandosi come punto di riferimento nella vendita di auto usate nazionali e auto di importazione.
“Ogni auto che mettevo in vendita, il giorno dopo era già venduta” racconta Marzio, ricordando i primi anni in cui, dopo aver perso il lavoro nel 2012, ha deciso di affidarsi alla sua passione per le auto. Con un budget limitato, ha acquistato la prima vettura da rivendere, scoprendo un vero talento nel selezionare e proporre auto di qualità al miglior prezzo.
L'attività parte con un unico garage, poi ne servono due, fino al grande salto nel 2019, con il primo vero spazio espositivo di 200 mq. Nel 2023, l'espansione continua con un deposito in Via Roma 404/A, e solo tre mesi fa arriva il traguardo più importante: l'Autosalone Moscati in Via Roma 11, a Macerata, un luogo dove ogni cliente può trovare un'auto selezionata con cura e la garanzia di un acquisto sicuro.
Se c'è un aspetto che distingue Autosalone Moscati, è la cura estrema nella scelta delle auto usate nazionali. Ogni veicolo che entra in vendita viene controllato scrupolosamente, non solo per verificarne le condizioni meccaniche ed estetiche, ma anche per garantire che abbia una storia trasparente e certificata.
“L'auto usata è una grande opportunità per chi vuole un veicolo affidabile a un prezzo conveniente, ma deve essere scelta con la massima attenzione. Per questo, ogni macchina che propongo è come se fosse la mia. Se non la comprerei io, non la vendo”, afferma Marzio.
Grazie a questa filosofia, chi acquista un'auto da Autosalone Moscati ha la certezza di fare un acquisto sicuro, trasparente e senza sorprese.
Oltre al mercato delle auto usate nazionali, Autosalone Moscati è specializzato anche nella selezione di auto di importazione dalla Germania, un mercato che offre veicoli premium con dotazioni superiori e chilometraggi certificati.
“Ogni auto di importazione viene scelta con la massima attenzione, collaboriamo con fornitori fidati con cui lavoriamo da oltre 20 anni, e selezioniamo solo mezzi con storico chiaro e manutenzione documentata”, spiega Marzio.
L'importazione di auto tedesche è un'opzione vantaggiosa per chi cerca Audi, BMW, Volkswagen, Mercedes e altre marche prestigiose a prezzi competitivi, senza rinunciare alla qualità.
Uno degli aspetti che rendono Autosalone Moscati un punto di riferimento è la cura nella scelta di auto per neopatentati.
“Quando vendo un'auto a un ragazzo che ha appena preso la patente, mi metto nei panni di un padre che deve scegliere la prima macchina per suo figlio. Sicurezza, affidabilità e costi di gestione dei contenuti sono le priorità assolute”, racconta Marzio.
Ogni vettura destinata ai neopatentati viene selezionata per garantire bassi consumi e costi di manutenzione ridotti, motori affidabili e adatti ai giovani conducenti, e sicurezza al primo posto, con dotazioni come ABS, ESP, airbag e sistemi di assistenza alla guida.
L'entusiasmo di un ragazzo che compra la sua prima auto è qualcosa che Marzio vive con emozione, come se fosse la sua prima macchina. Ogni vendita è un momento speciale, e ogni cliente merita il meglio.
Ogni auto che entra nel parco auto di Autosalone Moscati viene attentamente valutata attraverso un processo di selezione rigoroso, con controlli meccanici approfonditi su motore, cambio, freni e sospensioni. Viene verificato lo stato degli interni e della carrozzeria per garantire un'auto in ottime condizioni. I chilometri sono certificati e la documentazione è trasparente, per offrire massima serietà e affidabilità.
“Per me ogni vendita è un successo, non per il guadagno, ma perché così so di aver aiutato una persona a scegliere l'auto giusta per le sue esigenze”, racconta Marzio con orgoglio.
Oggi Autosalone Moscati è un punto di riferimento per chi cerca auto usate nazionali e auto di importazione, con la garanzia di una selezione attenta e trasparente. Ma Marzio non ha intenzione di fermarsi. Il suo obiettivo è continuare a crescere, migliorando costantemente il servizio e ampliando l'offerta, per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più vasta.
Un esempio di imprenditoria locale nata dalla passione e dall'impegno, una storia che dimostra come, con determinazione e visione, sia possibile costruire qualcosa di importante partendo da zero.
(Articolo promoredazionale)
In occasione della festa di San Sebastiano, nella tarda mattinata di oggi, 20 gennaio 2025, presso la sala riunioni del comando di polizia locale di Macerata, si è tenuta la conferenza stampa dove è stato presentato il resoconto delle attività svolte durante l’anno passato.
Un evento che ha offerto l'opportunità di comprendere in maniera dettagliata la complessità del lavoro e delle sfide affrontate quotidianamente, ponendo in primo piano l’imprescindibilità di un dialogo costante con i cittadini.
Ad argomentare le tre macroazioni che hanno segnato il 2024 è stato il comandante Danilo Doria: “Fattore costante è stato l’aumento degli incidenti stradali sia numericamente, ma anche a livello di gravità. Nel 2024, infatti, ne abbiamo registrati e gestiti quattro mortali, raddoppiati rispetto al 2023, così come aumentato è stato l’impegno circa i rilevamenti, diversi rispetto a quelli che interessano i ‘normali’ danneggiamenti, effettuati anche fuori dal centro abitato.
Per quanto riguarda i cantieri in città, che hanno assorbito in maniera esponenziale l’uso delle pattuglie, abbiamo dovuto aumentare di una unità il personale impiegato nell’ufficio Viabilità e Occupazione Suolo Pubblico (OSP ndr) e affrontare un lavoro organizzativo importante sul territorio fatto sia in fase preventiva e gestionale, ma anche di controllo che infatti ha visto aumentare i verbali per mancanza di rispetto degli articoli 20 e 21 in materia di OSP. Quest’ultima attività ha fatto sì che, soprattutto nel centro storico, si sia arrivati a un migliore utilizzo degli spazi anche per quanto riguarda la sosta. Infine, per ciò che concerne le manifestazioni - a partire da Musicultura per finire a Capodanno e alla festa dell’Epifania, con migliaia di persone in piazza della Libertà – equivalgono a un grande lavoro sia di ufficio, per le varie istruttorie necessarie, ma anche gestionale, sul posto dove si svolge l’iniziativa, con il coordinamento di persone qualificate addette a garantire la sicurezza”.
Sul tavolo della conferenza a illustrare con precisione fornendo dei dati particolarmente significativi Walter Vallesi, Maria Pia Marrocchella, Maurizio Iacopini, Ilaria Ferranti, Giuseppe Battista, Fiorenzo Fiorani.
L’ assessore alla Sicurezza Paolo Renna ha posto il focus sull'importanza del lavoro svolto dalla Polizia Locale nella tutela della sicurezza dei cittadini, attraverso molteplici prospettive e sul fatto che la Polizia Locale deve andare in direzione dell’essere autorevole non autoritaria: "La crescente attenzione verso le questioni relative alla sicurezza urbana, declinata nelle sue varie sfaccettature, rende necessario un impegno concreto e sempre crescente da parte delle istituzioni locali. E in questo senso l'Amministrazione comunale mette in campo ogni sforzo con l'obiettivo di potenziare la presenza sul territorio e garantire un servizio sempre più efficiente. In aiuto ci vengono le telecamere di sorveglianza, che stanno progressivamente arricchendo il nostro sistema di sicurezza, rappresentando uno strumento fondamentale per monitorare le aree più sensibili della città, contribuendo in modo significativo alla promozione di un ambiente più sicuro per tutti.
Ma il nostro impegno non si limita solo all'installazione di queste tecnologie ma anche verso l'intensificazione di dialogo con i residenti perché riteniamo che la sicurezza sia un diritto fondamentale di ogni cittadino. La Polizia locale è il nostro primo baluardo contro le insidie quotidiane, di qualsiasi genere, e per questo continueremo a supportarla. Concludo sottolineando ancora una volta l'importanza della sinergia tra tecnologia, istituzioni e cittadini per costruire un futuro sempre più sicuro. L'impegno profuso dalla Polizia Locale, insieme all'introduzione di misure innovative, rappresenta una risposta concreta alle esigenze di sicurezza della nostra comunità".
“Sono esperta di numeri – prosegue l’assessore al bilancio, Oriana Piccioni- e dietro i numeri ci sono i fatti, ci sono le persone e quindi è importante che tutti noi conosciamo quello che è stato fatto durante l’anno e quello che si progetta. Le risorse sono poche, ci sono anche dei limiti nelle assunzioni per cui il personale può essere assunto al 75% della sostituzione di quello che andrà in quiescenza; c’è un problema di gestione delle spese che sono molte e comunque sono state attivamente impiegate in questi anni come nel rinnovo del parco mezzi e soprattutto con l’ottima organizzazione che ha reso possibile la consultazione sia dell’amministrazione ma anche della cittadinanza”.
Durante la conferenza tra le numerose questioni trattate è emersa anche quella degli incidenti stradali, delle principali cause e delle misure di prevenzione attuate dalla Polizia Locale. Strade cittadine come via Roma, Corso Cavour e Corso Cairoli sono teatro di un numero significativo di incidenti, che evidenziano alcune problematiche ricorrenti e un panorama di rischi particolarmente alto. Tra la tipologia più frequente di incidenti si registra quella dei tamponamenti, mentre la restante parte riguarda sinistri laterali, fenomeni che si verificano in modo più diffuso in determinate condizioni di traffico e di visibilità.
Un dato interessante riguarda la fascia di età maggiormente coinvolta negli incidenti, che va dai 50 ai 65 anni. Questo segmento della popolazione è, infatti, quello che statisticamente risulta essere più esposto ai rischi derivanti dalla guida, probabilmente anche a causa di una maggiore frequenza di guida.
Tra le violazioni più comuni alla base degli incidenti, emerge in modo preponderante la perdita di controllo del veicolo, spesso aggravata da condizioni non idonee della strada, come la pioggia, o da manovre sbagliate. In particolare, si registra un 41% di violazioni legate a disattenzione alla guida, come l'uso del cellulare, che distrae i conducenti e aumenta il rischio di incidenti.
Per cercare di ridurre questo fenomeno, le autorità locali stanno puntando sulla prevenzione, implementando sistemi di monitoraggio e controllo della velocità. I telelaser e gli autovelox si stanno rivelando strumenti utili per contrastare il fenomeno della velocità eccessiva. Negli ultimi controlli, su 56 verifiche, sono state emesse 33 sanzioni, segno che la presenza delle forze dell'ordine è fondamentale per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di rispettare le norme stradali.
In risposta alle segnalazioni dei cittadini e per aumentare la sicurezza, sono previsti ulteriori interventi, tra cui l'installazione di un autovelox fisso in contrada Pieve, e di altri due lungo la Carrereccia, una strada tristemente nota per un tragico incidente mortale avvenuto a settembre e la Cingolana.
L'obiettivo principale di queste misure è, senza dubbio, quello di prevenire, fungendo da deterrente per la riduzione della velocità e il miglioramento della sicurezza sulle strade. Il continuo impegno delle autorità locali e la collaborazione dei cittadini sono fondamentali per creare un ambiente stradale più sicuro per tutti.
Per quanto riguarda l’ambito del commercio e coesione sociale nel 2024, la polizia locale ha gestito 157 servizi durante fiere e mercati, e 138 relativi a esercizi pubblici e commerciali. Inoltre, sono stati effettuati 1974 accertamenti anagrafici, rappresentando il 4.84% della mutazione della popolazione, che conta 40.836 residenti (19.719 maschi e 21.117 femmine).
Mentre, per quanto riguarda la segreteria e gestione del Comando, le pratiche inerenti alla ZTL eseguite dall'APM sono state 3.138, mentre quelle rilasciate dalla Polizia locale sono state 638. Sono stati gestiti 154 atti relativi al ritrovamento di oggetti smarriti e organizzati 25 corsi di educazione stradale nelle scuole cittadine. Per quanto riguarda l'organizzazione dei servizi, sono stati redatti 34 report mensili inerenti al vigile di quartiere, 67 report serali, 28 servizi presso altri Corpi e 43 servizi antidroga nell'ambito del progetto "Scuole sicure".
Sul fronte delle infrazioni al Codice della strada sono state in totale 18.755, di cui 13.247 rilevate dalla Polizia locale, 3.402 dall'APM e 2.016 dai Servizi Generali Giulioni. Le violazioni ai regolamenti comunali e alle ordinanze emesse ammontano a 288. Sono stati sequestrati 86 veicoli per assenza di assicurazione obbligatoria e aggiornamento del Servizio Informatico Veicoli Sequestrati, e sono state emesse 55 ordinanze ingiunzioni. Grazie all'uso della strumentazione OCR (telecamere fisse e mobili) e telelaser, sono stati redatti 48 verbali per circolazione senza assicurazione, 408 per circolazione con veicolo non sottoposto a revisione, 36 per mancato uso delle cinture di sicurezza, 201 per velocità non commisurata spesso associata a incidenti stradali e 17 per fuga in caso di sinistri e mancata comunicazione dei dati. Sono state ritirate 68 carte di circolazione e 21 patenti. Per quanto riguarda le soste irregolari, i verbali emessi per veicoli in sosta in area riservata a residenti sono stati 985, 695 per sosta in area carico/scarico, 47 su passaggi pedonali, 125 su aree per disabili e 202 su marciapiedi. Le fasce orarie in cui sono stati redatti la maggior parte dei verbali nel corso del 2024 sono state dalle 10 alle 12 del mattino (4.780 verbali) e dalle 16 alle 18 (4.616 verbali). Le strade con il maggior numero di verbali per violazioni al Codice della Strada sono state corso Matteotti (1563), viale Leopardi (1347), corso Cavour (1280), via Mozzi/via del Convitto (1802), via Don Minzoni (967) e corso Cairoli (503).
Nell'ambito della mobilità e sicurezza urbana le concessioni emesse per Occupazione Suolo Pubblico sono state 582, i pareri rilasciati per la viabilità 147, le ordinanze per viabilità in caso di manifestazioni 110 e quelle permanenti 14. Nel corso del 2024 sono stati elaborati 13 piani di viabilità per cantieri edili particolarmente rilevanti, come le demolizioni in via Maffeo Pantaleoni e via Roma, e i lavori per la soppressione del passaggio a livello in via Roma.
Infine, per quanto concerne la tutela ambientale le violazioni accertate in materia di rifiuti e raccolta differenziata sono state 124, quelle ai regolamenti comunali e alle ordinanze 17, i controlli edilizi 30, i controlli sulla conduzione del cane 180 e i verbali di accertamento violazioni sulla detenzione del cane 9.
La stagione del circolo CAEM/Lodovico Scarfiotti ha preso avvio da Macerata, con la prima prova del campionato Formula Crono ASI, regolarità per auto d’epoca a cronometri liberi.
E’ stata una positiva 18esima edizione di “240 minuti sotto le stelle” ma anche sotto la pioggia e al freddo..., tutto normale ma se n'era persa l’abitudine. L’Amministrazione Comunale di Macerata con l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi ha salutato tutti gli equipaggi partecipanti assieme al commissario delegato ASI Alessandro Forcelli e al presidente del club Mirko Recanatesi, prima del via da Piazza della Libertà, come di consueto dato al crepuscolo.
A misurarsi con le 66 prove di abilità suddivise in sei sezioni, sono stati 53 equipaggi provenienti da numerose regioni d’Italia, che hanno dovuto coprire un percorso di circa 100 km nel maceratese, misurandosi con la precisione a cronometro prima nel parcheggio del palasport di Fontescodella a Macerata poi a Montelupone presso la sede della GM Meccanica, successivamente nella Zona Industriale di Porto Recanati, prima di un’apprezzata sosta ristoro nella cittadina conosciuta per il turismo balneare, che ha spezzato piacevolmente il ritmo dell’impegno sportivo prima della ripartenza per l’itinerario di ritorno verso Macerata.
Effettuato il secondo passaggio sulle prove di Porto Recanati e di Montelupone, l’ultima sezione al Centro Fiere di Villa Potenza ha chiuso l’interessante confronto tra gli specialisti della regolarità, che hanno di nuovo riempito di colore Piazza della Libertà con le loro belle auto d’epoca costruite tra gli anni sessanta e l’inizio degli anni novanta.
Ad aggiudicarsi il primo posto assoluto sono stati i giovani romani Alessandro Formiconi e Luigi Ruggeri su A112 Abarth del 1980, capaci di contenere gli errori entro i 5 centesimi di secondo in ben 47 delle 66 prove. Con 510 penalità hanno preceduto i perugini Alessandro Valentini e Gemma Ciabilli su Innocenti Mini Cooper 1300 del 1972, reduci dal successo del 2024. Al terzo posto i settempedani Paolo Pieroni e Sokol Rica su A112 del 1970, al quarto gli assisani Francesco Marchetti e Tim Pellegriti su A112 del 1972 e quinti i viterbesi Fabio Gregori e Cristina Maggio Aprile su A112 del 1978. Ad aggiudicarsi la classifica femminile l’equipaggio Loredana Bonfigli e Maurizio Di Luca, marchigiani di Servigliano, su Alfa Romeo Alfetta GT del 1974, mentre il premio come migliore equipaggio Young è andato ai molisani Daniele Corona e Giovanni Felice su Lancia Fulvia Montecarlo del 1975.
Al termine tutti soddisfatti, grazie allo staff del CAEM/Scarfiotti che si è prodigato al massimo con il responsabile Andrea Carnevali ad allestire i dettagli dell’evento e la squadra che ha assicurato uno svolgimento lineare dell’intera manifestazione com’è stato ribadito a più voci durante le premiazioni nella splendida cornice del Teatro della Società Filarmonico-Drammatica messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Macerata. I ringraziamenti vanno estesi anche a Tecnostampa, Water M, Pigini Group, BCC Recanati e Colmurano, Autofficina F.lli Zacconi, GM Meccanica, Concessionaria Emilcar, Ca.Bi. Gomme, Papa Nicola impresa edile, Falegnameria Salvucci, TEC Antifurti e RC Impianti Termosanitari.
Un tuffo nel passato, un viaggio tra i sapori autentici di un tempo. La Delegazione di Macerata dell’Accademia Italiana della Cucina ha dedicato la prima conviviale del 2025 ad un prodotto simbolo del territorio: le paccucce di Colmurano.Un’iniziativa che ha permesso di riscoprire una tradizione culinaria antica e genuina, legata indissolubilmente all’identità di un intero paese.
Le paccucce, spiegano il delegato Pierpaolo Simonelli e la simposiarca Mara Gasparrini, non sono semplici spicchi di frutta secca. Rappresentano un vero e proprio rituale, tramandato di generazione in generazione, che affonda le radici in un’epoca in cui l’autoproduzione e la conservazione degli alimenti erano fondamentali per la sopravvivenza.
La presidente dell’Associazione delle Paccucce di Colmurano, Monica Erodiade e il l vice presidente e fondatore, Emilio Seri, hanno raccontato come le paccucce sono tornate alla ribalta nella tradizione colmuranese; il 1978, è l’anno di nascita dell’Associazione che da allora valorizza e promuove questo prodotto tutto locale: mele rosa dei Sibillini, vino cotto di Loro Piceno e la paziente conservazione prima di gustarle.
Un dato storico importantissimo: nella biblioteca di Forlì è custodito un documento datato 1385 che riporta la ricetta delle paccucce.
Ma quale è la ricetta? Anticamente, a Colmurano, le mele venivano raccolte in anticipo, tagliate a spicchi e poi essiccate al sole o nel forno. Successivamente, venivano conservate in barattoli di vetro, ricoperte di vino cotto o mosto. Un metodo ingegnoso che permetteva di gustare la frutta durante tutto l’anno, soprattutto nei lunghi e freddi mesi invernali. E’ così che grazie a tale maestria i Colmuranesi sono anche chiamati “Paccuccià”
Ma le paccucce di Colmurano sono molto più di un semplice dolce. Sono un simbolo di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente, un patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. Non a caso, hanno ottenuto la prestigiosa denominazione comunale (DECO), diventando un prodotto bandiera del territorio.
La riscoperta delle paccucce rappresenta un’opportunità unica per promuovere il turismo enogastronomico nel maceratese. Questo prodotto tipico, infatti, è un elemento distintivo dell’offerta turistica locale, e può attirare visitatori nazionali ed internazionali alla scoperta dei sapori autentici del territorio.
Come sottolineano gli esperti, le paccucce possono essere utilizzate in numerose ricette, sia dolci che salate, e abbinate ad altri prodotti tipici del territorio, come i formaggi, i salumi e i vini locali.
La storia delle paccucce è un esempio di come la tradizione possa essere un punto di partenza per innovare e creare nuove opportunità di sviluppo. Grazie all’impegno delle istituzioni, degli operatori del settore e dei cittadini, le paccucce di Colmurano sono destinate a un futuro radioso, portando con sé i profumi e i sapori di un passato che non vogliamo dimenticare.
La nutrizione personalizzata è emersa come una nuova tendenza nel fornire consigli nutrizionali e alimentari basati sulla singolarità dell'individuo. Questo approccio mira non solo a personalizzare le raccomandazioni giornaliere di nutrienti e alimenti funzionali di cui una persona potrebbe avere bisogno, ma anche a mantenere una dieta sostenibile per noi e per l’ambiente.
Ma come spiegare il concetto di nutrizione personalizzata in semplici parole? Possiamo definire la dieta personalizzata come un vestito cucito su misura, pensato per adattarsi perfettamente a chi lo indossa. Ogni individuo è unico e, per questo, ha bisogno di un’alimentazione che rispecchi le sue caratteristiche personali e il suo stile di vita.
Sebbene il nostro corpo condivida gli stessi meccanismi di base, ogni persona presenta differenze significative a livello metabolico, determinate da fattori come il peso corporeo, l’età, il sesso e le abitudini quotidiane. A questi si aggiungono aspetti più specifici e profondi, come le preferenze alimentari, le esigenze nutrizionali, la composizione del microbiota intestinale – una sorta di impronta digitale esclusiva del nostro intestino – e la predisposizione a determinate malattie o condizioni di salute.
La nutrizione personalizzata si basa proprio su questa complessità individuale. Non si tratta di seguire schemi rigidi o soluzioni preconfezionate, ma di considerare ogni dettaglio che ci rende diversi, al fine di creare un piano alimentare su misura che si adatti a noi, anziché costringerci ad adattarci noi ad esso.
Seguire una dieta personalizzata non è solo una questione di perdere peso o mantenere il peso forma ideale. È anche uno strumento potente per prevenire o gestire problemi di salute come il diabete, la sindrome dell’intestino irritabile e altre condizioni croniche. Una dieta ben strutturata può contribuire a migliorare il benessere generale, favorendo energia, vitalità e una migliore qualità di vita.
Un aspetto fondamentale della nutrizione personalizzata è la flessibilità. Si costruiscono piani alimentari che si integrano nella routine quotidiana e rispondono alle esigenze specifiche della persona, mantenendo al tempo stesso l’equilibrio generale dell’alimentazione. Anche in situazioni in cui è necessario adottare diete più restrittive – come accade nel caso della dieta chetogenica o in presenza di intolleranze alimentari – è essenziale che il regime alimentare sia sostenibile. Non si dovrebbe mai percepire la dieta come una privazione, ma piuttosto come un percorso di scoperta verso un modo di nutrirsi piacevole e soddisfacente.
L’obiettivo di una dieta personalizzata è, infatti, quello di garantire il benessere a lungo termine. Questo significa creare un rapporto sano e sereno con il cibo, evitando lo stress delle diete yo-yo o la sensazione di sacrificio che spesso accompagna le diete standardizzate. In questo modo, la persona può raggiungere risultati duraturi, coltivando al contempo abitudini alimentari che supportano uno stile di vita sano e felice.
Sono ufficialmente partiti i lavori di ricostruzione della caserma dei carabinieri di Matelica, in provincia di Macerata. Un intervento che prevede un investimento di 2,9 milioni di euro, finanziato attraverso il piano di ricostruzione delle caserme del cratere sismico nelle Marche. Il progetto mira a riparare e rafforzare l'edificio danneggiato dal sisma del 2016, situato nel cuore del centro storico della città.
Il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha sottolineato che, grazie a questo piano, sono stati finanziati oltre 59 milioni di euro per la ricostruzione delle caserme nelle zone colpite dal terremoto, contribuendo in modo significativo alla ripartenza di territori così duramente provati. "Un’azione determinante per la rinascita", ha commentato Castelli.
Anche il sindaco di Matelica, Denis Cingolani, ha espresso soddisfazione per l'inizio dei lavori, definendo la ricostruzione della caserma "fondamentale per garantire spazi adeguati al lavoro del personale dell’Arma e per il ritorno di un importante presidio di sicurezza nel centro della città".
Il progetto di ristrutturazione prevede interventi sia architettonici che strutturali. Gli spazi interni saranno rifunzionalizzati e rimodulati, con un miglioramento sismico dell'edificio per renderlo più sicuro e funzionale. Le destinazioni d'uso rimarranno in gran parte invariate, con alcune modifiche, come l’ampliamento della zona alloggi per gli ufficiali e la creazione di nuovi spazi per i militari.
Al piano terra saranno presenti la sala d’attesa, l’ufficio militare di sorveglianza, gli uffici e altri servizi. Il primo piano ospiterà l’armeria, la mensa-cucina, la foresteria e due camere con servizi indipendenti. Il secondo piano, invece, rimarrà destinato all’autorimessa. Concludendo il progetto, al piano superiore, verrà ampliata l'area residenziale destinata agli ufficiali.
Giornata particolarmente significativa, quella dello scorso 16 gennaio, per i neo diciottenni moglianesi che hanno avuto il privilegio di essere accolti a Palazzo Montecitorio a Roma, sede delle Camera dei Deputati, per la cerimonia della consegna della Costituzione della Repubblica Italiana.
Alla presenza del sindaco Fabrizio Luchetti e dei componenti dell'Amministrazione Comunale del borgo maceratese - compreso la segretaria Stefania Bolli - ogni giovane ha ricevuto copia della Costituzione da parte del primo cittadino e della deputata Erica Mazzetti.
La cerimonia si è svolta nella Sala della Lupa, luogo in cui fu proclamata la Repubblica Italiana all'indomani del referendum del 1946; al suo interno, in una teca, è esposta una delle tre copie originali della Costituzione. Nel suo intervento, il sindaco ha evidenziato come "la storia cammini sempre al nostro fianco e in particolari momenti capiti di incrociarla, come avvenuto oggi a questi giovani moglianesi".
L'onorevole Mazzetti, da parte sua, ha sottolineato l'unicită dell'esperienza vissuta dai neo maggiorenni presenti, in quanto "si è trattato della prima volta che viene consegnata la Costituzione a neo maggiorenni nel luogo dove nacque la Carta fondamentale dei diritti e dei doveri dei cittadini italiani".
Prima della cerimonia, la comitiva ha visitato i luoghi più rappresentativi della storia democratica italiana, assistere agli interventi in aula dei parlamentari ed alla successiva votazione del disegno di legge proponente la modifica di alcuni articoli della Costituzione per l'introduzione della separazione delle carriere dei magistrati. Ci si augura che tale iniziativa del Comune del borgo maceratese voglia essere imitata da altri comuni italiani.