Il marescialllo Tiziano Fattori lascia dopo 33 anni di servizio la Polizia Locale di Macerata per andare a dirigere la Polizia locale di Pollenza. Nella giornata di ieri, sabato 31 agosto, Fattori è stato ricevuto dal comandante di Macerata Danilo Doria che gli ha consegnato una targa di riconoscimento per quanto fatto durante i 33 anni maceratesi: "Oggi se ne va una persona di alto spessore, ci dispiace molto ma al contempo siamo felici per questo avanzamento di carriera".
La cerimonia è avvenuta di fronte agli amici e colleghi di Fattori, che lo hanno omaggiato con un regalo a sorpresa e con la lettura di una lettera di commiato. A rappresentare il Comune di Macerata era presente l'assessore Narciso Ricotta.
“Il 93% del territorio è inagibile; parliamo di una ricostruzione al palo dove non c’è prospettiva se non quella dei percorsi socio-solidali. Abbiamo 250 abitazioni inagibili e sul territorio comunale ci sono 210 soluzioni abitative emergenziali”. A scattare la foto, a tre anni di distanza dal terremoto che ha colpito il Centro Italia, è il primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci.
“Sempre grazie all’approccio sociale e solidale abbiamo ricostruito la scuola, un centro in cui facciamo anche le riunioni, e l’asilo – spiega il sindaco -. Abbiamo poi un locale polivalente che è un’altra donazione fatta da Rubner Haus e, per il resto, il comune si sostanzia nel fatto che tutto procede sui container dati in comodato d’uso da una ditta privata. Le stesse attività commerciali si sono insediate nei container donati da alcune associazioni direttamente al Comune di Pieve Torina mentre molte altre hanno subito delle delocalizzazioni vicino alle soluzioni abitative emergenziali.”
“Abbiamo cercato di mettere in campo dei percorsi sociali e psicologici che fossero legati alla temporaneità dell’evento, una temporaneità che però oggi ci preoccupa perché non c’è nemmeno un briciolo di ricostruzione – denuncia Gentilucci -. Pieve Torina ha tantissime zone rosse nonostante credo che sia uno dei comuni che ha demolito di più e che ha messo in sicurezza di più. Ovviamente l’indice di danno è tale da non riuscire, con queste procedure, a porre in essere delle azioni che siano cogenti e tempestive.”
“Il non aver distinto il cratere in fasce in indice di danno e in percorsi specifici che dovevano funzionare per alcuni territori piuttosto che per altri è il vero danno di questa ricostruzione e di ciò che sta subendo questo pezzo dell’Italia - ha continuato il sindaco -. Io rimango ovviamente qui per lottare per i miei cittadini perché voglio garantire loro dignità dato che è l’unica strada percorribile in momenti come questi, quando la fiducia viene meno. Forme di protesta ne possiamo mettere in atto tante poi però se c’è da denunciare in maniera critica e violenta tutte le inefficienze, molto spesso di ritrovo quasi da solo. E poi va bene la protesta ma insieme a essa deve esserci anche la proposta.”
“Mi chiedo se queste case che abbiamo demolito le vogliono ricostruire velocemente. Dobbiamo cercare di sganciare il sistema dei controlli che non deve essere fatto prima ma ex post: bisogna farlo quindi successivamente alla ricostruzione – spiega Gentilucci -. Una perizia giurata di un tecnico che garantisca la legalità del percorso è ciò che ci serve, altrimenti se ci dobbiamo mettere a controllare ogni singolo computo metrico dove ci sono anche i metri lineari di un battiscopa che deve essere inserito allora non arriviamo più.”
“Qui a Pieve Torina la vita è cambiata davvero e questo sostanzia la differenza tra luoghi del cratere e non. Dove i cittadini tornano nei propri edifici e nei propri locali e dove si mantengono le abitudini di vita, le condizioni del sisma non hanno alterato le condizioni della comunità. Laddove la condizione del sisma ha alterato le condizioni di vivibilità e i cittadini sono costretti ad andare fuori per comprare anche una fettina di carne credo che quello sostanzi la differenza tra un luogo più colpito e uno meno colpito – ha concluso il primo cittadino di Pieve Torina -. Se tutti dobbiamo essere trattati nello stesso modo così come avvenuto da tre anni a questa parte, è evidente che in questi luoghi non c’è ricostruzione e quindi stiamo perdendo ciò che io ebbi a denunciare ormai due anni fa: che avremmo perso un pezzo di Italia vera.”
Torna la paura del terremoto nel Centro Italia. Questa notte le stesse popolazioni che hanno subito il sisma del 2016, sono state svegliate a partire dalle ore 2:02 della notte da uno sciamo sismico che ha interessato la città di Norcia e portato alla rilevazione di quattro scosse nell'arco di 15 minuti, di cui la prima di magnitudo 4.1 (leggi qui).
Il geologo Emanuele Tondi, attraverso la propria pagina Facebook ha spiegato in termini scientifici quanto avvenuto: "La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata 3 anni fa, il 24 agosto 2016 e culminata a fine ottobre dello stesso anno. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che, come si può vedere dalla mappa allegata, non era per nulla terminata. Negli ultimi 3 mesi, come nei mesi precedenti, si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga. Inoltre, il terremoto di magnitudo 4.1, si veda tabella, è seguito dai "suoi" aftershocks".
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all’obbligo del mantenimento del genitore, anche separato o divorziato, nei riguardi dei propri figli maggiorenni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: “Fino a quando il genitore è tenuto al mantenimento dei propri figli maggiorenni?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata e molto attuale, nella quale la Cassazione, pur mantenendo una posizione prudente sulla facoltà per i genitori, anche separati o divorziati, di cessare il mantenimento dei propri figli maggiorenni quali disoccupati cronici, studenti svogliati o attempati "teenager", la stessa è sempre più orientata a porre un freno, quasi in funzione di educatrice sociale, a responsabilizzare proprio quella prole che non vuole andare via da casa e rimanere sotto lo stesso tetto tra le cure amorevoli e la "paghetta" mantenimento di mamma e papà.
È vero, infatti, che l'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, ai sensi degli artt. 147 e 148 c.c., non cessa con il raggiungimento della maggiore età, ma permane fino al raggiungimento di una indipendenza economica tale da essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita, ma tale obbligo non è infinito; se da un lato, non qualsiasi lavoro o reddito fa venir meno l'obbligo del mantenimento, ma occorre un impiego tale da consentire al figlio un reddito corrispondente alla propria professionalità, adeguato alle sue attitudini ed aspirazioni (Cass. n. 27377/2013; n. 1773/2012; n. 18/2011; n. 14123/2011; n. 21773/2008), dall'altro, l'abuso non è più tollerato: l'obbligo continua a vigere, afferma la Cassazione, solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010).
Se, dunque, la precarietà del mondo del lavoro accentuata dalla crisi, rende difficile la possibilità di trovare un impiego idoneo, “per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di indipendenza economica”, la Suprema Corte ha ritenuto, senza ma e senza se, configurabile l'esonero dalla corresponsione dell'assegno richiesto da parte del genitore obbligato (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011).
Così, ad esempio, la Cassazione ha detto di no al mantenimento “della figlia trentaseienne laureata in architettura che aveva rifiutato l'offerta di lavoro del padre, occupato nel settore dell'edilizia, poiché in grado di attendere ad occupazioni lucrative, ingiustamente, invece, da lei rifiutate" (Cass. n. 610/2012); allo stesso modo, ha escluso il diritto al mantenimento “del figlio ventottenne che aveva iniziato ad espletare attività lavorativa saltuaria ed era iscritto all'università da più di otto anni” (Cass. n. 1585/2014); così come “al figlio ultratrentenne senza lavoro ma in possesso di un patrimonio tale da garantirgli l'autosufficienza economica (Cass. n. 27377/2013).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che l’obbligo al mantenimento da parte del genitore dei figli maggiorenni, da un lato continua a vigere solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010), dall’altro lo stesso viene meno per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di una propria autonomia finanziaria (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
La terra torna a tremare nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata alle ore 2:02 a Norcia, in provincia di Perugia, nel territorio umbro, a 8 chilometri di profondità.
Due minuti dopo c'è stata una seconda scossa, sempre con lo stesso epicentro, di 3.2. Alle 2:06 si è registrata una terza scossa di magnitudo 2.0. Undici minuti dopo una nuova scossa di magnitudo 3.0.
Il terremoto è stato distintamente avvertito in tutta la provincia maceratese e alcuni cittadini sono scesi in strada. L'epicentro si trova infatti a 11 chilometri di distanza da Castelsantangelo sul Nera.
AGGIORNAMENTO ORE 10:25
Lo sciame sismico continua ad essere attivo nella zona epicentrale. A partire dalle 7:12 del mattino registrate altre tre scosse rispettivamente di magnitudo 2.7 (ore 7:12), 2.8 (ore 7:58) e 2.4 (ore 9:49). Non si registrano al momento danni a cose o persone.
Si chiude domenica primo settembre, dopo tre anni, la gestione della piscina de La Filarmonica in via Ghino Valenti a Macerata da parte di Stefania Cittadini.
Una decisione sofferta ma inevitabile quella presa dall'imprenditrice, dovuta a motivi di salute che non le consentono più di poter gestire oltre al ristorante anche la piscina: "Mi trovo costretta a dare priorità a quello che è sempre stato il mio lavoro" spiega Stefania Cittadini "e per questo ho scelto di continuare a puntare in maniera decisa e costante sul ristorante La Filarmonica".
I tre anni di gestione della piscina da parte di cittadini hanno confermato la struttura come vero e proprio punto di riferimento per i maceratesi (e non solo) nei mesi estivi, anche grazie agli investimenti e alle continue migliorie e novità che l'imprenditrice ha voluto apportare. Basti pensare al rinnovo totale delle attrezzature, ombrelloni e lettini, l'apertura di un chiosco-bar a disposizione dei clienti. In mezzo, la volontà di organizzare anche eventi che coinvolgessero i più giovani e non li costringessero ad allontanarsi da Macerata. "Era un mio obiettivo che, però, non ho potuto concretizzare come avrei voluto. Abbiamo inaugurato la prima stagione con qualche serata musicale e ospiti di rilievo come il dj Fargetta e i Latin Power, ma evidentemente a qualcuno tutto questo non piaceva e ci siamo trovati giocoforza a dover ridimensionare le nostre ambizioni". Va anche ricordato che la piscina ebbe una partenza ad handicap che nel 2017 ne obbligò la ritardata apertura per oltre due settimane: per un vile atto vandalico l'acqua venne colorata di verde, obbligando alle inevitabili analisi per escludere pericoli per la salute dei bagnanti.
"Ne ho dovute passare parecchie" ricorda Cittadini "ma, con l'aiuto delle mie figlie e del mio staff siamo sempre riusciti a offrire un ottimo servizio ai nostri clienti. A questo proposito, vorrei salutare questa avventura bellissima ringraziando prima di tutto proprio tutti i clienti che mi hanno fatto sempre sentire il loro affetto e la loro vicinanza. Un ringraziamento va anche al direttivo de La Filarmonica che mi ha dato questa opportunità e che spero di aver ripagato nel modo giusto, e al mio staff sempre disponibile e professionale. Un abbraccio lo rivolgo pubblicamente anche alle mie figlie che mi sono sempre state vicine e mi hanno davvero aiutato tantissimo, specialmente nei momenti più difficili".
Dalla prossima stagione estiva, quindi, la gestione della piscina di via Ghino Valenti passerà di mano, ma resta sempre gestito da Stefania Cittadini il ristorante che rimane aperto tutti i giorni ad eccezione del lunedì.
AGGIORNAMENTO 1 SETTEMBRE ORE 21:30
"La Società Filarmonico Drammatica, nel prendere atto della decisione di Stefania Cittadini di non proseguire nella gestione della Piscina, La ringrazia per l’attività svolta in questi anni con professionalità e sacrifici, anche personali - la nota stampa della Società Filarmonico Drammatica di Macerata -. Assicura, inoltre, la cittadinanza che sono in corso di definizione le trattative con primari operatori qualificati del settore, che consentiranno l’apertura nella prossima stagione della piscina, con gli usuali elevati standard di qualità e con innovative proposte a beneficio della Città e della popolazione di Macerata."
Lunedì 2 settembre, alle ore 10:00, presso la chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato di Corridonia l'ultimo saluto a Gianni Mariani, il 38enne che ieri ha perso la vita a seguito di un incidente stradale avvenuto a Monte San Giusto.
Il 38enne, mentre si trovava a bordo del suo scooter, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato contro una vettura. A seguito dell'impatto Mariani è stato sbalzato sull'asfalto e sono stati inutili i tentativi del 118 di rianimarlo.
Gianni era proprietario, assieme al padre, di due distributori di benzina: uno a Villa San Filippo e l'altro a Corridonia. Lascia una figlia, la sorella, la mamma Gabriella e il padre Giuseppe.
La salma si trova presso l’Obitorio dell’Ospedale di Macerata.
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha incontrato ieri il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, in occasione delle consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. Durante l'incontro il numero uno degli azzurri ha posto l'attenzione anche sulla situazione che stanno vivendo i tantissimi terremotati del Centro Italia dal 2016 a oggi.
"A Conte abbiamo sottoposto le nostre priorità programmatiche a partire dall'emergenza terremoto. Sono trascorsi tre anni da eventi traumatici che hanno messo in ginocchio ben quattro regioni. Non è da Paese civile il ritardo accumulato per avviare la ricostruzione, non vengono neppure utilizzati i due miliardi che siamo riusciti, intervenendo fortemente sull'Europa, a far dare al fine della ricostruzione. Il futuro governo, se nascerà, ha il dovere morale di dare risposte concrete alle popolazioni colpite". Sono state queste le parole di Berlusconi durante l'incontro.
Settembre nell'immaginario collettivo è il mese per eccellenza della ripresa delle attività scolastiche, e la prima campanella che virtualmente suonerà a Recanati il 2 settembre, sarà quella dell'asilo nido. Lunedì le bambine e i bambini di 0-3 anni saranno accolti di nuovo, o accolti per la prima volta, dalle maestre e dalle educatrici che già da qualche giorno sono rientrate in servizi per preparare al meglio gli spazi educativi.
A fare gli auguri per un inizio anno ricco e appassionante è l'Assessore all'Istruzione Rita Soccio, che afferma "Sono 39 le bambine e i bambini iscritti al nostro Asilo Nido Comunale. Nei giorni scorsi ho incontrato le maestre per ascoltare quali sono le esigenze dei piccoli e di come poter intervenire per migliorare il servizio. Quest'anno vorrei proporre nuovi progetti formativi nell'ambito artistico, che possano essere da stimolo per le bambine e i bambini del nostro nido, convinta che la crescita emotiva e culturale deve necessariamente iniziare da questa fascia d'età".
Anche quest'anno è stato pubblicato il bando per l’assegnazione dei “Voucher Sociali” per l’anno educativo 2019/2020, in favore degli iscritti agli asili nido pubblici e privati presenti nel territorio comunale. Il Comune di Recanati infatti interviene dal 2011 con propri fondi a sostegno delle famiglie con IS.E.E. fino a € 29.769,35 che utilizzano i servizi per la prima infanzia al fine di favorire la conciliazione delle esigenze lavorative con quelle familiari e al contempo agevolare la fruizione di un servizio che concorre, insieme alla famiglia, alla crescita, alla cura ed alla educazione delle bambine e dei bambini.
Nasce un progetto di sostegno alla natalità a Montelupone. A darne la notizia è il primo cittadino, Rolando Pecora. Si tratta di un piccolo passo, ma significativo, per tentare di modificare il trend negativo che l’Italia ha intrapreso negli ultimi anni: non nascono più bambini.
“È un fenomeno che deve allarmare ciascuno di noi perché produce e produrrà effetti negativi non solo in termini economici (si pensi alla sostenibilità del welfare: una società di vecchi – si pensi alla sostenibilità del sistema pensionistico: da chi verrà finanziato), ma anche e, forse, soprattutto in termini di sviluppo e crescita: chi garantirà la novità e la “freschezza” delle idee, della cultura in una società fatta prevalentemente di anziani/vecchi? Certo che Montelupone può far poco per contrastare questo fenomeno, ma anche poco è sempre più di niente” – afferma il sindaco in una nota - .
“Per questo, nell’ultima seduta di Giunta, è stato approvato il progetto di sostegno alla natalità (bonus bebè): tutti i nuovi nati dal 1 gennaio 2019 da genitori residenti nel nostro Paese e che rimarranno qui residenti almeno nei tre anni successivi, riceveranno una comunicazione scritta dal Comune che spiegherà i dettagli del provvedimento. In sostanza ciascun nuovo nato riceverà un bonus di 1000 euro per la copertura delle spese effettuate per il suo sostentamento nel corso del primo anno di vita. I genitori potranno ricevere l’importo certificando le spese sostenute. Queste, per almeno il 50%, dovranno essere effettuate presso esercizi commerciali del nostro Comune".
Conclude Rolando Pecora precisando "che i soldi impiegati non derivano dallo Stato, dalla Regione, o da altri, ma sono della nostra Comunità (senza aumenti di tasse) che in questa maniera vuol dare una testimonianza di fiducia e speranza nel futuro a tutto il nostro territorio”.
Dietrofront sulla preapertura della caccia nelle Marche. Si è tenuta oggi una riunione urgente di Giunta per mettere a punto una delibera che dovrebbe consentire di superare la decisione del Tar, a seguito della quale è stata sospesa la preapertura.
La Giunta in qualche modo ha “aggirato” la decisione del Tar Marche, che aveva accolto il ricorso fatto dalle associazioni ambientaliste e animaliste.
La Giunta regionale per farlo si è adeguata alle condizioni imposte dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) togliendo per esempio la possibilità di cacciare la tortora e riducendo le giornate di apertura da sei a quattro.
La proposta è stata formulata dall’assessore Moreno Pieroni.
“Il Tar infatti aveva posto tre le motivazioni proprio il mancato adeguamento ai pareri dell’Ispra, che ora in questo nuova delibera vengono totalmente rispettati” – ha affermato lo stesso Pieroni - . Per questo ci è sembrato giusto non sospendere del tutto la preapertura, rispettosa di una tradizione storica dell’attività venatoria marchigiana”.
Dal primo settembre quindi via libera alla caccia al colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, che si aggiungono allo storno, piccione e tortora dal collare
Sopralluogo a Camerino per il Presidente della Provincia. Dopo le visite nei giorni scorsi negli istituti di Macerata, Tolentino, Cingoli, San Severino Marche, dove l’Amministrazione provinciale sta effettuando interventi vari, dalla realizzazione di nuove aule e laboratori alla costruzione della nuova scuola come nel caso dell’IIS “Divini”, Antonio Pettinari accompagnato dall’ingegnere della Provincia, Luca Fraticelli, si è recato nella città camerte, tra i Comuni simbolo dei terremoti del 2016, per monitorare gli interventi in corso d’opera nel polo scolastico provinciale di Madonna delle Carceri, il luogo individuato come nuove sede per tutte le scuole.
A riceverlo il sindaco Sandro Sborgia insieme ai dirigenti comunali, al dirigente scolastico dell’IIS “Costanza Varano” - che comprende il Liceo Classico, Scientifico, Linguistico, Sportivo e Scienze Umane - Francesco Rosati e al vice-preside deIl’I.T.C.G. “Giovanni Antinori” Ugo Maria Fantini e al presidente della Contram Spa Stefano Belardinelli.
I presenti, in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2019-20, il prossimo 16 settembre hanno discusso della questione viabilità che interessa la zona, insieme a quella dei parcheggi, dato che nell’area sorgerà anche la nuova scuola comunale primaria “Ugo Betti”, resa inagibile dal sisma. Successivamente hanno visitato lo stabile e potuto vedere i lavori già eseguiti con i tre nuovi laboratori in dotazione al Liceo Scientifico e Classico, intervento dell’importo di 250mila euro.
L’occasione è stata utile per illustrare i progetti e per fare il punto sugli investimenti prossimi per i lavori che saranno appaltati prossimamente, appena gli uffici regionali di competenza rilasceranno il nulla osta. Tra le opere in cantiere ci sono la sistemazione dell’area esterna, la realizzazione di una seconda palestra sopra a quella esistente grazie alla copertura del campetto, il completamento dell’aula magna e auditorium, quello dell’ingresso sud e l’adeguamento sismico del fabbricato. Per queste opere saranno utilizzate risorse derivanti dai fondi residui del post terremoto del 1997 e i nuovi finanziamenti relativi al sisma 2016. “Questa mattina abbiamo visto e valutato come migliorare ulteriormente l’edilizia scolastica di Camerino - ha affermato Pettinari - considerando che, eccetto l’I.P.S.I.A Pocognoni, tutte le altre scuole si trovano nel polo scolastico. In quest’area si stanno concentrando anche altri edifici pubblici e attività sociale e continueremo a lavorare in sintonia con l’Amministrazione comunale”.
Nei prossimi giorni, il Presidente della Provincia proseguirà il giro nella scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Avanzano i lavori di risanamento profondo della pavimentazione avviati da Anas (Gruppo FS Italiane) sul tratto marchigiano della strada statale 77 “della Val di Chienti”, per un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro.
A partire da martedì prossimo, 3 settembre, sarà interessato un nuovo tratto di 3 chilometri nel territorio comunale di Tolentino (dal km 75,550 al km 78,500). Il transito durante i lavori sarà sempre consentito a doppio senso sulla carreggiata opposta, mentre lo svincolo di Tolentino/Zona Industriale sarà provvisoriamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Foligno.
I lavori consistono nella completa rimozione della vecchia pavimentazione e nel rifacimento della sovrastruttura stradale fino agli strati più profondi, compresa la sistemazione idraulica della piattaforma e il rifacimento della segnaletica orizzontale.
Nel corso di una conferenza stampa il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il Priore della Comunità Agostiniana Padre Giustino Casciano e l’Ing. Gianfranco Ruffini hanno annunciato che a partire dal prossimo 8 settembre verrà riaperta ai fedeli e ai visitatori un’altra piccola porzione del complesso monumentale della Basilica di San Nicola.
Infatti, proseguendo nell’ottica della messa in sicurezza funzionale all’intervento di restauro vero e proprio, sono in corso di realizzazione lavori che sono utili al recupero e alla sistemazione dei locali del convento ma contemporaneamente, come già successo nel caso della riapertura della navata centrale, della cappella delle Sante Braccia e del Cappellone, con questo nuovo intervento verrà riaperto un braccio dell’antico chiostro, dall’entrata di fianco al portale della Basilica, fino all’ingresso che consente di accedere al Cappellone.
Questi lavori consentono di creare un percorso circolare negli ambienti aperti al pubblico, migliorano le condizioni di sicurezza e permettono di poter visitare una parte molto importante del complesso monumentale di San Nicola. Infatti l’intera area all’aperto, senza coperture del chiostro sarà comunque fruibile dai turisti e dai fedeli. La parte del chiostro riaperta potrà anche essere utilizzata per piccole esposizioni, per la realizzazione di presepi e altre importanti iniziative.
L’intervento è stato reso possibile grazie alla sensibilità e alla sponsorizzazione sostenuta dal Cav. Franco Moschini e dalla Ditta Alma Restauri.
Inoltre, grazie a piccoli disavanzi ottenuti nella prima fase di messa in sicurezza dei lavori, si sta progettando un ulteriore intervento per il recupero di cinque locali della vecchia infermeria che potranno essere utilizzati dalla Comunità Agostiniana per le tante attività riservate ai giovani e ai pellegrini, migliorando le condizioni di vita all’interno del convento della stessa Comunità. Contemporaneamente si stanno cercando anche finanziamenti per il recupero del vecchio Salone S. Agostino e di altre cinque camere al primo piano, nella parte più antica dello storico convento.
Sempre nel corso della conferenza stampa è stato annunciato che nei prossimi mesi verranno avviate le procedure per la scelta del tecnico che sarà incaricato di redigere il progetto per il recupero del complesso monumentale di San Nicola, per il quale sono stati stanziati finora 3 milioni e 800 mila euro, cifra certamente non sufficiente ma che comunque consentirà l’avvio dei lavori. Il Sindaco Pezzanesi e la Comunità Agostiniana stanno lavorando per reperire altri finanziamenti.
Infine sono stati ringraziati per la loro sensibilità e vicinanza alla Comunità tolentinate e agli Agostiniani il Cav. Franco Moschini e Marco mancini dell’Alma Restauri che hanno finanziato i lavori che consento la riapertura, in occasione delle imminenti feste dedicate a San Nicola, di una parte del chiostro. È un vero e proprio dono questa riapertura del chiostro – hanno detto il Sindaco e il Priore di San Nicola – e ringraziamo l’ing. Ruffini e i mecenati Moschini e Mancini dell’Alma che ancora una volta hanno dimostrato concretamente il loro attaccamento alla Città. E’ un passo avanti importante che migliora la fruibilità degli spazi della Basilica.
Oggi, 30 agosto, è l’ultimo giorno di lavoro per il Responsabile del Servizio Finanziario del comune di Castelsantangelo sul Nera Alfredo Riccioni che dal 1° settembre 2019 sarà in pensione.
L’Amministrazione ha organizzato una piccola cerimonia per salutare il dipendente comunale, nel corso della quale il sindaco Mauro Falcucci ha consegnato un Attestato di Benemerenza per i 42 anni di servizio.
Presenti oltre al sindaco, l’assessore Marco Remigi e tutti i dipendenti comunali che hanno partecipato alla breve, ma significativa cerimonia per salutare il collega.
Il sindaco, nel messaggio di commiato, ha ripercorso gli anni con i quali ha iniziato la collaborazione con Alfredo Riccioni, dal lontano 20 maggio 1990 fino al 25 maggio 2004 e dal 26 maggio 2014 ad oggi, 20 anni di stretta e intensa collaborazione dove ha richiamato la professionalità, la grande disponibilità, l’impegno e la collaborazione fornite nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione e sempre pronto a dare un aiuto a tutti i cittadini, specialmente nei riguardi degli anziani.
Mauro Falcucci ha voluto richiamare i drammatici momenti degli eventi sismici iniziati il 24/08/2016, ricordando anche quelli del 26/09/1996, dove Alfredo Riccioni non solo ha operato instancabilmente nel settore di competenza, ma ha partecipato sempre in prima fila a dare supporto e aiuto alla popolazione rivelandosi, causa il limitato numero di dipendenti, una preziosa risorsa.
Al termine della cerimonia, il Sindaco nel rinnovare i sentimenti di gratitudine dell’Amministrazione e suoi personali, ha formulato i migliori auguri di un sereno pensionamento affinché la nuova “avventura” sia foriera di tante belle novità, ricca di interessi, affetti e meravigliose sorprese.
“Il terremoto era certamente ciò che non ci voleva per tutti i paesi del maceratese e non solo, un evento che, oltre l’animo e lo spirito, nonostante non ci siano stati morti, ha piegato le persone. Ciò che pesa maggiormente, da concittadino prima che da amministratore, è l’impotenza verso gli abitanti di San Ginesio, il non poter fare nulla se non garantire costantemente un supporto morale”. Il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, a tre anni dal sisma che ha colpito fortemente la città delle “100 chiese”, fa il punto della situazione su cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare.
“Il primo anno le richieste erano svariate e di ogni tipo ma ciò che serviva maggiormente alle persone era il rapporto umano – prosegue il primo cittadino -. Ho deciso di aprire il comune dal lunedì al sabato ma se delle cose non possiamo farle dobbiamo essere onesti con i cittadini che stanno soffrendo. La rabbia verso i politicanti è tanta perché non si rendono conto che per le comunità come le nostre la casa è tutto: rappresenta il sudore, i ricordi, i risparmi, la tradizione. Il fatto che nessuno, ripeto nessuno, si stia adoperando per accelerare i tempi e ridare uno spiraglio a queste persone fa molta rabbia. Vogliamo ridare speranza ai giovani e un sorriso agli anziani perché oggi le persone sono spente come una candela che, in questi tre anni, ha piano piano perso la luce.”
Tra pubblico e privato, a San Ginesio, sono 1300 i fabbricati danneggiati dal sisma tra danni lievi e pesanti. 236 le pratiche presentate, 61 i cantieri aperti (54 con danni lievi e 7 pesanti). “Abbiamo un grande staff che sta facendo un ottimo lavoro in stretta sinergia con l’ufficio tecnico – spiega Ciabocco -. Il responsabile dell’urbanistica arriva da Finale Emilia ed è un docente dell’Università di Ferrara; ha preso molto a cuore la nostra situazione e ha dato una grandissima accelerata alle pratiche della ricostruzione. San Ginesio inoltre è stato scelto dalle comunità creative dell’Unesco come comune modello della ricostruzione che è una cosa seria e bisogna stare molto attenti. Non ci possiamo permettere di sbagliare ora con tutte le difficoltà che già ci sono.”
“Chi c’era prima di me non ha scelto di mandare le persone al mare e avevamo la fortuna di avere un ostello fuori dal paese: evacuato tutto il centro storico abbiamo ospitato lì gli sfollati – ha spiegato il sindaco -. Una decisione che aveva creato feroci polemiche: a me non interessa la politica ma, insieme alla squadra, vogliamo essere al servizio della comunità.”
Ciabocco ha poi riportato l’attenzione si una delle questioni più difficili vissute, nel post sisma, dalla sua citta: quella relativa al polo scolastico. I ragazzi degli istituti superiori infatti sono delocalizzati a Passo San Ginesio mentre gli altri frequentano le lezioni presso l’ostello. “A fronte di una scelta sbagliata fatta sull’area, siamo l’unico paese del cratere a non avere ancora una scuola – ha continuato il primo cittadino -. La volontà era quella di accorpare i vari istituti (materna, elementare, liceo socio pedagogico e ipsia) per creare un unico polo dotato di servizi. Bisognava scegliere un’area di proprietà dell’ente e la scelta è caduta, credo in maniera forse affrettata, sull’unica area che l’ente aveva ma che era sottoposta a vincolo paesaggistico. Faccio fatica a pensare che il vincolo non fosse stato ricordato da nessuno; fatto sta che questo è stato detto. Casualmente questa problematiche è uscita solo l’11 giugno del 2018, il giorno dopo la mia elezione. Una settimana prima, in piena campagna elettorale, l’allora commissario per la ricostruzione, la Dottoressa De Micheli, insieme ai componenti della lista a me avversa, alla presenza della cittadinanza e soprattutto dei bambini, avevano celebrato ufficialmente la posa della prima pietra e l’inaugurazione del cantiere, sapendo che non si poteva fare un bel nulla. Il giorno prima delle elezioni hanno anche mandato una ruspa a rovinare gli ultimi due campi da tennis per far vedere che i lavori erano iniziati.” È importate per il sindaco e l’Amministrazione “mantenere con le unghie e con i denti i numeri degli istituti. Il comune si è accollato la tassa di iscrizione delle prime e delle superiori – ha spiegato il Sindaco -. Degli amici del nord Italia si sono resi disponibili a una donazione per istituire dei premi al merito che serviranno per acquistare i libri di testo. Noi stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire ai cittadini la massima serenità.”
Sulla Rsa, fortemente lesionata, le speranze sono altrettanto forti. “La residenza sanitaria assistenziale avrà i suoi 20 posti letto, più altri 20 (residenza protetta) ai quali se ne aggiungeranno altri otto – spiega Ciabocco -. Una grane novità è senza subbio il punto di telemedicina, degli ambulatori dove è possibile eseguire gli esami gratis e, in tempo reale, avere le risposte. Una grande novità che attrae moltissime persone anche da fuori provincia, un servizio davvero fondamentale per il territorio. Ora c’è anche un accordo con l’Unione Montana per ampliare questi servizi facendo anche altri due punti delocalizzati.”
San Ginesio è anche il paese delle 100 chiese e nemmeno una, al momento è agibile. Nel maggio del 2018, la Caritas nazionale ha donato un centro di comunità adibito a chiesa dove ancora di svolgono le funzioni religiose. “A breve partiranno i lavori della Pieve Collegiata, un esempio unico di combinazione tra romanico e gotico – osserva il sindaco -. Il progetto esecutivo è quasi pronto ed è stato preso in carico dal Ministero. La novità sta nel fatto che lo stesso comune ha deciso di eseguire dei lavori anche all’interno della torre civica per poter posizionare un ascensore e conferire maggiore vocazione turistica a quello che è già un gioiello di San Ginesio. Proprio la vocazione turistica rappresenterà il nostro futuro: se tutti insieme riusciamo a rilanciare le comunità, investendo sulle nostre potenzialità, potremo esplodere.”
Un lavoro che va avanti, giorno dopo giorno, in “una squadra di amici e di persone fidate” come ama sottolineare il primo cittadino. “Ho cambiato lo statuto comunale per poter assegnare le deleghe ai consiglieri: credo che chi ha la piena fiducia ma soprattutto la competenza deve poter portare il proprio contributo alla nostra Città così martoriata dal sisma.”
L’Amministrazione comunale si sta anche adoperando per riaprire i quattro chilometri di cinta muraria di San Ginesio. “Vorremmo far entrare la città nel club delle Città Murate del Mondo e ci sono i finanziamenti per realizzare anche un percorso ciclopedonale – ha spiegato Ciabocco -. Sta proprio al territorio stringersi e fare rete e la promozione turistica deve essere sinergica con i comuni vicini. Bisogna scardinare le sciocchezze legate ai campanilismi perché è il momento storico a chiedercelo; siamo in un territorio splendido e dobbiamo essere noi, in primis, a creare valore, portando solo cose positive alle nostre comunità. L’economia deve ricominciare a girare per quelli che eroicamente resistono e noi, come Comune, siamo in prima linea per far sì che questo accada.”
La Regione Marche e la Rete ferroviaria italiana hanno condiviso e assunto l'impegno di eliminare, in un decennio, tutti i 71 passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane: 13 sulla "Orte - Falconara", 42 sulla "Civitanova - Albacina", 16 sulla "Ascoli - Porto d'Ascoli".
La Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa che firmerà con Rfi per una mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. In seguito verranno coinvolti gli enti locali per concretizzare il programma delle soppressioni.
"La Regione e Rfi - ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore alla Infrastrutture - hanno interesse comune a completare l'eliminazione delle interferenze su tutte le linee: un obiettivo ricompreso nel contratto di programma dell'azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche".
Fonte: Ansa
Lunedì 2 settembre partiranno i lavori di ripristino del manto stradale e la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati in asfalto in corrispondenza della pista ciclabile dell’arteria di collegamento fra Villa Eugenia e il rione Villa dei Pini, via Abruzzo e via Aristotele e dureranno fino a Venerdi' 6 Settembre.
L’ufficio tecnico del Comune comunica che la strada rimarrà chiusa. L'accesso per il Poliambulatorio è consentita solo da via Civitanova, unitamente ai residenti.
Da domani saranno predisposti i preavvisi su via Civitanova e su via D'Annunzio.
Non più solo la sanzione amministrativa ma anche il procedimento penale per chi finge di fermarsi all’alt della Polizia e poi scappa. Una nuova strategia di intervento, che potrebbe rappresentare un apripista a livello nazionale, che ha portato la Polizia Stradale e la Questura di Macerata alla denuncia di dieci automobilisti (di cui due in fase di accertamento) che non si sono fermati all’alt intimato dalla paletta degli uomini in divisa.
“Nei controlli effettuati dalla Polizia Stradale di Macerata negli ultimi dieci giorni, sono venuti alla luce dei comportamenti pericolosi, per l’incolumità personale e pubblica, messi in atto da alcuni automobilisti – ha spiegato il questore Antonio Pignataro -. È accaduto che, dopo che veniva intimato l’alt da un posto di blocco al conducente della vettura, quest'ultimo faceva finta di fermarsi per poi scappare subito dopo. Una condotta che nell’ultimo mese è stata registrata per ben dieci volte e che viola l’articolo 192 del Codice della Strada, punibile con una sanzione amministrativa che dagli 84 euro può arrivare ai 335 e con la decurtazione di 3 punti sulla patente di guida. Abbiamo analizzato la cosa e abbiamo visto che, in base alle sentenze della Corte di Cassazione, è possibile contestare all’automobilista che mette in atto questo comportamento anche la resistenza a pubblico ufficiale e quindi avviare un procedimento penale.”
“Un comportamento che mette in pericolo non solo la vita stessa dell’automobilista, che cerca di speronare la vettura della Polizia che procede all’inseguimento, ma anche quella degli operatori dello Stato e dei comuni cittadini – ha continuato il questore -. I soggetti fermati, tutte persone tra i 20 e 40 anni, sono tutte risultate essere sotto l’effetto di alcool o di sostanza stupefacente. La condotta diventa così una fattispecie delittuosa e non convenzionale e si configura nel reato 337 del codice penale, resistenza a pubblico ufficiale, punibile con la reclusione da 6 mesi a 5 anni.”
“Lo scopo della Polizia di Stato è quello di dare risposte concrete ai cittadini e garantire loro la massima sicurezza – ha osservato Pignataro -. Questa strategia di intervento, messa in atto in stretta collaborazione con la procura della Repubblica, permette quindi di fare in modo che certe condotte vengano stigmatizzate.”
Entrando nel dettaglio, “se l’automobilista non ottempera all’alt, la violazione implica il pagamento della cifra e la decurtazione dei punti sulla patente – ha aggiunto Tommaso Vecchio, il Commissario Capo della Polstrada -. Se il conducente della vettura non altera la sua condotta di guida e mantiene un atteggiamento consono si rimane nella norma. Nel caso contrario, se si mettono in atto fughe pericolose, si costringe il poliziotto a rocamboleschi inseguimenti che mettono a repentaglio la vita di tutti. È in questo caso che si concretizza la fattispecie di reato di resistenza a pubblico ufficiale perché si impedisce agli stessi operatori di eseguire il loro lavoro. Abbiamo quindi deciso di denunciare legittimamente queste persone per la tipologia di reato.”
Condotte che, come spiegano all’unisono il questore Pignataro e il Commissario Capo Vecchio, “sempre più spesso assumono una grande propaganda tra i giovani i quali credono che, non ottemperando all’alt, incorrono semplicemente in una sanzione amministrativa. Ora non è più così.”
A seguito di lavori di riparazione del danno e miglioramento sismico, per un importo di poco superiore ai 100mila euro, è tornata di nuovo agibile un’abitazione di campagna, che ospitava una famiglia settempedana, in località Valle dei Grilli.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, dopo le scosse dell’ottobre 2016, aveva dichiarato non utilizzabile lo stabile.